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martedì 20 gennaio 2009

IL SERVIZIO. UDINESE-SAMPDORIA DI COPPA ITALIA DOMANI ALLE 18 AL FRIULI. (ARTICOLO di GIAMPAOLO SAVONITTI)




Siamo belli, dunque deturpiamoci….

Avrei preferito parlare degli alpini, della Carnia, della polenta, o del prosciutto. Della “brovade” e del “muset”, della gubana, di Cividale, di San Daniele, di Duino o delle stelle alpine. Del Tagliamento, del Natisone o dell’Isonzo. Della Grappa, del Tocai, del Refosco, o del Picolit. Purtroppo, in questo momento, mi han chiesto di parlare di calcio e quindi, UDINESE.
Sabato 27 settembre 2008 17:55 ore, Stadio Friuli. Gli sguardi dei tifosi della curva nord dicono tutto. Si è arrivati fin qui con il cuore in gola. Quagliarella non è andato alla Roma. Anche Di Natale ha deciso di rimanere nella squadra allenata da Marino. E in più avevamo appena comprato Sanchez (el niño maravilla).
Tutti erano nell'attesa di quel momento là. Si inaugurava il campionato di serie A 2008/2009, e lo si faceva nientemeno che a Udine. Non sembrava più la squadra del nordest di una volta. Quella che vendeva i fuoriclasse al primo offerente. Non sembrava neanche il solito campo che servì da “allenamento” a tanti calciatori per poter esprimere le loro qualità su diversi campi di calcio internazionale. Sembrava pure che l’argomento “Serie B” sarebbe entrato nell’oblio almeno per qualche anno…
Siamo partiti benissimo. Sul campo si vedeva che la squadra ci stava. Che le aspirazioni per questo campionato erano molto diverse da quelle precedenti. Si poteva ammirare un gioco di primo livello. Sembrava una squadra al completo. Pronta per giocarsela su tre fronti (Campionato – Coppa Uefa – Coppa Italia). Felipe e Zapata erano pronti al rientro. Tutto era rosa e tuttavia non si parlava mai dell’Udinese. I giornali dedicavano soltanto qualche riga del tipo “l’Udinese vola” e basta; le trasmissioni tv della domenica sera parlavano della squadra soltanto verso l’una di notte e non dicevano un gran che.
Ed è qui che si rientra nel solito cerchio. La stampa inizia a parlare di noi. Inizia a sproloquiare come fa al solito in questi casi. Si parla di stanchezza. Si parla della cattiva campagna acquisti e della cattiva gestione di Giampaolo Pozzo. Le solite voci di corridoio giungono a noi da tutti i mezzi possibili. Si dice che il centrocampo non è mai riuscito a riposarsi visto che Inler, D’Agostino e Isla hanno giocato quasi tutte le partite e che Obodo e Tissone non sono stati mai al cento per cento della condizione fisica. È da qualche giorno che il Paron Pozzo non fa altro che dire che “alcuni si sono montati la testa”. Se mal non ricordo, dopo la partita contro la Roma ha perfino detto che nello stadio Friuli c’erano delle telecamere di altissima qualità, le quali non si potevano paragonare con quelle che usava la Rai per analizzare la moviola.
Io vi propongo soltanto di essere fiduciosi e di credere in questa squadra. La qualità c’è ed è tanta. Condivido con altri tifosi. L’Udinese non sta giocando da Udinese. Non è questa la squadra che abbiamo visto all’inizio del campionato. Dopo il 2-2 con il Genoa tutto è cambiato. Anche in quella partita l’Udinese è stata poco aggressiva e parecchio ingenua.
Dobbiamo dimenticare quel che è successo finora e ripartire da zero. Si deve scendere in campo con umiltà e con grande freddezza. Domani alle 18, allo stadio Friuli, ci sarà la Sampdoria in Coppa Italia. Un rivale durissimo che conosciamo bene. Mi auguro che lo stadio sia pieno e che si possa chiudere questa onda negativa iniziata a Udine contro il Genoa. FUARCE UDIN.

GIAMPAOLO SAVONITTI

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