"SFUEI DAL FRIÛL LIBAR - IL GIORNALE DEL FRIULI LIBERO". INDIRIZZO INTERNET http://www.ilgiornaledelfriuli.net EDIZIONE ON LINE DELLA TESTATA ISCRITTA COME GIORNALE QUOTIDIANO ON LINE, A STAMPA, RADIOFONICO E TELEVISIVO NEL REGISTRO DEL TRIBUNALE DI UDINE IN DATA 8 APRILE 2009 AL N. 9/2009. Si pubblica dal 25 novembre 2008. Proprietario: Alberto di Caporiacco. Direttore responsabile: Alberto di Caporiacco. Sede di rappresentanza in Udine, piazza S. Giacomo 11/16, 2. piano.

SFUEI DAL FRIÛL LIBAR. ULTIMO AGGIORNAMENTO ORE 11.46 DI MERCOLEDI' 15 APRILE.

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venerdì 17 aprile 2009

ALTRE PILLOLE

13:51 - gettava rifiuti sanitari in cassonetti,indagato imprenditore
(ANSA) - TRIESTE, 17 APR - Il titolare di una ditta di smaltimento di rifiuti speciali - Emanuele Pitarresi, 57 anni, di Trieste - e' stato scoperto dalla Polizia municipale del capoluogo giuliano mentre gettava sacchi di rifiuti sanitari ad alto rischio infettivo nei cassonetti dell'immondizia ed e' stato denunciato in stato di liberta' alla magistratura. L'indagine della Polizia municipale - che ne da' notizia oggi - e' scattata a dicembre quando una pattuglia ha sorpreso l'uomo mentre gettava nei cassonetti alcuni sacchi gialli contenenti rifiuti sanitari. Pitarresi, indagato assieme a un'altra persona, aveva avviato l'attivita' in Friuli Venezia Giulia nel 2007. Aveva circa cento clienti tra studi medici, case di riposo e fisioterapisti che in buona fede lo pagavano per distruggere a norma di legge gli scarti pericolosi. L'uomo - ha riferito la Polizia municipale - non era iscritto all'Albo nazionale dei gestori ambientali e non curava o falsificava i formulari di carico e scarico. (ANSA). BUO

13:16 - provinciali: pordenone, zanin candidato centrosinistra
(ANSA) - PORDENONE, 17 APR - Giorgio Zanin, 45 anni, insegnante ed ex presidente provinciale delle Acli, e' il candidato presidente del Centrosinistra alle elezioni Provinciali di Pordenone. La presentazione dello schieramento che lo sostiene e' avvenuta stamani: ne fanno parte il Pd (Zanin aveva vinto le Primarie del partito battendo Sergio Chiarotto), Rifondazione Comunista, Sinistra e Liberta', Liberta' civica e Italia dei Valori. (ANSA). YT8-BUO

13:15 - industria: udine, -10,4% produzione meccanica 4/o trimestre
(ANSA) - UDINE, 17 APR - E' scesa del 10,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la produzione del settore meccanico in provincia di Udine nel quarto trimestre 2008. Lo rende noto oggi Confindustria Udine, precisando che la flessione registrata negli ultimi due trimestri dello scorso anno ha trascinato con se l'indice annuale della produzione, che arretra del 2,4% rispetto al 2007. Le ore di Cassa Integrazione crescono nel 2008 del 107,8% rispetto al 2007. Le vendite all'estero sono scese del 6%, in particolare del 2,2% nel comparto dei macchinari e del materiale elettrico ed elettronico. Flessione anche per la costruzione di prodotti in metallo e per gli strumenti di precisione, che segnano una diminuzione del 5,5%. (ANSA). COM-BUO/MST

13:14 - ragazza si getta dal 2/o piano per sfuggire all'ex, grave
(ANSA) - PRATA (PORDENONE), 17 APR - Una giovane romena di 19 anni e' in gravi condizioni dopo essersi buttata dal secondo piano di un'abitazione per sfuggire alle ire dell'ex fidanzato. L'episodio e' avvenuto stamani a Prata di Pordenone, dove la giovane risiede. L'ex fidanzato, un cittadino marocchino di 21 anni, ha sfondato la porta di casa e ha cominciato a picchiare la ragazza, che per sfuggire alle violenze si e' gettata dal balcone, finendo nel giardino. (ANSA). YT8-BUO

ALTRE PILLOLE

13:51 - gettava rifiuti sanitari in cassonetti,indagato imprenditore
(ANSA) - TRIESTE, 17 APR - Il titolare di una ditta di smaltimento di rifiuti speciali - Emanuele Pitarresi, 57 anni, di Trieste - e' stato scoperto dalla Polizia municipale del capoluogo giuliano mentre gettava sacchi di rifiuti sanitari ad alto rischio infettivo nei cassonetti dell'immondizia ed e' stato denunciato in stato di liberta' alla magistratura. L'indagine della Polizia municipale - che ne da' notizia oggi - e' scattata a dicembre quando una pattuglia ha sorpreso l'uomo mentre gettava nei cassonetti alcuni sacchi gialli contenenti rifiuti sanitari. Pitarresi, indagato assieme a un'altra persona, aveva avviato l'attivita' in Friuli Venezia Giulia nel 2007. Aveva circa cento clienti tra studi medici, case di riposo e fisioterapisti che in buona fede lo pagavano per distruggere a norma di legge gli scarti pericolosi. L'uomo - ha riferito la Polizia municipale - non era iscritto all'Albo nazionale dei gestori ambientali e non curava o falsificava i formulari di carico e scarico. (ANSA). BUO

13:16 - provinciali: pordenone, zanin candidato centrosinistra
(ANSA) - PORDENONE, 17 APR - Giorgio Zanin, 45 anni, insegnante ed ex presidente provinciale delle Acli, e' il candidato presidente del Centrosinistra alle elezioni Provinciali di Pordenone. La presentazione dello schieramento che lo sostiene e' avvenuta stamani: ne fanno parte il Pd (Zanin aveva vinto le Primarie del partito battendo Sergio Chiarotto), Rifondazione Comunista, Sinistra e Liberta', Liberta' civica e Italia dei Valori. (ANSA). YT8-BUO

13:15 - industria: udine, -10,4% produzione meccanica 4/o trimestre
(ANSA) - UDINE, 17 APR - E' scesa del 10,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la produzione del settore meccanico in provincia di Udine nel quarto trimestre 2008. Lo rende noto oggi Confindustria Udine, precisando che la flessione registrata negli ultimi due trimestri dello scorso anno ha trascinato con se l'indice annuale della produzione, che arretra del 2,4% rispetto al 2007. Le ore di Cassa Integrazione crescono nel 2008 del 107,8% rispetto al 2007. Le vendite all'estero sono scese del 6%, in particolare del 2,2% nel comparto dei macchinari e del materiale elettrico ed elettronico. Flessione anche per la costruzione di prodotti in metallo e per gli strumenti di precisione, che segnano una diminuzione del 5,5%. (ANSA). COM-BUO/MST

13:14 - ragazza si getta dal 2/o piano per sfuggire all'ex, grave
(ANSA) - PRATA (PORDENONE), 17 APR - Una giovane romena di 19 anni e' in gravi condizioni dopo essersi buttata dal secondo piano di un'abitazione per sfuggire alle ire dell'ex fidanzato. L'episodio e' avvenuto stamani a Prata di Pordenone, dove la giovane risiede. L'ex fidanzato, un cittadino marocchino di 21 anni, ha sfondato la porta di casa e ha cominciato a picchiare la ragazza, che per sfuggire alle violenze si e' gettata dal balcone, finendo nel giardino. (ANSA). YT8-BUO

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)

13:12 - ricerca:neonati bilingui avvantaggiati in funzioni cognitive
(ANSA) - TRIESTE, 17 APR - I neonati bilingui sono avvantaggiati nelle funzioni esecutive, il modulo della mente che regola i processi del sistema cognitivo: e' il risultato di una ricerca condotta alla Sissa di Trieste da Jacques Mehler, ricercatore del Laboratorio del Linguaggio, della Cognizione e dello Sviluppo. Le abilita' di 120 neonati di sette mesi, la meta' nati da genitori bilingui, e l'altra meta' da genitori monolingui, sono state testate usando dei cartoni animati su schermi di computer. Ai neonati venivano fatti ascoltare due tipi differenti di suoni, una frazione di secondo prima che i personaggi dei cartoni animati apparissero in una delle due zone dello schermo. (ANSA). YT8-DF

12:59 - europee: svp; scrittore boris pahor candidato a nordest
(ANSA) - TRIESTE, 17 APR - Lo scrittore triestino sloveno Boris Pahor, 95 anni, e' candidato alle elezioni europee nel Nordest per la Slovenska Skupnost (Ss), lista della minoranza collegata alla Svp. L'autore di ''Necropoli'' e del recente ''Qui e' proibito parlare'' ha formalizzato ieri la candidatura in uno studio notarile di Trieste, assieme al segretario della Ss, Damian Terpin, e al consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, Igor Gabrovec. La presentazione ufficiale di Pahor avverra' domani, a Merano (Bolzano), nel corso del congresso della Svp. (ANSA). BUO

09:13 - oggi in friuli venezia giulia (2)
(ANSA) - TRIESTE, 17 APR - Segue elenco ALTRI AVVENIMENTI in programma per oggi, venerdi' 17 aprile, in Friuli Venezia Giulia: 35) S.VITO AL TAGLIAMENTO (PN) - Teatro Arrigoni - 14.30.Convegno ''Cure primarie: salute in rete sul territorio''. 36) PORCIA (PN) - Sede ProPorcia - ore 11.30.Conferenza stampa su eventi rievocativi della battaglianapoleonica, ''Camolli 2009''. 37) GORIZIA - V. Roma - ore 18.Incontro con Marco Travaglio. 38) GORIZIA - C.so Verdi 4 - ore 9.Fase conclusa del progetto ''Diritti e rovesci - Percorsi di educazione alla legalita'''. 39) GORIZIA - V.Alviano 18 - ore 17.Assemblea del Consorzio IUISE - Istituto universitario internazionale per gli studi europei. 40) GORIZIA - Provincia - ore 12.30.Presentazione trofeo di triathlon ''Citta' di Gorizia''. 41) GORIZIA - Provincia - ore 11.30.Presentazione ''VirtualGart''.(ANSA). DF

09:13 - oggi in friuli venezia giulia
(ANSA) - TRIESTE, 17 APR - Avvenimenti in programma per oggi, venerdi' 17 aprile, in Friuli Venezia Giulia: 1) TRIESTE - Stadio Rocco - ore 19.Calcio: serie B; Triestina-Grosseto. 2) UDINE - P.zzo Lovaria - ore 11.Presentazione bilancio consolidato 2008 e piano industrialedella Banca Popolare di Cividale. 3) UDINE - Sala Tomadini - ore 14.45.Incontro ''Il sistema del trasporto''. E' prevista partecipazione del sottosegretario all'Ambiente, RobertoMenia, del presidente dell'Autorita' Portuale Claudio Boniciolli, e del presidente della societa' Aeroporto FVG,Roberto Dipiazza. 4) UDINE - Teatro Menossi - ore 15.30Convegno sul testamento biologico, organizzato dalla Federazione italiana per la Cremazione con la So:crem di Udine; e' prevista partecipazione di Beppino Englaro. 5) PORDENONE - San Francesco - ore 12.Conferenza stampa presentazione della coalizione di centrosinistra alle elezioni provinciali di giugno. 6) AZZANO DECIMO (PN) -Comincia festa della ''Lega Nord del Friuli Venezia Giulia''. 7) REGIONE -Sciopero di otto ore dei lavoratori agricoli del Friuli Venezia Giulia. 8) TRIESTE - V.Valmaura 77 - ore 15.Presentazione progetto ''Il Circolo Miani per Trieste''. 9) TRIESTE - Sala Giunta comunale - ore 12.Riunione della II Commissione consiliare permanente. 10) TRIESTE - Caffe' Tommaseo - ore 16.30.''Incontro con l'ostetrica'' organizzato dal Centro per laSalute del Bambino Onlus. 11) TRIESTE - V. Don Sturzo 15 - ore 18.Presentazione volume ''L'epistolario inedito del servo di Dio Marcello Labor''. 12) TRIESTE - Provincia - ore 11.30.Conferenza stampa presentazione iniziative legate alla ''Settimana della cultura''. 13) TRIESTE - Circolo della Stampa - ore 17.Tavola rotonda ''Il sindacato e la crisi: quale welfare e quale nuovo modello di sviluppo?'' organizzata dal CentroStudi Dialoghi Europei. 14) TRIESTE - Salone degli Incanti - ore 12.Conferenza stampa presentazione libro di Kledi Kladiu ''Meglio di una favola''. 15) TRIESTE - V. D'Alviano 15/1 - ore 11.Inaugurazione nuovo impianto semaforico uscita Vigili del Fuoco. 16) TRIESTE - V. Rossini 4 - ore 10.30.Conferenza stampa ''Aspettando Serestate''. 17) TRIESTE - P.zzo del Governo - ore 9.30.Presentazione opuscolo ''Vado a scuola''. 18) TRIESTE - L.go Granatieri 2 - ore 12.Riunione della VI Commissione consiliare permanente. 19) TRIESTE - Via Donota 1 - ore 11.30Conferenza stampa Pd ''Il Piano regolatore del Porto si ferma in Comune?''. 20) UDINE - P.zzo Torriani - ore 17.Cerimonia consegna premio ''Segno Donna''. 21) UDINE - Palasport Carnera - ore 21.Boxe: incontro del pugile italo-cubano Bruno Zamora per difendere in titolo intercontinentale Wba e dell'udineseEmanuele De Prophetis nei pesi superleggeri. 22) UDINE - Oratorio del Carmine - ore 20.45.Conferenza-dibattito ''L'immigrazione tra esclusione eintegrazione''. 23) UDINE - P.zzo Kechler - ore 17.Convegno ''Democrazia, sicurezza e diritti: dal G8 di Genovaad oggi'' con Giuliano Giuliani. 24) UDINE - P.zza Patriarcato 3 - ore 17.30.Incontro ''Il nuovo Parlamento Europeo. Il rilancio dell'Europa. Il destino del nord-est'' organizzato dall'Associazione culturale Il Cenacolo. 25) UDINE - V. Laipacco 234- ore 11.Presentazione di 4 unita' abitative non collegate alla rete del gas. 26) UDINE - Castello - ore 9.30.Convegno ''Archivi digitali tra gestione e archiviazione''. 27) UDINE - Gran Bar Friuli - ore 15.Conferenza stampa presentazione prossime manifestazioni Radicali Italiani. 28) UDINE - Palazzo D'Aronco - ore 11.Conferenza stampa presentazione ''Premio Udine Campione''. 29) UDINE - Biblioteca Joppi - ore 11.30Presentazione terzo volume delle ''Carte friulane antiche dalla biblioteca civica di Udine'' di Federico Vicario. 30) BASILIANO (UD) - Consorzio Agrario - ore 10.incontro funzionari Ufficio delle Dogante di Udine e operatori del settore vitivinicolo su telematizzazione delle accise. 31) S.GIORGIO DI NOGARO (UD) -Apertura al pubblico degli impianti della cooperativaIdealservice, uno dei piu' moderni impianti per la selezionee il recupero dei rifiuti. 32) S.PIETRO AL NATISONE (UD) - Chiesa Parrocchiale - ore 18.Ricordo di mons. Guion e dei sacerdoti della Slavia. 33) TAVAGNACCO (UD) - Concessionaria Lexus Moretto.Visita maestro buddista Ghese Lobsang Pendhe. 34) LIGNANO (UD) - PalaGetur.Inizia nona edizione del Gran Premio Nazionale di Tennistavolo. (SEGUE). DF

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine)

13:12 - ricerca:neonati bilingui avvantaggiati in funzioni cognitive
(ANSA) - TRIESTE, 17 APR - I neonati bilingui sono avvantaggiati nelle funzioni esecutive, il modulo della mente che regola i processi del sistema cognitivo: e' il risultato di una ricerca condotta alla Sissa di Trieste da Jacques Mehler, ricercatore del Laboratorio del Linguaggio, della Cognizione e dello Sviluppo. Le abilita' di 120 neonati di sette mesi, la meta' nati da genitori bilingui, e l'altra meta' da genitori monolingui, sono state testate usando dei cartoni animati su schermi di computer. Ai neonati venivano fatti ascoltare due tipi differenti di suoni, una frazione di secondo prima che i personaggi dei cartoni animati apparissero in una delle due zone dello schermo. (ANSA). YT8-DF

12:59 - europee: svp; scrittore boris pahor candidato a nordest
(ANSA) - TRIESTE, 17 APR - Lo scrittore triestino sloveno Boris Pahor, 95 anni, e' candidato alle elezioni europee nel Nordest per la Slovenska Skupnost (Ss), lista della minoranza collegata alla Svp. L'autore di ''Necropoli'' e del recente ''Qui e' proibito parlare'' ha formalizzato ieri la candidatura in uno studio notarile di Trieste, assieme al segretario della Ss, Damian Terpin, e al consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, Igor Gabrovec. La presentazione ufficiale di Pahor avverra' domani, a Merano (Bolzano), nel corso del congresso della Svp. (ANSA). BUO

09:13 - oggi in friuli venezia giulia (2)
(ANSA) - TRIESTE, 17 APR - Segue elenco ALTRI AVVENIMENTI in programma per oggi, venerdi' 17 aprile, in Friuli Venezia Giulia: 35) S.VITO AL TAGLIAMENTO (PN) - Teatro Arrigoni - 14.30.Convegno ''Cure primarie: salute in rete sul territorio''. 36) PORCIA (PN) - Sede ProPorcia - ore 11.30.Conferenza stampa su eventi rievocativi della battaglianapoleonica, ''Camolli 2009''. 37) GORIZIA - V. Roma - ore 18.Incontro con Marco Travaglio. 38) GORIZIA - C.so Verdi 4 - ore 9.Fase conclusa del progetto ''Diritti e rovesci - Percorsi di educazione alla legalita'''. 39) GORIZIA - V.Alviano 18 - ore 17.Assemblea del Consorzio IUISE - Istituto universitario internazionale per gli studi europei. 40) GORIZIA - Provincia - ore 12.30.Presentazione trofeo di triathlon ''Citta' di Gorizia''. 41) GORIZIA - Provincia - ore 11.30.Presentazione ''VirtualGart''.(ANSA). DF

