"SFUEI DAL FRIÛL LIBAR - IL GIORNALE DEL FRIULI LIBERO". INDIRIZZO INTERNET http://www.ilgiornaledelfriuli.net EDIZIONE ON LINE DELLA TESTATA ISCRITTA COME GIORNALE QUOTIDIANO ON LINE, A STAMPA, RADIOFONICO E TELEVISIVO NEL REGISTRO DEL TRIBUNALE DI UDINE IN DATA 8 APRILE 2009 AL N. 9/2009. Si pubblica dal 25 novembre 2008. Proprietario: Alberto di Caporiacco. Direttore responsabile: Alberto di Caporiacco. Sede di rappresentanza in Udine, piazza S. Giacomo 11/16, 2. piano.

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domenica 30 novembre 2008

Sabina Guzzanti-Piazza Navona- 8/7/2008 contro Ratzinger

Per opportuna documentazione sulla persona alla quale sono state lodevolmente aperte le porte dell'Università di Udine.
Brava rettora Compagno (nomen omen), continui così...

Sabina Guzzanti-Piazza Navona- 8/7/2008 contro Ratzinger

Per opportuna documentazione sulla persona alla quale sono state lodevolmente aperte le porte dell'Università di Udine.
Brava rettora Compagno (nomen omen), continui così...

Sabina Guzzanti-Piazza Navona- 8/7/2008 contro Ratzinger

Per opportuna documentazione sulla persona alla quale sono state lodevolmente aperte le porte dell'Università di Udine.
Brava rettora Compagno (nomen omen), continui così...

IL COMMENTO - RIPRENDIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO UN COMMENTO SULL'APPARIZIONE DELLA GUZZANTI A UDINE























* ° * ° *
Condividiamo in toto quanto espresso su "Il Gazzettino" del 29.11.2008 dal signor Massimo D'Oria al quale ci permettiamo solo di fare presente che Raimondo Strassoldo non è mai stato rettore dell'Università di Udine, ruolo invece ricoperto dal fratello Marzio.
P.S.: Cliccando sul titolo si è automaticamente indirizzati alla pagina originale de "Il Gazzettino".



