Apriamo con la prima pagina del Messaggero Veneto
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Napolitano preoccupato: la crisi si sta aggravando.
Banche, asse Bossi-Tremonti: aiuti solo se favoriscono il credito alle imprese
Edifici, meno vincoli burocratici
Apripista le Regioni del Pdl Insorgono Pd e Legambiente
L’Ue preme: pensioni, alzare l’età Spesa tra le più elevate. Appello all’Italia per una riforma: soprattutto le donne lascino il lavoro più tardi
Casa, venerdì il governo varerà il piano. Berlusconi: effetti straordinari, non abusi
ROMA. Nuovo monito dell’Europa sulla sostenibilità del sistema previdenziale italiano: la spesa pensionistica, dice Bruxelles, «resta ancora tra le più elevate nell’Ue» e, per garantire la sostenibilità di lungo periodo del sistema, potrebbero quindi «essere considerate misure addizionali» anche «un ulteriore aumento dell’età pensionabile, in particolare per le donne». L’avvertimento, contenuto nella bozza di raccomandazione all’Italia che sarà approvata martedì dai ministri finanziari dell’Ue e portata sul tavolo dei leader europei il 19 e 20 marzo, arriva però nel giorno in cui l’Inps certifica il buon andamento dei conti del sistema previdenziale italiano. Intanto Berlusconi promette che il piano straordinario per la casa consentirà di «aggiungere una stanza, due stanze o dei bagni con servizi annessi alla villa esistente», a chi sta stretto nella sua abitazione «perché nel frattempo ha ampliato la famiglia».
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La giunta regionale ha stabilito gli importi che spettano ai nuclei
Arrivano i bonus-bolletta per oltre 25 mila famiglieUDINE. Saranno oltre 25 mila le famiglie del Friuli Venezia Giulia che beneficeranno dello sconto sulla bolletta dell’energia elettrica. È il primo effetto della Carta famiglia che per la Regione sarà pari a un investimento di 9 milioni di euro. Le domande sono state presentate agli uffici entro febbraio, ora la giunta ha deliberato, su proposta dell’assessore Molinaro, delegato dal presidente Tondo alle politiche per la famiglia, gli importi spettanti a coloro che hanno presentato domanda di accesso alla Carta famiglia.
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Illesa nell’auto contro il treno Miracolo per un’anziana
REMANZACCO
REMANZACCO. Una tragedia sfiorata, l’ennesima al passaggio a livello sulla statale tra Remanzacco e Cividale. Un’utilitaria ha travolto le sbarre ed è stata centrata in pieno dal treno che stava sopraggiungendo. La conducente Valeria Causero, 69 anni di Premariacco è rimasta illesa: un miracolo.
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Ecco le ronde modello Udine Da anni in città opera un gruppo di volontari della sicurezza
L’assessore: finora ha funzionato bene, vogliamo rafforzarlo
UDINE. Non si chiamano ronde, ma svolgono la stessa funzione: sono i 10 volontari per la sicurezza che da anni controllano il mercato di viale Vat e il centro. Il Comune vuole rafforzarli.
