"SFUEI DAL FRIÛL LIBAR - IL GIORNALE DEL FRIULI LIBERO". INDIRIZZO INTERNET http://www.ilgiornaledelfriuli.net EDIZIONE ON LINE DELLA TESTATA ISCRITTA COME GIORNALE QUOTIDIANO ON LINE, A STAMPA, RADIOFONICO E TELEVISIVO NEL REGISTRO DEL TRIBUNALE DI UDINE IN DATA 8 APRILE 2009 AL N. 9/2009. Si pubblica dal 25 novembre 2008. Proprietario: Alberto di Caporiacco. Direttore responsabile: Alberto di Caporiacco. Sede di rappresentanza in Udine, piazza S. Giacomo 11/16, 2. piano.

SFUEI DAL FRIÛL LIBAR. ULTIMO AGGIORNAMENTO ORE 11.46 DI MERCOLEDI' 15 APRILE.

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domenica 11 gennaio 2009

5 PILLOLE DA NOI SELEZIONATE PER VOI: SONO LE ORE 23.00



Riforma della giustizia. Ricerca di dialogo fra Pdl e Pd
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo.aspx?Id=100997

Brunetta: "Gli statali si vergognano di dire ai figli che lavoro fanno"
http://www.pupia.tv/notizie/0004723.html

Israele intensifica attacchi. Olmert: "Vicini alla meta"
http://www.agenziami.it/articolo/2245/Israele+intensifica+attacchi%3Cbr%3EOlmert+Vicini+alla+meta/

De Andrè, un mito ancora vivo
http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo437965.shtml

Aperta al pubblico nuova tomba etrusca dipinta a Tarquinia
http://www.ansa.it/tuscia/notizie/fdg/200901091914335416/200901091914335416.html

5 PILLOLE DA NOI SELEZIONATE PER VOI: SONO LE ORE 23.00



Riforma della giustizia. Ricerca di dialogo fra Pdl e Pd
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Brunetta: "Gli statali si vergognano di dire ai figli che lavoro fanno"
http://www.pupia.tv/notizie/0004723.html

Israele intensifica attacchi. Olmert: "Vicini alla meta"
http://www.agenziami.it/articolo/2245/Israele+intensifica+attacchi%3Cbr%3EOlmert+Vicini+alla+meta/

De Andrè, un mito ancora vivo
http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo437965.shtml

Aperta al pubblico nuova tomba etrusca dipinta a Tarquinia
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5 PILLOLE DA NOI SELEZIONATE PER VOI: SONO LE ORE 23.00



Riforma della giustizia. Ricerca di dialogo fra Pdl e Pd
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Brunetta: "Gli statali si vergognano di dire ai figli che lavoro fanno"
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Israele intensifica attacchi. Olmert: "Vicini alla meta"
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De Andrè, un mito ancora vivo
http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo437965.shtml

Aperta al pubblico nuova tomba etrusca dipinta a Tarquinia
http://www.ansa.it/tuscia/notizie/fdg/200901091914335416/200901091914335416.html

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine): SONO LE ORE 21.00


PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine): SONO LE ORE 21.00


PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine): SONO LE ORE 21.00


IL NOSTRO SERVIZIO. SUSANS: ECCO COME VENIVA PUBBLICIZZATA LA NOTTE DEI DESIDERI

http://www.facebook.com/ext/share.php?sid=47172280951&h=cAPyO&u=sdj0q

Cliccando sul link qui sopra riportato si potrà vedere il video promozionale realizzato dalla Dilecta per pubblicizzare 'La notte dei desideri'.

Vale la pena di riportare il testo dello spot:

"Per un Capodanno da ricordare, 'La notte dei desideri', 31 dicembre 2008, Castello di Susans, Majano. Una serata unica in regione con la musica dei dj Matteo Garbin, Manuel Zolli, Andrea Bigot, Emanuele Termini, uno strepitoso buffet e musica dal vivo. Prevendita Angolo della Musica. Organizzazione by Dilecta."

IL NOSTRO SERVIZIO. SUSANS: ECCO COME VENIVA PUBBLICIZZATA LA NOTTE DEI DESIDERI

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"Per un Capodanno da ricordare, 'La notte dei desideri', 31 dicembre 2008, Castello di Susans, Majano. Una serata unica in regione con la musica dei dj Matteo Garbin, Manuel Zolli, Andrea Bigot, Emanuele Termini, uno strepitoso buffet e musica dal vivo. Prevendita Angolo della Musica. Organizzazione by Dilecta."

