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"SFUEI DAL FRIÛL LIBAR - IL GIORNALE DEL FRIULI LIBERO". INDIRIZZO INTERNET http://www.ilgiornaledelfriuli.net EDIZIONE ON LINE DELLA TESTATA ISCRITTA COME GIORNALE QUOTIDIANO ON LINE, A STAMPA, RADIOFONICO E TELEVISIVO NEL REGISTRO DEL TRIBUNALE DI UDINE IN DATA 8 APRILE 2009 AL N. 9/2009. Si pubblica dal 25 novembre 2008. Proprietario: Alberto di Caporiacco. Direttore responsabile: Alberto di Caporiacco. Sede di rappresentanza in Udine, piazza S. Giacomo 11/16, 2. piano.
SFUEI DAL FRIÛL LIBAR. ULTIMO AGGIORNAMENTO ORE 11.46 DI MERCOLEDI' 15 APRILE.
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- La Consistenza del Sogno - 95 Giovani Artisti Udin...
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- PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)
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- TORINO-UDINESE 1-0 (0-0). IL TABELLINO
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- MICHELINA BRIOSA E DIVERTENTE, CUCITA ADDOSSO A MA...
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- DUE DOMANDE A BEPPINO ENGLARO (tratto da IL GIORNALE)
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- A SANREMO VINCE MARCO CARTA. MA GUARDA UN PO'... H...
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- APPROFONDIMENTI DI RASSEGNA STAMPA
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- RASSEGNA STAMPA: MESSAGGERO VENETO, IL GAZZETTINO,...
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- LA GIORNATA ASTRONOMICA.
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- E' DOMENICA 22 FEBBRAIO 2009 E QUESTO E' IL 53. (9...
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domenica 22 febbraio 2009
La Consistenza del Sogno - 95 Giovani Artisti Udinesi espongono le proprie creazioni
Filmato realizzato dal nostro redattore Stefano Bergomas
Etichette:
arte,
Bergomas Stefano (autore),
cultura,
Udine
La Consistenza del Sogno - 95 Giovani Artisti Udinesi espongono le proprie creazioni
Filmato realizzato dal nostro redattore Stefano Bergomas
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PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)

