"SFUEI DAL FRIÛL LIBAR - IL GIORNALE DEL FRIULI LIBERO". INDIRIZZO INTERNET http://www.ilgiornaledelfriuli.net EDIZIONE ON LINE DELLA TESTATA ISCRITTA COME GIORNALE QUOTIDIANO ON LINE, A STAMPA, RADIOFONICO E TELEVISIVO NEL REGISTRO DEL TRIBUNALE DI UDINE IN DATA 8 APRILE 2009 AL N. 9/2009. Si pubblica dal 25 novembre 2008. Proprietario: Alberto di Caporiacco. Direttore responsabile: Alberto di Caporiacco. Sede di rappresentanza in Udine, piazza S. Giacomo 11/16, 2. piano.

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sabato 21 febbraio 2009

L'UDINESE AFFRONTA IL TORO IN PIEMONTE



Lukovic e Tissone non ci saranno

Mancano i nomi di Alexandar Lukovic e di Fernando Tissone dalla lista dei convocati diramata da Marino al termine della rifinitura svolta stamani al Bruseschi. Il difensore serbo, che ha ripreso la preparazione dopo una settimana passata alle prese con la bronchite, è stato lasciato a Udine per allenarsi in vista del return match di coppa Uefa con il Lech. L'argentino Tissone invece è ancora alle prese con un infortunio muscolare alla gamba destra. Marino perde così due valide opzioni. "Chiaro che non possono giocare sempre gli stessi e dove si può si deve cambiare. Chi non ha giocato a Poznan è più fresco e sto pensando a delle alternative". L'annuncio del tecnico riguarda Di Natale e Pepe ("Sì, loro giocheranno"), mentre in difesa potrebbe essere lasciato a riposo Coda ("Due centrali mancini possono giocare insieme"). Chiaro il riferimento di Marino alla possibilità di schierare in contemporanea Domizzi e Felipe nel pacchetto centrale arretrato che a destra dovrebbe vedere ancora Zapata e a sinistra Pasquale. In mediana Isla potrebbe rilevare Asamoah a sinistra, mentre il grande ballottaggio è tra il pimpante Quagliarella e il recuperato Floro Flores nel ruolo di punta centrale del tridente. Scelte di formazione a parte, Marino vuole un'Udinese tonica. "Mi aspetto un Torino molto aggressivo, ma noi dovremo avere la voglia di non farlo giocare per sviluppare una partita sulla falsa riga di Siena. Possiamo fare una grande prestazione, è una partita aperta a tutti e tre i risultati".


Probabile formazione (4-3-3):

Handanovic; Zapata, Domizzi, Felipe, Pasquale; Inler, D'Agostino, Isla; Pepe, Floro Flores, Di Natale. All.: Marino.

Indisponibili: Ferronetti, Tissone, Lukovic.

Squalificati: nessuno

Diffidati: nessuno

L'UDINESE AFFRONTA IL TORO IN PIEMONTE



Lukovic e Tissone non ci saranno

Mancano i nomi di Alexandar Lukovic e di Fernando Tissone dalla lista dei convocati diramata da Marino al termine della rifinitura svolta stamani al Bruseschi. Il difensore serbo, che ha ripreso la preparazione dopo una settimana passata alle prese con la bronchite, è stato lasciato a Udine per allenarsi in vista del return match di coppa Uefa con il Lech. L'argentino Tissone invece è ancora alle prese con un infortunio muscolare alla gamba destra. Marino perde così due valide opzioni. "Chiaro che non possono giocare sempre gli stessi e dove si può si deve cambiare. Chi non ha giocato a Poznan è più fresco e sto pensando a delle alternative". L'annuncio del tecnico riguarda Di Natale e Pepe ("Sì, loro giocheranno"), mentre in difesa potrebbe essere lasciato a riposo Coda ("Due centrali mancini possono giocare insieme"). Chiaro il riferimento di Marino alla possibilità di schierare in contemporanea Domizzi e Felipe nel pacchetto centrale arretrato che a destra dovrebbe vedere ancora Zapata e a sinistra Pasquale. In mediana Isla potrebbe rilevare Asamoah a sinistra, mentre il grande ballottaggio è tra il pimpante Quagliarella e il recuperato Floro Flores nel ruolo di punta centrale del tridente. Scelte di formazione a parte, Marino vuole un'Udinese tonica. "Mi aspetto un Torino molto aggressivo, ma noi dovremo avere la voglia di non farlo giocare per sviluppare una partita sulla falsa riga di Siena. Possiamo fare una grande prestazione, è una partita aperta a tutti e tre i risultati".


Probabile formazione (4-3-3):

Handanovic; Zapata, Domizzi, Felipe, Pasquale; Inler, D'Agostino, Isla; Pepe, Floro Flores, Di Natale. All.: Marino.

Indisponibili: Ferronetti, Tissone, Lukovic.

Squalificati: nessuno

Diffidati: nessuno

L'UDINESE AFFRONTA IL TORO IN PIEMONTE



Lukovic e Tissone non ci saranno

Mancano i nomi di Alexandar Lukovic e di Fernando Tissone dalla lista dei convocati diramata da Marino al termine della rifinitura svolta stamani al Bruseschi. Il difensore serbo, che ha ripreso la preparazione dopo una settimana passata alle prese con la bronchite, è stato lasciato a Udine per allenarsi in vista del return match di coppa Uefa con il Lech. L'argentino Tissone invece è ancora alle prese con un infortunio muscolare alla gamba destra. Marino perde così due valide opzioni. "Chiaro che non possono giocare sempre gli stessi e dove si può si deve cambiare. Chi non ha giocato a Poznan è più fresco e sto pensando a delle alternative". L'annuncio del tecnico riguarda Di Natale e Pepe ("Sì, loro giocheranno"), mentre in difesa potrebbe essere lasciato a riposo Coda ("Due centrali mancini possono giocare insieme"). Chiaro il riferimento di Marino alla possibilità di schierare in contemporanea Domizzi e Felipe nel pacchetto centrale arretrato che a destra dovrebbe vedere ancora Zapata e a sinistra Pasquale. In mediana Isla potrebbe rilevare Asamoah a sinistra, mentre il grande ballottaggio è tra il pimpante Quagliarella e il recuperato Floro Flores nel ruolo di punta centrale del tridente. Scelte di formazione a parte, Marino vuole un'Udinese tonica. "Mi aspetto un Torino molto aggressivo, ma noi dovremo avere la voglia di non farlo giocare per sviluppare una partita sulla falsa riga di Siena. Possiamo fare una grande prestazione, è una partita aperta a tutti e tre i risultati".


Probabile formazione (4-3-3):

Handanovic; Zapata, Domizzi, Felipe, Pasquale; Inler, D'Agostino, Isla; Pepe, Floro Flores, Di Natale. All.: Marino.

Indisponibili: Ferronetti, Tissone, Lukovic.

Squalificati: nessuno

Diffidati: nessuno

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)


18:36 - cade nel meduna: titolare di un maneggio disperso
(ANSA) - PORDENONE, 21 FEB - Il titolare di un maneggio nel pordenonese e' caduto nel tardo pomeriggio nelle acque del Meduna, in una zona tra i comuni di Pordenone e Azzano X, e, al momento, le sue ricerche non hanno dato alcun esito. Sulle cause e sulle modalita' dell'incidente gli inquirenti ancora non si sono espressi. L'uomo era uscito con una cliente e una nipote per una passeggiata con il cavallo. Pare che un movimento brusco dell'animale abbia messo in pericolo la piccola. Per evitare che finisse nel fiume, l'uomo e' intervenuto scivolando pero' a sua volta e finendo travolto dalla acque del Meduna. L'allarme e' scattato subito. Sul posto sono intervenute le squadre dei Vigili del fuoco e della Protezione civile di Maniago e Pordenone. Il tratto dove e' avvenuta la disgrazia e' stato scandagliato per ore, al momento senza esito. (ANSA). YT8-GRT


14:17 - incidenti montagna: friuli; escursionista precipita e muore
(ANSA) - ANDREIS (PORDENONE), 21 FEB - Un escursionista - del quale non e' noto il nome - e' stato trovato morto sul monte Raut, nella zona di Andreis (Pordenone), dove risultava disperso da stamani. Secondo le prime informazioni, l'uomo, che si trovava in compagnia di un altro alpinista, sarebbe precipitato dal ''Sentiero dei Cacciatori'', zona dove ci sono fino a due metri di neve. E' stato il compagno a lanciare l'allarme con il telefonino cellulare. Sul posto hanno operato gli uomini del Soccorso Alpino di Maniago (Pordenone) e l'equipe medica dell'elisoccorso, che intorno alle ore 13.30 hanno rinvenuto il corpo. (ANSA). YT8


14:17 - tentativo omicidio figlio 40 giorni, gip convalida fermo
(ANSA) - GORIZIA 21 FEB - Resta in carcere l'operaio Marco Moratti, di 24 anni, di Gorizia, fermato dai Carabinieri mercoledi' scorso perche' indiziato di tentativo di omicidio per presunti maltrattamenti del figlioletto di 40 giorni, tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto Neonatologia dell'ospedale di Udine. Il gip di Gorizia Massimo Vicinanza ha convalidato stamani il fermo di Moratti e ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata nei suoi riguardi dal pm Marco Panzeri. (ANSA). YT6


14:17 - fini, per istria serve nuova italianita'
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Per il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, le terre dell'Istria ''devono essere vivificate da una nuova stagione di italianita'''. Lo ha detto stamani a Trieste, intervenendo all'inaugurazione di una stele dedicata a Norma Cossetto, martire delle foibe nel Dopoguerra. Fini ha sottolineato che ''si avverte la necessita' di riportare in quelle terre, ora che l'Europa permette di superare le barriere, non il tricolore come simbolo della statualita' - ha precisato - ma la cultura e il dialetto che hanno abitato quelle terre venete, romane e quindi italiane. Occorre un'azione culturale - ha aggiunto - perche' non vengano sradicate queste identita'''. (ANSA). BUO/SM


13:22 - oggi in friuli venezia giulia (2)
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Segue elenco ALTRI AVVENIMENTI in programma per oggi, sabato 21 febbraio, in Friuli Venezia Giulia: 14) UDINE - Istituto 'Gervasutta' - ore 17.Convegno ''Misurare il desiderio infinito? La qualita' della vita''. E' prevista partecipazione dell'assessore Vladimiro Kosic. 15) CIVIDALE (UD) - Biblioteca Civica - ore 10.Convegno ''Il nido in casa - Esperienze sui servizi per la prima infanzia''. E' previsto intervento dell'assessore Molinaro.(ANSA). DF/SM


13:17 - tentativo omicidio figlio 40 giorni, gip convalida fermo
(ANSA) - GORIZIA 21 FEB - Resta in carcere l'operaio Marco Moratti, di 24 anni, di Gorizia, fermato dai Carabinieri mercoledi' scorso perche' indiziato di tentativo di omicidio per presunti maltrattamenti del figlioletto di 40 giorni, tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto Neonatologia dell'ospedale di Udine. Il gip di Gorizia Massimo Vicinanza ha convalidato stamani il fermo di Moratti e ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata nei suoi riguardi dal pm Marco Panzeri. Nel corso dell'udienza di convalida svoltasi ieri, Moratti, difeso dell'avv. Alfredo Russo di Gorizia, non si era avvalso della facolta' di non rispondere e aveva riferito la sua versione dei fatti. Da quanto si e' saputo, la tesi difensiva e' che quanto accaduto al piccolo sarebbe di natura 'accidentale' e non la conseguenza di violenza e maltrattamenti. (ANSA). YT6-DF


12:45 - foibe: fini,commissione inchiesta non e'necessita'essenziale
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Per il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, la costituzione di una commissione d'inchiesta sulle Foibe ''non e' una necessita' essenziale'' perche' molte verita' e responsabilita' ''sono gia' state accertate''. Lo ha affermato oggi, a Trieste, parlando con i giornalisti sulla proposta, avanzata ieri da alcuni parlamentari del Friuli Venezia Giulia. Fini ha precisato di non voler commentare la proposta ''perche' - ha detto - dipende dal perimetro entro il quale dovrebbe agire la commissione. Penso che siano state gia' accertate, se non tutte, molte delle verita' e delle responsabilita' fin qui negate. Non la considero una necessita' essenziale ma allo stesso tempo - ha sottolineato - non e' da escludere l'opportunita' di vararla''. Per quanto riguarda invece i risarcimenti agli esuli istriani, fiumani e dalmati, Fini ha puntualizzato che ''sui tempi e' lecito avere dubbi, per la situazione finanziaria del Paese, ma sulla necessita' - ha concluso - credo che nessuno possa discutere''. (ANSA). DF


11:30 - sicurezza: ronde; antonione (pdl), in fvg non servono
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Per il sen. Roberto Antonione (Pdl), ''in Friuli Venezia Giuila le ronde non servono''. Lo ha detto stamani a Trieste, interpellato dai giornalisti a margine della cerimonia per l'inaugurazione di una stele a ricordo di Norma Cossetto, vittima delle foibe. ''La polizia - ha spiegato Antonione - ha da noi un'efficienza tale che in regione non ha senso organizzare cose del genere. Questo non vuol dire - ha concluso - abbassare la guardia contro il crimine''. Anche per il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ''ne' Trieste ne' gli altri comuni del Friuli Venezia Giulia hanno bisogno delle ronde''. (ANSA). DF


11:30 - fini a trieste per monumento a norma cossetto
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, e' giunto stamani a Trieste per partecipare alla cerimonia d'inaugurazione di una stele in memoria di Norma Cossetto, cittadina istriana torturata e gettata nelle foibe. Assieme a Fini, accolto dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, sono presenti il sottosegretario all'Ambiente, Roberto Menia, e il senatore Roberto Antonione (Pdl). Alla cerimonia sono previsti, oltre a quelli di Fini e Dipiazza, gli interventi della sorella di Norma Cossetto, Licia, e una benedizione da parte del vescovo di Trieste, monsignor Eugenio Ravignani. (ANSA). DF


09:25 - oggi in friuli venezia giulia
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Avvenimenti in programma per oggi, sabato 21 febbraio, in Friuli Venezia Giulia: 1) TRIESTE - Via Norma Cossetto - ore 11.Cerimonia di scoprimento della stele dedicata a Norma Cossetto. E' prevista partecipazione presidente della Camera, Gianfranco Fini. 2) UDINE - Via Parini 27 - ore 12.Francesco Storace partecipa alla riunione del direttivo regionale de La Destra del Friuli Venezia Giulia, allargato al Veneto. Alle 18, inaugura la sede regionale. 3) UDINE - Hotel Astoria - ore 15.Congresso annuale della Cellula Luca Coscioni del FVG. E' prevista partecipazione dell'on. Maria Antonietta Farina Coscioni. 4) TARVISIO (UD) -Prosegue Coppa del Mondo di sci femminile. 5) TRIESTE - Via Locchi 21/b - ore 10.Convegno ''Cambiamenti climatici e ricadute sul territorio'', organizzato dall'Associazione culturale Arteventi-ArT&20. 6) TRIESTE - Consiglio regionale, Sala Azzurra - ore 10:30.Conferenza stampa del consigliere regionale Maurizio Bucci (Pdl) su prospettive europee nel Carnevale di Trieste. 7) UDINE - Via delle Scienze 208.Si conclude XVI Salone dello Studente. 8) LIGNANO (UD) - Via Tolmezzo - ore 12.Inaugurazione Barcamania, mostra mercato della piccola imbarcazione. 9) S.DANIELE (UD) - ore 8.30-13.30Mercato della terra. 10) CERVIGNANO (UD) - Via Italo Calvino - ore 11.Cerimonia consegna 18 alloggi di edilizia pubblica. 11) S.VITO AL TAGLIAMENTO (PN) - Comune ore 18.Per ''Pordenone pensa'', incontro con il medico Mario Melazzini. 12) GORIZIA - Via della Barca 15 - ore 9.Si conclude XVI congresso territoriale Cisl dell'Isontino. 13) GRADO (GO) - ore 15.30Rievocazione storica del Manso 'Nfiocao'.