Amore che vieni, Amore che vai de andrè

Anche il nostro giornale, così come la televisione e le radio, pubblica in simultanea 'Amore che vieni, amore che vai' di Fabrizio De Andrè nel 10. anniversario della sua scomparsa.

Amore che vieni, Amore che vai de andrè

Anche il nostro giornale, così come la televisione e le radio, pubblica in simultanea 'Amore che vieni, amore che vai' di Fabrizio De Andrè nel 10. anniversario della sua scomparsa.

Amore che vieni, Amore che vai de andrè

Anche il nostro giornale, così come la televisione e le radio, pubblica in simultanea 'Amore che vieni, amore che vai' di Fabrizio De Andrè nel 10. anniversario della sua scomparsa.

METEO: I DATI DELLA PRIMA DECADE DI GENNAIO


1-10 gennaio 2009


dati rilevati dalla stazione di Udine Sant'Osvaldo




Precipitazioni totali 10,8 millimetri


Giorni con precipitazioni 4 (1, 2, 7 e 8 gennaio)


Giorni con precipitazioni assenti 6


Giorno con precipitazioni massime 1. gennaio (10,0 millimetri)




Temperatura media del periodo 0.8°


Temperatura massima media del periodo 5.4°


Temperatura minima media del periodo -3.6°


Giornata più fredda 4 gennaio (temperatura media -2.0°)


Giornate più calde 7 e 10 gennaio (temperatura media 1.9°)




Minima temperatura rilevata - 7.6° (4 gennaio)


Massima temperatura rilevata 8.9° (10 gennaio)




Umidità media del periodo 61%


Giornata più umida 1. gennaio (97%)


Giornata più secca 9 gennaio (42%)




Vento medio del periodo 11.8 kmh


Giornata con maggiore velocità di vento registrata 8 gennaio (54 kmh)


Giornata con minore velocità di vento registrata 4 gennaio (11 kmh)




Soleggiamento medio del periodo (espresso in KJ/mq.) 5571


Giornata più soleggiata 4 gennaio (7477)


Giornata meno soleggiata 7 gennaio (1721)

METEO: I DATI DELLA PRIMA DECADE DI GENNAIO


1-10 gennaio 2009


dati rilevati dalla stazione di Udine Sant'Osvaldo




Precipitazioni totali 10,8 millimetri


Giorni con precipitazioni 4 (1, 2, 7 e 8 gennaio)


Giorni con precipitazioni assenti 6


Giorno con precipitazioni massime 1. gennaio (10,0 millimetri)




Temperatura media del periodo 0.8°


Temperatura massima media del periodo 5.4°


Temperatura minima media del periodo -3.6°


Giornata più fredda 4 gennaio (temperatura media -2.0°)


Giornate più calde 7 e 10 gennaio (temperatura media 1.9°)




Minima temperatura rilevata - 7.6° (4 gennaio)


Massima temperatura rilevata 8.9° (10 gennaio)




Umidità media del periodo 61%


Giornata più umida 1. gennaio (97%)


Giornata più secca 9 gennaio (42%)




Vento medio del periodo 11.8 kmh


Giornata con maggiore velocità di vento registrata 8 gennaio (54 kmh)


Giornata con minore velocità di vento registrata 4 gennaio (11 kmh)




Soleggiamento medio del periodo (espresso in KJ/mq.) 5571


Giornata più soleggiata 4 gennaio (7477)


Giornata meno soleggiata 7 gennaio (1721)

METEO: I DATI DELLA PRIMA DECADE DI GENNAIO


1-10 gennaio 2009


dati rilevati dalla stazione di Udine Sant'Osvaldo




Precipitazioni totali 10,8 millimetri


Giorni con precipitazioni 4 (1, 2, 7 e 8 gennaio)


Giorni con precipitazioni assenti 6


Giorno con precipitazioni massime 1. gennaio (10,0 millimetri)




Temperatura media del periodo 0.8°


Temperatura massima media del periodo 5.4°


Temperatura minima media del periodo -3.6°


Giornata più fredda 4 gennaio (temperatura media -2.0°)


Giornate più calde 7 e 10 gennaio (temperatura media 1.9°)




Minima temperatura rilevata - 7.6° (4 gennaio)


Massima temperatura rilevata 8.9° (10 gennaio)




Umidità media del periodo 61%


Giornata più umida 1. gennaio (97%)


Giornata più secca 9 gennaio (42%)




Vento medio del periodo 11.8 kmh


Giornata con maggiore velocità di vento registrata 8 gennaio (54 kmh)


Giornata con minore velocità di vento registrata 4 gennaio (11 kmh)




Soleggiamento medio del periodo (espresso in KJ/mq.) 5571


Giornata più soleggiata 4 gennaio (7477)