09:13 - oggi in friuli venezia giulia
(ANSA) - TRIESTE, 17 APR - Avvenimenti in programma per oggi, venerdi' 17 aprile, in Friuli Venezia Giulia: 1) TRIESTE - Stadio Rocco - ore 19.Calcio: serie B; Triestina-Grosseto. 2) UDINE - P.zzo Lovaria - ore 11.Presentazione bilancio consolidato 2008 e piano industrialedella Banca Popolare di Cividale. 3) UDINE - Sala Tomadini - ore 14.45.Incontro ''Il sistema del trasporto''. E' prevista partecipazione del sottosegretario all'Ambiente, RobertoMenia, del presidente dell'Autorita' Portuale Claudio Boniciolli, e del presidente della societa' Aeroporto FVG,Roberto Dipiazza. 4) UDINE - Teatro Menossi - ore 15.30Convegno sul testamento biologico, organizzato dalla Federazione italiana per la Cremazione con la So:crem di Udine; e' prevista partecipazione di Beppino Englaro. 5) PORDENONE - San Francesco - ore 12.Conferenza stampa presentazione della coalizione di centrosinistra alle elezioni provinciali di giugno. 6) AZZANO DECIMO (PN) -Comincia festa della ''Lega Nord del Friuli Venezia Giulia''. 7) REGIONE -Sciopero di otto ore dei lavoratori agricoli del Friuli Venezia Giulia. 8) TRIESTE - V.Valmaura 77 - ore 15.Presentazione progetto ''Il Circolo Miani per Trieste''. 9) TRIESTE - Sala Giunta comunale - ore 12.Riunione della II Commissione consiliare permanente. 10) TRIESTE - Caffe' Tommaseo - ore 16.30.''Incontro con l'ostetrica'' organizzato dal Centro per laSalute del Bambino Onlus. 11) TRIESTE - V. Don Sturzo 15 - ore 18.Presentazione volume ''L'epistolario inedito del servo di Dio Marcello Labor''. 12) TRIESTE - Provincia - ore 11.30.Conferenza stampa presentazione iniziative legate alla ''Settimana della cultura''. 13) TRIESTE - Circolo della Stampa - ore 17.Tavola rotonda ''Il sindacato e la crisi: quale welfare e quale nuovo modello di sviluppo?'' organizzata dal CentroStudi Dialoghi Europei. 14) TRIESTE - Salone degli Incanti - ore 12.Conferenza stampa presentazione libro di Kledi Kladiu ''Meglio di una favola''. 15) TRIESTE - V. D'Alviano 15/1 - ore 11.Inaugurazione nuovo impianto semaforico uscita Vigili del Fuoco. 16) TRIESTE - V. Rossini 4 - ore 10.30.Conferenza stampa ''Aspettando Serestate''. 17) TRIESTE - P.zzo del Governo - ore 9.30.Presentazione opuscolo ''Vado a scuola''. 18) TRIESTE - L.go Granatieri 2 - ore 12.Riunione della VI Commissione consiliare permanente. 19) TRIESTE - Via Donota 1 - ore 11.30Conferenza stampa Pd ''Il Piano regolatore del Porto si ferma in Comune?''. 20) UDINE - P.zzo Torriani - ore 17.Cerimonia consegna premio ''Segno Donna''. 21) UDINE - Palasport Carnera - ore 21.Boxe: incontro del pugile italo-cubano Bruno Zamora per difendere in titolo intercontinentale Wba e dell'udineseEmanuele De Prophetis nei pesi superleggeri. 22) UDINE - Oratorio del Carmine - ore 20.45.Conferenza-dibattito ''L'immigrazione tra esclusione eintegrazione''. 23) UDINE - P.zzo Kechler - ore 17.Convegno ''Democrazia, sicurezza e diritti: dal G8 di Genovaad oggi'' con Giuliano Giuliani. 24) UDINE - P.zza Patriarcato 3 - ore 17.30.Incontro ''Il nuovo Parlamento Europeo. Il rilancio dell'Europa. Il destino del nord-est'' organizzato dall'Associazione culturale Il Cenacolo. 25) UDINE - V. Laipacco 234- ore 11.Presentazione di 4 unita' abitative non collegate alla rete del gas. 26) UDINE - Castello - ore 9.30.Convegno ''Archivi digitali tra gestione e archiviazione''. 27) UDINE - Gran Bar Friuli - ore 15.Conferenza stampa presentazione prossime manifestazioni Radicali Italiani. 28) UDINE - Palazzo D'Aronco - ore 11.Conferenza stampa presentazione ''Premio Udine Campione''. 29) UDINE - Biblioteca Joppi - ore 11.30Presentazione terzo volume delle ''Carte friulane antiche dalla biblioteca civica di Udine'' di Federico Vicario. 30) BASILIANO (UD) - Consorzio Agrario - ore 10.incontro funzionari Ufficio delle Dogante di Udine e operatori del settore vitivinicolo su telematizzazione delle accise. 31) S.GIORGIO DI NOGARO (UD) -Apertura al pubblico degli impianti della cooperativaIdealservice, uno dei piu' moderni impianti per la selezionee il recupero dei rifiuti. 32) S.PIETRO AL NATISONE (UD) - Chiesa Parrocchiale - ore 18.Ricordo di mons. Guion e dei sacerdoti della Slavia. 33) TAVAGNACCO (UD) - Concessionaria Lexus Moretto.Visita maestro buddista Ghese Lobsang Pendhe. 34) LIGNANO (UD) - PalaGetur.Inizia nona edizione del Gran Premio Nazionale di Tennistavolo. (SEGUE). DF

RASSEGNA STAMPA: MESSAGGERO VENETO

Il premier spiega il perché del no all’election-day

Referendum il 21 giugno, ma spunta l’ipotesi di rinviare il voto sulla legge elettorale al 2010

Berlusconi: la Lega era pronta alla crisi



ROMA. Berlusconi rivela che l’election day (l’accorpamento il 6-7 giugno delle elezioni e del referendum) non si farà perché la Lega avrebbe fatto cadere il governo. Ma quando si voterà davvero non è ancora chiaro. Ieri sera l’ufficio di presidenza del Pdl ha dato mandato al premier di verificare «se la data possa essere il 21 giugno o se sia il caso di rinviare il referendum». «Abbiamo tenuto conto delle parole di esponenti dell’opposizione come D’Alema - dice Ignazio La Russa - secondo cui potrebbe essere possibile rinviare la data del referendum».
«In ogni caso, sia si scelga il 21 o si scelga il rinvio, sarà necessaria una leggina», dice ancora La Russa. Di Massimo D’Alema, dunque, la sponda più importante per il rinvio. «Il rinvio di un anno può essere utile per fare in Parlamento una coraggiosa e radicale riforma della legge elettorale», aveva detto.Una cosa è certa, Bossi ha vinto. Il leader del Pd Dario Franceschini attacca quella che definisce la Bossi-tax, «una tassa che pagheranno tutti gli italiani» grazie «al cedimento di Berlusconi alla Lega». Anche Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, denuncia: «E’ assolutamente inaccettabile non accorpare le date».Il mancato accorpamento delle diverse consultazioni causerà una spesa aggiuntiva per le casse dello Stato di circa 400 milioni, accusa l’opposizione che, con Anna Finocchiaro (Pd), descrive un governo «sotto il ricatto della Lega».Alle critiche del Pd ma anche a quelle del presidente della Camera Gianfranco Fini, Berlusconi replica che non si è trattato di una «debolezza del presidente del consiglio, ma abbiamo ceduto alla richiesta di un partito della maggioranza che se non avessimo accettato avrebbe fatto cadere il governo». Una scelta, ha insistito, fatta «per il bene del Paese». Le critiche? «Polemiche fuori luogo. Non si poteva andare ad inseguire facendo cadere la maggioranza». E sulle accuse di sprechi di pubblico denaro osserva che i 400 milioni sarebbero «cifre lontanissime da quelle reali e comunque le ridurremo accorpando il referendum al ballottaggio per le amministrative». Se lo farà. Quanto a Fini «non c’è nessuna polemica».Affermazioni che non convincono Emma Marcegaglia e anche la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro insiste: «Quello che ha detto Berlusconi conferma ciò che noi andiamo dicendo da settimane. La Lega sul referendum ha ricattato il governo». Per giustificare la scelta «hanno detto che c’erano problemi di incostituzionalità, che gli italiani non avrebbero capito e tante altre stupidaggini. La verità è una sola: che per motivazioni puramente politiche e per mantenere il patto con la Lega Berlusconi e il suo governo sprecano centinaia di milioni che avrebbero fatto davvero comodo per rispondere all’emergenza del terremoto». Antonio Di Pietro ritiene che votare per il referendum «in una data diversa da quella delle elezioni è un furto penale, perché c’è l’appropriazione indebita di denaro pubblico e un furto di democrazia». «Abbiamo soltanto parlato dell’opportunità della data per il referendum e basta», commenta Angelo Alessandri (Lega) e nega ipotesi di crisi.Il partito del rinvio del referendum è uscito, dunque, allo scoperto. Per D’Alema un anno può essere utile per fare una coraggiosa riforma elettorale. Si era subito associato Ignazio La Russa: «Continuo a pensare che la soluzione del rinvio del referendum sia quella migliore, ma se Berlusconi si è già espresso per il 21 giugno credo che passerà questa tesi». Anche per Benedetto della Vedova (Pdl) «piuttosto che votare il primo giorno d’estate, sarebbe meglio rimandare il referendum l’anno prossimo». Decisione ora sempre più possibile. (v.l.)



Non bastano gli eurogol di Inler e Quagliarella (doppietta): finisce 3-3.

Il Werder va in semifinale, la squadra di Pozzo esce tra gli applausi

I pali fermano Asamoah e Domizzi, Handanovic neutralizza un rigore.

Marino ringrazia i suoi: «Dubito che sia passata la squadra migliore»

L’Udinese fuori, ma a testa alta

Uefa, spettacolare primo tempo dei friulani che, in vantaggio per 3 a 1, illudono i 25 mila del Friuli La sfortuna e il solito Diego impediscono ai bianconeri un’impresa memorabile


di PIETRO OLEOTTO
Sbattono sul palo i sogni europei dell’Udinese. Quel “legno” che ha permesso a Diego di raccogliere il pallone e segnare il 3-2 di testa. Quel “legno” che ha fermato il missile di Asamoah a portiere battuto, il tiro del possibile 4-2 e dell’ennesima speranza di qualificazione nel quadro di una partita incredibile, generosa, vibrante. Purtroppo anche disattenta da parte dell’Udinese che ha regalato almeno due reti al Werder, un Werder aggrappato alla classe di Diego, capace di realizzare una doppietta e risolvere la pratica qualificazione a favore dei tedeschi che ora in semifinale si apprestano ad affrontare il derby con l’Amburgo.


UDINESE-WERDER 3-3

UDINESE (4-3-3) Handanovic; Zapata (38’ st Isla), Felipe, Domizzi, Pasquale; Inler, D’Agostino (38’ st Obodo), Asamoah; Sanchez (33’ pt Pepe), Quagliarella, Floro Flores. (Belardi, Sala, Zimling, Lukovic). All. Marino.

WERDER BREMA (4-3-1-2) Wiese; Fritz, Mertesacker, Naldo, Pasanen (21’ st Boenisch); Tziolis, Frings, Ozil; Diego (38’ st Niemeyer); Almeida (41’ st Rosenberg), Pizarro. (Vander, Baumann, Hunt, Prodl). All. Schaaf.

ARBITRO Hansson (Svezia).

MARCATORI Al 15’ Inler, al 28’ Diego, al 30’ e al 38’ Quagliarella; nella ripresa, al 15’ Diego e al 28’ Pizarro.

NOTE Spettatori: 25 mila. Serata di pioggia, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Domizzi, Inler, Almeida, Zapata e Asamoah per gioco falloso. Angoli: 8-5 per l’Udinese. Recupero: 1’ e 4’.


All’Udinese resta il rimpianto di essere riuscita a far girare il doppio confronto a proprio favore, nonostante la porta verso una clamorosa rimonta si fosse aperta dopo appena una quarto d’ora, grazie al gol rompighiaccio di Inler. Era il sogno che si stava trasformando in realtà, la possibilità di estromettere il Werder dalla Coppa Uefa con un altro gol, con quel 2-0 che sarebbe stato il risultato perfetto. Ma – si sa – troppe volte i sogni si trasformano in incubo. E’ bastata una mezza bambola di Zapata per dare un’altra piega alla partita e concedere ai “crucchi” quel gol che altrimenti, a furia di attacchi con i bronzi di Riace e stacchi su calcio d’angolo, non sarebbe mai arrivato, almeno nella prima frazione.Eccolo il primo pugno alla bocca dello stomaco del Friuli, alle 25 mila anime bianconere del Friuli. Un colpo da ko, non fosse stato per Quagliarella che nel giro di pochi minuti ha riportato a galla l’Udinese sfogando la propria rabbia per i gol mancati nella gara d’andata a Brema prima con un pallonetto e poi con un tiro di sinistro di rara rapidità e precisione: 3-1, con Pepe in campo al posto dell’infortunato Sanchez (problema muscolare) tra una rete e l’altra. A quel punto la sfida era di nuovo in parità, mentre Diego cominciava a galleggiare a centrocampo, vittima del ritmo impresso da Inler e Asamoah, autentici stantuffi del motore bianconero, e l’intervallo diventava l’ancora di salvezza di un Werder in netta difficoltà e capace soltanto di riordinarsi nell’intervallo.L’Udinese invece ritorna in campo per giocarsi la semifinale quasi anestetizzata, forse vittima (per la prima volta dall’inizio della partita) della tensione che le gioca un brutto scherzo, ancora una volta per colpa di Zapata che si lascia sfuggire Almeida per un tiro che sbatte sulla traversa e finisce - viva il destino! - sulla testa fatata come il destro di Diego. Gol, una vera e propria voragine che inghiotte l’entusiasmo del Friuli. Per un attimo. Asamoah è una furia, corre per due, recupera palloni su palloni e tenta anche il tiro: una botta, un missile che supera Wiese in tuffo e sbatte sul palo e non finisce nel sacco.Roba da ammazzare un toro. La mazzata successiva la rifila il leggiadro Hansson: pare che sia un fischietto inserito nella lista del Mondiale, lo svedese, speriamo migliori un po’ nel prossimo anno. E’ così, in modo generoso, che Diego ottiene il rigore per la possibile tripletta. Lì ci mette una pezza Handanovic, ma sul calcio d’angolo arriva il pareggio, di Pizarro. Game over: come nei videogiochi, il mondo dei sogni. Quelli d’Uefa per l’Udinese si sono dissolti.




Raggiunto l’accordo nel centro-destra per il voto del 6 e del 7 giugno

Provincia di Pordenone a un Pdl Candidati leghisti in dieci Comuni


di DOMENICO PECILE

UDINE. Raggiunto ieri a Udine, nel corso del vertice dei coordinatori regionali di Pdl, Carroccio, Udc e Pensionati, l’accordo per la presidenza della Provincia di Pordenone: il candidato della coalizione sarà il presidente uscente Alessandro Ciriani (Pdl), mentre il segretario provinciale e sindaco “sceriffo” di Azzano Decimo della Lega Nord, Enzo Bortolotti, è stato designato all’incarico di presidente del futuro consiglio provinciale. la lega fa dunque un passo indietro ma rivendica il primo cittadino di una decina di Comuni della Destra Tagliamento. Infine, lo stesso Bortolotti – come ha annunciato il coordinatore regionale leghista, Pietro Fontanini, – sarà anche il candidato alle elezioni europee.Fumata bianca, dunque, per quello che alla vigilia pareva un summit irto di ostacoli, con le posizioni attendiste dell’Udc («guardiamo prima ai programmi poi alle candidature») e quelle determinate della Lega («accordi sì, ma nel pieno rispetto della reciprocità»). E’ prevalsa alla fine la real politik, quella che indica nella validità della coalizione già espressa per le regionali del Friuli Vg e della Provincia di Udine la via maestra da seguire anche nell’avventura elettorale delle prossime amministrative. Detto con le parole del coordinatore del Pdl, Gottardo: «Adesso possiamo riaffermare le nostre idee, ma soprattutto contribuire alla realizzazione del programma della giunta Tondo e del presidente Berlusconi. Questo accordo è quello che vogliono gli elettori di centrodestra».Rimane, come detto, il nodo dei sindaci. Adesso la parola passerà alle segreterie provinciali, ma alcuni paletti sono già stati fissati. Dei 26 Comuni che andranno al voto nella provincia di Pordenone, dieci dovrebbero spettare alla Lega. Tra questi, stando alle prime indiscrezioni, ci sono Brugnera, Porcia, Tramonti di Sotto e Arba. Il Carroccio pare invece orientato a rinunciare alla candidatura del primo cittadino di Sacile. In questo caso l’uscente del Pd, Roberto Cappuzzo, potrebbe giocarsela con l'esponente del Pdl, Roberto Ceraolo.Quello che conta – dichiara il coordinatore regionale dell’Udc, Angelo Compagnon, è che è stata mantenuta la volontà di rimanere il più possibile sulla falsariga delle alleanze vincenti delle regionali e delle provinciali di Udine. «Ci rendiamo anche conto – insiste Compagnon – che non sarà possibile trovare accordi in tutti i Comuni, ma questo era già stato messo in preventivo. Resta il fatto che il vertice di oggi (ieri per chi legge, ndr) ha dato esito positivo e ha fugato diversi timori della vigilia.«Sì – gli fa eco il coordinatore regionale della Lega Nord, Fontanini – il dato politico più importante è che si è voluto trovare un accordo complessivo. Adesso la parola passerà giocoforza ai livelli più locali. Spetterà ai rappresentanti delle nostre varie sezioni territoriali dare l’ultimo parere, ma mi pare che il più sia ormai cosa fatta».Da parte sua Gottardo (Pdl) esclude che nell’accordo raggiunto ieri sia stato utilizzato il manuale Cencelli. «La volontà – spiega – è stata quella di tenere conto sì degli equilibri delle forze che compongono la coalizione del centrodestra, ma soprattutto di trovare candidature che a livello locale possano riscontrare la convergenza la più ampia possibile. Sono felice anche perché l’Udc, che pure esprimerà i suoi sindaci.Adesso, il prossimo vertice si occupare delle alleanze dei Comuni della provincia di Udine. ma qui, trattandosi di realtà molto più piccole i partiti saranno costretti necessariamente a lasciare spazio alle civiche e con esse alla possibilità di schieramenti non blindati.




