
Abbiamo già parlato di un atteggiamento di 'copertura' garantito dal Messaggero Veneto agli organizzatori della festa di Susans.
Già, ma come si sono comportati gli altri?
Ad esempio Il Gazzettino.
Dopo un inizio tambureggiante, che faceva ben sperare, dal 3 gennaio (sic!) il quotidiano stampato a Venezia non si occupa più della cosa.
Ma facciamo un passo indietro, vediamo come era stata data la notizia il 2 gennaio.
Tensioni al castello di Susans per la "Notte dei desideri", la festa di Capodanno annunciata come la più trendy della regione. Per molti partecipanti è stata una delusione. Tanto che in molti hanno chiesto l’intervento dei carabinieri. I militari hanno cercato di calmare gli animi di una cinquantina di persone che, dopo aver comprato regolarmente il biglietto di ingresso in prevendita, si sono visti negare l’accesso in castello per problemi di spazio. Era stata superata, infatti, la soglia massima di capienza. In sostanza, i biglietti sono stati messi in vendita in numero superiore rispetto all’effettiva capacità del complesso (dove possono accedere al massimo 500 persone). Uno degli organizzatori, Paolo Osso, ha cercato di riparare rimborsando il biglietto, ma non ha evitato la protesta, che da ieri corre anche sul web. Secondo lo stesso Osso sarebbero stati venduti 1.300 biglietti, quando la capienza massima in castello è di 500 persone.
Era stata annunciata come "festa di Capodanno coi fiocchi", di tendenza, con tanta musica e ricco buffet. Per molti partecipanti, invece, è stata una cocente delusione. Splendida la location scelta dagli organizzatori, il castello di Susans di Majano, pessima invece par esser stata la gestione dell’evento che, alla fine, ha richiamato sul posto anche i carabinieri delle stazioni di Majano, Codroipo e del Norm di Udine. I militari hanno cercato di calmare gli animi di una cinquantina di persone che, dopo aver comprato regolarmente il biglietto di ingresso in prevendita, si sono visti negare l’accesso al Capodanno in castello per problemi di spazio. Era stata superata, infatti, la soglia massima di capienza. In sostanza, i biglietti sono stati messi in vendita in numero superiore rispetto all’effettiva capacità del complesso (dove possono accedere al massimo 500 persone). I carabinieri stanno indagando: potrebbero esserci state delle violazioni nella distribuzione dei biglietti e nell’organizzazione dell’evento per quanto riguarda musica e allestimento di un tendone nel giardino (dove non si potrebbe organizzare feste). Per chi è rimasto fuori il veglione è andato in fumo (i biglietti saranno rimborsati), ma non è andata bene neanche a chi in castello è riuscito a entrare, come un gruppo di ragazzi di Pagnacco che ha comprato per tempo 16 biglietti da 50 euro a persona per il veglione in rocca. «Siamo arrivati verso le 10 e già ci hanno fatto aspettare mezz’ora in coda al freddo - dice arrabbiata una di loro, Sara Linossi, anche a nome degli altri - Poi, incredibilmente, siamo stati divisi in base a un criterio sconosciuto: dieci in castello e il resto in una tenda in giardino, senza possibilità di comunicare. Abbiamo litigato e alla fine ci hanno riunito. Il buffet si è rivelato una delusione: solo frico, frittata e orzotto. Ci erano state assicurate due consumazioni gratuite nel costo del biglietto, invece era tutto a pagamento: 7 euro per qualsiasi drink. Molti dei partecipanti, delusi, se ne sono andati verso le 11 e mezza. Anche il concerto promesso, peraltro di nostri amici, i Macheoo, è stato ridotto a circa trenta minuti con delusione dei musicisti». Allo scoccare della mezzanotte non c’erano gli annunciati fuochi pirotecnici. Nel web i delusi di Susans adesso stanno comunicando tra loro per valutare la possibilità di sporgere querela per truffa.
