"SFUEI DAL FRIÛL LIBAR - IL GIORNALE DEL FRIULI LIBERO". INDIRIZZO INTERNET http://www.ilgiornaledelfriuli.net EDIZIONE ON LINE DELLA TESTATA ISCRITTA COME GIORNALE QUOTIDIANO ON LINE, A STAMPA, RADIOFONICO E TELEVISIVO NEL REGISTRO DEL TRIBUNALE DI UDINE IN DATA 8 APRILE 2009 AL N. 9/2009. Si pubblica dal 25 novembre 2008. Proprietario: Alberto di Caporiacco. Direttore responsabile: Alberto di Caporiacco. Sede di rappresentanza in Udine, piazza S. Giacomo 11/16, 2. piano.

SFUEI DAL FRIÛL LIBAR. ULTIMO AGGIORNAMENTO ORE 11.46 DI MERCOLEDI' 15 APRILE.

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Notizie del giorno e l'archivio completo cronologico del giornale

domenica 18 gennaio 2009

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine): SONO LE ORE 21.00



19:16 - calcio: udinese;pozzo,marino?sta facendo bene ha mia fiducia
(ANSA) UDINE, 18 GEN - Gianpaolo Pozzo e' deluso per l'ennesimo risultato negativo dell'Udinese, ma il patron rimane calmo e difende l'operato dell'allenatore bianconero Pasquale Marino. ''Sta lavorando bene - ha dichiarato il patron all'ANSA - sta facendo il possibile per rimettere in carreggiata la squadra e quindi io gli rinnovo la fiducia''. Per quanto riguarda le voci su un arrivo a Udine di Donadoni, Pozzo ha sottolineato di non averlo ''mai sentito''. ''Ripeto - ha aggiunto - il signor Marino ha la mia fiducia, quella della societa' e si va avanti con lui''. ''E sara' lui - ha concluso - a porre rimedio a questa situazione''.(ANSA). YVP

19:05 - calcio: cagliari-udinese; marino, sento fiducia societa'
(ANSA) - CAGLIARI, 18 GEN - Dopo l'ennesima sconfitta, la panchina di Pasquale Marino si fa sempre piu' a rischio. Il tecnico dell'Udinese si presenta in sala stampa nervoso e ci scappa pure un battibecco con un giornalista inviato dal Friuli. ''Non mi sento in pericolo, sono i giornali che continuano a ripetere questa storia. Magari per una settimana non salta fuori niente, poi il giorno della partita ecco che spunta il nome del mio sostituto (riferimento alle notizie di oggi sul probabile arrivo di Donadoni in caso di esonero, ndr). La verita' e' che la societa' mi ha proposto di portare avanti un lavoro globale, senza chiedermi conto del lavoro di soli due mesi: io sto facendo questo. Ho la fiducia della societa'''. (ANSA). FO

17:13 - calcio: cagliari-udinese 2-0
(ANSA) - CAGLIARI, 18 GEN - Cagliari batte Udinese 2-0 (2-0).I GOL - 4' pt: punizione dalla sinistra, tocco di Fini per Conti, destro potente deviato da Pasquale che inganna Handanovic.- 20' pt: cross dalla destra di Cossu, al centro dell'area Felipe chiude su Acquafresca, ma la palla giunge a Biondini, lasciato colpevolmente solo dalla difesa friulana, che al volo insacca. (ANSA). BUO

14:50 - incidente stradali: morto giovane in frontale tra auto
(ANSA) - GORIZIA, 18 GEN - Un giovane, del quale non e' stata resa nota l'identita', e' morto in un incidente stradale avvenuto intorno alle ore 13.10 in corrispondenza del ponte sul torrente Versa a Romans d'Isonzo (Gorizia). Il giovane si trovava a bordo di un'automobile che - per cause da accertare - si e' scontrata frontalmente con un'altra vettura. Nel sinistro sono rimasti feriti anche altri occupanti delle due vetture coinvolte, ma non in maniera grave. Sul posto, oltre agli operatori del 118, sono intervenuti i Vigili del fuoco, che stanno operando per rimettere in sicurezza l'area interessata dall'incidente, e gli agenti della Polizia stradale. (ANSA). YT6-BUO

11:45 - fisco:falsi noleggi barche per crociere di piacere,2 denunce
(ANSA) - TRIESTE, 18 GEN - Due persone che gestivano una falsa societa' di noleggio di imbarcazioni da diporto, usando i natanti per crociere di piacere, sono state denunciate per evasione fiscale dalla Guardia di Finanza di Trieste. La scoperta e' avvenuta nell'ambito dei controlli del Reparto Operativo Aeronavale di Trieste sull'impiego dei carburanti agevolati utilizzati nel settore della nautica da diporto, sui quali sono possibili sconti fiscali e di prezzo del 50% circa. Sono state controllate le scritture contabili di 11 societa' di noleggio in Friuli Venezia Giulia e i registri obbligatori di bordo di circa 20 imbarcazioni. Da controlli incrociati con i distributori di carburante e altre indagini, i Finanzieri hanno scoperto che i due, formalmente estranei alla compagine sociale ma che di fatto la gestivano in maniera occulta, utilizzavano l'imbarcazione della societa' per crociere personali, usufruendo cosi' del carburante a meta' prezzo. Il carburante utilizzato in maniera fraudolenta ammonta a circa 20 tonnellate.(ANSA). BUO

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine): SONO LE ORE 21.00



19:16 - calcio: udinese;pozzo,marino?sta facendo bene ha mia fiducia
(ANSA) UDINE, 18 GEN - Gianpaolo Pozzo e' deluso per l'ennesimo risultato negativo dell'Udinese, ma il patron rimane calmo e difende l'operato dell'allenatore bianconero Pasquale Marino. ''Sta lavorando bene - ha dichiarato il patron all'ANSA - sta facendo il possibile per rimettere in carreggiata la squadra e quindi io gli rinnovo la fiducia''. Per quanto riguarda le voci su un arrivo a Udine di Donadoni, Pozzo ha sottolineato di non averlo ''mai sentito''. ''Ripeto - ha aggiunto - il signor Marino ha la mia fiducia, quella della societa' e si va avanti con lui''. ''E sara' lui - ha concluso - a porre rimedio a questa situazione''.(ANSA). YVP

19:05 - calcio: cagliari-udinese; marino, sento fiducia societa'
(ANSA) - CAGLIARI, 18 GEN - Dopo l'ennesima sconfitta, la panchina di Pasquale Marino si fa sempre piu' a rischio. Il tecnico dell'Udinese si presenta in sala stampa nervoso e ci scappa pure un battibecco con un giornalista inviato dal Friuli. ''Non mi sento in pericolo, sono i giornali che continuano a ripetere questa storia. Magari per una settimana non salta fuori niente, poi il giorno della partita ecco che spunta il nome del mio sostituto (riferimento alle notizie di oggi sul probabile arrivo di Donadoni in caso di esonero, ndr). La verita' e' che la societa' mi ha proposto di portare avanti un lavoro globale, senza chiedermi conto del lavoro di soli due mesi: io sto facendo questo. Ho la fiducia della societa'''. (ANSA). FO

17:13 - calcio: cagliari-udinese 2-0
(ANSA) - CAGLIARI, 18 GEN - Cagliari batte Udinese 2-0 (2-0).I GOL - 4' pt: punizione dalla sinistra, tocco di Fini per Conti, destro potente deviato da Pasquale che inganna Handanovic.- 20' pt: cross dalla destra di Cossu, al centro dell'area Felipe chiude su Acquafresca, ma la palla giunge a Biondini, lasciato colpevolmente solo dalla difesa friulana, che al volo insacca. (ANSA). BUO

