
A tutto Tondo.
Renzo Tondo è di Forza Italia, anzi: del Popolo delle Libertà, ma le radici non si dimenticano ed ecco che il presidente della Regione è chiamato a commemorare, con una orazione, Loris Fortuna, che trova posto nel cimitero di Udine nello spazio dedicato ai cittadini benemeriti.
Ricorre l'anniversario della morte del politico friulano (per l'esattezza il 23.mo, essendo scomparso il 5.12.1985) e agli organizzatori della commemorazione non è parso vero di poter... piantare una bandierina, 'rivendicando' in un certo modo il presidente della Regione quale socialista.
Per parte nostra ci riteniamo in diritto, da giornalisti, di dare un consiglio a Renzo Tondo: non stia con tutti, non si lasci travolgere da una sindrome di onnipotenza e da una sorta di volontà di coprire tutto e tutti con 'il manto della Vergine vittoriosa alle elezioni'.
Abbiamo l'impressione che Tondo giochi a fare da contrasto a ciò che fu Illy, ma invece a Illy assomiglia in modo preoccupante.
Con l'unica differenza che Illy se ne stava chiuso nella propria torre d'avorio, circondato da fidati amici e contattato dai poteri ai quali Illy serviva. Tondo spazia a 360°, va ovunque, con il risultato di ritrovarsi senza tempo a disposizione per "coprire" ogni avvenimento. E magari si dimentica dei veri amici, quelli che gli sono stati accanto in tempi in cui nessuno era disposto a scommettere su una sua vittoria nemmeno un centesimo bucato.
Ma, conseguita la vittoria, così come Illy si compiaceva di sè, abbiamo anche la sensazione che pure Tondo si stia compiacendo un po' troppo di se stesso, accumulando incarichi e non sapendo dire di no, non declinando gentilmente l'invito.
In questo caso l'orazione per Fortuna avrebbe potuto farla persona che, ancor oggi, si sente autenticamente socialista e continuatore di quelle tradizioni.
Era un invito che poteva e doveva essere declinato. Non si può essere presidente di tutte le parti politiche. La confusione va evitata.
Scaltri invece i socialisti friulani ad avere in qualche modo "compromesso" Tondo.
Dopo avergli presentato una lista "contro" alle ultime elezioni regionali (p.s.: bocciata dall'Ufficio elettorale).
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