
===
Misure per l’edilizia venerdì all’esame del governo.
Il centro-destra difende il premier.
Bonaiuti: soltanto insulti, riecco la sinistra del no
Chiusura anche da Di Pietro: è la via all’abusivismo
Prime aperture, invece, dall’Udc di Casini: valuteremo, non siamo pregiudizialmente contrari
Piano casa, scontro fra Pd e Pdl
Franceschini boccia la proposta di Berlusconi: «Idee campate in aria, così si cementifica il paese» Fvg, interventi anti-crisi per 8 milioni. Accelerate le procedure per alcuni cantieri
ROMA. Dario Franceschini boccia senza appello il piano straordinario del governo per l’edilizia, sostenendo che avrà come unico risultato quello di «cementificare» il paese. E la reazione della maggioranza non si fa attendere, con il portavoce del premier Paolo Bonaiuti che accusa il leader del Pd di trascinare l’opposizione sulle posizioni della «sinistra del no». Intanto la Regione Fvg, oltre ad accelerare gli investimenti, attraverso il Mediocredito sta studiando come distribuire prestiti a breve, con tassi contenuti, alle imprese in difficoltà.
===
Domani la ripresa dell’esame del disegno di legge in Senato, intesa su consenso informato Beppino Englaro: soffro per mia figlia come 17 anni fa
«Voto libero sul biotestamento»
Berlusconi annuncia che non ci saranno vincoli di partito
ROMA. Sulla legge del fine vita i parlamentari del Pdl possono votare secondo coscienza. «Un governo democraticamente eletto ha il diritto e il dovere di prendere delle decisioni. La morale può essere soggettiva, la legge no». Berlusconi interviene così nel dibattito sul testamento biologico. «Soprattutto su temi fondamentali come quelli che implicano la vita e la morte non si possono lasciare vuoti normativi, perché è in quel vuoto che nasce il problema», aggiunge il Cavaliere. Da parte dell’opposizione, il leader del Pd Franceschini sottolinea che su questi temi «non ci può essere disciplina di partito», perché «se qualcuno non se la sente è giusto lasciare totale libertà di coscienza». Il Pd, aggiunge Franceschini, «sul testamento biologico ha assunto una posizione precisa e coerente: serve una legge in cui siano garantite l’alimentazione e l’idratazione, salvo che ci sia un’espressa volontà della persona interessata».
===
DA BUSH A OBAMA
L’ADDIO AL DOGMA di RENZO GUOLO
Obama accelera anche sul piano della politica internazionale. Non solo Washington anticipa il disimpegno dall’Iraq (nei prossimi sei mesi torneranno a casa 12.000 soldati), ma soprattutto si delinea in modo più netto la politica nei confronti dei movimenti islamisti. Il giudizio sui talebani, «Si può trattare con quelli moderati», espresso dal presidente americano non lascia dubbi: l’America abbandona ufficialmente il dogma ideologico che ha ispirato la prima amministrazione Bush secondo cui tutti i movimenti islamisti, neotradizionalisti o radicali che siano costituiscono figure del nemico. Da combattere senza esitazioni. Una visione del mondo del tutto speculare a quella di Al Qaeda quella forgiata dagli ideologi neocon e fatta propria da Bush, che annullando qualsiasi distinzione tra le due anime islamiste aveva come sbocco inevitabile la guerra al terrore a livello globale. Spingendo, così, l’America nella trappola di Bin Laden e Zawahiri, decisi a mostrare al mondo della mezzaluna come essa intendesse combattere non tanto Al Qaeda quanto l’Islam. Una concezione che, alla prova del disastro iracheno, ha condotto la seconda amministrazione Bush a una parziale correzione di rotta, tradottasi nel maggiore spazio concesso ai realisti. Così, in Mesopotamia, il generale Petraeus ha potuto rovesciare la politica che vedeva nei