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lunedì 16 marzo 2009

IL PUNTO SULLA QUINTA CONFERENZA NAZIONALE SULLE POLITICHE ANTIDROGA (SERVIZIO di MARCO TORBIANELLI)


Nelle giornate del 12, 13 e 14 marzo si è svolta a Trieste la V conferenza nazionale organizzata dal Dipartimento delle Politiche Antidroga e presieduta dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il Senatore Carlo Giovanardi. Questa conferenza – come stabilisce l’art. 1 comma 5 del D.P.R. 309/90 – viene convocata regolarmente ogni tre anni e le sue conclusioni vengono trasmesse al Parlamento, con il fine di effettuare eventuali correzioni alla legislazione in materia.
L’incontro ha avuto il duplice scopo di fare il punto sulla situazione in Italia e di mettere sul tavolo concrete proposte per realizzare degli interventi coordinati nell’ambito della lotta alle droghe, mirati fondamentalmente al recupero sociale del tossicodipendente attraverso una valorizzazione progressiva e costante delle sue potenzialità.
Partendo dal presupposto dell’illiceità dell’atto del drogarsi, il sen. Giovanardi – all’apertura dei lavori – ha sottolineato come il problema non abbia nessun tipo di confine, né geografico, né di ceto sociale, ma «colpisce l’intera popolazione minandone alla base ciò che di più importante e prezioso ha: i propri giovani, che rappresentano il futuro di una società ».
Il Capo Dipartimento delle Politiche Antidroga, il dott. Giovanni Serpelloni, ha affermato in una nota che «grande importanza si è voluta dare alle analisi e ai documenti presentati da tutte le organizzazioni partecipanti, prima dell’inizio dei lavori, al fine di creare una base informativa fruibile da tutti, contenente le varie posizioni espresse, i documenti della precedente Conferenza di Palermo e una serie di altri contributi elaborati negli scorsi anni da gruppi di lavoro specifici ».
Tra le organizzazioni sentite prima dell’avvio dei lavori segnaliamo la Regione Friuli-Venezia Giulia, la Comunità Incontro, le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, la Comunità San Patrignano, il Forum Droghe e la comunità Exodus di Don Antonio Mazzi.
Ciascuna organizzazione ha espresso le proprie opinioni ed indicazioni su apposite schede, che poi il Dipartimento ha raccolto e suddiviso per argomenti quali ad esempio nuove tipologie di consumatori, prevenzione, terapie farmacologiche, terapie psicosociali, terapie integrate, residenziali e semiresidenziali, reinserimento sociale, reinserimento lavorativo.
Importante infine l’allarme lanciato dall’Istituto Superiore di Sanità attraverso la conferenza in merito alla nuova droga in circolazione, la cosiddetta “Genie”, un composto di erbe sintetiche già proibito in Austria, Germania e Francia, che viene in realtà venduto come incenso per profumare gli ambienti: i danni che tale mix provocano sono 4-5 volte più gravi di quelli derivanti dalla marijuana, ma la cosa più grave è che in Italia attualmente non ne è vietato l’acquisto, in quanto non è ancora stata riconosciuta ufficialmente come droga.
«Ci dobbiamo confrontare con una serie di nuove sostanze propagandate come legali — aggiunge ancora il dott. Serpelloni —, ma che in realtà sono psicoattive. Sempre più spesso arrivano nei pronto-soccorso degli ospedali giovani con disturbi psicotici inspiegabili, a meno di non pensare all'uso di queste nuove droghe. Che, però, sono difficili da identificare proprio perché sono ancora poco conosciute, anche dai medici. E sono molto potenti ».
MARCO TORBIANELLI

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