18:39 - sci nordico: mondiali; bronzo di centa e italia da applausi
(ANSA) - LIBEREC (REP.CECA), 22 FEB - Bronzo a Giorgio Di Centa ed applausi alla squadra italiana, protagonista nella Combinata anche con Roland Clara, Pietro Piller Cottrer e Valerio Checchi. A raccogliere il grande risultato e' il norvegese Petter Northug con uno scatto irresistibile nell'ultimo chilometro che regala alla Norvegia la prima medaglia maschile a Liberec. A 23 anni e tre successi in Coppa, coglie la sua prima grande prestazione ai Mondiali. E se il piu' generoso e' lo svedese Anders Soedergren a livello di squadra brillano gli azzurri. Il quartetto del Ct Fauner si alterna nelle posizioni di vertice. Solo la sfortuna impedisce un risultato ancora piu' positivo. Caterpiller e Checchi sono frenati dagli sci. Brillanti in tecnica classica, pagano nella frazione a skating dove protagonista e', con Giorgio Di Centa, il giovane altoatesino Roland Clara. Per un tratto si ritrova persino in testa al gruppo. Al 25/o Km accusa un leggero momento di appannamento e non risponde all'allungo di Northug, Soedergren, Legkov e Di Centa. Perde la corsa per la medaglia ma difende il quinto posto con una gran prova di carattere, sciando solitario e tenendo a bada il francese Vittoz (campione 2005) e il tedesco Angerer. La sua e' una gara a due facce, in costante rimonta. ''Al via non sapevo che sci usare - confessa - e alla fine ho utilizzato quelli di Sabina Valbusa''. Chiude 36/o ed inizia la rimonta. ''Per fortuna - spiega il finanziere -in skating davanti hanno rallentato e sono rientrato. Mi sono ritrovato anche in testa ed e' una sensazione meravigliosa. Poi Soedergren ha allungato nel penultimo giro facendo la differenza, ho perduto qualche metro senza piu' recuperarlo''. Dalla Combinata emerge un dato certo. Per la staffetta il Ct Fauner avra' problemi, ma di scelta. ''Si corre in quattro ed oggi noi abbiamo sei nomi potenziali - spiega -. Due sono sicuri (Piller e Di Centa - ndr) e due da selezionare tra gli altri quattro. Avere abbondanza di atleti puo' essere un problema - conclude - ma e' meglio evercene di questi problemi''. Sul tema staffetta parla anche Di Centa. ''Siamo certamente competitivi - dice - ma sara' difficilissimo schierare il quartetto. Soprattutto quali uomini scegliere e in quale frazione. Ne abbiamo gia' parlato ma senza risultato''. In attesa della rivincita - gli italiani non salgono sul podio iridato dall'argento vinto a Ramsau '99 - il fondo azzurro guarda alle gare sprint di martedi' per rimpinguare il medagliere che dopo quattro giorni ha gia' pareggiato quello dello sci alpino ai recenti Mondiali della Val d'Isere. (ANSA). DEC
(ANSA) - LIBEREC (REP.CECA), 22 FEB - Bronzo a Giorgio Di Centa ed applausi alla squadra italiana, protagonista nella Combinata anche con Roland Clara, Pietro Piller Cottrer e Valerio Checchi. A raccogliere il grande risultato e' il norvegese Petter Northug con uno scatto irresistibile nell'ultimo chilometro che regala alla Norvegia la prima medaglia maschile a Liberec. A 23 anni e tre successi in Coppa, coglie la sua prima grande prestazione ai Mondiali. E se il piu' generoso e' lo svedese Anders Soedergren a livello di squadra brillano gli azzurri. Il quartetto del Ct Fauner si alterna nelle posizioni di vertice. Solo la sfortuna impedisce un risultato ancora piu' positivo. Caterpiller e Checchi sono frenati dagli sci. Brillanti in tecnica classica, pagano nella frazione a skating dove protagonista e', con Giorgio Di Centa, il giovane altoatesino Roland Clara. Per un tratto si ritrova persino in testa al gruppo. Al 25/o Km accusa un leggero momento di appannamento e non risponde all'allungo di Northug, Soedergren, Legkov e Di Centa. Perde la corsa per la medaglia ma difende il quinto posto con una gran prova di carattere, sciando solitario e tenendo a bada il francese Vittoz (campione 2005) e il tedesco Angerer. La sua e' una gara a due facce, in costante rimonta. ''Al via non sapevo che sci usare - confessa - e alla fine ho utilizzato quelli di Sabina Valbusa''. Chiude 36/o ed inizia la rimonta. ''Per fortuna - spiega il finanziere -in skating davanti hanno rallentato e sono rientrato. Mi sono ritrovato anche in testa ed e' una sensazione meravigliosa. Poi Soedergren ha allungato nel penultimo giro facendo la differenza, ho perduto qualche metro senza piu' recuperarlo''. Dalla Combinata emerge un dato certo. Per la staffetta il Ct Fauner avra' problemi, ma di scelta. ''Si corre in quattro ed oggi noi abbiamo sei nomi potenziali - spiega -. Due sono sicuri (Piller e Di Centa - ndr) e due da selezionare tra gli altri quattro. Avere abbondanza di atleti puo' essere un problema - conclude - ma e' meglio evercene di questi problemi''. Sul tema staffetta parla anche Di Centa. ''Siamo certamente competitivi - dice - ma sara' difficilissimo schierare il quartetto. Soprattutto quali uomini scegliere e in quale frazione. Ne abbiamo gia' parlato ma senza risultato''. In attesa della rivincita - gli italiani non salgono sul podio iridato dall'argento vinto a Ramsau '99 - il fondo azzurro guarda alle gare sprint di martedi' per rimpinguare il medagliere che dopo quattro giorni ha gia' pareggiato quello dello sci alpino ai recenti Mondiali della Val d'Isere. (ANSA). DEC
17:52 - sci:cdm; a tarvisio 12 mila spettatori, candidatura mondiali
(ANSA) - TARVISIO (UDINE), 22 FEB - Tarvisio si gode il successo della tre giorni dedicata alla Coppa del mondo femminile di sci, che ha portato 12 mila tifosi, e rilancia la propria candidatura ai Mondiali 2017 o 2019. ''Siamo soddisfatti - afferma in una nota il presidente del comitato organizzatore, Luca Ciriani - perche' l'impegno e l'entusiasmo profuso da tutto lo staff per questo evento rappresentano il punto di partenza - aggiunge - per confermare la tappa di Coppa del Mondo tra due anni, nel 2011''. Sempre a Tarvisio, ieri Ciriani - nel ruolo di vice presidente della Regione Friuli Venezia Giulia - assieme al sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni, al governatore della Carinzia, Gerhard Doerfler, e ai sindaci di Bad Kleinkircheim, Mathias Krenn, e di Kranjska Gora, Jure Zerjan, si sono incontrati per dare ulteriore concretezza alla candidatura di Tarvisio quale sede dei Mondiali di sci alpino 2017 o 2019. (ANSA). COM
17:09 - calcio: torino-udinese 1-0
(ANSA) - TORINO, 22 FEB - Torino batte Udinese 1-0 (0-0). Reti: 35' st : angolo di Rosina, spizza di testa Stellone, la palla arriva a Dellafiore smarcato a destra, tiro diagonale e gol. (ANSA). PS
15:20 - sci nordico: mondiali; oro northug, bronzo di centa
(ANSA) - LIBEREC (REP.CECA), 22 FEB - Il norvegese Petter Northug ha vinto solitario la medaglia d'oro nella gara di Combinata maratona (15Kmtc+15Kmtl) con partenza in linea ai Campionati del Mondo di Liberec. L'argento e' andato allo svedese Anders Soedergren ed il bronzo all'italiano Giorgio Di Centa. (ANSA). DEC
15:19 - pd: tondo(presidente fvg); hanno combattuto dc,ora leader dc
(ANSA) - TRIESTE, 22 FEB - Per il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo (Pdl), i militanti del Pd ''hanno combattuto per tutta una vita il 'potere democristiano''' e ''ora si trovano ad avere un leader democristiano''. Lo afferma oggi, commentando sul proprio blog (renzotondo.blogspot.com) l'elezione di Dario Franceschini a segretario del Pd. ''Hanno demonizzato il socialismo liberale e riformista, hanno ridicolizzato Saragat, hanno distrutto Bettino Craxi - - prosegue Tondo, che proviene dall'esperienza del Psi - non hanno avuto il coraggio di fare i conti con la propria storia. Ora si trovano ad avere un leader (leader?) democristiano. Che capolavoro!''.(ANSA). BUO
14:05 - foibe: a gorizia intitolata via a martire norma cossetto
(ANSA) - GORIZIA, 22 FEB - E' stata intitolata oggi a Norma Cossetto, giovane martire delle foibe, una via di Gorizia nel quartiere della 'Campagnuzza', che nel dopoguerra ospito' tanti esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. Alla cerimonia - informa una nota - ha preso parte la sorella di Norma, Licia Cossetto, e lo storico ed editore Marco Pirina. Norma Cossetto, studentessa universitaria, nell'ottobre del 1943, a 23 anni, venne catturata, seviziata e infoibata dai partigiani del maresciallo Tito. Prima di iscriversi all'Ateneo di Padova aveva studiato al Liceo classico di Gorizia. Nel 2005 il Capo dello Stato le conferi' la Medaglia d'oro alla memoria al merito civile. (ANSA). BUO
13:13 - sci: cdm; super g tarvisio a vonn, fanchini 5/a
(ANSA) - TARVISIO (UDINE), 22 FEB - L'americana Lindsey Vonn, con il tempo 1'21''72, ha vinto il supergigante di Coppa del mondo di Tarvisio. Secondo posto per la svizzera Fabienne Suter (+51) e terza la slovena Tina Maze (+67). Migliore azzurra e' stata Nadia Fanchini che e' arrivata quinta (+81) e conserva cosi', quando mancano due gare alla fine della stagione, il primato nella classifica di Supergigante con 4 punti di vantaggio su Suter. (ANSA). VT/SAF
12:53 - ritrovato cadavere titolare di maneggio disperso in fiume
(ANSA) - PORDENONE, 21 FEB - E' stato rinvenuto stamani, sulle rive del fiume Meduna, il corpo senza vita di Virgilio Del Riccio, 64 anni, titolare di un maneggio, scomparso da ieri nelle acque tra Pordenone e Azzano decimo. Il ritrovamento, da parte della squadra Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Trieste, e' avvenuto a circa 500 metri a valle dal punto in cui Del Riccio era disperso. L'uomo era uscito con la nipote e la cognata per una passeggiata. Per cause imprecisate, la piccola era rimasta impigliata in alcuni rovi che delimitano il corso d'acqua. De Riccio e' intervenuto per liberare la piccola quando e' scivolato nel fiume e le acque lo hanno travolto. (ANSA). YT8
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18:39 - sci nordico: mondiali; bronzo di centa e italia da applausi
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(ANSA) - LIBEREC (REP.CECA), 22 FEB - Bronzo a Giorgio Di Centa ed applausi alla squadra italiana, protagonista nella Combinata anche con Roland Clara, Pietro Piller Cottrer e Valerio Checchi. A raccogliere il grande risultato e' il norvegese Petter Northug con uno scatto irresistibile nell'ultimo chilometro che regala alla Norvegia la prima medaglia maschile a Liberec. A 23 anni e tre successi in Coppa, coglie la sua prima grande prestazione ai Mondiali. E se il piu' generoso e' lo svedese Anders Soedergren a livello di squadra brillano gli azzurri. Il quartetto del Ct Fauner si alterna nelle posizioni di vertice. Solo la sfortuna impedisce un risultato ancora piu' positivo. Caterpiller e Checchi sono frenati dagli sci. Brillanti in tecnica classica, pagano nella frazione a skating dove protagonista e', con Giorgio Di Centa, il giovane altoatesino Roland Clara. Per un tratto si ritrova persino in testa al gruppo. Al 25/o Km accusa un leggero momento di appannamento e non risponde all'allungo di Northug, Soedergren, Legkov e Di Centa. Perde la corsa per la medaglia ma difende il quinto posto con una gran prova di carattere, sciando solitario e tenendo a bada il francese Vittoz (campione 2005) e il tedesco Angerer. La sua e' una gara a due facce, in costante rimonta. ''Al via non sapevo che sci usare - confessa - e alla fine ho utilizzato quelli di Sabina Valbusa''. Chiude 36/o ed inizia la rimonta. ''Per fortuna - spiega il finanziere -in skating davanti hanno rallentato e sono rientrato. Mi sono ritrovato anche in testa ed e' una sensazione meravigliosa. Poi Soedergren ha allungato nel penultimo giro facendo la differenza, ho perduto qualche metro senza piu' recuperarlo''. Dalla Combinata emerge un dato certo. Per la staffetta il Ct Fauner avra' problemi, ma di scelta. ''Si corre in quattro ed oggi noi abbiamo sei nomi potenziali - spiega -. Due sono sicuri (Piller e Di Centa - ndr) e due da selezionare tra gli altri quattro. Avere abbondanza di atleti puo' essere un problema - conclude - ma e' meglio evercene di questi problemi''. Sul tema staffetta parla anche Di Centa. ''Siamo certamente competitivi - dice - ma sara' difficilissimo schierare il quartetto. Soprattutto quali uomini scegliere e in quale frazione. Ne abbiamo gia' parlato ma senza risultato''. In attesa della rivincita - gli italiani non salgono sul podio iridato dall'argento vinto a Ramsau '99 - il fondo azzurro guarda alle gare sprint di martedi' per rimpinguare il medagliere che dopo quattro giorni ha gia' pareggiato quello dello sci alpino ai recenti Mondiali della Val d'Isere. (ANSA). DEC
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(ANSA) - TORINO, 22 FEB - Torino batte Udinese 1-0 (0-0). Reti: 35' st : angolo di Rosina, spizza di testa Stellone, la palla arriva a Dellafiore smarcato a destra, tiro diagonale e gol. (ANSA). PS
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(ANSA) - LIBEREC (REP.CECA), 22 FEB - Il norvegese Petter Northug ha vinto solitario la medaglia d'oro nella gara di Combinata maratona (15Kmtc+15Kmtl) con partenza in linea ai Campionati del Mondo di Liberec. L'argento e' andato allo svedese Anders Soedergren ed il bronzo all'italiano Giorgio Di Centa. (ANSA). DEC
15:19 - pd: tondo(presidente fvg); hanno combattuto dc,ora leader dc
(ANSA) - TRIESTE, 22 FEB - Per il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo (Pdl), i militanti del Pd ''hanno combattuto per tutta una vita il 'potere democristiano''' e ''ora si trovano ad avere un leader democristiano''. Lo afferma oggi, commentando sul proprio blog (renzotondo.blogspot.com) l'elezione di Dario Franceschini a segretario del Pd. ''Hanno demonizzato il socialismo liberale e riformista, hanno ridicolizzato Saragat, hanno distrutto Bettino Craxi - - prosegue Tondo, che proviene dall'esperienza del Psi - non hanno avuto il coraggio di fare i conti con la propria storia. Ora si trovano ad avere un leader (leader?) democristiano. Che capolavoro!''.(ANSA). BUO
14:05 - foibe: a gorizia intitolata via a martire norma cossetto
(ANSA) - GORIZIA, 22 FEB - E' stata intitolata oggi a Norma Cossetto, giovane martire delle foibe, una via di Gorizia nel quartiere della 'Campagnuzza', che nel dopoguerra ospito' tanti esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. Alla cerimonia - informa una nota - ha preso parte la sorella di Norma, Licia Cossetto, e lo storico ed editore Marco Pirina. Norma Cossetto, studentessa universitaria, nell'ottobre del 1943, a 23 anni, venne catturata, seviziata e infoibata dai partigiani del maresciallo Tito. Prima di iscriversi all'Ateneo di Padova aveva studiato al Liceo classico di Gorizia. Nel 2005 il Capo dello Stato le conferi' la Medaglia d'oro alla memoria al merito civile. (ANSA). BUO
13:13 - sci: cdm; super g tarvisio a vonn, fanchini 5/a
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(ANSA) - PORDENONE, 21 FEB - E' stato rinvenuto stamani, sulle rive del fiume Meduna, il corpo senza vita di Virgilio Del Riccio, 64 anni, titolare di un maneggio, scomparso da ieri nelle acque tra Pordenone e Azzano decimo. Il ritrovamento, da parte della squadra Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Trieste, e' avvenuto a circa 500 metri a valle dal punto in cui Del Riccio era disperso. L'uomo era uscito con la nipote e la cognata per una passeggiata. Per cause imprecisate, la piccola era rimasta impigliata in alcuni rovi che delimitano il corso d'acqua. De Riccio e' intervenuto per liberare la piccola quando e' scivolato nel fiume e le acque lo hanno travolto. (ANSA). YT8
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18:39 - sci nordico: mondiali; bronzo di centa e italia da applausi
(ANSA) - LIBEREC (REP.CECA), 22 FEB - Bronzo a Giorgio Di Centa ed applausi alla squadra italiana, protagonista nella Combinata anche con Roland Clara, Pietro Piller Cottrer e Valerio Checchi. A raccogliere il grande risultato e' il norvegese Petter Northug con uno scatto irresistibile nell'ultimo chilometro che regala alla Norvegia la prima medaglia maschile a Liberec. A 23 anni e tre successi in Coppa, coglie la sua prima grande prestazione ai Mondiali. E se il piu' generoso e' lo svedese Anders Soedergren a livello di squadra brillano gli azzurri. Il quartetto del Ct Fauner si alterna nelle posizioni di vertice. Solo la sfortuna impedisce un risultato ancora piu' positivo. Caterpiller e Checchi sono frenati dagli sci. Brillanti in tecnica classica, pagano nella frazione a skating dove protagonista e', con Giorgio Di Centa, il giovane altoatesino Roland Clara. Per un tratto si ritrova persino in testa al gruppo. Al 25/o Km accusa un leggero momento di appannamento e non risponde all'allungo di Northug, Soedergren, Legkov e Di Centa. Perde la corsa per la medaglia ma difende il quinto posto con una gran prova di carattere, sciando solitario e tenendo a bada il francese Vittoz (campione 2005) e il tedesco Angerer. La sua e' una gara a due facce, in costante rimonta. ''Al via non sapevo che sci usare - confessa - e alla fine ho utilizzato quelli di Sabina Valbusa''. Chiude 36/o ed inizia la rimonta. ''Per fortuna - spiega il finanziere -in skating davanti hanno rallentato e sono rientrato. Mi sono ritrovato anche in testa ed e' una sensazione meravigliosa. Poi Soedergren ha allungato nel penultimo giro facendo la differenza, ho perduto qualche metro senza piu' recuperarlo''. Dalla Combinata emerge un dato certo. Per la staffetta il Ct Fauner avra' problemi, ma di scelta. ''Si corre in quattro ed oggi noi abbiamo sei nomi potenziali - spiega -. Due sono sicuri (Piller e Di Centa - ndr) e due da selezionare tra gli altri quattro. Avere abbondanza di atleti puo' essere un problema - conclude - ma e' meglio evercene di questi problemi''. Sul tema staffetta parla anche Di Centa. ''Siamo certamente competitivi - dice - ma sara' difficilissimo schierare il quartetto. Soprattutto quali uomini scegliere e in quale frazione. Ne abbiamo gia' parlato ma senza risultato''. In attesa della rivincita - gli italiani non salgono sul podio iridato dall'argento vinto a Ramsau '99 - il fondo azzurro guarda alle gare sprint di martedi' per rimpinguare il medagliere che dopo quattro giorni ha gia' pareggiato quello dello sci alpino ai recenti Mondiali della Val d'Isere. (ANSA). DEC
(ANSA) - LIBEREC (REP.CECA), 22 FEB - Bronzo a Giorgio Di Centa ed applausi alla squadra italiana, protagonista nella Combinata anche con Roland Clara, Pietro Piller Cottrer e Valerio Checchi. A raccogliere il grande risultato e' il norvegese Petter Northug con uno scatto irresistibile nell'ultimo chilometro che regala alla Norvegia la prima medaglia maschile a Liberec. A 23 anni e tre successi in Coppa, coglie la sua prima grande prestazione ai Mondiali. E se il piu' generoso e' lo svedese Anders Soedergren a livello di squadra brillano gli azzurri. Il quartetto del Ct Fauner si alterna nelle posizioni di vertice. Solo la sfortuna impedisce un risultato ancora piu' positivo. Caterpiller e Checchi sono frenati dagli sci. Brillanti in tecnica classica, pagano nella frazione a skating dove protagonista e', con Giorgio Di Centa, il giovane altoatesino Roland Clara. Per un tratto si ritrova persino in testa al gruppo. Al 25/o Km accusa un leggero momento di appannamento e non risponde all'allungo di Northug, Soedergren, Legkov e Di Centa. Perde la corsa per la medaglia ma difende il quinto posto con una gran prova di carattere, sciando solitario e tenendo a bada il francese Vittoz (campione 2005) e il tedesco Angerer. La sua e' una gara a due facce, in costante rimonta. ''Al via non sapevo che sci usare - confessa - e alla fine ho utilizzato quelli di Sabina Valbusa''. Chiude 36/o ed inizia la rimonta. ''Per fortuna - spiega il finanziere -in skating davanti hanno rallentato e sono rientrato. Mi sono ritrovato anche in testa ed e' una sensazione meravigliosa. Poi Soedergren ha allungato nel penultimo giro facendo la differenza, ho perduto qualche metro senza piu' recuperarlo''. Dalla Combinata emerge un dato certo. Per la staffetta il Ct Fauner avra' problemi, ma di scelta. ''Si corre in quattro ed oggi noi abbiamo sei nomi potenziali - spiega -. Due sono sicuri (Piller e Di Centa - ndr) e due da selezionare tra gli altri quattro. Avere abbondanza di atleti puo' essere un problema - conclude - ma e' meglio evercene di questi problemi''. Sul tema staffetta parla anche Di Centa. ''Siamo certamente competitivi - dice - ma sara' difficilissimo schierare il quartetto. Soprattutto quali uomini scegliere e in quale frazione. Ne abbiamo gia' parlato ma senza risultato''. In attesa della rivincita - gli italiani non salgono sul podio iridato dall'argento vinto a Ramsau '99 - il fondo azzurro guarda alle gare sprint di martedi' per rimpinguare il medagliere che dopo quattro giorni ha gia' pareggiato quello dello sci alpino ai recenti Mondiali della Val d'Isere. (ANSA). DEC
17:52 - sci:cdm; a tarvisio 12 mila spettatori, candidatura mondiali
(ANSA) - TARVISIO (UDINE), 22 FEB - Tarvisio si gode il successo della tre giorni dedicata alla Coppa del mondo femminile di sci, che ha portato 12 mila tifosi, e rilancia la propria candidatura ai Mondiali 2017 o 2019. ''Siamo soddisfatti - afferma in una nota il presidente del comitato organizzatore, Luca Ciriani - perche' l'impegno e l'entusiasmo profuso da tutto lo staff per questo evento rappresentano il punto di partenza - aggiunge - per confermare la tappa di Coppa del Mondo tra due anni, nel 2011''. Sempre a Tarvisio, ieri Ciriani - nel ruolo di vice presidente della Regione Friuli Venezia Giulia - assieme al sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni, al governatore della Carinzia, Gerhard Doerfler, e ai sindaci di Bad Kleinkircheim, Mathias Krenn, e di Kranjska Gora, Jure Zerjan, si sono incontrati per dare ulteriore concretezza alla candidatura di Tarvisio quale sede dei Mondiali di sci alpino 2017 o 2019. (ANSA). COM
17:09 - calcio: torino-udinese 1-0
(ANSA) - TORINO, 22 FEB - Torino batte Udinese 1-0 (0-0). Reti: 35' st : angolo di Rosina, spizza di testa Stellone, la palla arriva a Dellafiore smarcato a destra, tiro diagonale e gol. (ANSA). PS
15:20 - sci nordico: mondiali; oro northug, bronzo di centa
(ANSA) - LIBEREC (REP.CECA), 22 FEB - Il norvegese Petter Northug ha vinto solitario la medaglia d'oro nella gara di Combinata maratona (15Kmtc+15Kmtl) con partenza in linea ai Campionati del Mondo di Liberec. L'argento e' andato allo svedese Anders Soedergren ed il bronzo all'italiano Giorgio Di Centa. (ANSA). DEC
15:19 - pd: tondo(presidente fvg); hanno combattuto dc,ora leader dc
(ANSA) - TRIESTE, 22 FEB - Per il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo (Pdl), i militanti del Pd ''hanno combattuto per tutta una vita il 'potere democristiano''' e ''ora si trovano ad avere un leader democristiano''. Lo afferma oggi, commentando sul proprio blog (renzotondo.blogspot.com) l'elezione di Dario Franceschini a segretario del Pd. ''Hanno demonizzato il socialismo liberale e riformista, hanno ridicolizzato Saragat, hanno distrutto Bettino Craxi - - prosegue Tondo, che proviene dall'esperienza del Psi - non hanno avuto il coraggio di fare i conti con la propria storia. Ora si trovano ad avere un leader (leader?) democristiano. Che capolavoro!''.(ANSA). BUO
14:05 - foibe: a gorizia intitolata via a martire norma cossetto
(ANSA) - GORIZIA, 22 FEB - E' stata intitolata oggi a Norma Cossetto, giovane martire delle foibe, una via di Gorizia nel quartiere della 'Campagnuzza', che nel dopoguerra ospito' tanti esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. Alla cerimonia - informa una nota - ha preso parte la sorella di Norma, Licia Cossetto, e lo storico ed editore Marco Pirina. Norma Cossetto, studentessa universitaria, nell'ottobre del 1943, a 23 anni, venne catturata, seviziata e infoibata dai partigiani del maresciallo Tito. Prima di iscriversi all'Ateneo di Padova aveva studiato al Liceo classico di Gorizia. Nel 2005 il Capo dello Stato le conferi' la Medaglia d'oro alla memoria al merito civile. (ANSA). BUO
13:13 - sci: cdm; super g tarvisio a vonn, fanchini 5/a
(ANSA) - TARVISIO (UDINE), 22 FEB - L'americana Lindsey Vonn, con il tempo 1'21''72, ha vinto il supergigante di Coppa del mondo di Tarvisio. Secondo posto per la svizzera Fabienne Suter (+51) e terza la slovena Tina Maze (+67). Migliore azzurra e' stata Nadia Fanchini che e' arrivata quinta (+81) e conserva cosi', quando mancano due gare alla fine della stagione, il primato nella classifica di Supergigante con 4 punti di vantaggio su Suter. (ANSA). VT/SAF
12:53 - ritrovato cadavere titolare di maneggio disperso in fiume
(ANSA) - PORDENONE, 21 FEB - E' stato rinvenuto stamani, sulle rive del fiume Meduna, il corpo senza vita di Virgilio Del Riccio, 64 anni, titolare di un maneggio, scomparso da ieri nelle acque tra Pordenone e Azzano decimo. Il ritrovamento, da parte della squadra Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Trieste, e' avvenuto a circa 500 metri a valle dal punto in cui Del Riccio era disperso. L'uomo era uscito con la nipote e la cognata per una passeggiata. Per cause imprecisate, la piccola era rimasta impigliata in alcuni rovi che delimitano il corso d'acqua. De Riccio e' intervenuto per liberare la piccola quando e' scivolato nel fiume e le acque lo hanno travolto. (ANSA). YT8
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TORINO-UDINESE 1-0. NOI L'ABBIAMO VISTA COSI' (ARTICOLO di TERRY MASERA)

