"SFUEI DAL FRIÛL LIBAR - IL GIORNALE DEL FRIULI LIBERO". INDIRIZZO INTERNET http://www.ilgiornaledelfriuli.net EDIZIONE ON LINE DELLA TESTATA ISCRITTA COME GIORNALE QUOTIDIANO ON LINE, A STAMPA, RADIOFONICO E TELEVISIVO NEL REGISTRO DEL TRIBUNALE DI UDINE IN DATA 8 APRILE 2009 AL N. 9/2009. Si pubblica dal 25 novembre 2008. Proprietario: Alberto di Caporiacco. Direttore responsabile: Alberto di Caporiacco. Sede di rappresentanza in Udine, piazza S. Giacomo 11/16, 2. piano.

SFUEI DAL FRIÛL LIBAR. ULTIMO AGGIORNAMENTO ORE 11.46 DI MERCOLEDI' 15 APRILE.

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lunedì 9 marzo 2009

LA CAMERATA SALZBURG E STEFANO BENNI GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE

(in foto Leonidas Kavakos)



DOPPIO APPUNTAMENTO
Mercoledì 11 marzo il concerto della Camerata Salzburg, con il grande violinista e direttore Leonidas Kavakos, e sabato 14 marzo l’attesissimo arrivo di Stefano Benni.





UDINE - Doppio appuntamento di grande rilievo, questa settimana, al Teatro Nuovo: mercoledì 11 marzo, alle 20.45, salirà infatti sul palco la celeberrima Camerata Salzburg, con il direttore e violinista Leonidas Kavakos, mentre sabato 14 marzo, sempre alle 20.45, sarà la volta di Stefano Benni con l’attesissimo spettacolo L’ultima astronave. Ma osserviamo, più da vicino, le due proposte (incastonate, rispettivamente, nel cartellone musicale e nel cartellone Cross Over)...
Ospite per la prima volta del “Giovanni da Udine”, Leonidas Kavakos ha appena ricevuto il Premio “Franco Abbiati”, che lo ha proclamato miglior solista dell’anno. Studi in Grecia e negli Stati Uniti, poi le vittorie in concorsi importantissimi (il “Sibelius” nel 1985, il “Paganini” nel 1988): da allora è riconosciuto come uno dei maggiori violinisti di oggi e suona nelle stagioni più importanti, accompagnato da direttori come Wolfgang Sawallisch e Esa-Pekka Salonen. Reduce dal Teatro Alla Scala, dove sì è esibito due giorni fa per la stagione filarmonica, arriva a Udine insieme agli archi della Camerata Salzburg, di cui è Artista ospite principale e con la quale esegue in tutto il mondo programmi importanti e originali nella doppia veste di solista e di direttore, nello spirito più alto della musica da camera.
Ed è eccezionale anche quello che verrà proposto in questa occasione: uno dei due Concerti per violino di Bach (che la musicologia ha recuperato dalle trascrizioni per clavicembalo ricostruendone le versioni orginali), il quartetto La morte e la fanciulla di Schubert nella versione per orchestra d’archi realizzata da Mahler (autentico incontro al vertice fra due giganti della composizione) e, infine, la Suite per archi di Leóš Janáček (capolavoro giovanile, ancora intriso di umori tardoromantici e nazionalisti).
Porta invece la firma di Stefano Benni, uno degli scrittori più amati d’Italia, l’attesissimo spettacolo L’ultima astronave. Cosa mettere su una navicella che partirà per gli spazi siderali, una volta che la razza umana sarà estinta? Codici e invenzioni non bastano: ci vuole la prova della capacità artistica dell’uomo. Il meglio, forse, della sua storia. Una storia del mondo che mette in pista due scienziati pazzi, un dicitore, un pianoforte e uno schermo dove appaiono quadri famosi e inattese sorprese. Dai graffiti paleolitici a Leonardo, dai mostri di Bosch a Velasquez, dalla sfida di Van Gogh a Twombly, passando per Walt Disney, Klee e Bacon: le parole degli artisti, il sorriso e il grido in letteratura, in musica e in pittura. Un viaggio ironico e crudele scandito dalla voce di Stefano Benni e dalla musica di Umberto Petrin...

Per informazioni, contattare l’Infopoint del Nuovo (0432.248418) o consultare il sito ufficiale (http://www.teatroudine.it/).

ufficio stampa teatro nuovo “giovanni da udine” gianmatteo pellizzari
diretto/0432248454 fax/0432248452 email/pellizzari@teatroudine.it

LA CAMERATA SALZBURG E STEFANO BENNI GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE

(in foto Leonidas Kavakos)



DOPPIO APPUNTAMENTO
Mercoledì 11 marzo il concerto della Camerata Salzburg, con il grande violinista e direttore Leonidas Kavakos, e sabato 14 marzo l’attesissimo arrivo di Stefano Benni.





UDINE - Doppio appuntamento di grande rilievo, questa settimana, al Teatro Nuovo: mercoledì 11 marzo, alle 20.45, salirà infatti sul palco la celeberrima Camerata Salzburg, con il direttore e violinista Leonidas Kavakos, mentre sabato 14 marzo, sempre alle 20.45, sarà la volta di Stefano Benni con l’attesissimo spettacolo L’ultima astronave. Ma osserviamo, più da vicino, le due proposte (incastonate, rispettivamente, nel cartellone musicale e nel cartellone Cross Over)...
Ospite per la prima volta del “Giovanni da Udine”, Leonidas Kavakos ha appena ricevuto il Premio “Franco Abbiati”, che lo ha proclamato miglior solista dell’anno. Studi in Grecia e negli Stati Uniti, poi le vittorie in concorsi importantissimi (il “Sibelius” nel 1985, il “Paganini” nel 1988): da allora è riconosciuto come uno dei maggiori violinisti di oggi e suona nelle stagioni più importanti, accompagnato da direttori come Wolfgang Sawallisch e Esa-Pekka Salonen. Reduce dal Teatro Alla Scala, dove sì è esibito due giorni fa per la stagione filarmonica, arriva a Udine insieme agli archi della Camerata Salzburg, di cui è Artista ospite principale e con la quale esegue in tutto il mondo programmi importanti e originali nella doppia veste di solista e di direttore, nello spirito più alto della musica da camera.
Ed è eccezionale anche quello che verrà proposto in questa occasione: uno dei due Concerti per violino di Bach (che la musicologia ha recuperato dalle trascrizioni per clavicembalo ricostruendone le versioni orginali), il quartetto La morte e la fanciulla di Schubert nella versione per orchestra d’archi realizzata da Mahler (autentico incontro al vertice fra due giganti della composizione) e, infine, la Suite per archi di Leóš Janáček (capolavoro giovanile, ancora intriso di umori tardoromantici e nazionalisti).
Porta invece la firma di Stefano Benni, uno degli scrittori più amati d’Italia, l’attesissimo spettacolo L’ultima astronave. Cosa mettere su una navicella che partirà per gli spazi siderali, una volta che la razza umana sarà estinta? Codici e invenzioni non bastano: ci vuole la prova della capacità artistica dell’uomo. Il meglio, forse, della sua storia. Una storia del mondo che mette in pista due scienziati pazzi, un dicitore, un pianoforte e uno schermo dove appaiono quadri famosi e inattese sorprese. Dai graffiti paleolitici a Leonardo, dai mostri di Bosch a Velasquez, dalla sfida di Van Gogh a Twombly, passando per Walt Disney, Klee e Bacon: le parole degli artisti, il sorriso e il grido in letteratura, in musica e in pittura. Un viaggio ironico e crudele scandito dalla voce di Stefano Benni e dalla musica di Umberto Petrin...

Per informazioni, contattare l’Infopoint del Nuovo (0432.248418) o consultare il sito ufficiale (http://www.teatroudine.it/).

ufficio stampa teatro nuovo “giovanni da udine” gianmatteo pellizzari
diretto/0432248454 fax/0432248452 email/pellizzari@teatroudine.it

LA CAMERATA SALZBURG E STEFANO BENNI GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE

(in foto Leonidas Kavakos)



DOPPIO APPUNTAMENTO
Mercoledì 11 marzo il concerto della Camerata Salzburg, con il grande violinista e direttore Leonidas Kavakos, e sabato 14 marzo l’attesissimo arrivo di Stefano Benni.





UDINE - Doppio appuntamento di grande rilievo, questa settimana, al Teatro Nuovo: mercoledì 11 marzo, alle 20.45, salirà infatti sul palco la celeberrima Camerata Salzburg, con il direttore e violinista Leonidas Kavakos, mentre sabato 14 marzo, sempre alle 20.45, sarà la volta di Stefano Benni con l’attesissimo spettacolo L’ultima astronave. Ma osserviamo, più da vicino, le due proposte (incastonate, rispettivamente, nel cartellone musicale e nel cartellone Cross Over)...
Ospite per la prima volta del “Giovanni da Udine”, Leonidas Kavakos ha appena ricevuto il Premio “Franco Abbiati”, che lo ha proclamato miglior solista dell’anno. Studi in Grecia e negli Stati Uniti, poi le vittorie in concorsi importantissimi (il “Sibelius” nel 1985, il “Paganini” nel 1988): da allora è riconosciuto come uno dei maggiori violinisti di oggi e suona nelle stagioni più importanti, accompagnato da direttori come Wolfgang Sawallisch e Esa-Pekka Salonen. Reduce dal Teatro Alla Scala, dove sì è esibito due giorni fa per la stagione filarmonica, arriva a Udine insieme agli archi della Camerata Salzburg, di cui è Artista ospite principale e con la quale esegue in tutto il mondo programmi importanti e originali nella doppia veste di solista e di direttore, nello spirito più alto della musica da camera.
Ed è eccezionale anche quello che verrà proposto in questa occasione: uno dei due Concerti per violino di Bach (che la musicologia ha recuperato dalle trascrizioni per clavicembalo ricostruendone le versioni orginali), il quartetto La morte e la fanciulla di Schubert nella versione per orchestra d’archi realizzata da Mahler (autentico incontro al vertice fra due giganti della composizione) e, infine, la Suite per archi di Leóš Janáček (capolavoro giovanile, ancora intriso di umori tardoromantici e nazionalisti).
Porta invece la firma di Stefano Benni, uno degli scrittori più amati d’Italia, l’attesissimo spettacolo L’ultima astronave. Cosa mettere su una navicella che partirà per gli spazi siderali, una volta che la razza umana sarà estinta? Codici e invenzioni non bastano: ci vuole la prova della capacità artistica dell’uomo. Il meglio, forse, della sua storia. Una storia del mondo che mette in pista due scienziati pazzi, un dicitore, un pianoforte e uno schermo dove appaiono quadri famosi e inattese sorprese. Dai graffiti paleolitici a Leonardo, dai mostri di Bosch a Velasquez, dalla sfida di Van Gogh a Twombly, passando per Walt Disney, Klee e Bacon: le parole degli artisti, il sorriso e il grido in letteratura, in musica e in pittura. Un viaggio ironico e crudele scandito dalla voce di Stefano Benni e dalla musica di Umberto Petrin...

