"SFUEI DAL FRIÛL LIBAR - IL GIORNALE DEL FRIULI LIBERO". INDIRIZZO INTERNET http://www.ilgiornaledelfriuli.net EDIZIONE ON LINE DELLA TESTATA ISCRITTA COME GIORNALE QUOTIDIANO ON LINE, A STAMPA, RADIOFONICO E TELEVISIVO NEL REGISTRO DEL TRIBUNALE DI UDINE IN DATA 8 APRILE 2009 AL N. 9/2009. Si pubblica dal 25 novembre 2008. Proprietario: Alberto di Caporiacco. Direttore responsabile: Alberto di Caporiacco. Sede di rappresentanza in Udine, piazza S. Giacomo 11/16, 2. piano.

SFUEI DAL FRIÛL LIBAR. ULTIMO AGGIORNAMENTO ORE 11.46 DI MERCOLEDI' 15 APRILE.

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Notizie del giorno e l'archivio completo cronologico del giornale

domenica 5 aprile 2009

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)

19:06 - calcio: udinese-inter; protesta per crisi safilo
(ANSA) - UDINE, 5 APR - I lavoratori della Safilo, azienda che ha annunciato 800 licenziamenti in Friuli, hanno manifestato prima della partita Udinese-Inter. ''La societa' leader nell'occhialeria - hanno scritto i sindacati in un volantino diffuso allo stadio Friuli - ha deciso di trasferire gran parte delle lavorazioni in Cina. E' una vergogna. Prodotti venduti con il marchio 'Made in Italy', ad un prezzo che giustificherebbe la produzione italiana, vengono invece prodotti in Cina per pochi euro, a discapito della qualita' e della sicurezza. La conseguenza sono 800 lavoratori a casa''. (ANSA). GRT

15:25 - spruzza negli occhi spray urticante, arrestato in friuli
(ANSA) - TARVISIO (UDINE), 5 APR - Un uomo, Giuseppe Minervino, 35 anni, di Oseacco di Resia (Udine), e' stato arrestato dai Carabinieri dopo aver spruzzato spray urticante negli occhi di una persona con cui aveva avuto una lite. L'episodio si e' verificato la scorsa notte all'interno di un bar della localita' friulana, nel quale Minervino si era presentato, in evidente stato di ebbrezza. L'uomo e' accusato di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale ed e' recluso nel carcere di Tolmezzo (Udine). (ANSA). COM

14:55 - regioni: fvg; molinaro, storia friuli troppo poco insegnata
(ANSA) - BUJA (UDINE), 5 APR - Per l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Molinaro ''troppo poco si insegna la storia del Friuli nelle nostre scuole''. Lo ha affermato oggi, a Buja (Udine), intervenendo alla celebrazione del 932/o anniversario della fondazione dello Stato friulano, nella ricorrenza del riconoscimento del Parlamento da parte dell'imperatore Enrico IV. ''Conoscerla - ha proseguito Molinaro, riferendosi alla storia del Friuli - significa saper interpretare e vivere le nostre radici, la nostra essenza, la nostra identita', le nostre peculiarita'''. Ricordando quindi la storia di Buja, dove quest'anno e' stata celebrata la festa, Molinaro ha sottolineato che ''ogni frazione ha la sua fisionomia e il suo modo di essere, cosi' come il Friuli, unico ma nel contempo arricchito da grandi diversita' contenute in un pluralismo - ha concluso - che e' la diretta espressione della nostra comunita'''. (ANSA). COM-BUO

14:04 - g8 ambiente: chiuso forum trieste, piu' fondi ed efficienza
(ANSA) - TRIESTE, 5 APR - La Banca Mondiale chiede piu' investimenti sulle energie rinnovabili, l'Agenzia internazionale per l'energia (Iea) pone l'accento sul miglioramento dell'efficienza energetica: sono i principali temi emersi nel Forum G8 sull'ambiente, chiuso oggi a Trieste dopo tre giorni di incontri. L'appuntamento triestino, incentrato sulle tecnologie a bassa emissione di carbonio, e' stato organizzato dal Ministero dell'Ambiente in vista del G8 Ambiente di Siracusa. Al Forum, che si e' tenuto all'Area Science Park sull'altipiano carsico, hanno partecipato delegazioni di 19 Paesi. Un documento finale di sintesi, che tiene in considerazione i rapporti di Banca Mondiale e Iea, e il dibattito di questi giorni, sara' inviato al vertice G8 Ambiente di Siracusa in agenda dal 22 al 24 aprile prossimi, al G8 Energia di Roma del 24 maggio e al vertice G8 della Maddalena, che si terra' dall'8 al 10 luglio. (ANSA). YUM

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)

19:06 - calcio: udinese-inter; protesta per crisi safilo
(ANSA) - UDINE, 5 APR - I lavoratori della Safilo, azienda che ha annunciato 800 licenziamenti in Friuli, hanno manifestato prima della partita Udinese-Inter. ''La societa' leader nell'occhialeria - hanno scritto i sindacati in un volantino diffuso allo stadio Friuli - ha deciso di trasferire gran parte delle lavorazioni in Cina. E' una vergogna. Prodotti venduti con il marchio 'Made in Italy', ad un prezzo che giustificherebbe la produzione italiana, vengono invece prodotti in Cina per pochi euro, a discapito della qualita' e della sicurezza. La conseguenza sono 800 lavoratori a casa''. (ANSA). GRT

15:25 - spruzza negli occhi spray urticante, arrestato in friuli
(ANSA) - TARVISIO (UDINE), 5 APR - Un uomo, Giuseppe Minervino, 35 anni, di Oseacco di Resia (Udine), e' stato arrestato dai Carabinieri dopo aver spruzzato spray urticante negli occhi di una persona con cui aveva avuto una lite. L'episodio si e' verificato la scorsa notte all'interno di un bar della localita' friulana, nel quale Minervino si era presentato, in evidente stato di ebbrezza. L'uomo e' accusato di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale ed e' recluso nel carcere di Tolmezzo (Udine). (ANSA). COM

14:55 - regioni: fvg; molinaro, storia friuli troppo poco insegnata
(ANSA) - BUJA (UDINE), 5 APR - Per l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Molinaro ''troppo poco si insegna la storia del Friuli nelle nostre scuole''. Lo ha affermato oggi, a Buja (Udine), intervenendo alla celebrazione del 932/o anniversario della fondazione dello Stato friulano, nella ricorrenza del riconoscimento del Parlamento da parte dell'imperatore Enrico IV. ''Conoscerla - ha proseguito Molinaro, riferendosi alla storia del Friuli - significa saper interpretare e vivere le nostre radici, la nostra essenza, la nostra identita', le nostre peculiarita'''. Ricordando quindi la storia di Buja, dove quest'anno e' stata celebrata la festa, Molinaro ha sottolineato che ''ogni frazione ha la sua fisionomia e il suo modo di essere, cosi' come il Friuli, unico ma nel contempo arricchito da grandi diversita' contenute in un pluralismo - ha concluso - che e' la diretta espressione della nostra comunita'''. (ANSA). COM-BUO

14:04 - g8 ambiente: chiuso forum trieste, piu' fondi ed efficienza
(ANSA) - TRIESTE, 5 APR - La Banca Mondiale chiede piu' investimenti sulle energie rinnovabili, l'Agenzia internazionale per l'energia (Iea) pone l'accento sul miglioramento dell'efficienza energetica: sono i principali temi emersi nel Forum G8 sull'ambiente, chiuso oggi a Trieste dopo tre giorni di incontri. L'appuntamento triestino, incentrato sulle tecnologie a bassa emissione di carbonio, e' stato organizzato dal Ministero dell'Ambiente in vista del G8 Ambiente di Siracusa. Al Forum, che si e' tenuto all'Area Science Park sull'altipiano carsico, hanno partecipato delegazioni di 19 Paesi. Un documento finale di sintesi, che tiene in considerazione i rapporti di Banca Mondiale e Iea, e il dibattito di questi giorni, sara' inviato al vertice G8 Ambiente di Siracusa in agenda dal 22 al 24 aprile prossimi, al G8 Energia di Roma del 24 maggio e al vertice G8 della Maddalena, che si terra' dall'8 al 10 luglio. (ANSA). YUM

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)

19:06 - calcio: udinese-inter; protesta per crisi safilo
(ANSA) - UDINE, 5 APR - I lavoratori della Safilo, azienda che ha annunciato 800 licenziamenti in Friuli, hanno manifestato prima della partita Udinese-Inter. ''La societa' leader nell'occhialeria - hanno scritto i sindacati in un volantino diffuso allo stadio Friuli - ha deciso di trasferire gran parte delle lavorazioni in Cina. E' una vergogna. Prodotti venduti con il marchio 'Made in Italy', ad un prezzo che giustificherebbe la produzione italiana, vengono invece prodotti in Cina per pochi euro, a discapito della qualita' e della sicurezza. La conseguenza sono 800 lavoratori a casa''. (ANSA). GRT

15:25 - spruzza negli occhi spray urticante, arrestato in friuli
(ANSA) - TARVISIO (UDINE), 5 APR - Un uomo, Giuseppe Minervino, 35 anni, di Oseacco di Resia (Udine), e' stato arrestato dai Carabinieri dopo aver spruzzato spray urticante negli occhi di una persona con cui aveva avuto una lite. L'episodio si e' verificato la scorsa notte all'interno di un bar della localita' friulana, nel quale Minervino si era presentato, in evidente stato di ebbrezza. L'uomo e' accusato di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale ed e' recluso nel carcere di Tolmezzo (Udine). (ANSA). COM

14:55 - regioni: fvg; molinaro, storia friuli troppo poco insegnata
(ANSA) - BUJA (UDINE), 5 APR - Per l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Molinaro ''troppo poco si insegna la storia del Friuli nelle nostre scuole''. Lo ha affermato oggi, a Buja (Udine), intervenendo alla celebrazione del 932/o anniversario della fondazione dello Stato friulano, nella ricorrenza del riconoscimento del Parlamento da parte dell'imperatore Enrico IV. ''Conoscerla - ha proseguito Molinaro, riferendosi alla storia del Friuli - significa saper interpretare e vivere le nostre radici, la nostra essenza, la nostra identita', le nostre peculiarita'''. Ricordando quindi la storia di Buja, dove quest'anno e' stata celebrata la festa, Molinaro ha sottolineato che ''ogni frazione ha la sua fisionomia e il suo modo di essere, cosi' come il Friuli, unico ma nel contempo arricchito da grandi diversita' contenute in un pluralismo - ha concluso - che e' la diretta espressione della nostra comunita'''. (ANSA). COM-BUO

14:04 - g8 ambiente: chiuso forum trieste, piu' fondi ed efficienza
(ANSA) - TRIESTE, 5 APR - La Banca Mondiale chiede piu' investimenti sulle energie rinnovabili, l'Agenzia internazionale per l'energia (Iea) pone l'accento sul miglioramento dell'efficienza energetica: sono i principali temi emersi nel Forum G8 sull'ambiente, chiuso oggi a Trieste dopo tre giorni di incontri. L'appuntamento triestino, incentrato sulle tecnologie a bassa emissione di carbonio, e' stato organizzato dal Ministero dell'Ambiente in vista del G8 Ambiente di Siracusa. Al Forum, che si e' tenuto all'Area Science Park sull'altipiano carsico, hanno partecipato delegazioni di 19 Paesi. Un documento finale di sintesi, che tiene in considerazione i rapporti di Banca Mondiale e Iea, e il dibattito di questi giorni, sara' inviato al vertice G8 Ambiente di Siracusa in agenda dal 22 al 24 aprile prossimi, al G8 Energia di Roma del 24 maggio e al vertice G8 della Maddalena, che si terra' dall'8 al 10 luglio. (ANSA). YUM

CINEMA. LA PROGRAMMAZIONE A TRIESTE

programmazione da lunedì 6 aprile

AMBASCIATORI www.triestecinema.it
16.15, 18.15, 20.15, 22.15: IO & MARLEY

FELLINI www.triestecinema.it
16.30, 20.15: PONYO SULLA SCOGLIERA
18.30, 22.00: FORTAPàSC

GIOTTO MULTISALA www.triestecinema.it
16.30, 18.20, 20.15, 22.15: GRAN TORINO.
16.40, 18.30, 20.20, 22.00: GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA
18.00, 20.05, 22.15: LA VERITA’ E’ CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA
16.30: IL CASO DELL’INFEDELE KLARA

NAZIONALE MULTISALA www.triestecinema.it
16.00, 17.30, 19.00, 20.30, 22.10: MOSTRI CONTRO ALIENI.
16.30, 18.20, 20.15, 22.15: DIVERSO DA CHI
16.30, 19.30, 21.00: BALLARE PER UN SOGNO.
17.50, 22.20: TWO LOVERS
16.30, 18.20, 20.15, 22.15: FRONZEN RIVER (Fiume di ghiaccio).

SUPER sala riservata.

CINEMA. LA PROGRAMMAZIONE A TRIESTE

programmazione da lunedì 6 aprile

AMBASCIATORI www.triestecinema.it
16.15, 18.15, 20.15, 22.15: IO & MARLEY

FELLINI www.triestecinema.it
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18.30, 22.00: FORTAPàSC

GIOTTO MULTISALA www.triestecinema.it
16.30, 18.20, 20.15, 22.15: GRAN TORINO.
16.40, 18.30, 20.20, 22.00: GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA
18.00, 20.05, 22.15: LA VERITA’ E’ CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA
16.30: IL CASO DELL’INFEDELE KLARA

NAZIONALE MULTISALA www.triestecinema.it
16.00, 17.30, 19.00, 20.30, 22.10: MOSTRI CONTRO ALIENI.
16.30, 18.20, 20.15, 22.15: DIVERSO DA CHI
16.30, 19.30, 21.00: BALLARE PER UN SOGNO.
17.50, 22.20: TWO LOVERS
16.30, 18.20, 20.15, 22.15: FRONZEN RIVER (Fiume di ghiaccio).

SUPER sala riservata.

CINEMA. LA PROGRAMMAZIONE A TRIESTE

programmazione da lunedì 6 aprile

AMBASCIATORI www.triestecinema.it
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FELLINI www.triestecinema.it
16.30, 20.15: PONYO SULLA SCOGLIERA
18.30, 22.00: FORTAPàSC

GIOTTO MULTISALA www.triestecinema.it
16.30, 18.20, 20.15, 22.15: GRAN TORINO.
16.40, 18.30, 20.20, 22.00: GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA
18.00, 20.05, 22.15: LA VERITA’ E’ CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA
16.30: IL CASO DELL’INFEDELE KLARA

NAZIONALE MULTISALA www.triestecinema.it
16.00, 17.30, 19.00, 20.30, 22.10: MOSTRI CONTRO ALIENI.
16.30, 18.20, 20.15, 22.15: DIVERSO DA CHI
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17.50, 22.20: TWO LOVERS
16.30, 18.20, 20.15, 22.15: FRONZEN RIVER (Fiume di ghiaccio).

SUPER sala riservata.

LA TELENOVELA DELLA "RESIDENZA AL PARCO" DI MARTIGNACCO SI AVVIA ALLA CONCLUSIONE? (3. PARTE) - NOSTRA ESCLUSIVA A CURA di TERRY MASERA


La Telenovela della "Residenza al Parco" di Martignacco si avvia alla conclusione? (3)

Continuiamo con la terza puntata della Telenovela con l'evento del


11 marzo 1998

2° RICORSO (167/98) della Sig.ra Contini presso il TAR di Trieste per l’annullamento della Convenzione per l’attuazione del P.R.P.C. , prevedendosi in suddetta convenzione la CESSIONE GRATUITA al Comune delle proprietà condominiali inalienabili quali le strade interne del Condominio (mapp. 652) ed il Parco giochi condominiale (mapp. 747).

8 giugno 1998

Il Comune di Martignacco concede Licenza edilizia n. 56/98 all’Impresa Clocchiatti SpA

4 luglio 1998

Richiesta di SOSPENSIVA della licenza 56/98 da parte della Sig.ra Contini, in forza del 2° ricorso (167/98), al TAR di Trieste. Il TAR di Trieste respinge la richiesta. “ Non vengono concesse sospensive in materia edilizia ”. Con l’occasione viene fissato il 20 novembre 1998 come data per la sentenza sul merito.


fine luglio 1998

Tobia Clocchiatti e l'Impresa Clocchiatti iniziano la costruzione delle prime 12 villette.


3 agosto 1998

Una parte dei Condomini presenta “Ricorso per reintegra immediata e/o manutenzione del possesso” di parte del mapp. 747 (L'impresa Clocchiatti aveva occupato parte del Parco giochi per installare le gru per l'avvio dell'attività di costruzione delle 24 villette).


20 novem. 1998

Slitta per motivi ignoti la sentenza del 2° ricorso al TAR relativa al merito (167/98), promosso dalla Sig.ra Contini.