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DEREGULATION EDILIZIA
OGNUNO FACCIA COME GLI PARE di VITTORIO EMILIANI
Nel 2005 in Italia c’erano già 130 milioni di stanze e un nuovo “boom” era in corso. Togliamo un 20 % di seconde e terze case e rimangono 104 milioni di stanze. Per 60 milioni di abitanti. Un patrimonio enorme al quale bisogna aggiungere decine e decine di migliaia di stanze edificate del tutto abusivamente sull’onda dei due condoni berlusconiani del 1994 e del 2003. Una colata di cemento e asfalto che infatti sta imbruttendo e dissestando il Belpaese e che peraltro non ha risolto il problema casa per i più poveri, per le giovani coppie. Una contraddizione stridente, un autentico disastro. Che le misure annunciate da Berlusconi renderanno ancor più drammatico. Si tratta infatti di una vera e propria esortazione agli italiani a travolgere prescrizioni urbanistiche e regolamenti edilizi, coprendo terrazze, aumentando la cubatura almeno del 20 % nell’edilizia residenziale, commerciale, alberghiera, premiando vistosamente chi demolisce e ricostruisce. Fermiamoci un attimo a quest’ultima misura: non v’è dubbio che una parte consistente dell’enorme patrimonio edilizio esistente sia degradata, male utilizzata o vuota e che essa abbia bisogno di venire ristrutturata e quindi riusata (magari come edilizia pubblica o cooperativa). Per cui incentivi in questo senso risultano utili, ma non un aumento della cubatura pari a un quinto del fabbricato preesistente. Così renderemo ancor meno vivibili le zone periferiche e semiperiferiche. Tanto più che ciò si accoppia con la misura “forte” annunciata dal premier, cioè con l’abolizione della concessione comunale sostituita dalla semplice certificazione giurata del progettista. Così si va a una deregulation generalizzata, per la nuova edilizia e per gli aumenti di cubatura conseguenti a ristrutturazioni. Tutto ciò sarà applicabile anche nei centri storici, nelle zone tutelate da vincoli paesaggistici e di altro genere? Ancora non lo si capisce, ma c’è da temerlo.L’attuale governo, tramite il ministro Bondi, ha messo sostanzialmente in frigo il Codice Settis/Rutelli per il paesaggio che prevedeva l’adozione entro l’anno passato di piani dettagliati redatti insieme da Stato e Regioni, rinviandone, per ora, di sei mesi l’attuazione. Inoltre, col taglio delle risorse ministeriali per 1,4 miliardi entro il 2011, si indebolisce l’azione di tutela e di controllo delle Soprintendenze le quali avranno sempre meno mezzi (umani, tecnici e finanziari) per espletare bene il loro lavoro.Verrà inoltre rivisto al ribasso il sistema di sanzioni in vigore. Una forma neanche tanto mascherata di condono degli abusi? È prevedibile una tolleranza molto larga, stretta parente del lasciar fare. In un paese già flagellato da abusi di ogni genere, specie al Sud, sarà la rovina definitiva del paesaggio, fino a ieri nostra risorsa straordinaria. C’è un altro elemento da sottolineare. Per uscire dalla crisi, i paesi a economia avanzata puntano forte sulla ricerca, sulla cultura, sull’innovazione. In Italia – che è ultima per la ricerca, pubblica e privata, che è fra le ultime per investimenti in strutture culturali e quindi per capacità di innovazione – si punta invece sulla deregulation edilizia e quindi urbanistica, si punta sul mattone. Come nell’800. Silvio Berlusconi, che non a caso nasce immobiliarista, ha recuperato un motto francese da economia paleoindustriale, “Quand le batiment va, tout va”.Ci allontaniamo sempre più dall’Europa dell’innovazione per riempirci di cemento e asfalto un po’ ovunque, rendendo meno attrattivo un paese che in buona parte vive di turismo e di turismo culturale. Un suicidio in piena regola. Allegria, dovete essere ottimisti, no?
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L’ateneo friulano penalizzato da Trieste La denuncia del direttore amministrativo dopo i risultati di uno studio di Aquis «Troppi fondi all’università giuliana. A Udine in 12 anni sono mancati 78 milioni»
UDINE. Che l’università di Udine fosse sottofinanziata ed efficiente lo si sapeva, ma non si poteva immaginare che il sistema universitario regionale fosse uno tra i pochi sovrafinanziati del Nord Italia. È evidente quindi che le situazioni degli atenei friulano e triestini sono diverse. Ancora una volta a parlare sono i numeri: dal 1996 al 2008 Udine ha ricevuto 78 milioni in meno rispetto a quelli che gli sarebbero spettati secondo i modelli di valutazione ministeriali.