E l’Udinese torna dalla trasferta di Torino con le pive nel sacco, ma soprattutto senza punti.
Diciamolo subito: non è stata una bella partita, anzi, e l’Udinese non ci ha proprio messo o fatto nulla per portare a casa dei punti, utili per muoversi in classifica e arrivare quanto prima a quella salvezza tanto conclamata. Non si sono verificati i vuoti che hanno caratterizzato il periodo buio, che speriamo totalmente alle spalle, ma si sono viste imprecisioni e leziosismi che solitamente non fanno parte della dotazione della squadra bianconera.
Il terreno di gioco non è assolutamente all’altezza di un campo di serie A essendo paragonabile alla spiaggia di Lignano con l’erba e pronto, più che per un incontro di calcio, a una gara di figure con la sabbia. Comunque, giocare bisogna!
E iniziamo la cronaca: Handanovic si infortuna durante il riscaldamento e dà il via libera per il debutto in campionato di Belardi.
L’incontro non trova spunti di cronaca per i primi 15' da ambo le parti, fino all’incursione in area di Floro Flores che si fa bloccare la palla sui piedi un attimo prima della conclusione da Sereni.
Il Torino prende coraggio e in un paio di occasioni, comunque non da taccuino, si fa vedere nell’area bianconera. Resta comunque una gara con il freno a mano tirato.
Al 25' Pepe, dalla stessa posizione in cui l’anno scorso ci regalò i tre punti, calcia una punizione che finisce sopra la traversa.
Un minuto dopo squillo del Toro con Gasbarroni che tira dal limite e costringe Belardi ad un intervento risolutore. Lo stesso Belardi si ripete sessanta secondi dopo bloccando a terra una deviazione di un proprio compagno su tiro di Corini.
Al 28' buon momento dei granata che su una delle tante imprecisioni della retroguardia friulana conquistano palla sulla trequarti confezionando un pericoloso tiro cross che Bianchi spreca calciando sul fondo in scivolata.
La noia la fa da padrona e dopo un’altra punizione di Pepe sparata su Sereni si segnala al 36' l’ammonizione dell’ex Natali per trattenuta su Floro Flores. Dal seguente calcio di punizione, una sorta di corner corto, D’Agostino sceglie la soluzione del passaggio in area che è facilmente intercettato e rinviato dai difensori del Torino.
Da segnalare, ma solo per dovere di cronaca, il cartellino giallo anche per D’Agostino per fallo a centrocampo su Corini al 41'. Nei successivi tre minuti sono da segnalare alcuni preoccupanti disimpegni difensivi da parte bianconera che culminano allo scadere del primo tempo con un forte tiro in controbalzo di Rubin che finisce sul fondo di poco.
Novellino vuole spingere e inserisce all'inizio del secondo tempo Ventola per Gasbarroni. Sul fronte Udinese nulla cambia.
Il Torino vuole la vittoria per ossigenare la classifica deficitaria e prende metri alla squadra di Marino per tutti i primi quindici minuti della ripresa. In questo periodo, Natali di testa sfiora il palo mettendo in apprensione i bianconeri e soprattutto galvanizzando il tifo granata che sale e aiuta l’undici piemontese.
Al 15' Quagliarella sostituisce uno spento Floro Flores e al 16' Rosina entra per Corini a dimostrazione che Novellino e C. vogliono a tutti i costi la vittoria.
I granata fanno la partita e l’Udinese non riesce a creare nulla di ciò che sa fare (speriamo sia un blackout che termini con questo incontro!).
Al 23' comincia la saga Domizzi-De Marco. L’arbitro lo ammonisce per proteste e onestamente non capisco il perché si debba protestare con veemenza dopo aver fatto fallo!! L’hai fatto e basta! Rientra in posizione e silenzio...
Altra incornata di Natali al 24' bloccata da Belardi.
Inler sostituisce D’Agostino leggermente acciaccato al 25'.
Altra apprensione per la difesa bianconera con un bel tiro di Abate dopo un ponte del solito Natali al 26'.
Novellino insiste nel suo intento e carica l’attacco granata inserendo Stellone per uno sterile Bianchi (e secondo me il presidente Cairo si sta mangiando il portafogli per tutti i quattrini sborsati e finora non resi da questo attaccante). E’ comunque la mossa giusta.
Al 31' il portiere Sereni tocca per la prima volta la palla dall’inizio della ripresa e per di più SOLO per un rinvio.
Al 32' l’agonismo di Stellone gli cagiona un cartellino giallo per le solite proteste.
Prima occasione per i bianconeri con Di Natale al 33' che, con un cross basso da dentro l’area, fa viaggiare la palla davanti a tutto lo specchio della porta senza trovare un piedino risolutore che finalizzi in porta.
Al 34', dopo l’ingresso in campo di Sanchez per Di Natale, gli sforzi dei granata sono ripagati dal gol del difensore Dellafiore. Dopo un corner di Rosina e la spizzicata volante di Stellone, l’avanzato Dellafiore è nella giusta posizione per infilare di destro nella rete friulana.
L’Udinese paga l’atteggiamento rinunciatario della giornata e accusa il colpo. C’è un timido tentativo di risalire la china ma questo provoca la scopertura del fianco che dà modo al Toro di avere delle ripartenze che mettono ancora in fibrillazione gli uomini di Marino.
Ennesima ammonizione per proteste a Isla al 39'.
Il Torino è quindi abile a mantenere il possesso palla e a far scorrere i secondi che, sempre meno, fanno andare in confusione la manovra bianconera facendo saltare schemi e ragionamenti.
Al 41' altro bel colpo di testa di Natali che obbliga Belardi ad un’altra parata risolutiva.
Finalmente al 44' un’ammonizione come si deve! Un bel fallo da dietro su Isla e Ventola è sul cartellino del’arbitro. E bravo Ventola !
Proteste bianconere per un mani in area di Natali allo scadere del tempo regolamentare. Il giocatore però è talmente vicino allo scoccare del tiro di Quagliarella che non gli si può chiedere di smaterializzarsi sul posto.
Gli ultimi quattro minuti di extratime sono caratterizzati dal cartellino rosso spalmato in faccia a Domizzi che si è reso protagonista di un fatto del tutto nuovo: PROTESTE.
E questo è l’ultimo regalo del match che porterà il difensore a guardare da casa la partita casalinga con il Lecce di domenica prossima. ‘Ste proteste però...'
Udinese rinunciataria e Torino in difficoltà, ma sicuramente molto più agonisticamente carico. E’ questa la chiave della sconfitta odierna.
TERRY MASERA
con la collaborazione tecnica di CARLO RINALDINI
TORINO-UDINESE 1-0. NOI L'ABBIAMO VISTA COSI' (ARTICOLO di TERRY MASERA)

