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venerdì 5 dicembre 2008

IL SERVIZIO. UDINE AL CONTRATTACCO.


Sembra assurdo, ma la bandiera dell'udinesismo è finita nelle mani di un carnico, conterraneo del presidente della Regione.


Honsell, troppo preoccupato a giustificare le sue frequentazioni con Volpe Pasini, ad offrire panem et circenses alle orde croate (i tifosi della Dinamo Zagabria) riempiendole di pane, formaggio, prosciutto e vino ritenendo in tal modo di ammansirli e a impiantare un ridicolo simulacro di albero di Natale in piazza Duomo, si è fatto rubare il tempo da Giovanni Da Pozzo, presidente della camera di commercio di Udine.


Da Pozzo lamenta che, cassando Innovaction, la Regione ha di fatto dirottato investimenti pubblici altrove, posto che Innovaction era realizzata a Udine.


Ora, indipendentemente dal giudizio che si possa dare su Innovaction che - a nostro avviso - non aveva alcun impatto sull'opinione pubblica fatta di cittadini medi, ma serviva soltanto a poche persone per mostrare medagliette e gonfiare il petto (intascando naturalmente qualche contributo), Da Pozzo ha pienamente ragione.


E' inutile affermare il contrario: questa regione è posticcia ed è divisa e mai sarà unita. Lo sarà solo amministrativamente, fin quando l'attuale assetto deciso dai padri costituenti, terrà. Udine, Gorizia, Pordenone e Trieste continuano ad essere gelose dei propri riferimenti territoriali e a tirare la coperta (sempre e solo economica a beneficio degli amici degli amici, in quanto non si parla mai di "risultati", di "prestigio" e di "ricadute sui normali cittadini") dalla loro parte.


Ma purtroppo anche il Friuli è incapace di fare un ragionamento di tipo unitario.


Lo testimoniano le faide tese a strappare a un esponente della provincia di Pordenone la carica di presidente della Fondazione Crup. Il Friuli, in buona sostanza non esiste e si continua a guardare alla carta d'identità di un individuo, soprattutto alle voci "nato a" e "residente a".


In ogni caso sposiamo il ragionamento di Da Pozzo, ma semplicemente perché continueremo a ripetere sino alla noia, che Trieste con questa regione non c'azzecca.

La Regione doveva essere la Regione Friuli e francamente non abbiamo ancora cessato le speranze che lo possa un giorno diventare.

Udine, Gorizia e Pordenone, però, con i loro comportamenti municipalisti, fanno di tutto perché ciò non avvenga.


Un bravo comunque a Da Pozzo perché andare contro Trieste (nell'interesse, peraltro di Trieste, che deve avere una propria autonomia e smetterla di rompere e ingerirsi nelle problematiche di un territorio, il Friuli, che le è totalmente e storicamente estraneo) è sempre fatto meritorio.


Riportiamo qui di seguito il servizio del "Messaggero Veneto".
Si noti peraltro l'astuzia del quotidiano udinese nel mettere in evidenza le posizioni di Honsell e Compagno, notoriamente schierati a sinistra, in maniera di tentare di mitigare la presa di posizione di petto di Da Pozzo a cui gli altri, eventualmente, paiono essersi semplicemente accodati.

VENERDÌ, 05 DICEMBRE 2008

Pagina 10 - Regione

Il sindaco Honsell: «Sono preoccupato chiederò chiarimenti» Il rettore Compagno: «Era già diventata internazionale»

Fondi Innovaction a Trieste, Udine si ribella

Appello di Comune, Provincia, Camera di commercio e ateneo: scippo ingiusto

POLEMICA SULLA NUOVA BIENNALE

Categorie e istituzioni del capoluogo friulano chiedono il dietrofront alla giunta Anche il leghista Fontanini contesta la giunta Tondo: decisioni da prendere insieme

