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lunedì 23 marzo 2009

DA LAPO A LINO: STORIE DI ORDINARIA DOMENICA SERA (ARTICOLO di GIOIA MOLINARI)



Italia, cara mia terra natia, baciata dal mare! Tu che sai di pesce stantio, ma che per me continui a profumare! Oh italiana televisione, cosa ci proponi in questa allergicissima domenica di inizio primavera?!! Due baldi giovani italici doc! Orsù, ascoltiamoli!!
…ok, si scherzava, abbandoniamo immediatamente i toni retorici e pomposi neo fascisti che tanto disprezzo e sbeffeggio (è meraviglioso prendersi gioco di uno stile, lo consiglio a tutti) e facciamoci immediatamente faceti! Insomma, sto per parlare di Lapo Elkann e Lino Banfi, una spensierata leggerezza è d’uopo.
L’avrete tutti visto ieri sera a “Che tempo che fa” il leonino Lapo! Dopo due anni rompe il silenzio e rilascia finalmente un’intervista in cui parla di sé senza paura e reticenze. Vedete, ok sarà viziato, sarà stato assolutamente facilitato nella sua vita da rampollo di famiglia agiata… ma io trovo che Lapo sia un genio. “Sposerò Lapo Elkann!!” sarà il mio mantra d’ora in poi. E’ dolcissimo ascoltare i suoi racconti, mentre usa congiuntivi storpiati alla Fantozzi (“Vadino!”), mentre precisa che con la buonanima del nonno si facevano cose assolutamente consuete tra nonni e nipotini, come per esempio gustare un hot dog a New York! Lapo, il sedicente “imprenditore creativo”: non so quanto sia imprenditore, ma è di certo creativo. Nasce il 7, 7 del ’77 e ci insegna che, come diceva il nonno, “Nulla è guadagnato” (voleva forse dire “regalato”?). Di certo il giovanotto non si è guadagnato l’asse ereditario che lo aspetta, ma si guadagna la mia stima di essere umano. Beh, era giovane ricco e anticonformista, è scivolato sulla polverina bianca mal tagliata e stava per rimetterci il suo prezioso pelo rosso, è stato fortunato, l’ha scampata per miracolo! Ci ricordiamo tutti le imbarazzanti cronache di qualche anno fa, che lo ritraevano semi morto dopo un rischioso festino in casa di una donna con aspetto mascolino, vero? Il ragazzo si è rialzato, ora sforna oggetti di stile, occhiali o quant’altro, lascatelo fare, lo stile non gli manca, FORZA LAPO!!
Sposerò Lapo e avrò un nonno come il Lino Banfi di “Un medico in famiglia” o di “Scusate il disturbo”, certo… e vivremo tutti quanti felici e contenti nel castello fatato di tenuta Agnelli. Caro Lino Banfi, quand’eri giovane tastavi le poppe della Fenech in film che ora mandano in onda d’estate in terza serata su Rete Quattro. Ora, da nonno nella vita e anche nella fiction, hai acquistato una certa dignità artistica di attore. Dimmi la verità, eri più felice a tastare oppure lo sei più ora a dispensare buonismo domenicale da sacra famiglia? Il mio lato tenero ti preferisce ora, ma forse tu ti preferivi allora…

GIOIA MOLINARI

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