Paola Treppo
(pt) Il castello di Susans era stato affittato per la festa di Capodanno dalla "Dilecta", ex-CarpeDjem, un sodalizio composto da uno staff di giovani ragazzi friulani, in collaborazione con un altro partner, Matteo Osso di Palmanova, che si è occupato della parte del buffet e che si è assunto la responsabilità legale dell’evento. La proprietà del maniero (di Piero Gervasoni), che da anni cura meticolosamente il sito, è rimasta sconcertata dall’accaduto e teme ricadute negative di immagine per il castello. Sconvolto anche lo stesso Matteo Osso che lì, lo scorso anno, aveva organizzato il veglione con 300 persone tutto da solo, senza partner e senza alcun problema. «Sono venuto a conoscenza della vendita di 1.300 biglietti solo nel pomeriggio del 31 e sono andato nel panico - ha detto ieri amareggiato - Non sapevo nulla neanche della tensiostruttura prevista in giardino. Mi sono ingenuamente fidato dei ragazzi della "Dilecta", il cui staff fa capo a Gabriele Vigilanti. Il gruppo mi ha fatto risultare come organizzatore ufficiale anche se l’80% degli incassi della serata va alla "Dilecta" e non a me». Lo stesso Osso ha chiamato i carabinieri e ha cercato di restituire i soldi a chi non è riuscito a entrare alla festa. «Ho provato a fare il possibile per limitare i disagi, ma per tanti ormai era tardi. Mi scuso con loro e con la proprietà del castello che aveva fiducia nel mio operato. Sono un professionista serio e questo disastroso evento causerà danni anche alla mia attività di catering che sto portando avanti da due anni con discreto successo e molti sacrifici».
E dopo questo inizio tambureggiante che faceva presagire l'esistenza di almeno tre soggetti in campo: la proprietà del castello, Castello di Susans srl, preoccupata per possibili ripercussioni future (da 6 giorni non rispondono a una nostra e-mail con la quale abbiamo chiesto a loro chiarimenti); la Dilecta, accusata da Matteo Osso di aver venduto più biglietti del dovuto; Matteo Osso, ovvero il fantomatico Panificio Musurana (anzi Musuruana, perché sui biglietti si erano persino sbagliati di scrivere correttamente il cognome) sul quale sarebbe stata scaricata la responsabilità legale dell'accaduto, che cerca di chiamarsi fuori anche se a lui va addebitato un servizio catering, a detta di tutti, scadente.
Tutti e tre, però, almeno nei nostri confronti, fanno come le scimmiette. Non vedono, non sentono e non parlano. Probabilmente ci considerano giornalisti di serie B e non vogliono avere rapporti con noi. Pazienza. Non sanno che, ignorandoci, fanno sì che il pugile si diverta ad allenarsi colpendo il sacco di sabbia e facendolo dondolare a destra, a sinistra, in avanti e indietro. Tanto non reagisce. Se il disegno dei soggetti in gioco è gettare una cortina fumogena sui fatti di Susans, non stanno capendo che soltanto alcune dichiarazioni che facciano finalmente comprendere ciò che è realmente accaduto sopirebbero la nostra curiosità giornalistica (e quella di tanti ragazzi che a Susans c'erano oppure non c'erano ma vogliono saperne di più). Noi cerchiamo di fare seriamente il nostro dovere con pochi mezzi a disposizione e tanta buona volontà. E vi teniamo informati.
Ma leggiamo ora quanto scriveva Il Gazzettino il 3 gennaio. Poi, come detto, più nulla.
(pt) «I fatti non sono andati come è stato raccontato ma ci scusiamo comunque con chi non è potuto entrare al Capodanno di Susans». Gli organizzatori della festa in castello, annunciata come evento da favola e poi rivelatasi un flop, fanno sapere che nei prossimi giorni saranno rimborsati i biglietti acquistati in prevendita alle persone che presenteranno il biglietto integro, non timbrato. Per chi invece alla festa ha partecipato e s’è trovato male non è previsto alcun indennizzo. I referenti dell’ente promotore, la “Dilecta”, costituita da uno staff che fa capo a due ragazzi friulani, ieri sono stati bersagliati di telefonate di protesta. Molti si sono rivolti al negozio dove avevano comprato il ticket (che non ha responsabilità per l’accaduto) per chiedere aiuto e spiegazioni. I delusi hanno creato un gruppo di discussione su Facebook che ha raccolto in poche ore oltre 300 utenti. Molti hanno proposto di unire le forze e di presentare denuncia-querela ai carabinieri di Mjano per truffa e per pubblicità ingannevole. Alcuni ragazzi hanno poi già contattato il Codacons di Fagagna e il referente di Udine e Pordenone, Vitto Claut. In forum s’è parlato pure di un fantomatico incontro previsto per oggi tra organizzatori e arrabbiati, in piazza Libertà. Ma “Dilecta” ha smentito dichiarando che per le prossime ore non è stata fissata alcuna riunione. Quanto ai due feriti per i botti nella notte di Capodanno, secondo quanto riferito ieri mattina dalla Polizia che segue il caso, per il ristoratore cinese Xiubin Chen, colpito a un occhio, i medici si erano riservati la prognosi.
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