
Riportiamo da "Messaggero Veneto"
GIOVEDÌ, 04 DICEMBRE 2008
Pagina 4 - Udine
Tinti di rosa anche i quadri delle cancellerie e la presidenza dell’Ordine degli avvocati. Ultimo fortino degli uomini togati resta la magistratura giudicante
La giustizia friulana nelle mani delle donne
Appartengono al gentil sesso il presidente del tribunale e otto sostituti procuratori su dieci
di LUANA DE FRANCISCO
Donna il presidente del tribunale, donne otto sostituti procuratori della Repubblica su dieci, donna il presidente dell’Ordine degli avvocati: la giustizia friulana si tinge sempre più di rosa. A mantenere lo scranno, per il momento, restano soltanto i giudici, ancora in maggioranza uomini, anche se nelle cancellerie è il genere femminile a prevalere.
Sarà l’arrivo del nuovo presidente del tribunale di Udine, Alessandra Bottan, a confermare la tendenza. Attesa per mercoledì prossimo, occuperà il posto lasciato vacante alla fine dello scorso mese di gennaio da Edoardo Cola e temporaneamente affidato, guarda caso, proprio a una donna, il presidente di sezione Marina Job (a sua volta subentrata in luglio al giudice Pier Valerio Reinotti). Una carriera, la sua, passata già attraverso incarichi di tutto rispetto: ultimo in ordine di tempo, la presidenza del tribunale per i minorenni di Trieste. Ai piani alti dello storico edificio di largo Ospedale vecchio, da quattro mesi, anche l’attività dirigenziale è stata affidata a una donna: il primo dirigente si chiama Michela Consoli, arriva dal tribunale di Gorizia ed è stata designata dal ministero della Giustizia per raccogliere l’eredità che fu di Felice De Martino.Nella lunga fase d’interregno, la responsabilità della sede giudiziaria udinese era stata affidata ancora una volta a una donna: Liliana Bassignana, dirigente della cancelleria fallimenti. L’unico fortino che ancora resiste all’“assalto” in rosa è quello della magistratura giudicante, dove per ora a rappresentare il gentil sesso sono soltanto i giudici Francesca Feruglio e Carla Missera (oltre a Maria Rosa Persico, temporaneamente “distaccata” in altra sede).A poche centinaia di metri di distanza, nel palazzo di via Lovaria dal quale ogni giorno partono i pm diretti in tribunale, si respira un’aria non meno femminile. Tra nuovi arrivi, sostituzioni e trasferimenti, i sostituti procuratori di sesso maschile sono rimasti soltanto due, oltre al procuratore capo Antonio Biancardi. Alle due “colonne” Maria Grazia Zaina e Claudia Danelon, si sono via via aggiunte le colleghe Claudia Finocchiaro, Barbara Loffredo, Maria Caterina Pace, Alessandra Burra, Lucia Terzariol e Viviana Del Tedesco. E non è detto che il divario di genere non si approfondisca ancora di più, visto che il recente trasferimento di Luigi Leghissa e Giancarlo Buonocore non è ancora stato “reintegrato”.Sempre più magistrati in tailleur, dunque, ma non solo. Sull’altro banco, nelle vesti di difensori, cresce anche il numero degli avvocati donna. Nè potrebbe essere altrimenti, visto che da gennaio a guidare l’Ordine è stata eletta propria una di loro: Silvia Pajani, la prima rappresentante del gentil sesso nella storia forense friulana.
Sarà l’arrivo del nuovo presidente del tribunale di Udine, Alessandra Bottan, a confermare la tendenza. Attesa per mercoledì prossimo, occuperà il posto lasciato vacante alla fine dello scorso mese di gennaio da Edoardo Cola e temporaneamente affidato, guarda caso, proprio a una donna, il presidente di sezione Marina Job (a sua volta subentrata in luglio al giudice Pier Valerio Reinotti). Una carriera, la sua, passata già attraverso incarichi di tutto rispetto: ultimo in ordine di tempo, la presidenza del tribunale per i minorenni di Trieste. Ai piani alti dello storico edificio di largo Ospedale vecchio, da quattro mesi, anche l’attività dirigenziale è stata affidata a una donna: il primo dirigente si chiama Michela Consoli, arriva dal tribunale di Gorizia ed è stata designata dal ministero della Giustizia per raccogliere l’eredità che fu di Felice De Martino.Nella lunga fase d’interregno, la responsabilità della sede giudiziaria udinese era stata affidata ancora una volta a una donna: Liliana Bassignana, dirigente della cancelleria fallimenti. L’unico fortino che ancora resiste all’“assalto” in rosa è quello della magistratura giudicante, dove per ora a rappresentare il gentil sesso sono soltanto i giudici Francesca Feruglio e Carla Missera (oltre a Maria Rosa Persico, temporaneamente “distaccata” in altra sede).A poche centinaia di metri di distanza, nel palazzo di via Lovaria dal quale ogni giorno partono i pm diretti in tribunale, si respira un’aria non meno femminile. Tra nuovi arrivi, sostituzioni e trasferimenti, i sostituti procuratori di sesso maschile sono rimasti soltanto due, oltre al procuratore capo Antonio Biancardi. Alle due “colonne” Maria Grazia Zaina e Claudia Danelon, si sono via via aggiunte le colleghe Claudia Finocchiaro, Barbara Loffredo, Maria Caterina Pace, Alessandra Burra, Lucia Terzariol e Viviana Del Tedesco. E non è detto che il divario di genere non si approfondisca ancora di più, visto che il recente trasferimento di Luigi Leghissa e Giancarlo Buonocore non è ancora stato “reintegrato”.Sempre più magistrati in tailleur, dunque, ma non solo. Sull’altro banco, nelle vesti di difensori, cresce anche il numero degli avvocati donna. Nè potrebbe essere altrimenti, visto che da gennaio a guidare l’Ordine è stata eletta propria una di loro: Silvia Pajani, la prima rappresentante del gentil sesso nella storia forense friulana.
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