Per informazioni, contattare l’Infopoint del Nuovo (0432.248418) o consultare il sito ufficiale (http://www.teatroudine.it/).

ufficio stampa teatro nuovo “giovanni da udine” gianmatteo pellizzari
diretto/0432248454 fax/0432248452 email/pellizzari@teatroudine.it

ITALA SAN MARCO MARAMALDA: 3-0 ALLA VALENZANA (ARTICOLO di DANIELE IACOBUZIO)


ITALA SAN MARCO-VALENZANA 3-0 (2-0)



Tre punti di fondamentale importanza, ecco cosa rappresenta la netta vittoria di ieri, conquistata da un bellissima Itala. Grazie a il successo sulla Valenzana il pantano dei play-out è sempre più lontano (sette punti), la salvezza ora è veramente ad un passo, l’importante sarà mantenere alta la concentrazione per continuare nel filotto di risultati utili consecutivi, siamo a cinque per adesso. L’Itala vista all’opera ieri ha dimostrato di essere squadra matura e consapevole dei suoi mezzi, ha fornito una prestazione autoritaria, dimostrando la sua supremazia tecnica e tattica. I gradiscani sono partiti subito convinti, pressando alto e mettendo alle corde i piemontesi, sprecando però anche molte occasioni. Poco prima della fine del primo periodo di gioco, i biancoblù mettono a segno in tre minuti un’ uno-due da K.O. Di Buonocunto e Neto su punizione le firme dei gol. Nella ripresa ancora Buonocunto mette a segno il definitivo gol del 3 a 0, suggelando una gran bella prestazione personale. Nel dopo-match Mister Zoratti manifesta tutta la sua soddisfazione per questi tre passi decisivi verso la salvezza, sottolineando il carattere della sua squadra e puntando il mirino sulle due prossime sfide, che saranno la chiave di volta della stagione isontina.


Pagelle:
Marcon 6
Lestani 7
Teso 6,5
Visintin 6,5
Colavetta 6
Moras 6,5
Furlan 7
Buonocunto 8,5
(Rodrigo s.v.)
Petris 6
Peron 6,5
(Roveretto 6)
Neto 6
(Cristofoli 6,5)


Il prossimo appuntamento dei boys gradiscani sarà in trasferta con il Mezzocorona, partita da preparare al meglio al fine di sbarazzarsi di un’altra concorrente diretta. Coraggio Itala, sei sulla strada giusta, con questa mentalità e con questa quadratura di squadra presto si potrà far festa.

DANIELE IACOBUZIO

ITALA SAN MARCO MARAMALDA: 3-0 ALLA VALENZANA (ARTICOLO di DANIELE IACOBUZIO)


ITALA SAN MARCO-VALENZANA 3-0 (2-0)



Tre punti di fondamentale importanza, ecco cosa rappresenta la netta vittoria di ieri, conquistata da un bellissima Itala. Grazie a il successo sulla Valenzana il pantano dei play-out è sempre più lontano (sette punti), la salvezza ora è veramente ad un passo, l’importante sarà mantenere alta la concentrazione per continuare nel filotto di risultati utili consecutivi, siamo a cinque per adesso. L’Itala vista all’opera ieri ha dimostrato di essere squadra matura e consapevole dei suoi mezzi, ha fornito una prestazione autoritaria, dimostrando la sua supremazia tecnica e tattica. I gradiscani sono partiti subito convinti, pressando alto e mettendo alle corde i piemontesi, sprecando però anche molte occasioni. Poco prima della fine del primo periodo di gioco, i biancoblù mettono a segno in tre minuti un’ uno-due da K.O. Di Buonocunto e Neto su punizione le firme dei gol. Nella ripresa ancora Buonocunto mette a segno il definitivo gol del 3 a 0, suggelando una gran bella prestazione personale. Nel dopo-match Mister Zoratti manifesta tutta la sua soddisfazione per questi tre passi decisivi verso la salvezza, sottolineando il carattere della sua squadra e puntando il mirino sulle due prossime sfide, che saranno la chiave di volta della stagione isontina.


Pagelle:
Marcon 6
Lestani 7
Teso 6,5
Visintin 6,5
Colavetta 6
Moras 6,5
Furlan 7
Buonocunto 8,5
(Rodrigo s.v.)
Petris 6
Peron 6,5
(Roveretto 6)
Neto 6
(Cristofoli 6,5)


Il prossimo appuntamento dei boys gradiscani sarà in trasferta con il Mezzocorona, partita da preparare al meglio al fine di sbarazzarsi di un’altra concorrente diretta. Coraggio Itala, sei sulla strada giusta, con questa mentalità e con questa quadratura di squadra presto si potrà far festa.

DANIELE IACOBUZIO

ITALA SAN MARCO MARAMALDA: 3-0 ALLA VALENZANA (ARTICOLO di DANIELE IACOBUZIO)


ITALA SAN MARCO-VALENZANA 3-0 (2-0)



Tre punti di fondamentale importanza, ecco cosa rappresenta la netta vittoria di ieri, conquistata da un bellissima Itala. Grazie a il successo sulla Valenzana il pantano dei play-out è sempre più lontano (sette punti), la salvezza ora è veramente ad un passo, l’importante sarà mantenere alta la concentrazione per continuare nel filotto di risultati utili consecutivi, siamo a cinque per adesso. L’Itala vista all’opera ieri ha dimostrato di essere squadra matura e consapevole dei suoi mezzi, ha fornito una prestazione autoritaria, dimostrando la sua supremazia tecnica e tattica. I gradiscani sono partiti subito convinti, pressando alto e mettendo alle corde i piemontesi, sprecando però anche molte occasioni. Poco prima della fine del primo periodo di gioco, i biancoblù mettono a segno in tre minuti un’ uno-due da K.O. Di Buonocunto e Neto su punizione le firme dei gol. Nella ripresa ancora Buonocunto mette a segno il definitivo gol del 3 a 0, suggelando una gran bella prestazione personale. Nel dopo-match Mister Zoratti manifesta tutta la sua soddisfazione per questi tre passi decisivi verso la salvezza, sottolineando il carattere della sua squadra e puntando il mirino sulle due prossime sfide, che saranno la chiave di volta della stagione isontina.


Pagelle:
Marcon 6
Lestani 7
Teso 6,5
Visintin 6,5
Colavetta 6
Moras 6,5
Furlan 7
Buonocunto 8,5
(Rodrigo s.v.)
Petris 6
Peron 6,5
(Roveretto 6)
Neto 6
(Cristofoli 6,5)


Il prossimo appuntamento dei boys gradiscani sarà in trasferta con il Mezzocorona, partita da preparare al meglio al fine di sbarazzarsi di un’altra concorrente diretta. Coraggio Itala, sei sulla strada giusta, con questa mentalità e con questa quadratura di squadra presto si potrà far festa.

DANIELE IACOBUZIO

"IL DOTTOR GIOLSOT IN ROSTICCERIA!!" (ARTICOLO di GIOIA MOLINARI)



Al diciottesimo piano di un qualsivoglia ospedale (o di una qualsivoglia vita)…

“Il dottor Giolsot in rosticceria!! Il dottor Giolsot in rosticceria!!”

Mi chiedo perché. Perché le serie televisive con oggetto medico ci garbino sempre così tanto. Chi guarda Doctor House? Le donne, da sempre attratte dalla possibilità di sposare un mediconzolo dal carattere difficile, ma fascinoso? Può essere una risposta. Oppure ci piace accostarci per finta al dolore, una sorta di ricerca catartica per prepararci a quel che prima o poi ci piomba addosso quando meno ce l’aspettiamo: ovvero la morte? Ecco, la seconda ipotesi mi piace e mi convince decisamente di più, soprattutto in tristi giornate di fine inverno come questa, in cui la primavera stenta a sbocciare. In effetti trovo che abbia davvero una forte valenza consolatoria scoprire che anche l’affascinante dottor Ross (pediatra interpretato anni fa da Clooney in E.R.) abbia le sue magagne, di qualunque natura, anche sentimentale perbacco, in barba alla sua straordinaria beltà! O che l’infermiera Lockhart, biondina e caruccia, si senta una frustrata e alla veneranda età di trent’anni si iscriva a medicina, si sposi poi col medico più arrapante del pronto soccorso del policlinico universitario di Chicago …eppure senta ancora (dopo tutte queste grazie) il bisogno di bere vino come fosse limonata. E questi sfortunati personaggi comunque devono risolvere le loro problematiche mentre salvano la vita altrui! Meravigliosamente tragico, non trovate?
E dato che tragedia fa rima con ironia, ecco che risulta anche molto facile costruire attorno alla lotta medica contro la morte …delle serie più comiche (vedi Scrubs, l’avete mai visto? Carino). Ma su http://www.floptv.tv/potrete assaporare una vera chicca, Drammi medicali: un cast da oscar a dir poco (Maccio Capatonda, Elio delle Storie Tese e persino il virtuoso Herbert Ballerina!!!), per una serie sgrammaticata come nemmeno Cento Vetrine sa essere, dove i “trapianti di resto del corpo” sono all’ordine del giorno. Reparto egregiamente diretto dal dott. Giolsot, medico, ma anche drammaturgo (Elio), coadiuvato dal sagace dott. Medici (Capatonda).
Se la vita si chiude inevitabilmente in posizione orizzontale, e se l’anticamera della fine dev’essere un triste bianco e puzzolente letto d’ospedale … ridiamoci almeno su finchè non tocca a noi.

GIOIA MOLINARI

"IL DOTTOR GIOLSOT IN ROSTICCERIA!!" (ARTICOLO di GIOIA MOLINARI)



Al diciottesimo piano di un qualsivoglia ospedale (o di una qualsivoglia vita)…

“Il dottor Giolsot in rosticceria!! Il dottor Giolsot in rosticceria!!”

Mi chiedo perché. Perché le serie televisive con oggetto medico ci garbino sempre così tanto. Chi guarda Doctor House? Le donne, da sempre attratte dalla possibilità di sposare un mediconzolo dal carattere difficile, ma fascinoso? Può essere una risposta. Oppure ci piace accostarci per finta al dolore, una sorta di ricerca catartica per prepararci a quel che prima o poi ci piomba addosso quando meno ce l’aspettiamo: ovvero la morte? Ecco, la seconda ipotesi mi piace e mi convince decisamente di più, soprattutto in tristi giornate di fine inverno come questa, in cui la primavera stenta a sbocciare. In effetti trovo che abbia davvero una forte valenza consolatoria scoprire che anche l’affascinante dottor Ross (pediatra interpretato anni fa da Clooney in E.R.) abbia le sue magagne, di qualunque natura, anche sentimentale perbacco, in barba alla sua straordinaria beltà! O che l’infermiera Lockhart, biondina e caruccia, si senta una frustrata e alla veneranda età di trent’anni si iscriva a medicina, si sposi poi col medico più arrapante del pronto soccorso del policlinico universitario di Chicago …eppure senta ancora (dopo tutte queste grazie) il bisogno di bere vino come fosse limonata. E questi sfortunati personaggi comunque devono risolvere le loro problematiche mentre salvano la vita altrui! Meravigliosamente tragico, non trovate?
E dato che tragedia fa rima con ironia, ecco che risulta anche molto facile costruire attorno alla lotta medica contro la morte …delle serie più comiche (vedi Scrubs, l’avete mai visto? Carino). Ma su http://www.floptv.tv/potrete assaporare una vera chicca, Drammi medicali: un cast da oscar a dir poco (Maccio Capatonda, Elio delle Storie Tese e persino il virtuoso Herbert Ballerina!!!), per una serie sgrammaticata come nemmeno Cento Vetrine sa essere, dove i “trapianti di resto del corpo” sono all’ordine del giorno. Reparto egregiamente diretto dal dott. Giolsot, medico, ma anche drammaturgo (Elio), coadiuvato dal sagace dott. Medici (Capatonda).
Se la vita si chiude inevitabilmente in posizione orizzontale, e se l’anticamera della fine dev’essere un triste bianco e puzzolente letto d’ospedale … ridiamoci almeno su finchè non tocca a noi.

GIOIA MOLINARI

"IL DOTTOR GIOLSOT IN ROSTICCERIA!!" (ARTICOLO di GIOIA MOLINARI)



Al diciottesimo piano di un qualsivoglia ospedale (o di una qualsivoglia vita)…

“Il dottor Giolsot in rosticceria!! Il dottor Giolsot in rosticceria!!”