20 novem. 1998

Il Pretore dr. A. Celledoni respinge l’istanza di reintegra di possesso immediata e rinvia con grande tempestività al 9 aprile 1999 (sono solo 8 mesi a fronte di un ricorso per reintegra immediata!) ……..
ed il TAR non ha ancora fissato una nuova data per la sentenza al 2° ricorso della Sig. Contini.


29 dicembre 1998

A seguito dell’ulteriore ritardo nella sentenza sul merito, fissata per il 20 novembre 1998 , la Sig.ra Contini richiede un'altra SOSPENSIVA.


15 gennaio 1999

Viene naturalmente respinta dal TAR la ulteriore richiesta di sospensiva presentata dalla Sig.ra Contini.
Con l’occasione viene fissato il 9 aprile 1999 come nuova data per la sentenza nel merito al 2° ricorso della Sig. Contini.


4 febbraio 1999

Ricorso per la reintegra di possesso presso la Presidenza del Tribunale di Udine contro la Sentenza del Pretore dr. Celledoni, … anche lui pensionato alla fine del 1999.

8 aprile 1999

Il Tribunale di Udine, in Camera di consiglio, … accoglie il ricorso ….per la reintegra di possesso.


8 aprile 1999

Nel timore che un cavillo procedurale, sollevato dalla Clocchiatti, possa invalidare il ricorso al TAR, evitando la sentenza sul merito, la sig.ra Contini chiede una nuova data, che viene fissata per il 4 luglio 1999.


18 maggio 1999

La Impresa Clocchiatti SpA da disponibilità a spontaneo adempimento alla nota ordinanza del Tribunale di Udine nel termine di gg. 15, decorrenti dalla data della decisione del Tribunale di Udine.


4 luglio 1999

Il TAR rinvia la sentenza sul merito adducendo la necessità di chiedere ulteriore documentazione al Comune di Martignacco


10 luglio 1999

Il TAR richiede, per la seconda volta, la stessa documentazione al Comune


21 luglio 1999

La Sig.ra Contini chiede Istanza di Prelievo al Consiglio di Stato sul ricorso depositato il 14 aprile 1998


7 settem. 1999

Richiesta di archiviazione ( Imputazione art. 483 comma 2 c.p.p.) per scadenza dei termini per il procedimento 6052/95 contro Tobia Clocchiatti


24 settem. 1999

Sentenza del Giudice unico dr. Zuliani nella causa civile (3101/95 R.A.C.C.) promossa dai proprietari di nr. 17 unità abitative. Sentenza che stabilisce in capo agli attori (I Condomini) la comproprietà delle parti comuni condominiali (Strade e parco giochi).


novembre 1999

Si insiste presso il TAR chiedendo una nuova data per la sentenza sul merito relativa al ricorso dell' 11 marzo 1998 n. 167/1998, e finalmente viene fissata per il 28 aprile 2000 (sono trascorsi soltanto 25 mesi!).


novembre 1999

Viene respinta dal Consiglio di Stato l’Istanza di Prelievo della Sig.ra Contini relativa al ricorso del gennaio 1998 per l'annullamento della sentenza del TAR 137/1997


1 marzo 2000

Con protocollo n. 3725 il Comune di Martignacco annulla in via definitiva la Licenza edilizia dell’ 8 giugno 1998


1 aprile 2000

L’IMPRESA CLOCCHIATTI SpA presenta presso il TAR di Trieste ricorso n. 198/2000 per " Annullamento delibere di adozione ed approvazione piano particolareggiato di iniziativa privata "Al Parco 2" e ricorso n. 199/2000 “"Annullamento concessione edilizia"

14 aprile 2000

Il TAR pro­po­ne per il 28.04.2000 la di­scus­sio­ne uni­fi­ca­ta sui 5 ri­cor­si in cor­so, ma da par­te del­la Cloc­chi­at­ti si chie­de più tem­po.
La nu­o­va da­ta vie­ne fis­sa­ta per il 26.5.2000.


26 maggio 2000

Il TAR, dopo aver ascoltato per più di un'ora le ac­cu­ra­te di­scus­sio­ni de­gli Av­vo­ca­ti, af­fer­ma che sa­reb­be op­por­tu­no che i ri­cor­ren­ti e le con­tro­par­ti "si fa­ces­se­ro gi­u­sti­zia da so­li" e con­ce­de due me­si di tem­po per una trans­a­zio­ne fis­san­do la nu­o­va da­ta per la di­scus­sio­ne al 28 lu­glio 2000;
Col­le­gio Giu­di­can­te: Dr. Ba­ga­rot­ti, Pre­si­den­te, Dr. Di Sci­a­scio, Con­si­glie­re Re­la­to­re, e Dr.ssa Set­te­sol­di, Con­si­glie­re.


luglio 2000

La Pro­cu­ra del­la Re­pub­bli­ca di Udi­ne se­que­stra tut­ti i ver­ba­li del T.A.R.


28 luglio 2000 I

l Pre­si­den­te Ba­ga­rot­to pre­sie­de tut­te le cau­se fino alle ore 13; quan­do inizia il dibattito relativo ai ricorsi nn. 166, 167, 399/1998, 8, 198, 199/2000 ritiene opportuno assentarsi e se ne va (???!!!).

28 sett. 2000

Il T.A.R. ac­co­glie il ri­cor­so del­la Cloc­chiat­ti, non en­tra nel me­ri­to in nes­su­na del­le il­le­git­ti­mi­tà sol­le­va­te dai Condomini e dal­la nuo­va Am­mi­ni­stra­zio­ne Co­mu­na­le di Mar­ti­gnac­co e di­chia­ra solo la non sus­si­sten­za di in­te­res­se pub­bli­co. Per quan­to ri­guar­da i ri­cor­si del­la Sig.ra Con­ti­ni e dei Sig.ri Liz­zi e Fran­ce­schi­nis nr. 166/98, il T.A.R. se ne lava le mani, de­man­dan­do al Con­si­glio di Sta­to la de­ci­sio­ne sul ri­cor­so re­la­ti­vo alla sen­ten­za 134/97 del T.A.R. Fri­u­li Ve­ne­zia Giu­lia sul­la inam­mis­si­bi­li­tà per di­fet­to di dan­no at­tua­le.


29 nov. 2000

Vie­ne de­po­si­ta­to il ri­cor­so d'Ap­pel­lo con istan­za di so­spen­si­va con­tro la sen­ten­za del T.A.R. Fri­u­li Ve­ne­zia Giu­lia.
Ed ora, nella attesa di arrivare alla 4a puntata della Telenovela, anticipiamo un documento consegnato al Comune di Martignacco il 24 luglio 2006. Gli attenti lettori sono pregati di esaminarlo alla luce di quanto scritto nella Sentenza del TAR di Trieste nr. 00220/2009 nelle pagine 20 e 21, che qui parzialmente riportiamo:
" omissis
Coglie nel segno anche la censura fondata sul fatto che il PRPC – definito,
impropriamente (come si dirà di qui a poco), “di completamento” dalla
deliberazione consiliare n. 25/2006 – ha conteggiato, anche ai fini della
determinazione della “superficie territoriale” (dalla quale, come stabilito dalla
variante n. 30 al PRGC di Martignacco, vanno escluse “le aree già conteggiate
come di pertinenza di interventi edificatori”), delle aree, e, segnatamente, quelle
relative alla viabilità, ai marciapiedi ed al verde comune, come di esclusiva e
totale pertinenza del Piano stesso, mentre esse riguardavano la lottizzazione del
1975, ossia la lottizzazione dell’intero comparto: di qui la violazione del Piano
regolatore, in parte qua, nonché dell’art. 31 delle Norme tecniche di attuazione
del Piano regolatore generale comunale.
..... omissis ....
Corollario di ciò è che in sede di PRPC ex art. 31 andavano necessariamente
conteggiate (in positivo od in negativo, a seconda che, rispettivamente, non
afferivano od afferivano ad interventi edificatori pregressi, quanto al computo
della superficie territoriale), solo le aree che facevano parte del nuovo Piano e
non altre aree, e, segnatamente, quelle ricadenti nel perimetro della lottizzazione
originaria e “funzionali all’intero comparto” (così, testualmente, la memoria in
data 29.1.2009 del Comune di Martignacco a pag. 19, con riferimento alle aree
relative alla viabilità, ai marciapiedi ed al verde; v., anche, la relazione dell’ing.
Piva al Consiglio comunale del 29.6.2006, pagg. 3 ss.).
I resistenti, invece, confermano negli scritti difensivi che - ai fini del computo
della superficie territoriale - è stata considerata la superficie dell’ambito
interessato dalla lottizzazione del 1975 (mq. 37.485), nonché quella realmente
utilizzata per l’intero ambito (mq. 21.928), quella a disposizione per il nuovo
PRPC (13.909 mq.) e quella realmente utilizzata per quest’ultimo (11.000 mq)
..... omissis ....


E' a disposizione di chi fosse interessato il documento del 24 luglio 2006.


Vi diamo appuntamento alla quarta puntata della telenovela!
TERRY MASERA


LA TELENOVELA DELLA "RESIDENZA AL PARCO" DI MARTIGNACCO SI AVVIA ALLA CONCLUSIONE? (3. PARTE) - NOSTRA ESCLUSIVA A CURA di TERRY MASERA


La Telenovela della "Residenza al Parco" di Martignacco si avvia alla conclusione? (3)

Continuiamo con la terza puntata della Telenovela con l'evento del


11 marzo 1998

2° RICORSO (167/98) della Sig.ra Contini presso il TAR di Trieste per l’annullamento della Convenzione per l’attuazione del P.R.P.C. , prevedendosi in suddetta convenzione la CESSIONE GRATUITA al Comune delle proprietà condominiali inalienabili quali le strade interne del Condominio (mapp. 652) ed il Parco giochi condominiale (mapp. 747).

8 giugno 1998

Il Comune di Martignacco concede Licenza edilizia n. 56/98 all’Impresa Clocchiatti SpA

4 luglio 1998

Richiesta di SOSPENSIVA della licenza 56/98 da parte della Sig.ra Contini, in forza del 2° ricorso (167/98), al TAR di Trieste. Il TAR di Trieste respinge la richiesta. “ Non vengono concesse sospensive in materia edilizia ”. Con l’occasione viene fissato il 20 novembre 1998 come data per la sentenza sul merito.


fine luglio 1998

Tobia Clocchiatti e l'Impresa Clocchiatti iniziano la costruzione delle prime 12 villette.


3 agosto 1998

Una parte dei Condomini presenta “Ricorso per reintegra immediata e/o manutenzione del possesso” di parte del mapp. 747 (L'impresa Clocchiatti aveva occupato parte del Parco giochi per installare le gru per l'avvio dell'attività di costruzione delle 24 villette).


20 novem. 1998

Slitta per motivi ignoti la sentenza del 2° ricorso al TAR relativa al merito (167/98), promosso dalla Sig.ra Contini.


20 novem. 1998

Il Pretore dr. A. Celledoni respinge l’istanza di reintegra di possesso immediata e rinvia con grande tempestività al 9 aprile 1999 (sono solo 8 mesi a fronte di un ricorso per reintegra immediata!) ……..
ed il TAR non ha ancora fissato una nuova data per la sentenza al 2° ricorso della Sig. Contini.


29 dicembre 1998

A seguito dell’ulteriore ritardo nella sentenza sul merito, fissata per il 20 novembre 1998 , la Sig.ra Contini richiede un'altra SOSPENSIVA.


15 gennaio 1999

Viene naturalmente respinta dal TAR la ulteriore richiesta di sospensiva presentata dalla Sig.ra Contini.
Con l’occasione viene fissato il 9 aprile 1999 come nuova data per la sentenza nel merito al 2° ricorso della Sig. Contini.


4 febbraio 1999

Ricorso per la reintegra di possesso presso la Presidenza del Tribunale di Udine contro la Sentenza del Pretore dr. Celledoni, … anche lui pensionato alla fine del 1999.

8 aprile 1999

Il Tribunale di Udine, in Camera di consiglio, … accoglie il ricorso ….per la reintegra di possesso.


8 aprile 1999

Nel timore che un cavillo procedurale, sollevato dalla Clocchiatti, possa invalidare il ricorso al TAR, evitando la sentenza sul merito, la sig.ra Contini chiede una nuova data, che viene fissata per il 4 luglio 1999.


18 maggio 1999

La Impresa Clocchiatti SpA da disponibilità a spontaneo adempimento alla nota ordinanza del Tribunale di Udine nel termine di gg. 15, decorrenti dalla data della decisione del Tribunale di Udine.


4 luglio 1999

Il TAR rinvia la sentenza sul merito adducendo la necessità di chiedere ulteriore documentazione al Comune di Martignacco


10 luglio 1999

Il TAR richiede, per la seconda volta, la stessa documentazione al Comune


21 luglio 1999

La Sig.ra Contini chiede Istanza di Prelievo al Consiglio di Stato sul ricorso depositato il 14 aprile 1998


7 settem. 1999

Richiesta di archiviazione ( Imputazione art. 483 comma 2 c.p.p.) per scadenza dei termini per il procedimento 6052/95 contro Tobia Clocchiatti


24 settem. 1999

Sentenza del Giudice unico dr. Zuliani nella causa civile (3101/95 R.A.C.C.) promossa dai proprietari di nr. 17 unità abitative. Sentenza che stabilisce in capo agli attori (I Condomini) la comproprietà delle parti comuni condominiali (Strade e parco giochi).


novembre 1999

Si insiste presso il TAR chiedendo una nuova data per la sentenza sul merito relativa al ricorso dell' 11 marzo 1998 n. 167/1998, e finalmente viene fissata per il 28 aprile 2000 (sono trascorsi soltanto 25 mesi!).


novembre 1999

Viene respinta dal Consiglio di Stato l’Istanza di Prelievo della Sig.ra Contini relativa al ricorso del gennaio 1998 per l'annullamento della sentenza del TAR 137/1997


1 marzo 2000

Con protocollo n. 3725 il Comune di Martignacco annulla in via definitiva la Licenza edilizia dell’ 8 giugno 1998


1 aprile 2000

L’IMPRESA CLOCCHIATTI SpA presenta presso il TAR di Trieste ricorso n. 198/2000 per " Annullamento delibere di adozione ed approvazione piano particolareggiato di iniziativa privata "Al Parco 2" e ricorso n. 199/2000 “"Annullamento concessione edilizia"

14 aprile 2000

Il TAR pro­po­ne per il 28.04.2000 la di­scus­sio­ne uni­fi­ca­ta sui 5 ri­cor­si in cor­so, ma da par­te del­la Cloc­chi­at­ti si chie­de più tem­po.
La nu­o­va da­ta vie­ne fis­sa­ta per il 26.5.2000.


26 maggio 2000

Il TAR, dopo aver ascoltato per più di un'ora le ac­cu­ra­te di­scus­sio­ni de­gli Av­vo­ca­ti, af­fer­ma che sa­reb­be op­por­tu­no che i ri­cor­ren­ti e le con­tro­par­ti "si fa­ces­se­ro gi­u­sti­zia da so­li" e con­ce­de due me­si di tem­po per una trans­a­zio­ne fis­san­do la nu­o­va da­ta per la di­scus­sio­ne al 28 lu­glio 2000;
Col­le­gio Giu­di­can­te: Dr. Ba­ga­rot­ti, Pre­si­den­te, Dr. Di Sci­a­scio, Con­si­glie­re Re­la­to­re, e Dr.ssa Set­te­sol­di, Con­si­glie­re.


luglio 2000

La Pro­cu­ra del­la Re­pub­bli­ca di Udi­ne se­que­stra tut­ti i ver­ba­li del T.A.R.


28 luglio 2000 I

l Pre­si­den­te Ba­ga­rot­to pre­sie­de tut­te le cau­se fino alle ore 13; quan­do inizia il dibattito relativo ai ricorsi nn. 166, 167, 399/1998, 8, 198, 199/2000 ritiene opportuno assentarsi e se ne va (???!!!).

28 sett. 2000

Il T.A.R. ac­co­glie il ri­cor­so del­la Cloc­chiat­ti, non en­tra nel me­ri­to in nes­su­na del­le il­le­git­ti­mi­tà sol­le­va­te dai Condomini e dal­la nuo­va Am­mi­ni­stra­zio­ne Co­mu­na­le di Mar­ti­gnac­co e di­chia­ra solo la non sus­si­sten­za di in­te­res­se pub­bli­co. Per quan­to ri­guar­da i ri­cor­si del­la Sig.ra Con­ti­ni e dei Sig.ri Liz­zi e Fran­ce­schi­nis nr. 166/98, il T.A.R. se ne lava le mani, de­man­dan­do al Con­si­glio di Sta­to la de­ci­sio­ne sul ri­cor­so re­la­ti­vo alla sen­ten­za 134/97 del T.A.R. Fri­u­li Ve­ne­zia Giu­lia sul­la inam­mis­si­bi­li­tà per di­fet­to di dan­no at­tua­le.