14:50 - incidente stradali: morto giovane in frontale tra auto
(ANSA) - GORIZIA, 18 GEN - Un giovane, del quale non e' stata resa nota l'identita', e' morto in un incidente stradale avvenuto intorno alle ore 13.10 in corrispondenza del ponte sul torrente Versa a Romans d'Isonzo (Gorizia). Il giovane si trovava a bordo di un'automobile che - per cause da accertare - si e' scontrata frontalmente con un'altra vettura. Nel sinistro sono rimasti feriti anche altri occupanti delle due vetture coinvolte, ma non in maniera grave. Sul posto, oltre agli operatori del 118, sono intervenuti i Vigili del fuoco, che stanno operando per rimettere in sicurezza l'area interessata dall'incidente, e gli agenti della Polizia stradale. (ANSA). YT6-BUO

11:45 - fisco:falsi noleggi barche per crociere di piacere,2 denunce
(ANSA) - TRIESTE, 18 GEN - Due persone che gestivano una falsa societa' di noleggio di imbarcazioni da diporto, usando i natanti per crociere di piacere, sono state denunciate per evasione fiscale dalla Guardia di Finanza di Trieste. La scoperta e' avvenuta nell'ambito dei controlli del Reparto Operativo Aeronavale di Trieste sull'impiego dei carburanti agevolati utilizzati nel settore della nautica da diporto, sui quali sono possibili sconti fiscali e di prezzo del 50% circa. Sono state controllate le scritture contabili di 11 societa' di noleggio in Friuli Venezia Giulia e i registri obbligatori di bordo di circa 20 imbarcazioni. Da controlli incrociati con i distributori di carburante e altre indagini, i Finanzieri hanno scoperto che i due, formalmente estranei alla compagine sociale ma che di fatto la gestivano in maniera occulta, utilizzavano l'imbarcazione della societa' per crociere personali, usufruendo cosi' del carburante a meta' prezzo. Il carburante utilizzato in maniera fraudolenta ammonta a circa 20 tonnellate.(ANSA). BUO

PILLOLE FRIULANE (ma anche triestine): SONO LE ORE 21.00



19:16 - calcio: udinese;pozzo,marino?sta facendo bene ha mia fiducia
(ANSA) UDINE, 18 GEN - Gianpaolo Pozzo e' deluso per l'ennesimo risultato negativo dell'Udinese, ma il patron rimane calmo e difende l'operato dell'allenatore bianconero Pasquale Marino. ''Sta lavorando bene - ha dichiarato il patron all'ANSA - sta facendo il possibile per rimettere in carreggiata la squadra e quindi io gli rinnovo la fiducia''. Per quanto riguarda le voci su un arrivo a Udine di Donadoni, Pozzo ha sottolineato di non averlo ''mai sentito''. ''Ripeto - ha aggiunto - il signor Marino ha la mia fiducia, quella della societa' e si va avanti con lui''. ''E sara' lui - ha concluso - a porre rimedio a questa situazione''.(ANSA). YVP

19:05 - calcio: cagliari-udinese; marino, sento fiducia societa'
(ANSA) - CAGLIARI, 18 GEN - Dopo l'ennesima sconfitta, la panchina di Pasquale Marino si fa sempre piu' a rischio. Il tecnico dell'Udinese si presenta in sala stampa nervoso e ci scappa pure un battibecco con un giornalista inviato dal Friuli. ''Non mi sento in pericolo, sono i giornali che continuano a ripetere questa storia. Magari per una settimana non salta fuori niente, poi il giorno della partita ecco che spunta il nome del mio sostituto (riferimento alle notizie di oggi sul probabile arrivo di Donadoni in caso di esonero, ndr). La verita' e' che la societa' mi ha proposto di portare avanti un lavoro globale, senza chiedermi conto del lavoro di soli due mesi: io sto facendo questo. Ho la fiducia della societa'''. (ANSA). FO

17:13 - calcio: cagliari-udinese 2-0
(ANSA) - CAGLIARI, 18 GEN - Cagliari batte Udinese 2-0 (2-0).I GOL - 4' pt: punizione dalla sinistra, tocco di Fini per Conti, destro potente deviato da Pasquale che inganna Handanovic.- 20' pt: cross dalla destra di Cossu, al centro dell'area Felipe chiude su Acquafresca, ma la palla giunge a Biondini, lasciato colpevolmente solo dalla difesa friulana, che al volo insacca. (ANSA). BUO

14:50 - incidente stradali: morto giovane in frontale tra auto
(ANSA) - GORIZIA, 18 GEN - Un giovane, del quale non e' stata resa nota l'identita', e' morto in un incidente stradale avvenuto intorno alle ore 13.10 in corrispondenza del ponte sul torrente Versa a Romans d'Isonzo (Gorizia). Il giovane si trovava a bordo di un'automobile che - per cause da accertare - si e' scontrata frontalmente con un'altra vettura. Nel sinistro sono rimasti feriti anche altri occupanti delle due vetture coinvolte, ma non in maniera grave. Sul posto, oltre agli operatori del 118, sono intervenuti i Vigili del fuoco, che stanno operando per rimettere in sicurezza l'area interessata dall'incidente, e gli agenti della Polizia stradale. (ANSA). YT6-BUO

11:45 - fisco:falsi noleggi barche per crociere di piacere,2 denunce
(ANSA) - TRIESTE, 18 GEN - Due persone che gestivano una falsa societa' di noleggio di imbarcazioni da diporto, usando i natanti per crociere di piacere, sono state denunciate per evasione fiscale dalla Guardia di Finanza di Trieste. La scoperta e' avvenuta nell'ambito dei controlli del Reparto Operativo Aeronavale di Trieste sull'impiego dei carburanti agevolati utilizzati nel settore della nautica da diporto, sui quali sono possibili sconti fiscali e di prezzo del 50% circa. Sono state controllate le scritture contabili di 11 societa' di noleggio in Friuli Venezia Giulia e i registri obbligatori di bordo di circa 20 imbarcazioni. Da controlli incrociati con i distributori di carburante e altre indagini, i Finanzieri hanno scoperto che i due, formalmente estranei alla compagine sociale ma che di fatto la gestivano in maniera occulta, utilizzavano l'imbarcazione della societa' per crociere personali, usufruendo cosi' del carburante a meta' prezzo. Il carburante utilizzato in maniera fraudolenta ammonta a circa 20 tonnellate.(ANSA). BUO

Udinese: Pozzo rinnova la fiducia al tecnico Marino

Perché? Siamo una squadra fortissimi... fatta di gente fantastici... e nun putimme perde... e fà figur'e mmerde...

Udinese: Pozzo rinnova la fiducia al tecnico Marino

Perché? Siamo una squadra fortissimi... fatta di gente fantastici... e nun putimme perde... e fà figur'e mmerde...

Udinese: Pozzo rinnova la fiducia al tecnico Marino

Perché? Siamo una squadra fortissimi... fatta di gente fantastici... e nun putimme perde... e fà figur'e mmerde...

SPECIALE MALAGIUSTIZIA. IL CASO UNABOMBER. ZORNITTA, MARTIRE MODERNO VITTIMA DELLA PROCURA DI TRIESTE (4. parte)

(4a parte)


La gente, si sa, ha la memoria corta.

Vale la pena di ripercorrere la vicenda giudiziaria di Elvo Zornitta, in fase di proscioglimento (su richiesta stessa della Procura della repubblica triestina) dalle gravi accuse di essere 'unabomber'.


30 agosto 2006

'Il Piccolo' titola: 'Caso Unabomber, il sospettato si ribella'.