E l’Udinese torna dalla trasferta di Torino con le pive nel sacco, ma soprattutto senza punti.
Diciamolo subito: non è stata una bella partita, anzi, e l’Udinese non ci ha proprio messo o fatto nulla per portare a casa dei punti, utili per muoversi in classifica e arrivare quanto prima a quella salvezza tanto conclamata. Non si sono verificati i vuoti che hanno caratterizzato il periodo buio, che speriamo totalmente alle spalle, ma si sono viste imprecisioni e leziosismi che solitamente non fanno parte della dotazione della squadra bianconera.
Il terreno di gioco non è assolutamente all’altezza di un campo di serie A essendo paragonabile alla spiaggia di Lignano con l’erba e pronto, più che per un incontro di calcio, a una gara di figure con la sabbia. Comunque, giocare bisogna!
E iniziamo la cronaca: Handanovic si infortuna durante il riscaldamento e dà il via libera per il debutto in campionato di Belardi.
L’incontro non trova spunti di cronaca per i primi 15' da ambo le parti, fino all’incursione in area di Floro Flores che si fa bloccare la palla sui piedi un attimo prima della conclusione da Sereni.
Il Torino prende coraggio e in un paio di occasioni, comunque non da taccuino, si fa vedere nell’area bianconera. Resta comunque una gara con il freno a mano tirato.
Al 25' Pepe, dalla stessa posizione in cui l’anno scorso ci regalò i tre punti, calcia una punizione che finisce sopra la traversa.
Un minuto dopo squillo del Toro con Gasbarroni che tira dal limite e costringe Belardi ad un intervento risolutore. Lo stesso Belardi si ripete sessanta secondi dopo bloccando a terra una deviazione di un proprio compagno su tiro di Corini.
Al 28' buon momento dei granata che su una delle tante imprecisioni della retroguardia friulana conquistano palla sulla trequarti confezionando un pericoloso tiro cross che Bianchi spreca calciando sul fondo in scivolata.
La noia la fa da padrona e dopo un’altra punizione di Pepe sparata su Sereni si segnala al 36' l’ammonizione dell’ex Natali per trattenuta su Floro Flores. Dal seguente calcio di punizione, una sorta di corner corto, D’Agostino sceglie la soluzione del passaggio in area che è facilmente intercettato e rinviato dai difensori del Torino.
Da segnalare, ma solo per dovere di cronaca, il cartellino giallo anche per D’Agostino per fallo a centrocampo su Corini al 41'. Nei successivi tre minuti sono da segnalare alcuni preoccupanti disimpegni difensivi da parte bianconera che culminano allo scadere del primo tempo con un forte tiro in controbalzo di Rubin che finisce sul fondo di poco.
Novellino vuole spingere e inserisce all'inizio del secondo tempo Ventola per Gasbarroni. Sul fronte Udinese nulla cambia.
Il Torino vuole la vittoria per ossigenare la classifica deficitaria e prende metri alla squadra di Marino per tutti i primi quindici minuti della ripresa. In questo periodo, Natali di testa sfiora il palo mettendo in apprensione i bianconeri e soprattutto galvanizzando il tifo granata che sale e aiuta l’undici piemontese.
Al 15' Quagliarella sostituisce uno spento Floro Flores e al 16' Rosina entra per Corini a dimostrazione che Novellino e C. vogliono a tutti i costi la vittoria.
I granata fanno la partita e l’Udinese non riesce a creare nulla di ciò che sa fare (speriamo sia un blackout che termini con questo incontro!).
Al 23' comincia la saga Domizzi-De Marco. L’arbitro lo ammonisce per proteste e onestamente non capisco il perché si debba protestare con veemenza dopo aver fatto fallo!! L’hai fatto e basta! Rientra in posizione e silenzio...
Altra incornata di Natali al 24' bloccata da Belardi.
Inler sostituisce D’Agostino leggermente acciaccato al 25'.
Altra apprensione per la difesa bianconera con un bel tiro di Abate dopo un ponte del solito Natali al 26'.
Novellino insiste nel suo intento e carica l’attacco granata inserendo Stellone per uno sterile Bianchi (e secondo me il presidente Cairo si sta mangiando il portafogli per tutti i quattrini sborsati e finora non resi da questo attaccante). E’ comunque la mossa giusta.
Al 31' il portiere Sereni tocca per la prima volta la palla dall’inizio della ripresa e per di più SOLO per un rinvio.
Al 32' l’agonismo di Stellone gli cagiona un cartellino giallo per le solite proteste.
Prima occasione per i bianconeri con Di Natale al 33' che, con un cross basso da dentro l’area, fa viaggiare la palla davanti a tutto lo specchio della porta senza trovare un piedino risolutore che finalizzi in porta.
Al 34', dopo l’ingresso in campo di Sanchez per Di Natale, gli sforzi dei granata sono ripagati dal gol del difensore Dellafiore. Dopo un corner di Rosina e la spizzicata volante di Stellone, l’avanzato Dellafiore è nella giusta posizione per infilare di destro nella rete friulana.
L’Udinese paga l’atteggiamento rinunciatario della giornata e accusa il colpo. C’è un timido tentativo di risalire la china ma questo provoca la scopertura del fianco che dà modo al Toro di avere delle ripartenze che mettono ancora in fibrillazione gli uomini di Marino.
Ennesima ammonizione per proteste a Isla al 39'.
Il Torino è quindi abile a mantenere il possesso palla e a far scorrere i secondi che, sempre meno, fanno andare in confusione la manovra bianconera facendo saltare schemi e ragionamenti.
Al 41' altro bel colpo di testa di Natali che obbliga Belardi ad un’altra parata risolutiva.
Finalmente al 44' un’ammonizione come si deve! Un bel fallo da dietro su Isla e Ventola è sul cartellino del’arbitro. E bravo Ventola !
Proteste bianconere per un mani in area di Natali allo scadere del tempo regolamentare. Il giocatore però è talmente vicino allo scoccare del tiro di Quagliarella che non gli si può chiedere di smaterializzarsi sul posto.
Gli ultimi quattro minuti di extratime sono caratterizzati dal cartellino rosso spalmato in faccia a Domizzi che si è reso protagonista di un fatto del tutto nuovo: PROTESTE.
E questo è l’ultimo regalo del match che porterà il difensore a guardare da casa la partita casalinga con il Lecce di domenica prossima. ‘Ste proteste però...'
Udinese rinunciataria e Torino in difficoltà, ma sicuramente molto più agonisticamente carico. E’ questa la chiave della sconfitta odierna.
TERRY MASERA
con la collaborazione tecnica di CARLO RINALDINI
TORINO-UDINESE 1-0. NOI L'ABBIAMO VISTA COSI' (ARTICOLO di TERRY MASERA)

E l’Udinese torna dalla trasferta di Torino con le pive nel sacco, ma soprattutto senza punti.
Diciamolo subito: non è stata una bella partita, anzi, e l’Udinese non ci ha proprio messo o fatto nulla per portare a casa dei punti, utili per muoversi in classifica e arrivare quanto prima a quella salvezza tanto conclamata. Non si sono verificati i vuoti che hanno caratterizzato il periodo buio, che speriamo totalmente alle spalle, ma si sono viste imprecisioni e leziosismi che solitamente non fanno parte della dotazione della squadra bianconera.
Il terreno di gioco non è assolutamente all’altezza di un campo di serie A essendo paragonabile alla spiaggia di Lignano con l’erba e pronto, più che per un incontro di calcio, a una gara di figure con la sabbia. Comunque, giocare bisogna!
E iniziamo la cronaca: Handanovic si infortuna durante il riscaldamento e dà il via libera per il debutto in campionato di Belardi.
L’incontro non trova spunti di cronaca per i primi 15' da ambo le parti, fino all’incursione in area di Floro Flores che si fa bloccare la palla sui piedi un attimo prima della conclusione da Sereni.
Il Torino prende coraggio e in un paio di occasioni, comunque non da taccuino, si fa vedere nell’area bianconera. Resta comunque una gara con il freno a mano tirato.
Al 25' Pepe, dalla stessa posizione in cui l’anno scorso ci regalò i tre punti, calcia una punizione che finisce sopra la traversa.
Un minuto dopo squillo del Toro con Gasbarroni che tira dal limite e costringe Belardi ad un intervento risolutore. Lo stesso Belardi si ripete sessanta secondi dopo bloccando a terra una deviazione di un proprio compagno su tiro di Corini.
Al 28' buon momento dei granata che su una delle tante imprecisioni della retroguardia friulana conquistano palla sulla trequarti confezionando un pericoloso tiro cross che Bianchi spreca calciando sul fondo in scivolata.
La noia la fa da padrona e dopo un’altra punizione di Pepe sparata su Sereni si segnala al 36' l’ammonizione dell’ex Natali per trattenuta su Floro Flores. Dal seguente calcio di punizione, una sorta di corner corto, D’Agostino sceglie la soluzione del passaggio in area che è facilmente intercettato e rinviato dai difensori del Torino.
Da segnalare, ma solo per dovere di cronaca, il cartellino giallo anche per D’Agostino per fallo a centrocampo su Corini al 41'. Nei successivi tre minuti sono da segnalare alcuni preoccupanti disimpegni difensivi da parte bianconera che culminano allo scadere del primo tempo con un forte tiro in controbalzo di Rubin che finisce sul fondo di poco.
Novellino vuole spingere e inserisce all'inizio del secondo tempo Ventola per Gasbarroni. Sul fronte Udinese nulla cambia.
Il Torino vuole la vittoria per ossigenare la classifica deficitaria e prende metri alla squadra di Marino per tutti i primi quindici minuti della ripresa. In questo periodo, Natali di testa sfiora il palo mettendo in apprensione i bianconeri e soprattutto galvanizzando il tifo granata che sale e aiuta l’undici piemontese.
Al 15' Quagliarella sostituisce uno spento Floro Flores e al 16' Rosina entra per Corini a dimostrazione che Novellino e C. vogliono a tutti i costi la vittoria.
I granata fanno la partita e l’Udinese non riesce a creare nulla di ciò che sa fare (speriamo sia un blackout che termini con questo incontro!).
Al 23' comincia la saga Domizzi-De Marco. L’arbitro lo ammonisce per proteste e onestamente non capisco il perché si debba protestare con veemenza dopo aver fatto fallo!! L’hai fatto e basta! Rientra in posizione e silenzio...
Altra incornata di Natali al 24' bloccata da Belardi.
Inler sostituisce D’Agostino leggermente acciaccato al 25'.
Altra apprensione per la difesa bianconera con un bel tiro di Abate dopo un ponte del solito Natali al 26'.
Novellino insiste nel suo intento e carica l’attacco granata inserendo Stellone per uno sterile Bianchi (e secondo me il presidente Cairo si sta mangiando il portafogli per tutti i quattrini sborsati e finora non resi da questo attaccante). E’ comunque la mossa giusta.
Al 31' il portiere Sereni tocca per la prima volta la palla dall’inizio della ripresa e per di più SOLO per un rinvio.
Al 32' l’agonismo di Stellone gli cagiona un cartellino giallo per le solite proteste.
Prima occasione per i bianconeri con Di Natale al 33' che, con un cross basso da dentro l’area, fa viaggiare la palla davanti a tutto lo specchio della porta senza trovare un piedino risolutore che finalizzi in porta.
Al 34', dopo l’ingresso in campo di Sanchez per Di Natale, gli sforzi dei granata sono ripagati dal gol del difensore Dellafiore. Dopo un corner di Rosina e la spizzicata volante di Stellone, l’avanzato Dellafiore è nella giusta posizione per infilare di destro nella rete friulana.
L’Udinese paga l’atteggiamento rinunciatario della giornata e accusa il colpo. C’è un timido tentativo di risalire la china ma questo provoca la scopertura del fianco che dà modo al Toro di avere delle ripartenze che mettono ancora in fibrillazione gli uomini di Marino.
Ennesima ammonizione per proteste a Isla al 39'.
Il Torino è quindi abile a mantenere il possesso palla e a far scorrere i secondi che, sempre meno, fanno andare in confusione la manovra bianconera facendo saltare schemi e ragionamenti.
Al 41' altro bel colpo di testa di Natali che obbliga Belardi ad un’altra parata risolutiva.
Finalmente al 44' un’ammonizione come si deve! Un bel fallo da dietro su Isla e Ventola è sul cartellino del’arbitro. E bravo Ventola !
Proteste bianconere per un mani in area di Natali allo scadere del tempo regolamentare. Il giocatore però è talmente vicino allo scoccare del tiro di Quagliarella che non gli si può chiedere di smaterializzarsi sul posto.
Gli ultimi quattro minuti di extratime sono caratterizzati dal cartellino rosso spalmato in faccia a Domizzi che si è reso protagonista di un fatto del tutto nuovo: PROTESTE.
E questo è l’ultimo regalo del match che porterà il difensore a guardare da casa la partita casalinga con il Lecce di domenica prossima. ‘Ste proteste però...'
Udinese rinunciataria e Torino in difficoltà, ma sicuramente molto più agonisticamente carico. E’ questa la chiave della sconfitta odierna.
TERRY MASERA
con la collaborazione tecnica di CARLO RINALDINI
TORINO-UDINESE 1-0 (0-0). IL TABELLINO

TORINO (4-4-1-1) - Sereni; Dellafiore, Natali, Pisano, Rubin; Abate, Dzemaili, Corini (dal 62' Rosina), Saumel; Gasbarroni (dal 46' Ventola); Bianchi (dal 73' Stellone).
Allenatore: Walter Novellino.
UDINESE: (4-3-3) - Belardi; Zapata, Domizzi, Felipe, Pasquale; Obodo, D'Agostino (dal 70' Inler), Isla; Pepe, Floro Flores (dal 61' Quagliarella), Di Natale (dal 79' Sanchez).
Allenatore: Pasquale Marino.
Arbitro: Andrea De Marco di Chiavari.
Marcatori: 80' Dellafiore/T.
Ammoniti: 37' Natali/T, 42' D'Agostino/U, 68' Domizzi/U, 78' Stellone/T, 85' Isla/U, 89' Ventola/T.
Espulso: 94' Domizzi/U.
Allenatore: Walter Novellino.
UDINESE: (4-3-3) - Belardi; Zapata, Domizzi, Felipe, Pasquale; Obodo, D'Agostino (dal 70' Inler), Isla; Pepe, Floro Flores (dal 61' Quagliarella), Di Natale (dal 79' Sanchez).
Allenatore: Pasquale Marino.
Arbitro: Andrea De Marco di Chiavari.
Marcatori: 80' Dellafiore/T.
Ammoniti: 37' Natali/T, 42' D'Agostino/U, 68' Domizzi/U, 78' Stellone/T, 85' Isla/U, 89' Ventola/T.
Espulso: 94' Domizzi/U.
La classifica dopo 25 turni, quando mancano ancora 13 partite al termine del campionato (stasera non si gioca alcun posticipo e dunque la classifica è definitiva):
Inter 59, Juventus 50, Milan 48, Fiorentina 45, Genoa 44, Roma 43, Cagliari 37, Atalanta 36, Palermo 36, Napoli 35, Lazio 35, UDINESE 31, Catania 30, Sampdoria 29, Siena 27, Bologna 23, Torino 23, Lecce 22, Chievo 20, Reggina 17.
Prossimo turno: (sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo, con A tra parentesi gli anticipi, con P il posticipo) Lazio-Bologna (A), Juventus-Napoli (A), Atalanta-Chievo, Cagliari-Torino, Palermo-Catania, Reggina-Fiorentina, Sampdoria-Milan, Siena-Genoa, UDINESE-LECCE, Inter-Roma (P).
Classifica marcatori: 16 Di Vaio (Bologna), 15 Gilardino (Fiorentina), 15 Milito (Genoa), 14 Ibrahimovic (Inter), 12 Amauri (Juventus), 12 DI NATALE (UDINESE), 12 Mutu (Fiorentina), 11 Kakà (Milan), 11 Pato (Milan), 10 Floccari (Atalanta), 9 Acquafresca (Cagliari), 9 Corradi (Reggina), 9 Hamsik (Napoli), 8 Cavani (Palermo), 8 Jeda (Cagliari), 8 Miccoli (Palermo), 8 Pandev (Lazio), 8 QUAGLIARELLA (UDINESE), 8 Vucinic (Roma), 8 Zarate (Lazio), ... 3 D'AGOSTINO (UDINESE), 3 FLORO FLORES (UDINESE), 3 PEPE (UDINESE), 3 SANCHEZ (UDINESE)... 1 DOMIZZI (UDINESE), 1 INLER (UDINESE).
Curiosità: l'Udinese è dodicesima, ha segnato 34 reti e ne ha subite 37, complessivamente su 25 partite ne ha vinte 8, pareggiate 7 e perse 10. In casa ha giocato 12 volte con 6 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte (reti fatte 19, subite 12). Fuori casa ha giocato 13 volte con 2 vittorie, 3 pareggi e 8 sconfitte (reti fatte 15, subite 25). In media inglese ha -18.
TORINO-UDINESE 1-0 (0-0). IL TABELLINO