sunniti in toto un gruppo ostile e separare progressivamente questi ultimi, anche nella componente islamista neotradizionalista, da Al Qaeda. Oggi l’Iraq non è un paese del tutto stabilizzato, ma la fase acuta del conflitto è finita. Del resto, gli Usa erano già giunti a un compromesso con i gruppi neotradizionalisti sciiti. Nel Sud del paese tali gruppi, che fanno parte del governo nazionale, hanno già introdotto nella vita quotidiana elementi sharaitici, dal divieto di consumo di alcolici al velo obbligatorio per le donne, senza che Washington, all’insegna dello slogan “Sistani non è Khomeini”, battesse ciglio. La linea di Obama ufficializza questa svolta anche nel teatro Afpak. Il discrimine non è tanto la connotazione islamista dei gruppi quanto il loro carattere jihadista globale. Nonostante la contaminazione qaedista, il magmatico movimento chiamato Taleban è oggi un coacervo di gruppi tribali afgani e pakistani, molti dei quali si muovono autonomamente non solo da Al Qaeda, ma anche dalla stessa vecchia dirigenza kandharita del mullah Omar o da quella di Beitullah Mashud. Gruppi interessati più al mantenimento dei costumi tradizionali e dei principi religiosi, dai codici pastuhnwali alla sharia, che ai proclami di Zawahiri. E che lo stesso presidente afgano Karzai ritiene «costretti a combattere» per difendere quei principi, oltre che per ragioni legate alla povertà. Una presa d’atto che implica l’ammissione che in alcune realtà, si veda la valle dello Swat dove lo scambio politico tra le autorità pakistane e i talebani locali ha come oggetto la fine delle ostilità militari contro l’applicazione della sharia, è possibile accettare le istanze dei gruppi locali. Una scelta di Realpolitik basata sulla constatazione che «il velo non è la stessa cosa di una cintura esplosiva». E che ha come scopo principale la stabilizzazione del teatro d’intervento e la divisione del campo del nemico, non più l’irrealistico fine, vista la presa delle tradizioni locali e delle credenze religiose, di democratizzare l’ambiente culturalmente ostile manu militariSeparare i talebani localisti da quelli jihadisti, togliere l’acqua in cui nuotano i pesci qaedisti è l’obiettivo di Obama. Nell’intento di spezzare quel legame tra jihadisti e islamisti locali al di qua e al di là della linea Durand che tiene sin dai tempi della jihad antisovietica. L’America post-Bush prende atto che per uscire dalla trappola in cui si è cacciata deve giungere a un compromesso. Praticabile se la distinzione amico-nemico non si regge più sul carattere islamista di un gruppo, ma su quello locale-globale. Una sottolineatura destinata a riverberarsi anche in altri scenari, compreso quello mediorientale.
===
IL PONTE E L’EDILIZIA
GLI ANNUNCI ANTI-CRISI di ALCIDE PAOLINI
La crisi non sarà tragica, come ha sostenuto il premier, e nemmeno orribile, come pare l’avesse definita Tremonti sul Giornale di casa Berlusconi, costretto poi a smentire o a smentirsi.Ma resta il fatto che gli esperti e le personalità che contano, a cominciare da Obama (che qualche idea sull’argomento deve pure averla), giudicano la situazione economica perfino peggiore di quella del ’29, perché riguarda tutto il mondo industrializzato. Una catastrofe planetaria, insomma, di cui nessuno è in grado di prevedere la durata e il decorso, ma le cui conseguenze hanno appena cominciato a manifestarsi con una disoccupazione allarmante, il rischio fallimento delle grandi fabbriche, il crollo dei consumi, il crollo del Pil, il crollo delle Borse, a dispetto di interventi statali senza limiti in loro favore, che ci costringono ormai all’uso quotidiano di termini quali