L’8º è tornato dall’Afghanistan: missione compiuta


di ALESSANDRA CESCHIA

CIVIDALE. Gli occhi imploranti dei bambini afgani, la devastazione seminata da decenni di guerre, lo strazio per i diritti negati: tracce di drammatica umanità cucite sulla mimetica degli alpini della Julia hanno strappato lacrime di sincera commozione, suscitando applausi e ispirando nugoli di bambini armati di sventolanti Tricolori nell’intonazione dell’inno nazionale. Non poteva essere altrimenti ieri a Cividale per coronare il successo del Provincial reconstruction team e salutare il rientro dell’8º guidato dal colonnello Luca Covelli al rientro dalla missione Isaf in Afghanistan.La Fanfara della Julia ha solcato Corso Mazzini rifluendo in piazza Duomo gremita da una folla che si è divisa per accogliere i militari dell’8º Reggimento alpini di Cividale e Venzone, con el rappresentanze del 5º Reggimento Vipiteno, 7º Reggimento Belluno, il 2º Guastatori Trento e il 3º Reggimento Artiglieria terrestre, delle forze Slovene e Ungheresi e l’aliquota del Comando Brigata. Gli onori ai labari, ai gonfaloni delle associazioni e dei Comuni decorati di Cividale, Udine, Gemona, Venzone, Arzignano, Paluzza, Pellegrino Parmense e alla Bandiera di guerra si sono stati resi dinanzi al capo di Stato maggiore dell’esercito generale di corpo d’armata Fabrizio Castagnetti, al presidente della Regione Tondo, della Provincia Fontanini, ai prefetti di Udine e Gorizia e ai tanti sindaci cinti dal Tricolore.Poi è arrivato il momento dell’avvicendamento al Comando della Brigata alpina Julia tra il generale Paolo Serra ed il generale Gianfranco Rossi. Un commiato che il generale Serra ha scandito con parole rotte dalla commozione: «In Afghanistan non eravamo soli – ha spiegato – erano con noi l’amore delle nostre famiglie, l’affetto dei nostri amici e l’attenzione dei nostri superiori. È anche grazie a loro che abbiamo fatto ciò che eravamo stati chiamati a compiere: una missione difficile e pericolosa, ma che aveva i presupposti per il successo. Lo sguardo riconoscente dei bambini che avete incontrato sul vostro cammino è il nostro miglior risultato, con la vostra permanenza la situazione è migliorata, sono state poste le basi per l’effettuazione delle libere elezioni della prossima estate». Poi è toccato al generale Rossi: «Essere o essere stato della Julia genera valori positivi e duraturi che, con l’aiuto di tutti, spero di essere degno di custodire, comunicare e trasmettere» ha auspicato.A lui è andato l’incoraggiamento del sindaco Vuga che, a 7 mesi dal saluto ufficiale al contingente partito per l’Afghanistan, ha voluto encomiare l’impegno e la capacità dimostrati dai 400 uomini che da Cividale hanno ancora una volta veicolato con onore il nome dell’8º all’estero, ma non ha mancato di descrivere il “piccolo miracolo” che si è compiuto grazie al fiume di solidarietà transitato sul “ponte per Herat” un progetto che ha mobilitato l’Ana e l’intera cittadinanza.«Avete operato con competenza, senza risparmio di energia, senza arroganza e sempre al servizio della popolazione – ha commentato il capo di Stato maggiore dell’esercito Castagnetti – avete portato acqua, assistenza medica, costruito strade e ponti, portato sicurezza per questo siete rimasti nei cuori della gente». Un discorso che si è chiuso con un appello da parte di Castagnetti: «È indispensabile – ha concluso rivolgendosi ai militari – assicurare risorse e mezzi per consentire loro di continuare ad operare con efficienza».




RICOSTRUZIONE E AFFARI

CON GLI OCCHI BENE APERTI di ALBERTO GARLINI



Sono passati molti giorni dal terremoto in Abruzzo. Più di una settimana. Abbiamo visto le immagini televisive del disastro. Abbiamo visto i politici. Le lacrime. Le vecchiette che dormono in macchina. Le macerie. La disperazione di chi ha perso amici, parenti. Vicini di casa. Abbiamo letto di chi si corica con la televisione accesa e scatta in piedi al primo rumore.Abbiamo visto le messe nei palazzetti dello sport. I pranzi pasquali con i fazzoletti di carta spiegati per fingere una tovaglia. Abbiamo visto un dolore incommensurabile. Se ci pensiamo, cosa c’è di peggiore che essere tolti dal proprio ambiente? Di non avere più un tetto sopra la testa? Di vedere scomparire quello che magari da venti o da quaranta o da sessanta anni era il nostro paesaggio, il luogo delle nostre abitudini? Conosco abbastanza bene l’Abruzzo e so quanto gli abruzzesi siano legati alla loro terra. Ho visto un grande orgoglio e una grande dignità. Che somigliavano all’orgoglio e alla dignità friulani. Vogliono ricostruire. Non sono fanatici dell’identità, ma vogliono raddrizzare quei muri, ricostruire la loro casa. Credo che la parola casa sia la parola decisiva di quello che è successo e sta succedendo. È una parola che contiene generalmente ciò che noi consideriamo buono. Sentirci a casa vuol dire sentirci bene. Casa è sicurezza, agio domestico, affetti familiari. Non sempre il luogo in cui si vive è “casa”, ma se lo si percepisce come “casa” vuol dire che c’è stato un salto di qualità. Ci si sente sempre migranti fino a quando non ci si sente “a casa”. L’etica e l’estetica postmoderne vedono l’uomo come un eterno nomade e forse c’è del vero in questo paradigma culturale. Gli uomini, come il Cabeza de Vaca raccontato da Todorov, sono degli eterni naufraghi. Naufragano da una parte all’altra della vita e solo quando saranno felici di sentirsi stranieri in ogni terra, di non appartenere ad alcun luogo potranno dire di essersi adattati all’ambiente. La stessa idea del capitale globale che era diventata luogo comune in questi anni prevedeva la perfetta mobilità di persone e di denaro. L’apolide era l’uomo del futuro. Dico era, perché la crisi sta cambiando anche questa visione del macrosistema economico. Allo stesso modo, in maniera parimenti tragica, il terremoto, con le sue immagini, con lo strazio che tutti abbiamo provato sulla nostra pelle, ci ha mostrato e ci sta mostrando quanto sia decisivo quel bene che tendevano a dimenticare: la casa, il sentirsi a casa. Non riesco a non legare queste due cose. E credo seriamente che se un domani ci sarà una rinascenza partirà proprio da qui. Dalle piccole forze. Dall’orgoglio di sentirsi parte di un luogo e di un tessuto sociale. Non in astratto, ma nella concretezza dei rapporti quotidiani, nella solidarietà spicciola. Per dirla con un termine caro alla sociologia: la forza di sentirsi parte di una “comunità”. È da questi interessi concreti, da una politica e un’economia che non perdono di vista l’uomo e il suo radicamento che verranno cambiamenti positivi. Il terremoto ci ha permesso di accorgersi di questa evidenza. A volte ce ne dimentichiamo, ma le cose importanti sono qui, vicine e, se sappiamo ascoltarle, ci parlano tutti i giorni.Ma ci sono anche dei punti interrogativi. Dei dubbi. Come dicevo, la parola casa, vista la sua forza simbolica e persuasiva, può anche essere usata per ingannarci. Nella retorica che già sta ammorbando le cronache si ricostruirà per “dare una casa agli abruzzesi”. L’altezza della posta, quel valore che tutti condividiamo, potrebbe essere usata per guadagnare scorciatoie. Per imbastire un discorso di priorità che faccia apparire pedanti e persecutori controlli troppo severi. In nome delle “case” arriveranno molti milioni di euro. Saranno soldi appetibili per organizzazioni criminali e politici corrotti. Ogni volta che si tirano in ballo concetti come patria, famiglia, casa, state pur certi che qualcuno ci lucrerà. Sono termini che forniscono uno schermo oscurante per le malversazioni. Paradossalmente, proprio quando siamo più commossi dobbiamo stare più attenti. Con gli occhi aperti e bene svegli. Perché quello è il momento in cui ci possono fregare. Non è impossibile, purtroppo, anche se ci ripugna solo l’idea. Ci sono stati sciacalli che giravano fra le case diroccate per rubare quello che potevano. E guardiamo anche i danni del terremoto. È vero: un sisma succede e sfugge alle logiche umane, ma quelle case impastate con sabbia marina cosa rappresentano? E gli ospedali che crollano? Le case dello studente? I centri storici che non sono antisismici? Non vi pare che già adesso, in nome della “casa” e dei sacrosanti valori che comporta siano state fatte malversazioni e schifezze? E perché non ne dovrebbero accadere ancora? Dobbiamo essere orgogliosi della nostra identità. Della capacità che abbiamo di rendere domestica la natura. Di crearci un habitat che ci dia valore. Ma allo stesso tempo teniamo gli occhi aperti. Questo purtroppo è il momento migliore per i bastardi.




VIOLENZE URBANE

I MOSTRI QUOTIDIANI di MINO FUCCILLO



Chiediamo, giustamente, poliziotti in strada che vigilino sui nostri passi e sulle nostre case. Proteggiamo, un po’ nevroticamente, le nostre abitazioni con sistemi antifurto e anti-intrusione. Ci riempiamo la bocca e la testa, non tutti ma molti di noi, con l’esorcismo e la militanza delle ronde. Scrutiamo, annusiamo ogni possibile e talvolta inventato pericolo: al parco dove giocano i bimbi, davanti alle scuole, nei negozi, in metropolitana.Abbiamo bisogno, pronti ad acquistarla sia genuina sia contraffatta, della merce sicurezza. Ma come? Chi può difenderci da noi stessi? Se due uomini, ciascuno con moglie e figli in macchina, litigano a sangue per un parcheggio, se uno dei due viaggia con un coltello in tasca, lo estrae, insegue e colpisce a morte il “nemico”, chi è davvero il nemico della nostra sicurezza? Possiamo cercare di addolcire l’impatto della storia di morte di Roma: l’assassino non era proprio “uno di noi”, aveva precedenti per spaccio di droga.Non uno di noi, ma di certo non un mostro. La sua violenza è stata, confessiamolo, solo quantitativamente superiore a quella che registriamo, viviamo, nutriamo, talvolta sfioriamo ogni giorno, perfino dentro noi stessi. Eguale invece la qualità, la natura di quella violenza: avvertire il prossimo come un rivale, uno sfidante, uno da cui difendersi, eventualmente abbattendolo. Con la voce grossa in una lite, oppure con una spavalda prepotenza.È questa la norma, il comportamento ammirato, prescritto, di certo non bandito come incivile. E non è colpa della società cinica e bara, non vale l’alibi indulgentemente chiamato stress. È colpa di una generale abdicazione, di una rinuncia culturale alla fatica di essere cittadini, cioè animali sociali.Quei due, l’assassino e la vittima, avevano entrambi la famiglia accanto. La circostanza non li ha calmati, li ha eccitati. Hanno pensato di dover dimostrare alla donna e ai cuccioli il proprio valore. Hanno reagito da animali, individuando nella famiglia che guardava il territorio da conquistare. È una mutazione culturale, non genetica.Mutazione che si diffonde e si afferma in una selezione etica alla rovescia che vuole e predica: “Sopravvive il più cattivo”, “Follia metropolitana”, hanno detto gli inquirenti. Metropolitana, certo, è infatti una storia di città. Follia non tanto: accade ogni giorno, dieci, cento, mille volte. Quasi sempre senza il morto, ma sempre con la voglia di far fuori il “nemico prossimo tuo”.



Scuola I sindacati: classi più numerose, offerta didattica più povera

Elementari, 63 maestri in meno

I tagli nonostante gli alunni siano in aumento: 279 in più



di GIACOMINA PELLIZZARI

Aumentano gli alunni e diminuiscono gli insegnanti. Succede nelle scuole elementari della provincia dove a settembre verranno meno 63 maestri. A livello regionale la scuola primaria perderà 152 posti che salgono a 413 con i tagli stimati per le medie inferiori (110) e superiori (151). Questa la situazione emersa ieri nel primo confronto sull’organico di diritto tra le organizzazioni sindacali, che hanno bocciato il piano, e il direttore scolastico regionale, Ugo Panetta.Un confronto nel quale, spiega il segretario regionale dello Snals, Giovanni Zanuttini, abbiamo espresso la nostra contrarietà ai tagli che, nelle elementari, faranno venir meno le compresenze e indeboliranno l’offerta didattica. Considerato, inoltre, che a settembre sui banchi delle scuole elementari friulane si conteranno 279 alunni in più, i sindacati hanno evidenziato che come conseguenza i maestri si troveranno a gestire classi più numerose. «Un fatto che ci preoccupa soprattutto sul fronte della sicurezza» aggiunge Zanuttini, nel sottolineare che, anche a seguito del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, i rappresentanti sindacali hanno sollecitato il direttore scolastico regionale ad effettuare le verifiche sulla sicurezza. Una situazione comune in tutte le province visto che le scuole goriziane a fronte di 52 alunni in più perderà 17 insegnanti, mentre Pordenone se da un lato sono previsti 236 iscritti in più dall’altro mancano 44 insegnanti. A Trieste, invece, nelle elementari la popolazione scolastica aumenterà di 78 unità a fronte di un calo di 28 maestri.«Il nostro giudizio non può essere che negativo» insiste il segretario regionale dello Snals, nel precisare che «questo intervento va a colpire il meccanismo delle compresenze utilizzato per fornire un servizio migliore. Le scuole più danneggiate, infatti, sono quelle che forniscono un’offerta formativa più vicina alle esigenze del territorio». Ovvero le scuole che offrono un orario superiore rispetto allo standard ministeriale. «Considerato che il Governo ha previsto una riduzione dei posti anche per l’organico di fatto, attueremo azioni politiche affinché certe scelte siano attenuate e consentano un recupero» assicura Zanuttini, nel ricordare che all’incontro di ieri seguiranno i confronti sugli organici delle scuole dell’infanzia e delle medie inferiori e superiori. «La situazione più grave – conclude Zanuttini – è sicuramente quella delle medie inferiori che si troveranno con 1.087 studenti in più e 110 professori in meno».



La vertenza Braccio di ferro con la proprietà: senza stato di crisi niente ammortizzatori sociali

I lavoratori Safilo: siamo pronti a occupare

Trattativa appesa a un filo. Oggi nuovo confronto tra sindacato e azienda



di GIACOMINA PELLIZZARI

La trattativa Safilo si fa sempre più rovente. La proprietà non intende chiedere lo stato di crisi per allargare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali tra tutti i lavoratori del gruppo e salvare, quindi, i posti di lavoro in Friuli. Continua a rifiutare, infatti, le proposte di Cgil, Cisl e Uil che a questo punto non escludono l’occupazione delle fabbriche di Martignacco e Precenicco o lo sciopero ad oltranza. Oggi nuovo incontro sul quale, però, i sindacati non scommettono nulla.
Questa la situazione dopo la prima riunione del tavolo tecnico organizzato dal Coordinamento sindacale per individuare soluzioni alternative in grado di salvare gli 800 posti di lavoro in Friuli. Un incontro durante il quale la proprietà ha ribadito che la delocalizzazione della produzione in Cina resta fondamentale. Tant’è che i sindacati non escludono il possibile avvio della procedura della messa in mobilità già da lunedì. «Dall’avvio della procedura abbiamo 75 giorni di tempo per definire un accordo» spiega Roberto Di Lenardo della Cgil, nel precisare che il gruppo Safilo non ha accettato di aprire lo stato di crisi e di utilizzare la Cassa integrazione straordinaria per garantire equilibri produttivi in tutti i siti.Allo stesso modo l’azienda non si è dimostrata interessata all’apertura del tavolo nazionale al ministero per lo Sviluppo economico indispensabile secondo i sindacalisti per rinegoziare il debito che se sarà accettato porterà benefici all’intero gruppo. L’accordo è venuto meno anche sul possibile trasferimento di alcune produzioni effettuate in Slovenia negli stabilimenti di Precenicco e Martignacco, sull’utilizzo a largo spettro del part-time in tutte le sedi Safilo italiane, sui prepensionamenti e sull’utilizzo dei contratti di solidarietà. Secondo l’azienda, insomma, la crisi Safilo è tutta friulana.Non a caso di fronte alla stima di possibili 150 prepensionamenti in Veneto l’azienda si è dichiarata disponibile a rimpiazzarne soltanto 70 in Friuli. «Inaccettabile» replica Augusto Salvador della Cisl, secondo il quale con queste previsioni devono essere recuperati almeno 130 posti. Dello stesso avviso Di Lenardo che lamenta l’assenza di un vero piano industriale. «Safilo produce 23 milioni di paia di occhiali all’anno, di questi 7 venivano prodotti in Italia. Considerato che ora questo dato è sceso a 4 milioni mi devono spiegare dove sono finiti gli altri 3. La proprietà sostiene che è l’effetto della crisi economica, ma noi non condividiamo questa tesi visto che le altre occhialerie non registrano cali analoghi».Le diversità di vedute emergono anche sulle produzioni in procinto di lasciare la Slovenia. Un’operazione, questa, che secondo Cgil, Cisl e Uil consentirebbe di recuperare 100 posti di lavoro. Peccato che l’azienda, sempre secondo i sindacati, «stia pensando di spostarle a Longarone». È un ulteriore tassello che fa lanciare a Cgil, Cisl e Uil una sorta di allarme: «Il pericolo – insistono Salvador Di Lenardo e Luigi Oddo della Cisl – di una divisione tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, provocata ad arte dall’azienda, è sempre presente e andrebbe scongiurato. In caso di mancato accordo sulle nostre richieste, decideremo tutte le iniziative utili a salvaguardare l’occupazione friulana». Tutto dipenderà dall’esito del nuovo incontro fissato per oggi a Santa Maria di Sala (Pd). Se non arriverà una svolta le rappresentanze sindacali non escludono l’occupazione degli stabilimenti di Martignacco e Precenicco o il ricorso allo sciopero ad oltranza. La decisione sarà assunta dalle assemblee dei lavoratori che si riuniranno in entrambe le fabbriche lunedì.