Mi chiedo perché. Perché le serie televisive con oggetto medico ci garbino sempre così tanto. Chi guarda Doctor House? Le donne, da sempre attratte dalla possibilità di sposare un mediconzolo dal carattere difficile, ma fascinoso? Può essere una risposta. Oppure ci piace accostarci per finta al dolore, una sorta di ricerca catartica per prepararci a quel che prima o poi ci piomba addosso quando meno ce l’aspettiamo: ovvero la morte? Ecco, la seconda ipotesi mi piace e mi convince decisamente di più, soprattutto in tristi giornate di fine inverno come questa, in cui la primavera stenta a sbocciare. In effetti trovo che abbia davvero una forte valenza consolatoria scoprire che anche l’affascinante dottor Ross (pediatra interpretato anni fa da Clooney in E.R.) abbia le sue magagne, di qualunque natura, anche sentimentale perbacco, in barba alla sua straordinaria beltà! O che l’infermiera Lockhart, biondina e caruccia, si senta una frustrata e alla veneranda età di trent’anni si iscriva a medicina, si sposi poi col medico più arrapante del pronto soccorso del policlinico universitario di Chicago …eppure senta ancora (dopo tutte queste grazie) il bisogno di bere vino come fosse limonata. E questi sfortunati personaggi comunque devono risolvere le loro problematiche mentre salvano la vita altrui! Meravigliosamente tragico, non trovate?
E dato che tragedia fa rima con ironia, ecco che risulta anche molto facile costruire attorno alla lotta medica contro la morte …delle serie più comiche (vedi Scrubs, l’avete mai visto? Carino). Ma su http://www.floptv.tv/potrete assaporare una vera chicca, Drammi medicali: un cast da oscar a dir poco (Maccio Capatonda, Elio delle Storie Tese e persino il virtuoso Herbert Ballerina!!!), per una serie sgrammaticata come nemmeno Cento Vetrine sa essere, dove i “trapianti di resto del corpo” sono all’ordine del giorno. Reparto egregiamente diretto dal dott. Giolsot, medico, ma anche drammaturgo (Elio), coadiuvato dal sagace dott. Medici (Capatonda).
Se la vita si chiude inevitabilmente in posizione orizzontale, e se l’anticamera della fine dev’essere un triste bianco e puzzolente letto d’ospedale … ridiamoci almeno su finchè non tocca a noi.

GIOIA MOLINARI

MER 11 AL CONSERVATORIO TOMADINI IL CLARINETTISTA NICOLA BULFONE E IL QUARTETTO MOYZES IN CONCERTO


Il clarinettista Nicola Bulfone e il Quartetto Moyzes in concerto


Evento di primario interesse artistico e musicologico quello programmato per mercoledì prossimo, 11 marzo con inizio alle ore 18, presso la sala Vivaldi del Conservatorio “J. Tomadini” di Udine. Ne saranno protagonisti il docente di clarinetto del Tomadini, Nicola Bulfone, concertista di rilievo internazionale perfezionatosi per lunghi anni a Stoccarda, solista dal vastissimo repertorio e collaboratore di prestigiose formazioni quali le orchestre dei teatri La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, San Carlo di Napoli, e il Quartetto d’archi Moyzes, da oltre trent’anni rappresentante della cultura musicale slovacca in tutto il mondo.Nicola Bulfone, riconosciuto cultore della storia e della prassi esecutiva del clarinetto in tutte le sue varianti, proporrà assieme al quartetto d’archi un programma di esemplare raffinatezza, testimonianza privilegiata degli studi che l’artista friulano compie da decenni sullo strumento e sul suo repertorio; ad iniziare da una pagina rara, il Quintettsatz KV Anh. 91 di Wolfgang Amadeus Mozart, 93 battute redatte da Mozart probabilmente nel 1790 e sulle quali, nel 1993, ha lavorato Franz Beyer al fine di pervenire al completamento di un movimento autonomo.Il concerto proseguirà, nell’esecuzione sullo strumento originale, con l’altrettanto raro Andante con Variazioni (su un tema di Pacini) per corno di bassetto e archi di Girolamo Salieri, nipote del più noto Antonio e primo clarinetto dell’Orchestra Imperial Regia di Venezia agli inzi dell’Ottocento. Il concerto si concluderà con il capolavoro assoluto della letteratura per clarinetto e archi, il Quintetto in la maggiore KV 581 di Mozart, ancora una volta proposta sullo strumento originale, il clarinetto di bassetto, del quale Nicola Bulfone è uno dei pochi specialisti a livello mondiale.

MER 11 AL CONSERVATORIO TOMADINI IL CLARINETTISTA NICOLA BULFONE E IL QUARTETTO MOYZES IN CONCERTO


Il clarinettista Nicola Bulfone e il Quartetto Moyzes in concerto


Evento di primario interesse artistico e musicologico quello programmato per mercoledì prossimo, 11 marzo con inizio alle ore 18, presso la sala Vivaldi del Conservatorio “J. Tomadini” di Udine. Ne saranno protagonisti il docente di clarinetto del Tomadini, Nicola Bulfone, concertista di rilievo internazionale perfezionatosi per lunghi anni a Stoccarda, solista dal vastissimo repertorio e collaboratore di prestigiose formazioni quali le orchestre dei teatri La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, San Carlo di Napoli, e il Quartetto d’archi Moyzes, da oltre trent’anni rappresentante della cultura musicale slovacca in tutto il mondo.Nicola Bulfone, riconosciuto cultore della storia e della prassi esecutiva del clarinetto in tutte le sue varianti, proporrà assieme al quartetto d’archi un programma di esemplare raffinatezza, testimonianza privilegiata degli studi che l’artista friulano compie da decenni sullo strumento e sul suo repertorio; ad iniziare da una pagina rara, il Quintettsatz KV Anh. 91 di Wolfgang Amadeus Mozart, 93 battute redatte da Mozart probabilmente nel 1790 e sulle quali, nel 1993, ha lavorato Franz Beyer al fine di pervenire al completamento di un movimento autonomo.Il concerto proseguirà, nell’esecuzione sullo strumento originale, con l’altrettanto raro Andante con Variazioni (su un tema di Pacini) per corno di bassetto e archi di Girolamo Salieri, nipote del più noto Antonio e primo clarinetto dell’Orchestra Imperial Regia di Venezia agli inzi dell’Ottocento. Il concerto si concluderà con il capolavoro assoluto della letteratura per clarinetto e archi, il Quintetto in la maggiore KV 581 di Mozart, ancora una volta proposta sullo strumento originale, il clarinetto di bassetto, del quale Nicola Bulfone è uno dei pochi specialisti a livello mondiale.

MER 11 AL CONSERVATORIO TOMADINI IL CLARINETTISTA NICOLA BULFONE E IL QUARTETTO MOYZES IN CONCERTO


Il clarinettista Nicola Bulfone e il Quartetto Moyzes in concerto


Evento di primario interesse artistico e musicologico quello programmato per mercoledì prossimo, 11 marzo con inizio alle ore 18, presso la sala Vivaldi del Conservatorio “J. Tomadini” di Udine. Ne saranno protagonisti il docente di clarinetto del Tomadini, Nicola Bulfone, concertista di rilievo internazionale perfezionatosi per lunghi anni a Stoccarda, solista dal vastissimo repertorio e collaboratore di prestigiose formazioni quali le orchestre dei teatri La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, San Carlo di Napoli, e il Quartetto d’archi Moyzes, da oltre trent’anni rappresentante della cultura musicale slovacca in tutto il mondo.Nicola Bulfone, riconosciuto cultore della storia e della prassi esecutiva del clarinetto in tutte le sue varianti, proporrà assieme al quartetto d’archi un programma di esemplare raffinatezza, testimonianza privilegiata degli studi che l’artista friulano compie da decenni sullo strumento e sul suo repertorio; ad iniziare da una pagina rara, il Quintettsatz KV Anh. 91 di Wolfgang Amadeus Mozart, 93 battute redatte da Mozart probabilmente nel 1790 e sulle quali, nel 1993, ha lavorato Franz Beyer al fine di pervenire al completamento di un movimento autonomo.Il concerto proseguirà, nell’esecuzione sullo strumento originale, con l’altrettanto raro Andante con Variazioni (su un tema di Pacini) per corno di bassetto e archi di Girolamo Salieri, nipote del più noto Antonio e primo clarinetto dell’Orchestra Imperial Regia di Venezia agli inzi dell’Ottocento. Il concerto si concluderà con il capolavoro assoluto della letteratura per clarinetto e archi, il Quintetto in la maggiore KV 581 di Mozart, ancora una volta proposta sullo strumento originale, il clarinetto di bassetto, del quale Nicola Bulfone è uno dei pochi specialisti a livello mondiale.

UDINE CITTA' SANA??? (ARTICOLO di VINCENZO TANZI)



