
Che Valduga stesse male lo si era capito da alcune foto pubblicate, impietosamente, su un settimanale locale allorquando il presidente degli industriali della regione aveva concesso un'intervista facendosi tranquillamente riprendere.
I segni non nascondibili dell'effetto della chemioterapia, particolarmente ravvisabili da parte di chi ha avuto un congiunto afflitto dal cancro, ci avevano fatto immaginare una situazione critica o quantomeno problematica.
E' scomparso un uomo potentissimo, più che per il peso delle Acciaierie di Cividale nelle quali era entrato in punta di piedi a 35 anni, come manager rampante (e quindi non come 'padrone', come lo sono gli Snaidero, i Fantoni, i Pittini).
Il fatto che Valduga fosse uomo pesante lo avevamo capito prendendo in mano le carte della commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2. La commissione presieduta da Tina Anselmi chiese ed ottenne numerosissimi incartamenti, tra i quali quelli di logge massoniche friulane che nulla avevano a che fare con la 'deviata' P2, ma che comunque mettevano in luce l'organizzazione massonica nella nostra regione.
E Valduga in quegli elenchi (di logge massoniche regionali) figura.
Il fatto fu scoperto da Gino di Caporiacco e chi scrive, reso noto nel corso della campagna elettorale amministrativa del 1990 e le informazioni ricevute furono poi riutilizzate da Marco Pacini nel suo libro 'Friuli segreto', pubblicato qualche anno dopo.
Naturalmente questo fatto sarà da tutti i commentatori della morte di Valduga sottaciuto, ma noi vorremmo che - finalmente - si chiarisse quali sono i rapporti e gli intrecci della massoneria con il potere politico ed economico in questa regione e quali sono i motivi che inducono a mantenere segretezza su detti rapporti.
Resta comunque il compianto per un uomo sicuramente valido, efficiente ed efficace per capacità dimostrate sul campo.
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