29 nov. 2000

Vie­ne de­po­si­ta­to il ri­cor­so d'Ap­pel­lo con istan­za di so­spen­si­va con­tro la sen­ten­za del T.A.R. Fri­u­li Ve­ne­zia Giu­lia.
Ed ora, nella attesa di arrivare alla 4a puntata della Telenovela, anticipiamo un documento consegnato al Comune di Martignacco il 24 luglio 2006. Gli attenti lettori sono pregati di esaminarlo alla luce di quanto scritto nella Sentenza del TAR di Trieste nr. 00220/2009 nelle pagine 20 e 21, che qui parzialmente riportiamo:
" omissis
Coglie nel segno anche la censura fondata sul fatto che il PRPC – definito,
impropriamente (come si dirà di qui a poco), “di completamento” dalla
deliberazione consiliare n. 25/2006 – ha conteggiato, anche ai fini della
determinazione della “superficie territoriale” (dalla quale, come stabilito dalla
variante n. 30 al PRGC di Martignacco, vanno escluse “le aree già conteggiate
come di pertinenza di interventi edificatori”), delle aree, e, segnatamente, quelle
relative alla viabilità, ai marciapiedi ed al verde comune, come di esclusiva e
totale pertinenza del Piano stesso, mentre esse riguardavano la lottizzazione del
1975, ossia la lottizzazione dell’intero comparto: di qui la violazione del Piano
regolatore, in parte qua, nonché dell’art. 31 delle Norme tecniche di attuazione
del Piano regolatore generale comunale.
..... omissis ....
Corollario di ciò è che in sede di PRPC ex art. 31 andavano necessariamente
conteggiate (in positivo od in negativo, a seconda che, rispettivamente, non
afferivano od afferivano ad interventi edificatori pregressi, quanto al computo
della superficie territoriale), solo le aree che facevano parte del nuovo Piano e
non altre aree, e, segnatamente, quelle ricadenti nel perimetro della lottizzazione
originaria e “funzionali all’intero comparto” (così, testualmente, la memoria in
data 29.1.2009 del Comune di Martignacco a pag. 19, con riferimento alle aree
relative alla viabilità, ai marciapiedi ed al verde; v., anche, la relazione dell’ing.
Piva al Consiglio comunale del 29.6.2006, pagg. 3 ss.).
I resistenti, invece, confermano negli scritti difensivi che - ai fini del computo
della superficie territoriale - è stata considerata la superficie dell’ambito
interessato dalla lottizzazione del 1975 (mq. 37.485), nonché quella realmente
utilizzata per l’intero ambito (mq. 21.928), quella a disposizione per il nuovo
PRPC (13.909 mq.) e quella realmente utilizzata per quest’ultimo (11.000 mq)
..... omissis ....


E' a disposizione di chi fosse interessato il documento del 24 luglio 2006.


Vi diamo appuntamento alla quarta puntata della telenovela!
TERRY MASERA


LA TELENOVELA DELLA "RESIDENZA AL PARCO" DI MARTIGNACCO SI AVVIA ALLA CONCLUSIONE? (3. PARTE) - NOSTRA ESCLUSIVA A CURA di TERRY MASERA


La Telenovela della "Residenza al Parco" di Martignacco si avvia alla conclusione? (3)

Continuiamo con la terza puntata della Telenovela con l'evento del


11 marzo 1998

2° RICORSO (167/98) della Sig.ra Contini presso il TAR di Trieste per l’annullamento della Convenzione per l’attuazione del P.R.P.C. , prevedendosi in suddetta convenzione la CESSIONE GRATUITA al Comune delle proprietà condominiali inalienabili quali le strade interne del Condominio (mapp. 652) ed il Parco giochi condominiale (mapp. 747).

8 giugno 1998

Il Comune di Martignacco concede Licenza edilizia n. 56/98 all’Impresa Clocchiatti SpA

4 luglio 1998

Richiesta di SOSPENSIVA della licenza 56/98 da parte della Sig.ra Contini, in forza del 2° ricorso (167/98), al TAR di Trieste. Il TAR di Trieste respinge la richiesta. “ Non vengono concesse sospensive in materia edilizia ”. Con l’occasione viene fissato il 20 novembre 1998 come data per la sentenza sul merito.


fine luglio 1998

Tobia Clocchiatti e l'Impresa Clocchiatti iniziano la costruzione delle prime 12 villette.


3 agosto 1998

Una parte dei Condomini presenta “Ricorso per reintegra immediata e/o manutenzione del possesso” di parte del mapp. 747 (L'impresa Clocchiatti aveva occupato parte del Parco giochi per installare le gru per l'avvio dell'attività di costruzione delle 24 villette).


20 novem. 1998

Slitta per motivi ignoti la sentenza del 2° ricorso al TAR relativa al merito (167/98), promosso dalla Sig.ra Contini.


20 novem. 1998

Il Pretore dr. A. Celledoni respinge l’istanza di reintegra di possesso immediata e rinvia con grande tempestività al 9 aprile 1999 (sono solo 8 mesi a fronte di un ricorso per reintegra immediata!) ……..
ed il TAR non ha ancora fissato una nuova data per la sentenza al 2° ricorso della Sig. Contini.


29 dicembre 1998

A seguito dell’ulteriore ritardo nella sentenza sul merito, fissata per il 20 novembre 1998 , la Sig.ra Contini richiede un'altra SOSPENSIVA.


15 gennaio 1999

Viene naturalmente respinta dal TAR la ulteriore richiesta di sospensiva presentata dalla Sig.ra Contini.
Con l’occasione viene fissato il 9 aprile 1999 come nuova data per la sentenza nel merito al 2° ricorso della Sig. Contini.


4 febbraio 1999

Ricorso per la reintegra di possesso presso la Presidenza del Tribunale di Udine contro la Sentenza del Pretore dr. Celledoni, … anche lui pensionato alla fine del 1999.

8 aprile 1999

Il Tribunale di Udine, in Camera di consiglio, … accoglie il ricorso ….per la reintegra di possesso.


8 aprile 1999

Nel timore che un cavillo procedurale, sollevato dalla Clocchiatti, possa invalidare il ricorso al TAR, evitando la sentenza sul merito, la sig.ra Contini chiede una nuova data, che viene fissata per il 4 luglio 1999.


18 maggio 1999

La Impresa Clocchiatti SpA da disponibilità a spontaneo adempimento alla nota ordinanza del Tribunale di Udine nel termine di gg. 15, decorrenti dalla data della decisione del Tribunale di Udine.


4 luglio 1999

Il TAR rinvia la sentenza sul merito adducendo la necessità di chiedere ulteriore documentazione al Comune di Martignacco


10 luglio 1999

Il TAR richiede, per la seconda volta, la stessa documentazione al Comune


21 luglio 1999

La Sig.ra Contini chiede Istanza di Prelievo al Consiglio di Stato sul ricorso depositato il 14 aprile 1998


7 settem. 1999

Richiesta di archiviazione ( Imputazione art. 483 comma 2 c.p.p.) per scadenza dei termini per il procedimento 6052/95 contro Tobia Clocchiatti


24 settem. 1999

Sentenza del Giudice unico dr. Zuliani nella causa civile (3101/95 R.A.C.C.) promossa dai proprietari di nr. 17 unità abitative. Sentenza che stabilisce in capo agli attori (I Condomini) la comproprietà delle parti comuni condominiali (Strade e parco giochi).


novembre 1999

Si insiste presso il TAR chiedendo una nuova data per la sentenza sul merito relativa al ricorso dell' 11 marzo 1998 n. 167/1998, e finalmente viene fissata per il 28 aprile 2000 (sono trascorsi soltanto 25 mesi!).


novembre 1999

Viene respinta dal Consiglio di Stato l’Istanza di Prelievo della Sig.ra Contini relativa al ricorso del gennaio 1998 per l'annullamento della sentenza del TAR 137/1997


1 marzo 2000

Con protocollo n. 3725 il Comune di Martignacco annulla in via definitiva la Licenza edilizia dell’ 8 giugno 1998


1 aprile 2000

L’IMPRESA CLOCCHIATTI SpA presenta presso il TAR di Trieste ricorso n. 198/2000 per " Annullamento delibere di adozione ed approvazione piano particolareggiato di iniziativa privata "Al Parco 2" e ricorso n. 199/2000 “"Annullamento concessione edilizia"

14 aprile 2000

Il TAR pro­po­ne per il 28.04.2000 la di­scus­sio­ne uni­fi­ca­ta sui 5 ri­cor­si in cor­so, ma da par­te del­la Cloc­chi­at­ti si chie­de più tem­po.
La nu­o­va da­ta vie­ne fis­sa­ta per il 26.5.2000.


26 maggio 2000

Il TAR, dopo aver ascoltato per più di un'ora le ac­cu­ra­te di­scus­sio­ni de­gli Av­vo­ca­ti, af­fer­ma che sa­reb­be op­por­tu­no che i ri­cor­ren­ti e le con­tro­par­ti "si fa­ces­se­ro gi­u­sti­zia da so­li" e con­ce­de due me­si di tem­po per una trans­a­zio­ne fis­san­do la nu­o­va da­ta per la di­scus­sio­ne al 28 lu­glio 2000;
Col­le­gio Giu­di­can­te: Dr. Ba­ga­rot­ti, Pre­si­den­te, Dr. Di Sci­a­scio, Con­si­glie­re Re­la­to­re, e Dr.ssa Set­te­sol­di, Con­si­glie­re.


luglio 2000

La Pro­cu­ra del­la Re­pub­bli­ca di Udi­ne se­que­stra tut­ti i ver­ba­li del T.A.R.


28 luglio 2000 I

l Pre­si­den­te Ba­ga­rot­to pre­sie­de tut­te le cau­se fino alle ore 13; quan­do inizia il dibattito relativo ai ricorsi nn. 166, 167, 399/1998, 8, 198, 199/2000 ritiene opportuno assentarsi e se ne va (???!!!).

28 sett. 2000

Il T.A.R. ac­co­glie il ri­cor­so del­la Cloc­chiat­ti, non en­tra nel me­ri­to in nes­su­na del­le il­le­git­ti­mi­tà sol­le­va­te dai Condomini e dal­la nuo­va Am­mi­ni­stra­zio­ne Co­mu­na­le di Mar­ti­gnac­co e di­chia­ra solo la non sus­si­sten­za di in­te­res­se pub­bli­co. Per quan­to ri­guar­da i ri­cor­si del­la Sig.ra Con­ti­ni e dei Sig.ri Liz­zi e Fran­ce­schi­nis nr. 166/98, il T.A.R. se ne lava le mani, de­man­dan­do al Con­si­glio di Sta­to la de­ci­sio­ne sul ri­cor­so re­la­ti­vo alla sen­ten­za 134/97 del T.A.R. Fri­u­li Ve­ne­zia Giu­lia sul­la inam­mis­si­bi­li­tà per di­fet­to di dan­no at­tua­le.


29 nov. 2000

Vie­ne de­po­si­ta­to il ri­cor­so d'Ap­pel­lo con istan­za di so­spen­si­va con­tro la sen­ten­za del T.A.R. Fri­u­li Ve­ne­zia Giu­lia.
Ed ora, nella attesa di arrivare alla 4a puntata della Telenovela, anticipiamo un documento consegnato al Comune di Martignacco il 24 luglio 2006. Gli attenti lettori sono pregati di esaminarlo alla luce di quanto scritto nella Sentenza del TAR di Trieste nr. 00220/2009 nelle pagine 20 e 21, che qui parzialmente riportiamo:
" omissis
Coglie nel segno anche la censura fondata sul fatto che il PRPC – definito,
impropriamente (come si dirà di qui a poco), “di completamento” dalla
deliberazione consiliare n. 25/2006 – ha conteggiato, anche ai fini della
determinazione della “superficie territoriale” (dalla quale, come stabilito dalla
variante n. 30 al PRGC di Martignacco, vanno escluse “le aree già conteggiate
come di pertinenza di interventi edificatori”), delle aree, e, segnatamente, quelle
relative alla viabilità, ai marciapiedi ed al verde comune, come di esclusiva e
totale pertinenza del Piano stesso, mentre esse riguardavano la lottizzazione del
1975, ossia la lottizzazione dell’intero comparto: di qui la violazione del Piano
regolatore, in parte qua, nonché dell’art. 31 delle Norme tecniche di attuazione
del Piano regolatore generale comunale.
..... omissis ....
Corollario di ciò è che in sede di PRPC ex art. 31 andavano necessariamente
conteggiate (in positivo od in negativo, a seconda che, rispettivamente, non
afferivano od afferivano ad interventi edificatori pregressi, quanto al computo
della superficie territoriale), solo le aree che facevano parte del nuovo Piano e
non altre aree, e, segnatamente, quelle ricadenti nel perimetro della lottizzazione
originaria e “funzionali all’intero comparto” (così, testualmente, la memoria in
data 29.1.2009 del Comune di Martignacco a pag. 19, con riferimento alle aree
relative alla viabilità, ai marciapiedi ed al verde; v., anche, la relazione dell’ing.
Piva al Consiglio comunale del 29.6.2006, pagg. 3 ss.).
I resistenti, invece, confermano negli scritti difensivi che - ai fini del computo
della superficie territoriale - è stata considerata la superficie dell’ambito
interessato dalla lottizzazione del 1975 (mq. 37.485), nonché quella realmente
utilizzata per l’intero ambito (mq. 21.928), quella a disposizione per il nuovo
PRPC (13.909 mq.) e quella realmente utilizzata per quest’ultimo (11.000 mq)
..... omissis ....


E' a disposizione di chi fosse interessato il documento del 24 luglio 2006.


Vi diamo appuntamento alla quarta puntata della telenovela!
TERRY MASERA


VERONAFIERE/SOL: L'EXTRAVERGINE SI RIFA' IL LOOK


Anche l’olio extravergine italiano protagonista al Vinitaly
A SOL L’ALIMENTO PRINCIPE DELLA DIETA MEDITTERANEA
SI RINNOVA NELLA FORMA E SUPERA LA FRONTIERA
DEL CONDIMENTO CON ABBINAMENTI CURIOSI
Dall’uovo di Pasqua al distributore automatico, dall’etichetta in braille a quella dell’alta qualità, l’extravergine si rifà il look.

Verona, 5 aprile 2009 - Non solo insalata per l’olio extravergine italiano che, al SOL 15° Salone internazionale dell’olio extravergine di oliva in corso alla Fiera di Verona in contemporanea a Vinitaly, si presenta in abbinamenti curiosi e inediti al palato.
E’ il caso del primo uovo di Pasqua all’olio di oliva: una sperimentazione di gusto frutto dell’intraprendenza di un’azienda produttrice marchigiana che, per le prossime festività pasquali, ha unito al cioccolato fondente l’olio di oliva. Il risultato? Un uovo di Pasqua che oltre ad essere buono fa anche bene. Ma al Sol l’olio extravergine d’oliva supera la frontiera del gusto e incontra anche la tecnologia. L’ingrediente principe della dieta mediterranea, consumiamo 14 kg di olio di oliva ogni anno, ha il suo primo distributore automatico. Sono toscani gli Olivicoltori Riuniti che presentano ad Enolitech il distributore di olio fresco destinato a rivoluzionare il mercato: conserva le bottiglie al buio e alla temperatura costante di 12 gradi. Destinato alle panetterie e alle pescherie permetterà l’acquisto di un prodotto di qualità con tutte le proprietà organolettiche inalterate.
Anche le etichette si rifanno il look e diventano leggibili ai non vedenti, con la prima etichetta in braille. Presentato anche il primo olio di Alta Qualità proposto dal Consorzio nazionale olivocoltori. Così dopo il latte, anche l’extravergine italiano ha la sua definizione d’eccellenza per il consumatore.
L’olio extravergine italiano può contare su 38 denominazioni riconosciute dall’Unione Europea (Dop/Igp). Il made in Italy oleicolo vale un miliardo di euro con una produzione di 200mila tonnellate all’anno (dati Unaprol).

VERONAFIERE/SOL: L'EXTRAVERGINE SI RIFA' IL LOOK


Anche l’olio extravergine italiano protagonista al Vinitaly
A SOL L’ALIMENTO PRINCIPE DELLA DIETA MEDITTERANEA
SI RINNOVA NELLA FORMA E SUPERA LA FRONTIERA
DEL CONDIMENTO CON ABBINAMENTI CURIOSI
Dall’uovo di Pasqua al distributore automatico, dall’etichetta in braille a quella dell’alta qualità, l’extravergine si rifà il look.