Giornata meno soleggiata 7 gennaio (1721)

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO: WEB 2.0 E PARTECIPAZIONE POLITICA di VINCENZO TANZI


WEB 2.0 E PARTECIPAZIONE POLITICA

Quello della politica, e della partecipazione politica, è un tema che attraversa trasversalmente pressoché tutti i campi dello scibile umano. Sono molti, e di differenti orientamenti, gli autori che a vario titolo se ne sono occupati, e diverse le discipline: a partire dalle scienze politiche e giuridiche, che ne indagano l’aspetto amministrativo, passando per la filosofia, che dai tempi di Aristotele si è sempre interrogata sulle forme di buon governo, per non parlare delle scienze sociali, soprattutto la sociologia e la scienza della comunicazione, che ha spesso investigato sui meccanismi di formazione e propagazione delle opinioni. Giuliano Urbani definisce la partecipazione politica come un comportamento autonomo di chi, essendo e sentendosi parte di una qualche collettività, concorre in vario modo al processo delle decisioni che la riguardano. La letteratura scientifica riguardante l’argomento non è semplice, proprio perché si incrociano svariate discipline. Verso la fine del secolo scorso abbiamo assistito alla nascita di nuove società globali e con esse si è visto crescere l’utilizzo di nuove tecnologie informatiche, l’affermarsi delle reti virtuali che uniscono e bit dopo bit collegano enormi spazi mondiali e/o nazionali, lo stimolo e la ricerca di risultati immediati nel campo della comunicazione e della visibilità mass-mediatica, sono solo i più eclatanti tra gli aspetti che caratterizzano le nuove modalità di comunicazione applicate alla partecipazione politica. Volendo provare a fare una distinzione tra il metodo di approccio cosiddetto classico e il metodo con l’utilizzo del network, si evidenzia subito che in Italia la politica non ama molto la rete. Di conseguenza la televisione e la piazza rimangono i luoghi privilegiati per fare politica sia essa legata alla semplice comunicazione sia quella messa in atto durante la propaganda elettorale e l’utilizzo del web si riduce ad un abuso sfrenato nel periodo pre-elettorale fino ad arrivare all’abbandono assoluto dopo le votazioni. Tutto ciò provoca conseguenze devastanti, penalizza gli utenti della rete, che a differenza sentono il bisogno e la voglia di partecipare, condividere le loro esperienze, ed oltre modo questo comportamento arrendevole limita lo scambio di opinioni, il confronto e l’ascolto, come dire, un filo conduttore troncato nel peggior dei modi. I siti web chiusi rappresentano la routine, altri vengono abbandonati ed altri ancora risultano scarni di notizie e quasi sempre male aggiornati. Web e politica in Italia rimane un’uguaglianza alquanto strana, faticosa e difficile da comprendere, specie per un politico, a qualsiasi livello, poco avvezzo alle nuove dinamiche e l’utilizzo anche minimo di internet. Sforzo e fatica, non solo fisica, nel stare lì seduto a rispondere ad e-mail od a partecipare attivamente ad un forum, ma è anche intellettuale, confrontarsi in modo quasi immediato equivale a sostenere una sorta di campagna elettorale permanente, con il rischio di esporsi a critiche e attacchi diretti. Uno dei motivi perché internet è poco usata è quello anzidetto, infatti, se consideriamo le posizioni dichiarate in Tv e/o alla stampa esse svaniscono, solitamente, in breve tempo e a volte capita di contraddirsi da soli, senza che nessuno li sbugiardi. Sul web le parole rimangono e, attraverso i link, possono finire ovunque. Appartenere al mondo del web party o del web politician, con una presenza costante nella rete significa essere coerenti, ma soprattutto equivarrebbe essere trasparenti, dote che non tutti hanno l’onore di fregiarsene. Ma tornando a noi, esempi quotidiani ci mostrano che i giovani rispetto agli adulti, hanno una