Riesce la grande festa in piazza ma in serata arriva la delusione



di PAOLA LENARDUZZI
Spumante, bandiere e striscioni da srotolare nell’auspicato carosello in centro restano tristemente in un angolo. L’Udinese ci ha provato, in una partita da brividi violenti, ma non ce l’ha fatta a rimontare il risultato negativo di Brema. Il popolo bianconero è stordito per quello sprazzo d’Europa che tutta l’Italia pallonara aveva consegnato alla squadra di Marino dopo la debacle delle big in Champions e in Uefa, sfilato via dalle dita in un quarto di finale comunque storico. Delusione alla sera, con le strade deserte, mentre il pomeriggio il centro si era animato con i fans del Werder, giovani, scanzonati, curiosi. «Udine la ricorderemo», hanno detto.
In piazza Primo Maggio, dove è stato allestito il punto di ritrovo con le casette di prodotti made in Friuli, se ne sono visti circa 300. Niente tendone, né striscione di benvenuto, niente inni delle squadre e neppure birra gratis, ma accoglienza è comunque stata e loro, i tedeschi, lo hanno apprezzato. Il primo pullman, anticipato da sparuti gruppetti di tedeschi rigorosamente in bianco e verde («non possiamo entrare in uno stadio dove gioca la nostra squadra senza indossare i suoi colori», sentenzia Hans) arriva alle 13.Sono giovanissimi, partiti da casa in serata e pronti a rifare 15 ore di autostrada a partita conclusa. «Tanto non ci sono dubbi che passiamo noi. Vinceremo e ci divertiremo», aggiunge Morphy, raccontando che a bordo, durante la notte, tutti hanno bevuto birra e ripassato i cori da cantare allo stadio. «Non siamo in tanti, ma ci faremo sentire», assicura Martina.C’è anche un fotoreporter, Mike, che non si perde una trasferta del Werder e che Udine l’ha già conosciuta in occasione dell’incontro di Champions, 4 anni fa: «Un centro bello e prezioso, che in mezza giornata si riesce ad apprezzare senza dimenticare le vostre osterie e trattorie. È un piacere venire qua». È gente pacifica che ama scambiare qualche battuta con gli udinesi e ricordare la storia e i successi del suo club: «Noi odiamo la violenza, non vogliamo razzisti e nazisti – dice Matthias –, ma perchè per le vostre partite c’è sempre tanta polizia?».Dopo una mattinata a dir poco fiacca, il pomeriggio si anima con altri tre pullman che riversano nuove frotte di tifosi del Werder. Stavolta c’è la fila davanti ai chioschi, al punto da far registrare il tutto esaurito per salame, mozzarelle e formaggio. C’è curiosità attorno al bus londinese dove “Udinese per la vita” propone i gadget con ricavato ai terremotati. Esaurite le sciarpe commemorative dell’evento proposte dagli Udinese club. «Ne abbiamo vendute 1.200, alla grande e questa gente sa davvero cosa significhi il fair play – conferma il presidente Auc De Sabata –, peccato che non si sia visto un rappresentante del Comune». E nel tardo pomeriggio, prima che gli autobus carichino i supporter e partano in direzione stadio, si registra anche la soddisfazione dei bar di Giardin grande, dal Beethoven alla pizzeria Campana d’oro, senza dimenticare i chioschi della piazza: «Stavolta è riuscita proprio bene».




Abruzzo, a scuola sotto le tende



di MONICA VIVIANI
L’ESPOSTO. E’ nato un comitato di circa 80 giovani ospiti della struttura, «Casa dello studente parte civile», e ha presentato un esposto alla Procura dell’Aquila.
I VIDEO. Per i pm il punto centrale è quello di ricostruire il modo in cui gli immobili hanno reagito al sisma. Per questo gli inquirenti hanno acquisito i video girati dalle tv locali dopo il terremoto.
L’ACCUSA. «Non è giusto, mio fratello non doveva morire così», accusa una giovane che ha perso il fratello nel crollo della Casa dello studente. C’è un fascicolo aperto dalla Procura dell’Aquila.
ROMA. Dal «chiuderemo le tendopoli entro l’estate, prima che inizi il freddo» agli «aiuti dallo Stato fino al 33% per chi vuole rifarsi la casa», passando per quel «lei è abbronzata, complimenti» rivolto a una volontaria di colore, poi abbracciata. Alla sua sesta visita nell’Abruzzo del dopo-terremoto, il premier Silvio Berlusconi non lesina promesse e battute.«Case entro l’estate». «L’obiettivo prioritario del governo è che entro la fine dell’estate ci sia la possibilità di chiudere tutte le tendopoli». E’ la prima promessa del presidente del Consiglio visitando la tenda-scuola allestita a Poggio Picenze. «Il governo - dice - intende non costruire baraccopoli, men che meno lasciare le tendopoli». E per le possibili infiltrazioni mafiose assicura che i controlli saranno «rigidissimi». Intanto 700 alpini entreranno presto in azione per controlli anti-sciacallaggio.Aiuti a chi ricostruisce. «Se volete rifarvi la casa da voi ricostruendola o ristrutturandola lo Stato vi sosterrà», è la seconda promessa. «L’aiuto dello Stato potrà arrivare al 33%, in più vi sarà concesso un mutuo al tasso del 4% e possibilmente fino al 50% del valore dell’immobile - aggiunge - insomma, un terzo lo mettete voi, un terzo lo Stato». E «le nuove case saranno tecnologicamente avanzate e supersicure».“Lista di nozze” per l’arte. Subito un commissario ad hoc per i beni culturali (sarà Luciano Marchetti, veterano del terremoto di Marche e Umbria), inventario dei danni e richiesta al consiglio dei ministri di 50 milioni per le prime emergenze. Ma anche una «lista di nozze» da presentare agli «amici» che hanno offerto solidarietà. Queste le prime decisioni del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. «Si è impegnato - spiega Berlusconi - a presentare entro la prossima settimana un elenco con 38 beni artistici da restaurare. Questo elenco io lo sottoporrò a tutti gli amici che si erano offerti nell’immediatezza». E «dove non arriveranno gli amici - assicura - lo Stato italiano interverrà».Oggi le misure al Cdm. Sui 12 miliardi ipotizzati da Maroni per la ricostruzione, Berlusconi dice solo che «nessuno adesso può fare cifre», assicura che «abbiamo individuato la possibilità di fondi e siamo sereni» e precisa che la tassa sui redditi alti è solo «un’ipotesi evocata da qualcuno». Oggi «venerdì 17, alle ore 17 - annuncia - ci riuniremo per decidere quali misure finanziarie prenderemo. Complessivamente le proposte sono 17, ma io ne ho cassata una, quella relativa al 5 per mille che toglierebbe finanziamenti al volontariato». Intanto, sempre oggi il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sarà all’Aquila per siglare l’accordo sugli ammortizzatori sociali con la regione Abruzzo. La dotazione complessiva è di 8 miliardi nel biennio 2009-2010.Lo show nella tendopoli. A Poggio Picenze per inaugurare le tende dove 30 bambini hanno ripreso a fare scuola, il premier si mette in cattedra: recita “Rio Bo”, interroga i bambini e dona maglie di Juventus e Milan. A due piccoli macedoni consiglia poi di rivendere i suoi autografi a non meno di 10 euro. «Io semmai lo vendo a 20», ribatte il bambino e il premier: «Tu sì che hai fiuto per gli affari». All’uscita viene fermato da un’anziana che gli dice: «Pensi ai giovani, che noi vecchi abbiamo fatto il nostro tempo». E lui, sorridendo: «Pensi a lei...». Poi, rivolto alle donne dice: «Attente, che gli alpini hanno l’occhio vispo e la penna lunga... Ma a promesse sono peggio dei marinai». E per finire prende di mira una volontaria di colore: «Lei è abbronzata, vorremmo tutti avere il tempo di stenderci a prendere il sole...».




Chiara Valduga guida i siderurgici



UDINE. È diminuita del 44% rispetto all’anno precedente la produzione siderurgica in provincia di Udine nell’ultimo trimestre del 2008, trascinando al ribasso (-3,2%) il dato medio dell’intera produzione annuale. Lo rende noto Confindustria Udine, che ieri ha eletto Chiara Valduga a capogruppo provinciale della Siderurgia. La perdita di volumi di attività ha determinato in maniera diretta una diminuzione del livello di fatturato (-6,6%) e l’aumento del ricorso alla Cassa integrazione, cresciuta del 383% nel 2008 rispetto al 2007 (da 4.888 a 21.425 ore), e nel primo bimestre del 2009, con 2.631 ore autorizzate.
«Tutti produciamo di meno – ha commentato il capogruppo uscente Andrea Pittini – anche perchè i Paesi del cosiddetto Terzo mondo, dove esportavamo in massa fino a qualche tempo fa, sono diventati nostri concorrenti».Ma non solo: «In Italia – ha aggiunto Pittini – non è sufficiente la sola efficienza all’interno delle fabbriche per essere competitivi se mancano le condizioni per poter operare al meglio: costi di produzione, energia, burocrazia, difficoltà ad acquistare rottame etc. sono stati ostacoli che penalizzano il fare impresa».La perdita di volumi di attività ha, tra l’altro, determinato in maniera diretta una diminuzione del livello di fatturato (-6,6%). Tra gli effetti più evidenti del rallentamento economico figura l’aumento del ricorso alla Cassa integrazione aumentata del 383% nel 2008 rispetto al 2009 (da 4.888 a 21.425 ore). Crescita esponenziale anche nel primo bimestre del 2009 con 2.631 ore autorizzate.Le aspettative delle imprese circa l’evoluzione a breve della congiuntura settoriale non segnalano a breve mutamenti significativi rispetto alle tendenze registrate negli ultimi mesi, con un calo massiccio, quindi dell’attività produttiva».Tornando all’elezione di Chiara Valduga (presidente della Cividale Spa, Holding del Gruppo Cividale, nella foto) a capogruppo delle Industrie siderurgiche, metallurgiche e fonderie aderenti a Confindustria Udine, è stata unanime.Nel Comitato di Gruppo sono stati nominati Massimiliano Burelli, Tiziano Comelli, Giuseppe Fracasso, Andrea Pittini e Alessandra Sangoi. Delegati all’assemblea saranno Guido Agostinetti, Gianpietro Benedetti, Tiziano Comelli, Laura Corte, Fabio Fasoli, Giuseppe Fracasso, Giovanni Battista Monchieri, Andrea Pittini e Alessandra Sangoi. Componente del Comitato per la Piccola Industria è stata confermata Alessandra Sangoi.«Anche per quanto riguarda le fonderie – ha spiegato Chiara Valduga – lo scenario non è facile: preoccupa infatti la flessione degli ordinativi che ha cominciato a farsi sentire dagli ultimi mesi del 2008 e che ha obbligato molte fonderie a un forte rallentamento produttivo a partire dal mese di dicembre, in particolare per le imprese collegate ai settori dell’automobile, dei veicoli industriali e delle macchine per movimentazione terra, che rappresentano quasi la metà dei 12 miliardi fatturati ogni anno globalmente dalle fonderie italiane. Anche i settori che avevano un ricco portafoglio ordini, come l’energia e l’oil and gas, cominciano a guardare ai prossimi mesi con apprensione. Nel breve periodo inoltre – ha concluso la neopresidente –, non si ravvisano segnali importanti che facciano pensare ad un’inversione di tendenza, anche se nei settori dell’energia e dell’oil and gas si sta cominciando a parlare di grossi progetti, la cui partenza potrebbe ridare un grosso slancio alle fonderie interessate».



Regione, varato il piano anti-crisi



UDINE. Contro la crisi economica la Giunta Tondo ha approvato un pacchetto di misure urgenti per diverse centinaia di milioni di euro. Gli ambiti di intervento principali sono imprese, lavoratori e opere pubbliche. Ma per vincere la corsa contro la recessione il ddl prevede anche la semplificazione delle procedure burocratiche.Ora il ddl passerà all’attenzione del Consiglio regionale per l’approvazione, prevista nelle prossime settimane. Di fronte a una crisi con radici e caratteristiche di livello mondiale, i cui effetti non si sono ancora del tutto manifestati e i cui tempi di conclusione rimangono indefiniti, la Regione mobilita le sue possibilità di intervento: così il presidente Tondo ha introdotto all’Esecutivo, riunito ieri a Udine, il disegno di legge anti-crisi.L’obiettivo – ha spiegato Tondo – è sostenere i lavoratori e le famiglie in difficoltà ma anche accompagnare il sistema economico del Friuli Venezia Giulia verso la ripresa, «che certamente ci sarà – ha detto il presidente - e nella quale sarà premiata la capacità di rischio su progetti e prodotti adeguati a garantire prosperità sostenibile a lungo termine». Inizialmente formato da un corposo articolato, il ddl è stato asciugato di decine di articoli, che contengono previsioni, come ad esempio il turismo, rimandate a una approvazione successiva.La manovrina anti-crisi affonda le sue radici nella Finanziaria 2009, che contiene la riduzione delle aliquote Irap per imprese di medie e piccole dimensioni, la costituzioni di un fondo di co-garanzia per le Pmi e la costituzione di un fondo per la loro capitalizzazione. Ora la giunta Tondo ha elaborato un testo dedicato esclusivamente al contrasto della recessione, muovendosi per un’accelerazione della spesa regionale per opere e lavori pubblici; il rafforzamento degli strumenti di sostegno finanziario alle imprese regionali e l’approvazione di misure di sostegno ai lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e al reddito delle famiglie.Il ddl contiene un programma di investimenti pubblici che concentra la spesa regionale su opere e lavori di immediata cantierabilità semplificando e accelerando le procedure per affidare il maggior numero possibile di appalti pubblici entro l’anno in corso. Il programma prevede lo sblocco di 311 milioni di euro per cantierare 800 opere pubbliche. Con i termini dei procedimenti di competenza della Regione e degli Enti locali correlati alla realizzazione di opere definite strategiche regionali notevolmente ridotti.Tra le disposizioni in materia di attività produttive, si modificano alcune norme della legge regionale 4 del 2005 sulle misure a favore delle Pmi per consentire alle imprese di usufruire, anche in periodi di crisi, del contributo regionale che era stato pensato nella prospettiva di un periodo di crescita economica generale. Ma le norme intervengono anche sul sistema delle garanzie a favore delle Pmi in modo da amplificare al massimo l’intervento pubblico destinato a favorire l’accesso al credito. Complessivamente, si tratta di 88 milioni di euro (50 provenienti da Friulia per Pmi, 30 milioni dallo Stato per la montagna e 8 milioni da fondi di Mediocredito non utilizzati).Per quanto riguarda i lavoratori, la Regione intende garantire un sostegno anche ai collaboratori a progetto che, a causa della crisi, abbiano subito l’interruzione o il mancato rinnovo delle collaborazioni. Il ddl aumenta il numero di beneficiari di trattamenti legati alla fine del lavoro includendovi i lavoratori parasubordinati.Infine, per favorire l’utilizzo di lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e percettori di trattamenti previdenziali, il disegno di legge introduce norme per favorire il loro impiego, in via sperimentale per 3 anni, in attività di utilità sociale.Sonia Sicco



PALMANOVA

Gli skater chiedono scusa per gli schiamazzi



PALMANOVA. Alcuni li chiamano “i ragazzi del muretto”, altri “i ragazzi dello skateboard”: sono un gruppetto di una decina di appassionati per lo skate che con costanza si allenano lungo le strade di Palmanova, spesso utilizzando i salti, gli ostacoli e le rampe che trovano a disposizione. I ragazzi hanno scritto al sindaco, per tre motivi: presentarsi, scusarsi e formulare una richiesta.
«Abbiamo dai 13 ai 17 anni – scrivono - siamo palmarini e, come tanti ragazzi della nostra età, abbiamo dei sogni... In questo momento, il nostro sogno più grande è quello di praticare lo skateboard... Vaghiamo da due anni per Palmanova alla ricerca di un piccolo spazio dove poterci allenare... Tante persone ci apprezzano, tante altre invece ci sgridano perché dicono che roviniamo le strutture pubbliche. È vero che a volte ci siamo allenati in spazi poco adatti a quest’attività (davanti al monumento ai caduti oppure davanti alla chiesa), ma è molto difficile per noi riuscire a trovare uno spazio dedicato. Chiediamo scusa a tutte le persone con cui ci siamo scontrati, magari a volte con un modo troppo sbruffone, ma il nostro era solo un atteggiamento per far sentire alle persone il nostro disagio».Da qui la richiesta al sindaco di aiutarli a realizzare il loro sogno: «Vogliamo dimostrare che è vero quello che ci dicono i grandi e cioè che perseguendo le nostre aspirazioni, informandoci sul come raggiungerle e proponendo nuove idee, è possibile ottenere risposte positive per i nostri obiettivi, i nostri sogni... Fateci felici, costruite per noi uno skatepark».«Già in precedenza avevo avuto qualche contatto con i ragazzi - racconta il sindaco Federico Cressati - Ho apprezzato il tono della loro lettera e anche il fatto che si sono scusati con le persone che possono aver offeso. Mi sono informato sulla possibilità di realizzare uno skatepark; purtroppo il costo, anche per poche rampe, è alto e si aggira attorno ai 20.000 euro. Ci sono infatti materiali particolari e attenzioni per la sicurezza da tener presenti. In questo momento non ci sono risorse da investire in tale progetto; ci sono sì in programma interventi per gli spazi verdi e le attrezzature dei parchi gioco, ma la proposta dello skatepark non è al momento percorribile. Ciò non significa che accantoniamo il suggerimento, ma solo che la proposta per ora rimane in stand by».Il sindaco spiega anche di aver indicato ai ragazzi la zona del parco di Selva Amena come spazio dove allenarsi e afferma di aver apprezzato la loro disponibilità a utilizzare quell’area invece di piazza Grande.Monica Del Mondo