trilioni (di dollari) e che da soli ci danno la misura della situazione. Situazione che, per accontentare Berlusconi, possiamo anche chiamare delicata, ma che fa a pugni con l’idea che possa essere sanata con i provvedimenti annunciati dal suo governo. E in particolare che questi possano costituire un serio motivo di speranza per coloro che più di tutti saranno costretti a subirla sulla loro pelle: i giovani e le classi meno abbienti. La poderosa messa in scena del programma anti-crisi, pur contenendo qualche apprezzabile notizia, come quella che riguarda gli ammortizzatori sociali, i cui mezzi finanziari sono stati sottratti nottetempo al ministero per lo sviluppo di Claudio Scajola (che si riteneva legittimato a usarli per il suo programma), per il resto appare impostata soprattutto su una serie di interventi di grande impatto pubblicitario, come il ponte sullo Stretto e la soppressione della licenza edilizia, «che da sola costituirà uno choc per l’economia del paese e sarà destinata a dare un colpo al cuore della burocrazia e a essere un volano enorme per l’edilizia», come ha detto il premier, attribuendosene l’idea. Due annunci a effetto, destinati a fare colpo sui cittadini, da un lato, e a costituire un vero cadeau per gli immobiliaristi dall’altro. Ma, viene da chiedersi: sono davvero questi gli strumenti più adeguati a far fronte alla crisi, di cui stiamo appena assaggiando i primi tristi effetti? Vediamo. Non essendo competenti in materia, ci limiteremo a paragonare la costruzione del ponte sullo Stretto a un’altra grande iniziativa europea: il tunnel sotto la Manica. Un’impresa titanica, cominciata nel 1987, inaugurata nel ’94, alla quale hanno partecipato pariteticamente Francia e Gran Bretagna. L’opera, costata una cifra colossale, doppia di quella prevista, dopo aver continuato per vent’anni a chiudere i bilanci in rosso e a rischiare il fallimento, soltanto quest’anno ha incominciato a dare i primi, modestissimi frutti. Ma vediamo l’altra iniziativa choc che, almeno all’apparenza, sembra se non altro più realistica e di applicazione immediata. Che le procedure attuali per la licenza edilizia siano tortuose e defatiganti è noto a tutti; che fosse auspicabile una semplificazione è altrettanto vero, ma ridurle a una «perizia giurata», come ha annunciato il premier, in un paese come il nostro dove l’infrazione alle regole, in quel campo, è moneta corrente sembra davvero un invito alla speculazione. Un po’ com’è accaduto con l’autocertificazione, che ha sì snellito l’iter burocratico, ma ha anche riempito le città di escrescenze mostruose fuori legge. Che cosa dire di questi progetti? Che avrebbero l’ambizione di fronteggiare la crisi? A questo punto bisogna riconoscere che Dario Franceschini ha avuto buon gioco nel chiedere al governo un assegno per i disoccupati, in quanto ha messo Berlusconi in imbarazzo e, forse, gli ha tolto perfino il pane di bocca, perché magari l’idea avrebbe voluto averla lui e imporla a Tremonti. Ora la maggioranza potrà pure definirlo uno spot, ma, se ci si riflette, è proprio ciò che i più danneggiati dalla crisi si aspettano (e si meritano) giustamente dal governo. Ecco, è questo, probabilmente, che i delusi dal Pd avrebbero voluto fosse il compito del partito: incalzare continuamente il governo con proposte che vadano incontro alle necessità più urgenti dei cittadini bisognosi, come tra l’altro la richiesta della moratoria di un anno per gli esuberi della pubblica istruzione. Perché considerano questo il solo modo per rinnovarsi, accendendo la voglia di combattere la propria battaglia politica, e per non cedere il pallino a Di Pietro.