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Negato un rigore ai friulani. In vantaggio con un gol di Felipe, si fanno raggiungere UDINESE, PARI A ROMA COL TEOREMA MOURINHO
IL QUIRINALE SULL’8 MARZO
«Lo stupro è un’infamia non conta la nazionalità» ALLARME SLAVINE SULLE ALPI
Valanghe sulle Dolomiti un morto e 5 feriti COMPROMESSO SULLA LEGGE
Testamento biologico Bondi apre a Englaro LA RESA ALLA SCAVOLINI
Snaidero sconfitta di 20 punti in casa SAN GIORGIO
Via libera al piano per eliminare 14 incroci nella Bassa UDINE
Botte al presidente Codacons, si scava nella vita privata PALMANOVA
Truffa al fisco denunciati undici inglesi POZZUOLO
No all’unanimità del Comune all’elettrodotto 
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Proseguiamo con la prima pagina de Il Gazzettino, edizione Friuli
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Narduzzi: «Siamo i migliori in Italia, ma non è giusto che le altre regioni si vedano sempre ripianare i debiti»
Sanità, ora la Lega rivuole Roma
Il capogruppo regionale del Carroccio: «Meglio tornare dentro il Sistema nazionale»
Trieste Il Friuli Venezia Giulia torni al sistema sanitario nazionale. È la proposta choc della Lega Nord. Il partito che sostiene il federalismo propugna a sorpresa un abbandono del sistema regionale e un rientro nel calderone della sanità di Nord, Centro e Sud. Non è la boutade di un singolo, né un pesce d’aprile anticipato, ma una precisa opzione del Carroccio argomentata dal capogruppo Danilo Narduzzi. «Ricontrattiamo un reingresso a livello nazionale fino a che non partirà la sanità regionale per tutti», dice Narduzzi. Oggi il Friuli Venezia Giulia è l’unica Regione – insieme a Val D’Aosta e Trentino Alto Adige – con il sistema sanitario autonomo. Le altre regioni quando sforano, vedono il disavanzo ripianato a Roma. Ecco il punto. «La sanità del Friuli Venezia Giulia è una delle migliori, se non la migliore d’Italia, nel rapporto costi benefici. Ma fino a che non partirà il federalismo fiscale non ci possono essere figli e figliastri». Il principio della solidarietà nazionale, cui la Regione partecipa per il 35% delle sue disponibilità fiscali, non può tradursi in una "fregatura", dice in sostanza Narduzzi.
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POLITICA
Asquini: «Fedele al centrodestra» Pdl, Gottardo in vantaggio su Menia
Il consigliere del gruppo misto rilancia sul limite dei mandati
Udine Altro che non organico alla maggioranza: «Non ho mai messo in dubbio di essere di centrodestra e mi sono mosso perfettamente in linea con il programma elettorale». Il consigliere regionale Roberto Asquini, attualmente nel Gruppo Misto dopo essere stato eletto con il Pdl, contrattacca la lettera sottoscritta da tutti i consiglieri del Popolo della libertà e consegnata al capogruppo Daniele Galasso e al presidente della Regione Renzo Tondo, in cui si chiede di stabilire se Asquini è da considerarsi organico al centrodestra. E intanto presenta una nuova proposta di legge destinata a far rumore, in cui si dispone il limite massimo di tre mandati per gli incarichi elettivi e si rende obbligatoria l’autocertificazione di eventuali precedenti penali per candidati ed eletti. «Ci mancherebbe altro che un politico non abbia la forza delle idee e che le esprima per rimanere fedele a programma ed elettori», risponde Asquini ai colleghi che non digeriscono le sue posizioni critiche su alcune scelte dell’esecutivo. Che, a loro modo di vedere, hanno raggiunto il culmine nell’ultima seduta del Consiglio con il doppio scontro sulla proposta di legge per le liste d’attesa e sul riallineamento dell’Irap. «Sulle liste d’attesa – ribatte Asquini -, bisogna chiedersi chi è nella