PORDENONE «All’inizio del 2005 proposi agli inquirenti di farmi indossare un rilevatore di posizione, uno di quei braccialetti elettronici che consentono alle polizie di localizzare sempre una persona. Bene, questa mia proposta non fu presa sul serio e cadde nel vuoto. Così, oggi, mi ritrovo a vivere un vero e proprio incubo quando, se avessi potuto indossare uno di quegli strumenti, avrei già ampiamente dimostrato la mia innocenza».Così Elvo Zornitta, l’ingegnere quarantanovenne sospettato di essere Unabomber, rivela un particolare importante delle indagini. Era da poco iniziato il 2005, il professionista era indagato da circa un anno e, per porre fine a quella che stava iniziando a essere per lui una tortura, chiese alle forze dell’ordine di poter indossare un rilevatore di posizione. L’idea non venne accettata, forse perché gli inquirenti temevano che Zornitta potesse comunque eludere i controlli.«Ma io il braccialetto l’avrei indossato, sempre e comunque; non sono un delinquente, se ho avanzato questa richiesta è stato solo per fare totalmente chiarezza sulla mia posizione e anche per ridurre i costi delle indagini. Visto che, indossando uno di quei rilevatori, non sarebbero stati necessari i pedinamenti che poi, puntualmente, si sono verificati».Passano i giorni e aumentano i particolari di una vicenda che sta mettendo a dura prova l’ingegnere di Corva di Azzano Decimo e la sua famiglia. Una vicenda che, suo malgrado, lo vede protagonista da circa due anni. In questo lungo periodo, gli inquirenti non hanno mai smesso di indagare su di lui e gli hanno, come afferma «messo la vita a soqquadro. E per cosa poi? Non capisco questo accanimento nei miei confronti, forse sono stato anche troppo collaborativo».Zornitta accoglie il cronista a casa sua poco dopo le 14. Lo fa entrare in quelle stanze nelle quali si chiude per proteggersi dal mondo esterno, per stare con la moglie e l’adorata figlia. Subito mostra delle microspie, nascoste, occultate nelle stanze dagli inquirenti alcuni mesi fa, nel corso di una delle perquisizioni. Poi sposta l’attenzione su delle apparecchiature atte al controllo delle comunicazioni telefoniche ed anche ambientali. Le hanno sistemate su un palo della luce, situato dietro casa sua.«Vedete, vedete come sono costretto a vivere? Mi hanno rubato anche la privacy, non è possibile che in casa mia ci siano questi aggeggi. Ne ho trovati in tutte le stanze, anche in camera da letto e nel giardino. Mi chiedo poi a cos’abbia portato questo spiegamento di forze, visto che contro di me, allo stato attuale delle cose, c’è solo una prova che potrebbe facilmente venire confutata. Anch’io sono un tecnico – prosegue Zornitta – e quindi so benissimo che la tecnica si compone di una parte che può essere senz’ombra di dubbio definita una scienza esatta e di una parte sulla quale nessuno giocherebbe nemmeno mezzo euro. Ecco, la prova che gli inquirenti dicono di avere in mano è riconducibile alla seconda branca della scienza». Il pensiero del professionista, in questi drammatici giorni, è rivolto alla figlia. «Purtroppo non abbiamo potuto più nasconderle la verità e temiamo che ne possa risentire pesantemente».Ieri, intanto, è emerso che l’esame di laboratorio cui è stata sottoposta la lama della forbice sequestrata nell’abitazione dell’ingegnere, da tempo è entrato a pieno titolo nei Tribunali statunitensi e britannici dove ha assunto il ruolo di prova, non solo di indizio. La indicano come «toolmarks» e prevede l’uso di un microscopio comparatore. In sintesi vengono cercate le tracce lasciate da un oggetto su un altro elemento metallico. Il microscopio cerca le tracce «negative» sull’oggetto (in questo caso il lamierino tagliato da Unabomber) e le compara con quelle positive dell’oggetto che le avrebbe lasciate. In sintesi, la forbice.Nei Paesi anglossassoni (dove l’indagine non si basa come in Italia, sull’«aggressione» della persona indagata, ma si sviluppa bensì attorno agli oggetti raccolti sulla scena del delitto) l’analisi al microscopio comparatore è un cardine di molte inchieste e ha fatto finire più di una persona sulla sedia elettrica o sul lettino per l’iniezione letale.


(4-continua)

SPECIALE MALAGIUSTIZIA. IL CASO UNABOMBER. ZORNITTA, MARTIRE MODERNO VITTIMA DELLA PROCURA DI TRIESTE (4. parte)

(4a parte)


La gente, si sa, ha la memoria corta.

Vale la pena di ripercorrere la vicenda giudiziaria di Elvo Zornitta, in fase di proscioglimento (su richiesta stessa della Procura della repubblica triestina) dalle gravi accuse di essere 'unabomber'.


30 agosto 2006

'Il Piccolo' titola: 'Caso Unabomber, il sospettato si ribella'.


PORDENONE «All’inizio del 2005 proposi agli inquirenti di farmi indossare un rilevatore di posizione, uno di quei braccialetti elettronici che consentono alle polizie di localizzare sempre una persona. Bene, questa mia proposta non fu presa sul serio e cadde nel vuoto. Così, oggi, mi ritrovo a vivere un vero e proprio incubo quando, se avessi potuto indossare uno di quegli strumenti, avrei già ampiamente dimostrato la mia innocenza».Così Elvo Zornitta, l’ingegnere quarantanovenne sospettato di essere Unabomber, rivela un particolare importante delle indagini. Era da poco iniziato il 2005, il professionista era indagato da circa un anno e, per porre fine a quella che stava iniziando a essere per lui una tortura, chiese alle forze dell’ordine di poter indossare un rilevatore di posizione. L’idea non venne accettata, forse perché gli inquirenti temevano che Zornitta potesse comunque eludere i controlli.«Ma io il braccialetto l’avrei indossato, sempre e comunque; non sono un delinquente, se ho avanzato questa richiesta è stato solo per fare totalmente chiarezza sulla mia posizione e anche per ridurre i costi delle indagini. Visto che, indossando uno di quei rilevatori, non sarebbero stati necessari i pedinamenti che poi, puntualmente, si sono verificati».Passano i giorni e aumentano i particolari di una vicenda che sta mettendo a dura prova l’ingegnere di Corva di Azzano Decimo e la sua famiglia. Una vicenda che, suo malgrado, lo vede protagonista da circa due anni. In questo lungo periodo, gli inquirenti non hanno mai smesso di indagare su di lui e gli hanno, come afferma «messo la vita a soqquadro. E per cosa poi? Non capisco questo accanimento nei miei confronti, forse sono stato anche troppo collaborativo».Zornitta accoglie il cronista a casa sua poco dopo le 14. Lo fa entrare in quelle stanze nelle quali si chiude per proteggersi dal mondo esterno, per stare con la moglie e l’adorata figlia. Subito mostra delle microspie, nascoste, occultate nelle stanze dagli inquirenti alcuni mesi fa, nel corso di una delle perquisizioni. Poi sposta l’attenzione su delle apparecchiature atte al controllo delle comunicazioni telefoniche ed anche ambientali. Le hanno sistemate su un palo della luce, situato dietro casa sua.«Vedete, vedete come sono costretto a vivere? Mi hanno rubato anche la privacy, non è possibile che in casa mia ci siano questi aggeggi. Ne ho trovati in tutte le stanze, anche in camera da letto e nel giardino. Mi chiedo poi a cos’abbia portato questo spiegamento di forze, visto che contro di me, allo stato attuale delle cose, c’è solo una prova che potrebbe facilmente venire confutata. Anch’io sono un tecnico – prosegue Zornitta – e quindi so benissimo che la tecnica si compone di una parte che può essere senz’ombra di dubbio definita una scienza esatta e di una parte sulla quale nessuno giocherebbe nemmeno mezzo euro. Ecco, la prova che gli inquirenti dicono di avere in mano è riconducibile alla seconda branca della scienza». Il pensiero del professionista, in questi drammatici giorni, è rivolto alla figlia. «Purtroppo non abbiamo potuto più nasconderle la verità e temiamo che ne possa risentire pesantemente».Ieri, intanto, è emerso che l’esame di laboratorio cui è stata sottoposta la lama della forbice sequestrata nell’abitazione dell’ingegnere, da tempo è entrato a pieno titolo nei Tribunali statunitensi e britannici dove ha assunto il ruolo di prova, non solo di indizio. La indicano come «toolmarks» e prevede l’uso di un microscopio comparatore. In sintesi vengono cercate le tracce lasciate da un oggetto su un altro elemento metallico. Il microscopio cerca le tracce «negative» sull’oggetto (in questo caso il lamierino tagliato da Unabomber) e le compara con quelle positive dell’oggetto che le avrebbe lasciate. In sintesi, la forbice.Nei Paesi anglossassoni (dove l’indagine non si basa come in Italia, sull’«aggressione» della persona indagata, ma si sviluppa bensì attorno agli oggetti raccolti sulla scena del delitto) l’analisi al microscopio comparatore è un cardine di molte inchieste e ha fatto finire più di una persona sulla sedia elettrica o sul lettino per l’iniezione letale.


