
Nessun politico come Ferruccio Saro è capace di mescolare (più propriamente andrebbe usato il termine dialettale 'misciare') quotidianamente una certa sostanza che non nominiamo, creando capolavori politici, ovvero intese tra soggetti che avevan tra loro baruffato oppure non si parlavano.
Da questa che indubitabilmente è un'arte, Saro trae l'essenza stessa del suo contare politico.
Saro conta in quanto è un vulcano di idee: realizza situazioni politiche per poi cominciare a disfarle il giorno dopo e crearne delle nuove e, in questa situazione, galleggia.
Non galleggerebbe se i suoi interlocutori smettessero di ascoltarlo e restassero, come si suol dire, sulle loro posizioni, ma pare che quel giorno sia ancora lontano a venire.
L'ultimo capolavoro di Saro, nella lotta ingaggiata contro Honsell e che data già dalla vigilia del ballottaggio elettorale delle ultime comunali, è l'aver irretito la rettora Compagno (che a noi appare in stato confusionale, dopo aver aperto le porte dell'Università di Udine a Sabina Guzzanti).
La Compagno, dopo aver utilizzato Honsell dal quale si è fatta aprire le strade per il rettorato, ora si strappa le vesti dicendo di aver trovato una situazione economicamente tutt'altro che florida e facendo da spondina a Saro (che ha tenuto una conferenza stampa sull'argomento della quale abbiamo trattato).
Ma come? La Compagno dove viveva? Sulla luna? Ambendo al rettorato non si era accorta di questa situazione contabile di bilancio? Non aveva visto le carte? Non aveva forse collaborato con il rettore Honsell?
Misteri.
Il riposizionamento appare quindi in atto sotto la regia di Saro, ma noi non riusciamo a capire per quale motivo si tenti di demonizzare e di combattere Honsell che si sta incartando da solo in un vuoto "non fare".
Probabilmente l'uomo, tutt'altro che stupido, ha già capito che la professione di sindaco non è a lui acconcia e vedrete se non sarà così: lo troveremo candidato del Partito democratico alle prossime elezioni europee con l'assicurazione di una elezione.
Sarà dal suo nuovo seggio di Strasburgo (con un Comune di Udine nuovamente alle urne e il centro-destra impreparato senza uno straccio di candidato decente) che Honsell esalterà le magnifiche sorti e progressive della città dell'eccellenza, mentre noi ci beccheremo un'altra volta come sindaco Sergio Cecotti o, in alternativa, la moglie Magda Uliana.
Profezie le nostre? Vaneggiamenti? Staremo a vedere.
11 commenti:
I risultati del gran tessitore che sembrano di secondo piano, sono in realta obiettivi da tempo, oggi risponde a Honsell e diventa primo difensore dell'Ateneo Friulano mentre a Trieste sembrano scordarselo: la faccia ne esce bene l'ateneo vedremo.
I feroci leoni dosano energie attaccando gnu rimasti indietro dal branco per abbeverarsi o altre funzioni corporali.
In questo caso, lo gnu è anche vissuto in uno zoo universtitario e poco avezzo alla savana.
Ne consegue che allo spettacolo della caccia si affianca un famoso detto Masai: "l'è mase facil dai ju au un gnu che al caghe".
Ho trovato davvero interessante il suo articolo ma la domanda sorge spontanea:"il soggetto di discussione è Saro o l'insieme deve suonare come attacco di scarsa sostanza oggettiva nei confronti del professor Honsell?".
Il politico Saro inquieta per le proprie posizioni intelletuali inerenti al mondo universitario udinese,partendo dall'assunto che non risulta-sperando nella smentita- che tale politico sia neppure laureato (l'insieme è assai greve come di un astemio in una cantina tra sommelier e bottiglie pregiate!).Mancano le "silenziose parole come foglie d'erba" del professor Cecotti.
Upata da Cordenons
Complimenti per la "censura".
Essere pubblicati da lei non è detto che possa risultare una sorta di complimento.
Caro autore non sia troppo arrabbiato con il professor Cecotti;quali strumenti migliori se non l'eloquente silenzio e la corsa per allontanarsi il più rapidamente possibile con fisico e mente da certa squallida mediocrità?
Devo una risposta all'estensore del terzo e del quarto commento, che si firma (peraltro solo nel terzo), "Upata da Cordenons".
Peraltro, postando il terzo commento, dovrebbe essergli comparso un messaggio indicante la necessità di moderare il commento.
Ossia il commento è pubblicato previa lettura da parte dell'amministratore del sito internet.
Stizzito, il nostro commentatore, ha postato il quarto.
Ora li ritrova democraticamente pubblicati entrambi.
Ciò premesso, precisiamo:
- Saro non ci è simpatico;
- Honsell non ha bisogno di attacchi né di pregnante né di scarsa sostanza oggettiva da parte nostra perché si sta facendo male da solo.
Per quanto attiene la laurea di Saro, mi risulta per deformazione professionale (avendo controllato delibere di giunta regionale della quale faceva parte) che i testi delle delibere riportassero 'dott.' innanzi al nome di Saro.
In ogni caso, dato lo scadimento dell'istituzione universitaria, non è assolutamente detto che chi abbia un 'dott.' davanti sia da considerarsi un astemio in una cantina tra sommelier e bottiglie pregiate.
