
Non è mai successo,perlomeno nella storia calcistica dell'Udinese, che una sconfitta fosse così tanto festeggiata ! E in effetti da questo risultato, seppur negativo, arriva la storica qualificazione per il club bianconero ai quarti di Coppa UEFA. Significa che nell'Europa del calcio, L'Udinese è l'unica compagine che porterà sulle spalle il vessillo tricolore da qui al............ prossimo appuntamento (la scaramanzia mi suggerisce di restare sul vago ! ndr).
Di concerto con il mio fido collaboratore tecnico, Carlo Rinaldini, abbiamo deciso di scrivere un pezzo che non contenga la cronaca dell'incontro (comunque in coda troverete un sunto telegrafico), bensì un insieme di considerazioni su questa storica serata e sui suoi protagonisti.
In primis, onore ai vinti, che in questo return-match si sono dimostrati degni avversari, sfoderando una prestazione molto più incisiva dei primi 90° giocati nelle nostre terre.
E veniamo all'Udinese. La partita l'abbiamo vista comodi sul divano davanti alla televisione (quando il Giornale del Friuli sarà grande, potremo permetterci le trasferte così onerose, ndr) e debbo dire che annotare sul taccuino la cronaca è ben più facile con l'ausilio dei molteplici replay da ogni angolazione e a velocità ridotta, che dalle nostre amate tribune stampa. Parto da questo elemento per dire che, forse, avremmo potuto scrivere di un felino guizzo salvagol di Handanovic, anzichè scoprire che un "malandrino" ma provvidenziale braccio del nostro D'Agostino ha salvato al minuto 16 la porta bianconera. Senza questa botta di fondoschiena, avvalorata dalla momentanea cecità del direttore di gara, Sig. Atkinson dall'Inghilterra, probabilmente, non saremmo qui a tessere le lodi storiche di questa squadra. Ma tant'è, che ogni tanto la ruota della fortuna gira giusta per i nostri colori. Dicevamo quindi che i ragazzi di Marino (nel box vetrato in tribuna per scontare la squalifica) è scesa in campo per difendere il doppio vantaggio, guadagnato con fatica e merito nella gara di andata, nella formazione più "tipo" possibile al momento. Il teatro dove si è svolta la sinfonia europea è un catino pieno di 18.000 spettatori, di cui un centinaio friulano (tanto di cappello ! ndr), e un rettangolo di gioco il cui terreno è simile ad un campetto di quartiere, massacrato quotidianamente da frotte di ragazzini e dalle intemperie invernali.
Mister Advocaat l'aveva annunciato; "PASSEREMO NOI !". E quindi dal 1° minuto si è visto che gli ucraini erano scesi in campo con la ferma intenzione di rifilare tre pappine ai nostri. In effetti, l'incontro ha visto i bianconeri spesso in difficoltà, ma la forza e l'orgoglio, abbinate a iniezioni di fiducia regalate soprattutto da Quagliarella in fase offensiva, hanno fatto resistere la squadra all'agonismo dello Zenit che non è riuscito ad affondare il colpo grazie ad una attenta fase difensiva per tutti i 90 minuti. L'Udinese quindi ha fatto il proprio dovere nell'arginare egregiamente le azioni di attacco della formazione di casa e nel controllare la gara con fruttuosi minuti di possesso palla, alternati a contropiedi veloci offerti dalla scopertura degli stessi datentori del titolo che doveveno forzare la partita a loro favore.
Il succo dell'incontro è questo, anche se l'apprensione, dopo il vantaggio al 34° e lo spauracchio del raddoppio con conseguenti supplementari, è stato scongiurato dall'accorta gara di tutta la squadra che ha mantenuto la ragione e la concentrazione fino al fischio finale. Certo ha dato più di una mano la sopracitata cecità dell'arbitro, ma ciò ci farà digerire ancora di più i torti subìti, o che subiranno i bianconeri da qui in avanti per opera dei direttori di gara, nostrani o internazionali che siano.