(4-continua)

SPECIALE MALAGIUSTIZIA. IL CASO UNABOMBER. ZORNITTA, MARTIRE MODERNO VITTIMA DELLA PROCURA DI TRIESTE (4. parte)

(4a parte)


La gente, si sa, ha la memoria corta.

Vale la pena di ripercorrere la vicenda giudiziaria di Elvo Zornitta, in fase di proscioglimento (su richiesta stessa della Procura della repubblica triestina) dalle gravi accuse di essere 'unabomber'.


30 agosto 2006

'Il Piccolo' titola: 'Caso Unabomber, il sospettato si ribella'.


PORDENONE «All’inizio del 2005 proposi agli inquirenti di farmi indossare un rilevatore di posizione, uno di quei braccialetti elettronici che consentono alle polizie di localizzare sempre una persona. Bene, questa mia proposta non fu presa sul serio e cadde nel vuoto. Così, oggi, mi ritrovo a vivere un vero e proprio incubo quando, se avessi potuto indossare uno di quegli strumenti, avrei già ampiamente dimostrato la mia innocenza».Così Elvo Zornitta, l’ingegnere quarantanovenne sospettato di essere Unabomber, rivela un particolare importante delle indagini. Era da poco iniziato il 2005, il professionista era indagato da circa un anno e, per porre fine a quella che stava iniziando a essere per lui una tortura, chiese alle forze dell’ordine di poter indossare un rilevatore di posizione. L’idea non venne accettata, forse perché gli inquirenti temevano che Zornitta potesse comunque eludere i controlli.«Ma io il braccialetto l’avrei indossato, sempre e comunque; non sono un delinquente, se ho avanzato questa richiesta è stato solo per fare totalmente chiarezza sulla mia posizione e anche per ridurre i costi delle indagini. Visto che, indossando uno di quei rilevatori, non sarebbero stati necessari i pedinamenti che poi, puntualmente, si sono verificati».Passano i giorni e aumentano i particolari di una vicenda che sta mettendo a dura prova l’ingegnere di Corva di Azzano Decimo e la sua famiglia. Una vicenda che, suo malgrado, lo vede protagonista da circa due anni. In questo lungo periodo, gli inquirenti non hanno mai smesso di indagare su di lui e gli hanno, come afferma «messo la vita a soqquadro. E per cosa poi? Non capisco questo accanimento nei miei confronti, forse sono stato anche troppo collaborativo».Zornitta accoglie il cronista a casa sua poco dopo le 14. Lo fa entrare in quelle stanze nelle quali si chiude per proteggersi dal mondo esterno, per stare con la moglie e l’adorata figlia. Subito mostra delle microspie, nascoste, occultate nelle stanze dagli inquirenti alcuni mesi fa, nel corso di una delle perquisizioni. Poi sposta l’attenzione su delle apparecchiature atte al controllo delle comunicazioni telefoniche ed anche ambientali. Le hanno sistemate su un palo della luce, situato dietro casa sua.«Vedete, vedete come sono costretto a vivere? Mi hanno rubato anche la privacy, non è possibile che in casa mia ci siano questi aggeggi. Ne ho trovati in tutte le stanze, anche in camera da letto e nel giardino. Mi chiedo poi a cos’abbia portato questo spiegamento di forze, visto che contro di me, allo stato attuale delle cose, c’è solo una prova che potrebbe facilmente venire confutata. Anch’io sono un tecnico – prosegue Zornitta – e quindi so benissimo che la tecnica si compone di una parte che può essere senz’ombra di dubbio definita una scienza esatta e di una parte sulla quale nessuno giocherebbe nemmeno mezzo euro. Ecco, la prova che gli inquirenti dicono di avere in mano è riconducibile alla seconda branca della scienza». Il pensiero del professionista, in questi drammatici giorni, è rivolto alla figlia. «Purtroppo non abbiamo potuto più nasconderle la verità e temiamo che ne possa risentire pesantemente».Ieri, intanto, è emerso che l’esame di laboratorio cui è stata sottoposta la lama della forbice sequestrata nell’abitazione dell’ingegnere, da tempo è entrato a pieno titolo nei Tribunali statunitensi e britannici dove ha assunto il ruolo di prova, non solo di indizio. La indicano come «toolmarks» e prevede l’uso di un microscopio comparatore. In sintesi vengono cercate le tracce lasciate da un oggetto su un altro elemento metallico. Il microscopio cerca le tracce «negative» sull’oggetto (in questo caso il lamierino tagliato da Unabomber) e le compara con quelle positive dell’oggetto che le avrebbe lasciate. In sintesi, la forbice.Nei Paesi anglossassoni (dove l’indagine non si basa come in Italia, sull’«aggressione» della persona indagata, ma si sviluppa bensì attorno agli oggetti raccolti sulla scena del delitto) l’analisi al microscopio comparatore è un cardine di molte inchieste e ha fatto finire più di una persona sulla sedia elettrica o sul lettino per l’iniezione letale.


(4-continua)

RASSEGNA STAMPA: IL PICCOLO


Ecco come si presenta la prima pagina de Il Piccolo di oggi.




TRIESTE, IL PM CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE

Unabomber, esce di scena l’ingegner Zornitta: «È la mia resurrezione» Non ci sono prove che ne dimostrino la colpevolezza. Era l’unico indagato

SU DENUNCIA DEI RADICALI


I pm romani: «Un atto dovuto» Il fascicolo finirà in Parlamento

SECONDO INFORTUNIO MORTALE IN SEI GIORNI A TRIESTE: LUNEDÌ LA VITTIMA ALLA FERRIERA


Mauro Burg, 49 anni, è finito nella sega circolare che taglia i tronchi da usare nella cartiera

PROTESTA PER LA PERDITA DEL CONTINGENTE AGEVOLATO


Domani in un distributore di Gorizia dieci litri ai primi cento clienti

IL CASO ENGLARO


Milan addio


Gaza Israele ha votato la tregua L’Onu: si ritiri dalla Striscia Manifestazioni in Italia


Paoletti: «Parco del mare, 300 milioni all’anno» Il presidente della Camera di commercio: le Rive non sono un ripiego, l’indotto sarà alto


Serie B Triestina bloccata sullo 0-0 dal Modena fanalino di coda


Termovalorizzatori, anche Gamberale vuole unire il suo fondo con AcegasAps


Allarme dell’Ue: recessione grave, in Italia il Pil scenderà dell’1,5%


Finto povero domandava il reddito di cittadinanza Guadagnava 200mila euro all’anno: denunciato


IL FEDERALISMO FISCALE CONTRO STATALISMO E CLIENTELE di FRANCESCO JORI


Riccardo Illy rompe il silenzio dopo 9 mesi: «Ho chiuso con la politica. E sto benissimo»


Giro d’Italia: sarà Lelio Luttazzi il testimonial della tappa triestina

RASSEGNA STAMPA: IL PICCOLO


Ecco come si presenta la prima pagina de Il Piccolo di oggi.




