

(Riportiamo da Il Giornale, http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=328272)
Quattro salti in padella per seppellire Eluana. Suvvia, avvocato Giuseppe Campeis, proprio lei che è stato per giorni e giorni sulle barricate. In difesa della buona morte per una giovane donna Svp. Che non è il contrario di Vip ma significa, come lei sa bene avvocato, in stato vegetativo permanente. Che cattivo gusto, ci perdoni, avvocato. A volerlo proprio fare sarebbe stato meglio un incontro nel suo studio, formale e asettico come la camera di Eluana per l’addio ai giornalisti. Tipo: prendete qualcosa?, una stretta di mano e via, grazie. A mai più rivederci.Macché, addirittura un ricevimento nella magione avita: Fraelacco di Tricesimo, via San Vito e Modesto. Un cosa francamente un po’ esagerata per l’occasione. Come la cena da grandi occasioni: catering e camerieri in guanti bianchi che girano a servire alla sua famiglia e ai commensali invitati orzotto con fagioli, cjarsons (leggasi cannelloni carnici) e lombata di cervo. Ma come? Lei, «mister centomila euro a botta», come la chiamano in tutto il Friuli, per colpa o merito della sua parcella-tipo. Lei che gira, con aplomb inarrivabile, a bordo della sua Ferrari che va ad invitare a cena tutti i giornalisti per il congedo da una vicenda che non ha fatto certo venire appetito, creda.A proposito, non tutti giornalisti. Solo quelli neutrali o amici. Dalla parte di Beppino Englaro, della sua battaglia. E della sua vittoria. Quindi non l’inviato del Giornale, che pure conoscendo il suo pensiero, fin dalla prima telefonata, ha cercato di disturbarla il meno possibile. Sarà senza dubbio un caso, caro avvocato. Oppure può darsi che il suo gran maestro e cerimoniere che ha organizzato la cenetta d’addio, e quindi ha lavorato di pissi pissi bao bao nell’orecchio per accertarsi che tutti avessero il prestigioso invito non ha cercato l’orecchio dei giornalisti d’opposizione, paladini della vita. Impeccabile, come sempre avvocato Campeis. Se la guardiamo da un’altra prospettiva lei con questo brindisi su quel che resta della povera Eluana e di questa grama storia lei, ci permetta, ha sbagliato arringa. Avrebbe fatto meglio ad astenersi, insomma, da quest’ultimo atto. Perché forse sarebbe stato più consono, come diceva qualcuno, che nemmeno c’è bisogno di ricordare a lei che «un bel tacer non fu mai scritto». Specie in una simile circostanza. Detto tutto ciò, glielo garantiamo, caro avvocato: il Giornale non avrebbe presenziato alla sua festicciola. Perché ognuno ha il suo stile, anche nelle battaglie. Così anche la sua coscienza eno-gastronomica, oltre a tante altre coscienze che le hanno fanno compagnia di questi giorni, si può tranquillizzare.
(Riportiamo da http://beta.vita.it/news/view/89300)
AVVENIRE - Non abbandona le primissime posizioni il caso Englaro, anzi vi dedica tre fitte pagine. Interessante il resoconto dell'autopsia - omessi dal giornale i particolari, ovviamente - che conferma ciò che le suore avevano detto: Eluana pesava al momento del decesso 52 chili e mezzo, non aveva piaghe né altri segni di disagio esteriori, quindi era stata ben curata e non era particolarmente debole. Davvero incredibile, invece, quanto riportato in un box: l'avvocato di Beppino Englaro a Udine, Giuseppe Campeis, ha offerto una cena nella sua villa seicentesca per ringraziare i giornalisti che avevano seguito il caso Englaro. Il tutto mentre Eluana non era stata ancora sepolta... «So che mi mancherete molto», avrebbe detto l'avvocato ai giornalisti, «e vi voglio ringraziare per la vicinanza e la collaborazione». «Avrebbe detto» perché i giornalisti di Avvenire non sono stati invitati, e, scrivono, «non avremmo partecipato».