Verona, 5 aprile 2009 - Non solo insalata per l’olio extravergine italiano che, al SOL 15° Salone internazionale dell’olio extravergine di oliva in corso alla Fiera di Verona in contemporanea a Vinitaly, si presenta in abbinamenti curiosi e inediti al palato.
E’ il caso del primo uovo di Pasqua all’olio di oliva: una sperimentazione di gusto frutto dell’intraprendenza di un’azienda produttrice marchigiana che, per le prossime festività pasquali, ha unito al cioccolato fondente l’olio di oliva. Il risultato? Un uovo di Pasqua che oltre ad essere buono fa anche bene. Ma al Sol l’olio extravergine d’oliva supera la frontiera del gusto e incontra anche la tecnologia. L’ingrediente principe della dieta mediterranea, consumiamo 14 kg di olio di oliva ogni anno, ha il suo primo distributore automatico. Sono toscani gli Olivicoltori Riuniti che presentano ad Enolitech il distributore di olio fresco destinato a rivoluzionare il mercato: conserva le bottiglie al buio e alla temperatura costante di 12 gradi. Destinato alle panetterie e alle pescherie permetterà l’acquisto di un prodotto di qualità con tutte le proprietà organolettiche inalterate.
Anche le etichette si rifanno il look e diventano leggibili ai non vedenti, con la prima etichetta in braille. Presentato anche il primo olio di Alta Qualità proposto dal Consorzio nazionale olivocoltori. Così dopo il latte, anche l’extravergine italiano ha la sua definizione d’eccellenza per il consumatore.
L’olio extravergine italiano può contare su 38 denominazioni riconosciute dall’Unione Europea (Dop/Igp). Il made in Italy oleicolo vale un miliardo di euro con una produzione di 200mila tonnellate all’anno (dati Unaprol).

VERONAFIERE/SOL: L'EXTRAVERGINE SI RIFA' IL LOOK


Anche l’olio extravergine italiano protagonista al Vinitaly
A SOL L’ALIMENTO PRINCIPE DELLA DIETA MEDITTERANEA
SI RINNOVA NELLA FORMA E SUPERA LA FRONTIERA
DEL CONDIMENTO CON ABBINAMENTI CURIOSI
Dall’uovo di Pasqua al distributore automatico, dall’etichetta in braille a quella dell’alta qualità, l’extravergine si rifà il look.

Verona, 5 aprile 2009 - Non solo insalata per l’olio extravergine italiano che, al SOL 15° Salone internazionale dell’olio extravergine di oliva in corso alla Fiera di Verona in contemporanea a Vinitaly, si presenta in abbinamenti curiosi e inediti al palato.
E’ il caso del primo uovo di Pasqua all’olio di oliva: una sperimentazione di gusto frutto dell’intraprendenza di un’azienda produttrice marchigiana che, per le prossime festività pasquali, ha unito al cioccolato fondente l’olio di oliva. Il risultato? Un uovo di Pasqua che oltre ad essere buono fa anche bene. Ma al Sol l’olio extravergine d’oliva supera la frontiera del gusto e incontra anche la tecnologia. L’ingrediente principe della dieta mediterranea, consumiamo 14 kg di olio di oliva ogni anno, ha il suo primo distributore automatico. Sono toscani gli Olivicoltori Riuniti che presentano ad Enolitech il distributore di olio fresco destinato a rivoluzionare il mercato: conserva le bottiglie al buio e alla temperatura costante di 12 gradi. Destinato alle panetterie e alle pescherie permetterà l’acquisto di un prodotto di qualità con tutte le proprietà organolettiche inalterate.
Anche le etichette si rifanno il look e diventano leggibili ai non vedenti, con la prima etichetta in braille. Presentato anche il primo olio di Alta Qualità proposto dal Consorzio nazionale olivocoltori. Così dopo il latte, anche l’extravergine italiano ha la sua definizione d’eccellenza per il consumatore.
L’olio extravergine italiano può contare su 38 denominazioni riconosciute dall’Unione Europea (Dop/Igp). Il made in Italy oleicolo vale un miliardo di euro con una produzione di 200mila tonnellate all’anno (dati Unaprol).

VINITALY, GRAPPA E CAFFE' PROTAGONISTI


I banchi di assaggio del Centro Studi Assaggiatori
A VINITALY GRAPPA E CAFFÈ
PROTAGONISTI ASSIEME AL VINO
Successo del 21° Grappa & C. Tasting e del 1° Coffee Experience, con oltre 7.000 degustazioni nei primi tre giorni di manifestazione. Un’opportunità per fare cultura del prodotto e per capire i gusti dei consumatori.

Verona, 5 aprile 2009 - A Vinitaly non si vive di solo vino. Grazie al ventunesimo Grappa & C. Tasting e al primo Coffee Experience, debuttante ad Agrifood Club, anche altre eccellenze del made in Italy hanno la loro vetrina internazionale a Verona. Merito del Centro Studi Assaggiatori, organizzatori dei due eventi in collaborazione con Veronafiere.
183 i distillati e i liquori in degustazione e 35 i caffè tra espresso, moka e capsule, per quello che è il più grande banco di assaggio mai realizzato finora per il caffè. Obiettivo dei due banchi è quello di fare cultura del prodotto, che metta in grado operatori e consumatori di distinguere tra le varie offerte, anche in termini di qualità.
Incessante il lavoro dei sensorialisti, impegnati a spiegare alle centinaia di persone che ogni giorno hanno chiesto di degustare, i segreti sensoriali dei vari prodotti.
Se il successo per il Grappa & C. Tasting - più di 2.000 assaggi nei primi tre giorni di manifestazione - era tutto sommato prevedibile, visto il favore crescente delle precedenti edizioni e l’apprezzamento che la grappa sta riscuotendo all’estero, meno prevedibile era l’entità dell’afflusso registrato per il Coffee Experience, che in tre giorni ha realizzato oltre 5.000 degustazioni.
Interessanti le tendenze colte nei gusti dei visitatori: “A Grappa & C. Tasting – ha detto Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori e professore di Analisi sensoriale in università italiane ed estere - osserviamo in questi giorni una tendenza verso prodotti morbidi, con grande interesse per le grappe invecchiate con questa caratteristica. Notiamo anche un’attenzione rinnovata per i liquori tipici e tradizionali, legati alla nostra storia agroalimentare”.
Coffee Experience, invece, “evidenzia – secondo Odello - una maggiore attenzione da parte del mondo professionale dell’ospitalità a selezionare prodotti di qualità. Una tendenza non percepita ancora completamente dal mondo dei produttori di caffè. Coffee Experience alla sua prima edizione è una scommessa vinta: Vinitaly non solo permette all’operatore professionale di selezionare vini e distillati, ma gli offre ora la stessa possibilità per il caffè”.
Questo prodotto di punta dell’agroalimentare italiano ha oggi, grazie all’Istituto Nazionale Espresso Italiano, patrocinatore del banco di assaggio ad Agrifood Club assieme all’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, anche un Espresso Italiano Certificato e un Cappuccino Certificato, così da avere nei bar ed esercizi pubblici che aderiscono all’iniziativa (riconoscibili per il marchio) una miscela di caffè qualificata lavorata con una macchina e un macinadosatore qualificati da un barista abilitato, per arrivare alla tazzina senza perdere, ma anzi esaltando, la qualità sensoriale del prodotto.

VINITALY, GRAPPA E CAFFE' PROTAGONISTI


I banchi di assaggio del Centro Studi Assaggiatori
A VINITALY GRAPPA E CAFFÈ
PROTAGONISTI ASSIEME AL VINO
Successo del 21° Grappa & C. Tasting e del 1° Coffee Experience, con oltre 7.000 degustazioni nei primi tre giorni di manifestazione. Un’opportunità per fare cultura del prodotto e per capire i gusti dei consumatori.

Verona, 5 aprile 2009 - A Vinitaly non si vive di solo vino. Grazie al ventunesimo Grappa & C. Tasting e al primo Coffee Experience, debuttante ad Agrifood Club, anche altre eccellenze del made in Italy hanno la loro vetrina internazionale a Verona. Merito del Centro Studi Assaggiatori, organizzatori dei due eventi in collaborazione con Veronafiere.
183 i distillati e i liquori in degustazione e 35 i caffè tra espresso, moka e capsule, per quello che è il più grande banco di assaggio mai realizzato finora per il caffè. Obiettivo dei due banchi è quello di fare cultura del prodotto, che metta in grado operatori e consumatori di distinguere tra le varie offerte, anche in termini di qualità.
Incessante il lavoro dei sensorialisti, impegnati a spiegare alle centinaia di persone che ogni giorno hanno chiesto di degustare, i segreti sensoriali dei vari prodotti.
Se il successo per il Grappa & C. Tasting - più di 2.000 assaggi nei primi tre giorni di manifestazione - era tutto sommato prevedibile, visto il favore crescente delle precedenti edizioni e l’apprezzamento che la grappa sta riscuotendo all’estero, meno prevedibile era l’entità dell’afflusso registrato per il Coffee Experience, che in tre giorni ha realizzato oltre 5.000 degustazioni.
Interessanti le tendenze colte nei gusti dei visitatori: “A Grappa & C. Tasting – ha detto Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori e professore di Analisi sensoriale in università italiane ed estere - osserviamo in questi giorni una tendenza verso prodotti morbidi, con grande interesse per le grappe invecchiate con questa caratteristica. Notiamo anche un’attenzione rinnovata per i liquori tipici e tradizionali, legati alla nostra storia agroalimentare”.
Coffee Experience, invece, “evidenzia – secondo Odello - una maggiore attenzione da parte del mondo professionale dell’ospitalità a selezionare prodotti di qualità. Una tendenza non percepita ancora completamente dal mondo dei produttori di caffè. Coffee Experience alla sua prima edizione è una scommessa vinta: Vinitaly non solo permette all’operatore professionale di selezionare vini e distillati, ma gli offre ora la stessa possibilità per il caffè”.
Questo prodotto di punta dell’agroalimentare italiano ha oggi, grazie all’Istituto Nazionale Espresso Italiano, patrocinatore del banco di assaggio ad Agrifood Club assieme all’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, anche un Espresso Italiano Certificato e un Cappuccino Certificato, così da avere nei bar ed esercizi pubblici che aderiscono all’iniziativa (riconoscibili per il marchio) una miscela di caffè qualificata lavorata con una macchina e un macinadosatore qualificati da un barista abilitato, per arrivare alla tazzina senza perdere, ma anzi esaltando, la qualità sensoriale del prodotto.

VINITALY, GRAPPA E CAFFE' PROTAGONISTI


I banchi di assaggio del Centro Studi Assaggiatori
A VINITALY GRAPPA E CAFFÈ
PROTAGONISTI ASSIEME AL VINO
Successo del 21° Grappa & C. Tasting e del 1° Coffee Experience, con oltre 7.000 degustazioni nei primi tre giorni di manifestazione. Un’opportunità per fare cultura del prodotto e per capire i gusti dei consumatori.

Verona, 5 aprile 2009 - A Vinitaly non si vive di solo vino. Grazie al ventunesimo Grappa & C. Tasting e al primo Coffee Experience, debuttante ad Agrifood Club, anche altre eccellenze del made in Italy hanno la loro vetrina internazionale a Verona. Merito del Centro Studi Assaggiatori, organizzatori dei due eventi in collaborazione con Veronafiere.
183 i distillati e i liquori in degustazione e 35 i caffè tra espresso, moka e capsule, per quello che è il più grande banco di assaggio mai realizzato finora per il caffè. Obiettivo dei due banchi è quello di fare cultura del prodotto, che metta in grado operatori e consumatori di distinguere tra le varie offerte, anche in termini di qualità.
Incessante il lavoro dei sensorialisti, impegnati a spiegare alle centinaia di persone che ogni giorno hanno chiesto di degustare, i segreti sensoriali dei vari prodotti.
Se il successo per il Grappa & C. Tasting - più di 2.000 assaggi nei primi tre giorni di manifestazione - era tutto sommato prevedibile, visto il favore crescente delle precedenti edizioni e l’apprezzamento che la grappa sta riscuotendo all’estero, meno prevedibile era l’entità dell’afflusso registrato per il Coffee Experience, che in tre giorni ha realizzato oltre 5.000 degustazioni.
Interessanti le tendenze colte nei gusti dei visitatori: “A Grappa & C. Tasting – ha detto Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori e professore di Analisi sensoriale in università italiane ed estere - osserviamo in questi giorni una tendenza verso prodotti morbidi, con grande interesse per le grappe invecchiate con questa caratteristica. Notiamo anche un’attenzione rinnovata per i liquori tipici e tradizionali, legati alla nostra storia agroalimentare”.
Coffee Experience, invece, “evidenzia – secondo Odello - una maggiore attenzione da parte del mondo professionale dell’ospitalità a selezionare prodotti di qualità. Una tendenza non percepita ancora completamente dal mondo dei produttori di caffè. Coffee Experience alla sua prima edizione è una scommessa vinta: Vinitaly non solo permette all’operatore professionale di selezionare vini e distillati, ma gli offre ora la stessa possibilità per il caffè”.
Questo prodotto di punta dell’agroalimentare italiano ha oggi, grazie all’Istituto Nazionale Espresso Italiano, patrocinatore del banco di assaggio ad Agrifood Club assieme all’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, anche un Espresso Italiano Certificato e un Cappuccino Certificato, così da avere nei bar ed esercizi pubblici che aderiscono all’iniziativa (riconoscibili per il marchio) una miscela di caffè qualificata lavorata con una macchina e un macinadosatore qualificati da un barista abilitato, per arrivare alla tazzina senza perdere, ma anzi esaltando, la qualità sensoriale del prodotto.

RASSEGNA STAMPA: MESSAGGERO VENETO, IL GAZZETTINO, IL PICCOLO

Cominciamo con la prima pagina del Messaggero Veneto

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Guerra di cifre sulla manifestazione a Roma per il lavoro.
Il sindacato: siamo due milioni 700 mila. La Questura: 200 mila
In corteo anche Franceschini e Veltroni Il centro-destra ironizza. Brunetta: «Una scampagnata». Gasparri: «Carnevalata»
Cgil in piazza: il governo faccia di più
Epifani al premier: «Ora apra il confronto sulla crisi». La replica: «Con i sordi non si può parlare»
Caffaro: servono 60 milioni per la bonifica. Safilo: la tensione è ancora alta

di VINDICE LECIS
ROMA. «E’ una soddisfazione aver riempito nuovamente la piazza e non era scontato». Guglielmo Epifani dal palco rosso si gode il colpo d’occhio del Circo Massimo gremito da centinaia di migliaia di persone: «Una delle più grandi manifestazioni di sempre». Il ricordo corre al 23 marzo 2002. «Per noi tutti oggi è un grande motivo di orgoglio ed emozione tornare qui insieme, qui dove tre milioni di persone scrissero una pagina che nessuno ha scordato».
Cntinaia di migliaia di persone – 2,7 milioni secondo gli organizzatori, solo 200mila secondo la questura – sono arrivate al Circo Massimo in cinque cortei lunghissimi, che hanno impiegato ore per giungere a destinazione. Decine di treni, due navi, 7000 pulmann per portare a Roma i manifestanti da tutta Italia.La Cgil di oggi, che si schiera in difesa dei lavoratori colpiti dalla crisi economica e contro le politiche del governo Berlusconi, non sembra isolata nel paese reale: propone un tavolo anticrisi immediato e un referendum a Cisl e Uil sul modello contrattuale. «Il tempo ci ha dato ragione – ha detto il segretario generale della Cgil nel suo comizio – la crisi si profila lunga, profonda e sta investendo molti settori». E «molti dei lavoratori che sono qui, ai quali va l’abbraccio della Cgil, non sanno come andrà l’accordo sugli ammortizzatori sociali ora che le 52 settimane di cassa integrazione stanno per finire».La Cgil si chiede allora con questa manifestazione imponente - ma lo ha già fatto con lo sciopero generale del 12 dicembre e quello dei meccanci e degli statali el 13 febbraio - "perché il governo non fa di più. Perché oltre agli aiuti alle banche ha deciso di dare aiuto al Paese solo per 4,1 milioni di euro". Serve dunque un confronto reale, «un tavolo vero – dice Epifani – per affrontare in modo serio ordinato e coerente la crisi. E si tratta di una richiesta che non è un sfida ma una richiesta per verificare di avere un vero confronto». Perché una crisi così vasta e profonda, con un Pil che scenderà del 4% quest’anno "non può essere affrontata né con battute né con misure non all’altezza. Lo dico con il cuore in mano, ma dietro queste cifre ci sono milioni di persone e molte imprese. Un calo di queste dimensioni non vuol dire tornare a sei-sette anni fa ma è un ritorno nel vuoto». Non può il governo «aspettare che passi la nottata perché è come sarà questa nottata che dipenderà come sarà il nuovo giorno». Il segretario ha messo in fila le richieste immediate: anzitutto la politica industriale e gli investimenti, soprattutto nelle aree di crisi e del Mezzogiorno. In secondo luogo «discutere la congruenza e la capacità degli ammortizzatori sociali ed avere il blocco effettivo dei licenziamenti per la durata di questa crisi». Il terzo punto è quello del reddito di anziani e pensionati «che sono i grandi dimenticati di questa crisi». Infine, ricorda Epifani, «vorremmo poter discutere delle questioni fiscali e della restituzione del drenaggio fiscale a chi fa il proprio dovere». La mobilitazione della Cgil è stata anche promossa per contestare l’accordo separato sulla contrattazione firmato da Cisl e Uil col governo: «Abbiamo ragione noi. La contrattazione collettiva non può essere sostituita da niente. Siamo pronti a un nuovo referendum vincolante e a discutere sui temi della rapprsentatività». Epifani non ha calcato la mano su Bonanni e Angeletti e ha, anzi, rilanciato la necessità dell’unità perché «sulla crisi anche Cisl e Uil non possono non essere d’accordo». La divisione «non può proseguire perché la crisi è un problema di tutti. Davanti alla situazione attuale abbiamo bisogno di riaffermare il peso del sindacato confederale».Una sintonia anche con l’appello lanciato dal segretario del Pd Dario Franceschini che ha partecipato a uno dei cinque cortei: «Alla Cgil dico che è giusto scendere in piazza ma che non bisogna farlo mai contro gli altri sindacati. Ora è necessario aprire una stagion di unità e superare le divisioni. Ma Il segretario di un partito progressista sta sempre con i lavoratori».


