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sabato 11 aprile 2009

CODACONS, TELEFONI: DA DUE MESI SENZA LINEA COL PASSAGGIO DI GESTORE


Telefoni:
col cambio di gestore solo disservizi
L’odissea di un esasperato cittadino friulano

Cambiare gestore telefonico con la giustificata motivazione di risparmiare qualche euro in bolletta può rivelarsi un’odissea. Il Codacons di Udine, tra le numerose segnalazioni di disservizi legati al subentro di nuove compagnie, sta seguendo il caso di una coppia friulana che ha più volte richiesto - invano - l’intervento di un tecnico che accertasse le origini del guasto della propria linea improvvisamente interrottasi dopo il passaggio dalla Telecom alla Wind, e successivamente (ed ancora una volta invano) reclamato il rientro con il precedente gestore. Risultato: a distanza di oltre due mesi la coppia di pensionati è del tutto privo della linea telefonica.
Stanco di essere rimbalzato da un operatore all’altro, dopo mesi di attesa l’utente, residente a Gemona del Friuli, è passato alle vie legali, “vista l'assoluta impossibilità - spiega Nicola D’Andrea, neopresidente provinciale Codacons - di risolvere per le vie brevi il ripristino della linea telefonica e poi, vista la problematica sorta col passaggio all’altro gestore, il successivo di rientro in Telecom, mai effettuato. E questo in una situazione in cui le difficili condizioni di salute del cittadino friulano rendono assolutamente necessaria la presenza di una linea telefonica fissa funzionante.”
Ma ecco la storia: l’utente nel settembre 2008 decide di sottoscrivere, tramite un agente della Wind, un contratto con questa compagnia, ingolosito dall’offerta “Absolute Adsl”, che prevedeva la ricezione gratuita del modem e la fruizione della linea telefonica Wind ad una tariffa mensile fissa di 25 euro, comprensiva di connessione internet illimitata e delle chiamate verso le utenze fisse nazionali. A novembre il cittadino riceve una mail di conferma dell'attivazione del servizio, “ma tale data - afferma D’Andrea - segna invece l’inizio di un disservizio permanente da parte del nuovo operatore telefonico: la linea rivela infatti da subito gravi problemi”.
“Le comunicazioni - spiega l’interessato - venivano costantemente interrotte, la linea era disturbata, la voce dell' interlocutore risultava variata con “toni metallici” e spesso, una volta caduta la linea, era necessario attendere alcuni minuti la riattivazione della stessa per poter richiamare”. Nonostante ripetuti solleciti telefonici, nessun tecnico veniva mai inviato dalla compagnia telefonica presso l'abitazione dei coniugi per risolvere il problema, o almeno per verificare le problematiche denunciate. L'ultima telefonata dalla propria linea fissa veniva effettuata in data 22 gennaio 2009: “successivamente, come rilevato dalla stessa spia del modem, costantemente spenta, la linea Wind risultava assolutamente assente”.
Ma i problemi non finiscono qui: “l’avanzata età del ricorrente e della moglie, nonché della maggior parte delle persone con cui si relazionavano - spiega D’Andrea - comportava l'abitudine a comunicare solamente tramite apparecchio fisso; si sono trovati quindi improvvisamente privi della possibilità di essere reperibili, ed esclusi dalle attività e dalle relazioni precedentemente svolte, come il volontariato ed attività politiche.” Inoltre il fatto di dover utilizzare il proprio cellulare, almeno per le telefonate urgenti (anche in vista del precario stato di salute e delle limitate possibilità economiche della coppia di pensionati) - comportava un ulteriore aggravio dei costi, con significativo peso sul bilancio familiare.
L’utente a fine gennaio, tramite il Codacons Fvg, chiedeva alla Wind la disdetta del contratto di telefonia con rientro in Telecom, mantenendo il medesimo numero di utenza telefonica e senza addebito di alcuna penale; “ma ad oggi - continua D’Andrea - la Wind non ha fornito alcun riscontro alla suddetta richiesta di cessazione e rientro (pur essendo obbligata a svolgere tali pratiche per conto dell’utente in virtù di una specifica clausola contrattuale); infatti la Telecom riferisce di non aver ricevuto alcuna richiesta di rientro da parte del gestore uscente.”
Ora il cittadino friulano, rivoltosi al Tribunale di Udine, richiede, supportato da diversi precedenti giurisprudenziali favorevoli in materia, e considerata la gravità della situazione specie per le gravi condizioni di salute in cui versa, un provvedimento d’urgenza del Giudice che obblighi il gestore ad attivare tempestivamente la linea telefonica (rientro) con il precedente gestore, riservandosi poi ogni domanda di risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti a causa il mancato funzionamento della linea protrattosi per oltre due mesi. “Invitiamo - afferma il presidente regionale Codacons Vitto Claut - tutti i cittadini che stanno vivendo similare problemi con questo od atri gestori a segnalarci i casi per far valere i propri diritti verso le compagnie telefoniche”.

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