TORINO (4-4-1-1) - Sereni; Dellafiore, Natali, Pisano, Rubin; Abate, Dzemaili, Corini (dal 62' Rosina), Saumel; Gasbarroni (dal 46' Ventola); Bianchi (dal 73' Stellone).
Allenatore: Walter Novellino.
UDINESE: (4-3-3) - Belardi; Zapata, Domizzi, Felipe, Pasquale; Obodo, D'Agostino (dal 70' Inler), Isla; Pepe, Floro Flores (dal 61' Quagliarella), Di Natale (dal 79' Sanchez).
Allenatore: Pasquale Marino.
Arbitro: Andrea De Marco di Chiavari.
Marcatori: 80' Dellafiore/T.
Ammoniti: 37' Natali/T, 42' D'Agostino/U, 68' Domizzi/U, 78' Stellone/T, 85' Isla/U, 89' Ventola/T.
Espulso: 94' Domizzi/U.
Allenatore: Walter Novellino.
UDINESE: (4-3-3) - Belardi; Zapata, Domizzi, Felipe, Pasquale; Obodo, D'Agostino (dal 70' Inler), Isla; Pepe, Floro Flores (dal 61' Quagliarella), Di Natale (dal 79' Sanchez).
Allenatore: Pasquale Marino.
Arbitro: Andrea De Marco di Chiavari.
Marcatori: 80' Dellafiore/T.
Ammoniti: 37' Natali/T, 42' D'Agostino/U, 68' Domizzi/U, 78' Stellone/T, 85' Isla/U, 89' Ventola/T.
Espulso: 94' Domizzi/U.
La classifica dopo 25 turni, quando mancano ancora 13 partite al termine del campionato (stasera non si gioca alcun posticipo e dunque la classifica è definitiva):
Inter 59, Juventus 50, Milan 48, Fiorentina 45, Genoa 44, Roma 43, Cagliari 37, Atalanta 36, Palermo 36, Napoli 35, Lazio 35, UDINESE 31, Catania 30, Sampdoria 29, Siena 27, Bologna 23, Torino 23, Lecce 22, Chievo 20, Reggina 17.
Prossimo turno: (sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo, con A tra parentesi gli anticipi, con P il posticipo) Lazio-Bologna (A), Juventus-Napoli (A), Atalanta-Chievo, Cagliari-Torino, Palermo-Catania, Reggina-Fiorentina, Sampdoria-Milan, Siena-Genoa, UDINESE-LECCE, Inter-Roma (P).
Classifica marcatori: 16 Di Vaio (Bologna), 15 Gilardino (Fiorentina), 15 Milito (Genoa), 14 Ibrahimovic (Inter), 12 Amauri (Juventus), 12 DI NATALE (UDINESE), 12 Mutu (Fiorentina), 11 Kakà (Milan), 11 Pato (Milan), 10 Floccari (Atalanta), 9 Acquafresca (Cagliari), 9 Corradi (Reggina), 9 Hamsik (Napoli), 8 Cavani (Palermo), 8 Jeda (Cagliari), 8 Miccoli (Palermo), 8 Pandev (Lazio), 8 QUAGLIARELLA (UDINESE), 8 Vucinic (Roma), 8 Zarate (Lazio), ... 3 D'AGOSTINO (UDINESE), 3 FLORO FLORES (UDINESE), 3 PEPE (UDINESE), 3 SANCHEZ (UDINESE)... 1 DOMIZZI (UDINESE), 1 INLER (UDINESE).
Curiosità: l'Udinese è dodicesima, ha segnato 34 reti e ne ha subite 37, complessivamente su 25 partite ne ha vinte 8, pareggiate 7 e perse 10. In casa ha giocato 12 volte con 6 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte (reti fatte 19, subite 12). Fuori casa ha giocato 13 volte con 2 vittorie, 3 pareggi e 8 sconfitte (reti fatte 15, subite 25). In media inglese ha -18.
TORINO-UDINESE 1-0 (0-0). IL TABELLINO

TORINO (4-4-1-1) - Sereni; Dellafiore, Natali, Pisano, Rubin; Abate, Dzemaili, Corini (dal 62' Rosina), Saumel; Gasbarroni (dal 46' Ventola); Bianchi (dal 73' Stellone).
Allenatore: Walter Novellino.
UDINESE: (4-3-3) - Belardi; Zapata, Domizzi, Felipe, Pasquale; Obodo, D'Agostino (dal 70' Inler), Isla; Pepe, Floro Flores (dal 61' Quagliarella), Di Natale (dal 79' Sanchez).
Allenatore: Pasquale Marino.
Arbitro: Andrea De Marco di Chiavari.
Marcatori: 80' Dellafiore/T.
Ammoniti: 37' Natali/T, 42' D'Agostino/U, 68' Domizzi/U, 78' Stellone/T, 85' Isla/U, 89' Ventola/T.
Espulso: 94' Domizzi/U.
Allenatore: Walter Novellino.
UDINESE: (4-3-3) - Belardi; Zapata, Domizzi, Felipe, Pasquale; Obodo, D'Agostino (dal 70' Inler), Isla; Pepe, Floro Flores (dal 61' Quagliarella), Di Natale (dal 79' Sanchez).
Allenatore: Pasquale Marino.
Arbitro: Andrea De Marco di Chiavari.
Marcatori: 80' Dellafiore/T.
Ammoniti: 37' Natali/T, 42' D'Agostino/U, 68' Domizzi/U, 78' Stellone/T, 85' Isla/U, 89' Ventola/T.
Espulso: 94' Domizzi/U.
La classifica dopo 25 turni, quando mancano ancora 13 partite al termine del campionato (stasera non si gioca alcun posticipo e dunque la classifica è definitiva):
Inter 59, Juventus 50, Milan 48, Fiorentina 45, Genoa 44, Roma 43, Cagliari 37, Atalanta 36, Palermo 36, Napoli 35, Lazio 35, UDINESE 31, Catania 30, Sampdoria 29, Siena 27, Bologna 23, Torino 23, Lecce 22, Chievo 20, Reggina 17.
Prossimo turno: (sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo, con A tra parentesi gli anticipi, con P il posticipo) Lazio-Bologna (A), Juventus-Napoli (A), Atalanta-Chievo, Cagliari-Torino, Palermo-Catania, Reggina-Fiorentina, Sampdoria-Milan, Siena-Genoa, UDINESE-LECCE, Inter-Roma (P).
Classifica marcatori: 16 Di Vaio (Bologna), 15 Gilardino (Fiorentina), 15 Milito (Genoa), 14 Ibrahimovic (Inter), 12 Amauri (Juventus), 12 DI NATALE (UDINESE), 12 Mutu (Fiorentina), 11 Kakà (Milan), 11 Pato (Milan), 10 Floccari (Atalanta), 9 Acquafresca (Cagliari), 9 Corradi (Reggina), 9 Hamsik (Napoli), 8 Cavani (Palermo), 8 Jeda (Cagliari), 8 Miccoli (Palermo), 8 Pandev (Lazio), 8 QUAGLIARELLA (UDINESE), 8 Vucinic (Roma), 8 Zarate (Lazio), ... 3 D'AGOSTINO (UDINESE), 3 FLORO FLORES (UDINESE), 3 PEPE (UDINESE), 3 SANCHEZ (UDINESE)... 1 DOMIZZI (UDINESE), 1 INLER (UDINESE).
Curiosità: l'Udinese è dodicesima, ha segnato 34 reti e ne ha subite 37, complessivamente su 25 partite ne ha vinte 8, pareggiate 7 e perse 10. In casa ha giocato 12 volte con 6 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte (reti fatte 19, subite 12). Fuori casa ha giocato 13 volte con 2 vittorie, 3 pareggi e 8 sconfitte (reti fatte 15, subite 25). In media inglese ha -18.
LETTERATURA PER BAMBINI. LE AVVENTURE DEL FOCHETTO FISHER

Riassunto sintetico delle puntate precedenti.
In Artide nasce il fochetto Fisher che viene subito prelevato da un bracconiere il quale lo vuole uccidere per ottenerne la pelliccia. Salvato da un turista udinese, da quel momento ritenuto il proprio padre, Fisher sale in aereo dal quale viene scaraventato giù ritenuto un clandestino. Il papà disperato lo crede morto, ma Fisher è dotato di straordinari poteri e raggiunge indenne la casa del suo salvatore. Il papà arriva a casa, ma pochi minuti dopo arrivano anche due strani figuri egiziani, tali Tendagi e Ramsyn Calypsus muniti di tre cammelli i quali vogliono che il papà di Fisher faccia subito le valigie e parta con loro assieme al fochetto in quanto destinatario di un viaggio premio in Egitto in qualità di giornalista. I quattro partono, giungono in prossimità dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari e salgono su un sontuoso aereo odorante di spezie.
In Artide nasce il fochetto Fisher che viene subito prelevato da un bracconiere il quale lo vuole uccidere per ottenerne la pelliccia. Salvato da un turista udinese, da quel momento ritenuto il proprio padre, Fisher sale in aereo dal quale viene scaraventato giù ritenuto un clandestino. Il papà disperato lo crede morto, ma Fisher è dotato di straordinari poteri e raggiunge indenne la casa del suo salvatore. Il papà arriva a casa, ma pochi minuti dopo arrivano anche due strani figuri egiziani, tali Tendagi e Ramsyn Calypsus muniti di tre cammelli i quali vogliono che il papà di Fisher faccia subito le valigie e parta con loro assieme al fochetto in quanto destinatario di un viaggio premio in Egitto in qualità di giornalista. I quattro partono, giungono in prossimità dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari e salgono su un sontuoso aereo odorante di spezie.
(26a puntata)
Fisher e il papà vennero fatti accomodare a terra su meravigliosi tappeti e furono subito offerte loro bevande calde per rilassarsi durante il viaggio.
All'improvviso, un rumore assordante colmò l'aria. Erano stati accesi i formidabili motori del gigantesco aereo.
Il papà, esperto di viaggi, si attendeva che l'aereo rullasse sulla pista di decollo, ma improvvisamente il velivolo, del tutto sorprendentemente e con i motori al massimo, si sollevò da terra con volo ascensionale verticale, esattamente come un elicottero.
Qualcosa cominciava a non tornare... anche perché d'improvviso il rumore dei motori cessò di colpo e Fisher e il papà si trovarono proiettati a una velocità incredibile nell'atmosfera.
Pochi minuti più tardi, di nuovo il gigantesco rumore, stavolta dei motori che stavano predisponendosi all'atterraggio, anche questo verticale.
Avevano toccato il suolo dell'aeroporto del Cairo dopo appena 8 minuti di volo!!!
Francesca di Caporiacco
(26-continua)
LETTERATURA PER BAMBINI. LE AVVENTURE DEL FOCHETTO FISHER