===
Gran folla al San Valentino posticipato
L’appuntamento di borgo Pracchiuso era stato rinviato per rispetto di Eluana
Hanno funzionato il cambio di data e l’abbinamento con la festa delle donne
UDINE. Cuori rossi e mimose gialle. Borgo Pracchiuso si è vestito a festa, ieri, per celebrare la sua tradizione più autentica e sentita, quella di San Valentino. Quest’anno, come sanno anche i muri, l’appuntamento del 14 febbraio è stato spostato all’8 marzo perché qui vicino, giusto un mese fa, in una stanza della Quiete, si stavano consumando gli ultimi istanti di vita di Eluana Englaro. Ma la “contaminazione” fra trionfo dell’amore e omaggio alle donne ha dato i suoi frutti.
===
La banda del buco finisce ko
Dignano, tabaccaio sente strani rumori e avverte i Cc
In due stavano scavando da giorni nella parete: presi
DIGNANO. Avevano praticato un foro nel muro di un vecchio edificio disabitato per entrare nell’adiacente rivendita tabacchi e svaligiarla. Ma il colpo non è riuscito.
===
La Filologica ha celebrato i suoi 90 anni
Ieri l’istituzione si è riunita in assemblea
===
Fini: lo stupro è emergenza civile ma non c’entra la questione etnica
ROMA. La violenza sulle donne è stata il motivo conduttore di questo 8 marzo. E se sabato il capo dello Stato l’aveva già definita «un’infamia», invitando a non badare alla nazionalità di vittime e di carnefici, ieri il presidente della Camera, Gianfranco Fini, echeggiando quelle parole ha parlato di «piaga sociale», ammonendo però i media a non dare allo stupro una «connotazione etnica». E di 8 marzo ha parlato anche il Papa: Benedetto XVI ha detto di pregare per tutte le donne «perché siano sempre più rispettate nella loro dignità e valorizzate nelle loro positive potenzialità. Dobbiamo riflettere – ha detto – sulla condizione della donna e rinnovare l’impegno perché sempre e dovunque ogni donna possa vivere e manifestare in pienezza le proprie capacità, ottenendo pieno rispetto per la propria dignità». Fulcro della festa è stata una grande manifestazione al teatro Brancaccio di Roma, iniziativa del ministero per le Pari opportunità e del Comune di Roma, alla quale hanno partecipato, oltre al presidente della Camera, anche i ministri Mara Carfagna e Giorgia Meloni, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, rappresentanti di associazioni femminili e numerosi esponenti del mondo dello spettacolo.
===
Carnia, un 8 marzo di protesta: a noi non piace la maxi-gerla
SIT-IN AD AMARO
AMARO. Sono arrivate fino ad Amaro in costume tradizionale e con la gerla sulle spalle per festeggiare in modo un po’ diverso l’8 marzo. Sono le donne di Paularo, che ieri si sono date appuntamento sulla rotonda di Amaro, all’uscita dell’A23, per manifestare la loro contrarietà al progetto del Cosint, che proprio in quel luogo vorrebbe realizzare una gerla in metallo alta 25 metri.
===
Atletica, oro targato Fvg per la 4x400 azzurra
EUROPEI INDOOR
TORINO. La staffetta 4x400 azzurra ha conquistato la medaglia d’oro agli Europei indoor di atletica leggera, andati in scena sulla pista dell’Oval di Torino. Ed è un oro targato anche Friuli Vg visto che nel quartetto italiano, oltre a Matteo Galvan, Domenico Rao e Claudio Licciardello, c’è anche il gradese Jacopo Marin.
===
UDINE
Moria di pesci nelle rogge senz’acqua
LIGNANO
Festa delle cape e shopping: è subito pienone
UDINE
An, addio: celebrato l’ultimo congresso
LUSEVERA
Escursionisti s’imbattono in un orso
===
Proseguiamo con Il Gazzettino, edizione di Udine, pagina 12
===
Anche Baritussio è contrario: "Il nostro è un federalismo responsabile". Ma il Partito democratico sposa l'iniziativa del Carroccio
Sanità: gli alleati bocciano la Lega, il Pd applaude
Il capogruppo del Pdl Galasso: "Tornare dentro il sistema nazionale è un'idea tardiva e impraticabile."
Moretton: "Forse Narduzzi sarà più concreto di Kosic".