TRIESTE, IL PM CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE

Unabomber, esce di scena l’ingegner Zornitta: «È la mia resurrezione» Non ci sono prove che ne dimostrino la colpevolezza. Era l’unico indagato

SU DENUNCIA DEI RADICALI


I pm romani: «Un atto dovuto» Il fascicolo finirà in Parlamento

SECONDO INFORTUNIO MORTALE IN SEI GIORNI A TRIESTE: LUNEDÌ LA VITTIMA ALLA FERRIERA


Mauro Burg, 49 anni, è finito nella sega circolare che taglia i tronchi da usare nella cartiera

PROTESTA PER LA PERDITA DEL CONTINGENTE AGEVOLATO


Domani in un distributore di Gorizia dieci litri ai primi cento clienti

IL CASO ENGLARO


Milan addio


Gaza Israele ha votato la tregua L’Onu: si ritiri dalla Striscia Manifestazioni in Italia


Paoletti: «Parco del mare, 300 milioni all’anno» Il presidente della Camera di commercio: le Rive non sono un ripiego, l’indotto sarà alto


Serie B Triestina bloccata sullo 0-0 dal Modena fanalino di coda


Termovalorizzatori, anche Gamberale vuole unire il suo fondo con AcegasAps


Allarme dell’Ue: recessione grave, in Italia il Pil scenderà dell’1,5%


Finto povero domandava il reddito di cittadinanza Guadagnava 200mila euro all’anno: denunciato


IL FEDERALISMO FISCALE CONTRO STATALISMO E CLIENTELE di FRANCESCO JORI


Riccardo Illy rompe il silenzio dopo 9 mesi: «Ho chiuso con la politica. E sto benissimo»


Giro d’Italia: sarà Lelio Luttazzi il testimonial della tappa triestina

RASSEGNA STAMPA: IL PICCOLO


Ecco come si presenta la prima pagina de Il Piccolo di oggi.




TRIESTE, IL PM CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE

Unabomber, esce di scena l’ingegner Zornitta: «È la mia resurrezione» Non ci sono prove che ne dimostrino la colpevolezza. Era l’unico indagato

SU DENUNCIA DEI RADICALI


I pm romani: «Un atto dovuto» Il fascicolo finirà in Parlamento

SECONDO INFORTUNIO MORTALE IN SEI GIORNI A TRIESTE: LUNEDÌ LA VITTIMA ALLA FERRIERA


Mauro Burg, 49 anni, è finito nella sega circolare che taglia i tronchi da usare nella cartiera

PROTESTA PER LA PERDITA DEL CONTINGENTE AGEVOLATO


Domani in un distributore di Gorizia dieci litri ai primi cento clienti

IL CASO ENGLARO


Milan addio


Gaza Israele ha votato la tregua L’Onu: si ritiri dalla Striscia Manifestazioni in Italia


Paoletti: «Parco del mare, 300 milioni all’anno» Il presidente della Camera di commercio: le Rive non sono un ripiego, l’indotto sarà alto


Serie B Triestina bloccata sullo 0-0 dal Modena fanalino di coda


Termovalorizzatori, anche Gamberale vuole unire il suo fondo con AcegasAps


Allarme dell’Ue: recessione grave, in Italia il Pil scenderà dell’1,5%


Finto povero domandava il reddito di cittadinanza Guadagnava 200mila euro all’anno: denunciato


IL FEDERALISMO FISCALE CONTRO STATALISMO E CLIENTELE di FRANCESCO JORI


Riccardo Illy rompe il silenzio dopo 9 mesi: «Ho chiuso con la politica. E sto benissimo»


Giro d’Italia: sarà Lelio Luttazzi il testimonial della tappa triestina

SPECIALE MALAGIUSTIZIA. IL CASO UNABOMBER. ERA PARTITO COSI'. (3a parte)



(3a parte)

(in foto il vero Unabomber, il terrorista statunitenseTheodore Kaczynski)




Unabomber è il nome di fantasia dato ad un ignoto attentatore cui si attribuiscono numerosi attacchi esplosivi nel Veneto e nel Friuli-Venezia Giulia. Attualmente è ancora latitante, non ne esistono identikit ma solo un profilo criminale tracciato dagli specialisti al quale corrispondono una dozzina di persone residenti nella zona degli attentati.
Gli ordigni da lui realizzati sono progettati per ferire o mutilare singole persone a distanza ravvicinata e non per uccidere; numerosi ordigni sono stati indirizzati a bambini, usando uova di cioccolato, pennarelli o tubi di bolle come involucri.
In genere gli ordigni esplodono quando vengono mossi, toccati o aperti dalle persone, provocando mutilazioni agli arti superiori — mani e braccia — e al viso — soprattutto gli occhi. Alcuni ordigni, però, sono esplosi autonomamente, davanti a sagrati di chiese o dentro il Palazzo di Giustizia di Pordenone.
Il nome Unabomber deriva da quello di un terrorista statunitense, Theodore Kaczynski. Prima di identificarlo, l'FBI utilizzava il nome in codice UNABOM (da University and Airline Bomber).
A partire dal 2005 Il Gazzettino, su personale iniziativa del suo direttore Luigi Bacialli, ha ribattezzato questo personaggio nei titoli degli articoli con il nome dispregiativo di "Monabomber", dove la parola "mona" in dialetto veneto sta a significare nell'accezione maschile "persona scema, priva di intelligenza o che compie gesti privi di senso logico e del tutto stupidi" (nell'accezione femminile significa "vagina"). Questa trovata provocò all'epoca numerose polemiche e la presa di distanze dell'ordine dei giornalisti. Il Gazzettino ha cessato di parlare di Monabomber ed è tornato a Unabomber nel luglio 2006, quando la direzione del giornale è stata assunta da Roberto Papetti.
A seguito degli attentati compiuti tra 2003 e il 2005 sono stati chiamati per collaborare nelle indagini anche il nucleo del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Parma ed esperti americani dell'FBI. Nell'ottobre 2006 è iniziato il processo a Trieste per l'indagato numero 1 delle indagini, un ingegnere 49enne di Azzano Decimo (PN) nella cui abitazione sono state trovate delle forbici che potrebbero essere state usate nel confezionamento di uno degli ordigni. Elvo Zornitta, questo il suo nome, si è sempre proclamato innocente, e lo ha fatto anche davanti alle telecamere di varie testate giornalistiche e programmi televisivi, tra cui Matrix




Attentati attribuiti ad Unabomber

1994
Sacile (PN), 21 agosto: primo episodio attribuito al maniaco. Attraverso un tubo-bomba ferisce quattro persone alla Sagra dei Osei, storica manifestazione avicola.
Pordenone, 17 dicembre: pone un tubo-bomba davanti alla Standa.
Aviano (PN), 18 dicembre: un ordigno viene posto davanti al sagrato della chiesa parrocchiale.

1995
Azzano Decimo (PN), 5 marzo: due tubi bomba distinti esplodono nel centro della cittadina.
Pordenone 30 settembre 1995: esplodono due ordigni distinti. Primo attentato con un ferito grave, un'anziana signora.
Aquileia (UD), 11 dicembre: esplode un ordigno in una cabina telefonica in corso Gramsci. Nessun ferito.
Latisana (UD), 24 dicembre.
Bibione di San Michele al Tagliamento (VE), 26 dicembre.

