
Abbiamo un padre, Beppino. Una madre, Saturna, che misteriosamente mai compare anche se pure lei firma i ricorsi destinati alle aule di giustizia.
Una ragazza, Eluana, da 17 anni in coma irreversibile.
Il padre si fa nominare tutore della figlia e dice di farsi interprete della sua volontà di cessare l'attuale stato di 'non vita'.
In Italia Beppino Englaro e sua moglie incontrano grandi difficoltà a concedere alla figlia una 'buona morte'.
Fatti salvi i problemi di coscienza dei genitori di Eluana nei confronti della figlia (trattasi di vicende private, poi comunque divenute contraddittoriamente di pubblico dominio posto che si è scritto un libro e si va a trasmissioni televisive prestandosi a fiaccolate e quant'altro), esprimiamo questo avviso in forma di due domande.
E' più importante assecondare la volontà di Eluana?
Allora la si trasporti, senza indugio, a mezzo ambulanza in un paese dell'Unione Europea (della quale l'Italia è, sino a prova contraria parte), ove l'eutanasia (perché di questo si tratta) sia possibile.
E' più importante la prosecuzione della lotta contro lo stato italiano, le sue leggi, i suoi poteri (esecutivo e giudiziario), mantenendo a lungo puntati i riflettori della stampa e stimolando l'ossessiva attenzione dell'opinione pubblica?
Allora Beppino Englaro e moglie continuino in quanto stanno facendo. I problemi di coscienza nei confronti della figlia Eluana sono loro, non nostri. Non ascoltino, se possibile, quei consiglieri fraudolenti che gli avevano fatto ritenere possibile il ricovero e la 'buona morte' alla Casa di cura Città di Udine nella quale l'unica cosa che non si guarisce è la sindrome da 'voglio ma non posso'.
Posto che detta Casa di cura è convenzionata con il servizio sanitario nazionale poiché, diversamente, avrebbe già chiuso i battenti, non sarebbe stato meglio sentire - prima - le superiori autorità sanitarie a cui si deve la stessa esistenza della struttura?
Ma forse essere saggi in questa Italia e in questo Friuli è un optional.
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