(P.P.) La clamorosa proposta della Lega di riportare la sanità regionale nel Fondo nazionale per la sanità spariglia il quadro politico regionale. Gli alleati del centrodestra giudicano la soluzione insostenibile, mentre il Partito Democratico la sposa con entusiasmo. Il capogruppo del Carroccio Narduzzi sostiene la tesi che di fronte ai sistematico sforamento dei bilanci delle altre sanità regionali sempre ripianato con fondi statali non è giusto che il Friuli Venezia Giulia continui a finanziare la propria sanità con enormi sacrifici e con il rischio di dover operare dei tagli. Il Pdl, però, chiude la porta. «È una proposta tardiva che non mi risulta praticabile, anche se le motivazioni sono tutte valide», rileva il capogruppo del partito di maggioranza relativa Daniele Galasso. «Il fatto è che non bisognava prendere in carico i costi della sanità nelle condizioni di sottostima dei finanziamenti», accettando cioè lo scambio con due decimi di compartecipazione Iva. «L'Iva è legata ai consumi e calando i consumi si è andati in difficoltà», spiega Galasso, che propone una soluzione alternativa. «Sarà difficilissimo, ma dobbiamo cercare di rinegoziare la compartecipazione spostandola dall'Iva al gettito dell'Irpef, giocando anche la partita sul gettito delle pensioni». La proposta leghista, è secondo Galasso, «una battaglia persa prima ancora di cominciarla». Anche l'anima An del Pdl dice no alla soluzione indicata dal Carroccio. «Non dobbiamo tornare indietro verso la strada intrapresa di un federalismo responsabile», commenta Franco Baritussio, vicecapogruppo in Consiglio regionale. «Essere fuori dal sistema sanitario nazionale ha comportato delle difficoltà, ma ha portato anche a buoni risultati. Credo – conclude Baritussio – che Narduzzi abbia ragionato con un paradosso». Il Pd non solo prende del tutto sul serio l'opzione di tornare nel fondo sanitario nazionale, ma invita la Lega Nord a muoversi presto. «Plaudiamo all'iniziativa», rileva il capogruppo Gianfranco Moretton, ricordando che in questa direzione il centrosinistra si era già mosso nella precedente legislatura. E sfida il Carroccio. «Sarà bene – aggiunge il leader Pd - che questa maggioranza promuova con rapidità la nuova proposta sulla sanità regionale di Narduzzi, perché ciò farebbe sperare che finalmente potremmo vedere l’avvio di un nuovo piano sanitario». Moretton aggiunge anche una stoccata polemica: «Narduzzi si scontra fortemente con quanto proposto nel suo Libro verde dall’assessore Kosic. Ma, forse, Narduzzi saprà tradurre più in fretta le parole in fatti concreti, considerato che, finora, Kosic ci ha abituato a parole, teoremi, teorizzazioni e nulla di più».