UDINE

Molti negozi vogliono aprire il 25 aprile



di GIACOMINA PELLIZZARI

Appurato che la legge lo consente, i commercianti del centro storico non rinunciano all’apertura festiva quando i centri commerciali sono costretti a chiudere. E così sabato 25 aprile, seppur con orari diversi, buona parte dei negozi resterà aperta. Ma la Confcommercio regionale è orientata a chiedere la correzione della norma.
Non solo l’Upim, ma anche i punti vendita del gruppo Arteni, Zara e buona parte degli altri negozi presenti in via Mercatovecchio piuttosto che in via Canciani il 25 aprile terranno aperto. Non intendono rinunciare al sabato che dal punto di vista commerciale viene definita una giornata importante per raddrizzare l’andamento delle vendite penalizzato dalla crisi economica. Lo faranno perché la legge regionale consente ai negozi del centro storico e a quelli in periferia con superfici inferiori ai 400 metri quadrati di aprire l’1 e il 6 gennaio, a Pasqua e il lunedì dell’Angelo, il 25 aprile, l’1 maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, l’1 novembre, il 25 e il 26 dicembre. In queste date, infatti, i centri commerciali situati fuori dal centro storico non possono aprire. Tant’è che il supermeracato Billa di via Este dovrà pagare la sanzione per aver tenuto aperto a Pasquetta.Polemiche a parte la festa della Liberazione sarà un giorno lavorativo anche per molte commesse. «Essendo un sabato festivo – spiega il direttore di Profili, Flavio Bordignon – riteniamo ci sia un po’ di lavoro». Profili come il B/Store, infatti, ha fatto i suoi conti e aprirà dalle 15.30 alle 19.30. Diversa la valutazione di Zara che sabato 25 aprile accoglierà la clientela dalle 9.30 alle 19.30. Il giorno seguente, invece, il negozio di via Canciani resterà aperto dalle 11.30 alle 19.30. Il 25 aprile potrebbero aprire anche i negozi Metropolis, Alpha, Studio e Sipario di via Mercatovecchio. «Se la maggioranza tiene aperto – precisa il responsabile, Maurizio Anzil – lo faremo anche noi». All’apertura festiva sta pensando pure “La Lombarda” e altri negozi storici del centro. Nelle gioiellerie Croatto, invece, c’è ancora un po’ di indecisione: «Probabilmente aprirà solo Isi Croatto» spiega Gianni Croatto, convinto che «qualche apertura festiva in più può andare bene».Sul versante opposto Sportler dove, spiega Piero Legovini, la filosofia resta quella che almeno le feste canoniche vanno rispettate. Sulla stessa lunghezza d’onda la Confcommercio: «Eticamente il 25 aprile si dovrebbe stare tutti in relax» sostiene il presidente, Piero Cosatti, secondo il quale «parrebbe logico rivedere certe deroghe soprattutto per alcune date». Non a caso il presidente regionale della Confcommercio, Giuseppe Pavan, coglie al balzo l’apertura del tavolo con tutte le sigle sindacali per proporre la correzione della norma. «Pur essendo ferma sul rispetto della legge regionale – aggiunge –, la Confcommercio ritiene che alcune situazioni possono essere corrette se non altro per evitare di mettere in difficoltà le aziende e la Regione».




HINTERLAND

Un quartiere “modello” a Tavagnacco



TAVAGNACCO. Un quartiere di Feletto come Stoccolma, come una città del Nord Europa. Il progetto, che ricalca gli esperimenti già attuati in diversi paesi di Olanda, Francia, Inghilterra e Scandinavia, sarà sperimentato nel quartiere tra via Belluno, via Traiano, via Giulio Cesare e via 24 Maggio. Una zona destinata alla residenzialità in cui aree per i pedoni si mescolano a quelle per i giochi dei bambini. Le auto non scompariranno, ma viaggeranno a passo d’uomo, adeguandosi così alle esigenze dell’utenza debole. Tutto attraverso una serie di interventi mirati. Cuore del nuovo quartiere sarà via Belluno, dove la presenza di piante, alberi e aiuole, anche nel centro della carreggiata, renderà, di fatto, impossibile il transito a velocità superiori ai 30 km orari. Saranno poi utilizzate anche pavimentazioni particolari, con mattonelle antismog e una segnaletica orizzontale ben visibile. Ogni strada, infatti, sarà caratterizzata da un colore che delimiterà i passi carrai, ma anche le zone riservate alle attività sportive e ludiche. Attorno a via Traiano sarà costruito un percorso jogging – salute, mentre i più piccoli avranno i loro spazi sia nel parco giochi Peep, che ai bordi della strada.Il quartiere protetto sarà delimitato da alcune porte d’accesso: restringimenti della carreggiata e altri strumenti segneranno fisicamente l’ingresso nell’area residenziale. L’intenzione dell’amministrazione comunale, quindi, è di promuovere un tipo di mobilità in cui tutti possono coesistere. Stop quindi, alla vecchia tecnica del senso unico per ridurre la velocità e aumentare la sicurezza. E in questo contesto, mercoledì sera, alle 21, nel centro civico di Tavagnacco, sarà analizzata anche la situazione di via dei Martiri e via Cormôr a Feletto e di via Dante a Colugna. Proprio in queste tre strade, infatti, potrebbero essere utilizzati gli strumenti che saranno presto applicati nel quartiere protetto.L’idea, ancora alla fase progettuale, è stata già condivisa con i mille abitanti che vivono nelle vie interessate. Prima attraverso una serie di questionari, dai quali sono emerse le priorità percepite dai cittadini, e poi con un incontro pubblico. Tra le vie del quartiere sorgerà anche la strada parco, con una zona verde, pensata appositamente per le biciclette. Il Comune lascerà però alla prossima amministrazione il compito di realizzare concretamente il progetto.Erica Beltrame




BASSA

Nuova raffica di furti nelle abitazioni



di OSCAR D’AGOSTINO

MUZZANA. Ancora razzie nelle abitazioni della Bassa. Tre le incursioni la scorsa notte (a Muzzana, Gonars e Torviscosa) mentre un’altra, ad Aquileia, risale a due giorni fa. Il bottino: denaro e gioielli per oltre diecimila euro.
Dopo gli episodi dei mesi scorsi, che avevano esasperato i residenti della Bassa e portato a un’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine, sollecitate anche dai sindaci, dunque una nuova ondata di furti. E le modalità sono sempre le solite: i ladri hanno agito nella notte rompendo il cilindretto della serratura della porta d’ingresso oppure forzando una finestra, per poi introdursi nell’abitazione e fare razzia di banconote e oggetti di valore, in particolare gioielli.Il primo colpo a Muzzana, in via Roma, mediante la forzatura della serratura. Ad accorgersi dell'incursione, ieri mattina attorno alle 6, è stato il proprietario al quale non è restato altro che denunciare il fatto ai carabinieri del Norm di Latisana. Il bottino? Gioielli e due orologi, per un valore quantificato in circa 1.500 euro.I ladri hanno agito poi in due abitazioni in via Nazario a Gonars, nella frazione di Fauglis, e in via Verdi a Torviscosa. Nella prima casa si sono introdotti rompendo una finestra dell’ufficio che si trova sotto l’appartamento: da una cassetta hanno preso il volo ben quattromila euro.A Torviscosa, stesso copione (e, quindi, probabilmente, stessi protagonisti): i soliti ignoti sono passati attraverso un laboratorio di una panetteria che si trova sotto l’abitazione, riuscendo ad arraffare soldi e gioielli. In questo caso il bottino è ancora da quantificare.In entrambe le occasioni, i proprietari hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri della Compagnia di Palmanova.Infine, il quarto raid è avvenuto tra il 10 e il 12 aprile, ma è stato denunciato soltanto alcuni giorni dopo: vittima un residente di Fiumicello, al quale i ladri (che sono entrati forzando una posta sul retro dell’edificio) hanno portato via vari monili in oro, per un valore di 5.800 euro. La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Aquileia.




Sottoscrizione Raccolti oltre 72 mila euro

MV E ALPINI


Messaggero e Ana
Saldo Precedente60.213,06Enrico Siardi 200,00Fraschini Olimpio50,00Di Giusto Mario50,00Piccoli Bianca300,00Dagosta Francesco200,00Favretto Sonia 50,00Moro Tamara Tavella Mauro200,00Dal Vi Alessandro100,00Collavini Travanut50,00Dario Walter e Daniela20,00Del Bel Belluz Loredana10,00Tesolin Ada50,00Basso Alessandra100,00Sandini Valter50,00Marega Renzo e Emanuela120,00Ziani Elda50,00Cuzzit Silvio10,00Boschian Sergio100,00Zossi Italo50,00Plozner Lucia20,00Rabassi Denis 50,00Fachin Olivo50,00Coradazzi Moira50,00De Santa Erico50,00Bisacco Roberto e Sandra500,00Bonfiglio Biagio20,00Masarotti Roberto500,00Tellina Ezio30,00Flumignan Olema20,00Alfano Antonello250,00Boaro Romano300,00Rosig Carla20,00Fulizio Massimiliano25,00Marin Paola300,00Greguol Gianluca400,00Di Lenardo Roberto100,00Zimolo Sergio15,00Zanin Marco200,00Casalis Iris100,00Fallacara Emanuele100,00Marco E Gigliola50,00Zucco Andrea50,00Trevisan Cristian50,00Gallino Giuliana20,00Bianchini Antonella20,00Calzavara Maria500,00Toneatto Paola e Giuliano100,00Clama Graziella70,00Todaro Matteo50,00Renza E Nevio100,00Gritti Franco50,00Perin Loredana20,00Pian Romana E Loretta50,00Gonano Dario50,00Romano Ada Totis Silvio500,00Bernardinis Anna50,00Turlon Annarosa50,00Garlino Idelma25,00Fema Di Andreutti 50,00Urman Andrea80,00Guaran Luigi e Bruna200,00Cossettini Tarcisio50,00Cuttini Adriana50,00Missio Daniela e Cozzi Silvana 30,00Anonimo40,00Valent Diano100,00Bucci Ernesto100,00Treu Armando e Gina500,00Raffin Carla e Aldo200,00Anonimo100,00Anonimo50,00Dordolo Giovanni e Patrizia50,00Bulfone Andrea50,00Rojatti Pietro250,00Bordon Marco100,00Marisa e Giulietta500,00Presson Adriano100,00Lodolo Marcello100,00Paolo e Norma110,00Colpi Silvia50,00Noia Domenico20,00Cuttini Dino100,00Bulfoni Bruno100,00Pellegrini Paolo 70,00Stampi e compensati Snc200,00Anonimo30,00Anonimo50,00Anonimo50,00Anonimo100,00Anonimo25,00Anonimo10,00Riva Valentina20,00Anonimo100,00Del Negro Alberto50,00Tollar Mario50,00Anonimo100,00Studio notarilePaolo Alberto Amodio1.000,00Kavcic Pavla20,00Tuniz Alessandro200,00Passon Renato50,00Maiorino Matteo50,00Totale72.133,06

RASSEGNA STAMPA: MESSAGGERO VENETO

Il premier spiega il perché del no all’election-day

Referendum il 21 giugno, ma spunta l’ipotesi di rinviare il voto sulla legge elettorale al 2010

Berlusconi: la Lega era pronta alla crisi



ROMA. Berlusconi rivela che l’election day (l’accorpamento il 6-7 giugno delle elezioni e del referendum) non si farà perché la Lega avrebbe fatto cadere il governo. Ma quando si voterà davvero non è ancora chiaro. Ieri sera l’ufficio di presidenza del Pdl ha dato mandato al premier di verificare «se la data possa essere il 21 giugno o se sia il caso di rinviare il referendum». «Abbiamo tenuto conto delle parole di esponenti dell’opposizione come D’Alema - dice Ignazio La Russa - secondo cui potrebbe essere possibile rinviare la data del referendum».
«In ogni caso, sia si scelga il 21 o si scelga il rinvio, sarà necessaria una leggina», dice ancora La Russa. Di Massimo D’Alema, dunque, la sponda più importante per il rinvio. «Il rinvio di un anno può essere utile per fare in Parlamento una coraggiosa e radicale riforma della legge elettorale», aveva detto.Una cosa è certa, Bossi ha vinto. Il leader del Pd Dario Franceschini attacca quella che definisce la Bossi-tax, «una tassa che pagheranno tutti gli italiani» grazie «al cedimento di Berlusconi alla Lega». Anche Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, denuncia: «E’ assolutamente inaccettabile non accorpare le date».Il mancato accorpamento delle diverse consultazioni causerà una spesa aggiuntiva per le casse dello Stato di circa 400 milioni, accusa l’opposizione che, con Anna Finocchiaro (Pd), descrive un governo «sotto il ricatto della Lega».Alle critiche del Pd ma anche a quelle del presidente della Camera Gianfranco Fini, Berlusconi replica che non si è trattato di una «debolezza del presidente del consiglio, ma abbiamo ceduto alla richiesta di un partito della maggioranza che se non avessimo accettato avrebbe fatto cadere il governo». Una scelta, ha insistito, fatta «per il bene del Paese». Le critiche? «Polemiche fuori luogo. Non si poteva andare ad inseguire facendo cadere la maggioranza». E sulle accuse di sprechi di pubblico denaro osserva che i 400 milioni sarebbero «cifre lontanissime da quelle reali e comunque le ridurremo accorpando il referendum al ballottaggio per le amministrative». Se lo farà. Quanto a Fini «non c’è nessuna polemica».Affermazioni che non convincono Emma Marcegaglia e anche la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro insiste: «Quello che ha detto Berlusconi conferma ciò che noi andiamo dicendo da settimane. La Lega sul referendum ha ricattato il governo». Per giustificare la scelta «hanno detto che c’erano problemi di incostituzionalità, che gli italiani non avrebbero capito e tante altre stupidaggini. La verità è una sola: che per motivazioni puramente politiche e per mantenere il patto con la Lega Berlusconi e il suo governo sprecano centinaia di milioni che avrebbero fatto davvero comodo per rispondere all’emergenza del terremoto». Antonio Di Pietro ritiene che votare per il referendum «in una data diversa da quella delle elezioni è un furto penale, perché c’è l’appropriazione indebita di denaro pubblico e un furto di democrazia». «Abbiamo soltanto parlato dell’opportunità della data per il referendum e basta», commenta Angelo Alessandri (Lega) e nega ipotesi di crisi.Il partito del rinvio del referendum è uscito, dunque, allo scoperto. Per D’Alema un anno può essere utile per fare una coraggiosa riforma elettorale. Si era subito associato Ignazio La Russa: «Continuo a pensare che la soluzione del rinvio del referendum sia quella migliore, ma se Berlusconi si è già espresso per il 21 giugno credo che passerà questa tesi». Anche per Benedetto della Vedova (Pdl) «piuttosto che votare il primo giorno d’estate, sarebbe meglio rimandare il referendum l’anno prossimo». Decisione ora sempre più possibile. (v.l.)



Non bastano gli eurogol di Inler e Quagliarella (doppietta): finisce 3-3.

Il Werder va in semifinale, la squadra di Pozzo esce tra gli applausi

I pali fermano Asamoah e Domizzi, Handanovic neutralizza un rigore.

Marino ringrazia i suoi: «Dubito che sia passata la squadra migliore»

L’Udinese fuori, ma a testa alta

Uefa, spettacolare primo tempo dei friulani che, in vantaggio per 3 a 1, illudono i 25 mila del Friuli La sfortuna e il solito Diego impediscono ai bianconeri un’impresa memorabile


di PIETRO OLEOTTO
Sbattono sul palo i sogni europei dell’Udinese. Quel “legno” che ha permesso a Diego di raccogliere il pallone e segnare il 3-2 di testa. Quel “legno” che ha fermato il missile di Asamoah a portiere battuto, il tiro del possibile 4-2 e dell’ennesima speranza di qualificazione nel quadro di una partita incredibile, generosa, vibrante. Purtroppo anche disattenta da parte dell’Udinese che ha regalato almeno due reti al Werder, un Werder aggrappato alla classe di Diego, capace di realizzare una doppietta e risolvere la pratica qualificazione a favore dei tedeschi che ora in semifinale si apprestano ad affrontare il derby con l’Amburgo.


UDINESE-WERDER 3-3

UDINESE (4-3-3) Handanovic; Zapata (38’ st Isla), Felipe, Domizzi, Pasquale; Inler, D’Agostino (38’ st Obodo), Asamoah; Sanchez (33’ pt Pepe), Quagliarella, Floro Flores. (Belardi, Sala, Zimling, Lukovic). All. Marino.

WERDER BREMA (4-3-1-2) Wiese; Fritz, Mertesacker, Naldo, Pasanen (21’ st Boenisch); Tziolis, Frings, Ozil; Diego (38’ st Niemeyer); Almeida (41’ st Rosenberg), Pizarro. (Vander, Baumann, Hunt, Prodl). All. Schaaf.

ARBITRO Hansson (Svezia).