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)


18:36 - cade nel meduna: titolare di un maneggio disperso
(ANSA) - PORDENONE, 21 FEB - Il titolare di un maneggio nel pordenonese e' caduto nel tardo pomeriggio nelle acque del Meduna, in una zona tra i comuni di Pordenone e Azzano X, e, al momento, le sue ricerche non hanno dato alcun esito. Sulle cause e sulle modalita' dell'incidente gli inquirenti ancora non si sono espressi. L'uomo era uscito con una cliente e una nipote per una passeggiata con il cavallo. Pare che un movimento brusco dell'animale abbia messo in pericolo la piccola. Per evitare che finisse nel fiume, l'uomo e' intervenuto scivolando pero' a sua volta e finendo travolto dalla acque del Meduna. L'allarme e' scattato subito. Sul posto sono intervenute le squadre dei Vigili del fuoco e della Protezione civile di Maniago e Pordenone. Il tratto dove e' avvenuta la disgrazia e' stato scandagliato per ore, al momento senza esito. (ANSA). YT8-GRT


14:17 - incidenti montagna: friuli; escursionista precipita e muore
(ANSA) - ANDREIS (PORDENONE), 21 FEB - Un escursionista - del quale non e' noto il nome - e' stato trovato morto sul monte Raut, nella zona di Andreis (Pordenone), dove risultava disperso da stamani. Secondo le prime informazioni, l'uomo, che si trovava in compagnia di un altro alpinista, sarebbe precipitato dal ''Sentiero dei Cacciatori'', zona dove ci sono fino a due metri di neve. E' stato il compagno a lanciare l'allarme con il telefonino cellulare. Sul posto hanno operato gli uomini del Soccorso Alpino di Maniago (Pordenone) e l'equipe medica dell'elisoccorso, che intorno alle ore 13.30 hanno rinvenuto il corpo. (ANSA). YT8


14:17 - tentativo omicidio figlio 40 giorni, gip convalida fermo
(ANSA) - GORIZIA 21 FEB - Resta in carcere l'operaio Marco Moratti, di 24 anni, di Gorizia, fermato dai Carabinieri mercoledi' scorso perche' indiziato di tentativo di omicidio per presunti maltrattamenti del figlioletto di 40 giorni, tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto Neonatologia dell'ospedale di Udine. Il gip di Gorizia Massimo Vicinanza ha convalidato stamani il fermo di Moratti e ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata nei suoi riguardi dal pm Marco Panzeri. (ANSA). YT6


14:17 - fini, per istria serve nuova italianita'
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Per il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, le terre dell'Istria ''devono essere vivificate da una nuova stagione di italianita'''. Lo ha detto stamani a Trieste, intervenendo all'inaugurazione di una stele dedicata a Norma Cossetto, martire delle foibe nel Dopoguerra. Fini ha sottolineato che ''si avverte la necessita' di riportare in quelle terre, ora che l'Europa permette di superare le barriere, non il tricolore come simbolo della statualita' - ha precisato - ma la cultura e il dialetto che hanno abitato quelle terre venete, romane e quindi italiane. Occorre un'azione culturale - ha aggiunto - perche' non vengano sradicate queste identita'''. (ANSA). BUO/SM


13:22 - oggi in friuli venezia giulia (2)
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Segue elenco ALTRI AVVENIMENTI in programma per oggi, sabato 21 febbraio, in Friuli Venezia Giulia: 14) UDINE - Istituto 'Gervasutta' - ore 17.Convegno ''Misurare il desiderio infinito? La qualita' della vita''. E' prevista partecipazione dell'assessore Vladimiro Kosic. 15) CIVIDALE (UD) - Biblioteca Civica - ore 10.Convegno ''Il nido in casa - Esperienze sui servizi per la prima infanzia''. E' previsto intervento dell'assessore Molinaro.(ANSA). DF/SM


13:17 - tentativo omicidio figlio 40 giorni, gip convalida fermo
(ANSA) - GORIZIA 21 FEB - Resta in carcere l'operaio Marco Moratti, di 24 anni, di Gorizia, fermato dai Carabinieri mercoledi' scorso perche' indiziato di tentativo di omicidio per presunti maltrattamenti del figlioletto di 40 giorni, tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto Neonatologia dell'ospedale di Udine. Il gip di Gorizia Massimo Vicinanza ha convalidato stamani il fermo di Moratti e ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata nei suoi riguardi dal pm Marco Panzeri. Nel corso dell'udienza di convalida svoltasi ieri, Moratti, difeso dell'avv. Alfredo Russo di Gorizia, non si era avvalso della facolta' di non rispondere e aveva riferito la sua versione dei fatti. Da quanto si e' saputo, la tesi difensiva e' che quanto accaduto al piccolo sarebbe di natura 'accidentale' e non la conseguenza di violenza e maltrattamenti. (ANSA). YT6-DF


12:45 - foibe: fini,commissione inchiesta non e'necessita'essenziale
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Per il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, la costituzione di una commissione d'inchiesta sulle Foibe ''non e' una necessita' essenziale'' perche' molte verita' e responsabilita' ''sono gia' state accertate''. Lo ha affermato oggi, a Trieste, parlando con i giornalisti sulla proposta, avanzata ieri da alcuni parlamentari del Friuli Venezia Giulia. Fini ha precisato di non voler commentare la proposta ''perche' - ha detto - dipende dal perimetro entro il quale dovrebbe agire la commissione. Penso che siano state gia' accertate, se non tutte, molte delle verita' e delle responsabilita' fin qui negate. Non la considero una necessita' essenziale ma allo stesso tempo - ha sottolineato - non e' da escludere l'opportunita' di vararla''. Per quanto riguarda invece i risarcimenti agli esuli istriani, fiumani e dalmati, Fini ha puntualizzato che ''sui tempi e' lecito avere dubbi, per la situazione finanziaria del Paese, ma sulla necessita' - ha concluso - credo che nessuno possa discutere''. (ANSA). DF


11:30 - sicurezza: ronde; antonione (pdl), in fvg non servono
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Per il sen. Roberto Antonione (Pdl), ''in Friuli Venezia Giuila le ronde non servono''. Lo ha detto stamani a Trieste, interpellato dai giornalisti a margine della cerimonia per l'inaugurazione di una stele a ricordo di Norma Cossetto, vittima delle foibe. ''La polizia - ha spiegato Antonione - ha da noi un'efficienza tale che in regione non ha senso organizzare cose del genere. Questo non vuol dire - ha concluso - abbassare la guardia contro il crimine''. Anche per il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ''ne' Trieste ne' gli altri comuni del Friuli Venezia Giulia hanno bisogno delle ronde''. (ANSA). DF


11:30 - fini a trieste per monumento a norma cossetto
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, e' giunto stamani a Trieste per partecipare alla cerimonia d'inaugurazione di una stele in memoria di Norma Cossetto, cittadina istriana torturata e gettata nelle foibe. Assieme a Fini, accolto dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, sono presenti il sottosegretario all'Ambiente, Roberto Menia, e il senatore Roberto Antonione (Pdl). Alla cerimonia sono previsti, oltre a quelli di Fini e Dipiazza, gli interventi della sorella di Norma Cossetto, Licia, e una benedizione da parte del vescovo di Trieste, monsignor Eugenio Ravignani. (ANSA). DF


09:25 - oggi in friuli venezia giulia
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Avvenimenti in programma per oggi, sabato 21 febbraio, in Friuli Venezia Giulia: 1) TRIESTE - Via Norma Cossetto - ore 11.Cerimonia di scoprimento della stele dedicata a Norma Cossetto. E' prevista partecipazione presidente della Camera, Gianfranco Fini. 2) UDINE - Via Parini 27 - ore 12.Francesco Storace partecipa alla riunione del direttivo regionale de La Destra del Friuli Venezia Giulia, allargato al Veneto. Alle 18, inaugura la sede regionale. 3) UDINE - Hotel Astoria - ore 15.Congresso annuale della Cellula Luca Coscioni del FVG. E' prevista partecipazione dell'on. Maria Antonietta Farina Coscioni. 4) TARVISIO (UD) -Prosegue Coppa del Mondo di sci femminile. 5) TRIESTE - Via Locchi 21/b - ore 10.Convegno ''Cambiamenti climatici e ricadute sul territorio'', organizzato dall'Associazione culturale Arteventi-ArT&20. 6) TRIESTE - Consiglio regionale, Sala Azzurra - ore 10:30.Conferenza stampa del consigliere regionale Maurizio Bucci (Pdl) su prospettive europee nel Carnevale di Trieste. 7) UDINE - Via delle Scienze 208.Si conclude XVI Salone dello Studente. 8) LIGNANO (UD) - Via Tolmezzo - ore 12.Inaugurazione Barcamania, mostra mercato della piccola imbarcazione. 9) S.DANIELE (UD) - ore 8.30-13.30Mercato della terra. 10) CERVIGNANO (UD) - Via Italo Calvino - ore 11.Cerimonia consegna 18 alloggi di edilizia pubblica. 11) S.VITO AL TAGLIAMENTO (PN) - Comune ore 18.Per ''Pordenone pensa'', incontro con il medico Mario Melazzini. 12) GORIZIA - Via della Barca 15 - ore 9.Si conclude XVI congresso territoriale Cisl dell'Isontino. 13) GRADO (GO) - ore 15.30Rievocazione storica del Manso 'Nfiocao'.

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)


18:36 - cade nel meduna: titolare di un maneggio disperso
(ANSA) - PORDENONE, 21 FEB - Il titolare di un maneggio nel pordenonese e' caduto nel tardo pomeriggio nelle acque del Meduna, in una zona tra i comuni di Pordenone e Azzano X, e, al momento, le sue ricerche non hanno dato alcun esito. Sulle cause e sulle modalita' dell'incidente gli inquirenti ancora non si sono espressi. L'uomo era uscito con una cliente e una nipote per una passeggiata con il cavallo. Pare che un movimento brusco dell'animale abbia messo in pericolo la piccola. Per evitare che finisse nel fiume, l'uomo e' intervenuto scivolando pero' a sua volta e finendo travolto dalla acque del Meduna. L'allarme e' scattato subito. Sul posto sono intervenute le squadre dei Vigili del fuoco e della Protezione civile di Maniago e Pordenone. Il tratto dove e' avvenuta la disgrazia e' stato scandagliato per ore, al momento senza esito. (ANSA). YT8-GRT


14:17 - incidenti montagna: friuli; escursionista precipita e muore
(ANSA) - ANDREIS (PORDENONE), 21 FEB - Un escursionista - del quale non e' noto il nome - e' stato trovato morto sul monte Raut, nella zona di Andreis (Pordenone), dove risultava disperso da stamani. Secondo le prime informazioni, l'uomo, che si trovava in compagnia di un altro alpinista, sarebbe precipitato dal ''Sentiero dei Cacciatori'', zona dove ci sono fino a due metri di neve. E' stato il compagno a lanciare l'allarme con il telefonino cellulare. Sul posto hanno operato gli uomini del Soccorso Alpino di Maniago (Pordenone) e l'equipe medica dell'elisoccorso, che intorno alle ore 13.30 hanno rinvenuto il corpo. (ANSA). YT8


14:17 - tentativo omicidio figlio 40 giorni, gip convalida fermo
(ANSA) - GORIZIA 21 FEB - Resta in carcere l'operaio Marco Moratti, di 24 anni, di Gorizia, fermato dai Carabinieri mercoledi' scorso perche' indiziato di tentativo di omicidio per presunti maltrattamenti del figlioletto di 40 giorni, tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto Neonatologia dell'ospedale di Udine. Il gip di Gorizia Massimo Vicinanza ha convalidato stamani il fermo di Moratti e ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata nei suoi riguardi dal pm Marco Panzeri. (ANSA). YT6


