

Diciamoci la verità.
In sè il fatto che una festa organizzata al Castello di Susans sia finita male e abbia richiesto perfino l'intervento dei carabinieri della locale stazione di Majano per fronteggiare una folla inferocita non rappresenta la notizia.
La notizia, a nostro avviso, è che il fatto ci consente di parlare di un uso a nostro avviso improprio di strutture storiche che godono di apposite leggi di tutela e salvaguardia.
E questo uso non può essere indiscriminato.
Trasformare un castello storico in location per matrimoni, soggiorni di vip, feste e quant'altro è senz'altro di dubbio e cattivo gusto e la necessità e opportunità di 'far soldi' non dovrebbe spingersi sino a tal punto.
Del tutto diverse sono le considerazioni che si possono fare se il Castello è affittato per la realizzazione di mostre, eventi e convegni culturali, quale location per film, documentari e quant'altro.
Il fatto che qualcuno, evidentemente estraneo alla famiglia che lo costruì, sia attualmente proprietario del castello e che questi, con ogni probabilità, abbia beneficiato di leggi per realizzare un restauro in termini di grandi agevolazioni, non consente lo svilimento del bene storico e un suo uso indiscriminato.
Lo stesso fatto che, in prossimità del castello, siano giunte e si siano accalcate persone, con relative automobili, sia stato fatto chiasso con amplificatori e quant'altro a noi, che facciamo parte di quelle famiglie storiche friulane che costruirono castelli, fa semplicemente accapponare la pelle.
Concludiamo, in attesa di altri aggiornamenti, con una leggenda (che però leggenda non è).
Pare che uno degli habituè del Castello di Susans, in occasione dei suoi concerti friulani e non solo, godendo di una stretta sorveglianza che ne tutela la privacy, sia nientemeno che il leggendario, è proprio il caso di dirlo, Vasco Rossi.
La leggenda vuole poi che un giorno, uscendo dalla privacy, il Blasco sia stato visto acquistare mele in un negozio di Majano.
Ma fin qui, niente da dire. Se Vasco può permettersi di soggiornare al Castello, sicuramente la sua presenza fa meno danni di quanti sono stati procurati all'immagine del Castello dalla festa di Capodanno.
Insomma, signori, un Castello non è una discoteca. Per quelle ci sono appositi capannoni costruiti con determinati criteri...!
Ma, ci chiediamo, la Soprintendenza alle Belle Arti e l'apposito Consorzio per la salvaguardia e tutela dei castelli storici friulani, che ci stanno a fare???
E l'ente Regione, che di sicuro ha concesso contributi per il restauro del bene?
E la Prefettura di Udine aveva dato l'autorizzazione all'evento? E, se sì, aveva chiesto il rispetto di determinate normative a salvaguardia del bene immobile storico?
In sè il fatto che una festa organizzata al Castello di Susans sia finita male e abbia richiesto perfino l'intervento dei carabinieri della locale stazione di Majano per fronteggiare una folla inferocita non rappresenta la notizia.
La notizia, a nostro avviso, è che il fatto ci consente di parlare di un uso a nostro avviso improprio di strutture storiche che godono di apposite leggi di tutela e salvaguardia.
E questo uso non può essere indiscriminato.
Trasformare un castello storico in location per matrimoni, soggiorni di vip, feste e quant'altro è senz'altro di dubbio e cattivo gusto e la necessità e opportunità di 'far soldi' non dovrebbe spingersi sino a tal punto.
Del tutto diverse sono le considerazioni che si possono fare se il Castello è affittato per la realizzazione di mostre, eventi e convegni culturali, quale location per film, documentari e quant'altro.
Il fatto che qualcuno, evidentemente estraneo alla famiglia che lo costruì, sia attualmente proprietario del castello e che questi, con ogni probabilità, abbia beneficiato di leggi per realizzare un restauro in termini di grandi agevolazioni, non consente lo svilimento del bene storico e un suo uso indiscriminato.
Lo stesso fatto che, in prossimità del castello, siano giunte e si siano accalcate persone, con relative automobili, sia stato fatto chiasso con amplificatori e quant'altro a noi, che facciamo parte di quelle famiglie storiche friulane che costruirono castelli, fa semplicemente accapponare la pelle.
Concludiamo, in attesa di altri aggiornamenti, con una leggenda (che però leggenda non è).
Pare che uno degli habituè del Castello di Susans, in occasione dei suoi concerti friulani e non solo, godendo di una stretta sorveglianza che ne tutela la privacy, sia nientemeno che il leggendario, è proprio il caso di dirlo, Vasco Rossi.
La leggenda vuole poi che un giorno, uscendo dalla privacy, il Blasco sia stato visto acquistare mele in un negozio di Majano.
Ma fin qui, niente da dire. Se Vasco può permettersi di soggiornare al Castello, sicuramente la sua presenza fa meno danni di quanti sono stati procurati all'immagine del Castello dalla festa di Capodanno.
Insomma, signori, un Castello non è una discoteca. Per quelle ci sono appositi capannoni costruiti con determinati criteri...!
Ma, ci chiediamo, la Soprintendenza alle Belle Arti e l'apposito Consorzio per la salvaguardia e tutela dei castelli storici friulani, che ci stanno a fare???
E l'ente Regione, che di sicuro ha concesso contributi per il restauro del bene?
E la Prefettura di Udine aveva dato l'autorizzazione all'evento? E, se sì, aveva chiesto il rispetto di determinate normative a salvaguardia del bene immobile storico?
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