sfiducia più diffusa, non verso la politica, ma verso quei partiti e verso quei politici che continuano ad animare la cosiddetta comunicazione/partecipazione in forma tradizionale. Secondo Ulrich Beck sociologo tedesco, citando una ricerca del Deutsches Jugend-Institut (Istituto tedesco della Gioventù), i giovani odiano i formalismi delle organizzazioni e il loro modello di impegno costruito sull’imperativo del sacrificio della singola individualità, giudicandolo bizzarro ed ipocrita. Risultato, una generazione per così dire del che cosa me ne viene in tasca più incline a prendere parte a manifestazioni, anche senza un vero motivo, e a raccolte di firme, rispetto ad un attivismo interno di partito, definendolo tremendamente noioso, con i soliti ordini del giorno, i lunghi dibattiti e le mozioni di vario genere. Miranda Yates e James Youniss si sono interessati a questo fenomeno attraverso una collezione di saggi di livello internazionale sul meccanismo della comunicazione/partecipazione dei giovani alla vita politica. L’immagine che ne descrivono è quella di una “generazione X” scollata dalla società ed apatica, in continua contrapposizione e in lotta per comprendere la complessità della società in cui vivono ed in continuo scontro per la realizzazione dei propri ideali morali e sociali. Un quadro difficile, ma non impossibile; si tratta di anticipare i loro interessi, per esempio, e nello stesso tempo cercare di sforzarsi di ragionare come loro e con loro, di capire le loro passioni, i loro interessi, i loro limiti, in un certo senso essergli vicino, attraverso un cammino insieme, nel modo di pensare, di vedere le cose, la società, il mondo. Internet, potrebbe essere, o meglio rappresenta un’alternativa, una soluzione, per un dialogo collaborativo e costruttivo. Di fatto, internet non punta ad annullare nessuna delle gerarchie esistenti e non tende neanche a modificare la forma di base della democrazia, ma cerca di allargare e migliorare la forma partecipativa. Un muro che tuttora esiste, e internet è sicuramente lo strumento valido per eliminarlo. I siti Web, i Web-log, per non parlare di Facebook, Youtube, la posta elettronica, le mailing-list e le Newsgroup, sono diventati strumenti preziosi ed indispensabili per mantenere i contatti all’interno e all’esterno, per organizzare iniziative e per smistare ogni genere di informazione. L’impatto della comunicazione mediata dalla rete rende più efficace la circolazione dell’informazione, facilitando quindi la mobilitazione delle risorse, ma può anche contribuire al rafforzamento delle identità collettive esistenti, o allo svilupparsi di nuove, creando, in tal modo, una sorta di comunità virtuale. In tal senso non può esistere un’eccezionalità agli sforzi fino adesso visti, di sicuro occorre più sensibilità dei singoli, specie nel non sentirsi ridicoli nel dialogare in un forum o di fronte ad una webcam. La tecnologia, internet e tutto quello che gli ruota attorno è utile per rafforzare il concetto di libertà di espressione e di comunicazione. Una libertà ed un impegno a qualsiasi livello ancora più responsabile, capace di far comprendere il profondo cambiamento che sta attraversando la società e con essa i metodi di proporsi politicamente. Ancora in pochi hanno compreso questo fenomeno e con esso l’idea di aprirsi a nuovi linguaggi sempre più interconnessi. La stragrande maggioranza dei politici in Italia, continua ad ancorarsi alle vecchie strategie conservatrici,tutto ciò rischia di spegnere il progresso, un’opportunità negata a un nuovo mondo,un nuovo blocco sociale fatto sempre più di giovani che a prescindere dal colore politico non comprenderebbero le remore o le inibizioni verso le nuove frontiere della conoscenza, della comunicazione e della partecipazione che attualmente(purtroppo sembra più spaventare gli attori che gli spettatori.