Confronto-scontro
tra Strassoldo
e Guzzanti
Il confronto scontro tra Strassoldo -Guzzanti, è stato un elevato momento formativo e didattico rivelatore, e vediamo il perchè. Il prof. Strassoldo si è dismesso dai panni di rettore ed ha okkupato l'Aula Magna; gli studenti lo hanno invitato ad andarsene al grido di "buffone buffone" e se comunque avesse inteso intervenire, lo avrebbe dovuto fare a margine e solo "qualora glielo avessero consentito" (perchè in una democrazia elastica, non è effettivamente così scontato che ti concedano la parola). Strassoldo , hanno commentato i pargoli, non si è comportato nel rispetto delle regole democratiche e del libero dibattito. Benissimo, se non fosse che nelle settimane scorse gli studenti con le loro di manifestazioni, di okkupazioni, di blocco delle lezioni o di lezioni tenute a cielo aperto a dispetto anche delle esigenze di quei colleghi che mal si adattavano e non condividevano tale realtà, non si sono accorti di una semplicissima cosa: che il Strassoldo che avevano al cospetto era semplicemente uno di loro, che faceva le stesse cose che fanno loro, solo con quarant'anni in più.
Peraltro anche Sabina Guzzanti ha fornito squarci di squallore ispiratissimo: estremamente contrariata da quella presenza ingombrante che le impediva di parlare alla platea di spettatori, ad un tratto ha richiesto nientemento che l'intervento degli addetti alla sicurezza. Poco più di un mese fa il Presidente del Consiglio manifestò l'idea di mandare le forze dell'ordine negli atenei per garantire l'ordine pubblico: fu tacciato, come ovvio, di essere un fascista. Quindi Guzzanti, abituata a fare la caricatura del detestatissimo Berlusconi, si è talmente calata nella parte che di fatto ne è diventata pienamente complice fino a replicarne le gesta anche dal vivo e al di fuori del copione: non si è infatti nemmeno accorta di essere di "immedesimata pasta", di intendere le cose allo stesso modo e di seguire gli stessi esempi con analoghi esiti, ovvero la richiesta di vedere applicate misure restrittive e coercittive e quindi di essere anch'ella persona che si ispira ad una concezione fascista dell'ordine. Che poi uno si immagina che l'Università sia ancora un luogo di eccellenza umana, culturale, dove coloro che vengono invitati siano figure propedeutiche ad un'attività didattica e formativa. Ma Guzzanti, una donna che fa satira in tv ed in teatro, quella stessa donna di Piazza Navona dove dal palco allestito per la manifestazione di Antonio Di Pietro si è dedicata all'insulto libero, è piuttosto dubbio che possa soddisfare tali premesse. Per intendersi: chi vuole seguire le sue performances paga il biglietto e va in galleria. D'altronte è probabile che abbia inteso semplicemente fare una promozione all'evento che in serata ha tenuto al Giovanni da Udine e per fugare ogni possibile dubbio sull'iniziativa messa in piedi dall'Università di Udine (un'Università, mica un bagaglino!) la stessa Guzzanti a più riprese si è rivolta all'indirizzo di Strassoldo perchè fosse lasciata libera di iniziare il suo "spettacolo": ha detto spettacolo, roba da Zelig, mica una lectio-magistralis o chissà cos'altro. Dopodichè gli atenei hanno la libertà di intraprendere le iniziative che gradiscono e che evidentemente più si addicono al contesto, che per quanto libere e nella discrezione dei responsabili, un qualche indizio sulle condizioni di stato vegetativo permanente in cui versano queste istituzioni, ce lo forniscono: perchè se nelle Aule Magne entrano i Guzzanti piuttosto che i Valentino Rossi mentre alla Sapienza di Roma il teologo, il professore, il Papa Ratzinger viene censurato, pare di capire a spanne che qualcosa non funziona: si presume che una personalità come Benedetto XVI, sul piano filosofico, etico, storico, culturale qualcosa da dire lo abbia. Ma i tempi cambiano; l'egemonia culturale che fino a qualche tempo fa era appannaggio di certa appartenenza politica, ha subìto un transfer: infatti le icone sono diventate i Luxuria dell'Isola dei Famosi, i Guzzanti e compagnia cantante.Però gli studenti universitari (mica roba da scuola materna), ci credono, si sentono attratti e coinvolti. Bastava guardare i loro volti per comprendere che pensavano davvero di essere al cospetto dell'evento dell'anno, del discorso del nuovo millennio by Sabina Guzzanti. Se questa è l'Università di oggi, il tempio della conoscenza, della cultura, della maturazione critica e consapevole dei giovani, è bene una cosa: che chi può cambi percorso.
Massimo D'Oria
Udine

IL COMMENTO - RIPRENDIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO UN COMMENTO SULL'APPARIZIONE DELLA GUZZANTI A UDINE























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Condividiamo in toto quanto espresso su "Il Gazzettino" del 29.11.2008 dal signor Massimo D'Oria al quale ci permettiamo solo di fare presente che Raimondo Strassoldo non è mai stato rettore dell'Università di Udine, ruolo invece ricoperto dal fratello Marzio.
P.S.: Cliccando sul titolo si è automaticamente indirizzati alla pagina originale de "Il Gazzettino".