===
ARTE
Zigaina, anticipata di un giorno l'inaugurazione della mostra
===
ASSEMBLEA
La Filologica rifà il look alla sede e mette in cantiere le avventure di Sherlock Holmes in friulano
Pubblicazioni, didattica e un lifting alla sede. Il bilancio di previsione 2009 della Società filologica friulana è stato approvato ieri all’unanimità dai soci presenti nella sala Paolino d’Aquileia in occasione dell’assemblea generale ordinaria dove il presidente Lorenzo Pelizzo, esprimendo piena soddisfazione per i risultati raggiunti, ha ricordato che in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale 29/2007 la Regione «deve fare la sua parte applicando prima possibile ciò che la legge prevede, mettendo a disposizione i finanziamenti necessari e rafforzando gli organismi competenti in materia». Per andare avanti insomma si guarda all’amministrazione regionale. Nel frattempo anche la Filologica ha fatto la sua parte. Il 2008 si è chiuso con un bilancio positivo e un avanzo di gestione di 1.200 euro, un risultato di non poco conto se si considerano le tantissime iniziative portate avanti dalla Società dai convegni alle manifestazioni, dai concorsi ai corsi di formazione che hanno impegnato 34 docenti fino alle pubblicazioni come Olmis, il diario bilingue italiano-friulano dedicato agli allievi delle scuole che è stato distribuito in 18mila copie. I progetti sono tanti anche per il 2009 a cominciare dalle iniziative per i 90 anni della Società con due incontri che si svolgeranno il prossimo autunno a Gorizia e Pordenone. Ma sul totale di 861mila euro di spese di gestione previste per il 2009, la prima voce in capitolo è quella relativa alle spese per pubblicazioni e produzioni; nel 2009 oltre a riproporre i classici periodici "Sot la Nape", "Ce Fastu?" E il "Strolic", la filologica s’impegnerà in nuove pubblicazioni di rilievo come l’antologia delle opere di Dino Virgili, la storia del Friuli, racconti popolari e persino le avventure di Sherlock Holmes saranno tradotte in friulano. Fra i progetti specifici spiccano la bibliografia virtuale friulana e l’atlante di toponomastica del Friuli Venezia Giulia. Sarà un anno all’insegna della marilenghe. In cantiere ci sono anche i lavori di ristrutturazione della sede della filologica in via Manin che prenderanno il via a fine mese e si divideranno in due lotti. Il primo riguarderà il recupero della facciata di Palazzo Mantica, nuove sale e un utilizzo più funzionale dei locali; il secondo lotto interesserà gli impianti di riscaldamento, climatizzazione e l’impianto elettrico e l’installazione di un ascensore. Lisa Zancaner
===
Infine la prima pagina de Il Piccolo di Trieste
===
ECONOMIA DEL FVG IN AFFANNO
La giunta Tondo vara il pacchetto di misure anticrisi
Tra le priorità gli aiuti ai disoccupati e il rilancio delle opere pubbliche
TRIESTE Un pacchetto di misure anti-crisi per dare sostegno all’economia del Friuli Venezia Giulia: il governatore Renzo Tondo ne parlerà oggi a Udine con tutti gli assessori della sua giunta. L’intenzione del presidente del Fvg è riuscire a individuare una serie di provvedimenti in grado di arginare lo stillicidio di dati negativi che si susseguono anche in regione sulla scia del tracollo dei mercati mondiali. Agli assessori Tondo chiederà di individuare o rivedere le priorità dei singoli settori di competenza, per poi adottare contromosse più efficaci. È comunque certo che verrà data precedenza all’appoggio nei confronti di chi ha perso il lavoro e al rilancio delle opere pubbliche.
===
SCONTRO TRA GOVERNO E OPPOSIZIONE. IN VENETO GIÀ PRONTA UNA LEGGE
«Piano casa, si rischia la cementificazione»
Affondo di Pd ed ecologisti. Ma i sindaci di Trieste e Gorizia esultano: «Ossigeno per l’edilizia»
ROMA Il piano casa annunciato dal governo per rilanciare l’edilizia scatena un putiferio. Sulle barricate il Pd e i movimenti ambientalisti: «Provvedimento assurdo, si rischia la cementificazione del Paese». La replica arriva da Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi: «È la solita sinistra». In Friuli Venezia Giulia l’assessore competente è pronto a seguire le indicazioni del governo, mentre il Veneto ha già preparato una legge. Soddisfatti i sindaci di Trieste e Gorizia: «Una grande opportunità».
===
A TRIESTE L’ULTIMO CONGRESSO PROVINCIALE
Sipario su An, verso il Pdl tra le lacrime
In scena nostalgia e polemiche. Menia: «Non saremo una correntina»
TRIESTE Ultimo congresso provinciale di An prima dell’ingresso nel Popolo delle libertà al fianco di Fi. Clima teso e dibattito acceso tra gli esponenti della destra triestina. Non sono mancate commozione e nostalgia; e neanche le polemiche, contenute in un duro documento presentato da Alessia Rosolen. Roberto Menia: «Entriamo nel Pdl convinti, non saremo una correntina».