maggioranza, se la sintesi concordata in commissione viene smontata in Consiglio. Sull’Irap, non ho votato il capovolgimento di quanto deciso in commissione, ma il disegno di legge della Giunta sì». E’ per questo che Asquini dietro la lettera più che questioni politiche ci vede «questioni personali di cui io non sono neppure il destinatario, ma l’elemento intermedio di comodo». Dal suo punto di vista, cioè, prove di forza all’interno del gruppo consiliare del Pdl, per rendere evidente chi comanda davvero. Tensioni o scaramucce che giungono alla vigilia della nascita ufficiale del Pdl con il congresso nazionale del 27 marzo e della partita per la nomina dei primi segretari regionali. Un appuntamento che in Friuli Venezia Giulia arriva dopo la robusta vittoria regionale del 2008, il che rende la designazione più tranquilla rispetto ad altre aree. Anzi, in diversi ambienti del partito si dà per “ragionevole” la scelta del deputato Isidoro Gottardo, l’azzurro che insieme all’aennino Roberto Menia guida il Pdl in questa fase di transizione. Sebbene una frangia reputi che le divergenze sul caso di Eluana Englaro tra il Governo e gli esponenti regionali di Fi Tondo e Saro abbiano aperto la strada ad un segretario di origine An (cioè Menia), i sostenitori del “ragionevole” continuano a dare per favorito Gottardo. Gottardo, cui a Roma si riconosce un ruolo importante nella vittoria regionale della primavera scorsa anche per la mediazione con Lega e Udc, ha acquistato numeri con l’attività di parlamentare e consentirebbe agli ex-diccì di Fi di essere ben rappresentati, dopo che l’area socialista guida la Regione con Tondo. In casa An, i posti al sole dovrebbero essere già soddisfatti dal sottosegretariato di Menia e da un ruolo “importante” che si prospetta per il senatore Giovanni Collino nel nascente partito. Gottardo, inoltre, avrebbe dalla sua la convinzione romana che non è bene concentrare nella stessa persona incarichi di Governo e di partito. Non da ultimo, darebbe risalto al Pordenonese, equilibrando i tre parlamentari triestini e l’”udinese” Tondo. Elementi che, a situazione vigente, escluderebbero dalla corsa Saro, per altro depennato dallo stesso Gottardo, che di recente ha dichiarato: «Difficile si passa alla storia per capacità di distruggere e dividere». Per la nomina, comunque, pare si vada a dopo le elezioni amministrative ed europee, onde evitare ogni rischio di tensione. Antonella Lanfrit
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L’INTERVENTO
Io sindacalista vi racconto le indimenticabili strette di mano con Valduga
di Gino Dorigo
Scrivo storie di operai perché si tratta di persone che con il loro lavoro e con le loro lotte hanno saputo riscattare la propria condizione e anche la condizione della loro comunità. Però parlare di classe operaia senza parlare di industriali non è possibile. Tanto meno in Friuli, dove si è usciti dalla miseria diffusa e si sono raggiunti livelli di benessere attraverso l’impegno degli uni e degli altri. Posso affermarlo con cognizione di causa: se con gli operai ho incrociato il mio percorso di vita sin da giovanissimo, con gli imprenditori ho mantenuto una attiva frequentazione per lungo tempo. Ne ho incontrati molti e quasi tutti i fondatori dell’industria nostrana, a partire dai vari presidenti dell’Associazione Industriali della provincia di Udine. Ciascuno di loro aveva caratteristiche e qualità specifiche e, senza dubbio, l’ingegnere Adalberto Valduga è stato uno dei più importanti. Ci conoscemmo in Acciaieria, tanti anni fa, in occasione di un contratto integrativo. Scioperi e picchetti: da una parte la direzione teneva duro e noi dall’altra, ancora di più. Arrivammo al compromesso