UDINE CITTA’ SANA???
Non scherziamo, per favore…ancora nuove antenne!!!
Ultima quella di borgo Grazzano… E il comune china la testa
Negli ultimi anni la questione delle antenne per la telefonia mobile è diventato un problema talché le cronache cittadine hanno dato ampio spazio, anche sé a fasi alterne. Eppure a Udine, sopratutto all’insaputa della maggior parte dei cittadini, sono successe cose importanti. E’ il momento di ricapitolare la vicenda, fare il punto della situazione e riflettere su cosa si può fare.
LA VICENDA
Tutto risale al 1999 quando i primi comitati di cittadini, allarmati per il proliferare delle installazioni, iniziano a organizzarsi. Gran parte dei comitati sparsi nelle varie zone della città, nel febbraio 2000 creano un coordinamento con l’obiettivo di creare un unico organismo. Nei mesi successivi i cittadini, oltre a promuovere varie forme di protesta nei confronti dell’inattività dell’amministrazione comunale e la sua reticenza di fronte alla richiesta di rendere pubblica la mappatura delle installazioni, si documentano e organizzano iniziative pubbliche di informazione con esperti. Nel frattempo cominciano a diffondersi i risultati di studi scientifici che suggeriscono un limite massimo di esposizione ai campi elettromagnetici di 0,2 volt per metro. La normativa vigente dal 1999 (Decreto 381/1998) ne consente 6, e ai controlli dell’ARPA in più di un’occasione tale limite risulta superato. La stessa norma, tuttavia, indica come obiettivo ulteriore la minimizzazione dell’esposizione, indicando con chiarezza che i gestori sono chiamati non ad assestarsi sul limite massimo ma a ottenere, per ogni installazione, il minimo livello di esposizione tecnicamente possibile. L’ARPA, l’Agenzia regionale preposta ai controlli, risulta impreparata ad affrontare l’incombenza che le si pone di fronte, sia dal punto di vista tecnico-strumentale che da quello dell’entità delle verifiche da operare. E’ ovvio, del resto, che più è alto il numero delle installazioni, meno l’attività di controllo può essere seria ed efficace. Fra il 2000 e il 2001 diversi Comuni friulani approvano varianti ai piani regolatori con cui stabiliscono precise collocazioni per le antenne, a distanza di sicurezza dalle aree abitate. Nonostante le richieste in questo senso da parte dei Comitati cittadini, il Comune di Udine adotta una semplice delibera con cui pone alcune limitazioni alle nuove installazioni. La delibera ha temporaneamente successo nel rallentare il ritmo di crescita delle installazioni, ma è debole sul piano giuridico e viene attaccata dai gestori con vari ricorsi al Tar. Il Comune affida poi alla Fondazione Bordoni di Bologna l’incarico di redigere linee guida per la regolamentazione. Il documento prodotto dalla Fondazione viene contestato dai Comitati per le infondate assunzioni di principio che esso contiene, che ne inficiano la validità scientifica. In ogni caso le linee guida restano lettera morta, né si sa più nulla dell’ipotesi di installare una rete di centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici. Nel frattempo esce una legge-quadro nazionale (36/2001), con cui si intende disciplinare l’intera questione dei campi elettromagnetici. La legge rinvia a successivi regolamenti per la parte che riguarda gli aspetti di merito, ma mostra il chiaro intendimento di restringere l’autonomia decisionale delle Regioni e dei Comuni. Intendimento riaffermato con il decreto legislativo 198/2002 (“decreto Gasparri”), che mira a esautorare completamente la competenza urbanistica dei Comuni, ma la cui legittimità e applicabilità concreta è contestata da più parti. Essa non si estende comunque al Friuli-Venezia Giulia, in quanto regione a statuto speciale. Il Comune di Udine mantiene quindi una piena potestà regolamentare a fini urbanistici e di minimizzazione dell’esposizione, esplicitamente prevista dalla legge-quadro. Le pressioni dei Comitati e l’incombenza dei ricorsi al Tar persuadono infine il Comune a preparare una variante al piano regolatore. Il punto principale consiste nell’introduzione dell’obbligo da parte dei gestori di presentare un piano annuale delle installazioni esistenti e progettate. Nonostante i Comitati, esaminata la bozza, ne segnalino i numerosi punti di debolezza, la variante viene approvata nel luglio 2002 ed entra subito in vigore in via provvisoria. L’iter prevede infatti la possibilità di osservazioni da parte di gestori e cittadini e una successiva approvazione definitiva. La variante viene tuttavia pubblicata sul Bollettino ufficiale regionale con grave ritardo: così i Comitati possono presentare le proprie osservazioni solo nel novembre 2002, ma nel frattempo quasi tutti i gestori hanno presentato i propri piani e sono emerse in modo lampante le debolezze della variante. Che tali debolezze siano dovute a incapacità o all’intenzione deliberata di non infastidire troppo i gestori poco importa ai fini pratici. Riassumiamo le insufficienze più importanti:
1) viene estesa eccessivamente la permanenza di impianti provvisori o sperimentali.
2) viene consentito un periodo di ben tre anni per la rimozione degli impianti fuori norma e l’obbligo di rimozione riguarda poi solo gli impianti privi di autorizzazione edilizia o che abbiano cessato il servizio: praticamente nessuno. Il Comune rinuncia così a ogni impegno concreto per il risanamento delle situazioni più a rischio.
3) contrariamente a quanto faceva la delibera vigente prima dell’approvazione del piano, non sono previste distanze minime dalle abitazioni, dai luoghi di lavoro e dalle aree sensibili (scuole ecc.), nonostante fosse possibile giustificarle sotto il profilo urbanistico.
4) i tempi per la verifica dei piani da parte del Comune sono troppo ristretti (90 giorni): infatti sono ormai completamente saltati.
5) si prevede l’acquisizione del parere dei soggetti portatori di interessi diffusi, come i Comitati, ma non se ne specificano tempi e modalità né in che termini tale parere entri a far parte delle decisioni. Non è prevista inoltre alcuna forma adeguata di informazione dei cittadini riguardo ai piani dei gestori e alle singole installazioni.
6) ai gestori viene chiesto di giustificare la scelta dei siti e le caratteristiche tecniche degli impianti “evidenziando che tali scelte consentono di ridurre al minimo i livelli di esposizione generati”. Però non è prevista la costituzione in seno al Comune di un organismo tecnico di verifica, cosa ovviamente indispensabile se si vuole evitare che la verifica si riduca a un atto puramente burocratico.
7) il punto più grave, e quasi incredibile in quanto rende praticamente inutile la variante, è tuttavia che il comune decide di rinunciare alla possibilità di censura delle scelte tecniche e di localizzazione dei gestori, riservandosi la semplice formulazione di osservazioni e proposte, cui i gestori possono decidere di non ottemperare senza che ciò impedisca il rilascio delle autorizzazioni edilizie.
LA SITUAZIONE
La situazione attuale è la seguente:
i piani dei gestori prevedono l’installazione di un numero superiore al centinaio di nuove antenne, la maggior parte delle quali per le trasmissioni UMTS. La documentazione fornita in diversi casi è risultata lacunosa, tale da impedire al Comune una valutazione puntuale. Da parte loro i gestori sostengono, infatti, di essere tenuti a rispettare semplicemente il limite di 6 volt/metro imposto dalla normativa. Da notare che il decreto 381/1998 impone loro l’obbligo di non superare detto limite, ma anche prevede in sede di pianificazione e realizzazione una serie di accorgimenti atti a rendere l’esposizione la più bassa possibile. Compito del Comune, invece, dovrebbe essere proprio quello di verificare se i gestori ottemperino a tale norma. Questo perché, diversi siti ove già installate o di prossima realizzazione sono vicinissimi ad abitazioni e aree sensibili scuole, ospedali, ect. Dall’altra parte, i cittadini scoprono giorno dopo giorno l’amara realtà nuove installazioni, ancora una volta senza che si sia sentito il dovere di informarli minimamente di cosa li aspetta. Il silenzio del Comune verso il pubblico rimane pressoché totale.
COSA SI PUO’ FARE?
E’ possibile rimediare a una situazione gravemente compromessa, praticamente fuori controllo? Sì, ma a due condizioni.
Il COMUNE deve al più presto farsi parte attiva, il primo obiettivo sarebbe interessare la Regione affinché apporti una modifica della legge 28/2004 introducendo distanze minime dai siti sensibili, più in generale adottare strumenti di controllo e censura fissi al solo scopo di monitorate 24 su 24 i livelli di emissioni di onde elettromagnetiche ed, infine, redigere dei veri e seri protocolli d’intesa affinché il controllo del territorio torni nelle mani dell’amministrazione comunale senza lasciare all’arbitrarietà delle scelte di localizzazione ai gestori delle compagnie della telefonia mobile.
I CITTADINI devono a loro volta farsi parte attiva, chiedendo al Comune tutte le informazioni relative alle installazioni pianificate nelle aree che li riguardano, mobilitandosi con ogni forma di protesta e rivolgendosi se del caso agli organi giudiziari laddove queste informazioni vengano rifiutate o le concessioni edilizie siano rilasciate in spregio alle più elementari regole di prudenza e opportunità, deturpando il contesto paesaggistico ossia a ridosso delle case o all’interno del centro storico, senza che si siano valutate scelte per soluzioni alternative e più idonee.
VINCENZO TANZI

UDINE CITTA' SANA??? (ARTICOLO di VINCENZO TANZI)



UDINE CITTA’ SANA???
Non scherziamo, per favore…ancora nuove antenne!!!
Ultima quella di borgo Grazzano… E il comune china la testa
Negli ultimi anni la questione delle antenne per la telefonia mobile è diventato un problema talché le cronache cittadine hanno dato ampio spazio, anche sé a fasi alterne. Eppure a Udine, sopratutto all’insaputa della maggior parte dei cittadini, sono successe cose importanti. E’ il momento di ricapitolare la vicenda, fare il punto della situazione e riflettere su cosa si può fare.
LA VICENDA
Tutto risale al 1999 quando i primi comitati di cittadini, allarmati per il proliferare delle installazioni, iniziano a organizzarsi. Gran parte dei comitati sparsi nelle varie zone della città, nel febbraio 2000 creano un coordinamento con l’obiettivo di creare un unico organismo. Nei mesi successivi i cittadini, oltre a promuovere varie forme di protesta nei confronti dell’inattività dell’amministrazione comunale e la sua reticenza di fronte alla richiesta di rendere pubblica la mappatura delle installazioni, si documentano e organizzano iniziative pubbliche di informazione con esperti. Nel frattempo cominciano a diffondersi i risultati di studi scientifici che suggeriscono un limite massimo di esposizione ai campi elettromagnetici di 0,2 volt per metro. La normativa vigente dal 1999 (Decreto 381/1998) ne consente 6, e ai controlli dell’ARPA in più di un’occasione tale limite risulta superato. La stessa norma, tuttavia, indica come obiettivo ulteriore la minimizzazione dell’esposizione, indicando con chiarezza che i gestori sono chiamati non ad assestarsi sul limite massimo ma a ottenere, per ogni installazione, il minimo livello di esposizione tecnicamente possibile. L’ARPA, l’Agenzia regionale preposta ai controlli, risulta impreparata ad affrontare l’incombenza che le si pone di fronte, sia dal punto di vista tecnico-strumentale che da quello dell’entità delle verifiche da operare. E’ ovvio, del resto, che più è alto il numero delle installazioni, meno l’attività di controllo può essere seria ed efficace. Fra il 2000 e il 2001 diversi Comuni friulani approvano varianti ai piani regolatori con cui stabiliscono precise collocazioni per le antenne, a distanza di sicurezza dalle aree abitate. Nonostante le richieste in questo senso da parte dei Comitati cittadini, il Comune di Udine adotta una semplice delibera con cui pone alcune limitazioni alle nuove installazioni. La delibera ha temporaneamente successo nel rallentare il ritmo di crescita delle installazioni, ma è debole sul piano giuridico e viene attaccata dai gestori con vari ricorsi al Tar. Il Comune affida poi alla Fondazione Bordoni di Bologna l’incarico di redigere linee guida per la regolamentazione. Il documento prodotto dalla Fondazione viene contestato dai Comitati per le infondate assunzioni di principio che esso contiene, che ne inficiano la validità scientifica. In ogni caso le linee guida restano lettera morta, né si sa più nulla dell’ipotesi di installare una rete di centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici. Nel frattempo esce una legge-quadro nazionale (36/2001), con cui si intende disciplinare l’intera questione dei campi elettromagnetici. La legge rinvia a successivi regolamenti per la parte che riguarda gli aspetti di merito, ma mostra il chiaro intendimento di restringere l’autonomia decisionale delle Regioni e dei Comuni. Intendimento riaffermato con il decreto legislativo 198/2002 (“decreto Gasparri”), che mira a esautorare completamente la competenza urbanistica dei Comuni, ma la cui legittimità e applicabilità concreta è contestata da più parti. Essa non si estende comunque al Friuli-Venezia Giulia, in quanto regione a statuto speciale. Il Comune di Udine mantiene quindi una piena potestà regolamentare a fini urbanistici e di minimizzazione dell’esposizione, esplicitamente prevista dalla legge-quadro. Le pressioni dei Comitati e l’incombenza dei ricorsi al Tar persuadono infine il Comune a preparare una variante al piano regolatore. Il punto principale consiste nell’introduzione dell’obbligo da parte dei gestori di presentare un piano annuale delle installazioni esistenti e progettate. Nonostante i Comitati, esaminata la bozza, ne segnalino i numerosi punti di debolezza, la variante viene approvata nel luglio 2002 ed entra subito in vigore in via provvisoria. L’iter prevede infatti la possibilità di osservazioni da parte di gestori e cittadini e una successiva approvazione definitiva. La variante viene tuttavia pubblicata sul Bollettino ufficiale regionale con grave ritardo: così i Comitati possono presentare le proprie osservazioni solo nel novembre 2002, ma nel frattempo quasi tutti i gestori hanno presentato i propri piani e sono emerse in modo lampante le debolezze della variante. Che tali debolezze siano dovute a incapacità o all’intenzione deliberata di non infastidire troppo i gestori poco importa ai fini pratici. Riassumiamo le insufficienze più importanti:
1) viene estesa eccessivamente la permanenza di impianti provvisori o sperimentali.
2) viene consentito un periodo di ben tre anni per la rimozione degli impianti fuori norma e l’obbligo di rimozione riguarda poi solo gli impianti privi di autorizzazione edilizia o che abbiano cessato il servizio: praticamente nessuno. Il Comune rinuncia così a ogni impegno concreto per il risanamento delle situazioni più a rischio.
3) contrariamente a quanto faceva la delibera vigente prima dell’approvazione del piano, non sono previste distanze minime dalle abitazioni, dai luoghi di lavoro e dalle aree sensibili (scuole ecc.), nonostante fosse possibile giustificarle sotto il profilo urbanistico.
4) i tempi per la verifica dei piani da parte del Comune sono troppo ristretti (90 giorni): infatti sono ormai completamente saltati.
5) si prevede l’acquisizione del parere dei soggetti portatori di interessi diffusi, come i Comitati, ma non se ne specificano tempi e modalità né in che termini tale parere entri a far parte delle decisioni. Non è prevista inoltre alcuna forma adeguata di informazione dei cittadini riguardo ai piani dei gestori e alle singole installazioni.
6) ai gestori viene chiesto di giustificare la scelta dei siti e le caratteristiche tecniche degli impianti “evidenziando che tali scelte consentono di ridurre al minimo i livelli di esposizione generati”. Però non è prevista la costituzione in seno al Comune di un organismo tecnico di verifica, cosa ovviamente indispensabile se si vuole evitare che la verifica si riduca a un atto puramente burocratico.
7) il punto più grave, e quasi incredibile in quanto rende praticamente inutile la variante, è tuttavia che il comune decide di rinunciare alla possibilità di censura delle scelte tecniche e di localizzazione dei gestori, riservandosi la semplice formulazione di osservazioni e proposte, cui i gestori possono decidere di non ottemperare senza che ciò impedisca il rilascio delle autorizzazioni edilizie.
LA SITUAZIONE
La situazione attuale è la seguente:
i piani dei gestori prevedono l’installazione di un numero superiore al centinaio di nuove antenne, la maggior parte delle quali per le trasmissioni UMTS. La documentazione fornita in diversi casi è risultata lacunosa, tale da impedire al Comune una valutazione puntuale. Da parte loro i gestori sostengono, infatti, di essere tenuti a rispettare semplicemente il limite di 6 volt/metro imposto dalla normativa. Da notare che il decreto 381/1998 impone loro l’obbligo di non superare detto limite, ma anche prevede in sede di pianificazione e realizzazione una serie di accorgimenti atti a rendere l’esposizione la più bassa possibile. Compito del Comune, invece, dovrebbe essere proprio quello di verificare se i gestori ottemperino a tale norma. Questo perché, diversi siti ove già installate o di prossima realizzazione sono vicinissimi ad abitazioni e aree sensibili scuole, ospedali, ect. Dall’altra parte, i cittadini scoprono giorno dopo giorno l’amara realtà nuove installazioni, ancora una volta senza che si sia sentito il dovere di informarli minimamente di cosa li aspetta. Il silenzio del Comune verso il pubblico rimane pressoché totale.
COSA SI PUO’ FARE?
E’ possibile rimediare a una situazione gravemente compromessa, praticamente fuori controllo? Sì, ma a due condizioni.
Il COMUNE deve al più presto farsi parte attiva, il primo obiettivo sarebbe interessare la Regione affinché apporti una modifica della legge 28/2004 introducendo distanze minime dai siti sensibili, più in generale adottare strumenti di controllo e censura fissi al solo scopo di monitorate 24 su 24 i livelli di emissioni di onde elettromagnetiche ed, infine, redigere dei veri e seri protocolli d’intesa affinché il controllo del territorio torni nelle mani dell’amministrazione comunale senza lasciare all’arbitrarietà delle scelte di localizzazione ai gestori delle compagnie della telefonia mobile.
I CITTADINI devono a loro volta farsi parte attiva, chiedendo al Comune tutte le informazioni relative alle installazioni pianificate nelle aree che li riguardano, mobilitandosi con ogni forma di protesta e rivolgendosi se del caso agli organi giudiziari laddove queste informazioni vengano rifiutate o le concessioni edilizie siano rilasciate in spregio alle più elementari regole di prudenza e opportunità, deturpando il contesto paesaggistico ossia a ridosso delle case o all’interno del centro storico, senza che si siano valutate scelte per soluzioni alternative e più idonee.
VINCENZO TANZI