articolo di VINCENZO TANZI

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO: WEB 2.0 E PARTECIPAZIONE POLITICA di VINCENZO TANZI


WEB 2.0 E PARTECIPAZIONE POLITICA

Quello della politica, e della partecipazione politica, è un tema che attraversa trasversalmente pressoché tutti i campi dello scibile umano. Sono molti, e di differenti orientamenti, gli autori che a vario titolo se ne sono occupati, e diverse le discipline: a partire dalle scienze politiche e giuridiche, che ne indagano l’aspetto amministrativo, passando per la filosofia, che dai tempi di Aristotele si è sempre interrogata sulle forme di buon governo, per non parlare delle scienze sociali, soprattutto la sociologia e la scienza della comunicazione, che ha spesso investigato sui meccanismi di formazione e propagazione delle opinioni. Giuliano Urbani definisce la partecipazione politica come un comportamento autonomo di chi, essendo e sentendosi parte di una qualche collettività, concorre in vario modo al processo delle decisioni che la riguardano. La letteratura scientifica riguardante l’argomento non è semplice, proprio perché si incrociano svariate discipline. Verso la fine del secolo scorso abbiamo assistito alla nascita di nuove società globali e con esse si è visto crescere l’utilizzo di nuove tecnologie informatiche, l’affermarsi delle reti virtuali che uniscono e bit dopo bit collegano enormi spazi mondiali e/o nazionali, lo stimolo e la ricerca di risultati immediati nel campo della comunicazione e della visibilità mass-mediatica, sono solo i più eclatanti tra gli aspetti che caratterizzano le nuove modalità di comunicazione applicate alla partecipazione politica. Volendo provare a fare una distinzione tra il metodo di approccio cosiddetto classico e il metodo con l’utilizzo del network, si evidenzia subito che in Italia la politica non ama molto la rete. Di conseguenza la televisione e la piazza rimangono i luoghi privilegiati per fare politica sia essa legata alla semplice comunicazione sia quella messa in atto durante la propaganda elettorale e l’utilizzo del web si riduce ad un abuso sfrenato nel periodo pre-elettorale fino ad arrivare all’abbandono assoluto dopo le votazioni. Tutto ciò provoca conseguenze devastanti, penalizza gli utenti della rete, che a differenza sentono il bisogno e la voglia di partecipare, condividere le loro esperienze, ed oltre modo questo comportamento arrendevole limita lo scambio di opinioni, il confronto e l’ascolto, come dire, un filo conduttore troncato nel peggior dei modi. I siti web chiusi rappresentano la routine, altri vengono abbandonati ed altri ancora risultano scarni di notizie e quasi sempre male aggiornati. Web e politica in Italia rimane un’uguaglianza alquanto strana, faticosa e difficile da comprendere, specie per un politico, a qualsiasi livello, poco avvezzo alle nuove dinamiche e l’utilizzo anche minimo di internet. Sforzo e fatica, non solo fisica, nel stare lì seduto a rispondere ad e-mail od a partecipare attivamente ad un forum, ma è anche intellettuale, confrontarsi in modo quasi immediato equivale a sostenere una sorta di campagna elettorale permanente, con il rischio di esporsi a critiche e attacchi diretti. Uno dei motivi perché internet è poco usata è quello anzidetto, infatti, se consideriamo le posizioni dichiarate in Tv e/o alla stampa esse svaniscono, solitamente, in breve tempo e a volte capita di contraddirsi da soli, senza che nessuno li sbugiardi. Sul web le parole rimangono e, attraverso i link, possono finire ovunque. Appartenere al mondo del web party o del web politician, con una presenza costante nella rete significa essere coerenti, ma soprattutto equivarrebbe essere trasparenti, dote che non tutti hanno l’onore di fregiarsene. Ma tornando a noi, esempi quotidiani ci mostrano che i giovani rispetto agli adulti, hanno una sfiducia più diffusa, non verso la politica, ma verso quei partiti e verso quei politici che continuano ad animare la cosiddetta comunicazione/partecipazione in forma tradizionale. Secondo Ulrich Beck sociologo tedesco, citando una ricerca del Deutsches Jugend-Institut (Istituto tedesco della Gioventù), i giovani odiano i formalismi delle organizzazioni e il loro modello di impegno costruito sull’imperativo del sacrificio della singola individualità, giudicandolo bizzarro ed ipocrita. Risultato, una generazione per così dire del che cosa me ne viene in tasca più incline a prendere parte a manifestazioni, anche senza un vero motivo, e a raccolte di firme, rispetto ad un attivismo interno di partito, definendolo tremendamente noioso, con i soliti ordini del giorno, i lunghi dibattiti e le mozioni di vario genere. Miranda Yates e James Youniss si sono interessati a questo fenomeno attraverso una collezione di saggi di livello internazionale sul meccanismo della comunicazione/partecipazione dei giovani alla vita politica. L’immagine che ne descrivono è quella di una “generazione X” scollata dalla società ed apatica, in continua contrapposizione e in lotta per comprendere la complessità della società in cui vivono ed in continuo scontro per la realizzazione dei propri ideali morali e sociali. Un quadro difficile, ma non impossibile; si tratta di anticipare i loro interessi, per esempio, e nello stesso tempo cercare di sforzarsi di ragionare come loro e con loro, di capire le loro passioni, i loro interessi, i loro limiti, in un certo senso essergli vicino, attraverso un cammino insieme, nel modo di pensare, di vedere le cose, la società, il mondo. Internet, potrebbe essere, o meglio rappresenta un’alternativa, una soluzione, per un dialogo collaborativo e costruttivo. Di fatto, internet non punta ad annullare nessuna delle gerarchie esistenti e non tende neanche a modificare la forma di base della democrazia, ma cerca di allargare e migliorare la forma partecipativa. Un muro che tuttora esiste, e internet è sicuramente lo strumento valido per eliminarlo. I siti Web, i Web-log, per non parlare di Facebook, Youtube, la posta elettronica, le mailing-list e le Newsgroup, sono diventati strumenti preziosi ed indispensabili per mantenere i contatti all’interno e all’esterno, per organizzare iniziative e per smistare ogni genere di informazione. L’impatto della comunicazione mediata dalla rete rende più efficace la circolazione dell’informazione, facilitando quindi la mobilitazione delle risorse, ma può anche contribuire al rafforzamento delle identità collettive esistenti, o allo svilupparsi di nuove, creando, in tal modo, una sorta di comunità virtuale. In tal senso non può esistere un’eccezionalità agli sforzi fino adesso visti, di sicuro occorre più sensibilità dei singoli, specie nel non sentirsi ridicoli nel dialogare in un forum o di fronte ad una webcam. La tecnologia, internet e tutto quello che gli ruota attorno è utile per rafforzare il concetto di libertà di espressione e di comunicazione. Una libertà ed un impegno a qualsiasi livello ancora più responsabile, capace di far comprendere il profondo cambiamento che sta attraversando la società e con essa i metodi di proporsi politicamente. Ancora in pochi hanno compreso questo fenomeno e con esso l’idea di aprirsi a nuovi linguaggi sempre più interconnessi. La stragrande maggioranza dei politici in Italia, continua ad ancorarsi alle vecchie strategie conservatrici,tutto ciò rischia di spegnere il progresso, un’opportunità negata a un nuovo mondo,un nuovo blocco sociale fatto sempre più di giovani che a prescindere dal colore politico non comprenderebbero le remore o le inibizioni verso le nuove frontiere della conoscenza, della comunicazione e della partecipazione che attualmente(purtroppo sembra più spaventare gli attori che gli spettatori.