Un plauso quindi a tutta la squadra e alla società che ci hanno regalato questo splendido risultato che domani, speriamo, sia degnamente evidenziato a livello nazionale. Adesso attendiamo l'esito dell'urna di Nyon con serenità e vediamo dove ci porterà l'Europa il 9 Aprile per cercare di continuare a sognare una trasferta sul campo della finale, magari, stavolta, offerta di tasca propria dal nostro caro Direttore. GO UDINESE, GO!
Formazioni:
ZENIT: MALAFEEV, SIIRL( 25' st HUSZTI), TYMOSHCHUK, KRIZANAC, KIM DONG JIN, DENISOV, ZYRYANOV, FAYZULIN (25' st TEKKE), SEMSHOV, DANNY, POGREBNYAK. All: ADVOCAAT
UDINESE: HANDANOVIC, LUKOVIC (14' st ISLA), ZAPATA, FELIPE, PASQUALE, INLER, D'AGOSTINO, ASAMOAH, PEPE, QUAGLIARELLA, DI NATALE (41' st OBODO). All: MEZZINI (MARINO squalificato)
Cronaca:
6° Lukovic dal fondo destro crossa per la testa di Quagliarella che batte alto.
16° L'arbitro non vede un tocco di braccio di D'Agostino quasi sulla linea di porta dopo gli sviluppi di un angolo per lo Zenit. Sul contropiede Di Natale mette sulla testa di Quagliarella una palla che sfiora la traversa.
34° Passa lo Zenit con Tymoshchuk che dopo un batti e ribatti in area, di testa, insacca nonostante un tentativo estremo oltre la linea della porta di Handanovic.
37° Occasione per Fayzulin che conclude alto a tu per tu con Handanovic.
43° Incursione di Di Natale che centra rasoterra per Asamoah e manca l'attimo per colpire a rete
47° Danny pericoloso con un tiro da fuori area che finisce sul fondo.
48° Punizione di D'Agostino che di potenza centra. Sirl anticipa Di Natale ma rischia l'autorete.
64° Parata di Malafeev su conclusione al volo di Quagliarella.
68° Ancora Malafeev salva su incornata di Quagliarella.
80° Giocata in velocità di Di Natale che entra in area ma si fa recuperare da un giocatore russo che ribatte il tiro finale.
85° Ennesima incornata che va di poco a lato di Quagliarella su calcio d'angolo battuto da D'Agostino.
92° Inler, su imbeccata di Quagliarella, conclude debolmente e Malafeev spazza di piede.
Di concerto con il mio fido collaboratore tecnico, Carlo Rinaldini, abbiamo deciso di scrivere un pezzo che non contenga la cronaca dell'incontro (comunque in coda troverete un sunto telegrafico), bensì un insieme di considerazioni su questa storica serata e sui suoi protagonisti.
In primis, onore ai vinti, che in questo return-match si sono dimostrati degni avversari, sfoderando una prestazione molto più incisiva dei primi 90° giocati nelle nostre terre.
E veniamo all'Udinese. La partita l'abbiamo vista comodi sul divano davanti alla televisione (quando il Giornale del Friuli sarà grande, potremo permetterci le trasferte così onerose, ndr) e debbo dire che annotare sul taccuino la cronaca è ben più facile con l'ausilio dei molteplici replay da ogni angolazione e a velocità ridotta, che dalle nostre amate tribune stampa. Parto da questo elemento per dire che, forse, avremmo potuto scrivere di un felino guizzo salvagol di Handanovic, anzichè scoprire che un "malandrino" ma provvidenziale braccio del nostro D'Agostino ha salvato al minuto 16 la porta bianconera. Senza questa botta di fondoschiena, avvalorata dalla momentanea cecità del direttore di gara, Sig. Atkinson dall'Inghilterra, probabilmente, non saremmo qui a tessere le lodi storiche di questa squadra. Ma tant'è, che ogni tanto la ruota della fortuna gira giusta per i nostri colori. Dicevamo quindi che i ragazzi di Marino (nel box vetrato in tribuna per scontare la squalifica) è scesa in campo per difendere il doppio vantaggio, guadagnato con fatica e merito nella gara di andata, nella formazione più "tipo" possibile al momento. Il teatro dove si è svolta la sinfonia europea è un catino pieno di 18.000 spettatori, di cui un centinaio friulano (tanto di cappello ! ndr), e un rettangolo di gioco il cui terreno è simile ad un campetto di quartiere, massacrato quotidianamente da frotte di ragazzini e dalle intemperie invernali.