Anzi, personalmente conosco laureati che non sanno tenere la penna in mano e che, al di là della loro materia di studi che sommariamente possono dire di conoscere, sono asini calzati e vestiti.
Quanto a Cecotti, credo sia il politico più sopravvalutato del post Tangentopoli (assieme a Illy e non a caso entrambi sono scomparsi, senza lacrime da parte di nessuno).
In particolare imputo a Cecotti di esser stato 'cuor di coniglio' ed essersi rivelato incapace, pur con l'immensa forza di cui di un tratto disponeva, di aver aggregato attorno a se un consenso autonomista rilevante fondando o rifondando un partito regionale friulano non succube di Umberto Bossi o di Walter Veltroni suoi predecessori.
errata corrige.
La frase
"In ogni caso, dato lo scadimento dell'istituzione universitaria, non è assolutamente detto che chi abbia un 'dott.' davanti sia da considerarsi un astemio in una cantina tra sommelier e bottiglie pregiate."
va invece letta
"In ogni caso, dato lo scadimento dell'istituzione universitaria, non è assolutamente detto che chi NON abbia un 'dott.' davanti sia da considerarsi un astemio in una cantina tra sommelier e bottiglie pregiate."
errata corrige bis
Mi è poi scappato, nella fretta, un
"aggregato attorno a se"
che invece è ovviamente
"aggregato attorno a sè"
Al signor sindaco professor Honsell il più profondo ringraziamento per la missiva di risposta pubblicata in questo sito avente per destinatario il dottore Saro(che sembra aver dimenticato di essere rapprentante del Friuli al Senato della Res-Publica).
Apprezzabile il commento del Villalta di Caporiacco sull'ipotesi di un'operatività altra(sotto il profilo meramente politico) da parte deli' ex sindaco Cecotti rispetto all'esitente accaduto.
In qualsiasi caso Cecotti ed Honsell hanno il pregio di aver restituito una dimensione pragmatica e potentemente operativa nell'esercizio delle funzioni del Comune, ponendo fuori fortunatamente e per tempo la città di Udine da quella squallida "dialettica da bottegai del centro", nella quale ha rischiato di veder soffocare più volte progetti importanti che solo figure di un certa finezza intelletuale possono proiettare verso una dimensione solida come solo gli ultimi due sindaci hanno saputo fare.
Per quanto attiene l'Essere Friulani consci e coscienti del Friuli in Friuli, tutto nasce dalla cultura ricevuta e dalla personale coscienza di ognuno.E'certo che gli studi universitari praticati seriamente e a buon fine possono rafforzare la riflessione verso il valore delle proprie origini,della propria Terra e verso le battaglie del passato e del presente di chi non intende pronunciare parole nel vuoto.
Upata da Cordenons
Ci piacerebbe sapere se il nostro Upata da Cordenons sia stato formalmente delegato dal sindaco di Udine Furio Honsell (noi citando persone non anteponiamo a nomi titoli in quanto dovremmo anteporre titoli nobiliari al nostro e francamente abbiamo qualche signorile pudore a non provocare negli altri complessi d'inferiorità) a colloquiare con il nostro giornale oppure se, semplicemente, Upata da Cordenons ritenga di interpretare il pensiero del sindaco di Udine
Pensavo che il Conte Rosso fosse solo un soprannome e non un titolo nobiliare ereditario!
Impari il Friulano e scoprirà che il mondo non finisce dietro l'angolo del suo "castello decaduto".
Upata(titolo per soli veri intenditori)da Cordenons
Abbiamo ricevuto una risposta da Upata da Cordenons il quale continua a trincerarsi dietro un 'nickname', continuando in quella che riteniamo sterile polemica nei nostri confronti della quale non abbiamo ancora compreso l'utilità per i nostri lettori.
Invitiamo quindi Upata da Cordenons a firmarsi con le proprie generalità.
Ciò fatto daremo integrale pubblicazione al suo commento.
Nel frattempo lo rassicuriamo su quanto segue.
Conte Rosso era un Savoia, per la precisione Amedeo VII, così soprannominato per gli abiti donatigli dal cugino Carlo VI di Francia in occasione della campagna militare contro gli Inglesi.
Non comprendiamo il riferimento con la nostra persona o con la nostra famiglia, posto che i di Caporiacco sono nobili del Sacro Romano Impero e non hanno avuto alcuna frequentazione né dipendenza dalla famiglia assurta poi alla monarchia italiana.
Rassicuriamo inoltre Upata sul fatto che intendiamo, parliamo e scriviamo in friulano e, all'uopo, lo invitiamo a scriverci in friulano. Otterrà la nostra risposta in 'marilenghe' con traduzione a fronte in italiano a beneficio dei nostri lettori.
Quanto al 'castello decaduto', riferimento da lui usato (immaginiamo) in riferimento al castello di Caporiacco, questo è rovinato a seguito del terremoto del 1976 e non ci pare proprio il caso di ironizzare su detto fatto posto che detto evento (certamente negativo) è contemporaneo alla ben più tragica e nefasta morte di oltre mille friulani.
Concludiamo quindi sottolineando che firmarsi con nome e cognome costa nulla. A meno che non si abbia qualcosa da nascondere.
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