e l’intesa fu finalmente siglata con soddisfazione reciproca. Ne discutemmo in Consiglio di fabbrica e l’ipotesi venne approvata dai delegati degli operai. Dopo di che, per l’approvazione definitiva, la parola passava all’assemblea generale di tutti i lavoratori dello stabilimento. Il giorno prima mi telefona l’ingegnere: le cose non vanno, un delegato avrebbe cambiato idea ed intende riaprire la vertenza, nonostante il patto raggiunto. Era una questione di serietà e coerenza: chiunque è libero di cambiare parere e il diritto al dissenso è sacro, ma quando (dopo tanto di discussione) il voto sancisce una decisione definitiva, tutti sono impegnati al rispetto di quanto deciso. Nel sindacato ciascuno è responsabile allo stesso modo nei confronti dei lavoratori e a, quel punto, ogni polemica va chiusa. Chiarito un tanto, andammo all’assemblea generale e l’intesa sul contratto aziendale venne approvata a stragrande maggioranza. Poi salimmo in Direzione per comunicare ufficialmente l’evento e con la stretta di mano dell’ingegnere Valduga anche quella vertenza si chiuse. Altre volte toccò a me cercare l’ingegnere. In genere, succedeva a proposito di fallimenti. Avevamo un bel dire che occorreva eliminare i padroni: purtroppo quando uno di loro andava a "remengo" di suo occorreva cercarne un altro di corsa, se si voleva scongiurare il fatto che i lavoratori finissero sul lastrico completamente. Come nel caso di una importante azienda siderurgica di Remanzacco, salvata dalla nostra lotta e dall’intervento risolutore dell’ingegnere Valduga. Anche per altre realtà, nonostante le situazioni si presentassero disperate, l’ingegnere non si negò mai. Anzi, la ricerca di soluzioni positive nell’interesse dell’industria friulana lo impegnava sia di giorno che di notte ed io ho buona memoria di riunioni nel suo ufficio protrattesi ben oltre la mezzanotte. L’ultima vicenda che ci vide contrapposti risale a non molti anni fa: lui era presidente dell’Associazione industriali ed io ero in pensione da qualche giorno. Da palazzo Torriani ci giunse l’invito per la presentazione di un libro sulla Cgil.
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Udinese, occasione persa Snaidero è in caduta libera
A Roma l’Udinese ha perso un’occasione per ritornare a Udine con i tre punti in tasca. Passata in vantaggio con il gol di Felipe, al 9’ della ripresa, la squadra bianconera si fa raggiungere al 16’ da Vucinic, lasciato indisturbato al limite dell’area e poi, una volta in superiorità numerica per l’espulsione di De Rossi, non riesce a approfittarne, ma anzi rischia nel finale. Cade ancora la Snaidero che perde al Carnera contro la Scavolini per 90 a 70 rimanendo sempre più all’ultimo posto della classifica. Ora per gli arancione la strada verso la salvezza si fa molto difficile.
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Paura ieri alle 9.30 per un incidente al passaggio a livello di Remanzacco sulla strada regionale 54
Va addosso al treno: si salva
Non è grave l’anziana che in auto si è scontrata con la littorina
Remanzacco Avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia l’incidente accaduto ieri a Remanzacco, lungo la strada regionale 54 che collega Udine con Cividale. Erano da poco passate le 9.30 quando una donna di Premariacco, Valeria Canvero, classe 1940, è finita contro il treno. A bordo della Fiat Panda, stava transitando lungo l’arteria quando, giunta a Remanzacco nei pressi del passaggio, non ha notato la luce rossa di segnalazione e la semisbarra abbassata. La Panda è stata sbalzata sulla sinistra ed è andata a finire contro il guard-rail. Il treno si è bloccato con una brusca frenata. Grande spavento ma nessun ferito in carrozza.
