(riportiamo da Messaggero Veneto, edizione Udine, pag. 18)
Cavazzo. Una pensionata è stata ricoverata all’ospedale di Tolmezzo per ipotermia, ma non è grave
Si tuffa nel lago e salva una donna
Un giovane l’ha vista e non ha esitato a lanciarsi nelle gelide acque
Si tuffa nel lago e salva una donna
Un giovane l’ha vista e non ha esitato a lanciarsi nelle gelide acque
BORDANO. Una donna di Gemona del Friuli salvata da un giovane che non ha esitato un attimo per lanciarsi nelle acque gelide del lago di Cavazzo. La donna, 64 anni di Gemona, che risulta in cura presso un istituto d’igiene mentale, ieri mattina è stata vista annaspare nelle acque del lago dei Tre Comuni da una coppia di giovani che passeggiava sulle rive del lago. Erano circa le 11.30 quando il ragazzo ha notato una mano che emergeva dalle acque, poi ha visto la donna annaspare come se cercasse di risalire in superficie. Senza esitare, il giovane si è tuffato in acqua, raggiungendo in poche bracciate la donna e trasportandola poi a riva. Quindi, visto che la donna era in stato confusionale e ipotermico, sono stati allertati il 118 e i carabinieri. La donna è stata quindi trasportata all’ospedale di Tolmezzo, mentre gli uomini dell’arma della stazione di Buia hanno effettuato i rilievi del caso. La donna, sposata con figli, si era recata in mattinata sul lago di Cavazzo e all’altezza del ponticello dell’osservatorio dell’Enel è caduta in acqua. Fortunatamente in quel posto il lago non è molto profondo, solo un metro e mezzo, ma la temperatura delle acque è molto rigida e può creare problemi nel caso di un bagno fuori stagione. Fortunatamente per la donna la coppia di giovani stava facendo una passeggiata romantica, favorita dalle belle condizioni meteo, arrivando in zona nel momento giuto. Il ragazzo ha dimostrato poi di essere dotato di un grande senso di altruismo e non ci ha pensato un attimo per tuffarsi nelle gelide acque e a trarre in salvo la donna.Quest’ultima si trova ricoverata nel nosocomio tolmezzino, ma le sue condizioni non sarebbero tali da far temere per la sua vita. (g.g.)
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(riportiamo da Messaggero Veneto, edizione Udine, pag. 11)
Nessuna conseguenza per l’economia locale. Il Comune: chi si mette in coda per Lignano non si ferma a fare acquisti a Latisana
Dall’A4 al mare, ecco la nuova superstrada
Tra due mesi apre il casello di Ronchis: preoccupa l’impatto del traffico sulla 354
di OSCAR D’AGOSTINO
Dall’A4 al mare, ecco la nuova superstrada
Tra due mesi apre il casello di Ronchis: preoccupa l’impatto del traffico sulla 354
di OSCAR D’AGOSTINO
LATISANA. Da una parte il mare, meta di decine e decine di migliaia di turisti. Dall’altra, l’austostrada A4. E in mezzo, Latisana. Mancano un paio di mesi, ma il conto alla rovescia è già cominciato: nella cittadina della Bassa si cerca già di immaginare come influirà sul traffico della statale 354 l’apertura del nuovo casello, che sarà posizionato più in là, a Ronchis. C’è infatti l’incognita su come “reagirà” la strada sulla quale si riverseranno direttamente i vacanzieri che, percorrendo il nuovo raccordo, giungeranno direttamente sullo stradone per Lignano. Di fatto escludendo dal flusso Latisana, con tutti i pro e i contro che ciò comporta. E intanto si pensa alla nuova “superstrada del mare”, il progetto per la 354 che prevede uan sorta di ticket aggiustivo per chi esce dal casello.«Gli effetti positivi del nuovo casello? - commenta il sindaco di Latisana, Micaela Sette - Le file del rientro dal mare: finalmente scomparirà quella strettoia costituita dall’ultimo tratto. Gli effetti negativi? C’è il rischio che il nuovo tratto venga utilizzato da chi si dirige a Bibione». La preoccupazione, dunque, è che il traffico per la località balneare veneta attraversi l’abitato di Latisana: chi arriverà dall’Austria imboccherà la 354 e al primo semaforo dovrà girare a destra, oppure percorrerà lo stradone del mare per arrivare fino alla rotonda di entrata a Lignano, dalla quale puntare verso Bibione. Insomma, un aggravio al flusso già abbastanza consistente. «Oggi sono già in tanti coloro che passano di qui, sabato e domenica in centro non ci si muove più per le code...».E in tale ottica, in considerazione cioè del fatto che - grazie al nuovo raccordo - il traffico sarà decisamente più sostenuto, ecco l’importanza di un piano globale per la viabilità della zona. In questa direzione rientra dunque il progetto di riqualificazione della 354, che dovrebbe essere dotata di una serie di rotonde per snellire la circolazione, così come dovrà essere oggetto di una serie di interventi per la messa in sicurezza dei tratti più a rischio. Un intervento sostanziale, anche dal punto di vista economico, per il quale la Regione ha recentemente ipotizzato l’ingresso di un privato (Autovie) per il finanziamento dei lavori.Intanto, Latisana ha dato recentemente il via libera al primo intervento la realizzazione della rotatoria ai “Picchi”, «progettata - spiega il sindaco Sette - proprio nell’ottica di smaltire il traffico».Pro e contro, dunque. C’è anche il rischio che il nuovo flusso di traffico verso Lignano “escluda” la cittadina che si affaccia sul Tagliamento. Da questo punto di vista «non cambierà nulla - afferma il primo cittadino - è una vecchia teoria quella secondo la quale è l’aumento di traffico a portare aiuti al commercio: di fatto chi si incolonna verso Lignano e Bibione non si ferma in paese per fare acquisti. E poi sulla 354 non ci sono molte attività oltre ai ristoranti...».Così come Lignano, che per voce del sindaco Silvano Delzotto non vede controindicazioni (riperciussioni sul turismo), anche Latisana non boccia la proposta di “trasformare” la 354 in una sorta di raccordo a pagamento, istituendo un ticket aggiuntivo (50 centesimio, un euro...) da far pagare a chi esce dal casello di Ronchis. Per Delzotto, che citava esempi all’estero nei quali si carica su un collegamento il costo dei lavori per realizzarlo, è «una possibile soluzione». E anche Micaela Sette si trova in sintonia: «È un nuovo modo di lavorare che ci trova d’accordo. La proposta dell’assessore regionale Riccardi è venuta poco dopo la sua nomina, c’è stato un incontro nel quale abbiamo condiviso un’idea progettuale». Tutti d’accordo, dunque: la superstrada probabilmente si farà.
