
ROMA (Reuters) - Il governo è stato battuto in aula alla Camera su un ordine del giorno al decreto legge anticrisi presentato dal Pd e che riguarda il rispetto del patto di stabilità interno per gli enti locali.
L'Odg, pur avendo ricevuto parere contrario del governo, è passato grazie all'astensione determinante della Lega Nord, che contesta le agevolazioni concesse al comune di Roma sul rispetto dei saldi di finanza pubblica.
Il testo dell'Odg impegna "a valutare la possibilità di escludere dai saldi utili del patto di stabilità interno degli enti locali i pagamenti a residui concernenti spese per investimenti effettuati nei limiti delle disponibilità di cassa a fronte di impegni regolarmente assunti ai sensi dell'articolo 183 del testo unico degli enti locali".
Ieri i sindaci leghisti hanno minacciato di non rispettare i limiti imposti dal patto di stabilità interno per protesta nei confronti della deroghe concesse al Comune di Roma.
L'Odg, pur avendo ricevuto parere contrario del governo, è passato grazie all'astensione determinante della Lega Nord, che contesta le agevolazioni concesse al comune di Roma sul rispetto dei saldi di finanza pubblica.
Il testo dell'Odg impegna "a valutare la possibilità di escludere dai saldi utili del patto di stabilità interno degli enti locali i pagamenti a residui concernenti spese per investimenti effettuati nei limiti delle disponibilità di cassa a fronte di impegni regolarmente assunti ai sensi dell'articolo 183 del testo unico degli enti locali".
Ieri i sindaci leghisti hanno minacciato di non rispettare i limiti imposti dal patto di stabilità interno per protesta nei confronti della deroghe concesse al Comune di Roma.
Fin qui la notizia, sì, ma cosa c'entra Renzo (Tondo), ci chiederanno i nostri lettori?
C'entra.
Oggi siamo andati per lavoro a Treviso e abbiamo notato le locandine dei quotidiani locali recar traccia della protesta dei sindaci i quali sono pronti, o in parte l'hanno già fatto, a restituire le fasce tricolori ai prefetti (il Veneto è una regione a statuto ordinario e i sindaci giurano ancora davanti ai prefetti).
Certo, ci si dirà, in provincia di Treviso quasi tutti i sindaci sono della Lega Nord, bella forza!
Ma qui la questione è politica: è possibile che, nell'anno domini 2009, si concedano ancora privilegi a Roma capitale e nel tutto il resto d'Italia si faccia vigere la norma che vincola le amministrazioni al rispetto del patto di stabilità?
La protesta della Lega Nord è, una volta tanto, eticamente correttissima: in questo stato - che noi consideriamo per molti versi iniquo e patrigno - le leggi devono essere uguali per tutti.
Un bel problema da risolvere per Renzo Tondo che, invece, si è schierato per il rispetto del patto di stabilità tenendo la barra ferma, ovviamente in linea con Berlusconi, per cui Roma è una città eccezionale e per la stessa le norme ordinarie non valgono.
Tondo, insomma, dopo la libera uscita sul caso di Eluana Englaro dove non ha fatto una gran bella figura, sceglie la strada della prudenza che del resto è congeniale a tutta la sua storia politica: "Adelante, Renzo, con judicio..." Tanto forse, così gli ha detto Silvio, la Lega come al solito fa la voce grossa e poi si accoda. Caso Malpensa docet.
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