Il Comune rivendica la cessione degli impianti e una quota dell’energia
Tarvisio fa causa alla Regione per le centraline della miniera

di ANTONIO SIMEOLI
L’esterno della miniera di Cave del Predil: all’interno ci sono le due centraline oggetto del contendere
TARVISIO. Due centraline elettriche all’interno di una miniera dismessa da ormai 18 anni. Due centraline che rischiano di diventare una patata bollente indigesta per la Regione. Per avere la proprietà degli impianti nella miniera di Cave del Predil, infatti, il Comune di Tarvisio ha presentato al Tribunale di Trieste una causa civile nei confronti della Regione, proprietaria delle centaline, che, secondo l’ente locale che si rifà a una serie di delibere e leggi regionali, ultima la 38 del 1996, avrebbero dovuto da tempo passare al Comune.
Non solo. L’ente locale, guidato dal sindaco Renato Carlantoni, centro-destra come la giunta Tondo, chiede alla Regione anche di versare al Comune quota parte dell’energia elettrica prodotta dalle centrali (arretrati compresi), come stabilito nella convenzione 6.578 del 1997 stipulata dalla Regione con la Cividale spa per la gestione degli impianti. Data la premessa è chiaro che le centraline di Muda e del XIII livello all’interno della miniera non sono due impianti qualsiasi: sono la classica gallina dalle uova d’oro, se è vero che a regime sono in grado di produrre in media più di 3.800 kw all’anno e di “rendere” una cifra vicina ai tre milioni di euro. I due impianti sfruttano l’acqua della miniera e producono energia: una parte serviva al funzionamento delle pompe che tolgono l’acqua dalla miniera e degli impianti della stessa (luci, ascensori), un’altra, non marginale, può essere venduta. Quando nel 1991 si chiuse la ultrasecolare storia della miniera cominciò la lunga fase di messa in sicurezza degli impianti, ora vicina alla conclusione. La Regione con una serie di delibere affidò la gestione alla società Predil Raibl srl, motivando la scelta con la necessità di servirsi di personale preparato e del posto, sempre in attesa della messa in sicurezza. Poi arrivò la legge Regionale 38/96 in cui si ribadiva che le centraline dovessero, alla fine dei lavori, passare a titolo gratuito al Comune.Arrivò così la convenzione tra Regione e Raibl-Predil spa, poi incorporata nella Cividale spa, fondata dal compianto ingegner Adalberto Valduga, altra pietra miliare della vicenda. Con questa l’ente affidò alla Cividale spa la gestione degli impianti riconoscendo alla stessa il rimborso delle spese (60 mila euro al mese, 1,6 milioni all’anno) mettendo però a disposizione del Comune di Tarvisio, che si ribadiva essere destinatario finale della proprietà dei beni, di quota parte dell’energia prodotta e venduta, tolta ovviamente la parte necessaria al funzionamento di pompe e impianti. Tre anni più tardi con la legge 2/99 la Regione nominò un Commissario, l’architetto Alaimo Spadon, che avviò i fatidici lavori di messa in sicurezza, un piano da oltre sei milioni di euro, prima di essere avvicendato dall’avvocato Francesco Vespasiano. E il 30 maggio 1996, a metà del governo Illy, l’altra pietra miliare, o dello scandalo secondo il Comune di Tarvisio, della questione: l’atto aggiuntivo 8.692 con cui la Regione “aggiornò” la convenzione con la Cividale spa. Secondo l’atto, a collaudo eseguito delle opere di messa in sicurezza - quando cioè le centraline produrranno energia al cento per cento, non essendo più in funzione le pompe nella miniera – la Regione rimborserà all’impresa 47 mila euro al mese (iva inclusa) per le spese di gestione, ricevendo dalla Cividale spa un canone pari al 35% del prezzo della rete di distribuzione. La convenzione ha validità di sei anni con diritto di prelazione del concessionario nel caso la Regione intendesse vendere gli impianti.Ma secondo la legge le centraline non dovevano passare gratuitamente al Comune, che nel frattempo non ha visto un euro di quella famosa “quota parte dell’energia prodotta”? Quanto basta per una causa civile, anche all’”amica” Regione.


Università La protesta del preside di facoltà: la Regione prema su Roma
Scure della Gelmini su Medicina
La riforma taglia 12 dei 29 corsi di specializzazione in Friuli

UDINE. Il ministro Gelmini taglia le scuole di specializzazione a Medicina. Udine dei 29 corsi attivati ne perde 12, tanti sono quelli privi dei requisiti per rimanere autonomi.


Udine Continua il dibattito sulla trasformazione dell’area del centro storico in zona pedonale «Park sotterraneo in piazza XX settembre»
La proposta della Camera di commercio: sono pronti importanti investitori

UDINE. I parcheggi sotterranei in città, in particolare nel centro storico, potrebbero nel giro di qualche anno moltiplicarsi. Accanto al progetto per quello in piazza Primo maggio, potrebbe presto decollare anche l’ipotesi di un park sotterraneo in piazza XX settembre. La proposta porta la doppia firma della Confcommercio di Udine e della Camera di commercio, quest’ultima convinta che la realizzazione di un parcheggio sotterraneo in centro potrebbe trovare presto investitori privati.


I PARTITI VERSO LE EUROPEE
LE REGOLE DI CICERONE di FRANCESCO JORI

Né il pelo né il vizio. Non ne vogliono proprio sapere di perdere le vecchie e deteriori abitudini gli apparati di partito specialisti in autoconservazione: specie quando ci sono elezioni di mezzo, con la lotteria delle candidature. Arrivano le europee e cinque prestigiosi istituti internazionali lanciano un appello a “selezionare candidati qualificati e impegnati a costruire un’Unione più forte”: convincente al punto che lo sottoscrivono, tra gli altri, dieci ex capi di Stato e di governo. Ma dal Brennero a Capo Lilibeo l’occasione di giugno è troppo ghiotta per anteporre gli interessi della “casa comune” continentale a quelli della propria bottega: grazie al sistema proporzionale e all’assenza dell’obbligo di stare in coalizione, diventa un momento strategico in cui contarsi, per utilizzare subito dopo il proprio peso specifico nei rapporti interni alle alleanze o al partito o per rimettere in discussione le leadership. E anche per fare cassa, naturalmente: vedi le innaturali alleanze tra formazioni mignon per superare la soglia del 4% e partecipare quindi alla spartizione dei cospicui rimborsi. L’importante non è quel che dici, ma farsi vedere, spiegava nella Roma che fu Quinto Tullio Cicerone al fratello Marco, candidato al consolato, nel suo “Commentariolum petitionis”, un vero e proprio manualetto per la campagna elettorale. Due millenni dopo nulla è cambiato: per farsi notare e quindi votare, i partiti si preparano a schierare il solito campionario di fuffa umana, dalle hostess alle letteronze, dai divetti degli stadi ai guitti dei teleschermi. Che magari non sanno nemmeno in che paese sia Strasburgo.O che non sanno che differenza passi tra una direttiva e una diretta e che masticano sì e no un inglese per corrispondenza interrotto alla seconda lezione; ma l’importante è che attirino voti, che facciano cassetta elettorale. A fianco di costoro, non mancano naturalmente i “rieccoli”, trombati di lungo corso ma che rappresentano il “fresco lana” della politica: buoni per tutte le stagioni, magari saltando da uno schieramento all’altro. Ugualmente riprovevole infine (caso unico in Europa) è il trucco di schierare politici o personaggi famosi che si faranno da parte subito dopo il responso delle urne, cedendo il posto a una coorte fatta in fin troppo larga misura da “minus habens”, peraltro lautamente retribuiti con le indennità più alte dell’intera Unione. E quello che sconcerta ancor più di tale prassi è che vi ricorrono tutti, partiti grandi e forze bonsai, salvo criticarsi ferocemente l’un l’altro per farlo.Per l’ennesima volta, in definitiva, l’Italia si prepara a elezioni europee in assenza di Europa: proprio mentre il Trattato di Lisbona rafforza i poteri dell’Europarlamento, rendendo quindi ancor più strategico il voto di giugno. Quasi tutti gli altri paesi l’hanno capito e d’altra parte sono abituati da sempre a inviare a Strasburgo un personale politico preparato, in grado di fare lobby per il proprio paese. L’Italia, a parte poche lodevoli eccezioni, preferisce puntare sui turisti del seggio: perché non solo Roma e Milano, ma anche Gemonio e Arcore per noi sono più importanti di Bruxelles. «Rifiutiamo ogni declassamento delle prossime elezioni a una competizione nazionale», chiede l’appello prima ricordato. Se pensano di spedirlo a casa nostra, possono tranquillamente risparmiare il francobollo.

L’APPELLO DA VIAREGGIO
Englaro a Fini e Schifani: cambiamo il biotestamento

CAMPAGNA DEL FVG AL VINITALY
«Non si deve criminalizzare il consumo moderato di vino»

BASKET, LA CORSA PER LA SALVEZZA
La Snaidero a Ferrara non può più sbagliare

IN MATTINATA IL GP DELLA MALESIA
La Ferrari delude ancora Raikkonen 7º, Massa 16º

In Fvg i supermercati scalzano i piccoli negozi

di RENATO D’ARGENIO
UDINE. Aumenta, in Italia, il numero di esercizi del piccolo dettaglio (+5,4%), ma con andamenti differenziati tra il comparto degli alimentari e quello degli altri generi: i primi si riducono di 11.500 unità, mentre aumentano di oltre 63 mila unità quelli del comparto non food. Questo è il dato più significativo che emerge nell’analisi realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio sull’evoluzione e sulla struttura territoriale tra il 2002 e il 2008 della distribuzione commerciale al dettaglio contenuta nel «Rapporto sulle economie territoriali». Dallo studio emerge che è in aumento anche la grande distribuzione, soprattutto al Sud con un incremento di oltre 1.800 strutture (+55%).A livello regionale, il piccolo dettaglio alimentare registra le maggiori flessioni proprio in Friuli Venezia Giulia (-17,3%), seguito da Trentino Alto Adige (-16,3%), Lombardia (-14,9%) e Piemonte (-14%). I negozi di abbigliamento-calzature-cosmetici crescono di più nel Lazio (+28,8%), Sicilia (+17,4%), Sardegna (+16,7%), Campania (+14,4%). Oltre 160mila i punti vendita del commercio ambulante ed itinerante con un incremento di poco superiore alle 35mila unità di cui quasi la metà concentrate nel Mezzogiorno.Una situazione che secondo il presidente di Confcommercio Fvg, Giuseppe Pavan, è comunque destinata a cambiare ulteriormente nei prossimi mesi. «L’andamento differenziato è in parte dettato dalle nuove abitudini dei consumatori, sempre più attenti al rapporto qualità-prezzo, in parte alle scelte politiche fatte negli anni passati dalle giunte regionali e in parte, ancora, dalla nuova filosofia dell’acquisto legata a un modo meno “rigido” degli spostamenti. Ne viene fuori che le famiglie preferiscono fare la spesa nei grandi centri, ma non solo: anche nei banchi ambulanti. In entrambi i casi la scelta è legata sia al fattore costi sia al fattore qualità – continua Pavan –. Mentre i consumi continuano a calare, gli ambulanti fanno segnare una crescita, a dimostrazione che il consumatore è più attento anche ai canali della distribuzione».«Da qui a dire addio al negozio degli alimentari sotto casa, però, ce ne passa – insiste il presidente dell’assiciazione Fvg –. Se è vero che la ricerca e i numeri fanno registrare una sensibile diminuzione del piccolo negozio dove comprare, al volo latte o pane, è anche vero che proprio la grande distribuzione sta ripensando le proprie reti di vendita, riavvicinandosi al negozio sotto i 200 metri quadrati da sistemare agli angoli delle strade. Ecco perchè credo che nel giro di un anno questi numeri, almeno nella nostra regione, saranno ribaltati».«Tra l’altro proprio in Friuli Vg, gli spazi per implementare la grande distribuzione sono ormai molto pochi. Le scelte fatte negli ultimi anni sono appunto quelle di “tutelare” il piccolo negozio. Non è un caso se si stanno riprendendo nei centri storici – dato confermato anche dalla ricerca, ndr –; anche perchè le amministrazioni locali aiutano queste realtà con dei contributi». «Le aree che, invece, più soffrono, in questo momento, sono quelle triestine e della montagna, ma – come dicevo – credo che questa situazione è destinata a cambiare. La preoccupazione vera è legata più che altro ai consumi; il difficile momento economico pesa e peserà per tutto quest’anno».


Berlusconi al telefono ignora la Merkel e minaccia i media: basta, misure dure

STRASBURGO. Ancora una volta Silvio Berlusconi crea imbarazzo. La seconda giornata del vertice Nato di Strasburgo, che celebra il sessantesimo anniversario dell’Alleanza, si apre sulle rive del Reno con un nuovo strappo al cerimoniale. La scena, ripresa dalle telecamere, fa il giro della Rete e diventa un caso. La prima inquadratura mostra Silvio Berlusconi che scende dalla sua auto con il telefonino incollato all’orecchio e fa gesti disperati verso Angela Merkel per farle capire che l’avrebbe salutata successivamente. La Merkel, visibilmente imbarazzata, resta impietrita sul tappeto rosso. Berlusconi quindi si mette a passeggiare sulla riva del fiume continuando a parlare al telefonino. Le telecamere fissano la Merkel, che non capisce cosa stia succedendo ma è indispettita. La cerimonia va avanti. Il cancelliere tedesco, al fianco di altri leader, attraversa il ponte dal lato tedesco incontrando a metà strada il presidente francesce Nicolas Sarkozy. I due posano per la foto di gruppo con gli altri capi di Stato e di governo. L’evento simboleggia la pacificazione franco-tedesca dopo le due guerre mondiali. Alla foto però manca Berlusconi, che salta anche il minuto di silenzio per i caduti nelle missioni Nato.Cosa è che ha spinto i presidente del consiglio italiano a snobbare il cancelliere tedesco? La spiegazione la offre un irritatissmo Berlusconi. «Angela Merkel sapeva benissimo che ero al telefono con il premier turco Erdogan perché ero stato incaricato dal segretario generale della Nato uscente, Jaap de Hoop Scheffer di contattarlo direttamente per tentare di sbloccare lo stallo sulla nomina di Andres Fogh Rasmussen a segretario della Nato», spiega il Cavaliere, che rivendica il merito di aver spianato la strada alla nomina di Rasmussen. «Il premier Turco Erdogan ha dato a me l’accordo» assicura Berlusconi. Tutto merito suo? Passa qualche minuto e Erdogan dichiara: «La Turchia ha dato il suo via libera alla nomina di Rasmussen come segretario generale della Nato grazie alle garanzie fornite ad Ankara dal presidente americano Barack Obama». Poi, in serata, il presidente turco, Abdullah Gul, riconosce il pressing esercitato dal Cavaliere: «Berlusconi ha lavorato molto per questo risultato e lo ringrazio».Le polemiche sulle sue gaffe hanno fatto infuriare il Cavaliere: «Ci sono state calunnie nei miei confronti e disinformazioni nei confronti dei lettori. E quindi, a un certo momento io non voglio arrivare a dire» che servono «azioni dirette e dure nei confronti di certi giornali e di certi protagonisti della stampa, però sono tentato perchè non si fa così». Così Berlusconi a proposito di quanto scritto e visto in questi giorni sulle foto di gruppo con la Regina d'Inghilterra, sul video internet sul ministro Giorgia Meloni e su quanto avvenuto ieri a Strasburgo.Alla domanda su quali possano essere tali misure, ha risposto: «Perchè, voi pensate che se io dico “non guardate più una televisione o altro” non c'è nessuno che mi segue in Italia?».