14:17 - fini, per istria serve nuova italianita'
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Per il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, le terre dell'Istria ''devono essere vivificate da una nuova stagione di italianita'''. Lo ha detto stamani a Trieste, intervenendo all'inaugurazione di una stele dedicata a Norma Cossetto, martire delle foibe nel Dopoguerra. Fini ha sottolineato che ''si avverte la necessita' di riportare in quelle terre, ora che l'Europa permette di superare le barriere, non il tricolore come simbolo della statualita' - ha precisato - ma la cultura e il dialetto che hanno abitato quelle terre venete, romane e quindi italiane. Occorre un'azione culturale - ha aggiunto - perche' non vengano sradicate queste identita'''. (ANSA). BUO/SM


13:22 - oggi in friuli venezia giulia (2)
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Segue elenco ALTRI AVVENIMENTI in programma per oggi, sabato 21 febbraio, in Friuli Venezia Giulia: 14) UDINE - Istituto 'Gervasutta' - ore 17.Convegno ''Misurare il desiderio infinito? La qualita' della vita''. E' prevista partecipazione dell'assessore Vladimiro Kosic. 15) CIVIDALE (UD) - Biblioteca Civica - ore 10.Convegno ''Il nido in casa - Esperienze sui servizi per la prima infanzia''. E' previsto intervento dell'assessore Molinaro.(ANSA). DF/SM


13:17 - tentativo omicidio figlio 40 giorni, gip convalida fermo
(ANSA) - GORIZIA 21 FEB - Resta in carcere l'operaio Marco Moratti, di 24 anni, di Gorizia, fermato dai Carabinieri mercoledi' scorso perche' indiziato di tentativo di omicidio per presunti maltrattamenti del figlioletto di 40 giorni, tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto Neonatologia dell'ospedale di Udine. Il gip di Gorizia Massimo Vicinanza ha convalidato stamani il fermo di Moratti e ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata nei suoi riguardi dal pm Marco Panzeri. Nel corso dell'udienza di convalida svoltasi ieri, Moratti, difeso dell'avv. Alfredo Russo di Gorizia, non si era avvalso della facolta' di non rispondere e aveva riferito la sua versione dei fatti. Da quanto si e' saputo, la tesi difensiva e' che quanto accaduto al piccolo sarebbe di natura 'accidentale' e non la conseguenza di violenza e maltrattamenti. (ANSA). YT6-DF


12:45 - foibe: fini,commissione inchiesta non e'necessita'essenziale
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Per il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, la costituzione di una commissione d'inchiesta sulle Foibe ''non e' una necessita' essenziale'' perche' molte verita' e responsabilita' ''sono gia' state accertate''. Lo ha affermato oggi, a Trieste, parlando con i giornalisti sulla proposta, avanzata ieri da alcuni parlamentari del Friuli Venezia Giulia. Fini ha precisato di non voler commentare la proposta ''perche' - ha detto - dipende dal perimetro entro il quale dovrebbe agire la commissione. Penso che siano state gia' accertate, se non tutte, molte delle verita' e delle responsabilita' fin qui negate. Non la considero una necessita' essenziale ma allo stesso tempo - ha sottolineato - non e' da escludere l'opportunita' di vararla''. Per quanto riguarda invece i risarcimenti agli esuli istriani, fiumani e dalmati, Fini ha puntualizzato che ''sui tempi e' lecito avere dubbi, per la situazione finanziaria del Paese, ma sulla necessita' - ha concluso - credo che nessuno possa discutere''. (ANSA). DF


11:30 - sicurezza: ronde; antonione (pdl), in fvg non servono
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Per il sen. Roberto Antonione (Pdl), ''in Friuli Venezia Giuila le ronde non servono''. Lo ha detto stamani a Trieste, interpellato dai giornalisti a margine della cerimonia per l'inaugurazione di una stele a ricordo di Norma Cossetto, vittima delle foibe. ''La polizia - ha spiegato Antonione - ha da noi un'efficienza tale che in regione non ha senso organizzare cose del genere. Questo non vuol dire - ha concluso - abbassare la guardia contro il crimine''. Anche per il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ''ne' Trieste ne' gli altri comuni del Friuli Venezia Giulia hanno bisogno delle ronde''. (ANSA). DF


11:30 - fini a trieste per monumento a norma cossetto
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, e' giunto stamani a Trieste per partecipare alla cerimonia d'inaugurazione di una stele in memoria di Norma Cossetto, cittadina istriana torturata e gettata nelle foibe. Assieme a Fini, accolto dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, sono presenti il sottosegretario all'Ambiente, Roberto Menia, e il senatore Roberto Antonione (Pdl). Alla cerimonia sono previsti, oltre a quelli di Fini e Dipiazza, gli interventi della sorella di Norma Cossetto, Licia, e una benedizione da parte del vescovo di Trieste, monsignor Eugenio Ravignani. (ANSA). DF


09:25 - oggi in friuli venezia giulia
(ANSA) - TRIESTE, 21 FEB - Avvenimenti in programma per oggi, sabato 21 febbraio, in Friuli Venezia Giulia: 1) TRIESTE - Via Norma Cossetto - ore 11.Cerimonia di scoprimento della stele dedicata a Norma Cossetto. E' prevista partecipazione presidente della Camera, Gianfranco Fini. 2) UDINE - Via Parini 27 - ore 12.Francesco Storace partecipa alla riunione del direttivo regionale de La Destra del Friuli Venezia Giulia, allargato al Veneto. Alle 18, inaugura la sede regionale. 3) UDINE - Hotel Astoria - ore 15.Congresso annuale della Cellula Luca Coscioni del FVG. E' prevista partecipazione dell'on. Maria Antonietta Farina Coscioni. 4) TARVISIO (UD) -Prosegue Coppa del Mondo di sci femminile. 5) TRIESTE - Via Locchi 21/b - ore 10.Convegno ''Cambiamenti climatici e ricadute sul territorio'', organizzato dall'Associazione culturale Arteventi-ArT&20. 6) TRIESTE - Consiglio regionale, Sala Azzurra - ore 10:30.Conferenza stampa del consigliere regionale Maurizio Bucci (Pdl) su prospettive europee nel Carnevale di Trieste. 7) UDINE - Via delle Scienze 208.Si conclude XVI Salone dello Studente. 8) LIGNANO (UD) - Via Tolmezzo - ore 12.Inaugurazione Barcamania, mostra mercato della piccola imbarcazione. 9) S.DANIELE (UD) - ore 8.30-13.30Mercato della terra. 10) CERVIGNANO (UD) - Via Italo Calvino - ore 11.Cerimonia consegna 18 alloggi di edilizia pubblica. 11) S.VITO AL TAGLIAMENTO (PN) - Comune ore 18.Per ''Pordenone pensa'', incontro con il medico Mario Melazzini. 12) GORIZIA - Via della Barca 15 - ore 9.Si conclude XVI congresso territoriale Cisl dell'Isontino. 13) GRADO (GO) - ore 15.30Rievocazione storica del Manso 'Nfiocao'.

SANREMO QUARTA SERATA (ARTICOLO di TERRY MASERA)



Ultima serata….. forse possiamo dire finalmente!
Dopo un silenzio, di cui in parte per certi motivi mi rammarico e me ne dispiaccio, eccoci qua pronti per la proclamazione di quello che la musica e i media e le radio ci faranno sentire e sorbire, nei prossimi mesi.. ma che dico prossimi mesi , forse, se andrà bene, saranno solo giorni, giusto il tempo di capire cosa rimarrà e cosa inesorabilmente finirà nell’ oblio del dimenticatoio.
Ieri sera ho assistito alla ingiusta esclusione di Dolcenera e dei Gemelli Diversi….. ho visto brani che come se appartenessero alla categoria giovani hanno avuto bisogno di un rafforzativo (per altro annunciato) di figure canonicamente inutili o troppo utili.
Alla fine posso solo dire che Arisa, la vincitrice nella sezione proposte, mi ha dato quella ventata sanremese che doveva esserci. Piaccia o no, ricordiamo con lei cosa San Remo significa, nella sua “Sincerità”.
Devo dire bravo bravissimo a Paolo Bonolis, che ha saputo tamponare ogni momento dubbioso ( veniva voglia di cambiare canale…) e che ha sopperito alla mancanza di quello che poteva essere, visto lo spreco di ospiti, un vero e proprio palco per la nostra musica italiana. Grazie Paolo, di averci fatto sorridere, di aver non capito con noi certe esclusioni.
Quindi stasera grandi assenti ma sempre i soliti presenti ……..

TERRY MASERA

SANREMO QUARTA SERATA (ARTICOLO di TERRY MASERA)



Ultima serata….. forse possiamo dire finalmente!
Dopo un silenzio, di cui in parte per certi motivi mi rammarico e me ne dispiaccio, eccoci qua pronti per la proclamazione di quello che la musica e i media e le radio ci faranno sentire e sorbire, nei prossimi mesi.. ma che dico prossimi mesi , forse, se andrà bene, saranno solo giorni, giusto il tempo di capire cosa rimarrà e cosa inesorabilmente finirà nell’ oblio del dimenticatoio.
Ieri sera ho assistito alla ingiusta esclusione di Dolcenera e dei Gemelli Diversi….. ho visto brani che come se appartenessero alla categoria giovani hanno avuto bisogno di un rafforzativo (per altro annunciato) di figure canonicamente inutili o troppo utili.
Alla fine posso solo dire che Arisa, la vincitrice nella sezione proposte, mi ha dato quella ventata sanremese che doveva esserci. Piaccia o no, ricordiamo con lei cosa San Remo significa, nella sua “Sincerità”.
Devo dire bravo bravissimo a Paolo Bonolis, che ha saputo tamponare ogni momento dubbioso ( veniva voglia di cambiare canale…) e che ha sopperito alla mancanza di quello che poteva essere, visto lo spreco di ospiti, un vero e proprio palco per la nostra musica italiana. Grazie Paolo, di averci fatto sorridere, di aver non capito con noi certe esclusioni.
Quindi stasera grandi assenti ma sempre i soliti presenti ……..

TERRY MASERA

SANREMO QUARTA SERATA (ARTICOLO di TERRY MASERA)



Ultima serata….. forse possiamo dire finalmente!
Dopo un silenzio, di cui in parte per certi motivi mi rammarico e me ne dispiaccio, eccoci qua pronti per la proclamazione di quello che la musica e i media e le radio ci faranno sentire e sorbire, nei prossimi mesi.. ma che dico prossimi mesi , forse, se andrà bene, saranno solo giorni, giusto il tempo di capire cosa rimarrà e cosa inesorabilmente finirà nell’ oblio del dimenticatoio.
Ieri sera ho assistito alla ingiusta esclusione di Dolcenera e dei Gemelli Diversi….. ho visto brani che come se appartenessero alla categoria giovani hanno avuto bisogno di un rafforzativo (per altro annunciato) di figure canonicamente inutili o troppo utili.
Alla fine posso solo dire che Arisa, la vincitrice nella sezione proposte, mi ha dato quella ventata sanremese che doveva esserci. Piaccia o no, ricordiamo con lei cosa San Remo significa, nella sua “Sincerità”.
Devo dire bravo bravissimo a Paolo Bonolis, che ha saputo tamponare ogni momento dubbioso ( veniva voglia di cambiare canale…) e che ha sopperito alla mancanza di quello che poteva essere, visto lo spreco di ospiti, un vero e proprio palco per la nostra musica italiana. Grazie Paolo, di averci fatto sorridere, di aver non capito con noi certe esclusioni.
Quindi stasera grandi assenti ma sempre i soliti presenti ……..

TERRY MASERA

EHI... SIAMO SBARCATI SU YOUTUBE CON UN CANALE NOSTRO!

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OGGI POMERIGGIO ORE 16.30 REGISTRAZIONE DELLA PUNTATA ZERO DELLA TRASMISSIONE DI ALBERTO di CAPORIACCO A TELEFRIULI


(In foto Vasco Rossi, potrebbe essere lui l'interprete della canzone scelta quale sigla di apertura)


Oggi pomeriggio alle 16.30, negli studi di Telefriuli, registrazione della cosiddetta 'puntata zero', di prova, della trasmissione ideata e condotta da Alberto di Caporiacco sul giornalismo e sulle notizie.

Comincia a trapelare qualche indiscrezione, ma il titolo (che doveva essere inizialmente 'La bella e la bestialità') resta ancora nel vago.

Innanzitutto il direttore de Il Giornale del Friuli non sarà solo, ma accompagnato - in questa puntata di prova - da una ragazza 24enne, friulana, che impersonerà la parte della 'coscienza'.

Particolare cura è stata rivolta alla scelta delle musiche delle sigle di testa e di coda.

Quanto alla durata del programma, sembra che saranno 12 minuti secchi e filati, i quali saranno incastonati prima del telegiornale di Telefriuli.

Temi della 'puntata zero'... top secret, ma la novità sarebbe che la coscienza ha il potere di censurare e sostituirsi al giornalista qualora egli eccedesse: una sorta di ironica autocensura.

La partner o le partner fisse di trasmissione di Alberto di Caporiacco non sono state ancora scelte. Probabilmente saranno ruotate attingendo da una rosa di ragazze, tutte comunque giovani di età compresa tra 18 e 30 anni.

Per il momento può bastare...

OGGI POMERIGGIO ORE 16.30 REGISTRAZIONE DELLA PUNTATA ZERO DELLA TRASMISSIONE DI ALBERTO di CAPORIACCO A TELEFRIULI


(In foto Vasco Rossi, potrebbe essere lui l'interprete della canzone scelta quale sigla di apertura)


Oggi pomeriggio alle 16.30, negli studi di Telefriuli, registrazione della cosiddetta 'puntata zero', di prova, della trasmissione ideata e condotta da Alberto di Caporiacco sul giornalismo e sulle notizie.

Comincia a trapelare qualche indiscrezione, ma il titolo (che doveva essere inizialmente 'La bella e la bestialità') resta ancora nel vago.

Innanzitutto il direttore de Il Giornale del Friuli non sarà solo, ma accompagnato - in questa puntata di prova - da una ragazza 24enne, friulana, che impersonerà la parte della 'coscienza'.

Particolare cura è stata rivolta alla scelta delle musiche delle sigle di testa e di coda.