MARCATORI Al 15’ Inler, al 28’ Diego, al 30’ e al 38’ Quagliarella; nella ripresa, al 15’ Diego e al 28’ Pizarro.

NOTE Spettatori: 25 mila. Serata di pioggia, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Domizzi, Inler, Almeida, Zapata e Asamoah per gioco falloso. Angoli: 8-5 per l’Udinese. Recupero: 1’ e 4’.


All’Udinese resta il rimpianto di essere riuscita a far girare il doppio confronto a proprio favore, nonostante la porta verso una clamorosa rimonta si fosse aperta dopo appena una quarto d’ora, grazie al gol rompighiaccio di Inler. Era il sogno che si stava trasformando in realtà, la possibilità di estromettere il Werder dalla Coppa Uefa con un altro gol, con quel 2-0 che sarebbe stato il risultato perfetto. Ma – si sa – troppe volte i sogni si trasformano in incubo. E’ bastata una mezza bambola di Zapata per dare un’altra piega alla partita e concedere ai “crucchi” quel gol che altrimenti, a furia di attacchi con i bronzi di Riace e stacchi su calcio d’angolo, non sarebbe mai arrivato, almeno nella prima frazione.Eccolo il primo pugno alla bocca dello stomaco del Friuli, alle 25 mila anime bianconere del Friuli. Un colpo da ko, non fosse stato per Quagliarella che nel giro di pochi minuti ha riportato a galla l’Udinese sfogando la propria rabbia per i gol mancati nella gara d’andata a Brema prima con un pallonetto e poi con un tiro di sinistro di rara rapidità e precisione: 3-1, con Pepe in campo al posto dell’infortunato Sanchez (problema muscolare) tra una rete e l’altra. A quel punto la sfida era di nuovo in parità, mentre Diego cominciava a galleggiare a centrocampo, vittima del ritmo impresso da Inler e Asamoah, autentici stantuffi del motore bianconero, e l’intervallo diventava l’ancora di salvezza di un Werder in netta difficoltà e capace soltanto di riordinarsi nell’intervallo.L’Udinese invece ritorna in campo per giocarsi la semifinale quasi anestetizzata, forse vittima (per la prima volta dall’inizio della partita) della tensione che le gioca un brutto scherzo, ancora una volta per colpa di Zapata che si lascia sfuggire Almeida per un tiro che sbatte sulla traversa e finisce - viva il destino! - sulla testa fatata come il destro di Diego. Gol, una vera e propria voragine che inghiotte l’entusiasmo del Friuli. Per un attimo. Asamoah è una furia, corre per due, recupera palloni su palloni e tenta anche il tiro: una botta, un missile che supera Wiese in tuffo e sbatte sul palo e non finisce nel sacco.Roba da ammazzare un toro. La mazzata successiva la rifila il leggiadro Hansson: pare che sia un fischietto inserito nella lista del Mondiale, lo svedese, speriamo migliori un po’ nel prossimo anno. E’ così, in modo generoso, che Diego ottiene il rigore per la possibile tripletta. Lì ci mette una pezza Handanovic, ma sul calcio d’angolo arriva il pareggio, di Pizarro. Game over: come nei videogiochi, il mondo dei sogni. Quelli d’Uefa per l’Udinese si sono dissolti.




Raggiunto l’accordo nel centro-destra per il voto del 6 e del 7 giugno

Provincia di Pordenone a un Pdl Candidati leghisti in dieci Comuni


di DOMENICO PECILE

UDINE. Raggiunto ieri a Udine, nel corso del vertice dei coordinatori regionali di Pdl, Carroccio, Udc e Pensionati, l’accordo per la presidenza della Provincia di Pordenone: il candidato della coalizione sarà il presidente uscente Alessandro Ciriani (Pdl), mentre il segretario provinciale e sindaco “sceriffo” di Azzano Decimo della Lega Nord, Enzo Bortolotti, è stato designato all’incarico di presidente del futuro consiglio provinciale. la lega fa dunque un passo indietro ma rivendica il primo cittadino di una decina di Comuni della Destra Tagliamento. Infine, lo stesso Bortolotti – come ha annunciato il coordinatore regionale leghista, Pietro Fontanini, – sarà anche il candidato alle elezioni europee.Fumata bianca, dunque, per quello che alla vigilia pareva un summit irto di ostacoli, con le posizioni attendiste dell’Udc («guardiamo prima ai programmi poi alle candidature») e quelle determinate della Lega («accordi sì, ma nel pieno rispetto della reciprocità»). E’ prevalsa alla fine la real politik, quella che indica nella validità della coalizione già espressa per le regionali del Friuli Vg e della Provincia di Udine la via maestra da seguire anche nell’avventura elettorale delle prossime amministrative. Detto con le parole del coordinatore del Pdl, Gottardo: «Adesso possiamo riaffermare le nostre idee, ma soprattutto contribuire alla realizzazione del programma della giunta Tondo e del presidente Berlusconi. Questo accordo è quello che vogliono gli elettori di centrodestra».Rimane, come detto, il nodo dei sindaci. Adesso la parola passerà alle segreterie provinciali, ma alcuni paletti sono già stati fissati. Dei 26 Comuni che andranno al voto nella provincia di Pordenone, dieci dovrebbero spettare alla Lega. Tra questi, stando alle prime indiscrezioni, ci sono Brugnera, Porcia, Tramonti di Sotto e Arba. Il Carroccio pare invece orientato a rinunciare alla candidatura del primo cittadino di Sacile. In questo caso l’uscente del Pd, Roberto Cappuzzo, potrebbe giocarsela con l'esponente del Pdl, Roberto Ceraolo.Quello che conta – dichiara il coordinatore regionale dell’Udc, Angelo Compagnon, è che è stata mantenuta la volontà di rimanere il più possibile sulla falsariga delle alleanze vincenti delle regionali e delle provinciali di Udine. «Ci rendiamo anche conto – insiste Compagnon – che non sarà possibile trovare accordi in tutti i Comuni, ma questo era già stato messo in preventivo. Resta il fatto che il vertice di oggi (ieri per chi legge, ndr) ha dato esito positivo e ha fugato diversi timori della vigilia.«Sì – gli fa eco il coordinatore regionale della Lega Nord, Fontanini – il dato politico più importante è che si è voluto trovare un accordo complessivo. Adesso la parola passerà giocoforza ai livelli più locali. Spetterà ai rappresentanti delle nostre varie sezioni territoriali dare l’ultimo parere, ma mi pare che il più sia ormai cosa fatta».Da parte sua Gottardo (Pdl) esclude che nell’accordo raggiunto ieri sia stato utilizzato il manuale Cencelli. «La volontà – spiega – è stata quella di tenere conto sì degli equilibri delle forze che compongono la coalizione del centrodestra, ma soprattutto di trovare candidature che a livello locale possano riscontrare la convergenza la più ampia possibile. Sono felice anche perché l’Udc, che pure esprimerà i suoi sindaci.Adesso, il prossimo vertice si occupare delle alleanze dei Comuni della provincia di Udine. ma qui, trattandosi di realtà molto più piccole i partiti saranno costretti necessariamente a lasciare spazio alle civiche e con esse alla possibilità di schieramenti non blindati.




L’8º è tornato dall’Afghanistan: missione compiuta


di ALESSANDRA CESCHIA

CIVIDALE. Gli occhi imploranti dei bambini afgani, la devastazione seminata da decenni di guerre, lo strazio per i diritti negati: tracce di drammatica umanità cucite sulla mimetica degli alpini della Julia hanno strappato lacrime di sincera commozione, suscitando applausi e ispirando nugoli di bambini armati di sventolanti Tricolori nell’intonazione dell’inno nazionale. Non poteva essere altrimenti ieri a Cividale per coronare il successo del Provincial reconstruction team e salutare il rientro dell’8º guidato dal colonnello Luca Covelli al rientro dalla missione Isaf in Afghanistan.La Fanfara della Julia ha solcato Corso Mazzini rifluendo in piazza Duomo gremita da una folla che si è divisa per accogliere i militari dell’8º Reggimento alpini di Cividale e Venzone, con el rappresentanze del 5º Reggimento Vipiteno, 7º Reggimento Belluno, il 2º Guastatori Trento e il 3º Reggimento Artiglieria terrestre, delle forze Slovene e Ungheresi e l’aliquota del Comando Brigata. Gli onori ai labari, ai gonfaloni delle associazioni e dei Comuni decorati di Cividale, Udine, Gemona, Venzone, Arzignano, Paluzza, Pellegrino Parmense e alla Bandiera di guerra si sono stati resi dinanzi al capo di Stato maggiore dell’esercito generale di corpo d’armata Fabrizio Castagnetti, al presidente della Regione Tondo, della Provincia Fontanini, ai prefetti di Udine e Gorizia e ai tanti sindaci cinti dal Tricolore.Poi è arrivato il momento dell’avvicendamento al Comando della Brigata alpina Julia tra il generale Paolo Serra ed il generale Gianfranco Rossi. Un commiato che il generale Serra ha scandito con parole rotte dalla commozione: «In Afghanistan non eravamo soli – ha spiegato – erano con noi l’amore delle nostre famiglie, l’affetto dei nostri amici e l’attenzione dei nostri superiori. È anche grazie a loro che abbiamo fatto ciò che eravamo stati chiamati a compiere: una missione difficile e pericolosa, ma che aveva i presupposti per il successo. Lo sguardo riconoscente dei bambini che avete incontrato sul vostro cammino è il nostro miglior risultato, con la vostra permanenza la situazione è migliorata, sono state poste le basi per l’effettuazione delle libere elezioni della prossima estate». Poi è toccato al generale Rossi: «Essere o essere stato della Julia genera valori positivi e duraturi che, con l’aiuto di tutti, spero di essere degno di custodire, comunicare e trasmettere» ha auspicato.A lui è andato l’incoraggiamento del sindaco Vuga che, a 7 mesi dal saluto ufficiale al contingente partito per l’Afghanistan, ha voluto encomiare l’impegno e la capacità dimostrati dai 400 uomini che da Cividale hanno ancora una volta veicolato con onore il nome dell’8º all’estero, ma non ha mancato di descrivere il “piccolo miracolo” che si è compiuto grazie al fiume di solidarietà transitato sul “ponte per Herat” un progetto che ha mobilitato l’Ana e l’intera cittadinanza.«Avete operato con competenza, senza risparmio di energia, senza arroganza e sempre al servizio della popolazione – ha commentato il capo di Stato maggiore dell’esercito Castagnetti – avete portato acqua, assistenza medica, costruito strade e ponti, portato sicurezza per questo siete rimasti nei cuori della gente». Un discorso che si è chiuso con un appello da parte di Castagnetti: «È indispensabile – ha concluso rivolgendosi ai militari – assicurare risorse e mezzi per consentire loro di continuare ad operare con efficienza».




RICOSTRUZIONE E AFFARI

CON GLI OCCHI BENE APERTI di ALBERTO GARLINI



Sono passati molti giorni dal terremoto in Abruzzo. Più di una settimana. Abbiamo visto le immagini televisive del disastro. Abbiamo visto i politici. Le lacrime. Le vecchiette che dormono in macchina. Le macerie. La disperazione di chi ha perso amici, parenti. Vicini di casa. Abbiamo letto di chi si corica con la televisione accesa e scatta in piedi al primo rumore.Abbiamo visto le messe nei palazzetti dello sport. I pranzi pasquali con i fazzoletti di carta spiegati per fingere una tovaglia. Abbiamo visto un dolore incommensurabile. Se ci pensiamo, cosa c’è di peggiore che essere tolti dal proprio ambiente? Di non avere più un tetto sopra la testa? Di vedere scomparire quello che magari da venti o da quaranta o da sessanta anni era il nostro paesaggio, il luogo delle nostre abitudini? Conosco abbastanza bene l’Abruzzo e so quanto gli abruzzesi siano legati alla loro terra. Ho visto un grande orgoglio e una grande dignità. Che somigliavano all’orgoglio e alla dignità friulani. Vogliono ricostruire. Non sono fanatici dell’identità, ma vogliono raddrizzare quei muri, ricostruire la loro casa. Credo che la parola casa sia la parola decisiva di quello che è successo e sta succedendo. È una parola che contiene generalmente ciò che noi consideriamo buono. Sentirci a casa vuol dire sentirci bene. Casa è sicurezza, agio domestico, affetti familiari. Non sempre il luogo in cui si vive è “casa”, ma se lo si percepisce come “casa” vuol dire che c’è stato un salto di qualità. Ci si sente sempre migranti fino a quando non ci si sente “a casa”. L’etica e l’estetica postmoderne vedono l’uomo come un eterno nomade e forse c’è del vero in questo paradigma culturale. Gli uomini, come il Cabeza de Vaca raccontato da Todorov, sono degli eterni naufraghi. Naufragano da una parte all’altra della vita e solo quando saranno felici di sentirsi stranieri in ogni terra, di non appartenere ad alcun luogo potranno dire di essersi adattati all’ambiente. La stessa idea del capitale globale che era diventata luogo comune in questi anni prevedeva la perfetta mobilità di persone e di denaro. L’apolide era l’uomo del futuro. Dico era, perché la crisi sta cambiando anche questa visione del macrosistema economico. Allo stesso modo, in maniera parimenti tragica, il terremoto, con le sue immagini, con lo strazio che tutti abbiamo provato sulla nostra pelle, ci ha mostrato e ci sta mostrando quanto sia decisivo quel bene che tendevano a dimenticare: la casa, il sentirsi a casa. Non riesco a non legare queste due cose. E credo seriamente che se un domani ci sarà una rinascenza partirà proprio da qui. Dalle piccole forze. Dall’orgoglio di sentirsi parte di un luogo e di un tessuto sociale. Non in astratto, ma nella concretezza dei rapporti quotidiani, nella solidarietà spicciola. Per dirla con un termine caro alla sociologia: la forza di sentirsi parte di una “comunità”. È da questi interessi concreti, da una politica e un’economia che non perdono di vista l’uomo e il suo radicamento che verranno cambiamenti positivi. Il terremoto ci ha permesso di accorgersi di questa evidenza. A volte ce ne dimentichiamo, ma le cose importanti sono qui, vicine e, se sappiamo ascoltarle, ci parlano tutti i giorni.Ma ci sono anche dei punti interrogativi. Dei dubbi. Come dicevo, la parola casa, vista la sua forza simbolica e persuasiva, può anche essere usata per ingannarci. Nella retorica che già sta ammorbando le cronache si ricostruirà per “dare una casa agli abruzzesi”. L’altezza della posta, quel valore che tutti condividiamo, potrebbe essere usata per guadagnare scorciatoie. Per imbastire un discorso di priorità che faccia apparire pedanti e persecutori controlli troppo severi. In nome delle “case” arriveranno molti milioni di euro. Saranno soldi appetibili per organizzazioni criminali e politici corrotti. Ogni volta che si tirano in ballo concetti come patria, famiglia, casa, state pur certi che qualcuno ci lucrerà. Sono termini che forniscono uno schermo oscurante per le malversazioni. Paradossalmente, proprio quando siamo più commossi dobbiamo stare più attenti. Con gli occhi aperti e bene svegli. Perché quello è il momento in cui ci possono fregare. Non è impossibile, purtroppo, anche se ci ripugna solo l’idea. Ci sono stati sciacalli che giravano fra le case diroccate per rubare quello che potevano. E guardiamo anche i danni del terremoto. È vero: un sisma succede e sfugge alle logiche umane, ma quelle case impastate con sabbia marina cosa rappresentano? E gli ospedali che crollano? Le case dello studente? I centri storici che non sono antisismici? Non vi pare che già adesso, in nome della “casa” e dei sacrosanti valori che comporta siano state fatte malversazioni e schifezze? E perché non ne dovrebbero accadere ancora? Dobbiamo essere orgogliosi della nostra identità. Della capacità che abbiamo di rendere domestica la natura. Di crearci un habitat che ci dia valore. Ma allo stesso tempo teniamo gli occhi aperti. Questo purtroppo è il momento migliore per i bastardi.




VIOLENZE URBANE

I MOSTRI QUOTIDIANI di MINO FUCCILLO



Chiediamo, giustamente, poliziotti in strada che vigilino sui nostri passi e sulle nostre case. Proteggiamo, un po’ nevroticamente, le nostre abitazioni con sistemi antifurto e anti-intrusione. Ci riempiamo la bocca e la testa, non tutti ma molti di noi, con l’esorcismo e la militanza delle ronde. Scrutiamo, annusiamo ogni possibile e talvolta inventato pericolo: al parco dove giocano i bimbi, davanti alle scuole, nei negozi, in metropolitana.Abbiamo bisogno, pronti ad acquistarla sia genuina sia contraffatta, della merce sicurezza. Ma come? Chi può difenderci da noi stessi? Se due uomini, ciascuno con moglie e figli in macchina, litigano a sangue per un parcheggio, se uno dei due viaggia con un coltello in tasca, lo estrae, insegue e colpisce a morte il “nemico”, chi è davvero il nemico della nostra sicurezza? Possiamo cercare di addolcire l’impatto della storia di morte di Roma: l’assassino non era proprio “uno di noi”, aveva precedenti per spaccio di droga.Non uno di noi, ma di certo non un mostro. La sua violenza è stata, confessiamolo, solo quantitativamente superiore a quella che registriamo, viviamo, nutriamo, talvolta sfioriamo ogni giorno, perfino dentro noi stessi. Eguale invece la qualità, la natura di quella violenza: avvertire il prossimo come un rivale, uno sfidante, uno da cui difendersi, eventualmente abbattendolo. Con la voce grossa in una lite, oppure con una spavalda prepotenza.È questa la norma, il comportamento ammirato, prescritto, di certo non bandito come incivile. E non è colpa della società cinica e bara, non vale l’alibi indulgentemente chiamato stress. È colpa di una generale abdicazione, di una rinuncia culturale alla fatica di essere cittadini, cioè animali sociali.Quei due, l’assassino e la vittima, avevano entrambi la famiglia accanto. La circostanza non li ha calmati, li ha eccitati. Hanno pensato di dover dimostrare alla donna e ai cuccioli il proprio valore. Hanno reagito da animali, individuando nella famiglia che guardava il territorio da conquistare. È una mutazione culturale, non genetica.Mutazione che si diffonde e si afferma in una selezione etica alla rovescia che vuole e predica: “Sopravvive il più cattivo”, “Follia metropolitana”, hanno detto gli inquirenti. Metropolitana, certo, è infatti una storia di città. Follia non tanto: accade ogni giorno, dieci, cento, mille volte. Quasi sempre senza il morto, ma sempre con la voglia di far fuori il “nemico prossimo tuo”.