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Ressa fuori dal palazzo della Regione per l’anteprima della mostra su Zigaina
Villa Manin comincia l'avventura espositiva del 2009 con una personale su Giuseppe Zigaina, uno dei padri del neorealismo italiano, che sarà inaugurata il 21 marzo. Poi arriveranno le mostre su Monet e sull'impressionismo. La mostra - 130 opere del maestro friulano - è stata presentata ieri sera a Udine, nell’auditorium del nuovo palazzo della Regione, da Marco Goldin, «regista» delle grandi esposizioni a Casa dei Carraresi di Treviso e consulente della fondazione 'Villa Manin'. Grande ressa fuori dal palazzo e qualche tensione tra gli spettatori che non sono riusciti a entrare. Roberto Molinaro, assessore regionale alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, ha detto che l'anteprima su Zigaina «è un omaggio doveroso che la Regione fa a un grande del Novecento italiano».
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LA CJACARADE
Si inaugura domani il nuovo anno accademico L’Università del Friuli di fronte a una storica sfida
di Andrea Valcic Domani è un giorno importante, non solo per gli studenti, il corpo insegnante, i dipendenti e tutti quelli che interverranno all’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università del Friuli. Da più di trent’anni ormai le note e le parole del "Gaudeamus" risuonano per ricordare, a chi si fosse scordato o lo considerasse scontato, che questa è la nostra università. Solo lo spazio impedisce di ripercorrere le volontà e l’ansia di rinnovamento umano e culturale che la manifestazione di domani sottende. Forse anche una certa stanchezza frena il racconto delle battaglie, delle attese, delle mille forme in cui la volontà popolare ha imposto, sì imposto, che il Friuli potesse vedere riconosciuto il suo diritto all’emancipazione. Una stanchezza dettata dalla consapevolezza che sembra si debba cominciare ogni volta tutto da capo. Quando pensi che in qualche modo un risultato sia stato raggiunto, che finalmente si sia messa la parola fine alle polemiche, ai giochetti e ai colpi alle spalle, tracchete: ecco spuntare i nemici di sempre: l’arroganza e l’ignoranza. Come il gatto e la volpe viaggiano insieme e sono il retaggio storico e intellettuale di un vecchio e mai domo statalismo, se lo si vede da sinistra, e di un mai morto nazionalismo, con gli occhi della destra. Non importa se si corre il rishio di diventare strabici a forza di doversi adattare ad ogni sempre nuova situazione. Si sopporterà anche questo in nome di una presunta superiorità. Come non considerare in tal senso le manovre contro l’uso del friulano a scuola, adducendo ora la mancanza di fondi, ora l’importanza della lingua straniera. Con il risultato di bloccare creatività e impegno di quelle famiglie e quegli insegnanti che nonostante gli ostacoli continuano, caparbiamente, a difendere le esperienze didattiche delle lingue minoritarie. Per la prima volta domani sarà una donna friulana ad accogliere gli ospiti nell’aula magna, anche questo è un segno: l’anno più difficile per l’ateneo udinese è in mani femminili. Non tradiranno le aspettative nate sui banchi di scuola, sui posti di lavoro, nelle case in quei lontani anni ’60. Non gireranno le spalle a chi, ancora in tenda o in baracca, firmava nel 1977 quei fogli da mandare a Roma per avere l’Università. Auguri al Rettore: non abbia paura o titubanze. Il diritto e la ragione non sono beni trattabili.
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CERVIGNANO
La Regione stanzia 11milioni per la sicurezza sulla statale 14
TOLMEZZO
La Fidapa premia tre sorelle alla guida di un’azienda agricola
SALUTE
Papilloma virus, solo 4 su 10 si vaccinano
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Infine la prima pagina de Il Piccolo di Trieste
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PARLA BONOMI, PRESIDENTE DI SEA
Milano in aereo tabù Linate irraggiungibile «Non c’è più posto» «Il decreto Bersani-bis pone limiti: slot esauriti, Ronchi senza chance»
TRIESTE L’ultima a gettare la spugna è stata l’austriaca Air Alpes che volava su Malpensa. Da ieri il Friuli Venezia Giulia non ha più alcun collegamento con gli aeroporti milanesi. Il collegamento con Linate, come auspicato da Dipiazza, non è mai stato attivato. Il motivo? Non c’è più posto.