Quanto alla durata del programma, sembra che saranno 12 minuti secchi e filati, i quali saranno incastonati prima del telegiornale di Telefriuli.

Temi della 'puntata zero'... top secret, ma la novità sarebbe che la coscienza ha il potere di censurare e sostituirsi al giornalista qualora egli eccedesse: una sorta di ironica autocensura.

La partner o le partner fisse di trasmissione di Alberto di Caporiacco non sono state ancora scelte. Probabilmente saranno ruotate attingendo da una rosa di ragazze, tutte comunque giovani di età compresa tra 18 e 30 anni.

Per il momento può bastare...

OGGI POMERIGGIO ORE 16.30 REGISTRAZIONE DELLA PUNTATA ZERO DELLA TRASMISSIONE DI ALBERTO di CAPORIACCO A TELEFRIULI


(In foto Vasco Rossi, potrebbe essere lui l'interprete della canzone scelta quale sigla di apertura)


Oggi pomeriggio alle 16.30, negli studi di Telefriuli, registrazione della cosiddetta 'puntata zero', di prova, della trasmissione ideata e condotta da Alberto di Caporiacco sul giornalismo e sulle notizie.

Comincia a trapelare qualche indiscrezione, ma il titolo (che doveva essere inizialmente 'La bella e la bestialità') resta ancora nel vago.

Innanzitutto il direttore de Il Giornale del Friuli non sarà solo, ma accompagnato - in questa puntata di prova - da una ragazza 24enne, friulana, che impersonerà la parte della 'coscienza'.

Particolare cura è stata rivolta alla scelta delle musiche delle sigle di testa e di coda.

Quanto alla durata del programma, sembra che saranno 12 minuti secchi e filati, i quali saranno incastonati prima del telegiornale di Telefriuli.

Temi della 'puntata zero'... top secret, ma la novità sarebbe che la coscienza ha il potere di censurare e sostituirsi al giornalista qualora egli eccedesse: una sorta di ironica autocensura.

La partner o le partner fisse di trasmissione di Alberto di Caporiacco non sono state ancora scelte. Probabilmente saranno ruotate attingendo da una rosa di ragazze, tutte comunque giovani di età compresa tra 18 e 30 anni.

Per il momento può bastare...

Renato Zero Mi vendo live da zerofobia 1977

Strani silenzi stampa imposti agli altri e mai imposti a se stesso, autolimitandosi.
10 gennaio 2009 - Englaro va da Fabio Fazio
9 febbraio 2009 - muore Eluana
11 febbraio 2009 - Englaro assente ai funerali di Eluana (si dice per stare accanto alla moglie malata)
21 febbraio 2009 - Englaro ritorna da Fabio Fazio

Roma, 9 gen. - Lettera aperta di Fulvio De Nigris, Direttore Centro Studi per la Ricerca sul Coma [Gli amici di Luca] a Fabio Fazio

Caro Fazio lei ha un'occasione unica domani nella sua trasmissione ospitando Beppino Englaro papà di Eluana. Che non è quella di dare voce agli aspetti legali di chi conduce una battaglia per la morte della propria figlia, o di alimentare ancora una volta la curiosità dell'opinione pubblica sul dove, come e quando questo succederà, né quella di offrire al Beppino Englaro - che rispetto nella sua battaglia anche se non la condivido - un'altra possibilità di ribadire senza contraddittorio argomentazioni contro coloro, laici e cattolici, che invece si battono sul versante opposto.
La moratoria chiesta da Beppino Englaro se vale, deve valere sempre. Essere nella sua trasmissione contrasta con il silenzio che lui stesso si è imposto. Bisognerebbe perciò che lei desse spazio anche a familiari che invece vivono la stessa situazione pensandola diversamente ed avendo un atteggiamento propositivo verso persone che vivono "vite differenti" come Eluana. Lei ha, dunque, l'occasione domani di aprire il versante su una tematica ampia e complessa che deve dare in seguito voce anche alle opinioni delle famiglie che vivono le stesse situazioni, dando valore alle loro storie. Perchè la tematica sollevata dal caso specifico pone una serie di domande che potrebbe fare sue e rivolgere direttamente al padre di Eluana.
Eccone alcune:
-Non crede che il "diritto al morire" messo così in contrapposizione al "diritto di cura" possa ledere la libertà di tante famiglie che, non la pensano come lei e si vedono negati diritti con tanta difficoltà conquistati?
-Non sente di dover dire una parola di comprensione, conforto, alle tante famiglie che vivono la sua stessa condizione e, mi perdoni se quello che dico le sembra indelicato, sono meno fortunate di lei perchè hanno scelto, o sono state obbligate dalle situazioni, a tenere in casa il proprio caro e di accudirlo ed accompagnarlo nella vita quotidiana?
-Non pensa che la sua famiglia sia stata lasciata troppo sola nella gestione di questa grave situazione dopo l'incidente di sua figlia determinando in lei un atteggiamento tanto intransigente?

Ieri è stato l'undicesimo anniversario della morte di mio figlio Luca dopo un lungo coma nel 1998.
In suo nome è nata la Casa dei Risvegli a lui dedicata un centro pubblico postacuto per giovani e adulti con esiti di coma e stato vegetativo. Un luogo che accompagna la famiglia e mette in campo tutte le risorse attualmente possibili per il reinserimento sociale. Mi è capitata proprio ora una foto di Luca ricoverato in Austria, lo sguardo provato, una mano alzata nel tentativo di esprimersi.
E con commozione mi sono detto: "La vita è ingiusta, ma non per questo dobbiamo soccombere".
Con sincera stima e viva cordialità
[Fulvio De Nigris]

BEPPINO ENGLARO più volte ha chiesto silenzio stampa: l'ultima, poco prima di Natale, è stata una richiesta di "moratoria, soprattutto ai politici di qualsiasi schieramento, ma anche alla stampa". Evidentemente il silenzio vale per tutti tranne che per lui.
Chiaramente Beppino Englaro è liberissimo di partecipare a trasmissioni televisive, incontri pubblici, rilasciare dichiarazioni etc. Ma allora non chieda al resto del mondo di tacere.
Fulvio De Nigris a proposito aveva scritto una bella lettera aperta A Fabio Fazio. A quanto pare, inutilmente
[Stranocristiano]

Renato Zero Mi vendo live da zerofobia 1977

Strani silenzi stampa imposti agli altri e mai imposti a se stesso, autolimitandosi.
10 gennaio 2009 - Englaro va da Fabio Fazio
9 febbraio 2009 - muore Eluana
11 febbraio 2009 - Englaro assente ai funerali di Eluana (si dice per stare accanto alla moglie malata)
21 febbraio 2009 - Englaro ritorna da Fabio Fazio

Roma, 9 gen. - Lettera aperta di Fulvio De Nigris, Direttore Centro Studi per la Ricerca sul Coma [Gli amici di Luca] a Fabio Fazio

Caro Fazio lei ha un'occasione unica domani nella sua trasmissione ospitando Beppino Englaro papà di Eluana. Che non è quella di dare voce agli aspetti legali di chi conduce una battaglia per la morte della propria figlia, o di alimentare ancora una volta la curiosità dell'opinione pubblica sul dove, come e quando questo succederà, né quella di offrire al Beppino Englaro - che rispetto nella sua battaglia anche se non la condivido - un'altra possibilità di ribadire senza contraddittorio argomentazioni contro coloro, laici e cattolici, che invece si battono sul versante opposto.
La moratoria chiesta da Beppino Englaro se vale, deve valere sempre. Essere nella sua trasmissione contrasta con il silenzio che lui stesso si è imposto. Bisognerebbe perciò che lei desse spazio anche a familiari che invece vivono la stessa situazione pensandola diversamente ed avendo un atteggiamento propositivo verso persone che vivono "vite differenti" come Eluana. Lei ha, dunque, l'occasione domani di aprire il versante su una tematica ampia e complessa che deve dare in seguito voce anche alle opinioni delle famiglie che vivono le stesse situazioni, dando valore alle loro storie. Perchè la tematica sollevata dal caso specifico pone una serie di domande che potrebbe fare sue e rivolgere direttamente al padre di Eluana.
Eccone alcune:
-Non crede che il "diritto al morire" messo così in contrapposizione al "diritto di cura" possa ledere la libertà di tante famiglie che, non la pensano come lei e si vedono negati diritti con tanta difficoltà conquistati?
-Non sente di dover dire una parola di comprensione, conforto, alle tante famiglie che vivono la sua stessa condizione e, mi perdoni se quello che dico le sembra indelicato, sono meno fortunate di lei perchè hanno scelto, o sono state obbligate dalle situazioni, a tenere in casa il proprio caro e di accudirlo ed accompagnarlo nella vita quotidiana?
-Non pensa che la sua famiglia sia stata lasciata troppo sola nella gestione di questa grave situazione dopo l'incidente di sua figlia determinando in lei un atteggiamento tanto intransigente?

Ieri è stato l'undicesimo anniversario della morte di mio figlio Luca dopo un lungo coma nel 1998.
In suo nome è nata la Casa dei Risvegli a lui dedicata un centro pubblico postacuto per giovani e adulti con esiti di coma e stato vegetativo. Un luogo che accompagna la famiglia e mette in campo tutte le risorse attualmente possibili per il reinserimento sociale. Mi è capitata proprio ora una foto di Luca ricoverato in Austria, lo sguardo provato, una mano alzata nel tentativo di esprimersi.
E con commozione mi sono detto: "La vita è ingiusta, ma non per questo dobbiamo soccombere".
Con sincera stima e viva cordialità
[Fulvio De Nigris]

BEPPINO ENGLARO più volte ha chiesto silenzio stampa: l'ultima, poco prima di Natale, è stata una richiesta di "moratoria, soprattutto ai politici di qualsiasi schieramento, ma anche alla stampa". Evidentemente il silenzio vale per tutti tranne che per lui.
Chiaramente Beppino Englaro è liberissimo di partecipare a trasmissioni televisive, incontri pubblici, rilasciare dichiarazioni etc. Ma allora non chieda al resto del mondo di tacere.
Fulvio De Nigris a proposito aveva scritto una bella lettera aperta A Fabio Fazio. A quanto pare, inutilmente
[Stranocristiano]

Renato Zero Mi vendo live da zerofobia 1977

Strani silenzi stampa imposti agli altri e mai imposti a se stesso, autolimitandosi.
10 gennaio 2009 - Englaro va da Fabio Fazio
9 febbraio 2009 - muore Eluana
11 febbraio 2009 - Englaro assente ai funerali di Eluana (si dice per stare accanto alla moglie malata)
21 febbraio 2009 - Englaro ritorna da Fabio Fazio

Roma, 9 gen. - Lettera aperta di Fulvio De Nigris, Direttore Centro Studi per la Ricerca sul Coma [Gli amici di Luca] a Fabio Fazio

Caro Fazio lei ha un'occasione unica domani nella sua trasmissione ospitando Beppino Englaro papà di Eluana. Che non è quella di dare voce agli aspetti legali di chi conduce una battaglia per la morte della propria figlia, o di alimentare ancora una volta la curiosità dell'opinione pubblica sul dove, come e quando questo succederà, né quella di offrire al Beppino Englaro - che rispetto nella sua battaglia anche se non la condivido - un'altra possibilità di ribadire senza contraddittorio argomentazioni contro coloro, laici e cattolici, che invece si battono sul versante opposto.
La moratoria chiesta da Beppino Englaro se vale, deve valere sempre. Essere nella sua trasmissione contrasta con il silenzio che lui stesso si è imposto. Bisognerebbe perciò che lei desse spazio anche a familiari che invece vivono la stessa situazione pensandola diversamente ed avendo un atteggiamento propositivo verso persone che vivono "vite differenti" come Eluana. Lei ha, dunque, l'occasione domani di aprire il versante su una tematica ampia e complessa che deve dare in seguito voce anche alle opinioni delle famiglie che vivono le stesse situazioni, dando valore alle loro storie. Perchè la tematica sollevata dal caso specifico pone una serie di domande che potrebbe fare sue e rivolgere direttamente al padre di Eluana.
Eccone alcune:
-Non crede che il "diritto al morire" messo così in contrapposizione al "diritto di cura" possa ledere la libertà di tante famiglie che, non la pensano come lei e si vedono negati diritti con tanta difficoltà conquistati?
-Non sente di dover dire una parola di comprensione, conforto, alle tante famiglie che vivono la sua stessa condizione e, mi perdoni se quello che dico le sembra indelicato, sono meno fortunate di lei perchè hanno scelto, o sono state obbligate dalle situazioni, a tenere in casa il proprio caro e di accudirlo ed accompagnarlo nella vita quotidiana?
-Non pensa che la sua famiglia sia stata lasciata troppo sola nella gestione di questa grave situazione dopo l'incidente di sua figlia determinando in lei un atteggiamento tanto intransigente?

