
Anche la stampa di serie A lo dice, quindi la notizia è vera.
Il Messaggero Veneto ci ragguaglia circa l'esistenza di un braccio di ferro (peraltro non troppo schiamazzato) tra Renzo Tondo, presidente della Regione, e il consiglio regionale.
I consiglieri regionali, infatti, reclamano a gran voce la possibilità di utilizzo di un cospicuo bonus, che si aggira intorno a 100mila euro cadauno, per sfamare le proprie clientele.
Eh già, a Trieste funziona così.
Ciascun consigliere regionale ha la possibilità di "suggerire" alla giunta di dirottare 100mila euro ai propri clientes. O, se vogliamo dirla tutta, alle proprie "famiglie".
E si sa. Le famiglie dei consiglieri regionali sono particolarmente numerose.
In buona sostanza io consigliere regionale dico a te giunta di dare 10mila euro all'associazione per la tutela del picchio rosso della Val Cornappo, 10mila euro alla associazione teatrale "Lis fufignis" e via di questo passo.
Associazioni spesso fantasma che comunque mi garantiranno pacchetti di voti in occasione delle prossime elezioni regionali.
Renzo Tondo avrebbe detto di non essere per nulla d'accordo, risultando questa un modus operandi da basso impero, quand'anche non sconfini nell'illegalità, ammesso ci sia qualcuno che abbia voglia e coraggio di presentare un esposto alla procura della repubblica e ammesso e non concesso che ci sia un magistrato che abbia voglia e coraggio di andare contro i potentissimi consiglieri regionali.
Ora bisognerà vedere se Tondo intende fare la parte del padre nobile per poi soggiacere alla volontà del consiglio, oppure se intendere combattere una battaglia fino in fondo.
Noi siamo con lui.
Ammesso non si tiri indietro.
Alberto di Caporiacco
Nessun commento:
Posta un commento