
(in foto Mercedes Bresso, presidente regione Piemonte)
Con termine calcistico la si definirebbe una ripartenza, un contropiede.
Quella sagace manovra che con tre tocchi al massimo ti porta al cospetto del portiere. Affannato, in fibrillazione, pronto ad essere uccellato dalla veloce punta diretta verso la rete.
La punta è Mercedes Bresso, una signora di 64 anni nata a Sanremo, presidente della Regione Piemonte. Docente universitaria presso il Politecnico di Torino, è eletta nel 1985 consigliere regionale del Piemonte come indipendente nelle liste del PCI. Successivamente compie la trafila d'uso e passa, internamente, al PDS e ai DS. Riconfermata nel 1990 in consiglio regionale, nel 1994 diviene assessore alla pianificazione territoriale e ai parchi.
Dal 1995 al 2004 la troviamo Presidente della Provincia di Torino.
Breve parentesi come parlamentare europeo (eletta nel 2004 con la lista Uniti nell'Ulivo), lascia l'incarico nel 2005 eletta Presidente della Regione Piemonte, carica che ricopre ancor oggi.
Che Mercedes sia una signora veloce lo vedi dal nome.
Apre le porte alla famiglia Englaro e si dichiara pronta ad aprire le porte di istituti regionali al fine di concedere la 'buona morte' a Eluana.
Ovvero fa ciò che non è riuscito a fare Renzo Tondo, di centrodestra. Carnico. Come Beppino Englaro.
Ormai lo scontro è diventato politico. Tondo è stato imprudente. Partito con una fuga in avanti prima, si è impappinato nel dribbling scaricando la palla a un mediano dai piedi di legno, ovvero alla Casa di cura Città di Udine, la quale prima ha cercato di puntare verso la porta e poi è rimasta tramortita dal tackle imperioso del ministro Sacconi.
L'arbitro gli ha mostrato il giallo, tant'è che è iscritto nel registro degli indagati per 'atto dovuto', ostacolando - così si dice - la sentenza della Corte di cassazione che spalancava la porta alla 'buona morte' per Eluana.
Ma Tondo, uomo di centrodestra, è finito in panchina, sostituito. E neanche tra gli applausi. Tra l'indifferenza del pubblico. Una punta che ha paura a puntare il portiere, che teme di entrare in rotta di collisione con la parte politica che lo designò avversario del faraone Illy quasi un anno fa.
Forse è questione di piccolezza (Friuli tarchiatello nei confronti del più strutturato Piemonte), forse è solo lotta politica. Forse è solo questione di sfere. No, non stiamo parlando di attributi, stiamo parlando di alte sfere, ossia la capacità di infischiarsene di ciò che pensano le 'alte sfere', per Tondo il Gotha del Pdl, Berlusconi in testa. Vicino Renzo al Silvio, ma ancora più vicino al Silvio si è dimostrato Sacconi. Questione di posizioni.
La Mercedes, invece, ingrana la marcia e se ne infischia. Sola contro il Governo. Sarà forse perchè il suo partito è all'opposizione e non ha nulla da perdere ad andare a 200 l'ora ad uno scontro frontale contro Sacconi?
Gli Englaro? Lasciatecelo dire. Si fanno usare. Invece di fare pernacchie allo Stato italiano, avendo portato - già da tempo - Eluana in Olanda, Belgio o Svizzera (abbiamo fatto tre nomi, ma ci sono altri stati che hanno una legislazione ad hoc, senza bisogno di attendere il defatigante responso degli ermellini della Cassazione), dopo aver bussato a Nordest, ripiegano a Nordovest.
Come nel gioco del calcio. Nel primo tempo tiri da una parte. Nel secondo dall'altra.
Comunque vada, ci siamo assicurati altre trasmissioni televisive, da Porta a porta a Matrix.
Il Friuli Venezia Giulia? Il suo presidente? Abbozzeranno entrambi. Tanto siamo abituati ad essere grigi e modesti.
1 commento:
Lasciamo veramente perdere il dolore della famiglia, la quale non mi pare essere che marginalmente argomento di questo articolo, concordo sulla piccolezza dei nostri politici regionali, che ancora una volta, l'ennesima, non fanno che piegarsi alle volontà romane o milanesi delle sedi nazionali di partito. Orrendo soprattutto da una giunta che vede una grossa partecipazione di un partito, la Lega, che si ammanta di autonomismo e di indipendenza (ma l'autonomia non dovrebbe essere in primis di giudizio? e l'indipendenza nelle scelte). Un esempio orrendo della pochezza della nostra classe politica.
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