UDINE CITTA' SANA??? (ARTICOLO di VINCENZO TANZI)



UDINE CITTA’ SANA???
Non scherziamo, per favore…ancora nuove antenne!!!
Ultima quella di borgo Grazzano… E il comune china la testa
Negli ultimi anni la questione delle antenne per la telefonia mobile è diventato un problema talché le cronache cittadine hanno dato ampio spazio, anche sé a fasi alterne. Eppure a Udine, sopratutto all’insaputa della maggior parte dei cittadini, sono successe cose importanti. E’ il momento di ricapitolare la vicenda, fare il punto della situazione e riflettere su cosa si può fare.
LA VICENDA
Tutto risale al 1999 quando i primi comitati di cittadini, allarmati per il proliferare delle installazioni, iniziano a organizzarsi. Gran parte dei comitati sparsi nelle varie zone della città, nel febbraio 2000 creano un coordinamento con l’obiettivo di creare un unico organismo. Nei mesi successivi i cittadini, oltre a promuovere varie forme di protesta nei confronti dell’inattività dell’amministrazione comunale e la sua reticenza di fronte alla richiesta di rendere pubblica la mappatura delle installazioni, si documentano e organizzano iniziative pubbliche di informazione con esperti. Nel frattempo cominciano a diffondersi i risultati di studi scientifici che suggeriscono un limite massimo di esposizione ai campi elettromagnetici di 0,2 volt per metro. La normativa vigente dal 1999 (Decreto 381/1998) ne consente 6, e ai controlli dell’ARPA in più di un’occasione tale limite risulta superato. La stessa norma, tuttavia, indica come obiettivo ulteriore la minimizzazione dell’esposizione, indicando con chiarezza che i gestori sono chiamati non ad assestarsi sul limite massimo ma a ottenere, per ogni installazione, il minimo livello di esposizione tecnicamente possibile. L’ARPA, l’Agenzia regionale preposta ai controlli, risulta impreparata ad affrontare l’incombenza che le si pone di fronte, sia dal punto di vista tecnico-strumentale che da quello dell’entità delle verifiche da operare. E’ ovvio, del resto, che più è alto il numero delle installazioni, meno l’attività di controllo può essere seria ed efficace. Fra il 2000 e il 2001 diversi Comuni friulani approvano varianti ai piani regolatori con cui stabiliscono precise collocazioni per le antenne, a distanza di sicurezza dalle aree abitate. Nonostante le richieste in questo senso da parte dei Comitati cittadini, il Comune di Udine adotta una semplice delibera con cui pone alcune limitazioni alle nuove installazioni. La delibera ha temporaneamente successo nel rallentare il ritmo di crescita delle installazioni, ma è debole sul piano giuridico e viene attaccata dai gestori con vari ricorsi al Tar. Il Comune affida poi alla Fondazione Bordoni di Bologna l’incarico di redigere linee guida per la regolamentazione. Il documento prodotto dalla Fondazione viene contestato dai Comitati per le infondate assunzioni di principio che esso contiene, che ne inficiano la validità scientifica. In ogni caso le linee guida restano lettera morta, né si sa più nulla dell’ipotesi di installare una rete di centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici. Nel frattempo esce una legge-quadro nazionale (36/2001), con cui si intende disciplinare l’intera questione dei campi elettromagnetici. La legge rinvia a successivi regolamenti per la parte che riguarda gli aspetti di merito, ma mostra il chiaro intendimento di restringere l’autonomia decisionale delle Regioni e dei Comuni. Intendimento riaffermato con il decreto legislativo 198/2002 (“decreto Gasparri”), che mira a esautorare completamente la competenza urbanistica dei Comuni, ma la cui legittimità e applicabilità concreta è contestata da più parti. Essa non si estende comunque al Friuli-Venezia Giulia, in quanto regione a statuto speciale. Il Comune di Udine mantiene quindi una piena potestà regolamentare a fini urbanistici e di minimizzazione dell’esposizione, esplicitamente prevista dalla legge-quadro. Le pressioni dei Comitati e l’incombenza dei ricorsi al Tar persuadono infine il Comune a preparare una variante al piano regolatore. Il punto principale consiste nell’introduzione dell’obbligo da parte dei gestori di presentare un piano annuale delle installazioni esistenti e progettate. Nonostante i Comitati, esaminata la bozza, ne segnalino i numerosi punti di debolezza, la variante viene approvata nel luglio 2002 ed entra subito in vigore in via provvisoria. L’iter prevede infatti la possibilità di osservazioni da parte di gestori e cittadini e una successiva approvazione definitiva. La variante viene tuttavia pubblicata sul Bollettino ufficiale regionale con grave ritardo: così i Comitati possono presentare le proprie osservazioni solo nel novembre 2002, ma nel frattempo quasi tutti i gestori hanno presentato i propri piani e sono emerse in modo lampante le debolezze della variante. Che tali debolezze siano dovute a incapacità o all’intenzione deliberata di non infastidire troppo i gestori poco importa ai fini pratici. Riassumiamo le insufficienze più importanti:
1) viene estesa eccessivamente la permanenza di impianti provvisori o sperimentali.
2) viene consentito un periodo di ben tre anni per la rimozione degli impianti fuori norma e l’obbligo di rimozione riguarda poi solo gli impianti privi di autorizzazione edilizia o che abbiano cessato il servizio: praticamente nessuno. Il Comune rinuncia così a ogni impegno concreto per il risanamento delle situazioni più a rischio.
3) contrariamente a quanto faceva la delibera vigente prima dell’approvazione del piano, non sono previste distanze minime dalle abitazioni, dai luoghi di lavoro e dalle aree sensibili (scuole ecc.), nonostante fosse possibile giustificarle sotto il profilo urbanistico.
4) i tempi per la verifica dei piani da parte del Comune sono troppo ristretti (90 giorni): infatti sono ormai completamente saltati.
5) si prevede l’acquisizione del parere dei soggetti portatori di interessi diffusi, come i Comitati, ma non se ne specificano tempi e modalità né in che termini tale parere entri a far parte delle decisioni. Non è prevista inoltre alcuna forma adeguata di informazione dei cittadini riguardo ai piani dei gestori e alle singole installazioni.
6) ai gestori viene chiesto di giustificare la scelta dei siti e le caratteristiche tecniche degli impianti “evidenziando che tali scelte consentono di ridurre al minimo i livelli di esposizione generati”. Però non è prevista la costituzione in seno al Comune di un organismo tecnico di verifica, cosa ovviamente indispensabile se si vuole evitare che la verifica si riduca a un atto puramente burocratico.
7) il punto più grave, e quasi incredibile in quanto rende praticamente inutile la variante, è tuttavia che il comune decide di rinunciare alla possibilità di censura delle scelte tecniche e di localizzazione dei gestori, riservandosi la semplice formulazione di osservazioni e proposte, cui i gestori possono decidere di non ottemperare senza che ciò impedisca il rilascio delle autorizzazioni edilizie.
LA SITUAZIONE
La situazione attuale è la seguente:
i piani dei gestori prevedono l’installazione di un numero superiore al centinaio di nuove antenne, la maggior parte delle quali per le trasmissioni UMTS. La documentazione fornita in diversi casi è risultata lacunosa, tale da impedire al Comune una valutazione puntuale. Da parte loro i gestori sostengono, infatti, di essere tenuti a rispettare semplicemente il limite di 6 volt/metro imposto dalla normativa. Da notare che il decreto 381/1998 impone loro l’obbligo di non superare detto limite, ma anche prevede in sede di pianificazione e realizzazione una serie di accorgimenti atti a rendere l’esposizione la più bassa possibile. Compito del Comune, invece, dovrebbe essere proprio quello di verificare se i gestori ottemperino a tale norma. Questo perché, diversi siti ove già installate o di prossima realizzazione sono vicinissimi ad abitazioni e aree sensibili scuole, ospedali, ect. Dall’altra parte, i cittadini scoprono giorno dopo giorno l’amara realtà nuove installazioni, ancora una volta senza che si sia sentito il dovere di informarli minimamente di cosa li aspetta. Il silenzio del Comune verso il pubblico rimane pressoché totale.
COSA SI PUO’ FARE?
E’ possibile rimediare a una situazione gravemente compromessa, praticamente fuori controllo? Sì, ma a due condizioni.
Il COMUNE deve al più presto farsi parte attiva, il primo obiettivo sarebbe interessare la Regione affinché apporti una modifica della legge 28/2004 introducendo distanze minime dai siti sensibili, più in generale adottare strumenti di controllo e censura fissi al solo scopo di monitorate 24 su 24 i livelli di emissioni di onde elettromagnetiche ed, infine, redigere dei veri e seri protocolli d’intesa affinché il controllo del territorio torni nelle mani dell’amministrazione comunale senza lasciare all’arbitrarietà delle scelte di localizzazione ai gestori delle compagnie della telefonia mobile.
I CITTADINI devono a loro volta farsi parte attiva, chiedendo al Comune tutte le informazioni relative alle installazioni pianificate nelle aree che li riguardano, mobilitandosi con ogni forma di protesta e rivolgendosi se del caso agli organi giudiziari laddove queste informazioni vengano rifiutate o le concessioni edilizie siano rilasciate in spregio alle più elementari regole di prudenza e opportunità, deturpando il contesto paesaggistico ossia a ridosso delle case o all’interno del centro storico, senza che si siano valutate scelte per soluzioni alternative e più idonee.
VINCENZO TANZI

