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martedì 24 febbraio 2009

IL CODACONS LANCIA L'ALLARME PIDOCCHI



ALLARME PIDOCCHI


Codacons:“La pediculosi continua a colpire, trasmettendosi a maestre e genitori. E in aula si crea la psicosi: i bambini non socializzano tra loro”
Inviata una lettera a Tondo, Fontanini e Honsell: contiene la gigantografia del parassita
“Servono controlli: si dia nuovamente valore
al medico scolastico”
E’ di nuovo allarme pediculosi nelle scuole friulane. Decine di casi di infestazione sono stati segnalati in questi giorni dalle maestre di scuole materne ed elementari al Codacons; le insegnanti, stando tutti i giorni a stretto contatto coi bambini, sono infatti le prime ad essere “contagiate” dal parassita. E se le famiglie si lamentano (ma dovrebbero essere i genitori a tenere a casa i piccoli fino a completamento del trattamento), nelle aule sta creandosi una vera e propria “psicosi”.
“La paura di prendersi pidocchi sta persino pregiudicando le relazioni sociali tra bambini - spiega il presidente provinciale Codacons Pierluigi Chiarla -; si evitano abbracci ed effusioni pur di non avvicinarsi troppo a chi potenzialmente potrebbe trasmettere il parassita, con casi di esclusione di alcuni alunni e relativo disagio”.
Un fenomeno, secondo l’associazione, sottovalutato dalle istituzioni e in continua crescita negli ultimi anni, con numeri sottostimati; perché se da una scuola giungono un paio di segnalazioni, è realistico presumere il coinvolgimento di almeno altri 10 bambini. Un po’ per pudore, un po’ per superficialità, poche famiglie ne parlano al medico curante o all’Ass; la maggior parte opta per il “fai da te” e salta la trafila della visita rivolgendosi direttamene in farmacia per acquistare prodotti specifici. Ma questo spesso non basta: “bisognerebbe aspettare una settimana, anche 10 giorni, prima di mandare nuovamente il bambino infetto a scuola”, raccomanda una farmacista udinese.
Quanto al compito dell’azienda sanitaria, esso si limita all’invio alle direzioni didattiche delle indicazioni sulla prevenzione; il problema infatti non riguarda la sanità pubblica perché i pidocchi non trasmettono malattie all’uomo. Spetta quindi ai genitori controllare i propri figli; purtroppo sono molte le mamme che rimandano subito a scuola i figli, magari dopo un solo trattamento, col rischio che infestino tutta la classe e non solo.
Non si può quindi confidare nel buon senso e nella correttezza di tutti i genitori, anche perché se è vero che le scuole costituiscono il principale ricettacolo delle sgradite bestiole, la pediculosi purtroppo può facilmente estendersi dai piccoli ignari portatori di parassiti ai genitori, a loro volta costretti a debellare i parassiti e le loro uova con trattamenti d’urto. E debellarli non è affatto semplice.
Per questo, a seguito delle lamentele raccolte da famiglie e maestre presso le scuole cittadine, il Codacons Fvg ha deciso di affrontare il problema in maniera “drastica” inviando al presidente della Regione Tondo, al presidente della Provincia Fontanini e al sindaco di Udine Honsell una lettera di “Allarme infestazione pediculosi”, accompagnata…dalla gigantografia di un pidocchio.
“Forse così scuoteremo l’interesse nei confronti di un fenomeno che è ancora troppo diffuso, considerato che siamo nell’anno 2009 – spiega Chiarla. – Un tempo il bimbo rientrava in classe solo dopo il controllo eseguito dal medico scolastico, mentre oggi è sufficiente l’autocertificazione dei genitori, che spesso dichiarano il falso concorrendo così alla diffusione della pediculosi. A detta delle insegnanti, a loro volta infestate dal parassita, si sta generando anche un grave disagio: quello dell’emarginazione del bambino colpito da pediculosi, che viene deriso dai compagni, oppure l’auto-esclusione da giochi e attività”.
Il Codacons ritiene che la campagna preventiva e la distribuzione di materiale sulla pediculosi all’interno delle scuole non sia sufficiente; nella missiva inviate agli amministratori pubblici richiede quindi “una cooperazione tra strutture sanitarie scolastiche attraverso una divulgazione informativa più costante e continuativa, in cui si dia nuovamente valore al medico scolastico.”

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