1996
Claut (PN), 2 aprile.
Bannia di Fiume Veneto (PN), 22 aprile.
Lignano Sabbiadoro (UD), 4 agosto: un tubo bomba posto dentro un ombrellone ferisce Roberto Curcio, turista di 33 anni da Domodossola.

1997-1999
Nessun attentato.

2000
Lignano Sabbiadoro (UD), 6 luglio: un tubo bomba rinvenuto nella spiaggia davanti ad una colonia marina ferisce un carabiniere in pensione.
San Stino di Livenza (VE), 13 settembre.
Portogruaro (VE), 31 ottobre: l'esplosivo, posto dentro un uovo in vendita nel supermercato "Continente", viene rinvenuto in tempo da Giorgio Marinelli e disinnescato dagli artificieri.
Santo Stino di Livenza (VE), 1º novembre.

2001
Portogruaro (VE), 6 novembre : l'esplosivo viene messo dentro un tubetto di pomodoro in vendita nuovamente presso il supermercato "Continente" ferendo gravemente una donna alla mano sinistra.
Portogruaro (VE), 17 novembre : l'esplosivo viene messo dentro un tubetto di maionese, ma viene riconosciuto da Maria Grazia Redico, di Roveredo in Piano, e disinnescato dagli artificieri.
Motta di Livenza (TV), 2 novembre, solennità della commemorazione dei defunti: l'ordigno viene inserito dentro un cero del cimitero di san Giovanni, ferendo gravemente Anita Buosi, 63 anni.

2002
Porcia (PN), 23 luglio: l'esplosivo viene posto dentro un vaso di Nutella nella locale Iperstanda ma viene disinnescato.
Pordenone, 2 settembre: esplosivo posto dentro un tubetto di bolle di sapone, comprato al Mercatone Zeta. Ferito un bambino.
31 ottobre: la polizia scopre un meccanismo esplosivo primitivo in un tubetto di maionese consegnato da un uomo preoccupato dall'odore da bruciato dello stesso.
Cordignano (TV), 7 novembre: Nadia Ros, 37 anni, perde il pollice e altre due dita aprendo un tubetto di salsa di pomodoro esplosivo nella cucina di casa sua.
novembre: la polizia trova tracce di saliva ed un capello, dai quali viene estratto del DNA, da una confezione di uova manipolata.
Cordenons (PN), 25 dicembre, la notte di Natale: l'ordigno viene posto in un confessionale del Duomo.

2003
Pordenone, 24 marzo: viene posto un ordigno nello sciacquone di una toilette del Palazzo di Giustizia.
Fagarè di San Biagio di Callalta (TV), 25 aprile: in occasione della Festa della liberazione numerosi trevigiani si recano, come da tradizione, sulle rive del fiume Piave. L'ordigno viene posto dentro un pennarello colorato lasciato in prossimità di un pilone del ponte della strada provinciale Postumia. Francesca G., 9 anni, di Fratta di Oderzo, perde uno occhio e tre dita della mano. La bambina verrà più volte operata a Monza dal celebre microchirurgo Marco Lanzetta. Si tratta dell'attentato che più ha scosso l'opinione pubblica: il vescovo di Pordenone mons. Ovidio Poletto invita Unabomber ad incontrarlo anonimamente; in seguito il Governo italiano riconoscerà ai feriti lo status di vittime del terrorismo.

2004
Portogruaro (VE), 2 aprile: un ordigno viene posto nell'imbottitura di un inginocchiatoio della chiesa di S. Agnese, ma viene riconosciuto come tale dal parroco don Oscar, e disinnescato.

2005
Treviso, 26 gennaio: un ordigno viene posto dentro l'involucro di plastica di un ovetto Kinder nei pressi del tribunale, ed esplode dopo che uno studente lo calcia contro un muro, senza provocare feriti. Si tratta dell'attentato compiuto più ad ovest.
Motta di Livenza (TV), 13 marzo: l'ordigno viene posto dentro una candela elettrica nel Duomo; Greta M., 6 anni, rimane gravemente ferita ad una mano. La bambina verrà operata più volte a Pordenone dal chirurgo Ruggero Mele. Lievemente feriti altri due fedeli. Lettera aperta del vescovo di Vittorio Veneto mons. Giuseppe Zenti all'attentatore.
Concordia Sagittaria (VE) - Romania 16 marzo: viene rinvenuta una bomba in stile Unabomber in una scatola di sgombri inviata come aiuto in Romania; causa probabile della mancata esplosione lo scaricamento della batteria interna.
Portogruaro (VE), 9 luglio: una bomba inesplosa viene rinvenuta sotto la sella di una bicicletta da donna lasciata da alcuni giorni nel parcheggio della stazione ferroviaria. Non esplode probabilmente a causa della pioggia che avrebbe ossidato i circuiti e scaricato la batteria.

2006
Caorle (VE), 6 maggio: il 28enne Massimiliano Bozzo, di Mestre, trova una bottiglia che apparentemente contiene un messaggio tra gli scogli vicino alla foce del Livenza. La bottiglia esplode ferendogli gravemente il pollice.
Oltre a questi sono inoltre stati attribuiti ad Unabomber anche alcuni ordigni ritrovati in territorio rumeno.
(3-continua)

SPECIALE MALAGIUSTIZIA. IL CASO UNABOMBER. ERA PARTITO COSI'. (3a parte)



(3a parte)

(in foto il vero Unabomber, il terrorista statunitenseTheodore Kaczynski)




Unabomber è il nome di fantasia dato ad un ignoto attentatore cui si attribuiscono numerosi attacchi esplosivi nel Veneto e nel Friuli-Venezia Giulia. Attualmente è ancora latitante, non ne esistono identikit ma solo un profilo criminale tracciato dagli specialisti al quale corrispondono una dozzina di persone residenti nella zona degli attentati.
Gli ordigni da lui realizzati sono progettati per ferire o mutilare singole persone a distanza ravvicinata e non per uccidere; numerosi ordigni sono stati indirizzati a bambini, usando uova di cioccolato, pennarelli o tubi di bolle come involucri.
In genere gli ordigni esplodono quando vengono mossi, toccati o aperti dalle persone, provocando mutilazioni agli arti superiori — mani e braccia — e al viso — soprattutto gli occhi. Alcuni ordigni, però, sono esplosi autonomamente, davanti a sagrati di chiese o dentro il Palazzo di Giustizia di Pordenone.
Il nome Unabomber deriva da quello di un terrorista statunitense, Theodore Kaczynski. Prima di identificarlo, l'FBI utilizzava il nome in codice UNABOM (da University and Airline Bomber).
A partire dal 2005 Il Gazzettino, su personale iniziativa del suo direttore Luigi Bacialli, ha ribattezzato questo personaggio nei titoli degli articoli con il nome dispregiativo di "Monabomber", dove la parola "mona" in dialetto veneto sta a significare nell'accezione maschile "persona scema, priva di intelligenza o che compie gesti privi di senso logico e del tutto stupidi" (nell'accezione femminile significa "vagina"). Questa trovata provocò all'epoca numerose polemiche e la presa di distanze dell'ordine dei giornalisti. Il Gazzettino ha cessato di parlare di Monabomber ed è tornato a Unabomber nel luglio 2006, quando la direzione del giornale è stata assunta da Roberto Papetti.
A seguito degli attentati compiuti tra 2003 e il 2005 sono stati chiamati per collaborare nelle indagini anche il nucleo del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Parma ed esperti americani dell'FBI. Nell'ottobre 2006 è iniziato il processo a Trieste per l'indagato numero 1 delle indagini, un ingegnere 49enne di Azzano Decimo (PN) nella cui abitazione sono state trovate delle forbici che potrebbero essere state usate nel confezionamento di uno degli ordigni. Elvo Zornitta, questo il suo nome, si è sempre proclamato innocente, e lo ha fatto anche davanti alle telecamere di varie testate giornalistiche e programmi televisivi, tra cui Matrix




Attentati attribuiti ad Unabomber

1994
Sacile (PN), 21 agosto: primo episodio attribuito al maniaco. Attraverso un tubo-bomba ferisce quattro persone alla Sagra dei Osei, storica manifestazione avicola.
Pordenone, 17 dicembre: pone un tubo-bomba davanti alla Standa.
Aviano (PN), 18 dicembre: un ordigno viene posto davanti al sagrato della chiesa parrocchiale.