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BERLUSCONI ANNUNCIA IL PIANO CASA: «AVRÀ EFFETTI STRAORDINARI»
L’Ue all’Italia: «Tagliare sulle pensioni» Un tesoretto nelle casse dell’Inps. L’economista Giavazzi: «Meglio non illudersi»
ROMA In Italia la spesa delle pensioni è troppo alta e va tagliata: lo sostiene l’Unione europea che invita Roma ad accelerare sulla riforma che prevede di elevare l’età pensionabile delle donne. Intanto nelle casse dell’Inps spunta, inaspettato, un avanzo di 11,2 miliardi di euro. Silvio Berlusconi annuncia l’imminente approvazione del piano casa, con provvedimenti per rilanciare le costruzioni: «Avrà effetti straordinari». L’economista Giavazzi: «La crisi sarà lunga, l’ottimismo del premier è un’illusione ottica».
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LA GIUNTA TONDO FISSA I PARAMETRI. PAGAMENTO IN APRILE
Bonus energia, aiuto a 25mila famiglie Nove milioni dalla Regione: fino a 1200 euro per chi ha figli a carico
TRIESTE La giunta regionale vara il «bonus bollette» che darà una mano a 25mila famiglie in tutto il Friuli Venezia Giulia. Lo stanziamento complessivo è di 9 milioni di euro e servirà a distribuire contributi per la spesa energetica ai possessori di Family card: da 200 a 1200 euro annui, a seconda del reddito e del numero dei figli a carico. L’erogazione è in programma in aprile.
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PIATTAFORMA LOGISTICA
Giallo sui fondi stanziati nessuno conosce la cifraTRIESTE Il Cipe ha stanziato i fondi per la costruzione della piattaforma logistica del porto di Trieste, ma nessuno in città è in grado di rivelarne l’esatto ammontare: un mistero per certi versi inspiegabile, che desta anche qualche preoccupazione. Dopo l’annuncio di venerdì, né il presidente dell’Autorità portuale Boniciolli, né il sottosegretario all’Ambiente Menia sono riusciti a farsi spiegare quanti, dei 200 milioni mancanti, arriveranno. «Bisogna chiedere a Matteoli». Ma il ministro non si fa trovare.
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CRISI E CREDITO
LA VIA D’USCITA di MARIO CARRARO
Non indulgo al catastrofismo e non ritengo tragica la situazione che viviamo. Ma dentro un uragano finanziario che dura da oltre un anno e ha travolto, praticamente tutte, le maggiori banche americane finendo per colpire le economie di tutto il mondo; mentre il settore industriale registra il più grave rallentamento da decenni, il più forte dal dopoguerra; quando i consumi continuano ad arretrare, le Borse finiscono a livelli patologicamente bassi con la disoccupazione ovunque in crescita, lasciatemi definire almeno drammatica una situazione che sarebbe colpevole vivere con serenità.Non panico, ma certamente una realistica presa di coscienza, grande coraggio e un impegno senza fine nell'affrontare e risolvere i pesanti problemi che ci attendono. Sposo l'affermazione fatta venerdì da Obama, che esclama "spaventoso" al nuovo dato che indica la disoccupazione americana all'8,1%, il peggiore da 25 anni, ma subito reagisce: «Questo Paese non ha mai risposto alle crisi, mettendosi da una parte e sperando che il meglio arrivi».Non ho mai messo in dubbio, dal suo apparire, che questa non fosse una crisi congiunturale, cui non potevano bastare le misure classiche. Lo si è capito subito negli Usa, benché si sia tardato a misurarne la profondità, inducendo a interventi coraggiosi, ma insufficienti, che ancora a oggi non lasciano intravvedere uno spiraglio chiaro in fondo al tunnel. Se in Europa la situazione non ha forse la stessa gravità è però più difficile leggerne lo sbocco, con iniziative isolate dei Paesi dell'Unione che mi auguro non nascondano una pericolosa difesa protezionistica.