FAR EAST FILM: NASCE BED&FEFF - OSPITALITA' IN FAMIGLIA


FAR EAST FILM
LANCIA UNA NUOVA INIZIATIVA:
NASCE BED&FEFF - OSPITALITÀ IN FAMIGLIA

Nuovo punto d’incontro
tra i cittadini udinesi e gli studenti di tutto il mondo
in occasione del grande festival cinematografico

Avete un letto, un appartamento, una stanza, un divano libero? Allora casa vostra può diventare un BED & FEFF! Potreste offrire la possibilità a uno studente italiano o straniero di partecipare al Far East Film Festival e assistervi voi stessi gratuitamente.
Una nuova iniziativa per l’undicesima edizione della manifestazione udinese, ideata per rendere accessibile a tutti i ragazzi l’appuntamento friulano, anche a coloro che non possono sostenere le spese alberghiere.
La proposta si rivolge a coloro che hanno, in città o nelle vicinanze, delle camere o degli appartamenti e che sono disponibili a ospitare gli studenti, partecipando così attivamente all’organizzazione del Far East Film. Le famiglie coinvolte dovranno fornire solamente l’alloggio (essendo il vitto a carico dello studente) e avranno diritto a un accredito gratuito per accedere a tutti gli eventi del festival, i numerosissimi appuntamenti che si svolgono da mattina a notte fonda per ben nove giorni (dal 24 aprile al 2 maggio). A coloro che aderiscono verrà regalato inoltre il catalogo completo dell’11^ edizione del Far East Film.
Le persone interessate, o desiderose di avere maggiori informazioni, possono contattare il numero 0432/299545 o scrivere un’e-mail all’indirizzo registration@cecudine.org. Coloro che si renderanno disponibili potranno comunicare i posti letto a disposizione e il numero di notti per il quale intendono offrirli.
Il Centro Espressioni Cinematografiche è certo di poter contare sull’appoggio della città, che da sempre ha accolto con calore e sostenuto la manifestazione internazionale.

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Avete un letto, un appartamento, una stanza, un divano libero? Allora casa vostra può diventare un BED & FEFF! Potreste offrire la possibilità a uno studente italiano o straniero di partecipare al Far East Film Festival e assistervi voi stessi gratuitamente.
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La proposta si rivolge a coloro che hanno, in città o nelle vicinanze, delle camere o degli appartamenti e che sono disponibili a ospitare gli studenti, partecipando così attivamente all’organizzazione del Far East Film. Le famiglie coinvolte dovranno fornire solamente l’alloggio (essendo il vitto a carico dello studente) e avranno diritto a un accredito gratuito per accedere a tutti gli eventi del festival, i numerosissimi appuntamenti che si svolgono da mattina a notte fonda per ben nove giorni (dal 24 aprile al 2 maggio). A coloro che aderiscono verrà regalato inoltre il catalogo completo dell’11^ edizione del Far East Film.
Le persone interessate, o desiderose di avere maggiori informazioni, possono contattare il numero 0432/299545 o scrivere un’e-mail all’indirizzo registration@cecudine.org. Coloro che si renderanno disponibili potranno comunicare i posti letto a disposizione e il numero di notti per il quale intendono offrirli.
Il Centro Espressioni Cinematografiche è certo di poter contare sull’appoggio della città, che da sempre ha accolto con calore e sostenuto la manifestazione internazionale.

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Una nuova iniziativa per l’undicesima edizione della manifestazione udinese, ideata per rendere accessibile a tutti i ragazzi l’appuntamento friulano, anche a coloro che non possono sostenere le spese alberghiere.
La proposta si rivolge a coloro che hanno, in città o nelle vicinanze, delle camere o degli appartamenti e che sono disponibili a ospitare gli studenti, partecipando così attivamente all’organizzazione del Far East Film. Le famiglie coinvolte dovranno fornire solamente l’alloggio (essendo il vitto a carico dello studente) e avranno diritto a un accredito gratuito per accedere a tutti gli eventi del festival, i numerosissimi appuntamenti che si svolgono da mattina a notte fonda per ben nove giorni (dal 24 aprile al 2 maggio). A coloro che aderiscono verrà regalato inoltre il catalogo completo dell’11^ edizione del Far East Film.
Le persone interessate, o desiderose di avere maggiori informazioni, possono contattare il numero 0432/299545 o scrivere un’e-mail all’indirizzo registration@cecudine.org. Coloro che si renderanno disponibili potranno comunicare i posti letto a disposizione e il numero di notti per il quale intendono offrirli.
Il Centro Espressioni Cinematografiche è certo di poter contare sull’appoggio della città, che da sempre ha accolto con calore e sostenuto la manifestazione internazionale.

TRIBUNA POLITICA: COMUNICATO STAMPA DELL'ON. ETTORE ROSATO (PD)

Comunicato stampa
EUROREGIONE. ROSATO (PD): GOVERNO ASCOLTI RICHESTE TONDO


“E’ positivo e apprezzato che il presidente Tondo condivida le nostre preoccupazioni e spero che anche il Governo ascolterà l’appello del Friuli Venezia Giulia sull’Euroregione”. Così il deputato del PD Ettore Rosato commenta l’idea di Tondo di un ordine del giorno bipartisan del Consiglio regionale, con cui sollecitare l’approvazione del disegno di legge comunitaria 2008, che consente il recepimento del Regolamento di attuazione dei Gruppi europei di cooperazione territoriale n. 1082/2006, anticamera della costituzione dell’Euroregione.
“Un passo sempre più urgente – sostiene Rosato - dal momento che la Slovenia ha già approvato il Gect e che, mentre noi siamo ancora in mezzo al guado, il ruolo di coordinamento e di supporto logistico alle iniziative dell’Euroregione viene svolto a tutti gli effetti da Klagenfurt, come stabilito nei colloqui trilaterali di Villach”.
“Sul tavolo dell’Euroregione il Friuli Venezia Giulia si gioca una buona parte delle sue carte per lo sviluppo, dunque – secondo Rosato - occorre dare al più presto il via libera al progetto”.
“Anche nel recente passato, come nel caso delle leggi sulla giustizia, il Governo ha dimostrato di sapere come far approvare rapidamente una legge perciò – conclude Rosato – metta queste doti al servizio di una buona causa”.
Rosato aveva presentato a dicembre dello scorso anno un’interrogazione con la quale chiedeva al Governo di adoperarsi per velocizzare l’iter della legge comunitaria 2008.

TRIBUNA POLITICA: COMUNICATO STAMPA DELL'ON. ETTORE ROSATO (PD)

Comunicato stampa
EUROREGIONE. ROSATO (PD): GOVERNO ASCOLTI RICHESTE TONDO


“E’ positivo e apprezzato che il presidente Tondo condivida le nostre preoccupazioni e spero che anche il Governo ascolterà l’appello del Friuli Venezia Giulia sull’Euroregione”. Così il deputato del PD Ettore Rosato commenta l’idea di Tondo di un ordine del giorno bipartisan del Consiglio regionale, con cui sollecitare l’approvazione del disegno di legge comunitaria 2008, che consente il recepimento del Regolamento di attuazione dei Gruppi europei di cooperazione territoriale n. 1082/2006, anticamera della costituzione dell’Euroregione.
“Un passo sempre più urgente – sostiene Rosato - dal momento che la Slovenia ha già approvato il Gect e che, mentre noi siamo ancora in mezzo al guado, il ruolo di coordinamento e di supporto logistico alle iniziative dell’Euroregione viene svolto a tutti gli effetti da Klagenfurt, come stabilito nei colloqui trilaterali di Villach”.
“Sul tavolo dell’Euroregione il Friuli Venezia Giulia si gioca una buona parte delle sue carte per lo sviluppo, dunque – secondo Rosato - occorre dare al più presto il via libera al progetto”.
“Anche nel recente passato, come nel caso delle leggi sulla giustizia, il Governo ha dimostrato di sapere come far approvare rapidamente una legge perciò – conclude Rosato – metta queste doti al servizio di una buona causa”.
Rosato aveva presentato a dicembre dello scorso anno un’interrogazione con la quale chiedeva al Governo di adoperarsi per velocizzare l’iter della legge comunitaria 2008.

TRIBUNA POLITICA: COMUNICATO STAMPA DELL'ON. ETTORE ROSATO (PD)

Comunicato stampa
EUROREGIONE. ROSATO (PD): GOVERNO ASCOLTI RICHESTE TONDO


“E’ positivo e apprezzato che il presidente Tondo condivida le nostre preoccupazioni e spero che anche il Governo ascolterà l’appello del Friuli Venezia Giulia sull’Euroregione”. Così il deputato del PD Ettore Rosato commenta l’idea di Tondo di un ordine del giorno bipartisan del Consiglio regionale, con cui sollecitare l’approvazione del disegno di legge comunitaria 2008, che consente il recepimento del Regolamento di attuazione dei Gruppi europei di cooperazione territoriale n. 1082/2006, anticamera della costituzione dell’Euroregione.
“Un passo sempre più urgente – sostiene Rosato - dal momento che la Slovenia ha già approvato il Gect e che, mentre noi siamo ancora in mezzo al guado, il ruolo di coordinamento e di supporto logistico alle iniziative dell’Euroregione viene svolto a tutti gli effetti da Klagenfurt, come stabilito nei colloqui trilaterali di Villach”.
“Sul tavolo dell’Euroregione il Friuli Venezia Giulia si gioca una buona parte delle sue carte per lo sviluppo, dunque – secondo Rosato - occorre dare al più presto il via libera al progetto”.
“Anche nel recente passato, come nel caso delle leggi sulla giustizia, il Governo ha dimostrato di sapere come far approvare rapidamente una legge perciò – conclude Rosato – metta queste doti al servizio di una buona causa”.
Rosato aveva presentato a dicembre dello scorso anno un’interrogazione con la quale chiedeva al Governo di adoperarsi per velocizzare l’iter della legge comunitaria 2008.