Riassunto sintetico delle puntate precedenti.
In Artide nasce il fochetto Fisher che viene subito prelevato da un bracconiere il quale lo vuole uccidere per ottenerne la pelliccia. Salvato da un turista udinese, da quel momento ritenuto il proprio padre, Fisher sale in aereo dal quale viene scaraventato giù ritenuto un clandestino. Il papà disperato lo crede morto, ma Fisher è dotato di straordinari poteri e raggiunge indenne la casa del suo salvatore. Il papà arriva a casa, ma pochi minuti dopo arrivano anche due strani figuri egiziani, tali Tendagi e Ramsyn Calypsus muniti di tre cammelli i quali vogliono che il papà di Fisher faccia subito le valigie e parta con loro assieme al fochetto in quanto destinatario di un viaggio premio in Egitto in qualità di giornalista. I quattro partono, giungono in prossimità dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari e salgono su un sontuoso aereo odorante di spezie.
In Artide nasce il fochetto Fisher che viene subito prelevato da un bracconiere il quale lo vuole uccidere per ottenerne la pelliccia. Salvato da un turista udinese, da quel momento ritenuto il proprio padre, Fisher sale in aereo dal quale viene scaraventato giù ritenuto un clandestino. Il papà disperato lo crede morto, ma Fisher è dotato di straordinari poteri e raggiunge indenne la casa del suo salvatore. Il papà arriva a casa, ma pochi minuti dopo arrivano anche due strani figuri egiziani, tali Tendagi e Ramsyn Calypsus muniti di tre cammelli i quali vogliono che il papà di Fisher faccia subito le valigie e parta con loro assieme al fochetto in quanto destinatario di un viaggio premio in Egitto in qualità di giornalista. I quattro partono, giungono in prossimità dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari e salgono su un sontuoso aereo odorante di spezie.
(26a puntata)
Fisher e il papà vennero fatti accomodare a terra su meravigliosi tappeti e furono subito offerte loro bevande calde per rilassarsi durante il viaggio.
All'improvviso, un rumore assordante colmò l'aria. Erano stati accesi i formidabili motori del gigantesco aereo.
Il papà, esperto di viaggi, si attendeva che l'aereo rullasse sulla pista di decollo, ma improvvisamente il velivolo, del tutto sorprendentemente e con i motori al massimo, si sollevò da terra con volo ascensionale verticale, esattamente come un elicottero.
Qualcosa cominciava a non tornare... anche perché d'improvviso il rumore dei motori cessò di colpo e Fisher e il papà si trovarono proiettati a una velocità incredibile nell'atmosfera.
Pochi minuti più tardi, di nuovo il gigantesco rumore, stavolta dei motori che stavano predisponendosi all'atterraggio, anche questo verticale.
Avevano toccato il suolo dell'aeroporto del Cairo dopo appena 8 minuti di volo!!!
Francesca di Caporiacco
(26-continua)
LETTERATURA PER BAMBINI. LE AVVENTURE DEL FOCHETTO FISHER

Riassunto sintetico delle puntate precedenti.
In Artide nasce il fochetto Fisher che viene subito prelevato da un bracconiere il quale lo vuole uccidere per ottenerne la pelliccia. Salvato da un turista udinese, da quel momento ritenuto il proprio padre, Fisher sale in aereo dal quale viene scaraventato giù ritenuto un clandestino. Il papà disperato lo crede morto, ma Fisher è dotato di straordinari poteri e raggiunge indenne la casa del suo salvatore. Il papà arriva a casa, ma pochi minuti dopo arrivano anche due strani figuri egiziani, tali Tendagi e Ramsyn Calypsus muniti di tre cammelli i quali vogliono che il papà di Fisher faccia subito le valigie e parta con loro assieme al fochetto in quanto destinatario di un viaggio premio in Egitto in qualità di giornalista. I quattro partono, giungono in prossimità dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari e salgono su un sontuoso aereo odorante di spezie.
In Artide nasce il fochetto Fisher che viene subito prelevato da un bracconiere il quale lo vuole uccidere per ottenerne la pelliccia. Salvato da un turista udinese, da quel momento ritenuto il proprio padre, Fisher sale in aereo dal quale viene scaraventato giù ritenuto un clandestino. Il papà disperato lo crede morto, ma Fisher è dotato di straordinari poteri e raggiunge indenne la casa del suo salvatore. Il papà arriva a casa, ma pochi minuti dopo arrivano anche due strani figuri egiziani, tali Tendagi e Ramsyn Calypsus muniti di tre cammelli i quali vogliono che il papà di Fisher faccia subito le valigie e parta con loro assieme al fochetto in quanto destinatario di un viaggio premio in Egitto in qualità di giornalista. I quattro partono, giungono in prossimità dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari e salgono su un sontuoso aereo odorante di spezie.
(26a puntata)
Fisher e il papà vennero fatti accomodare a terra su meravigliosi tappeti e furono subito offerte loro bevande calde per rilassarsi durante il viaggio.
All'improvviso, un rumore assordante colmò l'aria. Erano stati accesi i formidabili motori del gigantesco aereo.
Il papà, esperto di viaggi, si attendeva che l'aereo rullasse sulla pista di decollo, ma improvvisamente il velivolo, del tutto sorprendentemente e con i motori al massimo, si sollevò da terra con volo ascensionale verticale, esattamente come un elicottero.
Qualcosa cominciava a non tornare... anche perché d'improvviso il rumore dei motori cessò di colpo e Fisher e il papà si trovarono proiettati a una velocità incredibile nell'atmosfera.
Pochi minuti più tardi, di nuovo il gigantesco rumore, stavolta dei motori che stavano predisponendosi all'atterraggio, anche questo verticale.
Avevano toccato il suolo dell'aeroporto del Cairo dopo appena 8 minuti di volo!!!
Francesca di Caporiacco
(26-continua)
MICHELINA BRIOSA E DIVERTENTE, CUCITA ADDOSSO A MARIA AMELIA MONTI

Ci sono autori di teatro che cuciono, evidentemente, le proprie opere addosso ai protagonisti per i quali sono immaginate.
E' impossibile non pensare che Edoardo Erba, autore di Michelina, andata in scena al Giovanni da Udine dal 18 al 21 di questo mese, non l'abbia ideata e immaginata per Maria Amelia Monti, una delle attrici più ingiustamente sottovalutate del panorama teatrale e cinematografico italiano.
Maria Amelia, a parer nostro, è la nuova Monica Vitti, perfetta per ruoli di attrice comica nei quali si cala con naturalissima disinvoltura.
La storia di Michelina si svolge in pieno dopoguerra, nell'ambiente del teatro di varietà, qualche cosa che manca assolutamente nell'epoca di internet e del quale, magari, ci sarebbe molto bisogno.
La padanissima mondina Michelina Magnaghi di Scaldasole, paesino della Lomellina,si ritrova catapultata nel mondo lustrini e paillettes dei teatrini di secondo e terz'ordine, reclutata da uno sgangherato Arturo Bonavia, cantante sentimentale da quattro soldi. Michelina non è che si innamori di lui, semplicemente si fa incantare da una persona capace di strapparla al mondo piutttosto gramo delle mondariso. Il progetto di Bonavia è raggiungere il mitico teatro romano Ambra Jovinelli.
E qui scatta il coup de theatre, perché i destini del duo artistico Arturo-Michelina si incrociano con quelli del cardinale Roberto Dorigo, impegnato a trovare pezze d’appoggio per la santificazione di tale suor Ercolina Esposito da Afragola in missione a Groppello, nella Bassa Pavese.
Serve una santa per dar linfa alla religiosità popolare in modo da opporsi alla montante onda rossa comunista, soprattutto dopo l'attentato fallito a Togliatti.
Michelina, che ebbe un fratello scampato a un naufragio in Argentina, era riuscita a salvarlo dopo tre giorni ininterrotti di invocazioni e preghiere. Per questo motivo incontra ed è interrogata dal cardinale il quale se ne invaghisce, riamato da Michelina.
Le scene si alternano tra le atmosfere austere dei palazzi del Vaticano e i retropalco dei teatrini di secondo e terz'ordine dove Michelina e Arturo agiscono.
La garbata regia è di Alessandro Benvenuti, le scene di Tiziano Fario.
Maria Amelia Monti è sempre, piacevolmente, uguale a se stessa. Ingenua, sprovveduta, candida, curiosa, padana e... boccalona fino al midollo. Non può non strappare applausi con la sua simpatia.
Bravo e simpatico Giampiero Ingrassia nel ruolo di Arturo, cantante di... seconda categoria, smargiasso e piuttosto cialtrone, ma alla fine sensibile ai... problemi di cuore di Michelina. Amerigo Fontani è il cardinale innamorato, spiritoso e divertente. Non manca il prete viscido (don Tamaino), impersonato da Gianni Pellegrino. Completano il cast Anna Lisa Amodio (suor Ercolina) e Mauro Marino nelle vesti del vecchio cardinale artritico e tradizionalista che poi si rivelerà a sorpresa aver sempre avuto ambizioni di spettacolo, scatenandosi in improbabili danze.
In tema con lo spettacolo le canzoni di Federico Odling che riecheggiano le sempliciotte melodie di alcune canzonette del dopoguerra.
(abbiamo assistito a Michelina al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il 20 febbraio 2009)
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spettacolo,
teatro nuovo Giovanni da Udine
MICHELINA BRIOSA E DIVERTENTE, CUCITA ADDOSSO A MARIA AMELIA MONTI

Ci sono autori di teatro che cuciono, evidentemente, le proprie opere addosso ai protagonisti per i quali sono immaginate.
E' impossibile non pensare che Edoardo Erba, autore di Michelina, andata in scena al Giovanni da Udine dal 18 al 21 di questo mese, non l'abbia ideata e immaginata per Maria Amelia Monti, una delle attrici più ingiustamente sottovalutate del panorama teatrale e cinematografico italiano.
Maria Amelia, a parer nostro, è la nuova Monica Vitti, perfetta per ruoli di attrice comica nei quali si cala con naturalissima disinvoltura.
La storia di Michelina si svolge in pieno dopoguerra, nell'ambiente del teatro di varietà, qualche cosa che manca assolutamente nell'epoca di internet e del quale, magari, ci sarebbe molto bisogno.
La padanissima mondina Michelina Magnaghi di Scaldasole, paesino della Lomellina,si ritrova catapultata nel mondo lustrini e paillettes dei teatrini di secondo e terz'ordine, reclutata da uno sgangherato Arturo Bonavia, cantante sentimentale da quattro soldi. Michelina non è che si innamori di lui, semplicemente si fa incantare da una persona capace di strapparla al mondo piutttosto gramo delle mondariso. Il progetto di Bonavia è raggiungere il mitico teatro romano Ambra Jovinelli.
E qui scatta il coup de theatre, perché i destini del duo artistico Arturo-Michelina si incrociano con quelli del cardinale Roberto Dorigo, impegnato a trovare pezze d’appoggio per la santificazione di tale suor Ercolina Esposito da Afragola in missione a Groppello, nella Bassa Pavese.
Serve una santa per dar linfa alla religiosità popolare in modo da opporsi alla montante onda rossa comunista, soprattutto dopo l'attentato fallito a Togliatti.
Michelina, che ebbe un fratello scampato a un naufragio in Argentina, era riuscita a salvarlo dopo tre giorni ininterrotti di invocazioni e preghiere. Per questo motivo incontra ed è interrogata dal cardinale il quale se ne invaghisce, riamato da Michelina.
Le scene si alternano tra le atmosfere austere dei palazzi del Vaticano e i retropalco dei teatrini di secondo e terz'ordine dove Michelina e Arturo agiscono.
La garbata regia è di Alessandro Benvenuti, le scene di Tiziano Fario.
Maria Amelia Monti è sempre, piacevolmente, uguale a se stessa. Ingenua, sprovveduta, candida, curiosa, padana e... boccalona fino al midollo. Non può non strappare applausi con la sua simpatia.
Bravo e simpatico Giampiero Ingrassia nel ruolo di Arturo, cantante di... seconda categoria, smargiasso e piuttosto cialtrone, ma alla fine sensibile ai... problemi di cuore di Michelina. Amerigo Fontani è il cardinale innamorato, spiritoso e divertente. Non manca il prete viscido (don Tamaino), impersonato da Gianni Pellegrino. Completano il cast Anna Lisa Amodio (suor Ercolina) e Mauro Marino nelle vesti del vecchio cardinale artritico e tradizionalista che poi si rivelerà a sorpresa aver sempre avuto ambizioni di spettacolo, scatenandosi in improbabili danze.
In tema con lo spettacolo le canzoni di Federico Odling che riecheggiano le sempliciotte melodie di alcune canzonette del dopoguerra.
(abbiamo assistito a Michelina al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il 20 febbraio 2009)
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teatro nuovo Giovanni da Udine
MICHELINA BRIOSA E DIVERTENTE, CUCITA ADDOSSO A MARIA AMELIA MONTI