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GALILEO ADDIO
UNIVERSITÀ IN ROVINA di FRANCESCO JORI
Vidoz, sfida senza storia l’avversario abbandona Il colosso goriziano vince facile al ritorno sul ring
Fantinel: «Mai vista una Triestina così forte» Biglietti scontati anche per il big match con il Brescia
L’Inter travolge il Genoa Udinese, pari con la Roma Il derby di Torino va alla Juve che resta al secondo posto
C’era una volta la fabbrica dei preti di PAOLO RUMIZ
Il parroco di Paluzza che alza la voce contro le interferenze del Vaticano sul caso Eluana. Preti carnici arroccati nelle loro valli, con al petto il simbolo alessandrino della chiesa aquileiese e non di quella romana.
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Duino, un boxer fa a pezzi un maltese La proprietaria del cane assalitore è la suocera di Daria Illy, figlia di Riccardo
TRIESTE Sbranato da un boxer. Un piccolo maltese del peso di neanche due chili è stato fatto a pezzi da un cane di grossa taglia. È successo ieri mattina in pieno centro a Duino davanti agli occhi sgomenti e atterriti della padrona Luisa Prahl. Abita in una villa. La proprietaria del boxer è Nevia Babos, suocera di Daria Illy, figlia dell’ex presidente della Regione, Riccardo. Racconta Luisa Prahl: «Ero uscita da casa con i miei tre cani, due pechinesi e un maltese. All’improvviso è arrivato come una furia quell’altro animale uscito dal giardino di una villa disabitata che confina con la mia. Si è diretto verso i miei cani che erano terrorizzati. Con una zampata ha colpito uno dei due pechinesi e poi lo ha afferrato con le zanne».
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«Per una pipì contro il muro 500 euro di multa, sono rovinato» di MATTEO UNTERWEGER
TRIESTE Vittima dell’ordinanza anti-pipì proprio nel giorno del suo compleanno. Uno studente universitario, originario della provincia di Firenze, ha festeggiato in centro città i suoi 24 anni l’altra sera, chiudendo la giornata con il meno desiderato dei regali: una multa da 500 euro per aver lordato un muro e uno spicchio di strada «mediante residui fisiologici», come recita testualmente il verbale della contravvenzione. La delibera firmata dal sindaco ha colpito ancora. Il protagonista della vicenda, Claudio Sapienza, però proprio non ci sta: «Contatterò i miei legali e darò battaglia».
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BASKET «B2»: 72-100 A VARESE
Strepitosa Acegas: sesta vittoria di fila===
LEGGE SUL TESTAMENTO BIOLOGICO
Bondi chiama Englaro: «Voglio capire»UDINE Lungo colloquio tra il ministro della Cultura Sandro Bondi e Beppino Englaro, il padre di Eluana. Il tema: la legge sul testamento biologico che, secondo quanto affermato dall’esponente del governo, rischia lo stallo in Parlamento. «Ho parlato a lungo con il papà di Eluana - spiega Bondi - per comprendere il suo cammino di sofferenza» che lo ha spinto a portare a termine la battaglia per interrompere l’alimentazione e l’idratazione necessarie a tenere in vita la figlia. Il confronto potrebbe aiutare il governo a trovare una mediazione per far progredire il ddl.
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Il caso
Disavventura di uno studente toscanoCultura
Libro sui seminari di don BellinaGiù le ville abusive di LesinaIl governo croato: da demolire decine di fabbricati irregolari.