1995
Azzano Decimo (PN), 5 marzo: due tubi bomba distinti esplodono nel centro della cittadina.
Pordenone 30 settembre 1995: esplodono due ordigni distinti. Primo attentato con un ferito grave, un'anziana signora.
Aquileia (UD), 11 dicembre: esplode un ordigno in una cabina telefonica in corso Gramsci. Nessun ferito.
Latisana (UD), 24 dicembre.
Bibione di San Michele al Tagliamento (VE), 26 dicembre.

1996
Claut (PN), 2 aprile.
Bannia di Fiume Veneto (PN), 22 aprile.
Lignano Sabbiadoro (UD), 4 agosto: un tubo bomba posto dentro un ombrellone ferisce Roberto Curcio, turista di 33 anni da Domodossola.

1997-1999
Nessun attentato.

2000
Lignano Sabbiadoro (UD), 6 luglio: un tubo bomba rinvenuto nella spiaggia davanti ad una colonia marina ferisce un carabiniere in pensione.
San Stino di Livenza (VE), 13 settembre.
Portogruaro (VE), 31 ottobre: l'esplosivo, posto dentro un uovo in vendita nel supermercato "Continente", viene rinvenuto in tempo da Giorgio Marinelli e disinnescato dagli artificieri.
Santo Stino di Livenza (VE), 1º novembre.

2001
Portogruaro (VE), 6 novembre : l'esplosivo viene messo dentro un tubetto di pomodoro in vendita nuovamente presso il supermercato "Continente" ferendo gravemente una donna alla mano sinistra.
Portogruaro (VE), 17 novembre : l'esplosivo viene messo dentro un tubetto di maionese, ma viene riconosciuto da Maria Grazia Redico, di Roveredo in Piano, e disinnescato dagli artificieri.
Motta di Livenza (TV), 2 novembre, solennità della commemorazione dei defunti: l'ordigno viene inserito dentro un cero del cimitero di san Giovanni, ferendo gravemente Anita Buosi, 63 anni.

2002
Porcia (PN), 23 luglio: l'esplosivo viene posto dentro un vaso di Nutella nella locale Iperstanda ma viene disinnescato.
Pordenone, 2 settembre: esplosivo posto dentro un tubetto di bolle di sapone, comprato al Mercatone Zeta. Ferito un bambino.
31 ottobre: la polizia scopre un meccanismo esplosivo primitivo in un tubetto di maionese consegnato da un uomo preoccupato dall'odore da bruciato dello stesso.
Cordignano (TV), 7 novembre: Nadia Ros, 37 anni, perde il pollice e altre due dita aprendo un tubetto di salsa di pomodoro esplosivo nella cucina di casa sua.
novembre: la polizia trova tracce di saliva ed un capello, dai quali viene estratto del DNA, da una confezione di uova manipolata.
Cordenons (PN), 25 dicembre, la notte di Natale: l'ordigno viene posto in un confessionale del Duomo.

2003
Pordenone, 24 marzo: viene posto un ordigno nello sciacquone di una toilette del Palazzo di Giustizia.
Fagarè di San Biagio di Callalta (TV), 25 aprile: in occasione della Festa della liberazione numerosi trevigiani si recano, come da tradizione, sulle rive del fiume Piave. L'ordigno viene posto dentro un pennarello colorato lasciato in prossimità di un pilone del ponte della strada provinciale Postumia. Francesca G., 9 anni, di Fratta di Oderzo, perde uno occhio e tre dita della mano. La bambina verrà più volte operata a Monza dal celebre microchirurgo Marco Lanzetta. Si tratta dell'attentato che più ha scosso l'opinione pubblica: il vescovo di Pordenone mons. Ovidio Poletto invita Unabomber ad incontrarlo anonimamente; in seguito il Governo italiano riconoscerà ai feriti lo status di vittime del terrorismo.

2004
Portogruaro (VE), 2 aprile: un ordigno viene posto nell'imbottitura di un inginocchiatoio della chiesa di S. Agnese, ma viene riconosciuto come tale dal parroco don Oscar, e disinnescato.

2005
Treviso, 26 gennaio: un ordigno viene posto dentro l'involucro di plastica di un ovetto Kinder nei pressi del tribunale, ed esplode dopo che uno studente lo calcia contro un muro, senza provocare feriti. Si tratta dell'attentato compiuto più ad ovest.
Motta di Livenza (TV), 13 marzo: l'ordigno viene posto dentro una candela elettrica nel Duomo; Greta M., 6 anni, rimane gravemente ferita ad una mano. La bambina verrà operata più volte a Pordenone dal chirurgo Ruggero Mele. Lievemente feriti altri due fedeli. Lettera aperta del vescovo di Vittorio Veneto mons. Giuseppe Zenti all'attentatore.
Concordia Sagittaria (VE) - Romania 16 marzo: viene rinvenuta una bomba in stile Unabomber in una scatola di sgombri inviata come aiuto in Romania; causa probabile della mancata esplosione lo scaricamento della batteria interna.
Portogruaro (VE), 9 luglio: una bomba inesplosa viene rinvenuta sotto la sella di una bicicletta da donna lasciata da alcuni giorni nel parcheggio della stazione ferroviaria. Non esplode probabilmente a causa della pioggia che avrebbe ossidato i circuiti e scaricato la batteria.

2006
Caorle (VE), 6 maggio: il 28enne Massimiliano Bozzo, di Mestre, trova una bottiglia che apparentemente contiene un messaggio tra gli scogli vicino alla foce del Livenza. La bottiglia esplode ferendogli gravemente il pollice.
Oltre a questi sono inoltre stati attribuiti ad Unabomber anche alcuni ordigni ritrovati in territorio rumeno.
(3-continua)

SPECIALE MALAGIUSTIZIA. IL CASO UNABOMBER. ERA PARTITO COSI'. (3a parte)



(3a parte)

(in foto il vero Unabomber, il terrorista statunitenseTheodore Kaczynski)