Ci sono autori di teatro che cuciono, evidentemente, le proprie opere addosso ai protagonisti per i quali sono immaginate.
E' impossibile non pensare che Edoardo Erba, autore di Michelina, andata in scena al Giovanni da Udine dal 18 al 21 di questo mese, non l'abbia ideata e immaginata per Maria Amelia Monti, una delle attrici più ingiustamente sottovalutate del panorama teatrale e cinematografico italiano.
Maria Amelia, a parer nostro, è la nuova Monica Vitti, perfetta per ruoli di attrice comica nei quali si cala con naturalissima disinvoltura.
La storia di Michelina si svolge in pieno dopoguerra, nell'ambiente del teatro di varietà, qualche cosa che manca assolutamente nell'epoca di internet e del quale, magari, ci sarebbe molto bisogno.
La padanissima mondina Michelina Magnaghi di Scaldasole, paesino della Lomellina,si ritrova catapultata nel mondo lustrini e paillettes dei teatrini di secondo e terz'ordine, reclutata da uno sgangherato Arturo Bonavia, cantante sentimentale da quattro soldi. Michelina non è che si innamori di lui, semplicemente si fa incantare da una persona capace di strapparla al mondo piutttosto gramo delle mondariso. Il progetto di Bonavia è raggiungere il mitico teatro romano Ambra Jovinelli.
E qui scatta il coup de theatre, perché i destini del duo artistico Arturo-Michelina si incrociano con quelli del cardinale Roberto Dorigo, impegnato a trovare pezze d’appoggio per la santificazione di tale suor Ercolina Esposito da Afragola in missione a Groppello, nella Bassa Pavese.
Serve una santa per dar linfa alla religiosità popolare in modo da opporsi alla montante onda rossa comunista, soprattutto dopo l'attentato fallito a Togliatti.
Michelina, che ebbe un fratello scampato a un naufragio in Argentina, era riuscita a salvarlo dopo tre giorni ininterrotti di invocazioni e preghiere. Per questo motivo incontra ed è interrogata dal cardinale il quale se ne invaghisce, riamato da Michelina.
Le scene si alternano tra le atmosfere austere dei palazzi del Vaticano e i retropalco dei teatrini di secondo e terz'ordine dove Michelina e Arturo agiscono.
La garbata regia è di Alessandro Benvenuti, le scene di Tiziano Fario.
Maria Amelia Monti è sempre, piacevolmente, uguale a se stessa. Ingenua, sprovveduta, candida, curiosa, padana e... boccalona fino al midollo. Non può non strappare applausi con la sua simpatia.
Bravo e simpatico Giampiero Ingrassia nel ruolo di Arturo, cantante di... seconda categoria, smargiasso e piuttosto cialtrone, ma alla fine sensibile ai... problemi di cuore di Michelina. Amerigo Fontani è il cardinale innamorato, spiritoso e divertente. Non manca il prete viscido (don Tamaino), impersonato da Gianni Pellegrino. Completano il cast Anna Lisa Amodio (suor Ercolina) e Mauro Marino nelle vesti del vecchio cardinale artritico e tradizionalista che poi si rivelerà a sorpresa aver sempre avuto ambizioni di spettacolo, scatenandosi in improbabili danze.
In tema con lo spettacolo le canzoni di Federico Odling che riecheggiano le sempliciotte melodie di alcune canzonette del dopoguerra.
(abbiamo assistito a Michelina al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il 20 febbraio 2009)
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DUE DOMANDE A BEPPINO ENGLARO (tratto da IL GIORNALE)

Ieri sera Beppino Englaro è stato ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa per parlare non tanto di quel che è successo, quanto di quel che succederà: e cioè di come sarà la legge sul testamento biologico che il Parlamento si appresta a varare. Fazio ha condotto l’intervista come fa sempre: con grande maestria. Al signor Englaro sono però mancate un paio di risposte, che ci permettiamo ora di sollecitare con altrettante domande. La prima. Beppino Englaro ha sempre detto che, morta (anzi, «liberata») Eluana, sarebbe sparito. Non avrebbe più detto niente. Né tantomeno avrebbe usato politicamente la sua vicenda. «Il silenzio, voglio solo il silenzio», ha sempre chiesto anzi invocato, fin dal giorno in cui sua figlia è entrata nella casa di riposo La Quiete di Udine. Per anni, Englaro ha detto che l’unico scopo della sua vita era quello di dare esecuzione alla volontà di Eluana, la quale mai avrebbe voluto essere tenuta in vita in simili condizioni. Ottenuta giustizia per sua figlia, si sarebbe ritirato in buon ordine. Invece, da quel giorno è impegnato come testimonial di tutti coloro che vorrebbero leggi più liberal in materia di testamento biologico e, diciamolo pure anche se la parola ieri sera è stata tabù, di eutanasia. Ha fatto dichiarazione di fede socialista (e in particolare di adesione alle battaglie di Loris Fortuna) in un’intervista al Corriere della Sera, ha dato man forte al disinteressatissimo milieu di MicroMega intervenendo ieri alla manifestazione anti-governo-Berlusconi, infine appunto è apparso a Che tempo che fa per contestare un disegno di legge che il Parlamento sta discutendo, e che per lui è «barbarie». Padronissimo di cambiare idea, signor Englaro, ma vuole spiegarci perché ha deciso di non rispettare la consegna del silenzio? Sarebbe nel suo interesse rispondere, visto che c’è chi insinua - come il sottosegretario Eugenia Roccella - che la sua battaglia per Eluana è stata in realtà, fin dall’inizio, una battaglia politica. Seconda domanda, attesa invano ieri sera. Lei, signor Englaro, per tutta l’intervista si è appellato a due sacri principi: la Costituzione e la Scienza. Ha detto che per la Costituzione ogni cittadino ha diritto di chiedere l’interruzione delle terapie che lo tengono in vita, e che per la Scienza anche l’idratazione e l’alimentazione sono di fatto «terapie». E dunque le chiediamo: se queste sono le sue convinzioni perché ha lasciato sua figlia per quattordici-anni-quattordici alle cure delle suore Misericordine? A quelle suore che furono fondate da un arciprete di Monza, Luigi Talamoni, che volle dare loro il mandato di assistere ogni malato partendo dal presupposto che la vita è sempre e comunque sacra? Lei, signor Englaro, aveva facoltà legale di scegliere dove e come far assistere sua figlia. Della quale era pure, per legge, il tutore. Perché, fra le tante possibilità, ha scelto proprio le suore Misericordine? So bene, anzi benissimo, che porre queste domande comporta l’arruolamento fra gli sciacalli, fra i «senza misericordia» che non capiscono il dramma personale del signor Englaro. Il papà di Eluana ha avuto dalla vita un tale carico di sofferenza che lo rende automaticamente impermeabile a ogni giudizio e perfino a ogni critica. Però questo non deve diventare un impedimento a ogni domanda che non rientri nel politically correct.
Personalmente, non mi stupisco dell'incoerenza di Beppino Englaro. Aveva detto che si sarebbe ritirato in silenzio e invece sta diventando l’alfiere di una battaglia politica? Non lo critico. Anzi, lo capisco. Chi perde un figlio spesso trova, o meglio cerca consolazione in una «battaglia» in nome del figlio. Probabilmente Englaro oggi sta riempiendo un vuoto battendosi per una legge che, dal suo punto di vista, aiuterà chi si trova nelle stesse condizioni in cui si è trovato lui. Ma sarà possibile dire che qualcuno lo sta usando come cavallo di Troia? Sarà ammesso dire quello che non si può dire, e cioè che Eluana Englaro è stata considerata non come una persona, ma come un simbolo per una battaglia ideologica? Non lo diciamo noi, lo ha scritto il professor Maurizio Mori (che ci verrebbe da chiamare Memento Mori) in un libro in cui paragona Eluana a una «nuova Porta Pia» per spazzare via il senso del sacro dalla vita. Libro prefato da Beppino Englaro. Il papà di Eluana ieri sera da Fazio è stato come lo abbiamo sempre visto. Un uomo segnato dal dolore, e come tale impossibilitato al minimo sorriso. Non tutti coloro che hanno figli in coma hanno fatto le sue stesse scelte: ma nessuno ha il diritto di contestarlo né di spiegargli come ci si comporta in questi casi. È una vicenda terribile, ed è vero che più la scienza è in grado di allungare la vita, più dobbiamo interrogarci su qual è il confine tra dovere di cura e accanimento terapeutico. Però una cosa ha fatto impressione, anzi ha fatto un po’ schifo, nella trasmissione di ieri. Ed è il marchio di infamia che è stato appiccicato a tutti coloro che avevano opinioni diverse da quelle dei fautori dell’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione. Fazio ha parlato di «violenza inusuale e primordiale», poi di «orribili eccessi di insulti», infine ha citato le parole di Saviano, secondo il quale il Paese deve «chiedere scusa a Beppino Englaro». Ma sì, ci sono stati eccessi. Chi ha dato dell’assassino o del boia a Englaro è indifendibile. Ma vogliamo dire che tra gli «orribili eccessi» c’è anche il dare dei «barbari» a chi la pensa diversamente? E soprattutto il dire che «sono imperdonabili» le suore che per quattordici anni hanno curato Eluana, l’hanno lavata, alimentata, pettinata, massaggiata affinché non le venissero le piaghe? Englaro da Fazio ci ha confermato ieri sera una cosa. Che quell’uomo ha vissuto un dramma tremendo e non è giudicabile. Ma che c’è anche altro che si muove intorno a lui.
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DUE DOMANDE A BEPPINO ENGLARO (tratto da IL GIORNALE)

Ieri sera Beppino Englaro è stato ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa per parlare non tanto di quel che è successo, quanto di quel che succederà: e cioè di come sarà la legge sul testamento biologico che il Parlamento si appresta a varare. Fazio ha condotto l’intervista come fa sempre: con grande maestria. Al signor Englaro sono però mancate un paio di risposte, che ci permettiamo ora di sollecitare con altrettante domande. La prima. Beppino Englaro ha sempre detto che, morta (anzi, «liberata») Eluana, sarebbe sparito. Non avrebbe più detto niente. Né tantomeno avrebbe usato politicamente la sua vicenda. «Il silenzio, voglio solo il silenzio», ha sempre chiesto anzi invocato, fin dal giorno in cui sua figlia è entrata nella casa di riposo La Quiete di Udine. Per anni, Englaro ha detto che l’unico scopo della sua vita era quello di dare esecuzione alla volontà di Eluana, la quale mai avrebbe voluto essere tenuta in vita in simili condizioni. Ottenuta giustizia per sua figlia, si sarebbe ritirato in buon ordine. Invece, da quel giorno è impegnato come testimonial di tutti coloro che vorrebbero leggi più liberal in materia di testamento biologico e, diciamolo pure anche se la parola ieri sera è stata tabù, di eutanasia. Ha fatto dichiarazione di fede socialista (e in particolare di adesione alle battaglie di Loris Fortuna) in un’intervista al Corriere della Sera, ha dato man forte al disinteressatissimo milieu di MicroMega intervenendo ieri alla manifestazione anti-governo-Berlusconi, infine appunto è apparso a Che tempo che fa per contestare un disegno di legge che il Parlamento sta discutendo, e che per lui è «barbarie». Padronissimo di cambiare idea, signor Englaro, ma vuole spiegarci perché ha deciso di non rispettare la consegna del silenzio? Sarebbe nel suo interesse rispondere, visto che c’è chi insinua - come il sottosegretario Eugenia Roccella - che la sua battaglia per Eluana è stata in realtà, fin dall’inizio, una battaglia politica. Seconda domanda, attesa invano ieri sera. Lei, signor Englaro, per tutta l’intervista si è appellato a due sacri principi: la Costituzione e la Scienza. Ha detto che per la Costituzione ogni cittadino ha diritto di chiedere l’interruzione delle terapie che lo tengono in vita, e che per la Scienza anche l’idratazione e l’alimentazione sono di fatto «terapie». E dunque le chiediamo: se queste sono le sue convinzioni perché ha lasciato sua figlia per quattordici-anni-quattordici alle cure delle suore Misericordine? A quelle suore che furono fondate da un arciprete di Monza, Luigi Talamoni, che volle dare loro il mandato di assistere ogni malato partendo dal presupposto che la vita è sempre e comunque sacra? Lei, signor Englaro, aveva facoltà legale di scegliere dove e come far assistere sua figlia. Della quale era pure, per legge, il tutore. Perché, fra le tante possibilità, ha scelto proprio le suore Misericordine? So bene, anzi benissimo, che porre queste domande comporta l’arruolamento fra gli sciacalli, fra i «senza misericordia» che non capiscono il dramma personale del signor Englaro. Il papà di Eluana ha avuto dalla vita un tale carico di sofferenza che lo rende automaticamente impermeabile a ogni giudizio e perfino a ogni critica. Però questo non deve diventare un impedimento a ogni domanda che non rientri nel politically correct.
Personalmente, non mi stupisco dell'incoerenza di Beppino Englaro. Aveva detto che si sarebbe ritirato in silenzio e invece sta diventando l’alfiere di una battaglia politica? Non lo critico. Anzi, lo capisco. Chi perde un figlio spesso trova, o meglio cerca consolazione in una «battaglia» in nome del figlio. Probabilmente Englaro oggi sta riempiendo un vuoto battendosi per una legge che, dal suo punto di vista, aiuterà chi si trova nelle stesse condizioni in cui si è trovato lui. Ma sarà possibile dire che qualcuno lo sta usando come cavallo di Troia? Sarà ammesso dire quello che non si può dire, e cioè che Eluana Englaro è stata considerata non come una persona, ma come un simbolo per una battaglia ideologica? Non lo diciamo noi, lo ha scritto il professor Maurizio Mori (che ci verrebbe da chiamare Memento Mori) in un libro in cui paragona Eluana a una «nuova Porta Pia» per spazzare via il senso del sacro dalla vita. Libro prefato da Beppino Englaro. Il papà di Eluana ieri sera da Fazio è stato come lo abbiamo sempre visto. Un uomo segnato dal dolore, e come tale impossibilitato al minimo sorriso. Non tutti coloro che hanno figli in coma hanno fatto le sue stesse scelte: ma nessuno ha il diritto di contestarlo né di spiegargli come ci si comporta in questi casi. È una vicenda terribile, ed è vero che più la scienza è in grado di allungare la vita, più dobbiamo interrogarci su qual è il confine tra dovere di cura e accanimento terapeutico. Però una cosa ha fatto impressione, anzi ha fatto un po’ schifo, nella trasmissione di ieri. Ed è il marchio di infamia che è stato appiccicato a tutti coloro che avevano opinioni diverse da quelle dei fautori dell’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione. Fazio ha parlato di «violenza inusuale e primordiale», poi di «orribili eccessi di insulti», infine ha citato le parole di Saviano, secondo il quale il Paese deve «chiedere scusa a Beppino Englaro». Ma sì, ci sono stati eccessi. Chi ha dato dell’assassino o del boia a Englaro è indifendibile. Ma vogliamo dire che tra gli «orribili eccessi» c’è anche il dare dei «barbari» a chi la pensa diversamente? E soprattutto il dire che «sono imperdonabili» le suore che per quattordici anni hanno curato Eluana, l’hanno lavata, alimentata, pettinata, massaggiata affinché non le venissero le piaghe? Englaro da Fazio ci ha confermato ieri sera una cosa. Che quell’uomo ha vissuto un dramma tremendo e non è giudicabile. Ma che c’è anche altro che si muove intorno a lui.
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DUE DOMANDE A BEPPINO ENGLARO (tratto da IL GIORNALE)

