UDINE E LA SUA PERIFERIA – 1^ PARTE
Quando un segnale di cambiamento visibile per la periferia? Durante la campagna elettorale la periferia fu al centro di numerosi dibattiti, dai piccoli interventi fino ai lavori più grossi che interessavano le varie ex circoscrizioni e il suo hinterland. Per citare alcuni esempi, quella est (San Gottardo-Laipacco) una tra le più grandi circoscrizioni di Udine, durante questi mesi non ha visto nessuna inversione di tendenza. Una delle vie più trafficate e conosciute dopo via Cividale è via del Bon e purtroppo non gode di tanto interesse, il manto stradale è sistematicamente rifatto a pezzi ed in alcune parti continua ad avere forme strane e in parte dissestato. Nella parte finale direzione Cividale è privo di segnaletica orizzontale e quella esistente è quasi invisibile. Per la metà della sua lunghezza risulta totalmente assente di marciapiedi, aumentando così il pericolo di incidenti per chi si accinge a percorrerla a piedi Nella parte opposta tra via dello Stella, via Livenza, strade, seppur interne, sono dissestate, piene di buche e da anni aspettano interventi risolutivi. Il caso più emblematico è via Tagliamento dove sistematicamente la pioggia crea pericolosissime voragini. Per quando riguarda i pochi parchi della zona, utili come momenti d’incontro e di svago per i bimbi, sono trascurati, per citarne uno tra il più visibile e il più grande è l’area verde Emilio Salgari di via del Bon, lasciata all’inventiva di tutti, specie dei ragazzi. Se per certi versi i più piccoli hanno una struttura in medio stato di conservazione, i più grandi si trovano ogni giorno ad avventurarsi in partite di basket e di calcio tipiche delle “favelas” di Rio de Janeiro. Il campetto di basket è in cemento ed i canestri sono rotti, e di lì a poco uno strano rettangolo di gioco, sterrato e misto erbacce con due porte sgangherate, oltretutto pericolose e non vincolate con le reti ridotte a brandelli. Beh, questo è quello che oggi succede a Udine, a volte sembra di vivere in dimensioni e realtà diverse, totalmente opposte, come se lo sbilanciamento di un luogo o di una zona trovi l’equilibrio in un altro luogo o in un'altra parte della città, con capacità di auto-bilanciarsi. La periferia, come da sempre, reclama interventi. Non esiste nessuna città al mondo in cui, per arrivare ad osservare ed ammirare le bellezze del centro storico, non obbligatorio passare attraverso la periferia, ed è proprio quest’ultima se resa bella, vivibile ed attraente che creerà i presupposti per cittadini e i turisti per meglio gustarsi ed appassionarsi al centro della città.
VINCENZO TANZI
(In foto un particolare dell'area verde Emilio Salgari di via del Bon)
Nei prossimi giorni sarà realizzato un link intitolato Udine e la sua periferia attraverso il quale si potranno visionare tutte le foto realizzate dal nostro collaboratore Vincenzo Tanzi.
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