Confronto-scontro
tra Strassoldo
e Guzzanti
Il confronto scontro tra Strassoldo -Guzzanti, è stato un elevato momento formativo e didattico rivelatore, e vediamo il perchè. Il prof. Strassoldo si è dismesso dai panni di rettore ed ha okkupato l'Aula Magna; gli studenti lo hanno invitato ad andarsene al grido di "buffone buffone" e se comunque avesse inteso intervenire, lo avrebbe dovuto fare a margine e solo "qualora glielo avessero consentito" (perchè in una democrazia elastica, non è effettivamente così scontato che ti concedano la parola). Strassoldo , hanno commentato i pargoli, non si è comportato nel rispetto delle regole democratiche e del libero dibattito. Benissimo, se non fosse che nelle settimane scorse gli studenti con le loro di manifestazioni, di okkupazioni, di blocco delle lezioni o di lezioni tenute a cielo aperto a dispetto anche delle esigenze di quei colleghi che mal si adattavano e non condividevano tale realtà, non si sono accorti di una semplicissima cosa: che il Strassoldo che avevano al cospetto era semplicemente uno di loro, che faceva le stesse cose che fanno loro, solo con quarant'anni in più.
Peraltro anche Sabina Guzzanti ha fornito squarci di squallore ispiratissimo: estremamente contrariata da quella presenza ingombrante che le impediva di parlare alla platea di spettatori, ad un tratto ha richiesto nientemento che l'intervento degli addetti alla sicurezza. Poco più di un mese fa il Presidente del Consiglio manifestò l'idea di mandare le forze dell'ordine negli atenei per garantire l'ordine pubblico: fu tacciato, come ovvio, di essere un fascista. Quindi Guzzanti, abituata a fare la caricatura del detestatissimo Berlusconi, si è talmente calata nella parte che di fatto ne è diventata pienamente complice fino a replicarne le gesta anche dal vivo e al di fuori del copione: non si è infatti nemmeno accorta di essere di "immedesimata pasta", di intendere le cose allo stesso modo e di seguire gli stessi esempi con analoghi esiti, ovvero la richiesta di vedere applicate misure restrittive e coercittive e quindi di essere anch'ella persona che si ispira ad una concezione fascista dell'ordine. Che poi uno si immagina che l'Università sia ancora un luogo di eccellenza umana, culturale, dove coloro che vengono invitati siano figure propedeutiche ad un'attività didattica e formativa. Ma Guzzanti, una donna che fa satira in tv ed in teatro, quella stessa donna di Piazza Navona dove dal palco allestito per la manifestazione di Antonio Di Pietro si è dedicata all'insulto libero, è piuttosto dubbio che possa soddisfare tali premesse. Per intendersi: chi vuole seguire le sue performances paga il biglietto e va in galleria. D'altronte è probabile che abbia inteso semplicemente fare una promozione all'evento che in serata ha tenuto al Giovanni da Udine e per fugare ogni possibile dubbio sull'iniziativa messa in piedi dall'Università di Udine (un'Università, mica un bagaglino!) la stessa Guzzanti a più riprese si è rivolta all'indirizzo di Strassoldo perchè fosse lasciata libera di iniziare il suo "spettacolo": ha detto spettacolo, roba da Zelig, mica una lectio-magistralis o chissà cos'altro. Dopodichè gli atenei hanno la libertà di intraprendere le iniziative che gradiscono e che evidentemente più si addicono al contesto, che per quanto libere e nella discrezione dei responsabili, un qualche indizio sulle condizioni di stato vegetativo permanente in cui versano queste istituzioni, ce lo forniscono: perchè se nelle Aule Magne entrano i Guzzanti piuttosto che i Valentino Rossi mentre alla Sapienza di Roma il teologo, il professore, il Papa Ratzinger viene censurato, pare di capire a spanne che qualcosa non funziona: si presume che una personalità come Benedetto XVI, sul piano filosofico, etico, storico, culturale qualcosa da dire lo abbia. Ma i tempi cambiano; l'egemonia culturale che fino a qualche tempo fa era appannaggio di certa appartenenza politica, ha subìto un transfer: infatti le icone sono diventate i Luxuria dell'Isola dei Famosi, i Guzzanti e compagnia cantante.Però gli studenti universitari (mica roba da scuola materna), ci credono, si sentono attratti e coinvolti. Bastava guardare i loro volti per comprendere che pensavano davvero di essere al cospetto dell'evento dell'anno, del discorso del nuovo millennio by Sabina Guzzanti. Se questa è l'Università di oggi, il tempio della conoscenza, della cultura, della maturazione critica e consapevole dei giovani, è bene una cosa: che chi può cambi percorso.
Massimo D'Oria
Udine

IL COMMENTO - RIPRENDIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO UN COMMENTO SULL'APPARIZIONE DELLA GUZZANTI A UDINE























* ° * ° *
Condividiamo in toto quanto espresso su "Il Gazzettino" del 29.11.2008 dal signor Massimo D'Oria al quale ci permettiamo solo di fare presente che Raimondo Strassoldo non è mai stato rettore dell'Università di Udine, ruolo invece ricoperto dal fratello Marzio.
P.S.: Cliccando sul titolo si è automaticamente indirizzati alla pagina originale de "Il Gazzettino".