Ieri sera Beppino Englaro è stato ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa per parlare non tanto di quel che è successo, quanto di quel che succederà: e cioè di come sarà la legge sul testamento biologico che il Parlamento si appresta a varare. Fazio ha condotto l’intervista come fa sempre: con grande maestria. Al signor Englaro sono però mancate un paio di risposte, che ci permettiamo ora di sollecitare con altrettante domande. La prima. Beppino Englaro ha sempre detto che, morta (anzi, «liberata») Eluana, sarebbe sparito. Non avrebbe più detto niente. Né tantomeno avrebbe usato politicamente la sua vicenda. «Il silenzio, voglio solo il silenzio», ha sempre chiesto anzi invocato, fin dal giorno in cui sua figlia è entrata nella casa di riposo La Quiete di Udine. Per anni, Englaro ha detto che l’unico scopo della sua vita era quello di dare esecuzione alla volontà di Eluana, la quale mai avrebbe voluto essere tenuta in vita in simili condizioni. Ottenuta giustizia per sua figlia, si sarebbe ritirato in buon ordine. Invece, da quel giorno è impegnato come testimonial di tutti coloro che vorrebbero leggi più liberal in materia di testamento biologico e, diciamolo pure anche se la parola ieri sera è stata tabù, di eutanasia. Ha fatto dichiarazione di fede socialista (e in particolare di adesione alle battaglie di Loris Fortuna) in un’intervista al Corriere della Sera, ha dato man forte al disinteressatissimo milieu di MicroMega intervenendo ieri alla manifestazione anti-governo-Berlusconi, infine appunto è apparso a Che tempo che fa per contestare un disegno di legge che il Parlamento sta discutendo, e che per lui è «barbarie». Padronissimo di cambiare idea, signor Englaro, ma vuole spiegarci perché ha deciso di non rispettare la consegna del silenzio? Sarebbe nel suo interesse rispondere, visto che c’è chi insinua - come il sottosegretario Eugenia Roccella - che la sua battaglia per Eluana è stata in realtà, fin dall’inizio, una battaglia politica. Seconda domanda, attesa invano ieri sera. Lei, signor Englaro, per tutta l’intervista si è appellato a due sacri principi: la Costituzione e la Scienza. Ha detto che per la Costituzione ogni cittadino ha diritto di chiedere l’interruzione delle terapie che lo tengono in vita, e che per la Scienza anche l’idratazione e l’alimentazione sono di fatto «terapie». E dunque le chiediamo: se queste sono le sue convinzioni perché ha lasciato sua figlia per quattordici-anni-quattordici alle cure delle suore Misericordine? A quelle suore che furono fondate da un arciprete di Monza, Luigi Talamoni, che volle dare loro il mandato di assistere ogni malato partendo dal presupposto che la vita è sempre e comunque sacra? Lei, signor Englaro, aveva facoltà legale di scegliere dove e come far assistere sua figlia. Della quale era pure, per legge, il tutore. Perché, fra le tante possibilità, ha scelto proprio le suore Misericordine? So bene, anzi benissimo, che porre queste domande comporta l’arruolamento fra gli sciacalli, fra i «senza misericordia» che non capiscono il dramma personale del signor Englaro. Il papà di Eluana ha avuto dalla vita un tale carico di sofferenza che lo rende automaticamente impermeabile a ogni giudizio e perfino a ogni critica. Però questo non deve diventare un impedimento a ogni domanda che non rientri nel politically correct.
Personalmente, non mi stupisco dell'incoerenza di Beppino Englaro. Aveva detto che si sarebbe ritirato in silenzio e invece sta diventando l’alfiere di una battaglia politica? Non lo critico. Anzi, lo capisco. Chi perde un figlio spesso trova, o meglio cerca consolazione in una «battaglia» in nome del figlio. Probabilmente Englaro oggi sta riempiendo un vuoto battendosi per una legge che, dal suo punto di vista, aiuterà chi si trova nelle stesse condizioni in cui si è trovato lui. Ma sarà possibile dire che qualcuno lo sta usando come cavallo di Troia? Sarà ammesso dire quello che non si può dire, e cioè che Eluana Englaro è stata considerata non come una persona, ma come un simbolo per una battaglia ideologica? Non lo diciamo noi, lo ha scritto il professor Maurizio Mori (che ci verrebbe da chiamare Memento Mori) in un libro in cui paragona Eluana a una «nuova Porta Pia» per spazzare via il senso del sacro dalla vita. Libro prefato da Beppino Englaro. Il papà di Eluana ieri sera da Fazio è stato come lo abbiamo sempre visto. Un uomo segnato dal dolore, e come tale impossibilitato al minimo sorriso. Non tutti coloro che hanno figli in coma hanno fatto le sue stesse scelte: ma nessuno ha il diritto di contestarlo né di spiegargli come ci si comporta in questi casi. È una vicenda terribile, ed è vero che più la scienza è in grado di allungare la vita, più dobbiamo interrogarci su qual è il confine tra dovere di cura e accanimento terapeutico. Però una cosa ha fatto impressione, anzi ha fatto un po’ schifo, nella trasmissione di ieri. Ed è il marchio di infamia che è stato appiccicato a tutti coloro che avevano opinioni diverse da quelle dei fautori dell’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione. Fazio ha parlato di «violenza inusuale e primordiale», poi di «orribili eccessi di insulti», infine ha citato le parole di Saviano, secondo il quale il Paese deve «chiedere scusa a Beppino Englaro». Ma sì, ci sono stati eccessi. Chi ha dato dell’assassino o del boia a Englaro è indifendibile. Ma vogliamo dire che tra gli «orribili eccessi» c’è anche il dare dei «barbari» a chi la pensa diversamente? E soprattutto il dire che «sono imperdonabili» le suore che per quattordici anni hanno curato Eluana, l’hanno lavata, alimentata, pettinata, massaggiata affinché non le venissero le piaghe? Englaro da Fazio ci ha confermato ieri sera una cosa. Che quell’uomo ha vissuto un dramma tremendo e non è giudicabile. Ma che c’è anche altro che si muove intorno a lui.
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A SANREMO VINCE MARCO CARTA. MA GUARDA UN PO'... HA PER MADRINA MARIA DE FILIPPI... CHE CASO! (ARTICOLO di TERRY MASERA)

…Ed ecco Maria De Filippi…. Giusta madrina del primo classificato Marco Carta.
Dopo un satirico ma divertente balletto iniziale, ecco sul palco Arisa, l’unica in grado di riportarci a quelle sonorità e a quella ingenuità che appartenevano a ciò che ci portiamo come ricordo del Festival di Sanremo; come lo si ascoltava in casa, come un evento da ascoltare tutti insieme.
Poi Sal Da Vinci con un pezzo che si spiega da solo con il titolo….. “non riesco a farti innamorare”
E via di seguito un inno per una qualche iniziativa sociale, nel cui gruppo stasera si sente la mancanza di Morandi, e quindi, scusatemi, definibile solo sufficiente copia di un trio storico di Sanremo (Ruggeri, Tozzi, Morandi).
Eccola, arriva, attesa e annunciata, lei, Maria De Filippi quasi 8 minuti per farla scendere dalla mitica scalinata di Sanremo. Ma, dopo tante difficoltà, si propone addirittura come valletta di Paolo Bonolis.
Luca era gay, ormai lo abbiamo capito tutti, ma diamo spazio alle capacita del bravo Povia, che, in fondo, da quando esiste non è riuscito a scrivere 2 note che parlino di sogni e di effimero; forse avrebbe un aria più allegra.
Patty Pravo è ripetitiva al punto di non lasciare alcuno spazio alla musica ed ai testi, interpreta solo se stessa.
Poi ecco Renga, vocalmente ineccepibile ma incommentabile come il suo “Uomo senza età’” …che si sia lasciato troppo coinvolgere dal testo?
E’ ora sorrido, perché in questo momento ho vicino mio figlio di 9 anni ; egli vede incosciente da quando è nato, proprio prima dell’edizione del 2000, tutte le edizioni del festival. Nella sua onesta’, ingenua come quella di qualche favola per bambini. mi ha congelato con una domanda:
Mamma ma questo non è San Remo, ti ricordi quello del palco, dei fiori, delle canzoni……?
Non so cosa rispondergli se non attendere con lui, il mio piccolo consigliere ma voce del futuro, come proseguirà la serata.
Ma allora seguiamo Marco Carta, orecchiabile ,educato e giovane. Tenero nelle piccole stonature dettate dall’emozione che solo i giovani quest’anno hanno saputo cogliere e trasmettere.
Poi arriva Albano, mio figlio lo conosce e lo ascolta, mentre io correggo gli errori ortografici di questo articolo e aspetto, cercando di essere piu buona di Marco Masini…….
Lancio un appello, a Marco: vabene i Vaffanculo, le canzoni che da ragazzina ci facevano struggere il cuore, ma adesso cosa fai? Fai piangere gli italiani per ……. Anzi, in un momento di sano distaccamento dai problemi quotidiani?
E continuiamo con l’allegria….Fausto Leali.
A questo punto non commento il contenuto artistico del programma ma il coinvolgimento che essa suscita a chi lo segue da casa.
I miei amici sono tutti usciti, i vicini di casa hanno spento le luci e mia mamma fa le parole crociate, il mio giovane ma acculturato assistente chiede dove sono i video giochi (stasera faccio notare c’era il film dei Gormiti su Italia1…..) e babbo si ferma solo per onor di causa. Chiudono la decade Alexia e Luttazzi, con un pezzo che lascia il buon umore con una grande voce come quella di Alexia, calda e coinvolgente, insomma un bel pezzo.
Ecco la parte piu delicata per me, perché sarò sfacciatamente di parte, perciò ai posteri l’ardua sentenza Vince il premio San Remo web, e anche il premio Siae sanremo web, Ania .
Brava lei, bello il pezzo. Bella la sua presenza artistica, ma non posso dilungarmi oltre se non lasciare a chi vorrà scrivere di lei nei prossimi giorni. Per il momento sono coinvolta per ragioni strettamente personali e private verso quella giovane e brava artista.
Grande ospite straniera Annie Lennox, nell’attesa del verdetto del televoto.
Doveva essere un riempitivo per il tempo che doveva trascorrere, e invece ci ha riempito il cuore per un tempo passato, con una sublime voce, accompagnata solo dal pianoforte e in grado di risvegliare il mio giovane babbo, al punto di riportarlo davanti alla tv, insieme a noi, e che ci ha ricordato, che un tempo, esisteva l’intervallo con ….. le pecore.
Ed ecco il verdetto finale : si giocheranno gli ultimi e interminabili minuti Marco Carta, Povia e Sal Da Vinci
.Altri interventi che per la stanchezza non trovo più parole per narrare, se non la romanza del grande Giacomo Puccini interpretata da Mina, che doveva essere “Nessun dorma”, ma assomigliava stranamente a “Un'ora sola ti vorrei”.
Vince Mario Carta, 'amico' di Maria De Filippi. Ed ecco gli altri riconoscimenti:
premio di San remo a Mino Reitano
premio critica sala stampa giovani Arisa
Premio Mia Martini giovani Arisa
Premio Mia Martini sezione big Afterhours
Premio della critica sala stampa Povia
Rimane un unico premio, sentito e che solo noi possiamo dare…….
Un premio a Paolo Bonolis, forse il vero emblema di questo 59° Festival di Sanremo
premio di San remo a Mino Reitano
premio critica sala stampa giovani Arisa
Premio Mia Martini giovani Arisa
Premio Mia Martini sezione big Afterhours
Premio della critica sala stampa Povia
Rimane un unico premio, sentito e che solo noi possiamo dare…….
Un premio a Paolo Bonolis, forse il vero emblema di questo 59° Festival di Sanremo
TERRY MASERA
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