UDINE
Nasce la prima associazione italo-romena

SAN DANIELE
Muore a 10 anni: la famiglia presenta denuncia

UDINE
La morte di Eluana: la Marion scrive al consiglio comunale

SAN GIOVANNI
«I sindaci si mobilitino per la sedia»

UDINESE Sfida per riaprire il campionato
Oggi alle 19 la partita con l’Inter al Friuli

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Segue Il Gazzettino, edizione Friuli, pagina 2

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Don Corgnali critica l’ipotesi di togliere gli stand dell’Austria: «La "contaminazione" con altre terre è nella nostra storia»
Friuli Doc, i cattolici chiedono più cultura
Monsignor Nobile: «Sarebbe bello organizzare concerti corali o organistici nei luoghi sacri»
Persic: «In mostra anche prodotti del design e dell’arte» In molti vorrebbero che ci fosse meno ressa

Un Friuli Doc "formato famiglia", con meno ressa e più cultura. E anche gli stand austriaci, se si può. Così il mondo cattolico vorrebbe la kermesse principe di Udine. «Qual era la finalità iniziale di Friuli Doc?». L’arciprete del Duomo, monsignor Luciano Nobile risponde alla nostra domanda (Come cambierebbe la kermesse?) con un’altra domanda. Perché, dice, «mi sembra che all’inizio la manifestazione fosse in forma più contenuta. Se si potesse, sarebbe bene riprendere il filo da lì. Sarebbe il caso di tornare alla fonte e vedere quali finalità aveva la kermesse quando è partita». Monsignor Nobile vorrebbe meno ressa in città? «No. La gente ha diritto di venire in città e mi fa piacere che vengano in tanti, se sono educati. Ecco, bisognerebbe richiamare di più all’educazione certe persone». Tornare alla "missione" originaria della kermesse, d’altronde, è anche il tasto su cui ha battuto più spesso l’assessore regionale Luca Ciriani. Per monsignor Nobile tornare alle origini vuol dire anche pensare se non sia il caso di inserire qualcos’altro oltre all’enogastronomia. «Non so - dice - se val la pena fare qualcos’altro di culturale. Non so se questo rientra nelle finalità. Tempo addietro si ipotizzava di offrire qualcosa di più alla gente: si potrebbe fare qualcosa in friulano. Ci sono dei cori friulani attivi in giro per il mondo, attività culturali molto ben organizzate... Si potrebbe anche sfruttare le chiese per realizzare concerti corali o d’organo. Si potrebbe fare qualcosa di più, perché non c’è solo il Friuli da mangiare e da bere. C’è anche altro». Anche don Duilio Corgnali è di questa opinione, perché lui è «per il Friuli che usa l’intelligenza più che la pancia». Sulla manifestazione non vuole sbilanciarsi troppo, ma dice la sua sull’ipotesi che alla prossima edizione non ci siano gli stand carinziani e stiriani, ipotesi che mira a una "friulanizzazione" della kermesse. «Se è una festa friulana - dice don Corgnali -, che ci siano i carinziani non disturba perché il Friuli è sempre stato così: non può essere identificato senza i suoi vicini. Non mi pare che sia una motivazione seria, perché va contro la storia e la cultura di un popolo. Anzi, dovrebbero venire anche gli sloveni a Friuli Doc, perché la nostra è una terra che ha presenze culturali di provenienza tedesca e slovena. Non possiamo dichiararci estranei. Il plafond, lo zoccolo duro, sarà friulano, ma è sempre bello che sia interfacciato con queste altre culture, anche culinarie, che ci sono prossime e che si sono infiltrate nella nostra cultura non da oggi, ma da millenni. La nostra è una cultura "contaminata", in senso positivo». In realtà, il Comune punta a fare una festa dei popoli di confine a giugno, ma anche questa (come l’esclusione di carinziani e stiriani da Friuli Doc) è solo un’ipotesi. Secondo il presidente del consiglio pastorale di San Giorgio Maggiore, Alessio Persic, «è giusto che ci siano i carinziani, gli stiriani, magari anche gli sloveni e gli istriani. Se il Comune pensa a un evento per le regioni contermini e vuole dedicare Friuli Doc solo al Friuli può anche essere, però». Anche Persic vorrebbe vedere un po’ più cultura. «La dimensione mangereccia da sagra andrebbe attenuata a vantaggio di una dimensione più espositiva. Ovvero, penso a mostre per far conoscere anche i prodotti dell’arte e del design friulano oltre a quelli enogastronomici. Così la manifestazione sarebbe una vetrina Doc a tutti i livelli, in modo che nessuno pensi che il Friuli sia solo speck e vini». Nicola Pizzamiglio, attivo nella Caritas, invece, ritiene che «sarebbe meglio una manifestazione più ristretta e un po’ più friulana». Cdm


L’INIZIATIVA
Chiese aperte per la Notte bianca

L’anno scorso l’idea fu un successo. E così quest’anno l’arciprete del Duomo, monsignor Luciano Nobile, si prepara a "bissare" l’iniziativa: aprire le chiese anche durante la Notte bianca targata 2009, che sarà in coincidenza con l’avvio dei saldi estivi. «Per la Notte bianca del 2008 ho aperto le chiese di mia competenza e anche quest’anno lo rifaremo. Grazie alla collaborazione di un gruppo di cittadini, gli "Amici della cattedrale", in occasione della Notte bianca di quest’estate penso di rifarlo, tenendo aperto il Duomo, la chiesetta della Purità, la chiesa del castello, e poi San Giacomo». Un modo per ricordare ai fedeli che la notte dello shopping senza limiti può essere anche l’occasione per andare oltre il consumismo e prendersi una pausa di riflessione dentro un luogo sacro. «Durante la Notte bianca - prosegue l’arciprete del Duomo - offriremo un momento di riflessione e preghiera». Ma monsignor Nobile ha mai pensato di aprire le chiese anche durante le notti di Friuli Doc? «Se me lo chiedono non dico di no, se vogliono organizzare un concerto o qualcosa di bello, coinvolgendo magari qualche coro o un organista». Cdm


PRESENZA IN FORSE
Gli austriaci delusi: alla kermesse non c’è spazio per noi
«Il Comune ci ha chiesto di partecipare a un eventoa giugno, ma sarà difficile»

Gli operatori carinziani si dicono dispiaciuti. «Ci è stata data notizia - fanno sapere i promotori della Wirtschaftskammer Kärnten, la camera di commercio carinziana - che quest’anno ci saranno problemi di spazio a Friuli Doc. Questo dispiace molto a tutti i partecipanti, siccome i nostri stand sono presenti fin dalle prime edizioni della manifestazione» Come tengono a precisare, «gli standisti verrebbero molto volentieri anche quest’anno, se ci fosse spazio e se sono i benvenuti». A quanto riferiscono, «il Comune ha fatto sapere che ci sono dei problemi di spazio» e che quindi si privilegerebbe la partecipazione di stand locali, anche per promuovere la "friulanizzazione" della kermesse, come suggerito anche dalla Regione. «Questo - spiegano i carinziani - ci dispiace molto». In alternativa, «il Comune ha proposto la partecipazione a un altro evento a giugno, ma è poco probabile che si riesca a partecipare», perché in contemporanea con altre manifestazioni. L’evento alternativo proposto è quella festa delle terre e delle regioni contermini che l’amministrazione ha immaginato per fare spazio a Stiria, Carinzia e Slovenia. Così Friuli Doc sarebbe più "friulana", ma le relazioni di "buon vicinato" sarebbero salve. Ancora non c’è niente di deciso sulla presenza o meno degli stand austriaci alla kermesse enogastronomica settembrina. «Speriamo - fanno sapere i carinziani - che non sia l’ultima parola e che ci sia ancora spazio per un ripensamento».


Intanto martedì prossimo gli operatori si incontrano all’Astoria per discutere dei disagi legati ai lavori e ai posteggi "rubati" dal cantiere
I negozianti: «XX Settembre, park interrato»
Cosatti propone il project financing e la Camera di commercio, con Da Pozzo, appoggia l’idea


XX SETTEMBRE / 2
Honsell: «Le Belle arti non permettono di scavare lì Proseguiamo con l’autorimessa di Giardin grande»
«Il progetto per Primo maggio pronto entro l’anno»

(cdm) L’idea di scavare un parcheggio interrato sotto piazza XX Settembre non è proprio una novità. Se n’è parlato spesso in passato e qualche mese fa un imprenditore ha anche realizzato una bozza di progetto, che prevedeva un ingresso da largo Ospedale Vecchio. Ma c’è un problema. E lo ricorda anche il sindaco Furio Honsell: la Soprintendenza ha detto no all’ipotesi di scavare sotto il plateatico. Sotto la piazza, infatti, come di recente ha rammentato anche l’assessore Gianna Malisani, ci sono i ruderi del palazzo del conte Lucio Antonio della Torre. «Fare un parcheggio interrato in piazza XX Settembre - dice Honsell - è la prima cosa a cui si penserebbe per recuperare i posti auto che si perderanno in superficie con la pedonalizzazione. Ma su questa ipotesi di scavare sotto la piazza c’è stato già in passato il blocco della Soprintendenza. Questo è il nodo, poi si possono fare tutti i progetti. Noi ci stiamo impegnando ora per realizzare il parcheggio interrato in piazza Primo maggio. Entro l’anno spero che sarà pronto il progetto. Adesso stiamo studiando la cosa dal punto di vista finanziario. Ci sono stati degli incontri anche con il presidente della Cciaa Da Pozzo. Fare due parcheggi interrati diventerebbe molto difficile. Se dobbiamo fare un’autorimessa, facciamola dove c’è il parere positivo della Soprintendenza. In ogni caso, verificheremo se le Belle arti restano della stessa opinione su XX Settembre».


Confcommercio rilancia la proposta di un parcheggio sotterraneo in piazza XX Settembre. Il presidente mandamentale Pietro Cosatti pensa a un project financing. «Ritengo ci possa essere un certo numero di imprenditori interessati a un tale investimento – dice Cosatti –. Comprendiamo la logica di un’amministrazione comunale che punta a concretizzare la sua linea politica ma riteniamo doveroso trovare alternative a una sede stradale di piazza XX Settembre priva di parcheggi». Cosatti pensa a un “modello Klagenfurt”. «In una piazza centralissima della città austriaca – sottolinea Cosatti – funziona molto bene un parcheggio sotterraneo, lo stesso che potrebbe risolvere non pochi problemi al centro storico di Udine. Una simile struttura consentirebbe a vari residenti privi di garage di trovare spazio per la loro vettura e diventerebbe un ulteriore incentivo a entrare comodamente in un’area principale della città. Quello che da tempo chiedono i commercianti udinesi». Il progetto viene sin d’ora raccolto dalla Camera di commercio di Udine. «Sono anch’io convinto che vari investitori potrebbero trovare interessante l’operazione – dice il presidente della Cciaa Giovanni Da Pozzo –. Per quel che ci riguarda, dovessero realmente emergere, la Camera è pronta a svolgere un ruolo importante e a dare il proprio concreto contributo a sostegno delle categorie economiche che risulterebbero ovviamente beneficiate da una simile realizzazione, utile tuttavia anche ai residenti nel cuore della città». Da Pozzo ricorda a questo proposito di aver incontrato pochi giorni fa l’assessore Malisani a proposito del progetto di autorimessa di piazza Primo Maggio. «Teniamo in caldo anche questa ipotesi – precisa Da Pozzo –, condivisa prima che da me anche dal compianto presidente Adalberto Valduga, perché pure quell’area deve diventare più attrattiva nei confronti di chi entra a Udine. Al tempo stesso ci muoveremo perché, in vista degli interventi comunali su piazza XX Settembre, gli operatori commerciali si vedano mettere a disposizione soluzioni alternative. In primis quella di un parcheggio sotterraneo che, con un project financing, non peserebbe eccessivamente sulle finanze pubbliche». Intanto un gruppo di commercianti, esercenti, professionisti e residenti dell’area di piazza XX Settembre si incontrerà martedì prossimo alle 19.30 all’Astoria per discutere dei disagi causati dai lavori di sistemazione delle vie intorno alla piazza, a cominciare dai posteggi "rubati" dal cantiere.


«I nostri connazionali che commettono dei crimini ci offendono due volte»
I rumeni mettono radici
«Siamo ben inseriti, ma si verificano tuttora casi di diffidenza»

La comunità rumena a Udine è una realtà forte e ben inserita nella vita sociale. In provincia risiedono ormai migliaia di cittadini rumeni e, secondo i dati 2007 della Camera di commercio di Milano, vi operano 142 ditte individuali con titolare rumeno. Senza contare poi le attività svolte dalle varie realtà associazionistiche insediatesi sul territorio che hanno contribuito a mantenere un clima disteso tra la comunità italiana e quella rumena anche dopo il clamore mediatico dopo i crimini commessi da alcuni cittadini rumeni. In prima linea, dal 1995, c’è l’associazione Romeni in Friuli Venezia Giulia, operativa dal 1995. «Già il nome dell’associazione sottolinea che viviamo nel territorio, con un forte radicamento. Lavoriamo soprattutto per aiutare la seconda generazione, nata qui in Italia, a scoprire la loro doppia identità rumena e friulana – ha precisato la responsabile, Daria Iordake -. I crimini commessi da alcuni rumeni sono un duro colpo per noi, ci offendono due volte, come rumeni e come friulani. Ma fortunatamente qui non siamo stati vittime di aggressioni o insulti, fisici o verbali». Cosa che ha testimoniato anche il parroco della chiesa ortodossa, Iustinian Deac: «I rumeni a Udine lavorano bene e difendono la dignità del popolo rumeno in queste terre». Anche se, come ha ricordato il parroco greco-cattolico, Joan Marginean, si sono verificati anche qui purtroppo alcuni casi di diffidenza, che hanno reso più difficile trovare lavoro, specialmente per le donne. Per lo più, però, i problemi sono esattamente identici a quelli dei cittadini italiani, con le preoccupazioni per la crisi economica. E così da ieri la collaborazione tra le due comunità si è fatta ancora più stretta, con l’inaugurazione della prima sede nazionale in viale Venezia dell’associazione culturale Europa, nata con lo slogan “Udine porta d’Oriente”, come ha ricordato Mauro Chirizzi, responsabile per le relazioni esterne del sodalizio italo-romeno. «È dalle diversità che c’è una forte possibilità di crescita per tutti. Insieme si può costruire un futuro migliore per tutti», ha salutato con favore la nascita della nuova associazione il sindaco di Udine, Furio Honsell, davanti a numerosi illustri ospiti rumeni e all’assessore provinciale, Mario Virgili. e.v.


Applausi per il giovane consigliere Anzolini all’assemblea dell’Unione di centro
E Fabrizio fa la star come Debora

(cdm) C’è già chi lo chiama "effetto Debora". Ma sembra ingeneroso avventurarsi in simili paragoni. In ogni caso, mentre la 38enne Serracchiani assurge alla candidatura europea con il Pd, c’è un altro giovane politico che si fa notare a livello nazionale. E, stavolta, fra le fila del centrodestra. Il giovane è Fabrizio Anzolini, ha 25 anni, e fa il consigliere comunale nella Lista Cainero. A Roma si è fatto notare venerdì quando ha parlato all’assemblea nazionale dell’Unione di centro, che ha visto schierati big come Pezzotta, Tabacci, De Mita, Adornato, Magdi Cristiano Allam, Poli Bortone, Cesa e Fisichella, oltre, ovviamente al leader Casini. «Sono intervenuto dopo Wilfred Martens, presidente del Partito popolare europeo, è stato emozionante», ricorda Anzolini. Che ha strappato più di qualche applauso («sei per l’esattezza», ricorda lui) grazie anche a un piccolo imprevisto che ha gestito con abilità da istrione. «Mentre stavo parlando del fatto che bisogna costruire una nuova casa in cui i valori siano le pietre miliari, è arrivato un tecnico che vicino al palco si è messo a sistemare il simbolo del partito con lo scotch. E io ho detto, rivolto alla platea: anche lui a modo suo sta cercando di costruire qualcosa. Si sono molto divertiti». E, difatti, il Messaggero di Roma cita proprio il nostro consigliere fra i «moltissimi giovani» dell’auditorium, come uno «che sta al microfono meglio di certi noiosi big e non recita lezioni a pappagallo». Anzolini dice di avere le idee chiare sulla sua collocazione politica: «Anche se in Comune sto con una lista civica, a livello nazionale faccio riferimento all’Udc».


Innovare, Antonella Nonino portavoce e segretaria

Antonella Nonino portavoce-segretario, affiancata, in qualità di vice, da Clara Canci; Carlo De Monte tesoriere; Gabrielle Biondani revisore; Furio Honsell presidente. Poi, cinque gruppi di lavori su Energia e ambiente, Urbanistica e mobilità, Cultura e formazione, Politiche sociali e Rapporti con il territorio. È questa la struttura che Innovare con Honsell si è data ieri all’assemblea elettiva, coordinata dal capogruppo in consiglio comunale Enrico D’Este. «Vogliamo lavorare con i cittadini udinesi e friulani – ha detto Honsell – per colmare il distacco che c’è fra la gente e la politica attraverso la partecipazione, la condivisione». I cinque gruppi di lavoro, aperti ai contributi di tutti, vogliono essere dei pensatoi dove si delineano le strategie per dare risposte anche ai problemi contingenti dei cittadini, alle loro emergenze, aggravate dalla crisi. «Assieme – ha detto ancora Honsell - possiamo fare molto, più di quanto si creda. Al centro della nostra attenzione deve esserci sempre e comunque la qualità della vita dei cittadini e quindi la persona. Qualità della vita che si realizza soltanto con politiche condivise con le forze sociali, economiche, sindacali e con i comuni del comprensorio». Antonella Nonino (che oltre a essere consigliera comunale è anche figlia del presidente Amga Antonio Nonino) era assente per un’improvvisa indisposizione di stagione, ma ha ringraziato per bocca di Canci.