Ieri è stato l'undicesimo anniversario della morte di mio figlio Luca dopo un lungo coma nel 1998.
In suo nome è nata la Casa dei Risvegli a lui dedicata un centro pubblico postacuto per giovani e adulti con esiti di coma e stato vegetativo. Un luogo che accompagna la famiglia e mette in campo tutte le risorse attualmente possibili per il reinserimento sociale. Mi è capitata proprio ora una foto di Luca ricoverato in Austria, lo sguardo provato, una mano alzata nel tentativo di esprimersi.
E con commozione mi sono detto: "La vita è ingiusta, ma non per questo dobbiamo soccombere".
Con sincera stima e viva cordialità
[Fulvio De Nigris]

BEPPINO ENGLARO più volte ha chiesto silenzio stampa: l'ultima, poco prima di Natale, è stata una richiesta di "moratoria, soprattutto ai politici di qualsiasi schieramento, ma anche alla stampa". Evidentemente il silenzio vale per tutti tranne che per lui.
Chiaramente Beppino Englaro è liberissimo di partecipare a trasmissioni televisive, incontri pubblici, rilasciare dichiarazioni etc. Ma allora non chieda al resto del mondo di tacere.
Fulvio De Nigris a proposito aveva scritto una bella lettera aperta A Fabio Fazio. A quanto pare, inutilmente
[Stranocristiano]

APPROFONDIMENTI DI RASSEGNA STAMPA

(dal Messaggero Veneto, edizione Nazionale, pag. 3)

No dei sindaci: in Fvg non le chiederemo

Stop bipartisan dai capuoluoghi di centro-destra e centro-sinistra: non servono

L’assessore leghista Seganti accelera e lancia l’albo per i volontari Ma anche dal Pdl arriva la frenata: «Ci sono già le forze dell’ordine»
di PAOLO MOSANGHINI
UDINE. L’assessore alla sicurezza, la leghista Federica Seganti, annuncia che la Regione è pronta a preparare l’albo dei volontari, ma i sindaci del Friuli Venezia Giulia raffreddano gli entusiasmi del Carroccio. A Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone non c’è la necessità di creare le ronde, «le città sono già sicure». Lo affermano i primi cittadini dei quattro capoluoghi, sia quelli governati dal centro-sinistra sia quelli di centro-destra.
«Le ronde a Gorizia? Non servono», il sindaco del Pdl Ettore Romoli ha le idee chiare in merito al decreto approvato dal governo. «Non capisco che senso avrebbero a Gorizia - ribadisce -, visto che, nella nostra città, l’unico problema sono gli schiamazzi notturni contro i quali le ronde potrebbero fare ben poco, mentre per ciò che concerne la microcriminalità non penso che la nostra città abbia problemi tali da richiedere la presenza di gruppi volontari di controllo», dice Romoli. Dello stesso tenore anche le parole del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, pure lui di centro-destra: «Non abbiamo bisogno di ronde, gli immigrati sono pochi, per il resto ci sono le forze dell’ordine. A Trieste di notte si gira tranquillamente, anzi direi in tutto il Friuli Venezia Giulia», aggiunge Dipiazza. E anche i sindaci di centro-sinistra sono “in sintonia” con i colleghi. «Creare le ronde è un’idea che mi fa paura, potrebbero degenerare in abusi», sostiene il sindaco di Udine, Furio Honsell. «Nella gestione dell’ordine pubblico contano la strategia e l’addestramento, con i volontari, invece, c’è il rischio di creare disorientamento, paura, inquietudine. Bisogna potenziare, invece, le forze dell’ordine tradizionali», commenta ancora Honsell. «Dubbioso» anche il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello: «Non ho ancora letto il decreto, ma assisto all’impotenza dello Stato davanti a azioni prioritarie come il pattugliamento del territorio. Il Governo fa un decreto, ma lascia nelle rimesse 2 mila auto della Polizia perché non ha i soldi per ripararle, invece di investire sulle forze dell’ordine». Secondo Bolzonello «occorrerà capire quali compiti avranno queste persone e da chi dipenderanno effettivamente. Va bene il coordinamento del prefetto, ma ogni gruppo potrà fare quello che vorrà oppure no? I volontari dipenderanno dai sindaci o no? Ci sono ancora troppe domande senza risposte, ma resta assurdo che non si investa sulle forze dell’ordine».Dalle prefetture arrivano segnali di prudenza, prima vogliono approfondire i contenuti del decreto.L’assessore regionale alla Sicurezza e agli Enti locali, Federica Seganti, spiega che la legge regionale sulla sicurezza prevede l’istituzione dell’Albo regionale dei volontari per dare organicità all’intervento; «l’albo sarà pronto in tempi brevi», aggiunge l’assessore che ricorda che l’impegno era già della prima giunta guidata da Renzo Tondo. «Noi abbiamo ripreso quelle battaglie fin dai primi mesi del nostro insediamento. L’obiettivo è quello di preparare questi volontari in modo da garantire loro sul piano della formazione e dell’assicurazione e i cittadini sul piano della legalità», spiega. L’albo dei volontari per la sicurezza sarà pubblico, vi potranno accedere tutte le persone con la fedina penale in regola e sarà quotidianamente controllato da prefetti e questori, «in modo da garantire tutti i cittadini sulla serietà dell’iniziativa». I volontari potranno «vedere, controllare e riferire, ma non intervenire. Per questo lavoreranno in stretto rapporto con la polizia locale e le Forze dell’ordine». Alla «Regione competerà organizzare i corsi e definire le modalità di accesso al registro. L’organizzazione nel concreto - aggiunge l’assessore - sarà lasciata al territorio»; trattandosi di volontari i costi dell’intervento saranno contenuti.
===
(dal Messaggero Veneto, edizione di Udine, pag. 14)

Santa Maria La Longa. Il parto trigemino è avvenuto al Burlo di Trieste. Il papà Gianpaolo Zanier: sarà impegnativo, ma siamo felici

Campane a festa per le tre gemelline

Mereto ha annunciato alla comunità la nascita di Anna, Carlotta e Giulia

SANTA MARIA LA LONGA. Nella frazione di Mereto di Capitolo, le campane hanno suonato a festa: la comunità si è infatti arricchita di tre creature. Si tratta di Anna, Carlotta e Giulia Zanier, figlie di Gianpaolo Zanier e Alessandra Belacchio. Papà e mamma le hanno a lungo attese e ora le tre gemelline sono giunte a portare una bella ventata di allegria alla loro famiglia. Le bimbe sono in ottima salute e anche il loro peso alla nascita non è certo quello tipico di un parto trigemellare, avvenuto alla trentaseiesima settimana. Anna pesava infatti 2.5 chili, Carlotta 2.7 e Giulia 2.1. Le piccole sono nate al Burlo Garofalo di Trieste dove la mamma era seguita visto la gravidanza plurigemellare, ma il papà annuncia che Carlotta potrebbe arrivare a casa già la prossima settimana. «Siamo felicissimi – racconta Zanier - e ringraziamo il personale del Burlo per la competenza e la passione con cui ci ha seguito. Non siamo spaventati di fronte a questa nuova avventura; sappiamo che all’inizio sarà un po’ impegnativa, ma la gioia è tanta che ci farà superare le eventuali difficoltà. Cercheremo di far crescere serene le nostre bimbe e di dare loro una buona educazione».Esprime la sua gioia anche il sindaco di Santa Maria la Longa, Ruggero Del Mestre: «Quando nascono bambini siamo tutti felici e questa nascita getta buone premesse perché, anche quest’anno, il Comune di Santa Maria confermi quel trend positivo di crescita della popolazione che registra da diversi anni. È un dato di cui siamo molto soddisfatti e dal quale prendiamo le mosse per confermare gli interventi previsti a sostegno delle nostre scuole e per il miglioramento degli edifici scolastici collocati sul territorio comunale. Colgo l’occasione per formulare i migliori auguri alla coppia di concittadini che ha allargato la propria famiglia in questo modo così speciale».Un evento non insolito e raro in Friuli. Il 22 gennaio scorso due fiocchi rosa e uno azzurro erano stati posti all’esterno di un’abitazione di Codroipo per la nascita, nel reparto maternità dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, di tre genellini.La trentasettenne Giorgia Signorini, moglie di Luca Tonizzo ha infatti dato alla luce, attraverso parto cesareo, a due femminucce e un maschietto. Al momento della nascita le due sorelline e il fratellino pesavano circa 1 chilo e 900 grammi ciascuno. La coppia di Codroipo ha provveduto a dare il nome ai neonati, le femminucce si chiamano Isotta ed Alice, mentre il maschietto Sebastiano. L’eccezionale evento era stato salutato con particolare soddisfazione dai familiari dei genitori dei piccoli e dai tanti codroipesi.Monica Del Mondo
===
(da Il Piccolo, pag. 14)

LA STRATEGIA

L’INCUBO

«Io, giallista, perseguitato da un corvo»

Veit Heinichen svela il suo inferno: «Da un anno sono vittima di una calunnia infame»

Tutto è cominciato il 5 gennaio del 2008 con due telefonate anonime di una persona che poi si è rivelata un «serial writer». Poi si è attivata la Procura

Il calunniatore invia le missive a istituzioni, associazioni, ristoranti e amici di Veit. «Lui ha un unico scopo nella vita: vuole distruggermi»

di VEIT HEINICHEN
Questo non è un racconto ma una storia vera di un giallo irrisolto. E’ una vicenda paradossale che mi riguarda personalmente e anzi fa di me l’inevitabile co-protagonista. Una storia così lunga e inverosimile che diventerà il più pazzesco dei miei romanzi “triestini”. Gli ingredienti ci sono tutti: l’ombra di un ripugnante maniaco, una perfida accusa di un reato mai commesso, una rete scientifica di lettere anonime, una sistematica campagna di discredito per distruggere una persona e un’inchiesta giudiziaria contro l’ignoto e tenace autore di essa. Manca solo un tassello: la cattura del colpevole.Tutto è cominciato il 5 gennaio 2008, con due telefonate anonime. Allora non potevo ancora sapere che si trattasse di una dichiarazione di guerra, ma non appena l'anonimo vigliacco si è rivelato essere un «serial writer» mi sono rivolto alla Procura che da ormai un anno sta indagando su di lui. Inevitabile la mia scelta iniziale di non parlarne, consigliata anche dagli inquirenti, per non intralciare le indagini. Così sono stato in silenzio per più di un anno. Ma ora è arrivato il momento di rendere tutto pubblico, perché ora tutto è cambiato e alla persecuzione di un singolo si è – nel mese di dicembre – affiancata una campagna politica che sembra viaggiare su un binario parallelo e coerente con la prima, in coincidenza con una campagna di diffamazione. Pensabile che esista un rapporto tra il primo e la seconda? Sono di fronte a un raffinato meccanismo a orologeria? Pare di sì. E’ ora di rompere ogni indugio e rendere pubblico cosa succede. Anche per evitare che questo nuovo “giallo” vi sia raccontato da altri. Per un romanziere non esiste scorno peggiore di vedersi rubare una storia. Specie se è una storia intrigante come questa.Eccola dunque. Tre giorni dopo le telefonate arriva la prima posta di una lunga serie che non ha ancora trovato la sua fine. In decine e decine di lettere, se non in centinaia, un lurido anonimo getta su di me un’accusa infamante. La peggiore che esiste, questa: “Sono il padre separato di un bambino di sei anni e il mio lavoro mi porta a vivere spesso a Milano mentre mio figlio vive con la madre a Trieste, come stabilito dal giudice” e va avanti: “Heinichen è un pedofilo infame, ha abusato di mio figlio, lasciato temporaneamente a casa sua dalla madre, «amica di lunga data» dello “scrittore””. Scrive che «l’infame» sarebbe stato già processato in Germania per un reato analogo. Lì sarebbe stato assolto, ma che avrebbe perso la faccia: per questo sarebbe emigrato in Italia per nascondersi a Trieste, dove scrive «libri-marchetta», protetto da «circoli esclusivi cittadini», e dalla stampa locale che sostiene il suo lavoro e coprirà per sempre i suoi torbidi trascorsi. Messaggio chiaro: triestini, sappiate chi è lo scrittore tedesco che ospitate!L’Ombra – chiamiamolo così - diffonde le sue bugie con sistematicità maniacale, con lettere mirate e diversificate. Testi al computer, in buste con indirizzo scritto a mano a stampatello. Le spedisce a istituzioni, associazioni culturali e sportive, ristoranti e bar, professionisti, librerie, viticoltori. E’ un grafomane professionista, ha tempo da spendere, forse non fa altro nella vita. Probabilmente è un solitario. Batte e inquina il mondo che frequento. Conosce perfettamente i miei ultimi libri, legge quotidianamente ogni riga de “Il Piccolo” e interviene con lettere tutte le volte che è annunciato un mio pubblico intervento. In più manda finte lettere mie solo per spargere l’argomento nel modo più efficace. E una volta si è già avvicinato a casa mia – nel buio della notte ovviamente perché vigliacco. Per altro offende i miei amici e le persone vicine con il chiaro obiettivo di seminare diffidenza tra di noi per separarci, manovra che non riesce.Naturalmente l’Ombra, per rendere credibile il suo anonimato, deve spiegare come mai non mi ha denunciato alla polizia. Gioca abilmente un ipocrita vittimismo, da attore consumato. Scrive di voler evitare al figlioletto ulteriori vessazioni e umiliazioni e fa capire di essere un povero padre separato, senza soldi per una perizia di parte (che peraltro gli sarebbe dovuta in forma gratuita). Spiega infine di non godere, a differenza dello “scrittore” (si, lo scrive tra virgolette) tedesco, che sarei io, della protezione di santi in paradiso.Cade in ripetute contraddizioni: il figlio di «sei anni», dopo pochi mesi diventa di «otto anni». Le vicende giudiziarie su una lettera sono degli anni Novanta, in altre lettere diventato degli anni Ottanta. Cita per nome un avvocato, anche lui rintracciabile in internet, che al tempo si era appena iscritto all’Università ed era ancora lontana dalla sua carriera. Il ragazzino avrebbe ripetuto al padre termini sessuali in lingua tedesca, che peraltro «non conosce». Ma non fa niente: sono quisquilie, di cui può accorgersi solo il diretto interessato. L’importante è che la calunnia cominci a circolare tra chi non sa. E difatti il malefico venticello circola.Un giallista lo sa bene: chi è vittima di attacchi anonimi ha poche armi di autodifesa, e ogni tentativo di smentita può apparire un segno di cattiva coscienza. Figurarsi il silenzio: diventa ammissione di colpa, dell’arrendersi, di essere colpito e sconfitto. La denuncia per calunnia contro ignoti resta l’unico modo per certificare la propria innocenza, visto che il magistrato è obbligato a indagare sulla veridicità delle accuse al querelante. E’ esattamente ciò che ho fatto, ottenendo l’immediata certificazione dei miei trascorsi puliti. Ma è un accertamento che, a differenza della calunnia, resta confinato in un dossier. O per lo meno lo è rimasto fino a oggi che rendo pubblica questa storia. Ai magistrati, ai poliziotti della Squadra mobile, che stanno seguendo questo caso, va la mia riconoscenza, per l'impegno fino ad oggi profuso nella ricerca dell'identità dell'Ombra e per la solidarietà dimostratami.Ma la mia innocenza non è l’elemento portante della storia. E’ l’identikit dell’Ombra che mi preme precisare. Lettera dopo lettera, ho ricostruito i suoi contorni e mi sembra di conoscerlo. Non è un semplice maniaco solitario. E’ uno che si muove in modo sistematico, per una guerra di lunga durata. Non è nemmeno un disperato che aggredisce, buca le gomme al nemico, si lascia travolgere dall’emozione e commette errori. Il Nostro è uno che dosa le energie, ha messo in piedi un «desk» per studiare la vittima, uno che cerca informazioni anche intime e naviga instancabilmente su Internet. Invia le sue lettere dalla città di Trieste, i ritmi della sua perfida attività sono concentrati nella maggior parte all’inizio e verso la metà dei vari mesi.Dettaglio interessante: conosce benissimo la differenza tra diffamazione e minaccia, e non si azzarda mai a superare il confine della seconda. Usa termini da specialista come «incidente probatorio». Può essere un avvocato; oppure uno che gode di consulenza legale e dunque non è solo. Certamente è uno che ha esperienza diretta dei reati di cui parla. Nelle lettere emergono accenni a storie completamente fuori-circuito, come quella di tale Reimund Hubert, arrestato in Cambogia nel 2007 per pedofilia. O di Arnaldo Franceschino, ex-poliziotto ucciso a Trieste in circostanze equivoche parecchi anni fa. Probabilmente ha tra i quaranta e i cinquantacinque anni ed è un maschio. Forse non ha nessun figlio, e nemmeno una famiglia che potrebbe interferire nel suo lavoro monomaniaco. E’ anche un uomo colto, che sa narrare. Usa termini ricercati come «meneghino» al posto di «milanese», il che esclude l’appartenenza a minoranze linguistiche. Ha un solo scopo nella vita, distruggermi. E’ a questa «mission» che dedica tutto il suo tempo.Chiunque a questo punto si porrebbe due domande. Perché lo fa? Chi lo paga? E visto che so di avere inventato nei miei romanzi scomode controfigure di certi politici, altamente suscettibili, di Trieste, mi viene anche da chiedermi: esiste un legame tra i suddetti e l’Ombra? Certe affermazioni uscite dal consiglio comunale sembrano indicare che la diffamazione è andata a segno. Mi interrogo per esempio quando il sindaco dichiara che il sottoscritto dovrebbe spiegare, “come mai è venuto in Italia”. Oppure quando un consigliere di An mi accusa di sputare, io straniero, nel piatto dove mangio.Persino l’idea di ripulire dalla mia presenza il Cda del GAL CARSO (Gruppo di azione locale per il rilancio del territorio), che per altro seguo senza indennità, pare essere suggerita dall'onnipresente Ombra che, in una delle sue infinite lettere, ha scritto alla Provincia la sua sorpresa e amarezza per la nomina di uno scrittore di «sciocchezze in serie», uno «sotto inchiesta giudiziaria per atti di pedofilia che è già stato processato a Francoforte». Siamo arrivati al punto che nella politica di Trieste si aggira un pazzo? Oppure, peggio ancora, il pazzo non è affatto un pazzo, ma uno che scrive sotto dettatura? La dettatura di chi?Resta sempre la stessa domanda banale. Cosa c’è sotto? Da cosa nasce tanto inspiegabile accanimento? Non possono essere solo le pallide controfigure dei miei romanzi gialli. Chi lo sa. Magari sono certe indagini postume della mia creatura, il commissario Proteo Laurenti, ormai note in mezza Europa. Tutto è possibile. Magari è il libro «Le lunghe ombre della morte», dedicato a due omicidi - veri e irrisolti - degli Anni Settanta, dove Trieste appare snodo di confraternite segrete ed emissari del crimine internazionale. O è “I morti del Carso” che smaschera i falsificatori della Storia, “Morte in lista d’attesa” che, simultaneamente con Andrea Camilleri, svelava l’importanza della città per certi affari, come anche l’ultimo romanzo “Danza macabra”.Sono molto curioso di sapere come continuerà questa storia, ora che la notizia dell’operazione diffamatoria è diventata di pubblico dominio e di conseguenza diventa nota anche la mia perfetta estraneità ai crimini e al fango che mi si vuol gettare addosso. Se l’Ombra continuerà a lavorare nonostante tutto, significa che lo scopo non è affatto quello di dimostrare la mia colpevolezza, ma di farmi emigrare da Trieste. Una Fatwa dunque. Ma allora voglio che si sappia chiaramente: se qualcuno vuole che me ne vada, costui non vedrà mai quel momento. Resto, per sua buona pace, testardamente aggrappato a questa terra e a questo mare – e continuerò nel mio lavoro per promuoverli nel resto del mondo come prima. Perché amo questa città e chi la abita.

