"SFUEI DAL FRIÛL LIBAR - IL GIORNALE DEL FRIULI LIBERO". INDIRIZZO INTERNET http://www.ilgiornaledelfriuli.net EDIZIONE ON LINE DELLA TESTATA ISCRITTA COME GIORNALE QUOTIDIANO ON LINE, A STAMPA, RADIOFONICO E TELEVISIVO NEL REGISTRO DEL TRIBUNALE DI UDINE IN DATA 8 APRILE 2009 AL N. 9/2009. Si pubblica dal 25 novembre 2008. Proprietario: Alberto di Caporiacco. Direttore responsabile: Alberto di Caporiacco. Sede di rappresentanza in Udine, piazza S. Giacomo 11/16, 2. piano.

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giovedì 11 dicembre 2008

IL COMMENTO. MA IL VESCOVO NON DICE NULLA?


Da alcuni giorni un mostruoso simulacro che vorrebbe essere un albero di Natale campeggia al centro del sagrato del Duomo, ove fanno bella (?) mostra di sè capannucce per ospitare mercatini da operetta, soprattutto se paragonati a quelle delle vicine città austriache.

A parte che un certo Gesù Cristo scacciò a suo tempo i mercanti dal tempio (in questo caso i mercanti stanno davanti al tempio), pare strano che la voce della chiesa friulana ufficiale taccia, stante che la facciata del Duomo che ospita, tra l'altro, le spoglie del beato Bertrando tanto caro ai friulanisti, appare deturpata dalla mostruosa costruzione voluta dall'amministrazione comunale udinese.

Lanciamo un'iniziativa di disobbedienza civile: nottetempo raggiungiamo piazza Duomo e abbattiamo l'albero.

Chi ci sta?


Alberto di Caporiacco

3 commenti:

Giorgio De Zorzi ha detto...

Lasciando ad ognuno la libertà di dare un giudizio estetico, mi sento di criticare la proposta, immagino solo (spero) provocatoria, di abbattere la struttura. Essa veicola una cultura del "non mi piace lo distruggo" oppure del "non condivido quello che dici e ti impedisco di parlare" (vedi Strassoldo-Guzzanti)che non è certo una base ideale per creare un sistema di confronto culturale e di coesione sociale.
Per il resto ognuno può fare una propria valutazione estetica, sapendo però che è bene che si fermi nel campo dell'estetica.

Anonymous ha detto...

Lasciando ad ognuno la libertà di dare un giudizio estetico, mi sento di criticare la proposta, immagino solo (spero) provocatoria, di abbattere la struttura. Essa veicola una cultura del "non mi piace lo distruggo" oppure del "non condivido quello che dici e ti impedisco di parlare" (vedi Strassoldo-Guzzanti)che non è certo una base ideale per creare un sistema di confronto culturale e di coesione sociale.
Per il resto ognuno può fare una propria valutazione estetica, sapendo però che è bene che si fermi nel campo dell'estetica.

http://www.ilgiornaledelfriuli.net ha detto...

Il signor Giorgio De Zorzi coglie nel segno.
La nostra è una provocazione simbolica.
Recarsi in piazza Duomo muniti di picconi (reali) e mimare alcuni colpi alla base della vergognosa struttura.
Peraltro va detto che non posso non ricordare che vengo da una progenie di abbattitori e abbattuti, posto che era costume delle fazioni feudali friulane il divertente hobby, se così si può dire, di abbattere, incendiare e rovinare i rispettivi castelli.
Ora posso convenire con il sig. De Zorzi che simili incivili costumanze non appartengano più ai nostri civilissimi tempi ove peraltro si gettano bombe atomiche, si effettuano genocidi, stupri e quant'altro...

Altro modo di dissentire sarebbe appendere, sulla struttura, cartelli di protesta che esprimerebbero una "diversa valutazione estetica".

Secondo il ragionare del sig. De Zorzi, la rimozione di detti cartelli equivarrebbe al "non condivido quello che dici e ti impedisco di parlare".
Qualora l'amministrazione li rimuovesse.

I cartelli sono comunque già ben presenti su facebook, com'è noto.