UDINE. «Prima di pensare ad altre iniziative, come la Biennale delle idee a Trieste, è opportuno fermarsi e programmare insieme», perché «una Fiera come Innovaction non si cancella con una posta in bilancio». Le categorie friulane bocciano la decisione della giunta regionale di tagliare dalla Finanziaria 2009 la fiera udinese dedicata all’innovazione. Ed è polemica il giorno dopo la discussione in commissione in consiglio regionale, che ha messo in evidenza il taglio a favore della Biennale delle idee a Trieste.Innovaction «è nata a Udine, città dell’innovazione, per volontà delle imprese, dell’università e del territorio», ha detto ieri il presidente della Camera di commercio di Udine Giovanni Da Pozzo, assieme ai rappresentanti delle categorie e al presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini. «È legittimo che la Regione decida nuove strategie», ha aggiunto Da Pozzo; ed «è assodato che occorrano sinergie con Trieste, centro nevralgico per la ricerca, capisco pure che ci siano problemi di bilancio. Tuttavia - ha concluso - prima di pensare ad altre iniziative è opportuno fermarsi e programmare insieme». Ma anche il sindaco di Udine Furio Honsell e il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini sostengono Da Pozzo. E cosí l’ex rettore e primo cittadino di centro-sinistra del capoluogo e il presidente leghista si sono uniti in un coro bipartisan: «È uno scippo in piena regola – hanno attaccato – e non possiamo accettarlo». Honsell intende contattare i vertici di Udine e Gorizia fiera, mentre Fontanini telefonerà a Tondo per capire cosa sta succedendo. «Avevamo deciso di fermare per un anno la manifestazione un po’ per limitare le spese in un momento non facile per l’economia – spiega Fontanini -, un po’ perché volevamo rilanciare Innovaction con una nuova veste e una cadenza biennale perché non si può certo pensare di essere innovativi ogni cinque minuti». Ecco perché l’annuncio della Biennale delle idee a Trieste ha colto di sorpresa, facendolo sobbalzare, anche Fontanini. «Sono rimasto senza parole – ammette -, ogni volta che interviene l’assessore Rosolen ci sono novità di cui nessuno era a conoscenza. È una sorpresa continua». Ma questa sorpresa non è piaciuta. «Nemmeno per sogno – conclude – prendiamo atto della volontà di trasferire la fiera a Trieste, ma è una cosa che non va bene, è uno scippo sul quale chiederemo chiarimenti anche a Tondo». Preoccupato anche il sindaco Honsell: «Sono stato uno dei piú strenui difensori della manifestazione già quando si parlava soltanto di modificarla facendola diventare biennale perché cambiare un’iniziativa di grande successo con l’obiettivo di migliorarla va bene, ma stravolgerla senza motivo mi sembra assurdo. Io nel mio comune cerco di fare innovazione ogni cinque minuti figuriamoci cosa si può fare in un anno. Adesso poi veniamo a scoprire che non soltanto la fiera sarà biennale, ma di fatto ci verrà sfilata da Trieste. È una cosa che mi lascia molto perplesso e anche preoccupato anche perché stiamo parlando di un’iniziativa in grado di attrarre migliaia di giovani e di promuovere al meglio l’immagine del Friuli Venezia Giulia. Chiederò al più presto un chiarimento forte al presidente e al direttore della fiera». Critico pure il rettore dell’ateneo friulano, Cristiana Compagno: «InnovAction era già, di fatto, anche una fiera internazionale delle idee. Basti pensare in particolare alla Square of ideas, la Piazza delle idee, luogo elettivo di incontro di talenti, di idee e progetti imprenditoriali e tecnologici innovativi. Se le risorse sono scarse – sottolinea il rettore -, credo che non possano essere distribuite in modo da non valorizzare o utilizzare quanto già faticosamente costruito con Innovaction, che era organizzata con l’apporto ed entro una complessa regia unitaria tra le università regionali, i parchi scientifici e le associazioni delle categorie economiche tutte». (p.mo. e c.r.)

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