ALLA FIERA DI TRIESTE TERMINATA L'EDIZIONE RECORD DI OLIO CAPITALE

TERMINATA L’EDIZIONE RECORD DI
OLIO CAPITALE TRIESTE
(6-9 Marzo – Fiera di Trieste)

5149 visitatori, 230 espositori, 262 oli in concorso, 135 giornalisti, 1007 incontri commerciali.
Si è chiusa l’edizione record della fiera specializzata di Trieste. La Spagna vince il Concorso.
Fulvio Bronzi: “Siamo diventati punto di riferimento per questo settore”.

Trieste, 9 marzo 2009 – Si chiude il sipario sulla terza edizione record di Olio Capitale – Salone degli oli extra vergini tipici e di qualità la fiera specializzata organizzata dalla Fiera di Trieste in collaborazione con l’Associazione Città dell’Olio e l’importante contributo della Provincia di Trieste e dei Comuni di Trieste, San Dorligo e Muggia. L’edizione di quest’anno sarà ricordata come quella dei record: 5149 visitatori, 230 gli espositori, 262 gli oli in concorso, 1007 gli incontri commerciali organizzati con 30 buyers provenienti da 12 Paesi, 4600 mq di aree espositive, 135 giornalisti accreditati 20.000 i bicchieri utilizzati per le degustazioni e 180 kg di mele utilizzate per intervallare le degustazioni, 33 gli appuntamenti collaterali tra talk show e corsi 482 il numero di persone che hanno lavorato agli stand (escluso i personale degli espositori triestini) che hanno lavorato in Fiera ed occupato gli alberghi cittadini.

Fulvio Bronzi, Presidente Fiera Trieste Spa:
“Non potevamo chiedere di più da questa terza edizione di Olio Capitale. I numeri esprimono bene il successo di questa fiera specializzata che, come il Trieste Espresso Expo, si è ormai ritagliata un ruolo di riferimento per questo settore commerciale. Gli obiettivi dell’evento, di accrescere la cultura dell’olio sia tra i visitatori che hanno potuto degustare e comprare alcuni dei migliori oli extra vergini in produzione sia tra i ristoratori grazie ai corsi tematici ed alle degustazioni guidate che garantire i contatti con i mercati dell’est grazie agli incontri commerciali, sono stati tutti raggiunti. Olio Capitale è l’unica fiera tematica altamente specializzata di extra vergini presente in Italia. Si tratta di un patrimonio per la città e per la regione. L’indotto in termini economici per il territorio è stato notevole se si considerano i 482 espositori provenienti da fuori regione che hanno dormito, mangiato e si sono spostati per la città. La comunicazione ha promosso l’evento ed il territorio in tutto il Paese e all’estero. Fiera Trieste crede in quello che fa e ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a questo successo”.

Vincitori 3° Concorso Olio Capitale. Risultato sorpendete per la spagna:
Il 3° concorso Olio Capitale ha dato esiti questa volta sorprendenti. La Spagna che si è sempre messa in luce anche nelle precedenti edizioni, riuscendo a entrare nella ristretta lista degli oli finalisti, questa volta ha vinto nella categoria Fruttato Medio. Va ricordato che le preselezioni vengono effettuate dall'Università di Bologna, che con il panel di assaggio del Dipartimento di scienza degli alimenti ha effettuato una severa e rigorosa scelta di campioni. Ancora una volta sono state ottime le performance della Sicilia che anche in questa edizione ha dominato la scena, con sette extra vergini finalisti su un totale di quindici.

La formula innovativa ideata dalla Redazione scientifica del settimanale "Teatro Naturale", testata specializzata nell'agroalimentare e in particolare nell'olio di oliva, prevede una triplice giuria, composta rispettivamente da una commissione di esperti assaggiatori professionisti, una di ristoratori, ed una giuria popolare, infine, composta espressamente da consumatori. Questa formula si sta rivelando vincente perché offre uno spaccato più composito, espressione delle varie tendenze.




I VINCITORI 3° Concorso Olio Capitale

Categoria Fruttato Leggero

AZIENDA AGRICOLA VALENTINO ELEONORA
Dop Monti Iblei
Mineo (CT)

Categoria Fruttato medio

ARODEN SAT
Claudium
Cordoba (Spagna)

Categoria Fruttato intenso

CETRONE SRL
Fruttato intenso Itrana
Sonnino (LT)


MENZIONI D’ONORE

Giuria Popolare

ARODEN SAT
Claudium
Cordoba (Spagna)

Giuria Ristoratori

CETRONE SRL
Fruttato intenso Itrana
Sonnino (LT)

Giuria assaggiatori

ALMAZARAS DE LA SUBBETICA
Rincon de la subbetica
Cordoba (Spagna)




I FINALISTI 3° Concorso Olio Capitale
Categoria Fruttato Leggero - Light Intensity AZIENDA AGRICOLA VALENTINO ELEONORA – Dop Monti Iblei – Mineo (CT)
ALEKSEJ MAHNIC – Dop Tergeste – Dolina (TS)
MACULAN SR con PROVINCIA DI VICENZA E CCIAA VICENZA – Olio della Fratta denocciolato – Breganze (VI)
LA GOCCIA D’ORO SCA – Feudotto – Feudotto Menfi (AG)
GALUCO PETAROS – Dop Tergeste – Dolina (TS)


Categoria Fruttato Medio - Medium Intensity AGRESTIS – Buccheri (SR)
AZIENDA AGRICOLA CINQUE COLLI – Cinque colli – Chiaramonte Gulfi (RG)
CETRONE SRL – Fruttato medio – Sonnino (LT)
AZIENDA AGRICOLA TITONE – Loco Ferro di Marausa (TP)
ARODEN SAT – Claudium – Cordoba (Spagna)


Categoria Fruttato Intenso - Intense Intensity ALMAZARAS DE LA SUBBETICA – Rincon de la subbetica - Cordoba (Spagna)
POTOSI’ SA – Fuenroble – Orcera (Jaen – Spagna)AZIENDA ROLLO – Dop Monti Iblei – Ragusa
CETRONE SRL – Fruttato intenso Strana – Sonnino (LT)
AZIENDA AGRICOLA TERRALIVA – Dop Monti Iblei – Buccheri (SR)






ALLA FIERA DI TRIESTE TERMINATA L'EDIZIONE RECORD DI OLIO CAPITALE

TERMINATA L’EDIZIONE RECORD DI
OLIO CAPITALE TRIESTE
(6-9 Marzo – Fiera di Trieste)

5149 visitatori, 230 espositori, 262 oli in concorso, 135 giornalisti, 1007 incontri commerciali.
Si è chiusa l’edizione record della fiera specializzata di Trieste. La Spagna vince il Concorso.
Fulvio Bronzi: “Siamo diventati punto di riferimento per questo settore”.

Trieste, 9 marzo 2009 – Si chiude il sipario sulla terza edizione record di Olio Capitale – Salone degli oli extra vergini tipici e di qualità la fiera specializzata organizzata dalla Fiera di Trieste in collaborazione con l’Associazione Città dell’Olio e l’importante contributo della Provincia di Trieste e dei Comuni di Trieste, San Dorligo e Muggia. L’edizione di quest’anno sarà ricordata come quella dei record: 5149 visitatori, 230 gli espositori, 262 gli oli in concorso, 1007 gli incontri commerciali organizzati con 30 buyers provenienti da 12 Paesi, 4600 mq di aree espositive, 135 giornalisti accreditati 20.000 i bicchieri utilizzati per le degustazioni e 180 kg di mele utilizzate per intervallare le degustazioni, 33 gli appuntamenti collaterali tra talk show e corsi 482 il numero di persone che hanno lavorato agli stand (escluso i personale degli espositori triestini) che hanno lavorato in Fiera ed occupato gli alberghi cittadini.

Fulvio Bronzi, Presidente Fiera Trieste Spa:
“Non potevamo chiedere di più da questa terza edizione di Olio Capitale. I numeri esprimono bene il successo di questa fiera specializzata che, come il Trieste Espresso Expo, si è ormai ritagliata un ruolo di riferimento per questo settore commerciale. Gli obiettivi dell’evento, di accrescere la cultura dell’olio sia tra i visitatori che hanno potuto degustare e comprare alcuni dei migliori oli extra vergini in produzione sia tra i ristoratori grazie ai corsi tematici ed alle degustazioni guidate che garantire i contatti con i mercati dell’est grazie agli incontri commerciali, sono stati tutti raggiunti. Olio Capitale è l’unica fiera tematica altamente specializzata di extra vergini presente in Italia. Si tratta di un patrimonio per la città e per la regione. L’indotto in termini economici per il territorio è stato notevole se si considerano i 482 espositori provenienti da fuori regione che hanno dormito, mangiato e si sono spostati per la città. La comunicazione ha promosso l’evento ed il territorio in tutto il Paese e all’estero. Fiera Trieste crede in quello che fa e ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a questo successo”.

Vincitori 3° Concorso Olio Capitale. Risultato sorpendete per la spagna:
Il 3° concorso Olio Capitale ha dato esiti questa volta sorprendenti. La Spagna che si è sempre messa in luce anche nelle precedenti edizioni, riuscendo a entrare nella ristretta lista degli oli finalisti, questa volta ha vinto nella categoria Fruttato Medio. Va ricordato che le preselezioni vengono effettuate dall'Università di Bologna, che con il panel di assaggio del Dipartimento di scienza degli alimenti ha effettuato una severa e rigorosa scelta di campioni. Ancora una volta sono state ottime le performance della Sicilia che anche in questa edizione ha dominato la scena, con sette extra vergini finalisti su un totale di quindici.

La formula innovativa ideata dalla Redazione scientifica del settimanale "Teatro Naturale", testata specializzata nell'agroalimentare e in particolare nell'olio di oliva, prevede una triplice giuria, composta rispettivamente da una commissione di esperti assaggiatori professionisti, una di ristoratori, ed una giuria popolare, infine, composta espressamente da consumatori. Questa formula si sta rivelando vincente perché offre uno spaccato più composito, espressione delle varie tendenze.




I VINCITORI 3° Concorso Olio Capitale

Categoria Fruttato Leggero

AZIENDA AGRICOLA VALENTINO ELEONORA
Dop Monti Iblei
Mineo (CT)

Categoria Fruttato medio

ARODEN SAT
Claudium
Cordoba (Spagna)

Categoria Fruttato intenso

CETRONE SRL
Fruttato intenso Itrana
Sonnino (LT)


MENZIONI D’ONORE

Giuria Popolare

ARODEN SAT
Claudium
Cordoba (Spagna)

Giuria Ristoratori

CETRONE SRL
Fruttato intenso Itrana
Sonnino (LT)

Giuria assaggiatori

ALMAZARAS DE LA SUBBETICA
Rincon de la subbetica
Cordoba (Spagna)




I FINALISTI 3° Concorso Olio Capitale
Categoria Fruttato Leggero - Light Intensity AZIENDA AGRICOLA VALENTINO ELEONORA – Dop Monti Iblei – Mineo (CT)
ALEKSEJ MAHNIC – Dop Tergeste – Dolina (TS)
MACULAN SR con PROVINCIA DI VICENZA E CCIAA VICENZA – Olio della Fratta denocciolato – Breganze (VI)
LA GOCCIA D’ORO SCA – Feudotto – Feudotto Menfi (AG)
GALUCO PETAROS – Dop Tergeste – Dolina (TS)


Categoria Fruttato Medio - Medium Intensity AGRESTIS – Buccheri (SR)
AZIENDA AGRICOLA CINQUE COLLI – Cinque colli – Chiaramonte Gulfi (RG)
CETRONE SRL – Fruttato medio – Sonnino (LT)
AZIENDA AGRICOLA TITONE – Loco Ferro di Marausa (TP)
ARODEN SAT – Claudium – Cordoba (Spagna)


Categoria Fruttato Intenso - Intense Intensity ALMAZARAS DE LA SUBBETICA – Rincon de la subbetica - Cordoba (Spagna)
POTOSI’ SA – Fuenroble – Orcera (Jaen – Spagna)AZIENDA ROLLO – Dop Monti Iblei – Ragusa
CETRONE SRL – Fruttato intenso Strana – Sonnino (LT)
AZIENDA AGRICOLA TERRALIVA – Dop Monti Iblei – Buccheri (SR)






ALLA FIERA DI TRIESTE TERMINATA L'EDIZIONE RECORD DI OLIO CAPITALE

TERMINATA L’EDIZIONE RECORD DI
OLIO CAPITALE TRIESTE
(6-9 Marzo – Fiera di Trieste)

5149 visitatori, 230 espositori, 262 oli in concorso, 135 giornalisti, 1007 incontri commerciali.
Si è chiusa l’edizione record della fiera specializzata di Trieste. La Spagna vince il Concorso.
Fulvio Bronzi: “Siamo diventati punto di riferimento per questo settore”.