Confronto-scontro
tra Strassoldo
e Guzzanti
Il confronto scontro tra Strassoldo -Guzzanti, è stato un elevato momento formativo e didattico rivelatore, e vediamo il perchè. Il prof. Strassoldo si è dismesso dai panni di rettore ed ha okkupato l'Aula Magna; gli studenti lo hanno invitato ad andarsene al grido di "buffone buffone" e se comunque avesse inteso intervenire, lo avrebbe dovuto fare a margine e solo "qualora glielo avessero consentito" (perchè in una democrazia elastica, non è effettivamente così scontato che ti concedano la parola). Strassoldo , hanno commentato i pargoli, non si è comportato nel rispetto delle regole democratiche e del libero dibattito. Benissimo, se non fosse che nelle settimane scorse gli studenti con le loro di manifestazioni, di okkupazioni, di blocco delle lezioni o di lezioni tenute a cielo aperto a dispetto anche delle esigenze di quei colleghi che mal si adattavano e non condividevano tale realtà, non si sono accorti di una semplicissima cosa: che il Strassoldo che avevano al cospetto era semplicemente uno di loro, che faceva le stesse cose che fanno loro, solo con quarant'anni in più.
Peraltro anche Sabina Guzzanti ha fornito squarci di squallore ispiratissimo: estremamente contrariata da quella presenza ingombrante che le impediva di parlare alla platea di spettatori, ad un tratto ha richiesto nientemento che l'intervento degli addetti alla sicurezza. Poco più di un mese fa il Presidente del Consiglio manifestò l'idea di mandare le forze dell'ordine negli atenei per garantire l'ordine pubblico: fu tacciato, come ovvio, di essere un fascista. Quindi Guzzanti, abituata a fare la caricatura del detestatissimo Berlusconi, si è talmente calata nella parte che di fatto ne è diventata pienamente complice fino a replicarne le gesta anche dal vivo e al di fuori del copione: non si è infatti nemmeno accorta di essere di "immedesimata pasta", di intendere le cose allo stesso modo e di seguire gli stessi esempi con analoghi esiti, ovvero la richiesta di vedere applicate misure restrittive e coercittive e quindi di essere anch'ella persona che si ispira ad una concezione fascista dell'ordine. Che poi uno si immagina che l'Università sia ancora un luogo di eccellenza umana, culturale, dove coloro che vengono invitati siano figure propedeutiche ad un'attività didattica e formativa. Ma Guzzanti, una donna che fa satira in tv ed in teatro, quella stessa donna di Piazza Navona dove dal palco allestito per la manifestazione di Antonio Di Pietro si è dedicata all'insulto libero, è piuttosto dubbio che possa soddisfare tali premesse. Per intendersi: chi vuole seguire le sue performances paga il biglietto e va in galleria. D'altronte è probabile che abbia inteso semplicemente fare una promozione all'evento che in serata ha tenuto al Giovanni da Udine e per fugare ogni possibile dubbio sull'iniziativa messa in piedi dall'Università di Udine (un'Università, mica un bagaglino!) la stessa Guzzanti a più riprese si è rivolta all'indirizzo di Strassoldo perchè fosse lasciata libera di iniziare il suo "spettacolo": ha detto spettacolo, roba da Zelig, mica una lectio-magistralis o chissà cos'altro. Dopodichè gli atenei hanno la libertà di intraprendere le iniziative che gradiscono e che evidentemente più si addicono al contesto, che per quanto libere e nella discrezione dei responsabili, un qualche indizio sulle condizioni di stato vegetativo permanente in cui versano queste istituzioni, ce lo forniscono: perchè se nelle Aule Magne entrano i Guzzanti piuttosto che i Valentino Rossi mentre alla Sapienza di Roma il teologo, il professore, il Papa Ratzinger viene censurato, pare di capire a spanne che qualcosa non funziona: si presume che una personalità come Benedetto XVI, sul piano filosofico, etico, storico, culturale qualcosa da dire lo abbia. Ma i tempi cambiano; l'egemonia culturale che fino a qualche tempo fa era appannaggio di certa appartenenza politica, ha subìto un transfer: infatti le icone sono diventate i Luxuria dell'Isola dei Famosi, i Guzzanti e compagnia cantante.Però gli studenti universitari (mica roba da scuola materna), ci credono, si sentono attratti e coinvolti. Bastava guardare i loro volti per comprendere che pensavano davvero di essere al cospetto dell'evento dell'anno, del discorso del nuovo millennio by Sabina Guzzanti. Se questa è l'Università di oggi, il tempio della conoscenza, della cultura, della maturazione critica e consapevole dei giovani, è bene una cosa: che chi può cambi percorso.
Massimo D'Oria
Udine