APPROFONDIMENTI DI RASSEGNA STAMPA

(dal Messaggero Veneto, edizione Nazionale, pag. 3)

No dei sindaci: in Fvg non le chiederemo

Stop bipartisan dai capuoluoghi di centro-destra e centro-sinistra: non servono

L’assessore leghista Seganti accelera e lancia l’albo per i volontari Ma anche dal Pdl arriva la frenata: «Ci sono già le forze dell’ordine»
di PAOLO MOSANGHINI
UDINE. L’assessore alla sicurezza, la leghista Federica Seganti, annuncia che la Regione è pronta a preparare l’albo dei volontari, ma i sindaci del Friuli Venezia Giulia raffreddano gli entusiasmi del Carroccio. A Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone non c’è la necessità di creare le ronde, «le città sono già sicure». Lo affermano i primi cittadini dei quattro capoluoghi, sia quelli governati dal centro-sinistra sia quelli di centro-destra.
«Le ronde a Gorizia? Non servono», il sindaco del Pdl Ettore Romoli ha le idee chiare in merito al decreto approvato dal governo. «Non capisco che senso avrebbero a Gorizia - ribadisce -, visto che, nella nostra città, l’unico problema sono gli schiamazzi notturni contro i quali le ronde potrebbero fare ben poco, mentre per ciò che concerne la microcriminalità non penso che la nostra città abbia problemi tali da richiedere la presenza di gruppi volontari di controllo», dice Romoli. Dello stesso tenore anche le parole del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, pure lui di centro-destra: «Non abbiamo bisogno di ronde, gli immigrati sono pochi, per il resto ci sono le forze dell’ordine. A Trieste di notte si gira tranquillamente, anzi direi in tutto il Friuli Venezia Giulia», aggiunge Dipiazza. E anche i sindaci di centro-sinistra sono “in sintonia” con i colleghi. «Creare le ronde è un’idea che mi fa paura, potrebbero degenerare in abusi», sostiene il sindaco di Udine, Furio Honsell. «Nella gestione dell’ordine pubblico contano la strategia e l’addestramento, con i volontari, invece, c’è il rischio di creare disorientamento, paura, inquietudine. Bisogna potenziare, invece, le forze dell’ordine tradizionali», commenta ancora Honsell. «Dubbioso» anche il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello: «Non ho ancora letto il decreto, ma assisto all’impotenza dello Stato davanti a azioni prioritarie come il pattugliamento del territorio. Il Governo fa un decreto, ma lascia nelle rimesse 2 mila auto della Polizia perché non ha i soldi per ripararle, invece di investire sulle forze dell’ordine». Secondo Bolzonello «occorrerà capire quali compiti avranno queste persone e da chi dipenderanno effettivamente. Va bene il coordinamento del prefetto, ma ogni gruppo potrà fare quello che vorrà oppure no? I volontari dipenderanno dai sindaci o no? Ci sono ancora troppe domande senza risposte, ma resta assurdo che non si investa sulle forze dell’ordine».Dalle prefetture arrivano segnali di prudenza, prima vogliono approfondire i contenuti del decreto.L’assessore regionale alla Sicurezza e agli Enti locali, Federica Seganti, spiega che la legge regionale sulla sicurezza prevede l’istituzione dell’Albo regionale dei volontari per dare organicità all’intervento; «l’albo sarà pronto in tempi brevi», aggiunge l’assessore che ricorda che l’impegno era già della prima giunta guidata da Renzo Tondo. «Noi abbiamo ripreso quelle battaglie fin dai primi mesi del nostro insediamento. L’obiettivo è quello di preparare questi volontari in modo da garantire loro sul piano della formazione e dell’assicurazione e i cittadini sul piano della legalità», spiega. L’albo dei volontari per la sicurezza sarà pubblico, vi potranno accedere tutte le persone con la fedina penale in regola e sarà quotidianamente controllato da prefetti e questori, «in modo da garantire tutti i cittadini sulla serietà dell’iniziativa». I volontari potranno «vedere, controllare e riferire, ma non intervenire. Per questo lavoreranno in stretto rapporto con la polizia locale e le Forze dell’ordine». Alla «Regione competerà organizzare i corsi e definire le modalità di accesso al registro. L’organizzazione nel concreto - aggiunge l’assessore - sarà lasciata al territorio»; trattandosi di volontari i costi dell’intervento saranno contenuti.
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(dal Messaggero Veneto, edizione di Udine, pag. 14)

Santa Maria La Longa. Il parto trigemino è avvenuto al Burlo di Trieste. Il papà Gianpaolo Zanier: sarà impegnativo, ma siamo felici

Campane a festa per le tre gemelline

Mereto ha annunciato alla comunità la nascita di Anna, Carlotta e Giulia

SANTA MARIA LA LONGA. Nella frazione di Mereto di Capitolo, le campane hanno suonato a festa: la comunità si è infatti arricchita di tre creature. Si tratta di Anna, Carlotta e Giulia Zanier, figlie di Gianpaolo Zanier e Alessandra Belacchio. Papà e mamma le hanno a lungo attese e ora le tre gemelline sono giunte a portare una bella ventata di allegria alla loro famiglia. Le bimbe sono in ottima salute e anche il loro peso alla nascita non è certo quello tipico di un parto trigemellare, avvenuto alla trentaseiesima settimana. Anna pesava infatti 2.5 chili, Carlotta 2.7 e Giulia 2.1. Le piccole sono nate al Burlo Garofalo di Trieste dove la mamma era seguita visto la gravidanza plurigemellare, ma il papà annuncia che Carlotta potrebbe arrivare a casa già la prossima settimana. «Siamo felicissimi – racconta Zanier - e ringraziamo il personale del Burlo per la competenza e la passione con cui ci ha seguito. Non siamo spaventati di fronte a questa nuova avventura; sappiamo che all’inizio sarà un po’ impegnativa, ma la gioia è tanta che ci farà superare le eventuali difficoltà. Cercheremo di far crescere serene le nostre bimbe e di dare loro una buona educazione».Esprime la sua gioia anche il sindaco di Santa Maria la Longa, Ruggero Del Mestre: «Quando nascono bambini siamo tutti felici e questa nascita getta buone premesse perché, anche quest’anno, il Comune di Santa Maria confermi quel trend positivo di crescita della popolazione che registra da diversi anni. È un dato di cui siamo molto soddisfatti e dal quale prendiamo le mosse per confermare gli interventi previsti a sostegno delle nostre scuole e per il miglioramento degli edifici scolastici collocati sul territorio comunale. Colgo l’occasione per formulare i migliori auguri alla coppia di concittadini che ha allargato la propria famiglia in questo modo così speciale».Un evento non insolito e raro in Friuli. Il 22 gennaio scorso due fiocchi rosa e uno azzurro erano stati posti all’esterno di un’abitazione di Codroipo per la nascita, nel reparto maternità dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, di tre genellini.La trentasettenne Giorgia Signorini, moglie di Luca Tonizzo ha infatti dato alla luce, attraverso parto cesareo, a due femminucce e un maschietto. Al momento della nascita le due sorelline e il fratellino pesavano circa 1 chilo e 900 grammi ciascuno. La coppia di Codroipo ha provveduto a dare il nome ai neonati, le femminucce si chiamano Isotta ed Alice, mentre il maschietto Sebastiano. L’eccezionale evento era stato salutato con particolare soddisfazione dai familiari dei genitori dei piccoli e dai tanti codroipesi.Monica Del Mondo
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(da Il Piccolo, pag. 14)

LA STRATEGIA

L’INCUBO

«Io, giallista, perseguitato da un corvo»

Veit Heinichen svela il suo inferno: «Da un anno sono vittima di una calunnia infame»

Tutto è cominciato il 5 gennaio del 2008 con due telefonate anonime di una persona che poi si è rivelata un «serial writer». Poi si è attivata la Procura