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(riportiamo da Il Piccolo, pag. 16)
AL VIA I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DEL POPOLARE BAGNO
«Pedocin» a nuovo, e il muro resta
Interventi per 200mila euro. Torna su tutte le strutture l’originale color bianco
80 GIORNI DI LAVORI
IL RESTAURO
Prevista anche l’installazione di una nuova doccia sul molo, nella parte femminile, e la tinteggiatura in azzurro di infissi e cancelli esterni
di FURIO BALDASSI
Un restauro totale, che parte dalla tinteggiatura delle pareti e arriva fino alla sostituzione di tutti i sanitari. Ma, ovviamente, non tocca uno degli ultimi muri d’Europa, quello che separa il settore femminile da quello maschile fin dai tempi della Defonta.Una botta di vita per il bagno più amato dai triestini, la «Lanterna», che da adesso a fine maggio diventerà un cantiere, con tempi strettissimi da rispettare, pena le maledizioni dei «lucertoloni» che già al primo sole corrono verso il popolare «Pedocin» e detestano qualsiasi contrattempo che possa procrastinare l’agognata tintarella.L’appalto è stato assegnato in questi giorni a una ditta di Nimis, la Di Betta, che con un tempo contrattuale di 80 giorni e una spesa complessiva per il Comune che si aggirerà sui 200mila euro darà allo stabilimento balneare ben di più della classica «mano» di vernice. E sarà proprio il colore una delle novità caratterizzanti della nuova Lanterna. Il classico bianco sarà ovviamente rinfrescato, ma arriverà stavolta a comprendere anche parte della parete del portico e delle ali laterali (il magazzino dal lato maschile) che attualmente sono tinteggiate in marrone, dopo alcuni restauri temporanei degli anni passati.Nel nuovo contesto, che attua un recupero quasi filologico dei colori originali («cerchiamo di mantenere, per quanto possibile, l’integrità storico-architettonica dell’edificio originale», commenta l’assessore Franco Bandelli), è previsto anche il restauro degli infissi esterni di legno, che faranno rivedere il celeste originale, così come i portoni metallici esterni, che rimarranno inalterati nella geometria dei disegni.Importante anche l’intervento all’ingresso, dove verranno rimosse le piastrelle che ricoprono l’entrata e corrono parzialmente sulle pareti verticali. Al loro posto sarà realizzato un rivestimento con elementi lapidei che daranno al tutto un effetto granito, oltre a funzionare, visto l’ambiente, come potente anti-scivolo, mentre lo stesso materiale si presenterà sulle pareti come leggermente più chiaro e levigato.E sempre a proposito di piastrelle, sono destinate a sparire quelle che storicamente adornavano le sedute in cemento sotto il portico. Saranno sostituite da listelle di bambù. Una scelta che si rifà anche agli originali tavolati. Di buono c’è che questo materiale è più adatto a combattere l’erosione, ad esempio, della salsedine e quindi, a farla breve, dura di più. Verranno razionalizzati gli ambienti, che certo non sono nemmeno lontani parenti di quelli d’inizio ’900, quando la mancanza di posti dove appendere i vestiti costringeva i triestini a portarsi i chiodini, vulgo «ciodini» da casa, tanto che, particolare poco noto, prima ancora che «Pedocin» il bagno della Lanterna fu noto per un certo periodo come «Ciodin».L’intervento contempla anche il rifacimento totale dei quattro gazebi in acciaio, sempre di tonalità azzurra, che d’estate vengono installati nella parte femminile e in quella maschile (seguendo il ben noto concetto dell’equa divisione che, quasi pleonastico aggiungerlo, nessuno si sogna di toccare...) per creare zone d’ombra al riparo dal solleone e che servono anche, in prossimità dell’accesso al mare, a favorire l’entrata in acqua dei diversamente abili.Per finire, verranno sostituiti i sanitari e gli scarichi del blocco bagni dalla parte femminile. Nella medesima area e, sempre nella stessa parte, verrà sistemato un «gadget» che era atteso da tempo dalle fedelissime frequentatrici dello stabilimento: verrà infatti aggiunto un blocco doccia sul molo e contemporanamente rifatto il sistema di scarico fognario.Per contraltare, sul lato maschile verrà anche consolidata l’appendice che delimita il confine tra lo stabilimento balneare e la cosiddetta zona dei Piloti. Il Comune confida di portare a compimento i lavori nei tempi prestabiliti anche considerata l’ottima affidabilità della dittà coinvolta, già autrice in città di interventi dell’ultimo minuto.
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