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mercoledì 10 dicembre 2008

IL SERVIZIO. FURLANICATION - prime part


GAY = gaiarin


In Comun di Udin e àn un asesor gaiarin.

Gaiarin no à nue a ce fà cun Gallerini, ex asesor dal Comun di Udin.

Ven a stai che a Gaiarine, Comun atualmentri te province di Trevis, e podares jessi fiorente la coltivatsion di fenoi.

La pizza e je un plat di mangjà une vore gaiarin.

Iar e je vignude a cjase me fie e mi à dite: "O soi gaiarine parcè che el profesòr mi à metût un biel voto."

Rispueste de mame a la fie: "No sta permetiti di dì chês peraulatis. Dîs che tu sês contente, no gaiarine, se no ti mandi a Gaiarine a fa lis vacancis di Nadâl sintint Furlanication a la radio dut el dì cussì tu deventis stupide dal dut."
Tornando seri.
Non tutti sanno che:
La scarsa conoscenza delle origini del movimento gay da parte della generazione più giovane di omosessuali, ha favorito la diffusione negli Usa di una leggenda urbana secondo cui gay nascerebbe come acronimo (cioè sigla) delle parole Good As You ("buono/valido quanto te"), che sarebbero state utilizzate, per la prima vollta, attorno agli anni venti del secolo scorso, in California, in una manifestazione di omosessuali.
Questa spiegazione è del tutto fantasiosa, e come si è visto non ha nulla a che vedere con le reali origini della parola e dell'uso.
Ciononostante in Italia questa sigla è stata utilizzata come titolo d'uno spettacolo teatrale, oltre che di una trasmissione televisiva settimanale romana mirata ai gay.
La radice di questa parola è quella dell'antico francese (più esattamente, provenzale) gai: "allegro", "gaio", "che dà gioia" (come "lo gai saber", "la gaia scienza", che per i trovatori è la scienza d'Amore) che passò in inglese come gay. In questa lingua la parola acquisì nel Settecento il senso di "dissoluto", "anticonformista" (come in "allegro compare").
Il significato peggiorò ancora nell'Ottocento, fino a voler dire "lussurioso", "depravato". Ecco perché, nell'Inghilterra dell'Ottocento, una gay woman era "una donnina allegra" cioè una prostituta, mentre una gay house (letteralmente "casa allegra") era un bordello. La connotazione omosessuale della parola, in questa fase, non era ancora presente.
La connotazione dell'omosessualità si ha solo nell'inglese parlato negli Usa, prima del 1920, anno dal quale iniziano a moltiplicarsi le attestazioni dell'uso di gay col significato di omosessuale (riferito ai soli uomini, e non senza un beffardo parallelo con la gay woman), anche nel gergo della sottocultura statunitense.
Negli anni '30 il termine "gay" era già compreso dalla massa dei parlanti americani col senso di "omosessuale": lo rivela un film del 1938, Susanna, nel quale l'attore Cary Grant è sorpreso, per un malinteso comico, in vesti femminili. A chi gli chiede il perché, risponde stizzito: "Because I just went gay all of a sudden", "Perché sono appena diventato gay tutto d'un tratto!".
Il "grande salto" nell'uso di questo termine avvenne comunque solo nel 1969, con la nascita negli Usa del nuovo movimento di liberazione omosessuale. I nuovi militanti rifiutarono i termini usati fin lì, come omosessuale e soprattutto omofilo. Non volendo più essere definiti con le parole usate dagli eterosessuali, spesso ingiuriose, la comunità omosessuale scelse di auto-definirsi (come già avevano fatto i neri, che avevano rifutato negro preferendogli black) usando un termine del loro stesso gergo, cioè appunto gay. Era nato il Gay Liberation Front (GLF), abbreviato in Gay lib.
Sull'esempio americano, gay si diffuse nel mondo ovunque esistesse un movimento di liberazione omosessuale.
La diffusione in Italia di questa parola attraverso il movimento di liberazione gay, dal quale passò al linguaggio generale, data dal 1969-1971. Non senza qualche protesta iniziale in Piemonte, dove sono diffusi[1] i cognomi, di origine provenzale, "Gay" e "Gai".
Dal significato originario di "omosessuale orgoglioso e militante" (contrapposto all'"omosessuale" vecchio stile) oggi gay è passato a indicare semplicemente la persona omosessuale in quanto tale, indipendentemente dalle sue idee politiche.
Del tutto corretta, etimologicamente, la traduzione proposta dai dotti autori di Furlanication, secondo i quali gay = allegro, gaio e quindi "gaiarin", con involontario effetto comico stante l'esistenza di un comune limitrofo al Friuli di nome Gaiarine.
Oltretutto non tenendo conto del comune sentire secondo il quale il gay è definito comunemente in friulano, in termine spregiativo, "fenoli" o "orele".
Fa parte di una cultura del friulano rude, lavoratore e virile mantenere le distanze nei confronti della persona omosessuale.

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