articolo di VINCENZO TANZI

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO: WEB 2.0 E PARTECIPAZIONE POLITICA di VINCENZO TANZI


WEB 2.0 E PARTECIPAZIONE POLITICA

Quello della politica, e della partecipazione politica, è un tema che attraversa trasversalmente pressoché tutti i campi dello scibile umano. Sono molti, e di differenti orientamenti, gli autori che a vario titolo se ne sono occupati, e diverse le discipline: a partire dalle scienze politiche e giuridiche, che ne indagano l’aspetto amministrativo, passando per la filosofia, che dai tempi di Aristotele si è sempre interrogata sulle forme di buon governo, per non parlare delle scienze sociali, soprattutto la sociologia e la scienza della comunicazione, che ha spesso investigato sui meccanismi di formazione e propagazione delle opinioni. Giuliano Urbani definisce la partecipazione politica come un comportamento autonomo di chi, essendo e sentendosi parte di una qualche collettività, concorre in vario modo al processo delle decisioni che la riguardano. La letteratura scientifica riguardante l’argomento non è semplice, proprio perché si incrociano svariate discipline. Verso la fine del secolo scorso abbiamo assistito alla nascita di nuove società globali e con esse si è visto crescere l’utilizzo di nuove tecnologie informatiche, l’affermarsi delle reti virtuali che uniscono e bit dopo bit collegano enormi spazi mondiali e/o nazionali, lo stimolo e la ricerca di risultati immediati nel campo della comunicazione e della visibilità mass-mediatica, sono solo i più eclatanti tra gli aspetti che caratterizzano le nuove modalità di comunicazione applicate alla partecipazione politica. Volendo provare a fare una distinzione tra il metodo di approccio cosiddetto classico e il metodo con l’utilizzo del network, si evidenzia subito che in Italia la politica non ama molto la rete. Di conseguenza la televisione e la piazza rimangono i luoghi privilegiati per fare politica sia essa legata alla semplice comunicazione sia quella messa in atto durante la propaganda elettorale e l’utilizzo del web si riduce ad un abuso sfrenato nel periodo pre-elettorale fino ad arrivare all’abbandono assoluto dopo le votazioni. Tutto ciò provoca conseguenze devastanti, penalizza gli utenti della rete, che a differenza sentono il bisogno e la voglia di partecipare, condividere le loro esperienze, ed oltre modo questo comportamento arrendevole limita lo scambio di opinioni, il confronto e l’ascolto, come dire, un filo conduttore troncato nel peggior dei modi. I siti web chiusi rappresentano la routine, altri vengono abbandonati ed altri ancora risultano scarni di notizie e quasi sempre male aggiornati. Web e politica in Italia rimane un’uguaglianza alquanto strana, faticosa e difficile da comprendere, specie per un politico, a qualsiasi livello, poco avvezzo alle nuove dinamiche e l’utilizzo anche minimo di internet. Sforzo e fatica, non solo fisica, nel stare lì seduto a rispondere ad e-mail od a partecipare attivamente ad un forum, ma è anche intellettuale, confrontarsi in modo quasi immediato equivale a sostenere una sorta di campagna elettorale permanente, con il rischio di esporsi a critiche e attacchi diretti. Uno dei motivi perché internet è poco usata è quello anzidetto, infatti, se consideriamo le posizioni dichiarate in Tv e/o alla stampa esse svaniscono, solitamente, in breve tempo e a volte capita di contraddirsi da soli, senza che nessuno li sbugiardi. Sul web le parole rimangono e, attraverso i link, possono finire ovunque. Appartenere al mondo del web party o del web politician, con una presenza costante nella rete significa essere coerenti, ma soprattutto equivarrebbe essere trasparenti, dote che non tutti hanno l’onore di fregiarsene. Ma tornando a noi, esempi quotidiani ci mostrano che i giovani rispetto agli adulti, hanno una sfiducia