
Il 19 dicembre succede che...
19:52 - regioni: fvg; camber (pdl) regala a tondo dama mignon
(ANSA) - TRIESTE, 19 DIC - Una dama in cristallo, di dimensioni mignon, e' il regalo che Renzo Tondo, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha ricevuto oggi dal consigliere regionale del Pdl, Piero Camber. Durante i lavori del Consiglio, impegnato nell'esame della manovra finanziaria, il consigliere ha consegnato il dono a Tondo, presidente della Federazione italiana dama. ''Ho pensato di fare questo omaggio al presidente, noto appassionato - ha detto Camber - perche' possa trascorrere meglio queste lunghe ore in Consiglio, magari insegnando questo gioco alle sue vicine di banco, gli assessori alle Finanze, Sandra Savino, e al Lavoro, Alessia Rosolen''. (ANSA). Y1T-CAU
(ANSA) - TRIESTE, 19 DIC - Una dama in cristallo, di dimensioni mignon, e' il regalo che Renzo Tondo, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha ricevuto oggi dal consigliere regionale del Pdl, Piero Camber. Durante i lavori del Consiglio, impegnato nell'esame della manovra finanziaria, il consigliere ha consegnato il dono a Tondo, presidente della Federazione italiana dama. ''Ho pensato di fare questo omaggio al presidente, noto appassionato - ha detto Camber - perche' possa trascorrere meglio queste lunghe ore in Consiglio, magari insegnando questo gioco alle sue vicine di banco, gli assessori alle Finanze, Sandra Savino, e al Lavoro, Alessia Rosolen''. (ANSA). Y1T-CAU
Mentre il 31 ottobre era successo che...
Squillo per il politico, i tre imputati patteggiano 7 mesi
Come previsto, alla fine hanno patteggiato i tre noti professionisti udinesi coinvolti nell’inchiesta per favoreggiamento della prostituzione per le squillo procurate al politico di Forza Italia. In questi giorni a Trieste è stato definito l’accordo sulla pena: sette mesi e venti giorni di reclusione per tutti, con la sospensione condizionale. La sostituzione della pena nel doppio di giorni di libertà controllata è stata decisa soltanto per l’avvocato coinvolto nell’inchiesta. Parliamo del caso scoppiato qualche mese fa – prima dell’Election Day di aprile – con alcune intercettazioni della Guardia di finanza che stava indagando su aspetti fiscali nei riguardi dell’imprenditore Riccardo Di Tommaso, legale rappresentante del gruppo d’abbigliamento Bernardi. Emergeva che per un esponente nazionale del partito era assicurata di notte la compagnia di diverse squillo. Secondo l’ipotesi accusatoria, Di Tommaso pagava, l’avvocato Massimiliano Basevi le procurava attraverso siti internet di “escort” (accompagnatrici) e il titolare del Là di Moret, Franco Marini, consentiva che nel suo albergo avvenissero gli incontri. Su questa ipotesi investigativa – portata avanti dal sostituto procuratore di Trieste Raffaele Tito – si era subito innestata una richiesta di patteggiamento prima che l’inchiesta giungesse alla chiusura formale. Inizialmente era stata prospettata la possibilità che per questo reato si potesse arrivare a un patteggiamento con pena convertita in multa; in questi giorni l’accordo è stato perfezionato con il Gip appunto sui sette mesi e venti giorni di reclusione. Per Basevi è stata decisa la sostituzione della pena con la libertà controllata. Tutti comunque beneficeranno della sospensione condizionale. Anche se nessuno dei tre indagati e dei loro difensori l’ha mai detto o fatto intendere, è stata chiara negli ambienti giudiziari la scelta di non affrontare un processo delicato con la “sfilata” di testimoni che in qualche modo avrebbero dovuto riferire su particolari personali e intimi. Nel corso delle indagini, infatti, la finanza aveva interrogato le squillo, effettuando pedinamenti e accertamenti anche tecnici. Il Pm Tito si era mosso in aprile da un’inchiesta di natura fiscale svolgendo poi gli accertamenti necessari a trovare conferma all’ipotesi del favoreggiamento della prostituzione, con i ruoli descritti: nelle contestazioni formali si faceva cenno ad almeno cinque incontri a luci rosse in un periodo compreso fra il novembre 2007 e la fine di marzo di quest’anno, un momento politicamente molto caldo per il Friuli Venezia Giulia che in primavera con l’Election day doveva andare alle urne anche per scegliere se confermare il Governatore Riccardo Illy o cambiare dando fiducia a Renzo Tondo, che poi ha vinto e sta governando. Ed erano giorni caldi anche per Udine con la scelta del nuovo sindaco e del presidente della Provincia.
Come previsto, alla fine hanno patteggiato i tre noti professionisti udinesi coinvolti nell’inchiesta per favoreggiamento della prostituzione per le squillo procurate al politico di Forza Italia. In questi giorni a Trieste è stato definito l’accordo sulla pena: sette mesi e venti giorni di reclusione per tutti, con la sospensione condizionale. La sostituzione della pena nel doppio di giorni di libertà controllata è stata decisa soltanto per l’avvocato coinvolto nell’inchiesta. Parliamo del caso scoppiato qualche mese fa – prima dell’Election Day di aprile – con alcune intercettazioni della Guardia di finanza che stava indagando su aspetti fiscali nei riguardi dell’imprenditore Riccardo Di Tommaso, legale rappresentante del gruppo d’abbigliamento Bernardi. Emergeva che per un esponente nazionale del partito era assicurata di notte la compagnia di diverse squillo. Secondo l’ipotesi accusatoria, Di Tommaso pagava, l’avvocato Massimiliano Basevi le procurava attraverso siti internet di “escort” (accompagnatrici) e il titolare del Là di Moret, Franco Marini, consentiva che nel suo albergo avvenissero gli incontri. Su questa ipotesi investigativa – portata avanti dal sostituto procuratore di Trieste Raffaele Tito – si era subito innestata una richiesta di patteggiamento prima che l’inchiesta giungesse alla chiusura formale. Inizialmente era stata prospettata la possibilità che per questo reato si potesse arrivare a un patteggiamento con pena convertita in multa; in questi giorni l’accordo è stato perfezionato con il Gip appunto sui sette mesi e venti giorni di reclusione. Per Basevi è stata decisa la sostituzione della pena con la libertà controllata. Tutti comunque beneficeranno della sospensione condizionale. Anche se nessuno dei tre indagati e dei loro difensori l’ha mai detto o fatto intendere, è stata chiara negli ambienti giudiziari la scelta di non affrontare un processo delicato con la “sfilata” di testimoni che in qualche modo avrebbero dovuto riferire su particolari personali e intimi. Nel corso delle indagini, infatti, la finanza aveva interrogato le squillo, effettuando pedinamenti e accertamenti anche tecnici. Il Pm Tito si era mosso in aprile da un’inchiesta di natura fiscale svolgendo poi gli accertamenti necessari a trovare conferma all’ipotesi del favoreggiamento della prostituzione, con i ruoli descritti: nelle contestazioni formali si faceva cenno ad almeno cinque incontri a luci rosse in un periodo compreso fra il novembre 2007 e la fine di marzo di quest’anno, un momento politicamente molto caldo per il Friuli Venezia Giulia che in primavera con l’Election day doveva andare alle urne anche per scegliere se confermare il Governatore Riccardo Illy o cambiare dando fiducia a Renzo Tondo, che poi ha vinto e sta governando. Ed erano giorni caldi anche per Udine con la scelta del nuovo sindaco e del presidente della Provincia.