IN BREVE

VIA SANTO STEFANO L’evoluzione della sessualità Oggi alle 10.30 nella sala culturale di San Paolo-Sant’Osvaldo (via S. Stefano, 5) gli psicologi Augusto Comuzzi, Abino Comelli, Rossella Dolci, Franco D’Odorico, Paolo Zucconi dell’associazione “Noi psicologi” parleranno dell’evoluzione e delle anomalie della sessualità.

ZANON-DEGANUTTI Donazioni collettive del sangue Ritornano, dopo le attività di propaganda classe per classe nelle IV e V dei due Istituti superiori udinesi, le giornate di "Donazioni collettive del sangue" per la sezione Afds "Zanon-Deganutti" di Udine. Sono oltre settanta i ragazzi che si sono iscritti. Oltre 30 utilizzeranno la nuova autoemoteca messa a disposizione da parte dell'Afds nella giornata di mercoledì 8 e che verrà posizionata sul piazzale Cavedalis davanti all'Itc Zanon, mentre gli altri quaranta saranno equamente divisi nelle giornate di lunedi 6 e martedi 7 aprile presso il Centro Trasfusionale dell'O.C. di Udine.

UDINE SUD La mostra di Walter Bassi Domani alle 18 in via Pradamano, 21, si inaugura la mostra del pittore Walter Bassi, presentato per l’occasione dal docente Vito Sutto. Sarà visitabile, a ingresso gratuito, fino al 30 aprile.

VIALE FORZE ARMATE Robis di une volte Oggi dalle 8.30 alle 19 al centro polifunzionale di viale Forze armate 4 fiera-mercato dell’usato "Robis di une volte".

PALAMOSTRE Scuole di pace Domani al teatro Palamostre dalle 8.30 alle 11, i ragazzi di alcune classi degli istituti coinvolti nel progetto di Educazione alla pace (Ceconi, Copernico, Malignani, Marinelli, Percoto, Stringher e Zanon) presenteranno l’evento finale.

RICERCHE Si allontana dalla casa di riposo Un sessantenne di Magnano in Riviera, Dino Buzzi, si è allontanato ieri pomeriggio dalla casa di riposo del luogo senza farvi ritorno. Sono state avviate ricerche da parte della protezione civile e dei carabinieri.


IL GIORNO
Domenica 5 aprile 2009. Il sole sorge alle 06.43 e tramonta alle 19.26, la luna tramonta alle 01.24 e sorge alle 10.12.
SANTI: Delle Palme e della Passione, Vincenzo Ferrer sac., Claudiano mart., Irene mart. PROVERBIO: La palma benedetta reca pace a chi l’accetta.
AUGURI Per Carlo di Codroipo: hai raggiunto il mezzo secolo. Ti auguriamo un altro mezzo secolo ricco di cose belle. Gli amici di Fontanafredda. Tanti auguri di buon compleanno a Mario Dogareschi dagli amici coscritti della "Clape dal ’36". Per queste segnalazioni (gratuite) chiamare il numero 0432/501072.
MERCATI Manzano.
FARMACIE Farmacie di turno con orario continuato (8.30-19.30) Beltrame Piazza della Libertà, 9 (0432 502877) Fattor Via Grazzano, 21 (0432 501676) Fresco Via Buttrio, 10 (0432 26983) Servizio notturno: Beltrame Piazza Libertà 9 (0432 502877). Servizio a battenti aperti: 19.30 - 23. A chiamata e con obbligo di ricetta medica urgente 23-8 (festivo 23-8.30)
FUNERALI MAURO MAZZILLI di anni 67. Domani, alle ore 14.30, nel duomo di Palmanova. (Of Mucelli e Camponi). CORRADO VIRILLI di anni 92. Domani, alle ore 15, nella chiesa di Adegliacco. (Of Caruso). PIETRO CIMENTI di anni 81. Domani, alle ore 14.30, nella chiesa di Trava di Lauco. (Of Piazza). LIDIO MAZZOLINI di anni 55. Domani, alle ore 16, nella chiesa di Fusea di Tolmezzo. (Of Piazza). FEDERICO PETRERA di anni 77. Domani, alle ore 11, nella chiesa Madre di Cervignano. (Of Di Luca e Serra).

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Concludiamo con la prima pagina de Il Piccolo

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A STRASBURGO SCONTRI E 50 FERITI. IL CAVALIERE AL TELEFONO SNOBBA LA MERKEL
Vertice Nato, brilla la stella di Obama
Più truppe in Afghanistan, intesa sul segretario generale. Berlusconi: merito mio

STRASBURGO I sorrisi e la soddisfazione dei leader della Nato, gli incendi e gli scontri in una Strasburgo messa a ferro e fuoco dalla violenza dei black bloc. In queste due immagini, lontane e apparentemente contraddittorie, c'è la sintesi di un vertice destinato, in qualche modo, a passare alla storia dell'Alleanza atlantica e a segnare un spartiacque nella sua politica strategica.Destinato anche, però, a essere ricordato per il ritorno delle dimostrazioni in grande scala, dopo anni di relativa tranquillità e dopo l'assaggio degli scontri, in tono minore rispetto a quelli del summit Nato, del vertice del G20 di Londra.La riunione di Strasburgo-Kehl, sul confine franco-tedesco, in una giornata carica di gesti simbolici, tiene a battesimo la nascita della nuova Nato, di un'organizzazione che, per più di un motivo, ieri ha trovato nuovi stimoli, nuove idee e anche due volti nuovi ai quali fare riferimento nei prossimi anni.Il primo volto è quello di Barack Obama, il presidente che al termine delle conferenze stampa riceve l'applauso dei giornalisti (è successo a Londra e si è ripetuto a Strasburgo) e che sembra davvero avere il carisma e lo spessore per poter indicare la strada da seguire per affrontare le sfide di inizio millennio. Il secondo è quello aperto del premier danese Anders Fogh Rasmussen, che dal primo agosto prenderà il testimone di Jaap de Hoop Scheffer alla guida della Nato. Questa Alleanza - che ritrova la Francia nel comando integrato e che accoglie tra i suoi membri l' Albania e la Croazia - ha anche un duro banco di prova sul quale testare le sue nuove ambizioni globali. Sarà in Afghanistan che la Nato dovrà dimostrare di poter reggere l'urto di una sfida quasi impossibile, sarà lì che si gioca un pezzo del futuro che ha cominciato a costruire ieri.Cinquemila nuovi soldati (524 dall'Italia) arriveranno entro l'estate per rafforzare il contingente, per garantire la regolarità delle elezioni e per appoggiare la nuova politica nel Paese, fatta anche di dialogo politico, ricostruzione civile, coinvolgimento dei Paesi vicini, con Pakistan e Iran in cima alla lista.L'obiettivo prioritario rimane comunque la sconfitta di Al Qaeda, ha ricordato Obama lanciando un messaggio preciso, da comandante in capo, ai suoi alleati: si deve andare avanti tutti insieme, gli sforzi - e i sacrifici - devono essere collettivi. Su questo devono riflettere bene i partner dell'Alleanza senza aspettarsi una passeggiata nell'ombra dei militari a stelle e strisce.Così come dovrebbero riflettere i leader della Nato e di tutta la comunità occidentale sulle immagini degli scontri di ieri a Strasburgo e in Germania: alberghi in preda alle fiamme, lanci di lacrimogeni e proiettili di gomma, vetrine sfondate, auto distrutte, arresti e 50 feriti. Il ritorno della violenza organizzata non sembra casuale. Coincide con la più grave crisi economica da decenni a questa parte. La violenza brutale dei black bloc sfrutta il momento e torna mentre esplode anche la rabbia dei semplici cittadini, nei giorni in cui i manager sono presi in ostaggio e mentre milioni di posti di lavoro vengono persi in tutto il mondo.A Strasburgo non c'erano soltanto i black bloc con la loro violenza assurda, senza nessuna giustificazione possibile, da condannare e perseguire fino in fondo. C'erano anche migliaia di manifestanti pacifici che da quella violenza si sono dissociati e che hanno protestato per il loro presente e per il loro futuro, sfilando lontano dai leader, arroccati nella loro cittadella, nella inaccessibile zona rossa.

BALLETTO DI CIFRE SUI PARTECIPANTI
Corteo anticrisi, la Cgil riempie il Circo Massimo «Il governo ci ascolti»

RIFORME, SENTENZE E CONSULTA
CHI FA LA GUARDIA ALLA COSTITUZIONE di SERGIO BARTOLE

La Corte costituzionale è in funzione da ormai più di cinquant'anni, eppure c'è ancora chi vede nelle sue decisioni, e in particolare in quella recente riguardante la fecondazione assistita, un attentato alla «sovranità» del Parlamento. Anzi, vi è stato taluno che si è addirittura lamentato che nel caso la Corte abbia messo in discussione la volontà maggioritaria del popolo italiano espressa nel referendum indetto al riguardo su iniziativa popolare.Dovrebbe ormai essere noto a tutti che il giudizio di costituzionalità delle leggi è uno strumento istituzionale antimaggioritario volto sì a garantire l'osservanza della Costituzione, ma anche, proprio per questo, destinato a bloccare iniziative di maggioranze occasionali, ispirate più da passeggere e transeunti preoccupazioni politiche che da motivazioni di ordine istituzionale, e volte a disattendere i precetti costituzionali. Vi sono occasioni in cui questi tutelano non solo interessi generali, ma anche interessi di gruppi ristretti di minoranza, che per la loro stretta connessione con la tutela della persona umana vogliono essere tenuti al riparo dalle decisioni di maggioranza che, pur confliggendo con i suoi disposti, non passano attraverso la revisione della Costituzione. Quello della fecondazione assistita è uno di questi casi, ed è perciò che sembrano inopportune le critiche alla Corte in nome di una concezione arretrata ed illiberale dei poteri del Parlamento. Ai quali non si addice la qualifica della sovranità, che semmai spetta - come vuole l'art. 1 della Costituzione - al popolo che la esercita, però, nelle forme e nei limiti della Costituzione.Ma la sentenza della Corte sta anche a dimostrare quanto siano pericolosi gli atteggiamenti di coloro i quali parlano sempre più di frequente di crisi della Costituzione a cagione di taluni atteggiamenti dell'attuale maggioranza, e del suo leader in particolare, in materia di politica legislativa e delle istituzioni. Da sempre e ovunque vi è un rapporto di tensione fra chi è al potere e la Costituzione, le aspirazioni dei governanti risultando spesso destinate inevitabilmente a entrare in conflitto con le regole costituzionali. La lotta per la Costituzione e per la sua affermazione nel tempo è motivo costante nella storia delle democrazie perché ci sono inevitabili occasioni di frizione, ma da qui a ragionare di imminente collasso della Costituzione, alzando i toni del confronto fuori di misura, ci passa. Anche in passato, con altri governi e altre maggioranze, vi sono state tensioni fra potere e Costituzione: si pensi soltanto alla lunga vicenda che ha portato l'ordinamento regionale alla sua attuale configurazione, peraltro da taluno considerata ancora insoddisfacente alla luce dei parametri costituzionali. Oggi più che mai è pericoloso dimenticare che la Costituzione è un sistema complesso, fatto sì di comandi al legislatore ma anche di istituzioni che di fronte ai possibili sconfinamenti o abusi del legislatore possono funzionare da anticorpi, impedendo alle maggioranze e ai loro leader di sovrapporre la propria volontà a quella della Costituzione.La sentenza sulla fecondazione assistita è manifestazione di uno questi anticorpi, come lo è stato a suo tempo, ad esempio, l'atteggiamento del capo dello Stato sul decreto poi abortito sul caso Englaro; e come lo è stato di recente la resistenza delle Regioni, indipendentemente dalle loro maggioranze di governo, in ordine al primitivo piano casa. Scordare questi e altri precedenti per discorrere di Costituzione in crisi o in bilico può essere pericoloso, può indurre l'opinione pubblica a trascurare la realtà complessa della Costituzione che è fatta, appunto, anche di pluralismo istituzionale e di garanzie antimaggioritarie.I ragionamenti che precedono possono servire come introduzione al dibattito che si va aprendo sulla riforma costituzionale, che è apparentemente auspicata anche da ambienti vicini al centrosinistra.
Dei progetti in preparazione bisogna fare un'analisi approfondita e non solo per diffidenza nei confronti dell'attuale presidente del Consiglio e delle manifestazioni delle sue idee in materia, senza dimenticare, tuttavia, che, possa piacere o meno, egli ha una legittimazione popolare il cui valore è eguale a quello dei partiti di opposizione. Si tratta di progetti che hanno di mira il rafforzamento dell'esecutivo e rischiano, quindi, di essere ispirati a logiche governative che non sempre tengono nella giusta considerazione i contenuti di garanzia e tutela antimaggioritaria che debbono accompagnare ogni intervento sulle istituzioni governanti. Di questo profilo l'opposizione è naturalmente portata a darsi carico e deve dimostrarsi avvertita. Perciò non è bene che si immagini di procedere senza la sua collaborazione, non è bene nemmeno per l'attuale maggioranza che domani potrebbe trovarsi nella condizione di essere minoranza, e perciò all'opposizione, come, del resto, è già avvenuto.Sergio Bartole


UN SONDAGGIO DELLA SWG
Dipiazza, sindaco ad alto gradimento Il 66% ha fiducia più in lui che nel premier.
I risultati del test su 800 triestini

TRIESTE Il 66% dei triestini ha «fiducia» nel sindaco Dipiazza. Nel centrodestra è un vero plebiscito: la fiducia schizza al 96%. E si assesta al 70% tra chi si considera non collocato politicamente. Al confronto, il premier Berlusconi deve accontentarsi di un gradimento personale che in media non supera la quota del 39%. Sono alcuni tra i curiosi risultati di un sondaggio realizzato da Swg.


ELEZIONI EUROPEE
SE IL PEGGIO VA IN LISTA di FRANCESCO JORI

Né il pelo, né il vizio. Non ne vogliono proprio sapere di perdere le vecchie e deteriori abitudini, gli apparati di partito specialisti in autoconservazione.
Specie quando ci sono elezioni di mezzo, con la lotteria delle candidature. Arrivano le europee e cinque prestigiosi istituti internazionali lanciano un appello a «selezionare candidati qualificati e impegnati a costruire un'Unione più forte»: convincente al punto che lo sottoscrivono, tra gli altri, dieci ex capi di Stato e di governo. Ma dal Brennero a Capo Lilibeo, l'occasione di giugno è troppo ghiotta per anteporre gli interessi della "casa comune" continentale a quelli della propria bottega: grazie al sistema proporzionale e all'assenza dell'obbligo di stare in coalizione, diventa un momento strategico in cui contarsi, per utilizzare subito dopo il proprio peso specifico nei rapporti interni alle alleanze o al partito, o per rimettere in discussione le leadership. E anche per fare cassa, naturalmente: vedi le innaturali alleanze tra formazioni mignon, per superare la soglia del 4 per cento e partecipare quindi alla spartizione dei cospicui rimborsi.L'importante non è quel che dici, ma farsi vedere, spiegava nella Roma che fu Quinto Tullio Cicerone al fratello Marco, candidato al consolato, nel suo Commentariolum petitionis, un vero e proprio manualetto per la campagna elettorale. Due millenni dopo, nulla è cambiato: per farsi notare e quindi votare, i partiti si preparano a schierare il solito campionario di fuffa umana, dalle hostess alle letteronze, dai divetti degli stadi ai guitti dei teleschermi. Che magari non sanno nemmeno in che Paese sia Strasburgo, o che differenza passi tra una direttiva e una diretta, e che masticano sì e no un inglese per corrispondenza interrotto alla seconda lezione; ma l'importante è che attirino voti, che facciano cassetta elettorale.A fianco di costoro, non mancano naturalmente i "rieccoli", trombati di lungo corso ma che rappresentano il "fresco lana" della politica: buoni per tutte le stagioni, magari saltando da uno schieramento all'altro. Ugualmente riprovevole infine (caso unico in Europa) è il trucco di schierare politici o personaggi famosi che si faranno da parte subito dopo il responso delle urne, cedendo il posto a una coorte fatta in fin troppo larga misura da minus habens, peraltro lautamente retribuiti con le indennità più alte dell'intera Unione europea. E quello che sconcerta ancor più di tale prassi è che vi ricorrono tutti, partiti grandi e forze bonsai, salvo criticarsi ferocemente l'un l'altro per farlo.Per l'ennesima volta, in definitiva, l'Italia si prepara a elezioni europee in assenza di Europa: proprio mentre il Trattato di Lisbona rafforza i poteri dell'Europarlamento, rendendo quindi ancor più strategico il voto di giugno. Quasi tutti gli altri Paesi l'hanno capito; e d'altra parte sono abituati da sempre a inviare a Strasburgo un personale politico preparato, in grado di fare lobby per il proprio Paese.L'Italia, a parte poche lodevoli eccezioni, preferisce puntare sui turisti del seggio: perché non solo Roma e Milano, ma anche Gemonio e Arcore per noi sono più importanti di Bruxelles. «Rifiutiamo ogni declassamento delle prossime elezioni a una competizione nazionale», chiede l'appello prima ricordato. Se pensano di spedirlo a casa nostra, possono tranquillamente risparmiare il francobollo.Francesco Jori