Scuola I sindacati: classi più numerose, offerta didattica più povera

Elementari, 63 maestri in meno

I tagli nonostante gli alunni siano in aumento: 279 in più



di GIACOMINA PELLIZZARI

Aumentano gli alunni e diminuiscono gli insegnanti. Succede nelle scuole elementari della provincia dove a settembre verranno meno 63 maestri. A livello regionale la scuola primaria perderà 152 posti che salgono a 413 con i tagli stimati per le medie inferiori (110) e superiori (151). Questa la situazione emersa ieri nel primo confronto sull’organico di diritto tra le organizzazioni sindacali, che hanno bocciato il piano, e il direttore scolastico regionale, Ugo Panetta.Un confronto nel quale, spiega il segretario regionale dello Snals, Giovanni Zanuttini, abbiamo espresso la nostra contrarietà ai tagli che, nelle elementari, faranno venir meno le compresenze e indeboliranno l’offerta didattica. Considerato, inoltre, che a settembre sui banchi delle scuole elementari friulane si conteranno 279 alunni in più, i sindacati hanno evidenziato che come conseguenza i maestri si troveranno a gestire classi più numerose. «Un fatto che ci preoccupa soprattutto sul fronte della sicurezza» aggiunge Zanuttini, nel sottolineare che, anche a seguito del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, i rappresentanti sindacali hanno sollecitato il direttore scolastico regionale ad effettuare le verifiche sulla sicurezza. Una situazione comune in tutte le province visto che le scuole goriziane a fronte di 52 alunni in più perderà 17 insegnanti, mentre Pordenone se da un lato sono previsti 236 iscritti in più dall’altro mancano 44 insegnanti. A Trieste, invece, nelle elementari la popolazione scolastica aumenterà di 78 unità a fronte di un calo di 28 maestri.«Il nostro giudizio non può essere che negativo» insiste il segretario regionale dello Snals, nel precisare che «questo intervento va a colpire il meccanismo delle compresenze utilizzato per fornire un servizio migliore. Le scuole più danneggiate, infatti, sono quelle che forniscono un’offerta formativa più vicina alle esigenze del territorio». Ovvero le scuole che offrono un orario superiore rispetto allo standard ministeriale. «Considerato che il Governo ha previsto una riduzione dei posti anche per l’organico di fatto, attueremo azioni politiche affinché certe scelte siano attenuate e consentano un recupero» assicura Zanuttini, nel ricordare che all’incontro di ieri seguiranno i confronti sugli organici delle scuole dell’infanzia e delle medie inferiori e superiori. «La situazione più grave – conclude Zanuttini – è sicuramente quella delle medie inferiori che si troveranno con 1.087 studenti in più e 110 professori in meno».



La vertenza Braccio di ferro con la proprietà: senza stato di crisi niente ammortizzatori sociali

I lavoratori Safilo: siamo pronti a occupare

Trattativa appesa a un filo. Oggi nuovo confronto tra sindacato e azienda



di GIACOMINA PELLIZZARI

La trattativa Safilo si fa sempre più rovente. La proprietà non intende chiedere lo stato di crisi per allargare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali tra tutti i lavoratori del gruppo e salvare, quindi, i posti di lavoro in Friuli. Continua a rifiutare, infatti, le proposte di Cgil, Cisl e Uil che a questo punto non escludono l’occupazione delle fabbriche di Martignacco e Precenicco o lo sciopero ad oltranza. Oggi nuovo incontro sul quale, però, i sindacati non scommettono nulla.
Questa la situazione dopo la prima riunione del tavolo tecnico organizzato dal Coordinamento sindacale per individuare soluzioni alternative in grado di salvare gli 800 posti di lavoro in Friuli. Un incontro durante il quale la proprietà ha ribadito che la delocalizzazione della produzione in Cina resta fondamentale. Tant’è che i sindacati non escludono il possibile avvio della procedura della messa in mobilità già da lunedì. «Dall’avvio della procedura abbiamo 75 giorni di tempo per definire un accordo» spiega Roberto Di Lenardo della Cgil, nel precisare che il gruppo Safilo non ha accettato di aprire lo stato di crisi e di utilizzare la Cassa integrazione straordinaria per garantire equilibri produttivi in tutti i siti.Allo stesso modo l’azienda non si è dimostrata interessata all’apertura del tavolo nazionale al ministero per lo Sviluppo economico indispensabile secondo i sindacalisti per rinegoziare il debito che se sarà accettato porterà benefici all’intero gruppo. L’accordo è venuto meno anche sul possibile trasferimento di alcune produzioni effettuate in Slovenia negli stabilimenti di Precenicco e Martignacco, sull’utilizzo a largo spettro del part-time in tutte le sedi Safilo italiane, sui prepensionamenti e sull’utilizzo dei contratti di solidarietà. Secondo l’azienda, insomma, la crisi Safilo è tutta friulana.Non a caso di fronte alla stima di possibili 150 prepensionamenti in Veneto l’azienda si è dichiarata disponibile a rimpiazzarne soltanto 70 in Friuli. «Inaccettabile» replica Augusto Salvador della Cisl, secondo il quale con queste previsioni devono essere recuperati almeno 130 posti. Dello stesso avviso Di Lenardo che lamenta l’assenza di un vero piano industriale. «Safilo produce 23 milioni di paia di occhiali all’anno, di questi 7 venivano prodotti in Italia. Considerato che ora questo dato è sceso a 4 milioni mi devono spiegare dove sono finiti gli altri 3. La proprietà sostiene che è l’effetto della crisi economica, ma noi non condividiamo questa tesi visto che le altre occhialerie non registrano cali analoghi».Le diversità di vedute emergono anche sulle produzioni in procinto di lasciare la Slovenia. Un’operazione, questa, che secondo Cgil, Cisl e Uil consentirebbe di recuperare 100 posti di lavoro. Peccato che l’azienda, sempre secondo i sindacati, «stia pensando di spostarle a Longarone». È un ulteriore tassello che fa lanciare a Cgil, Cisl e Uil una sorta di allarme: «Il pericolo – insistono Salvador Di Lenardo e Luigi Oddo della Cisl – di una divisione tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, provocata ad arte dall’azienda, è sempre presente e andrebbe scongiurato. In caso di mancato accordo sulle nostre richieste, decideremo tutte le iniziative utili a salvaguardare l’occupazione friulana». Tutto dipenderà dall’esito del nuovo incontro fissato per oggi a Santa Maria di Sala (Pd). Se non arriverà una svolta le rappresentanze sindacali non escludono l’occupazione degli stabilimenti di Martignacco e Precenicco o il ricorso allo sciopero ad oltranza. La decisione sarà assunta dalle assemblee dei lavoratori che si riuniranno in entrambe le fabbriche lunedì.



Riesce la grande festa in piazza ma in serata arriva la delusione



di PAOLA LENARDUZZI
Spumante, bandiere e striscioni da srotolare nell’auspicato carosello in centro restano tristemente in un angolo. L’Udinese ci ha provato, in una partita da brividi violenti, ma non ce l’ha fatta a rimontare il risultato negativo di Brema. Il popolo bianconero è stordito per quello sprazzo d’Europa che tutta l’Italia pallonara aveva consegnato alla squadra di Marino dopo la debacle delle big in Champions e in Uefa, sfilato via dalle dita in un quarto di finale comunque storico. Delusione alla sera, con le strade deserte, mentre il pomeriggio il centro si era animato con i fans del Werder, giovani, scanzonati, curiosi. «Udine la ricorderemo», hanno detto.
In piazza Primo Maggio, dove è stato allestito il punto di ritrovo con le casette di prodotti made in Friuli, se ne sono visti circa 300. Niente tendone, né striscione di benvenuto, niente inni delle squadre e neppure birra gratis, ma accoglienza è comunque stata e loro, i tedeschi, lo hanno apprezzato. Il primo pullman, anticipato da sparuti gruppetti di tedeschi rigorosamente in bianco e verde («non possiamo entrare in uno stadio dove gioca la nostra squadra senza indossare i suoi colori», sentenzia Hans) arriva alle 13.Sono giovanissimi, partiti da casa in serata e pronti a rifare 15 ore di autostrada a partita conclusa. «Tanto non ci sono dubbi che passiamo noi. Vinceremo e ci divertiremo», aggiunge Morphy, raccontando che a bordo, durante la notte, tutti hanno bevuto birra e ripassato i cori da cantare allo stadio. «Non siamo in tanti, ma ci faremo sentire», assicura Martina.C’è anche un fotoreporter, Mike, che non si perde una trasferta del Werder e che Udine l’ha già conosciuta in occasione dell’incontro di Champions, 4 anni fa: «Un centro bello e prezioso, che in mezza giornata si riesce ad apprezzare senza dimenticare le vostre osterie e trattorie. È un piacere venire qua». È gente pacifica che ama scambiare qualche battuta con gli udinesi e ricordare la storia e i successi del suo club: «Noi odiamo la violenza, non vogliamo razzisti e nazisti – dice Matthias –, ma perchè per le vostre partite c’è sempre tanta polizia?».Dopo una mattinata a dir poco fiacca, il pomeriggio si anima con altri tre pullman che riversano nuove frotte di tifosi del Werder. Stavolta c’è la fila davanti ai chioschi, al punto da far registrare il tutto esaurito per salame, mozzarelle e formaggio. C’è curiosità attorno al bus londinese dove “Udinese per la vita” propone i gadget con ricavato ai terremotati. Esaurite le sciarpe commemorative dell’evento proposte dagli Udinese club. «Ne abbiamo vendute 1.200, alla grande e questa gente sa davvero cosa significhi il fair play – conferma il presidente Auc De Sabata –, peccato che non si sia visto un rappresentante del Comune». E nel tardo pomeriggio, prima che gli autobus carichino i supporter e partano in direzione stadio, si registra anche la soddisfazione dei bar di Giardin grande, dal Beethoven alla pizzeria Campana d’oro, senza dimenticare i chioschi della piazza: «Stavolta è riuscita proprio bene».




Abruzzo, a scuola sotto le tende



di MONICA VIVIANI
L’ESPOSTO. E’ nato un comitato di circa 80 giovani ospiti della struttura, «Casa dello studente parte civile», e ha presentato un esposto alla Procura dell’Aquila.
I VIDEO. Per i pm il punto centrale è quello di ricostruire il modo in cui gli immobili hanno reagito al sisma. Per questo gli inquirenti hanno acquisito i video girati dalle tv locali dopo il terremoto.
L’ACCUSA. «Non è giusto, mio fratello non doveva morire così», accusa una giovane che ha perso il fratello nel crollo della Casa dello studente. C’è un fascicolo aperto dalla Procura dell’Aquila.
ROMA. Dal «chiuderemo le tendopoli entro l’estate, prima che inizi il freddo» agli «aiuti dallo Stato fino al 33% per chi vuole rifarsi la casa», passando per quel «lei è abbronzata, complimenti» rivolto a una volontaria di colore, poi abbracciata. Alla sua sesta visita nell’Abruzzo del dopo-terremoto, il premier Silvio Berlusconi non lesina promesse e battute.«Case entro l’estate». «L’obiettivo prioritario del governo è che entro la fine dell’estate ci sia la possibilità di chiudere tutte le tendopoli». E’ la prima promessa del presidente del Consiglio visitando la tenda-scuola allestita a Poggio Picenze. «Il governo - dice - intende non costruire baraccopoli, men che meno lasciare le tendopoli». E per le possibili infiltrazioni mafiose assicura che i controlli saranno «rigidissimi». Intanto 700 alpini entreranno presto in azione per controlli anti-sciacallaggio.Aiuti a chi ricostruisce. «Se volete rifarvi la casa da voi ricostruendola o ristrutturandola lo Stato vi sosterrà», è la seconda promessa. «L’aiuto dello Stato potrà arrivare al 33%, in più vi sarà concesso un mutuo al tasso del 4% e possibilmente fino al 50% del valore dell’immobile - aggiunge - insomma, un terzo lo mettete voi, un terzo lo Stato». E «le nuove case saranno tecnologicamente avanzate e supersicure».“Lista di nozze” per l’arte. Subito un commissario ad hoc per i beni culturali (sarà Luciano Marchetti, veterano del terremoto di Marche e Umbria), inventario dei danni e richiesta al consiglio dei ministri di 50 milioni per le prime emergenze. Ma anche una «lista di nozze» da presentare agli «amici» che hanno offerto solidarietà. Queste le prime decisioni del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. «Si è impegnato - spiega Berlusconi - a presentare entro la prossima settimana un elenco con 38 beni artistici da restaurare. Questo elenco io lo sottoporrò a tutti gli amici che si erano offerti nell’immediatezza». E «dove non arriveranno gli amici - assicura - lo Stato italiano interverrà».Oggi le misure al Cdm. Sui 12 miliardi ipotizzati da Maroni per la ricostruzione, Berlusconi dice solo che «nessuno adesso può fare cifre», assicura che «abbiamo individuato la possibilità di fondi e siamo sereni» e precisa che la tassa sui redditi alti è solo «un’ipotesi evocata da qualcuno». Oggi «venerdì 17, alle ore 17 - annuncia - ci riuniremo per decidere quali misure finanziarie prenderemo. Complessivamente le proposte sono 17, ma io ne ho cassata una, quella relativa al 5 per mille che toglierebbe finanziamenti al volontariato». Intanto, sempre oggi il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sarà all’Aquila per siglare l’accordo sugli ammortizzatori sociali con la regione Abruzzo. La dotazione complessiva è di 8 miliardi nel biennio 2009-2010.Lo show nella tendopoli. A Poggio Picenze per inaugurare le tende dove 30 bambini hanno ripreso a fare scuola, il premier si mette in cattedra: recita “Rio Bo”, interroga i bambini e dona maglie di Juventus e Milan. A due piccoli macedoni consiglia poi di rivendere i suoi autografi a non meno di 10 euro. «Io semmai lo vendo a 20», ribatte il bambino e il premier: «Tu sì che hai fiuto per gli affari». All’uscita viene fermato da un’anziana che gli dice: «Pensi ai giovani, che noi vecchi abbiamo fatto il nostro tempo». E lui, sorridendo: «Pensi a lei...». Poi, rivolto alle donne dice: «Attente, che gli alpini hanno l’occhio vispo e la penna lunga... Ma a promesse sono peggio dei marinai». E per finire prende di mira una volontaria di colore: «Lei è abbronzata, vorremmo tutti avere il tempo di stenderci a prendere il sole...».




Chiara Valduga guida i siderurgici



UDINE. È diminuita del 44% rispetto all’anno precedente la produzione siderurgica in provincia di Udine nell’ultimo trimestre del 2008, trascinando al ribasso (-3,2%) il dato medio dell’intera produzione annuale. Lo rende noto Confindustria Udine, che ieri ha eletto Chiara Valduga a capogruppo provinciale della Siderurgia. La perdita di volumi di attività ha determinato in maniera diretta una diminuzione del livello di fatturato (-6,6%) e l’aumento del ricorso alla Cassa integrazione, cresciuta del 383% nel 2008 rispetto al 2007 (da 4.888 a 21.425 ore), e nel primo bimestre del 2009, con 2.631 ore autorizzate.
«Tutti produciamo di meno – ha commentato il capogruppo uscente Andrea Pittini – anche perchè i Paesi del cosiddetto Terzo mondo, dove esportavamo in massa fino a qualche tempo fa, sono diventati nostri concorrenti».Ma non solo: «In Italia – ha aggiunto Pittini – non è sufficiente la sola efficienza all’interno delle fabbriche per essere competitivi se mancano le condizioni per poter operare al meglio: costi di produzione, energia, burocrazia, difficoltà ad acquistare rottame etc. sono stati ostacoli che penalizzano il fare impresa».La perdita di volumi di attività ha, tra l’altro, determinato in maniera diretta una diminuzione del livello di fatturato (-6,6%). Tra gli effetti più evidenti del rallentamento economico figura l’aumento del ricorso alla Cassa integrazione aumentata del 383% nel 2008 rispetto al 2009 (da 4.888 a 21.425 ore). Crescita esponenziale anche nel primo bimestre del 2009 con 2.631 ore autorizzate.Le aspettative delle imprese circa l’evoluzione a breve della congiuntura settoriale non segnalano a breve mutamenti significativi rispetto alle tendenze registrate negli ultimi mesi, con un calo massiccio, quindi dell’attività produttiva».Tornando all’elezione di Chiara Valduga (presidente della Cividale Spa, Holding del Gruppo Cividale, nella foto) a capogruppo delle Industrie siderurgiche, metallurgiche e fonderie aderenti a Confindustria Udine, è stata unanime.Nel Comitato di Gruppo sono stati nominati Massimiliano Burelli, Tiziano Comelli, Giuseppe Fracasso, Andrea Pittini e Alessandra Sangoi. Delegati all’assemblea saranno Guido Agostinetti, Gianpietro Benedetti, Tiziano Comelli, Laura Corte, Fabio Fasoli, Giuseppe Fracasso, Giovanni Battista Monchieri, Andrea Pittini e Alessandra Sangoi. Componente del Comitato per la Piccola Industria è stata confermata Alessandra Sangoi.«Anche per quanto riguarda le fonderie – ha spiegato Chiara Valduga – lo scenario non è facile: preoccupa infatti la flessione degli ordinativi che ha cominciato a farsi sentire dagli ultimi mesi del 2008 e che ha obbligato molte fonderie a un forte rallentamento produttivo a partire dal mese di dicembre, in particolare per le imprese collegate ai settori dell’automobile, dei veicoli industriali e delle macchine per movimentazione terra, che rappresentano quasi la metà dei 12 miliardi fatturati ogni anno globalmente dalle fonderie italiane. Anche i settori che avevano un ricco portafoglio ordini, come l’energia e l’oil and gas, cominciano a guardare ai prossimi mesi con apprensione. Nel breve periodo inoltre – ha concluso la neopresidente –, non si ravvisano segnali importanti che facciano pensare ad un’inversione di tendenza, anche se nei settori dell’energia e dell’oil and gas si sta cominciando a parlare di grossi progetti, la cui partenza potrebbe ridare un grosso slancio alle fonderie interessate».



