
Nel maggio del 1971 esce un altro dei suoi capolavori, Pensieri e Parole, per cinque settimane al primo posto della classifica dei singoli più venduti; nel brano a due voci in contrappunto Battisti fa ricorso a una soluzione inedita per l'epoca e canta, sovraincidendole, entrambe le linee melodiche.
La Ricordi cerca di sfruttare al massimo il materiale di Lucio Battisti che ha diritto di pubblicare, e nel luglio 1971 pubblica finalmente il disco Amore e non amore, registrato l'anno precedente. Si tratta di un'opera ardita, composta per metà di brani di atmosfera decisamente rock e per l'altra metà di strumentali dal raffinatissimo arrangiamento, per la realizzazione della quale Battisti si è avvalso di musicisti di prim'ordine come Dario Baldan Bembo, tastierista e pianista, futuro autore dei più grandi successi di Mia Martini, e Franz Di Cioccio, batterista e leader della Premiata Forneria Marconi. Lucio, in precedenza, aveva protestato per i ritardi nella pubblicazione del disco, ritenuto forse troppo "avanzato" dalla casa discografica. Ma credeva fortemente nella portata innovativa di questo suo album: durante una intervista radiofonica a cui prese parte con Mogol, il conduttore, parlando di questo album e paragonandolo con il successivo, disse testualmente: "A mio modesto parere, non è che sia riuscito
benissimo...". Lucio non la mandò a dire, replicando: "Beh, è molto modesto il tuo parere!".
Contemporaneamente viene pubblicato il 45 giri Dio mio no, con sul retro la riproposizione di Era; il singolo, articolato su un solo accordo, verrà censurato dalla RAI per i supposti significati erotici. Lucio in TV poteva limitarsi solo ad accennarne l'introduzione strumentale alla chitarra.
Ancora la Ricordi pubblica il 45 giri "Le tre verità", con un lato A inedito ma un lato B ancora una volta già pubblicato, Supermarket, un singolare rock and roll già incluso nell'album Amore e non amore. La canzone Le tre verità non otterrà grande successo di vendite, ma sarà notata dalla critica per gli echi internazionali, in particolare dei Led Zeppelin, e l'incredibile versatilità vocale di cui Lucio dà prova, nell'interpretare i tre personaggi della vicenda cantata.
Intanto la coppia Mogol-Battisti domina le classifiche in veste di "coppia d'autore" grazie ad un trio di successi come Amor mio, cantata da Mina, Amore caro amore bello, eseguita da Bruno Lauzi (in entrambi questi brani, Lucio suona personalmente la chitarra acustica col suo stile inconfondibile), e Eppur mi son scordato di te, successo dei Formula Tre.
A quest'ultima canzone è legato un aneddoto significativo del valore artistico di Lucio Battisti: dovendosi recare a Roma negli studi Rai per eseguirla nella trasmissione Teatro 10, ed essendosi dimenticato di portare con sé una chitarra, ne acquistò all'ultimo momento una da pochi soldi alla stazione Termini; con quel piccolo strumento, peraltro dall'accordatura incerta, accompagnò l'esecuzione di Eppur mi son scordato di te e fece vere e proprie meraviglie, mandando in visibilio il pubblico[11]).
Verso la fine del 1971, la Ricordi compie una nuova operazione commerciale pubblicando "Lucio Battisti Vol. 4", dove sono rimasterizzati i suoi brani più celebri, salvo l'inserimento di Pensieri e parole.
L'album non riscuote molto successo, oscurato dalla dirompente esplosione di vendite del 45 giri che Battisti fa uscire a novembre, La canzone del sole, sul cui retro è incisa Anche per te. Il brano imprime un marchio indelebile nella storia della musica italiana e diventa icona dell'immagine stessa del duo Battisti-Mogol. Emblematico per la solarità e per la semplicità della realizzazione musicale, pur senza scadere nel banale, diverrà la canzone "d'assaggio" per eccellenza per chiunque si appresterà a imparare a suonare la chitarra.
Evidentemente turbata dal successo de La canzone del sole, la Ricordi nel marzo del 1972 compie un ultimo tentativo commerciale pubblicando il 45 giri Elena no, un ritmato pezzo rock con una sezione centrale più lenta e blues: le scarse vendite del disco (poche migliaia di copie) segnano definitivamente la resa della casa discografica di fronte alla concorrenza della Numero Uno.
(3-continua)
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