===
USA ED EQUILIBRI PLANETARI
PER OBAMA L’ISLAM NON È PIÙ IL NEMICO di RENZO GUOLO
Obama accelera anche sul piano della politica internazionale. Non solo Washington anticipa il disimpegno dall'Iraq: nei prossimi sei mesi torneranno a casa 12 mila soldati: soprattutto si delinea in modo più netto la politica nei confronti dei movimenti islamisti. Il giudizio sui Taleban, «si può trattare con quelli moderati», espresso dal presidente americano non lascia dubbi: l'America abbandona ufficialmente il dogma ideologico che ha ispirato la prima amministrazione Bush, secondo cui tutti i movimenti islamisti, neotradizionalisti o radicali che fossero, costituivano figure del Nemico. Da combattere senza esitazioni.Una visione del mondo del tutto speculare a quella di Al Qaeda, quella forgiata dagli ideologi neocon e fatta propria da Bush, che annullando qualsiasi distinzione tra le due anime islamiste, aveva come sbocco inevitabile la «guerra al terrore» a livello globale. Spingendo, così, l'America nella trappola di Bin Laden e Zawahiri, decisi a mostrare al mondo della Mezzaluna come essa intendesse combattere non tanto Al Qaeda quanto l'islam.Una concezione che, alla prova del disastro iracheno, ha condotto la seconda amministrazione Bush a una parziale correzione di rotta, tradottasi nel maggiore spazio concesso ai realisti. Così, in Mesopotamia, il generale Petraeus ha potuto rovesciare la politica che vedeva nei sunniti, in toto, un gruppo ostile; e separare progressivamente quest'ultimi, anche nella componente islamista neotradizionalista, da Al Qaeda. Oggi l'Iraq non è un Paese del tutto stabilizzato, ma la fase acuta del conflitto è finita. Del resto gli Usa erano già giunti a un compromesso con i gruppi neotradizionalisti sciiti. Nel Sud del Paese tali gruppi, che fanno parte del governo nazionale, hanno già introdotto nella vita quotidiana elementi sharaitici, dal divieto di consumo di alcolici al velo obbligatorio per le donne, senza che Washington, all'insegna dello slogan «Sistani non è Khomeini», battesse ciglio.La linea di Obama ufficializza questa svolta anche nel teatro Afpak. Il discrimine non è tanto la connotazione islamista dei gruppi, ma il loro carattere jihadista globale. Nonostante la contaminazione qaedista, il magmatico movimento chiamato Taleban è oggi un coacervo di gruppi tribali afghani e pakistani, molti dei quali si muovono autonomamente non solo da Al Qaeda, ma dalla stessa vecchia dirigenza kandharita del Mullah Omar o da quella di Beitullah Mashud. Gruppi interessati più al mantenimento dei costumi tradizionali e dei principi religiosi, dai codici pastuhnwali alla sharia, che ai proclami di Zawahiri. E che lo stesso presidente afghano Karzai ritiene «costretti a combattere» per difendere quei principi, oltre che per ragioni legate alla povertà.Una presa d'atto che implica l'ammissione che in alcune realtà, si veda la valle dello Swat dove lo scambio politico tra le autorità pakistane e i taleban locali ha come oggetto la fine delle ostilità militari contro l'applicazione della sharia, è possibile accettare le istanze dei gruppi locali.
===
RITI DELL’8 MARZO
Fini: «Lo stupro è una piaga ma non etnica»
ROMA L’emergenza stupri resta il tema principale in occasione dei riti dell’8 marzo. Il presidente della Camera, Fini: «La violenza sulle donne è una piaga, l’appartenenza etnica non c’entra». Il ministro Carfagna promette tolleranza zero.
