
(in foto la chiesa di San Martino, eretta dai signori Villalta di Caporiacco, che sorge a poca distanza dal castello di Caporiacco)
Ha suscitato grande interesse, ed è stata giustamente ripresa dai media, la cerimonia celebrativa del 40. della fondazione del Consorzio salvaguardia castelli del Friuli Venezia Giulia, tenutasi domenica 14 dicembre nel Salone del Parlamento della Patria del Friuli.
Della stessa si era occupato il nostro giornale qui http://www.ilgiornaledelfriuli.net/2008/12/la-notizia-40-del-consorzio.html
Oggi siamo stati raggiunti da non poche telefonate con le quali amici e conoscenti ci chiedevano se il dott. Sergio Gelmi di Caporiacco fosse nostro padre, fratello, cugino o quant'altro.
Richiesta pienamente legittima perché, fino a qualche anno fa, la famiglia Gelmi di Caporiacco non ha avuto parte alcuna nelle vicende del Friuli, mentre ora sta assumendo un ruolo preponderante.
Che, tra l'altro, non può non farci piacere visto che è comunque veicolato il nostro cognome.
Per l'esattezza storica, va ricordato quanto segue (e con questo rispondo pubblicamente alle domande di tanti).
In quella che potremmo chiamare 'notte dei tempi', sicuramente all'epoca di Ottone II di Sassonia (deceduto nel 983), numerose famiglie nobili giunsero in Friuli al seguito dell'imperatore e furono infeudate.
Famiglie che certamente persero il loro cognome originario per assumere il predicato nobiliare di diverse località friulane, tra le quali "Villalta" e "Caporiacco", tutt'ora esistenti e munite di castelli.
Vi era certa stretta consanguineità tra queste due famiglie, se è vero che quando gli antichi di Caporiacco si estinsero, nel 1292 quattro figli di Detalmo di Villalta, capostipite di chi scrive, si insediarono nel castello di Caporiacco, prendendo a distinguersi con uno stemma diviso longitudinalmente a metà: alla sinistra Villalta, alla destra Caporiacco. Presero a chiamarsi semplicemente "di Caporiacco". La storia poi volle che ad estinguersi fossero i signori di Villalta, ma i signori di Caporiacco, dai quali chi scrive discende di sangue, non ricambiarono il favore. La famiglia Mattiazzo Gelmi, che si fa chiamare "Gelmi di Caporiacco", attuale proprietaria dei resti del castello, acquistato in tempi recentissimi dopo lo spaventoso sisma del 1976, non ha alcuna linea di consanguineità né con la famiglia Villalta, né con la famiglia di Caporiacco, stante che l'aggiunta al cognome "Gelmi" (rectius "Mattiazzo Gelmi") del predicato nobiliare "di Caporiacco" parrebbe forse frutto di un procedimento di adozione, peraltro previsto dal codice civile. Ma se fosse adozione, l'adottante avrebbe dovuto anteporre (e non posporre) al proprio cognome il predicato "di Caporiacco", ma così non è (cfr. artt. 291 e segg. codice civile). Il cognome risulterebbe allora, correttamente, "di Caporiacco Mattiazzo Gelmi" e non questo strano "Gelmi di Caporiacco".
Mentre i Villalta e i Caporiacco hanno nobiltà risalente al Sacro Romano Impero, la nuova e recente famiglia "Mattiazzo Gelmi - di Caporiacco", alla quale va comunque riconosciuto il merito di aver inteso preservare l'antico maniero, acquistando i resti in vista di un prossimo restauro, fa il suo ingresso sulla scena nobiliare italiana soltanto il 14 luglio 1973 con provvedimento di concessione di nobiltà del re d'Italia esiliato Umberto II di Savoia che qui di seguito riportiamo, traendolo peraltro dal sito internet http://www.cnicg.net/umberto.asp
14 luglio (1973) - MATTIAZZO GELMI - di CAPORIACCO Francesco Maria, Sergio Ugo, e Marina Lavinia, maritata Morrison Atwater (personale), concessione Conte (mpr)
Naturalmente abbiamo le nostre personali ragioni per non onorare un re esiliato Savoia e i suoi attuali eredi che con la storia del Friuli nulla ha avuto a che fare, posto che le famiglie castellane feudali friulane hanno un proprio riferimento nobiliare nel Sacro Romano Impero e, successivamente, nella Serenissima Repubblica di Venezia. Non già nel recentissimo Regno d'Italia, intervenuto quando la famiglia di Caporiacco aveva oltre 700 anni di storia documentata.
Chiarita opportunamente la situazione, con l'occasione informo i nostri lettori che ho in animo di pubblicare un ponderoso corpus di studi storici riguardanti la famiglia di Caporiacco, realtà diversa da chi da poco ha iniziato a usare il predicato "di Caporiacco".
Cià farò in occasione del 900. anniversario del primo documento scritto in cui la famiglia (e di conseguenza il toponimo Caporiacco) compare.
Il documento risale al 1112 e cita Federico di Caporiacco il quale compie determinati atti giuridici e fa comparire così la famiglia di Caporiacco, in realtà di gran lunga pre-esistente, nella storia documentale.
Alberto di Caporiacco
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