Regione, varato il piano anti-crisi



UDINE. Contro la crisi economica la Giunta Tondo ha approvato un pacchetto di misure urgenti per diverse centinaia di milioni di euro. Gli ambiti di intervento principali sono imprese, lavoratori e opere pubbliche. Ma per vincere la corsa contro la recessione il ddl prevede anche la semplificazione delle procedure burocratiche.Ora il ddl passerà all’attenzione del Consiglio regionale per l’approvazione, prevista nelle prossime settimane. Di fronte a una crisi con radici e caratteristiche di livello mondiale, i cui effetti non si sono ancora del tutto manifestati e i cui tempi di conclusione rimangono indefiniti, la Regione mobilita le sue possibilità di intervento: così il presidente Tondo ha introdotto all’Esecutivo, riunito ieri a Udine, il disegno di legge anti-crisi.L’obiettivo – ha spiegato Tondo – è sostenere i lavoratori e le famiglie in difficoltà ma anche accompagnare il sistema economico del Friuli Venezia Giulia verso la ripresa, «che certamente ci sarà – ha detto il presidente - e nella quale sarà premiata la capacità di rischio su progetti e prodotti adeguati a garantire prosperità sostenibile a lungo termine». Inizialmente formato da un corposo articolato, il ddl è stato asciugato di decine di articoli, che contengono previsioni, come ad esempio il turismo, rimandate a una approvazione successiva.La manovrina anti-crisi affonda le sue radici nella Finanziaria 2009, che contiene la riduzione delle aliquote Irap per imprese di medie e piccole dimensioni, la costituzioni di un fondo di co-garanzia per le Pmi e la costituzione di un fondo per la loro capitalizzazione. Ora la giunta Tondo ha elaborato un testo dedicato esclusivamente al contrasto della recessione, muovendosi per un’accelerazione della spesa regionale per opere e lavori pubblici; il rafforzamento degli strumenti di sostegno finanziario alle imprese regionali e l’approvazione di misure di sostegno ai lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e al reddito delle famiglie.Il ddl contiene un programma di investimenti pubblici che concentra la spesa regionale su opere e lavori di immediata cantierabilità semplificando e accelerando le procedure per affidare il maggior numero possibile di appalti pubblici entro l’anno in corso. Il programma prevede lo sblocco di 311 milioni di euro per cantierare 800 opere pubbliche. Con i termini dei procedimenti di competenza della Regione e degli Enti locali correlati alla realizzazione di opere definite strategiche regionali notevolmente ridotti.Tra le disposizioni in materia di attività produttive, si modificano alcune norme della legge regionale 4 del 2005 sulle misure a favore delle Pmi per consentire alle imprese di usufruire, anche in periodi di crisi, del contributo regionale che era stato pensato nella prospettiva di un periodo di crescita economica generale. Ma le norme intervengono anche sul sistema delle garanzie a favore delle Pmi in modo da amplificare al massimo l’intervento pubblico destinato a favorire l’accesso al credito. Complessivamente, si tratta di 88 milioni di euro (50 provenienti da Friulia per Pmi, 30 milioni dallo Stato per la montagna e 8 milioni da fondi di Mediocredito non utilizzati).Per quanto riguarda i lavoratori, la Regione intende garantire un sostegno anche ai collaboratori a progetto che, a causa della crisi, abbiano subito l’interruzione o il mancato rinnovo delle collaborazioni. Il ddl aumenta il numero di beneficiari di trattamenti legati alla fine del lavoro includendovi i lavoratori parasubordinati.Infine, per favorire l’utilizzo di lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e percettori di trattamenti previdenziali, il disegno di legge introduce norme per favorire il loro impiego, in via sperimentale per 3 anni, in attività di utilità sociale.Sonia Sicco



PALMANOVA

Gli skater chiedono scusa per gli schiamazzi



PALMANOVA. Alcuni li chiamano “i ragazzi del muretto”, altri “i ragazzi dello skateboard”: sono un gruppetto di una decina di appassionati per lo skate che con costanza si allenano lungo le strade di Palmanova, spesso utilizzando i salti, gli ostacoli e le rampe che trovano a disposizione. I ragazzi hanno scritto al sindaco, per tre motivi: presentarsi, scusarsi e formulare una richiesta.
«Abbiamo dai 13 ai 17 anni – scrivono - siamo palmarini e, come tanti ragazzi della nostra età, abbiamo dei sogni... In questo momento, il nostro sogno più grande è quello di praticare lo skateboard... Vaghiamo da due anni per Palmanova alla ricerca di un piccolo spazio dove poterci allenare... Tante persone ci apprezzano, tante altre invece ci sgridano perché dicono che roviniamo le strutture pubbliche. È vero che a volte ci siamo allenati in spazi poco adatti a quest’attività (davanti al monumento ai caduti oppure davanti alla chiesa), ma è molto difficile per noi riuscire a trovare uno spazio dedicato. Chiediamo scusa a tutte le persone con cui ci siamo scontrati, magari a volte con un modo troppo sbruffone, ma il nostro era solo un atteggiamento per far sentire alle persone il nostro disagio».Da qui la richiesta al sindaco di aiutarli a realizzare il loro sogno: «Vogliamo dimostrare che è vero quello che ci dicono i grandi e cioè che perseguendo le nostre aspirazioni, informandoci sul come raggiungerle e proponendo nuove idee, è possibile ottenere risposte positive per i nostri obiettivi, i nostri sogni... Fateci felici, costruite per noi uno skatepark».«Già in precedenza avevo avuto qualche contatto con i ragazzi - racconta il sindaco Federico Cressati - Ho apprezzato il tono della loro lettera e anche il fatto che si sono scusati con le persone che possono aver offeso. Mi sono informato sulla possibilità di realizzare uno skatepark; purtroppo il costo, anche per poche rampe, è alto e si aggira attorno ai 20.000 euro. Ci sono infatti materiali particolari e attenzioni per la sicurezza da tener presenti. In questo momento non ci sono risorse da investire in tale progetto; ci sono sì in programma interventi per gli spazi verdi e le attrezzature dei parchi gioco, ma la proposta dello skatepark non è al momento percorribile. Ciò non significa che accantoniamo il suggerimento, ma solo che la proposta per ora rimane in stand by».Il sindaco spiega anche di aver indicato ai ragazzi la zona del parco di Selva Amena come spazio dove allenarsi e afferma di aver apprezzato la loro disponibilità a utilizzare quell’area invece di piazza Grande.Monica Del Mondo



UDINE

Molti negozi vogliono aprire il 25 aprile



di GIACOMINA PELLIZZARI

Appurato che la legge lo consente, i commercianti del centro storico non rinunciano all’apertura festiva quando i centri commerciali sono costretti a chiudere. E così sabato 25 aprile, seppur con orari diversi, buona parte dei negozi resterà aperta. Ma la Confcommercio regionale è orientata a chiedere la correzione della norma.
Non solo l’Upim, ma anche i punti vendita del gruppo Arteni, Zara e buona parte degli altri negozi presenti in via Mercatovecchio piuttosto che in via Canciani il 25 aprile terranno aperto. Non intendono rinunciare al sabato che dal punto di vista commerciale viene definita una giornata importante per raddrizzare l’andamento delle vendite penalizzato dalla crisi economica. Lo faranno perché la legge regionale consente ai negozi del centro storico e a quelli in periferia con superfici inferiori ai 400 metri quadrati di aprire l’1 e il 6 gennaio, a Pasqua e il lunedì dell’Angelo, il 25 aprile, l’1 maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, l’1 novembre, il 25 e il 26 dicembre. In queste date, infatti, i centri commerciali situati fuori dal centro storico non possono aprire. Tant’è che il supermeracato Billa di via Este dovrà pagare la sanzione per aver tenuto aperto a Pasquetta.Polemiche a parte la festa della Liberazione sarà un giorno lavorativo anche per molte commesse. «Essendo un sabato festivo – spiega il direttore di Profili, Flavio Bordignon – riteniamo ci sia un po’ di lavoro». Profili come il B/Store, infatti, ha fatto i suoi conti e aprirà dalle 15.30 alle 19.30. Diversa la valutazione di Zara che sabato 25 aprile accoglierà la clientela dalle 9.30 alle 19.30. Il giorno seguente, invece, il negozio di via Canciani resterà aperto dalle 11.30 alle 19.30. Il 25 aprile potrebbero aprire anche i negozi Metropolis, Alpha, Studio e Sipario di via Mercatovecchio. «Se la maggioranza tiene aperto – precisa il responsabile, Maurizio Anzil – lo faremo anche noi». All’apertura festiva sta pensando pure “La Lombarda” e altri negozi storici del centro. Nelle gioiellerie Croatto, invece, c’è ancora un po’ di indecisione: «Probabilmente aprirà solo Isi Croatto» spiega Gianni Croatto, convinto che «qualche apertura festiva in più può andare bene».Sul versante opposto Sportler dove, spiega Piero Legovini, la filosofia resta quella che almeno le feste canoniche vanno rispettate. Sulla stessa lunghezza d’onda la Confcommercio: «Eticamente il 25 aprile si dovrebbe stare tutti in relax» sostiene il presidente, Piero Cosatti, secondo il quale «parrebbe logico rivedere certe deroghe soprattutto per alcune date». Non a caso il presidente regionale della Confcommercio, Giuseppe Pavan, coglie al balzo l’apertura del tavolo con tutte le sigle sindacali per proporre la correzione della norma. «Pur essendo ferma sul rispetto della legge regionale – aggiunge –, la Confcommercio ritiene che alcune situazioni possono essere corrette se non altro per evitare di mettere in difficoltà le aziende e la Regione».




HINTERLAND

Un quartiere “modello” a Tavagnacco



TAVAGNACCO. Un quartiere di Feletto come Stoccolma, come una città del Nord Europa. Il progetto, che ricalca gli esperimenti già attuati in diversi paesi di Olanda, Francia, Inghilterra e Scandinavia, sarà sperimentato nel quartiere tra via Belluno, via Traiano, via Giulio Cesare e via 24 Maggio. Una zona destinata alla residenzialità in cui aree per i pedoni si mescolano a quelle per i giochi dei bambini. Le auto non scompariranno, ma viaggeranno a passo d’uomo, adeguandosi così alle esigenze dell’utenza debole. Tutto attraverso una serie di interventi mirati. Cuore del nuovo quartiere sarà via Belluno, dove la presenza di piante, alberi e aiuole, anche nel centro della carreggiata, renderà, di fatto, impossibile il transito a velocità superiori ai 30 km orari. Saranno poi utilizzate anche pavimentazioni particolari, con mattonelle antismog e una segnaletica orizzontale ben visibile. Ogni strada, infatti, sarà caratterizzata da un colore che delimiterà i passi carrai, ma anche le zone riservate alle attività sportive e ludiche. Attorno a via Traiano sarà costruito un percorso jogging – salute, mentre i più piccoli avranno i loro spazi sia nel parco giochi Peep, che ai bordi della strada.Il quartiere protetto sarà delimitato da alcune porte d’accesso: restringimenti della carreggiata e altri strumenti segneranno fisicamente l’ingresso nell’area residenziale. L’intenzione dell’amministrazione comunale, quindi, è di promuovere un tipo di mobilità in cui tutti possono coesistere. Stop quindi, alla vecchia tecnica del senso unico per ridurre la velocità e aumentare la sicurezza. E in questo contesto, mercoledì sera, alle 21, nel centro civico di Tavagnacco, sarà analizzata anche la situazione di via dei Martiri e via Cormôr a Feletto e di via Dante a Colugna. Proprio in queste tre strade, infatti, potrebbero essere utilizzati gli strumenti che saranno presto applicati nel quartiere protetto.L’idea, ancora alla fase progettuale, è stata già condivisa con i mille abitanti che vivono nelle vie interessate. Prima attraverso una serie di questionari, dai quali sono emerse le priorità percepite dai cittadini, e poi con un incontro pubblico. Tra le vie del quartiere sorgerà anche la strada parco, con una zona verde, pensata appositamente per le biciclette. Il Comune lascerà però alla prossima amministrazione il compito di realizzare concretamente il progetto.Erica Beltrame




BASSA

Nuova raffica di furti nelle abitazioni



di OSCAR D’AGOSTINO

MUZZANA. Ancora razzie nelle abitazioni della Bassa. Tre le incursioni la scorsa notte (a Muzzana, Gonars e Torviscosa) mentre un’altra, ad Aquileia, risale a due giorni fa. Il bottino: denaro e gioielli per oltre diecimila euro.
Dopo gli episodi dei mesi scorsi, che avevano esasperato i residenti della Bassa e portato a un’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine, sollecitate anche dai sindaci, dunque una nuova ondata di furti. E le modalità sono sempre le solite: i ladri hanno agito nella notte rompendo il cilindretto della serratura della porta d’ingresso oppure forzando una finestra, per poi introdursi nell’abitazione e fare razzia di banconote e oggetti di valore, in particolare gioielli.Il primo colpo a Muzzana, in via Roma, mediante la forzatura della serratura. Ad accorgersi dell'incursione, ieri mattina attorno alle 6, è stato il proprietario al quale non è restato altro che denunciare il fatto ai carabinieri del Norm di Latisana. Il bottino? Gioielli e due orologi, per un valore quantificato in circa 1.500 euro.I ladri hanno agito poi in due abitazioni in via Nazario a Gonars, nella frazione di Fauglis, e in via Verdi a Torviscosa. Nella prima casa si sono introdotti rompendo una finestra dell’ufficio che si trova sotto l’appartamento: da una cassetta hanno preso il volo ben quattromila euro.A Torviscosa, stesso copione (e, quindi, probabilmente, stessi protagonisti): i soliti ignoti sono passati attraverso un laboratorio di una panetteria che si trova sotto l’abitazione, riuscendo ad arraffare soldi e gioielli. In questo caso il bottino è ancora da quantificare.In entrambe le occasioni, i proprietari hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri della Compagnia di Palmanova.Infine, il quarto raid è avvenuto tra il 10 e il 12 aprile, ma è stato denunciato soltanto alcuni giorni dopo: vittima un residente di Fiumicello, al quale i ladri (che sono entrati forzando una posta sul retro dell’edificio) hanno portato via vari monili in oro, per un valore di 5.800 euro. La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Aquileia.




Sottoscrizione Raccolti oltre 72 mila euro

MV E ALPINI


Messaggero e Ana
Saldo Precedente60.213,06Enrico Siardi 200,00Fraschini Olimpio50,00Di Giusto Mario50,00Piccoli Bianca300,00Dagosta Francesco200,00Favretto Sonia 50,00Moro Tamara Tavella Mauro200,00Dal Vi Alessandro100,00Collavini Travanut50,00Dario Walter e Daniela20,00Del Bel Belluz Loredana10,00Tesolin Ada50,00Basso Alessandra100,00Sandini Valter50,00Marega Renzo e Emanuela120,00Ziani Elda50,00Cuzzit Silvio10,00Boschian Sergio100,00Zossi Italo50,00Plozner Lucia20,00Rabassi Denis 50,00Fachin Olivo50,00Coradazzi Moira50,00De Santa Erico50,00Bisacco Roberto e Sandra500,00Bonfiglio Biagio20,00Masarotti Roberto500,00Tellina Ezio30,00Flumignan Olema20,00Alfano Antonello250,00Boaro Romano300,00Rosig Carla20,00Fulizio Massimiliano25,00Marin Paola300,00Greguol Gianluca400,00Di Lenardo Roberto100,00Zimolo Sergio15,00Zanin Marco200,00Casalis Iris100,00Fallacara Emanuele100,00Marco E Gigliola50,00Zucco Andrea50,00Trevisan Cristian50,00Gallino Giuliana20,00Bianchini Antonella20,00Calzavara Maria500,00Toneatto Paola e Giuliano100,00Clama Graziella70,00Todaro Matteo50,00Renza E Nevio100,00Gritti Franco50,00Perin Loredana20,00Pian Romana E Loretta50,00Gonano Dario50,00Romano Ada Totis Silvio500,00Bernardinis Anna50,00Turlon Annarosa50,00Garlino Idelma25,00Fema Di Andreutti 50,00Urman Andrea80,00Guaran Luigi e Bruna200,00Cossettini Tarcisio50,00Cuttini Adriana50,00Missio Daniela e Cozzi Silvana 30,00Anonimo40,00Valent Diano100,00Bucci Ernesto100,00Treu Armando e Gina500,00Raffin Carla e Aldo200,00Anonimo100,00Anonimo50,00Dordolo Giovanni e Patrizia50,00Bulfone Andrea50,00Rojatti Pietro250,00Bordon Marco100,00Marisa e Giulietta500,00Presson Adriano100,00Lodolo Marcello100,00Paolo e Norma110,00Colpi Silvia50,00Noia Domenico20,00Cuttini Dino100,00Bulfoni Bruno100,00Pellegrini Paolo 70,00Stampi e compensati Snc200,00Anonimo30,00Anonimo50,00Anonimo50,00Anonimo100,00Anonimo25,00Anonimo10,00Riva Valentina20,00Anonimo100,00Del Negro Alberto50,00Tollar Mario50,00Anonimo100,00Studio notarilePaolo Alberto Amodio1.000,00Kavcic Pavla20,00Tuniz Alessandro200,00Passon Renato50,00Maiorino Matteo50,00Totale72.133,06