===
Maran: la mia Triestina non deve accontentarsi di CIRO ESPOSITO
TRIESTE La sua creatura ha cominciato a camminare spedita, anzi a correre. Ma dovrà dimostrare di saper saltare, o quantomeno affrontare, i prossimi ostacoli. Sedici punti nelle otto gare disputate nel girone di ritorno sono un buon viatico. Le quattro vittorie consecutive danno morale e consapevolezza. Rolando Maran tuttavia sa che non è opportuno abbassare la guardia.
===
La banda del buco al Conad di Opicina
Assalto notturno con demolitori elettrici: in fuga prima di raggiungere il forziere
TRIESTE Un furto realizzato e un altro arenatosi quando il successo e la cassaforte sembravano a portata di mano. L’altra notte è entrata in azione all’estrema periferia della città la versione 2009 dell’antica «banda del buco» e ha prima rubato un camper a Sant’Antonio in Bosco, poi ha preso d’assalto con un demolitore elettrico il muro perimetrale del supermercato «Conad», in strada per Vienna 61, sulla provinciale che collega Opicina a Fernetti.Il muro è stato intaccato; decine di mattoni forati sono stati ridotti in briciole. Sembrava fatta. Ma all’ultimo momento, quando in un minuto o due di lavoro sarebbe stata raggiunta la cassaforte, qualcosa o qualcuno ha indotto i malviventi a una fuga precipitosa.
===
LA NASCITA DEL NUOVO PARTITO
PROVE DI FUSIONE A FREDDO di ROBERTO MORELLI
Un nuovo partito o la somma spuria di due? Oggi di certo la seconda. In futuro forse il primo, e con esso il segno potenziale dell'evoluzione della politica italiana. Il dilemma nel centrodestra, che si appresta a celebrare il 27 marzo la nascita del Partito delle libertà con la fusione tra Fi e An, ha pulsioni vecchie e nuove. In parte ricalca il travaglio che già accompagnò la nascita a sinistra del Pd, in parte esprime il guazzabuglio informe e sfibrato ch'è oggi la politica nel nostro Paese.
===
Addio cabaret: è morto a 70 anni Luciano Bronzi di CLAUDIO ERNÈ
TRIESTE «Son ancora qua, son sempre vivo» aveva detto con ironia dieci anni fa agli amici Luciano Bronzi, quando un articolo di questo giornale aveva annunciato la sua morte con un classico «coccodrillo». Il morto in quella occasione era un altro Luciano Bronzi. Ieri mattina, invece, Luciano Bronzi è morto per davvero all’ospedale di Cattinara, stroncato dall’ennesima crisi cardiaca. Era nato nel 1939 a San Giovanni Valdarno, provincia di Arezzo e a novembre avrebbe compiuto i 70 anni.
===
Grandi concerti, in regione a metà prezzo
TRIESTE Dal Boss a Madonna sino ai Coldplay: prezzi dimezzati per chi trascorrerà il weekend in Friuli Venezia Giulia all’insegna dei grandi concerti. La Regione e i consorzi turistici stanno mettendo a punto una serie di agevolazioni riservata ai patiti del rock che la prossima estate decideranno di seguire uno o più dei tre eventi musicali in programma allo stadio Friuli tra il 16 luglio e il 31 agosto. In quelle occasioni sono attesi in regione decine di migliaia di giovani provenienti soprattutto dal Triveneto, dall’Austria, dalla Slovenia e dalla Croazia. A costoro verranno offerti «pacchetti vacanza» con ospitalità negli hotel di Grado e Lignano e biglietti a prezzi scontatissimi.
===
Lutto
Un comico controcorrente
Sport
Calcio serie A: il Milan risorge con Inzaghi. E Beckham resta
Nuoto, Pellegrini mondiale
Exploit della nuotatrice veneziana agli Assoluti primaverili di Riccione: Federica Pellegrini migliora di 35 centesimi il record mondiale nei 200 sl.
Nessun commento:
Posta un commento