Il calunniatore invia le missive a istituzioni, associazioni, ristoranti e amici di Veit. «Lui ha un unico scopo nella vita: vuole distruggermi»

di VEIT HEINICHEN
Questo non è un racconto ma una storia vera di un giallo irrisolto. E’ una vicenda paradossale che mi riguarda personalmente e anzi fa di me l’inevitabile co-protagonista. Una storia così lunga e inverosimile che diventerà il più pazzesco dei miei romanzi “triestini”. Gli ingredienti ci sono tutti: l’ombra di un ripugnante maniaco, una perfida accusa di un reato mai commesso, una rete scientifica di lettere anonime, una sistematica campagna di discredito per distruggere una persona e un’inchiesta giudiziaria contro l’ignoto e tenace autore di essa. Manca solo un tassello: la cattura del colpevole.Tutto è cominciato il 5 gennaio 2008, con due telefonate anonime. Allora non potevo ancora sapere che si trattasse di una dichiarazione di guerra, ma non appena l'anonimo vigliacco si è rivelato essere un «serial writer» mi sono rivolto alla Procura che da ormai un anno sta indagando su di lui. Inevitabile la mia scelta iniziale di non parlarne, consigliata anche dagli inquirenti, per non intralciare le indagini. Così sono stato in silenzio per più di un anno. Ma ora è arrivato il momento di rendere tutto pubblico, perché ora tutto è cambiato e alla persecuzione di un singolo si è – nel mese di dicembre – affiancata una campagna politica che sembra viaggiare su un binario parallelo e coerente con la prima, in coincidenza con una campagna di diffamazione. Pensabile che esista un rapporto tra il primo e la seconda? Sono di fronte a un raffinato meccanismo a orologeria? Pare di sì. E’ ora di rompere ogni indugio e rendere pubblico cosa succede. Anche per evitare che questo nuovo “giallo” vi sia raccontato da altri. Per un romanziere non esiste scorno peggiore di vedersi rubare una storia. Specie se è una storia intrigante come questa.Eccola dunque. Tre giorni dopo le telefonate arriva la prima posta di una lunga serie che non ha ancora trovato la sua fine. In decine e decine di lettere, se non in centinaia, un lurido anonimo getta su di me un’accusa infamante. La peggiore che esiste, questa: “Sono il padre separato di un bambino di sei anni e il mio lavoro mi porta a vivere spesso a Milano mentre mio figlio vive con la madre a Trieste, come stabilito dal giudice” e va avanti: “Heinichen è un pedofilo infame, ha abusato di mio figlio, lasciato temporaneamente a casa sua dalla madre, «amica di lunga data» dello “scrittore””. Scrive che «l’infame» sarebbe stato già processato in Germania per un reato analogo. Lì sarebbe stato assolto, ma che avrebbe perso la faccia: per questo sarebbe emigrato in Italia per nascondersi a Trieste, dove scrive «libri-marchetta», protetto da «circoli esclusivi cittadini», e dalla stampa locale che sostiene il suo lavoro e coprirà per sempre i suoi torbidi trascorsi. Messaggio chiaro: triestini, sappiate chi è lo scrittore tedesco che ospitate!L’Ombra – chiamiamolo così - diffonde le sue bugie con sistematicità maniacale, con lettere mirate e diversificate. Testi al computer, in buste con indirizzo scritto a mano a stampatello. Le spedisce a istituzioni, associazioni culturali e sportive, ristoranti e bar, professionisti, librerie, viticoltori. E’ un grafomane professionista, ha tempo da spendere, forse non fa altro nella vita. Probabilmente è un solitario. Batte e inquina il mondo che frequento. Conosce perfettamente i miei ultimi libri, legge quotidianamente ogni riga de “Il Piccolo” e interviene con lettere tutte le volte che è annunciato un mio pubblico intervento. In più manda finte lettere mie solo per spargere l’argomento nel modo più efficace. E una volta si è già avvicinato a casa mia – nel buio della notte ovviamente perché vigliacco. Per altro offende i miei amici e le persone vicine con il chiaro obiettivo di seminare diffidenza tra di noi per separarci, manovra che non riesce.Naturalmente l’Ombra, per rendere credibile il suo anonimato, deve spiegare come mai non mi ha denunciato alla polizia. Gioca abilmente un ipocrita vittimismo, da attore consumato. Scrive di voler evitare al figlioletto ulteriori vessazioni e umiliazioni e fa capire di essere un povero padre separato, senza soldi per una perizia di parte (che peraltro gli sarebbe dovuta in forma gratuita). Spiega infine di non godere, a differenza dello “scrittore” (si, lo scrive tra virgolette) tedesco, che sarei io, della protezione di santi in paradiso.Cade in ripetute contraddizioni: il figlio di «sei anni», dopo pochi mesi diventa di «otto anni». Le vicende giudiziarie su una lettera sono degli anni Novanta, in altre lettere diventato degli anni Ottanta. Cita per nome un avvocato, anche lui rintracciabile in internet, che al tempo si era appena iscritto all’Università ed era ancora lontana dalla sua carriera. Il ragazzino avrebbe ripetuto al padre termini sessuali in lingua tedesca, che peraltro «non conosce». Ma non fa niente: sono quisquilie, di cui può accorgersi solo il diretto interessato. L’importante è che la calunnia cominci a circolare tra chi non sa. E difatti il malefico venticello circola.Un giallista lo sa bene: chi è vittima di attacchi anonimi ha poche armi di autodifesa, e ogni tentativo di smentita può apparire un segno di cattiva coscienza. Figurarsi il silenzio: diventa ammissione di colpa, dell’arrendersi, di essere colpito e sconfitto. La denuncia per calunnia contro ignoti resta l’unico modo per certificare la propria innocenza, visto che il magistrato è obbligato a indagare sulla veridicità delle accuse al querelante. E’ esattamente ciò che ho fatto, ottenendo l’immediata certificazione dei miei trascorsi puliti. Ma è un accertamento che, a differenza della calunnia, resta confinato in un dossier. O per lo meno lo è rimasto fino a oggi che rendo pubblica questa storia. Ai magistrati, ai poliziotti della Squadra mobile, che stanno seguendo questo caso, va la mia riconoscenza, per l'impegno fino ad oggi profuso nella ricerca dell'identità dell'Ombra e per la solidarietà dimostratami.Ma la mia innocenza non è l’elemento portante della storia. E’ l’identikit dell’Ombra che mi preme precisare. Lettera dopo lettera, ho ricostruito i suoi contorni e mi sembra di conoscerlo. Non è un semplice maniaco solitario. E’ uno che si muove in modo sistematico, per una guerra di lunga durata. Non è nemmeno un disperato che aggredisce, buca le gomme al nemico, si lascia travolgere dall’emozione e commette errori. Il Nostro è uno che dosa le energie, ha messo in piedi un «desk» per studiare la vittima, uno che cerca informazioni anche intime e naviga instancabilmente su Internet. Invia le sue lettere dalla città di Trieste, i ritmi della sua perfida attività sono concentrati nella maggior parte all’inizio e verso la metà dei vari mesi.Dettaglio interessante: conosce benissimo la differenza tra diffamazione e minaccia, e non si azzarda mai a superare il confine della seconda. Usa termini da specialista come «incidente probatorio». Può essere un avvocato; oppure uno che gode di consulenza legale e dunque non è solo. Certamente è uno che ha esperienza diretta dei reati di cui parla. Nelle lettere emergono accenni a storie completamente fuori-circuito, come quella di tale Reimund Hubert, arrestato in Cambogia nel 2007 per pedofilia. O di Arnaldo Franceschino, ex-poliziotto ucciso a Trieste in circostanze equivoche parecchi anni fa. Probabilmente ha tra i quaranta e i cinquantacinque anni ed è un maschio. Forse non ha nessun figlio, e nemmeno una famiglia che potrebbe interferire nel suo lavoro monomaniaco. E’ anche un uomo colto, che sa narrare. Usa termini ricercati come «meneghino» al posto di «milanese», il che esclude l’appartenenza a minoranze linguistiche. Ha un solo scopo nella vita, distruggermi. E’ a questa «mission» che dedica tutto il suo tempo.Chiunque a questo punto si porrebbe due domande. Perché lo fa? Chi lo paga? E visto che so di avere inventato nei miei romanzi scomode controfigure di certi politici, altamente suscettibili, di Trieste, mi viene anche da chiedermi: esiste un legame tra i suddetti e l’Ombra? Certe affermazioni uscite dal consiglio comunale sembrano indicare che la diffamazione è andata a segno. Mi interrogo per esempio quando il sindaco dichiara che il sottoscritto dovrebbe spiegare, “come mai è venuto in Italia”. Oppure quando un consigliere di An mi accusa di sputare, io straniero, nel piatto dove mangio.Persino l’idea di ripulire dalla mia presenza il Cda del GAL CARSO (Gruppo di azione locale per il rilancio del territorio), che per altro seguo senza indennità, pare essere suggerita dall'onnipresente Ombra che, in una delle sue infinite lettere, ha scritto alla Provincia la sua sorpresa e amarezza per la nomina di uno scrittore di «sciocchezze in serie», uno «sotto inchiesta giudiziaria per atti di pedofilia che è già stato processato a Francoforte». Siamo arrivati al punto che nella politica di Trieste si aggira un pazzo? Oppure, peggio ancora, il pazzo non è affatto un pazzo, ma uno che scrive sotto dettatura? La dettatura di chi?Resta sempre la stessa domanda banale. Cosa c’è sotto? Da cosa nasce tanto inspiegabile accanimento? Non possono essere solo le pallide controfigure dei miei romanzi gialli. Chi lo sa. Magari sono certe indagini postume della mia creatura, il commissario Proteo Laurenti, ormai note in mezza Europa. Tutto è possibile. Magari è il libro «Le lunghe ombre della morte», dedicato a due omicidi - veri e irrisolti - degli Anni Settanta, dove Trieste appare snodo di confraternite segrete ed emissari del crimine internazionale. O è “I morti del Carso” che smaschera i falsificatori della Storia, “Morte in lista d’attesa” che, simultaneamente con Andrea Camilleri, svelava l’importanza della città per certi affari, come anche l’ultimo romanzo “Danza macabra”.Sono molto curioso di sapere come continuerà questa storia, ora che la notizia dell’operazione diffamatoria è diventata di pubblico dominio e di conseguenza diventa nota anche la mia perfetta estraneità ai crimini e al fango che mi si vuol gettare addosso. Se l’Ombra continuerà a lavorare nonostante tutto, significa che lo scopo non è affatto quello di dimostrare la mia colpevolezza, ma di farmi emigrare da Trieste. Una Fatwa dunque. Ma allora voglio che si sappia chiaramente: se qualcuno vuole che me ne vada, costui non vedrà mai quel momento. Resto, per sua buona pace, testardamente aggrappato a questa terra e a questo mare – e continuerò nel mio lavoro per promuoverli nel resto del mondo come prima. Perché amo questa città e chi la abita.

APPROFONDIMENTI DI RASSEGNA STAMPA

(dal Messaggero Veneto, edizione Nazionale, pag. 3)

No dei sindaci: in Fvg non le chiederemo

Stop bipartisan dai capuoluoghi di centro-destra e centro-sinistra: non servono

L’assessore leghista Seganti accelera e lancia l’albo per i volontari Ma anche dal Pdl arriva la frenata: «Ci sono già le forze dell’ordine»
di PAOLO MOSANGHINI
UDINE. L’assessore alla sicurezza, la leghista Federica Seganti, annuncia che la Regione è pronta a preparare l’albo dei volontari, ma i sindaci del Friuli Venezia Giulia raffreddano gli entusiasmi del Carroccio. A Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone non c’è la necessità di creare le ronde, «le città sono già sicure». Lo affermano i primi cittadini dei quattro capoluoghi, sia quelli governati dal centro-sinistra sia quelli di centro-destra.
«Le ronde a Gorizia? Non servono», il sindaco del Pdl Ettore Romoli ha le idee chiare in merito al decreto approvato dal governo. «Non capisco che senso avrebbero a Gorizia - ribadisce -, visto che, nella nostra città, l’unico problema sono gli schiamazzi notturni contro i quali le ronde potrebbero fare ben poco, mentre per ciò che concerne la microcriminalità non penso che la nostra città abbia problemi tali da richiedere la presenza di gruppi volontari di controllo», dice Romoli. Dello stesso tenore anche le parole del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, pure lui di centro-destra: «Non abbiamo bisogno di ronde, gli immigrati sono pochi, per il resto ci sono le forze dell’ordine. A Trieste di notte si gira tranquillamente, anzi direi in tutto il Friuli Venezia Giulia», aggiunge Dipiazza. E anche i sindaci di centro-sinistra sono “in sintonia” con i colleghi. «Creare le ronde è un’idea che mi fa paura, potrebbero degenerare in abusi», sostiene il sindaco di Udine, Furio Honsell. «Nella gestione dell’ordine pubblico contano la strategia e l’addestramento, con i volontari, invece, c’è il rischio di creare disorientamento, paura, inquietudine. Bisogna potenziare, invece, le forze dell’ordine tradizionali», commenta ancora Honsell. «Dubbioso» anche il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello: «Non ho ancora letto il decreto, ma assisto all’impotenza dello Stato davanti a azioni prioritarie come il pattugliamento del territorio. Il Governo fa un decreto, ma lascia nelle rimesse 2 mila auto della Polizia perché non ha i soldi per ripararle, invece di investire sulle forze dell’ordine». Secondo Bolzonello «occorrerà capire quali compiti avranno queste persone e da chi dipenderanno effettivamente. Va bene il coordinamento del prefetto, ma ogni gruppo potrà fare quello che vorrà oppure no? I volontari dipenderanno dai sindaci o no? Ci sono ancora troppe domande senza risposte, ma resta assurdo che non si investa sulle forze dell’ordine».Dalle prefetture arrivano segnali di prudenza, prima vogliono approfondire i contenuti del decreto.L’assessore regionale alla Sicurezza e agli Enti locali, Federica Seganti, spiega che la legge regionale sulla sicurezza prevede l’istituzione dell’Albo regionale dei volontari per dare organicità all’intervento; «l’albo sarà pronto in tempi brevi», aggiunge l’assessore che ricorda che l’impegno era già della prima giunta guidata da Renzo Tondo. «Noi abbiamo ripreso quelle battaglie fin dai primi mesi del nostro insediamento. L’obiettivo è quello di preparare questi volontari in modo da garantire loro sul piano della formazione e dell’assicurazione e i cittadini sul piano della legalità», spiega. L’albo dei volontari per la sicurezza sarà pubblico, vi potranno accedere tutte le persone con la fedina penale in regola e sarà quotidianamente controllato da prefetti e questori, «in modo da garantire tutti i cittadini sulla serietà dell’iniziativa». I volontari potranno «vedere, controllare e riferire, ma non intervenire. Per questo lavoreranno in stretto rapporto con la polizia locale e le Forze dell’ordine». Alla «Regione competerà organizzare i corsi e definire le modalità di accesso al registro. L’organizzazione nel concreto - aggiunge l’assessore - sarà lasciata al territorio»; trattandosi di volontari i costi dell’intervento saranno contenuti.
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(dal Messaggero Veneto, edizione di Udine, pag. 14)

Santa Maria La Longa. Il parto trigemino è avvenuto al Burlo di Trieste. Il papà Gianpaolo Zanier: sarà impegnativo, ma siamo felici