G8 AMBIENTE
Da Trieste allarme di Yumkella (Unido): «Attenti all’Africa»

MUSICA
Il maestro Abbado: «Vorrei tornare a dirigere a Trieste»

ECONOMIA
Burgo, anno nero Chiude il 2008 con 88,6 mln di perdite

Magris, sempre pronto a partire ma per portarsi a casa il mondo di CORRADO STAJANO

Pubblichiamo il testo di Corrado Stajano tratto da ”Claudio Magris. Argonauta”, a cura di Danilo De Marco e J.A. Gonzàlez Sainz, per gentile concessione di Forum Editrice.
di CORRADO STAJANO
Provavo un ammirato stupore, e anche invidia, nel vedere con quale serenità Claudio, seduto sul suo seggio di Palazzo Madama, in alto a sinistra, seguitasse a lavorare, a scrivere articoli e relazioni, a leggere manoscritti e a correggere bozze. Ero suo compagno di banco e non riuscivo a far nulla, neppure a leggere i giornali nel gran trambusto dell’aula dove non pochi senatori tenevano la parola il più a lungo possibile perché, come al Politburo sovietico di una volta, la lunghezza dei discorsi serviva a misurare il potere di ognuno. (I quotidiani resoconti parlamentari, con le loro note finali, ”applausi vivissimi”, ”congratulazioni”, gonfiavano d’orgoglio gli oratori narcisisti.)Ogni giorno era una dura corvè, dalle dieci della mattina alle due del pomeriggio. La maggior parte degli interventi, nelle sedute di normale amministrazione, avrebbero potuto durare dieci minuti tutt’al più. E invece i senatori non smettevano di parlare e di riparlare, compiaciuti del suono del loro eloquio, incuranti delle nevrosi che provocavano nei loro colleghi meno pazienti. Claudio riusciva a nasconderle, io certe volte dovevo scappar via, mi rifugiavo nella biblioteca, di grande fascino, sempre deserta.Tornavo al mio seggio appena veniva annunciata qualche votazione, schiacciavo come un automa i pulsantini rossi, verdi e bianchi, cercavo di ascoltare impossibili discussioni. Claudio seguitava nel suo lavoro diligente, io mi arrabattavo, conoscevo a memoria la bella aula rossa, non perdevo mai di vista le quattro figure dipinte sul soffitto, il diritto, la fortezza, la concordia e la giustizia.Claudio Magris, senatore della Repubblica, di Trieste, aveva un’autorità naturale in quella XII legislatura. Sempre in allarme, come tutti gli uomini di frontiera, aveva nei suoi modi qualche rigidezza militare che lo faceva assomigliare a un generale imperialregio, più che a un professore-scrittore, politico a termine, come anch’io ero. Aveva rapporti di buon vicinato con tutti quanti, gli uomini di nome e i galeotti travestiti, gli oligarchi della politica e gli infimi della terra – gli stessi che s’incontrano nel suo gran romanzo, ”Alla cieca” – sui quali possedeva un sicuro ascendente. Ogni suo desiderio, neppure del tutto espresso, era per loro un ordine e io, senatore della periferia di Milano, godevo della loro benevolenza perché mi sapevano suo amico.C’è una fotografia che rappresenta Claudio più di tante parole. Ha una borsa nella destra, un sacchetto di plastica nell’altra mano, guarda la macchina con un mezzo sorriso. È sempre pronto a partire, per una stazione, per un aeroporto. Deve andarsene, Rimbaud di confine, per tornare sempre, però, ”portandosi a casa il mondo”, nella sua amata città di cui conosce ciottoli, tetti, cortili, giardini e, soprattutto, il luogo sommo della comunità, il Caffè San Marco, una delle sue case-rifugio di cui in ”Microcosmi” ha raccontato passato e presente e ha fatto rinascere vita e miracoli di uomini e donne comparsi, in quasi un secolo ormai, in quel famoso Caffè che «assomiglia a una scacchiera e fra i suoi tavolini ci si muove come il cavallo, girando di continuo ad angolo retto e ritrovandosi spesso, come in un gioco dell’Oca, al punto di partenza».È un gran teatro il Caffè San Marco, una specie di ”classe morta” dove, come ombre, convivono balzani scrittori, vecchi capitani di lungo corso, sfiatati poeti, belle di un tempo perduto, habitué che vengono a sfogliare i giornali infilzati nelle stecche, tutti al loro posto ogni giorno, tra i fregi e i medaglioni delle pareti.Claudio non era soltanto l’intellettuale che il mattino lavorava nell’aula grande alle sue carte e il pomeriggio si impegnava sulle carte degli altri nell’auletta della Commissione cultura. Spesso appariva enigmatico, lontano, in contrasto con il suo viso limpido e la sua voce cantante.Era anche voglioso di scherzi, di burle, per tentar di uscire dal grigiore disumanizzante di quei corridoi, coi padri della patria impalati l’uno dopo l’altro nei loro busti. Si era messo le mani nei capelli quando aveva saputo di essere stato uno dei possibili candidati alla presidenza del Senato. Ma aveva fiuto politico più di tanti professionisti della politica. È stato lui l’inventore di un precoce ”Ulivo”, a Trieste. Era infatti riuscito a mettere in piedi un’unica lista, impresa oggi impossibile, con dentro i gruppi che dall’estrema sinistra arrivavano ai Popolari. Eletto, era il capogruppo di se stesso. A sinistra, ma indipendente. Durante le crisi di governo saliva anche lui al Quirinale, non ho capito mai se più ironico verso se stesso o più compreso nel ruolo come un suddito imperiale.Claudio Magris è l’uomo meno legato all’ideologia – alle ideologie – che abbia mai incontrato nella vita. È stato lui, non comunista, a commemorare, tra gli altri, Vittorio Vidali, l’11 novembre 1983, il giorno dei funerali, in piazza San Giacomo, il quartiere rosso di Trieste.Nato a Muggia nel 1900, Vidali era un rivoluzionario professionale molto amato. Perseguitato dal fascismo, imprigionato, esule negli Stati Uniti dal 1923 al 1927, poi in Unione Sovietica, combattente nella guerra civile spagnola, fu il leggendario Carlos, commissario politico e comandante del 5° Reggimento, gravemente ferito nella difesa di Madrid. Poi in Messico dal 1939 al 1947, dirigente di gran rilievo del comunismo internazionale. Su di lui pesano le ombre di non essere stato estraneo, negli anni di Stalin, alla preparazione dell’assassinio di Trotzki e poi a un favoleggiato tentativo di uccidere Tito, sempre nel nome di Stalin. La sua vita fu davvero leggenda, fantasiosa avventura.Claudio l’aveva conosciuto negli anni Settanta tramite una collega d’università e l’aveva visto abbastanza spesso al Caffè Tommaseo, che a quell’epoca era il luogo d’incontro dei comunisti di Trieste. Non poteva che essere attratto da una simile vita romanzesca. Ne aveva anche scritto con rispetto sul ”Corriere della Sera”, nel 1978, e Vidali gliene era stato grato.Ai funerali di Vittorio Vidali, alias Carlos Contreras, alias Jacopo Zender, alias Enea Sormenti, il Pci aveva inviato una delegazione di alto livello, capitanata da Alessandro Natta, l’oratore ufficiale, con Enrico Berlinguer, Arrigo Boldrini, Giuliano Pajetta, Antonino Cuffàro. Rafael Alberti aveva recitato i versi della sua Lettera al comandante Carlos, Magris aveva sottolineato l’epicità del personaggio, il suo fascino ribelle. Nella piazza c’era anche Francesco, il primogenito di Magris, allora diciassettenne, ora professore di Macroeconomia in una università di Parigi: «Mio padre ha ricordato l’eredità politica di Vidali, ne ha tracciato un breve profilo, ha ricordato che fra tutti i suoi lunghi viaggi attraverso il mondo il più importante è stato quello su una carretta, nella giovinezza, quando si trasferì dalla piccola città di Muggia a Trieste. L’ambiente del funerale era emozionante. Migliaia di persone accalcate nella piazza piangevano e applaudivano commosse. Mi è sembrato di assistere a uno degli ultimi eventi definibili ”di popolo”, dove la massa trascende le sue singole parti e dà vita a un organismo autonomo e dotato di pathos autentico e coinvolgente. Veniva quasi anche a me voglia di piangere».Ho saputo dell’esistenza di Magris nei primi anni Settanta. Con Ermanno Olmi lavoravo a un documentario televisivo sulla lettura in Italia. Si chiamerà ”La fatica di leggere”. Dal Piemonte alla Sicilia andavamo a interrogare persone del mestiere, scrittori, editori, semplici lettori. A Dogliani, nel Cuneese, Giulio Einaudi aveva messo su una bellissima biblioteca legata alla vita del paese. Un vecchio, là dentro, cercava un libro sugli scaffali. «Che libro le interessa?», chiedemmo Ermanno e io. E lui: «Il mito absburgico», di Claudio Magris. «Io ho fatto la guerra contro gli Absburgo e mi piace sapere. Faccio il contadino: se avessi potuto avere a disposizione, da giovane, una biblioteca come questa, libri come questo, certamente non avrei fatto il contadino. Sanno qual è la mia idea? Di progredire, di far meglio tutto quel che si può, proprio per progredire».Non sapevo allora chi fosse Magris. Forse era una sigla, il nome di un’azienda, il personaggio di un romanzo. Lessi quel suo libro, forse mentre lo leggeva il contadino. E via via tutti i suoi libri. Poi conobbi Magris, ne divenni amico e seppi delle origini di quel nome, friulano, da Malnisio, in Valcellina, povero paese di emigranti dove l’ultimo sabato di agosto si tiene ogni anno ”la fusina”, la festa per le prime pannocchie di granoturco che vengono abbrustolite.Non ho mai dimenticato il contadino di Dogliani e sono convinto che quelle parole, che trasformavano per me il mito absburgico nel mito gramsciano, rappresentano, oggi come ieri, la più nobile medaglia al valore – lo scrivere per la conoscenza della vita e del mondo – alla quale possa ambire uno scrittore.


Servizi, il patto dei Comuni sull’ex confine
Nasce la Consulta transfrontaliera: progetti di collaborazione dal turismo alla sanità

MUGGIA L’obbiettivo è di quelli ambiziosi: contribuire alla costruzione dell’edificio dell’Euroregione posando un primo, importante mattone nel cantiere. Nasce con questo spirito il progetto della Consulta trasfrontaliera degli amministratori locali, una sorta di cabina di regia tra sindaci e tecnici dei Comuni italiani e sloveni a cavallo dell’ex confine, capace di sfruttare le opportunità offerte dalla caduta delle frontiere. La Consulta potrebbe avere voce in capitoli fondamentali come la promozione del turismo - per esempio attraverso la creazione di percorsi naturalistici e la valorizzazione comune dei prodotti tipici -, la viabilità, la gestione delle reti di acqua, luce e telecomunicazioni, i servizi sanitari.

AUTOSTRADE
Terza corsia A4 Galan-Tondo: sì agli espropri

I pensionati contrabbandieri con il ”nasco” di bionde a Prosecco di CORRADO BARBACINI

«Rosso costa 11, Lucky 11, bianco 12. Allora prova a pensarci. Mi chiami oppure aspetteremo questo altro carico, non so quando».Parlavano così, citavano la merce utilizzando nomi in codice. Poi, ogni giorno in sella ai propri scooter, trasportavano più volte decine di stecche di sigarette dalla Slovenia a Trieste e le stoccavano in un magazzino a Prosecco, proprio davanti alla chiesa. E da lì le bionde venivano commercializzate. Insomma un vero e proprio magazzino dei Monopoli, ovviamente di contrabbando.Secondo gli investigatori della Guardia di finanza, in pochi anni un gruppo di triestini ha importato dal Montenegro attraverso la Slovenia tonnellate di bionde. Sigarette di contrabbando che erano destinate non solo al mercato locale ma anche a quello regionale; e in parte - come è emerso dalle intercettazioni - la merce finiva esportata in Germania.La banda di otto uomini - sei i triestini - è composta da pensionati, ex dipendenti del porto e artigiani. Molti con una valida esperienza nel contrabbando e anche in fatto di normative. Prova ne sia che non superavano mai nei loro trasporti la soglia dei 10 chili di merce, soglia oltre la quale scatta l’arresto. Avveduti, prudenti e professionali. Gente che conosce i confini e i valichi secondari e sa anche dove smerciare le sigarette in città e fuori.Insomma una piccola azienda del contrabbando. Tutti sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip Guido Patriarchi richiesta dal pm Pietro Montrone. Gli arrestati sono Walter Appel, 55 anni, via Udine 33, ritenuto il big manager e «socio» di Furio Terdina, 61 anni, via San Pasquale 31. Dietro le sbarre - ritenuti gregari dell’organizzazione - sono finiti anche Mario Civita, 69 anni, via Trevisani 10, Corrado Russignan, 63 anni, via De Marchesetti 12 e Mario Pozzetto, detto Franco, 64 anni, strada di Fiume 129. Altre tre persone sono ricercate dalla Finanza. Si tratta del capo dell’organizzazione, soprannominato «Pescecane», che vive a Umago, del suo referente in Montenegro e di un croato che vive a Trieste ma che da qualche giorno ha fatto perdere le proprie tracce.L’attività della banda aveva ritmi frenetici al punto che oltre a quello di Prosecco era stato affittato anche un magazzino in Slovenia, nei pressi del confine. Da lì le stecche venivano portate a Prosecco e poi rivendute sulla base delle richieste. Quanta roba? I finanzieri sono convinti di aver messo le mani su un traffico da tonnellate di tabacchi. Certo, e cioè documentato, per ora è solo il quantitativo di 650 chili sigarette importate in un periodo ragionevolmente breve: un anno suppergiù.Agli arresti i finanzieri sono arrivati anche grazie alle intercettazioni. Eccone qualche stralcio. È il 19 ottobre 2006. Corrado Russignan telefona al rappresentante croato per accordarsi sulla consegna e sul trasporto di tre cartoni di sigarette. «Quanta roba è?», chiede Russignan. «Quello che si è detto», risponde l’altro. Russignan ordina: «Allora tre pezzi». In una telefonata successiva i due si accordano per la consegna. «Senti, facciamo per sabato, ti va bene?» propone Russignan. L’altro annuisce. Affare fatto.Walter Appel per contattare il proprio fornitore utilizza invece una cabina telefonica. Poi assieme a Furio Terdina va in Slovenia. Ecco il loro dialogo registrato il 26 ottobre 2006. Terdina: «Io vado per i fatti miei. Dimmi come vuoi tu». Appel: «Facciamo un salto da quell’altro ma tu mi devi controllare, devi fare la staffetta».In un altra occasione - così emerge dalle indagini - il fornitore croato contatta Appel: «Ho qualcosa per te». Il giorno successivo si incontrano nei pressi di Kastel, vicino al confine crato sloveno. Qualche giorno dopo le sigarette sono già nel magazzino di Prosecco. Pronte per essere vendute.

POLITICI IN RETE
Sul web la ”new entry” Debora stacca tutti

TRIESTE Un giorno dopo l’ufficializzazione della candidatura alle europee, l’aggiornamento è sempre all’ora del tè, i click sul video cult di Debora Serracchiani sono saliti di oltre 5mila unità, fino a toccare quota 31.569, mentre gli amici su Facebook sono ora 4.086 (548 in più). Nella politica friulana, l’avvocato udinese in corsa per il Pd all’europarlamento è davvero la regina: i suoi sostenitori, sempre nel «libro delle facce», sono 6.597. Solo 150, per fare un confronto, i membri del fan club di Rendo Tondo. Che non è tuttavia un iscritto, al contrario Moretton, «amico» di 292 persone.

Il caso
Stoccavano tonnellate di sigarette

Bluff del Rimini, poker dell’Unione

TRIESTE Vittoria schiacciante per la Triestina contro il Rimini, fin dal primo tempo in 9 per due espulsioni. 4-0 il risultato con doppietta di Granoche (foto), Antonelli e Della Rocca. L’Unione è quarta.

Cultura
Omaggio per i 70 anni dello scrittore

MATCH SENZA STORIA AL ROCCO: OSPITI IN 9, GRANDE GRANOCHE