Siamo dunque giunti alla fine di questa nostra inchiesta sui rigassificatori, ne abbiamo evidenziato vizi e virtù, abbiamo espresso le nostre valutazioni sui progetti ed abbiamo cercato di dare un senso alla loro realizzazione sulla base di documentazioni valide, prospettive definite, e programmi energetici a medio-lungo termine ufficiali.
Non ci siamo riusciti.
Le valutazioni espresse a livello istituzionale non ci hanno convinto, sono state scarne e poco o per nulla esaustive, ci si è attaccati a piccoli vantaggi per nascondere grandi svantaggi. A tutt’oggi – mentre avanzano gli iter autorizzativi (sembra oramai fatta per il rigassificatore di Zaule) – nessuno è in grado di dirci né perché sia necessario costruire dei rigassificatori, né perché ci sia la possibilità addirittura di averne cinque in un braccio di mare di qualche centinaio di miglia marine (Rovigo – in fase di costruzione, Grado, Trieste, Capodistria, Isola di Veglia).
A livello istituzionale le valutazioni positive sono state molte e di “un certo livello”; cominciò l’allora Presidente della Regione Riccardo Illy a spingere per entrambi: come dimenticare la foto su “Il Piccolo” del 16 febbraio 2006 che lo ritraeva sorridente assieme a Michele Degrassi (Amministratore Delegato di “Friulia Holding”), Raffaella di Sipio (Responsabile Affari Istituzionali di Endesa), Federico Marescotti (Vicepresidente di “Friulia Holding”) e Jesus Olmos (Amministratore Delegato di Endesa Europa)? A ruota di Illy si sono poi prodigati nel promuovere i rigassificatori il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, gli industriali triestini attraverso il loro Presidente Riccardo Antonini e non ultimo l’attuale Sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia.
“Occasione irripetibile per Trieste” dicono tutti: in realtà è quanto mai necessario distinguere fra interessi economici e interessi della città, decidendo una volta per tutte se darle una connotazione di tipo turistico oppure una connotazione di tipo industriale. Non è infatti concepibile dichiararsi portabandiera della chiusura della Ferriera di Servola in quanto incompatibile con le esigenze della città o proporre il “Parco del Mare” e poi essere favorevoli a questo tipo di impianti.
Nessun politico che sia contrario si è espresso in pubblico, troppo rischioso farlo, ne va della loro carriera.
Tutti i Comuni costieri, Slovenia compresa, si sono espressi in maniera contraria.
Sono gli enti della pubblica amministrazione più vicini ai cittadini, ma resteranno inascoltati, decide il Ministero, a Roma.
Nel 1998 ad Aaharus (Danimarca) i Paesi europei hanno sottoscritto la “Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale”, ratificata dallo Stato italiano con Legge n°108 del 16/03/2001. Tale convenzione prevede tra le altre cose la partecipazione della popolazione al processo decisionale in materia ambientale e tra gli impianti per cui essa è prevista ci sono proprio gli impianti di rigassificazione.
Ai cittadini non è stata data nessuna informazione se non quelle che solo un tecnico come il sottoscritto è in grado di capire, nessun coinvolgimento è stato fatto, nessuna partecipazione ai processi decisionali è stata chiesta. Solo alcuni comitati locali ed associazioni ambientaliste si sono mosse coraggiosamente.
Resteranno inascoltati, decide il profitto, decidono le royalties, decide la borsa valori.
Trieste città della scienza, Trieste città della fisica, Trieste città piena di scienziati, studiosi, docenti, esperti, ricercatori di fama mondiale.
Nessuno di loro è stato chiamato ufficialmente a valutare i progetti. Nessun ente super partes è stato convocato all’esame degli stessi. Le valutazioni tecniche effettuate fino ad oggi si sono basate su perizie di parte presentate e finanziate dalle società proponenti i due progetti. Solo l’encomiabile Dottor Livio Sirovich ha tentato un’accorata difesa delle sue tesi che smontano di fatto la validità del progetto “Zaule” e le capacità tecniche dei suoi promotori.
Resterà inascoltato pure lui, decidono i brillanti tecnici della Regione e dello Stato: sul documento ufficiale della Valutazione di Impatto Ambientale favorevole del Ministero per il rigassificatore di Zaule del 16/07/2008, su 58 firmatari ci sono ben 13 astenuti e 18 assenti, quindi 31 su 58 non si sono espressi a favore, ma ciononostante l’iter prosegue ed anzi sembra oramai giunto al traguardo.
Risulta quindi chiaro che dove politica ed economia si intrecciano come amanti segreti, non vi sono professionisti accreditati, leggi emanate, documenti avvalorati, valutazioni comprovate, rischi paventati o contrarietà espresse che tengano.
Grazie a tutti, ce ne ricorderemo e se ne ricorderanno anche i nostri figli, statene pur certi.
MARCO TORBIANELLI