più diffusa, non verso la politica, ma verso quei partiti e verso quei politici che continuano ad animare la cosiddetta comunicazione/partecipazione in forma tradizionale. Secondo Ulrich Beck sociologo tedesco, citando una ricerca del Deutsches Jugend-Institut (Istituto tedesco della Gioventù), i giovani odiano i formalismi delle organizzazioni e il loro modello di impegno costruito sull’imperativo del sacrificio della singola individualità, giudicandolo bizzarro ed ipocrita. Risultato, una generazione per così dire del che cosa me ne viene in tasca più incline a prendere parte a manifestazioni, anche senza un vero motivo, e a raccolte di firme, rispetto ad un attivismo interno di partito, definendolo tremendamente noioso, con i soliti ordini del giorno, i lunghi dibattiti e le mozioni di vario genere. Miranda Yates e James Youniss si sono interessati a questo fenomeno attraverso una collezione di saggi di livello internazionale sul meccanismo della comunicazione/partecipazione dei giovani alla vita politica. L’immagine che ne descrivono è quella di una “generazione X” scollata dalla società ed apatica, in continua contrapposizione e in lotta per comprendere la complessità della società in cui vivono ed in continuo scontro per la realizzazione dei propri ideali morali e sociali. Un quadro difficile, ma non impossibile; si tratta di anticipare i loro interessi, per esempio, e nello stesso tempo cercare di sforzarsi di ragionare come loro e con loro, di capire le loro passioni, i loro interessi, i loro limiti, in un certo senso essergli vicino, attraverso un cammino insieme, nel modo di pensare, di vedere le cose, la società, il mondo. Internet, potrebbe essere, o meglio rappresenta un’alternativa, una soluzione, per un dialogo collaborativo e costruttivo. Di fatto, internet non punta ad annullare nessuna delle gerarchie esistenti e non tende neanche a modificare la forma di base della democrazia, ma cerca di allargare e migliorare la forma partecipativa. Un muro che tuttora esiste, e internet è sicuramente lo strumento valido per eliminarlo. I siti Web, i Web-log, per non parlare di Facebook, Youtube, la posta elettronica, le mailing-list e le Newsgroup, sono diventati strumenti preziosi ed indispensabili per mantenere i contatti all’interno e all’esterno, per organizzare iniziative e per smistare ogni genere di informazione. L’impatto della comunicazione mediata dalla rete rende più efficace la circolazione dell’informazione, facilitando quindi la mobilitazione delle risorse, ma può anche contribuire al rafforzamento delle identità collettive esistenti, o allo svilupparsi di nuove, creando, in tal modo, una sorta di comunità virtuale. In tal senso non può esistere un’eccezionalità agli sforzi fino adesso visti, di sicuro occorre più sensibilità dei singoli, specie nel non sentirsi ridicoli nel dialogare in un forum o di fronte ad una webcam. La tecnologia, internet e tutto quello che gli ruota attorno è utile per rafforzare il concetto di libertà di espressione e di comunicazione. Una libertà ed un impegno a qualsiasi livello ancora più responsabile, capace di far comprendere il profondo cambiamento che sta attraversando la società e con essa i metodi di proporsi politicamente. Ancora in pochi hanno compreso questo fenomeno e con esso l’idea di aprirsi a nuovi linguaggi sempre più interconnessi. La stragrande maggioranza dei politici in Italia, continua ad ancorarsi alle vecchie strategie conservatrici,tutto ciò rischia di spegnere il progresso, un’opportunità negata a un nuovo mondo,un nuovo blocco sociale fatto sempre più di giovani che a prescindere dal colore politico non comprenderebbero le remore o le inibizioni verso le nuove frontiere della conoscenza, della comunicazione e della partecipazione che attualmente(purtroppo sembra più spaventare gli attori che gli spettatori.