Campane a festa per le tre gemelline

Mereto ha annunciato alla comunità la nascita di Anna, Carlotta e Giulia

SANTA MARIA LA LONGA. Nella frazione di Mereto di Capitolo, le campane hanno suonato a festa: la comunità si è infatti arricchita di tre creature. Si tratta di Anna, Carlotta e Giulia Zanier, figlie di Gianpaolo Zanier e Alessandra Belacchio. Papà e mamma le hanno a lungo attese e ora le tre gemelline sono giunte a portare una bella ventata di allegria alla loro famiglia. Le bimbe sono in ottima salute e anche il loro peso alla nascita non è certo quello tipico di un parto trigemellare, avvenuto alla trentaseiesima settimana. Anna pesava infatti 2.5 chili, Carlotta 2.7 e Giulia 2.1. Le piccole sono nate al Burlo Garofalo di Trieste dove la mamma era seguita visto la gravidanza plurigemellare, ma il papà annuncia che Carlotta potrebbe arrivare a casa già la prossima settimana. «Siamo felicissimi – racconta Zanier - e ringraziamo il personale del Burlo per la competenza e la passione con cui ci ha seguito. Non siamo spaventati di fronte a questa nuova avventura; sappiamo che all’inizio sarà un po’ impegnativa, ma la gioia è tanta che ci farà superare le eventuali difficoltà. Cercheremo di far crescere serene le nostre bimbe e di dare loro una buona educazione».Esprime la sua gioia anche il sindaco di Santa Maria la Longa, Ruggero Del Mestre: «Quando nascono bambini siamo tutti felici e questa nascita getta buone premesse perché, anche quest’anno, il Comune di Santa Maria confermi quel trend positivo di crescita della popolazione che registra da diversi anni. È un dato di cui siamo molto soddisfatti e dal quale prendiamo le mosse per confermare gli interventi previsti a sostegno delle nostre scuole e per il miglioramento degli edifici scolastici collocati sul territorio comunale. Colgo l’occasione per formulare i migliori auguri alla coppia di concittadini che ha allargato la propria famiglia in questo modo così speciale».Un evento non insolito e raro in Friuli. Il 22 gennaio scorso due fiocchi rosa e uno azzurro erano stati posti all’esterno di un’abitazione di Codroipo per la nascita, nel reparto maternità dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, di tre genellini.La trentasettenne Giorgia Signorini, moglie di Luca Tonizzo ha infatti dato alla luce, attraverso parto cesareo, a due femminucce e un maschietto. Al momento della nascita le due sorelline e il fratellino pesavano circa 1 chilo e 900 grammi ciascuno. La coppia di Codroipo ha provveduto a dare il nome ai neonati, le femminucce si chiamano Isotta ed Alice, mentre il maschietto Sebastiano. L’eccezionale evento era stato salutato con particolare soddisfazione dai familiari dei genitori dei piccoli e dai tanti codroipesi.Monica Del Mondo
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(da Il Piccolo, pag. 14)

LA STRATEGIA

L’INCUBO

«Io, giallista, perseguitato da un corvo»

Veit Heinichen svela il suo inferno: «Da un anno sono vittima di una calunnia infame»

Tutto è cominciato il 5 gennaio del 2008 con due telefonate anonime di una persona che poi si è rivelata un «serial writer». Poi si è attivata la Procura

Il calunniatore invia le missive a istituzioni, associazioni, ristoranti e amici di Veit. «Lui ha un unico scopo nella vita: vuole distruggermi»

di VEIT HEINICHEN
Questo non è un racconto ma una storia vera di un giallo irrisolto. E’ una vicenda paradossale che mi riguarda personalmente e anzi fa di me l’inevitabile co-protagonista. Una storia così lunga e inverosimile che diventerà il più pazzesco dei miei romanzi “triestini”. Gli ingredienti ci sono tutti: l’ombra di un ripugnante maniaco, una perfida accusa di un reato mai commesso, una rete scientifica di lettere anonime, una sistematica campagna di discredito per distruggere una persona e un’inchiesta giudiziaria contro l’ignoto e tenace autore di essa. Manca solo un tassello: la cattura del colpevole.Tutto è cominciato il 5 gennaio 2008, con due telefonate anonime. Allora non potevo ancora sapere che si trattasse di una dichiarazione di guerra, ma non appena l'anonimo vigliacco si è rivelato essere un «serial writer» mi sono rivolto alla Procura che da ormai un anno sta indagando su di lui. Inevitabile la mia scelta iniziale di non parlarne, consigliata anche dagli inquirenti, per non intralciare le indagini. Così sono stato in silenzio per più di un anno. Ma ora è arrivato il momento di rendere tutto pubblico, perché ora tutto è cambiato e alla persecuzione di un singolo si è – nel mese di dicembre – affiancata una campagna politica che sembra viaggiare su un binario parallelo e coerente con la prima, in coincidenza con una campagna di diffamazione. Pensabile che esista un rapporto tra il primo e la seconda? Sono di fronte a un raffinato meccanismo a orologeria? Pare di sì. E’ ora di rompere ogni indugio e rendere pubblico cosa succede. Anche per evitare che questo nuovo “giallo” vi sia raccontato da altri. Per un romanziere non esiste scorno peggiore di vedersi rubare una storia. Specie se è una storia intrigante come questa.Eccola dunque. Tre giorni dopo le telefonate arriva la prima posta di una lunga serie che non ha ancora trovato la sua fine. In decine e decine di lettere, se non in centinaia, un lurido anonimo getta su di me un’accusa infamante. La peggiore che esiste, questa: “Sono il padre separato di un bambino di sei anni e il mio lavoro mi porta a vivere spesso a Milano mentre mio figlio vive con la madre a Trieste, come stabilito dal giudice” e va avanti: “Heinichen è un pedofilo infame, ha abusato di mio figlio, lasciato temporaneamente a casa sua dalla madre, «amica di lunga data» dello “scrittore””. Scrive che «l’infame» sarebbe stato già processato in Germania per un reato analogo. Lì sarebbe stato assolto, ma che avrebbe perso la faccia: per questo sarebbe emigrato in Italia per nascondersi a Trieste, dove scrive «libri-marchetta», protetto da «circoli esclusivi cittadini», e dalla stampa locale che sostiene il suo lavoro e coprirà per sempre i suoi torbidi trascorsi. Messaggio chiaro: triestini, sappiate chi è lo scrittore tedesco che ospitate!L’Ombra – chiamiamolo così - diffonde le sue bugie con sistematicità maniacale, con lettere mirate e diversificate. Testi al computer, in buste con indirizzo scritto a mano a stampatello. Le spedisce a istituzioni, associazioni culturali e sportive, ristoranti e bar, professionisti, librerie, viticoltori. E’ un grafomane professionista, ha tempo da spendere, forse non fa altro nella vita. Probabilmente è un solitario. Batte e inquina il mondo che frequento. Conosce perfettamente i miei ultimi libri, legge quotidianamente ogni riga de “Il Piccolo” e interviene con lettere tutte le volte che è annunciato un mio pubblico intervento. In più manda finte lettere mie solo per spargere l’argomento nel modo più efficace. E una volta si è già avvicinato a casa mia – nel buio della notte ovviamente perché vigliacco. Per altro offende i miei amici e le persone vicine con il chiaro obiettivo di seminare diffidenza tra di noi per separarci, manovra che non riesce.Naturalmente l’Ombra, per rendere credibile il suo anonimato, deve spiegare come mai non mi ha denunciato alla polizia. Gioca abilmente un ipocrita vittimismo, da attore consumato. Scrive di voler evitare al figlioletto ulteriori vessazioni e umiliazioni e fa capire di essere un povero padre separato, senza soldi per una perizia di parte (che peraltro gli sarebbe dovuta in forma gratuita). Spiega infine di non godere, a differenza dello “scrittore” (si, lo scrive tra virgolette) tedesco, che sarei io, della protezione di santi in paradiso.Cade in ripetute contraddizioni: il figlio di «sei anni», dopo pochi mesi diventa di «otto anni». Le vicende giudiziarie su una lettera sono degli anni Novanta, in altre lettere diventato degli anni Ottanta. Cita per nome un avvocato, anche lui rintracciabile in internet, che al tempo si era appena iscritto all’Università ed era ancora lontana dalla sua carriera. Il ragazzino avrebbe ripetuto al padre termini sessuali in lingua tedesca, che peraltro «non conosce». Ma non fa niente: sono quisquilie, di cui può accorgersi solo il diretto interessato. L’importante è che la calunnia cominci a circolare tra chi non sa. E difatti il malefico venticello circola.Un giallista lo sa bene: chi è vittima di attacchi anonimi ha poche armi di autodifesa, e ogni tentativo di smentita può apparire un segno di cattiva coscienza. Figurarsi il silenzio: diventa ammissione di colpa, dell’arrendersi, di essere colpito e sconfitto. La denuncia per calunnia contro ignoti resta l’unico modo per certificare la propria innocenza, visto che il magistrato è obbligato a indagare sulla veridicità delle accuse al querelante. E’ esattamente ciò che ho fatto, ottenendo l’immediata certificazione dei miei trascorsi puliti. Ma è un accertamento che, a differenza della calunnia, resta confinato in un dossier. O per lo meno lo è rimasto fino a oggi che rendo pubblica questa storia. Ai magistrati, ai poliziotti della Squadra mobile, che stanno seguendo questo caso, va la mia riconoscenza, per l'impegno fino ad oggi profuso nella ricerca dell'identità dell'Ombra e per la solidarietà dimostratami.Ma la mia innocenza non è l’elemento portante della storia. E’ l’identikit dell’Ombra che mi preme precisare. Lettera dopo lettera, ho ricostruito i suoi contorni e mi sembra di conoscerlo. Non è un semplice maniaco solitario. E’ uno che si muove in modo sistematico, per una guerra di lunga durata. Non è nemmeno un disperato che aggredisce, buca le gomme al nemico, si lascia travolgere dall’emozione e commette errori. Il Nostro è uno che dosa le energie, ha messo in piedi un «desk» per studiare la vittima, uno che cerca informazioni anche intime e naviga instancabilmente su Internet. Invia le sue lettere dalla città di Trieste, i ritmi della sua perfida attività sono concentrati nella maggior parte all’inizio e verso la metà dei vari mesi.Dettaglio interessante: conosce benissimo la differenza tra diffamazione e minaccia, e non si azzarda mai a superare il confine della seconda. Usa termini da specialista come «incidente probatorio». Può essere un avvocato; oppure uno che gode di consulenza legale e dunque non è solo. Certamente è uno che ha esperienza diretta dei reati di cui parla. Nelle lettere emergono accenni a storie completamente fuori-circuito, come quella di tale Reimund Hubert, arrestato in Cambogia nel 2007 per pedofilia. O di Arnaldo Franceschino, ex-poliziotto ucciso a Trieste in circostanze equivoche parecchi anni fa. Probabilmente ha tra i quaranta e i cinquantacinque anni ed è un maschio. Forse non ha nessun figlio, e nemmeno una famiglia che potrebbe interferire nel suo lavoro monomaniaco. E’ anche un uomo colto, che sa narrare. Usa termini ricercati come «meneghino» al posto di «milanese», il che esclude l’appartenenza a minoranze linguistiche. Ha un solo scopo nella vita, distruggermi. E’ a questa «mission» che dedica tutto il suo tempo.Chiunque a questo punto si porrebbe due domande. Perché lo fa? Chi lo paga? E visto che so di avere inventato nei miei romanzi scomode controfigure di certi politici, altamente suscettibili, di Trieste, mi viene anche da chiedermi: esiste un legame tra i suddetti e l’Ombra? Certe affermazioni uscite dal consiglio comunale sembrano indicare che la diffamazione è andata a segno. Mi interrogo per esempio quando il sindaco dichiara che il sottoscritto dovrebbe spiegare, “come mai è venuto in Italia”. Oppure quando un consigliere di An mi accusa di sputare, io straniero, nel piatto dove mangio.Persino l’idea di ripulire dalla mia presenza il Cda del GAL CARSO (Gruppo di azione locale per il rilancio del territorio), che per altro seguo senza indennità, pare essere suggerita dall'onnipresente Ombra che, in una delle sue infinite lettere, ha scritto alla Provincia la sua sorpresa e amarezza per la nomina di uno scrittore di «sciocchezze in serie», uno «sotto inchiesta giudiziaria per atti di pedofilia che è già stato processato a Francoforte». Siamo arrivati al punto che nella politica di Trieste si aggira un pazzo? Oppure, peggio ancora, il pazzo non è affatto un pazzo, ma uno che scrive sotto dettatura? La dettatura di chi?Resta sempre la stessa domanda banale. Cosa c’è sotto? Da cosa nasce tanto inspiegabile accanimento? Non possono essere solo le pallide controfigure dei miei romanzi gialli. Chi lo sa. Magari sono certe indagini postume della mia creatura, il commissario Proteo Laurenti, ormai note in mezza Europa. Tutto è possibile. Magari è il libro «Le lunghe ombre della morte», dedicato a due omicidi - veri e irrisolti - degli Anni Settanta, dove Trieste appare snodo di confraternite segrete ed emissari del crimine internazionale. O è “I morti del Carso” che smaschera i falsificatori della Storia, “Morte in lista d’attesa” che, simultaneamente con Andrea Camilleri, svelava l’importanza della città per certi affari, come anche l’ultimo romanzo “Danza macabra”.Sono molto curioso di sapere come continuerà questa storia, ora che la notizia dell’operazione diffamatoria è diventata di pubblico dominio e di conseguenza diventa nota anche la mia perfetta estraneità ai crimini e al fango che mi si vuol gettare addosso. Se l’Ombra continuerà a lavorare nonostante tutto, significa che lo scopo non è affatto quello di dimostrare la mia colpevolezza, ma di farmi emigrare da Trieste. Una Fatwa dunque. Ma allora voglio che si sappia chiaramente: se qualcuno vuole che me ne vada, costui non vedrà mai quel momento. Resto, per sua buona pace, testardamente aggrappato a questa terra e a questo mare – e continuerò nel mio lavoro per promuoverli nel resto del mondo come prima. Perché amo questa città e chi la abita.