
I motivi che ci spingono ad aver scelto la data odierna per partire sono tre e sono, allo stesso modo, intimi e familiari e di valenza pubblica.
Cominciamo con i motivi intimi e familiari.
Oggi è il 16. compleanno di mie figlie gemelle Eleonora e Francesca, ultime nate di una famiglia che è citata per la prima volta in un documento scritto nell'anno 1112 e di cui, quindi, tra 4 anni si celebrerà il 900. anno di esistenza con idonee pubblicazioni e iniziative delle quali chi scrive sarà il curatore.
Il secondo motivo intimo, socialmente rilevante: oggi è anche il 9. anniversario della legge 482 "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche" della repubblica italiana. Una legge di grande valenza giuridico, politico e sociale, la quale è stata stravolta in quanto concretamente utilizzata per creare una rete clientelare. Da legge di tutela di minoranze (quindi di un popolo) è diventata legge di sovvenzione economica di certuni, senza nessuno o assai scarso impatto sociale sulla crescita di una coscienza di minoranza nell'ambito dello stato italiano.
Una legge per la quale si è battuto come un leone, senza ricavarne un pfenning, Gino di Caporiacco, mio padre,
http://www.dicaporiacco.it/ tacendo il contributo che, con umiltà e dignità, ho personalmente garantito.
A mio padre, deceduto nel 2001, capita anche di veder scippate proprie idee e intuizioni originali, riproposte come 'importanti novità e approfondimenti'. Ogni riferimento al volume "Venezia Giulia - La regione inventata - ed. Kappa Vu", "parzialmente ispirato" a "Venezia Giulia: la regione inesistente" di Gino di Caporiacco NON è puramente casuale.
E' anche capitato di vedere riprodotti, senza mia autorizzazione, scritti di mio padre in una edizione non in commercio da un Istituto Ladino Friulano (anche stavolta facciamo nomi: è l'Institût Ladin Furlan "Pre Checo Placerean" che percepisce pubbliche sovvenzioni, recentemente beneficato dalla giunta regionale con la nomina del suo vicepresidente a presidente dell'Arlef, organismo che queste sovvenzioni in qualche modo disciplina e indirizza).
Il terzo motivo, del tutto sociale. Non è possibile proseguire nell'attuale stato comatoso ed asservito del mondo dell'informazione regionale. Ecco quindi l'esigenza di uno strumento attivo e battagliero che assicuri, nel suo piccolo e con i suoi limiti, una voce oltre che una palestra per la creazione di nuovi giornalisti, liberi e non imbavagliati o aggregati al carro del potente che lancia pagnotte in segno di omaggio.
Alberto di Caporiacco