articolo di VINCENZO TANZI

LA GIORNATA ASTRONOMICA: L'APPUNTAMENTO DELLA MEZZANOTTE

Oggi è domenica 11 gennaio 2009

A Udine capitale del Friuli il sole sorge alle 7.47 e tramonta alle 16.43
La durata del dì è di 8 ore e 56 minuti
La massima altitudine del sole è di 22.2° alle 12.15
La distanza del sole dalla terra è di 0.983 AU e 1 AU è pari a 149.597.870
Il sole si trova nella costellazione del Sagittario

La luna alle 4.27 è Piena e inizia la sua fase calante
La luna alle 0.00 si trova in cielo, tramonta alle 8.07 e sorge alle 17.13
La massima altitudine della luna è di 68.0° alle 0.03
L'illuminazione del disco è del 100% (Luna Piena)
La distanza della luna dalla terra è di 357.765 km
La luna si trova nella costellazione dei Gemelli

Anche nella notte compresa tra sabato 10 e domenica 11 la luna illumina, in assenza di nubi, l'intera nottata, risultando altresì altissima sull'orizzonte.
Al mattino di domenica 11 singolare fenomeno astronomico in quanto il sole sorgerà alle 7.47 e la luna tramonterà 20 minuti più tardi, alle 8.07
Noteremo di conseguenza il sole sorgere ad est e la luna tramontare ad ovest, quasi in perfetta contemporaneità

LA GIORNATA ASTRONOMICA: L'APPUNTAMENTO DELLA MEZZANOTTE

Oggi è domenica 11 gennaio 2009

A Udine capitale del Friuli il sole sorge alle 7.47 e tramonta alle 16.43
La durata del dì è di 8 ore e 56 minuti
La massima altitudine del sole è di 22.2° alle 12.15
La distanza del sole dalla terra è di 0.983 AU e 1 AU è pari a 149.597.870
Il sole si trova nella costellazione del Sagittario

La luna alle 4.27 è Piena e inizia la sua fase calante
La luna alle 0.00 si trova in cielo, tramonta alle 8.07 e sorge alle 17.13
La massima altitudine della luna è di 68.0° alle 0.03
L'illuminazione del disco è del 100% (Luna Piena)
La distanza della luna dalla terra è di 357.765 km
La luna si trova nella costellazione dei Gemelli

Anche nella notte compresa tra sabato 10 e domenica 11 la luna illumina, in assenza di nubi, l'intera nottata, risultando altresì altissima sull'orizzonte.
Al mattino di domenica 11 singolare fenomeno astronomico in quanto il sole sorgerà alle 7.47 e la luna tramonterà 20 minuti più tardi, alle 8.07
Noteremo di conseguenza il sole sorgere ad est e la luna tramontare ad ovest, quasi in perfetta contemporaneità

LA GIORNATA ASTRONOMICA: L'APPUNTAMENTO DELLA MEZZANOTTE

Oggi è domenica 11 gennaio 2009

A Udine capitale del Friuli il sole sorge alle 7.47 e tramonta alle 16.43
La durata del dì è di 8 ore e 56 minuti
La massima altitudine del sole è di 22.2° alle 12.15
La distanza del sole dalla terra è di 0.983 AU e 1 AU è pari a 149.597.870
Il sole si trova nella costellazione del Sagittario

La luna alle 4.27 è Piena e inizia la sua fase calante
La luna alle 0.00 si trova in cielo, tramonta alle 8.07 e sorge alle 17.13
La massima altitudine della luna è di 68.0° alle 0.03
L'illuminazione del disco è del 100% (Luna Piena)
La distanza della luna dalla terra è di 357.765 km
La luna si trova nella costellazione dei Gemelli

Anche nella notte compresa tra sabato 10 e domenica 11 la luna illumina, in assenza di nubi, l'intera nottata, risultando altresì altissima sull'orizzonte.
Al mattino di domenica 11 singolare fenomeno astronomico in quanto il sole sorgerà alle 7.47 e la luna tramonterà 20 minuti più tardi, alle 8.07
Noteremo di conseguenza il sole sorgere ad est e la luna tramontare ad ovest, quasi in perfetta contemporaneità

E' DOMENICA 11 GENNAIO E QUESTO E' IL N. 11 (48) DEL 2. ANNO

E' DOMENICA 11 GENNAIO E QUESTO E' IL N. 11 (48) DEL 2. ANNO

E' DOMENICA 11 GENNAIO E QUESTO E' IL N. 11 (48) DEL 2. ANNO