Mister Advocaat l'aveva annunciato; "PASSEREMO NOI !". E quindi dal 1° minuto si è visto che gli ucraini erano scesi in campo con la ferma intenzione di rifilare tre pappine ai nostri. In effetti, l'incontro ha visto i bianconeri spesso in difficoltà, ma la forza e l'orgoglio, abbinate a iniezioni di fiducia regalate soprattutto da Quagliarella in fase offensiva, hanno fatto resistere la squadra all'agonismo dello Zenit che non è riuscito ad affondare il colpo grazie ad una attenta fase difensiva per tutti i 90 minuti. L'Udinese quindi ha fatto il proprio dovere nell'arginare egregiamente le azioni di attacco della formazione di casa e nel controllare la gara con fruttuosi minuti di possesso palla, alternati a contropiedi veloci offerti dalla scopertura degli stessi datentori del titolo che doveveno forzare la partita a loro favore.
Il succo dell'incontro è questo, anche se l'apprensione, dopo il vantaggio al 34° e lo spauracchio del raddoppio con conseguenti supplementari, è stato scongiurato dall'accorta gara di tutta la squadra che ha mantenuto la ragione e la concentrazione fino al fischio finale. Certo ha dato più di una mano la sopracitata cecità dell'arbitro, ma ciò ci farà digerire ancora di più i torti subìti, o che subiranno i bianconeri da qui in avanti per opera dei direttori di gara, nostrani o internazionali che siano.
Un plauso quindi a tutta la squadra e alla società che ci hanno regalato questo splendido risultato che domani, speriamo, sia degnamente evidenziato a livello nazionale. Adesso attendiamo l'esito dell'urna di Nyon con serenità e vediamo dove ci porterà l'Europa il 9 Aprile per cercare di continuare a sognare una trasferta sul campo della finale, magari, stavolta, offerta di tasca propria dal nostro caro Direttore. GO UDINESE, GO!
Formazioni:
ZENIT: MALAFEEV, SIIRL( 25' st HUSZTI), TYMOSHCHUK, KRIZANAC, KIM DONG JIN, DENISOV, ZYRYANOV, FAYZULIN (25' st TEKKE), SEMSHOV, DANNY, POGREBNYAK. All: ADVOCAAT
UDINESE: HANDANOVIC, LUKOVIC (14' st ISLA), ZAPATA, FELIPE, PASQUALE, INLER, D'AGOSTINO, ASAMOAH, PEPE, QUAGLIARELLA, DI NATALE (41' st OBODO). All: MEZZINI (MARINO squalificato)
Cronaca:
6° Lukovic dal fondo destro crossa per la testa di Quagliarella che batte alto.
16° L'arbitro non vede un tocco di braccio di D'Agostino quasi sulla linea di porta dopo gli sviluppi di un angolo per lo Zenit. Sul contropiede Di Natale mette sulla testa di Quagliarella una palla che sfiora la traversa.
34° Passa lo Zenit con Tymoshchuk che dopo un batti e ribatti in area, di testa, insacca nonostante un tentativo estremo oltre la linea della porta di Handanovic.
37° Occasione per Fayzulin che conclude alto a tu per tu con Handanovic.
43° Incursione di Di Natale che centra rasoterra per Asamoah e manca l'attimo per colpire a rete
47° Danny pericoloso con un tiro da fuori area che finisce sul fondo.
48° Punizione di D'Agostino che di potenza centra. Sirl anticipa Di Natale ma rischia l'autorete.
64° Parata di Malafeev su conclusione al volo di Quagliarella.
68° Ancora Malafeev salva su incornata di Quagliarella.
80° Giocata in velocità di Di Natale che entra in area ma si fa recuperare da un giocatore russo che ribatte il tiro finale.
85° Ennesima incornata che va di poco a lato di Quagliarella su calcio d'angolo battuto da D'Agostino.
92° Inler, su imbeccata di Quagliarella, conclude debolmente e Malafeev spazza di piede.
TERRY MASERA
con la collaborazione tecnica di CARLO RINALDINI
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