Trieste, 9 marzo 2009 – Si chiude il sipario sulla terza edizione record di Olio Capitale – Salone degli oli extra vergini tipici e di qualità la fiera specializzata organizzata dalla Fiera di Trieste in collaborazione con l’Associazione Città dell’Olio e l’importante contributo della Provincia di Trieste e dei Comuni di Trieste, San Dorligo e Muggia. L’edizione di quest’anno sarà ricordata come quella dei record: 5149 visitatori, 230 gli espositori, 262 gli oli in concorso, 1007 gli incontri commerciali organizzati con 30 buyers provenienti da 12 Paesi, 4600 mq di aree espositive, 135 giornalisti accreditati 20.000 i bicchieri utilizzati per le degustazioni e 180 kg di mele utilizzate per intervallare le degustazioni, 33 gli appuntamenti collaterali tra talk show e corsi 482 il numero di persone che hanno lavorato agli stand (escluso i personale degli espositori triestini) che hanno lavorato in Fiera ed occupato gli alberghi cittadini.

Fulvio Bronzi, Presidente Fiera Trieste Spa:
“Non potevamo chiedere di più da questa terza edizione di Olio Capitale. I numeri esprimono bene il successo di questa fiera specializzata che, come il Trieste Espresso Expo, si è ormai ritagliata un ruolo di riferimento per questo settore commerciale. Gli obiettivi dell’evento, di accrescere la cultura dell’olio sia tra i visitatori che hanno potuto degustare e comprare alcuni dei migliori oli extra vergini in produzione sia tra i ristoratori grazie ai corsi tematici ed alle degustazioni guidate che garantire i contatti con i mercati dell’est grazie agli incontri commerciali, sono stati tutti raggiunti. Olio Capitale è l’unica fiera tematica altamente specializzata di extra vergini presente in Italia. Si tratta di un patrimonio per la città e per la regione. L’indotto in termini economici per il territorio è stato notevole se si considerano i 482 espositori provenienti da fuori regione che hanno dormito, mangiato e si sono spostati per la città. La comunicazione ha promosso l’evento ed il territorio in tutto il Paese e all’estero. Fiera Trieste crede in quello che fa e ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a questo successo”.

Vincitori 3° Concorso Olio Capitale. Risultato sorpendete per la spagna:
Il 3° concorso Olio Capitale ha dato esiti questa volta sorprendenti. La Spagna che si è sempre messa in luce anche nelle precedenti edizioni, riuscendo a entrare nella ristretta lista degli oli finalisti, questa volta ha vinto nella categoria Fruttato Medio. Va ricordato che le preselezioni vengono effettuate dall'Università di Bologna, che con il panel di assaggio del Dipartimento di scienza degli alimenti ha effettuato una severa e rigorosa scelta di campioni. Ancora una volta sono state ottime le performance della Sicilia che anche in questa edizione ha dominato la scena, con sette extra vergini finalisti su un totale di quindici.

La formula innovativa ideata dalla Redazione scientifica del settimanale "Teatro Naturale", testata specializzata nell'agroalimentare e in particolare nell'olio di oliva, prevede una triplice giuria, composta rispettivamente da una commissione di esperti assaggiatori professionisti, una di ristoratori, ed una giuria popolare, infine, composta espressamente da consumatori. Questa formula si sta rivelando vincente perché offre uno spaccato più composito, espressione delle varie tendenze.




I VINCITORI 3° Concorso Olio Capitale

Categoria Fruttato Leggero

AZIENDA AGRICOLA VALENTINO ELEONORA
Dop Monti Iblei
Mineo (CT)

Categoria Fruttato medio

ARODEN SAT
Claudium
Cordoba (Spagna)

Categoria Fruttato intenso

CETRONE SRL
Fruttato intenso Itrana
Sonnino (LT)


MENZIONI D’ONORE

Giuria Popolare

ARODEN SAT
Claudium
Cordoba (Spagna)

Giuria Ristoratori

CETRONE SRL
Fruttato intenso Itrana
Sonnino (LT)

Giuria assaggiatori

ALMAZARAS DE LA SUBBETICA
Rincon de la subbetica
Cordoba (Spagna)




I FINALISTI 3° Concorso Olio Capitale
Categoria Fruttato Leggero - Light Intensity AZIENDA AGRICOLA VALENTINO ELEONORA – Dop Monti Iblei – Mineo (CT)
ALEKSEJ MAHNIC – Dop Tergeste – Dolina (TS)
MACULAN SR con PROVINCIA DI VICENZA E CCIAA VICENZA – Olio della Fratta denocciolato – Breganze (VI)
LA GOCCIA D’ORO SCA – Feudotto – Feudotto Menfi (AG)
GALUCO PETAROS – Dop Tergeste – Dolina (TS)


Categoria Fruttato Medio - Medium Intensity AGRESTIS – Buccheri (SR)
AZIENDA AGRICOLA CINQUE COLLI – Cinque colli – Chiaramonte Gulfi (RG)
CETRONE SRL – Fruttato medio – Sonnino (LT)
AZIENDA AGRICOLA TITONE – Loco Ferro di Marausa (TP)
ARODEN SAT – Claudium – Cordoba (Spagna)


Categoria Fruttato Intenso - Intense Intensity ALMAZARAS DE LA SUBBETICA – Rincon de la subbetica - Cordoba (Spagna)
POTOSI’ SA – Fuenroble – Orcera (Jaen – Spagna)AZIENDA ROLLO – Dop Monti Iblei – Ragusa
CETRONE SRL – Fruttato intenso Strana – Sonnino (LT)
AZIENDA AGRICOLA TERRALIVA – Dop Monti Iblei – Buccheri (SR)






COMUNICATO STAMPA CODACONS

Dimesso Chiarla
dopo il pestaggio di giovedì

Chiarla ribadisce di essere stato drogato da decine di pasticche
Intanto l’avvocato Clautt blocca il lavaggio degli indumenti:
“se dopo 24 ore le droghe non lasciano traccia nel sangue,
allora esaminiamo l’urina della biancheria di Chiarla”

E’ stato dimesso oggi dall’ospedale di Udine il presidente provinciale del Codacons Pierluigi Chiarla, vittima di un pestaggio ad opera di due sconosciuti avvenuto - secondo il racconto dello stesso - lo scorso giovedì. Chiarla, rinvenuto nel parcheggio dello stadio il giorno dopo essere stato adescato dai malviventi con una scusa legata a una delle inchieste che sta effettuando per l’associazione, conferma la sua tesi: lo hanno imbottito di pasticche a forza di botte, i farmaci lo avrebbero intontito tanto non potersi muovere da quel parcheggio per oltre 24 ore. “Sono rimasto tutta la notte sotto la pioggia, quando gli uomini del 118 mi hanno portato in ospedale le mie gambe erano ormai gelate; per fortuna avevo il cappuccio del giubbotto in testa”.
Proprio sull’assunzione dei farmaci parrebbero esserci delle discrepanze: l’esame delle urine non evidenzierebbe tracce di droghe, ma Chiarla chiarisce che “a distanza di 24 ore è ovvio che siano smaltite”. Assieme all’avvocato Vitto Claut, presidente regionale Codacons, suggerisce quindi di esaminare la biancheria intima e i pantaloni intrisi di urina, visto che per un giorno intero Chiarla non si sarebbe potuto mettere in piedi. “Abbiamo bloccato il lavaggio dei suoi indumenti - spiega Claut, che ha sporto denuncia contro ignoti per sequestro di persona – per farli analizzare I panni sono a disposizione della magistratura, anche se ad oggi non ho ricevuto richieste”.
Claut ha fatto di più: “mi sono recato personalmente al parcheggio dello stadio a raccogliere le bottiglie di plastica tra cui potrebbe esserci quella utilizzata per costringere Chiarla ad inghiottire le pasticche”. Il presidente del Codacons di Udine ricorda infatti una bottiglia verde da mezzo litro; Claut ne ha rinvenute due di questo colore nella curva sud.
Intanto la Polizia continua le indagini circa i possibili moventi che hanno indotto al pestaggio, ma Chiarla ribadisce ancora una volta la sua posizione: alcune sue inchieste Codacons hanno infastidito, la vita privata non c’entra.

COMUNICATO STAMPA CODACONS

Dimesso Chiarla
dopo il pestaggio di giovedì

Chiarla ribadisce di essere stato drogato da decine di pasticche
Intanto l’avvocato Clautt blocca il lavaggio degli indumenti:
“se dopo 24 ore le droghe non lasciano traccia nel sangue,
allora esaminiamo l’urina della biancheria di Chiarla”

E’ stato dimesso oggi dall’ospedale di Udine il presidente provinciale del Codacons Pierluigi Chiarla, vittima di un pestaggio ad opera di due sconosciuti avvenuto - secondo il racconto dello stesso - lo scorso giovedì. Chiarla, rinvenuto nel parcheggio dello stadio il giorno dopo essere stato adescato dai malviventi con una scusa legata a una delle inchieste che sta effettuando per l’associazione, conferma la sua tesi: lo hanno imbottito di pasticche a forza di botte, i farmaci lo avrebbero intontito tanto non potersi muovere da quel parcheggio per oltre 24 ore. “Sono rimasto tutta la notte sotto la pioggia, quando gli uomini del 118 mi hanno portato in ospedale le mie gambe erano ormai gelate; per fortuna avevo il cappuccio del giubbotto in testa”.
Proprio sull’assunzione dei farmaci parrebbero esserci delle discrepanze: l’esame delle urine non evidenzierebbe tracce di droghe, ma Chiarla chiarisce che “a distanza di 24 ore è ovvio che siano smaltite”. Assieme all’avvocato Vitto Claut, presidente regionale Codacons, suggerisce quindi di esaminare la biancheria intima e i pantaloni intrisi di urina, visto che per un giorno intero Chiarla non si sarebbe potuto mettere in piedi. “Abbiamo bloccato il lavaggio dei suoi indumenti - spiega Claut, che ha sporto denuncia contro ignoti per sequestro di persona – per farli analizzare I panni sono a disposizione della magistratura, anche se ad oggi non ho ricevuto richieste”.
Claut ha fatto di più: “mi sono recato personalmente al parcheggio dello stadio a raccogliere le bottiglie di plastica tra cui potrebbe esserci quella utilizzata per costringere Chiarla ad inghiottire le pasticche”. Il presidente del Codacons di Udine ricorda infatti una bottiglia verde da mezzo litro; Claut ne ha rinvenute due di questo colore nella curva sud.
Intanto la Polizia continua le indagini circa i possibili moventi che hanno indotto al pestaggio, ma Chiarla ribadisce ancora una volta la sua posizione: alcune sue inchieste Codacons hanno infastidito, la vita privata non c’entra.