Unabomber è il nome di fantasia dato ad un ignoto attentatore cui si attribuiscono numerosi attacchi esplosivi nel Veneto e nel Friuli-Venezia Giulia. Attualmente è ancora latitante, non ne esistono identikit ma solo un profilo criminale tracciato dagli specialisti al quale corrispondono una dozzina di persone residenti nella zona degli attentati.
Gli ordigni da lui realizzati sono progettati per ferire o mutilare singole persone a distanza ravvicinata e non per uccidere; numerosi ordigni sono stati indirizzati a bambini, usando uova di cioccolato, pennarelli o tubi di bolle come involucri.
In genere gli ordigni esplodono quando vengono mossi, toccati o aperti dalle persone, provocando mutilazioni agli arti superiori — mani e braccia — e al viso — soprattutto gli occhi. Alcuni ordigni, però, sono esplosi autonomamente, davanti a sagrati di chiese o dentro il Palazzo di Giustizia di Pordenone.
Il nome Unabomber deriva da quello di un terrorista statunitense, Theodore Kaczynski. Prima di identificarlo, l'FBI utilizzava il nome in codice UNABOM (da University and Airline Bomber).
A partire dal 2005 Il Gazzettino, su personale iniziativa del suo direttore Luigi Bacialli, ha ribattezzato questo personaggio nei titoli degli articoli con il nome dispregiativo di "Monabomber", dove la parola "mona" in dialetto veneto sta a significare nell'accezione maschile "persona scema, priva di intelligenza o che compie gesti privi di senso logico e del tutto stupidi" (nell'accezione femminile significa "vagina"). Questa trovata provocò all'epoca numerose polemiche e la presa di distanze dell'ordine dei giornalisti. Il Gazzettino ha cessato di parlare di Monabomber ed è tornato a Unabomber nel luglio 2006, quando la direzione del giornale è stata assunta da Roberto Papetti.
A seguito degli attentati compiuti tra 2003 e il 2005 sono stati chiamati per collaborare nelle indagini anche il nucleo del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Parma ed esperti americani dell'FBI. Nell'ottobre 2006 è iniziato il processo a Trieste per l'indagato numero 1 delle indagini, un ingegnere 49enne di Azzano Decimo (PN) nella cui abitazione sono state trovate delle forbici che potrebbero essere state usate nel confezionamento di uno degli ordigni. Elvo Zornitta, questo il suo nome, si è sempre proclamato innocente, e lo ha fatto anche davanti alle telecamere di varie testate giornalistiche e programmi televisivi, tra cui Matrix




Attentati attribuiti ad Unabomber

1994
Sacile (PN), 21 agosto: primo episodio attribuito al maniaco. Attraverso un tubo-bomba ferisce quattro persone alla Sagra dei Osei, storica manifestazione avicola.
Pordenone, 17 dicembre: pone un tubo-bomba davanti alla Standa.
Aviano (PN), 18 dicembre: un ordigno viene posto davanti al sagrato della chiesa parrocchiale.

1995
Azzano Decimo (PN), 5 marzo: due tubi bomba distinti esplodono nel centro della cittadina.
Pordenone 30 settembre 1995: esplodono due ordigni distinti. Primo attentato con un ferito grave, un'anziana signora.
Aquileia (UD), 11 dicembre: esplode un ordigno in una cabina telefonica in corso Gramsci. Nessun ferito.
Latisana (UD), 24 dicembre.
Bibione di San Michele al Tagliamento (VE), 26 dicembre.

1996
Claut (PN), 2 aprile.
Bannia di Fiume Veneto (PN), 22 aprile.
Lignano Sabbiadoro (UD), 4 agosto: un tubo bomba posto dentro un ombrellone ferisce Roberto Curcio, turista di 33 anni da Domodossola.

1997-1999
Nessun attentato.

2000
Lignano Sabbiadoro (UD), 6 luglio: un tubo bomba rinvenuto nella spiaggia davanti ad una colonia marina ferisce un carabiniere in pensione.
San Stino di Livenza (VE), 13 settembre.
Portogruaro (VE), 31 ottobre: l'esplosivo, posto dentro un uovo in vendita nel supermercato "Continente", viene rinvenuto in tempo da Giorgio Marinelli e disinnescato dagli artificieri.
Santo Stino di Livenza (VE), 1º novembre.

2001
Portogruaro (VE), 6 novembre : l'esplosivo viene messo dentro un tubetto di pomodoro in vendita nuovamente presso il supermercato "Continente" ferendo gravemente una donna alla mano sinistra.
Portogruaro (VE), 17 novembre : l'esplosivo viene messo dentro un tubetto di maionese, ma viene riconosciuto da Maria Grazia Redico, di Roveredo in Piano, e disinnescato dagli artificieri.
Motta di Livenza (TV), 2 novembre, solennità della commemorazione dei defunti: l'ordigno viene inserito dentro un cero del cimitero di san Giovanni, ferendo gravemente Anita Buosi, 63 anni.

2002
Porcia (PN), 23 luglio: l'esplosivo viene posto dentro un vaso di Nutella nella locale Iperstanda ma viene disinnescato.
Pordenone, 2 settembre: esplosivo posto dentro un tubetto di bolle di sapone, comprato al Mercatone Zeta. Ferito un bambino.
31 ottobre: la polizia scopre un meccanismo esplosivo primitivo in un tubetto di maionese consegnato da un uomo preoccupato dall'odore da bruciato dello stesso.
Cordignano (TV), 7 novembre: Nadia Ros, 37 anni, perde il pollice e altre due dita aprendo un tubetto di salsa di pomodoro esplosivo nella cucina di casa sua.
novembre: la polizia trova tracce di saliva ed un capello, dai quali viene estratto del DNA, da una confezione di uova manipolata.
Cordenons (PN), 25 dicembre, la notte di Natale: l'ordigno viene posto in un confessionale del Duomo.

2003
Pordenone, 24 marzo: viene posto un ordigno nello sciacquone di una toilette del Palazzo di Giustizia.
Fagarè di San Biagio di Callalta (TV), 25 aprile: in occasione della Festa della liberazione numerosi trevigiani si recano, come da tradizione, sulle rive del fiume Piave. L'ordigno viene posto dentro un pennarello colorato lasciato in prossimità di un pilone del ponte della strada provinciale Postumia. Francesca G., 9 anni, di Fratta di Oderzo, perde uno occhio e tre dita della mano. La bambina verrà più volte operata a Monza dal celebre microchirurgo Marco Lanzetta. Si tratta dell'attentato che più ha scosso l'opinione pubblica: il vescovo di Pordenone mons. Ovidio Poletto invita Unabomber ad incontrarlo anonimamente; in seguito il Governo italiano riconoscerà ai feriti lo status di vittime del terrorismo.

2004
Portogruaro (VE), 2 aprile: un ordigno viene posto nell'imbottitura di un inginocchiatoio della chiesa di S. Agnese, ma viene riconosciuto come tale dal parroco don Oscar, e disinnescato.

2005
Treviso, 26 gennaio: un ordigno viene posto dentro l'involucro di plastica di un ovetto Kinder nei pressi del tribunale, ed esplode dopo che uno studente lo calcia contro un muro, senza provocare feriti. Si tratta dell'attentato compiuto più ad ovest.
Motta di Livenza (TV), 13 marzo: l'ordigno viene posto dentro una candela elettrica nel Duomo; Greta M., 6 anni, rimane gravemente ferita ad una mano. La bambina verrà operata più volte a Pordenone dal chirurgo Ruggero Mele. Lievemente feriti altri due fedeli. Lettera aperta del vescovo di Vittorio Veneto mons. Giuseppe Zenti all'attentatore.
Concordia Sagittaria (VE) - Romania 16 marzo: viene rinvenuta una bomba in stile Unabomber in una scatola di sgombri inviata come aiuto in Romania; causa probabile della mancata esplosione lo scaricamento della batteria interna.
Portogruaro (VE), 9 luglio: una bomba inesplosa viene rinvenuta sotto la sella di una bicicletta da donna lasciata da alcuni giorni nel parcheggio della stazione ferroviaria. Non esplode probabilmente a causa della pioggia che avrebbe ossidato i circuiti e scaricato la batteria.

2006
Caorle (VE), 6 maggio: il 28enne Massimiliano Bozzo, di Mestre, trova una bottiglia che apparentemente contiene un messaggio tra gli scogli vicino alla foce del Livenza. La bottiglia esplode ferendogli gravemente il pollice.
Oltre a questi sono inoltre stati attribuiti ad Unabomber anche alcuni ordigni ritrovati in territorio rumeno.
(3-continua)