(Riportiamo da http://www.avvenire.it/NR/exeres/567119DD-3D25-4BCE-9697-9955BA64EB67,frameless.htm?NRMODE=Published)
Surreale cena per ringraziare i giornalisti
Un ricco catering nella sua villa seicentesca – quella dove nonni, genitori e poi i figli hanno studiato da avvocati – camerieri in guanti bianchi, i migliori vini friulani: Eluana attendeva ancora sepoltura, ieri sera, quando nelle campagne fuori Udine l'avvocato Campeis, il legale udinese della famiglia Englaro, ha imbandito la sua tavola per i giornalisti.«So già che mi mancherete molto; con questa cena vi voglio ringraziare per la vicinanza e la collaborazione che ci avete dato...». C'erano quasi tutti i colleghi della carta stampata, accolti con raffinatezza nel lusso di Villa Campeis. C'era finalmente Daniele Renzulli, figura storica del socialismo friulano, dicono il protagonista occulto dell'intera vicenda. In alto i calici: impresa giunta a buon fine.La festa è andata avanti fin quasi all'alba, poi tutti a letto, sazi, ma qualcuno anche turbato: «Ci siamo andati – racconta il collega di un grande quotidiano –: effettivamente era qualcosa di surreale». Al mattino, viso stanco e occhiaie per tutti: bisogna correre a Paluzza, oggi si seppellisce Eluana.
M.P.
Un ricco catering nella sua villa seicentesca – quella dove nonni, genitori e poi i figli hanno studiato da avvocati – camerieri in guanti bianchi, i migliori vini friulani: Eluana attendeva ancora sepoltura, ieri sera, quando nelle campagne fuori Udine l'avvocato Campeis, il legale udinese della famiglia Englaro, ha imbandito la sua tavola per i giornalisti.«So già che mi mancherete molto; con questa cena vi voglio ringraziare per la vicinanza e la collaborazione che ci avete dato...». C'erano quasi tutti i colleghi della carta stampata, accolti con raffinatezza nel lusso di Villa Campeis. C'era finalmente Daniele Renzulli, figura storica del socialismo friulano, dicono il protagonista occulto dell'intera vicenda. In alto i calici: impresa giunta a buon fine.La festa è andata avanti fin quasi all'alba, poi tutti a letto, sazi, ma qualcuno anche turbato: «Ci siamo andati – racconta il collega di un grande quotidiano –: effettivamente era qualcosa di surreale». Al mattino, viso stanco e occhiaie per tutti: bisogna correre a Paluzza, oggi si seppellisce Eluana.
M.P.
«Se avrei fatto la sua stessa scelta? non lo so, bisogna esserci dentro»
«Volevano il golpe, così l'ho sventato»
Giuseppe Campeis, avvocato di Beppino Englaro: «Mi hanno detto comunista. Sono cattolico, altro che Marx»
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
UDINE - «Mi hanno dato anche del comunista, capisce? A me, del comunista ». È l'unico momento in cui Giuseppe Campeis affonda due dita nel colletto della camicia rosa, di colore leggermente più tenue della cravatta, e perde quella postura rigida che per deformazione professionale mantiene anche quando non c'è più nulla per cui stare vigili. «Sono cattolico, ma non un praticante domenicale, mentre mia moglie e i miei figli lo sono. Ma soprattutto sono un conservatore, un vecchio liberale. Altro che Marx». C'è un clima strano, nello studio dell'avvocato che ha gestito e progettato l'ultimo viaggio di Eluana. Il sollievo si mescola con l'imbarazzo, perché la fine di queste giornate tremende si sovrappone alla morte di una donna. «Se avrei fatto la stessa scelta di Beppino? Non lo so. Bisogna esserci dentro, provare certe sensazioni. Non credo sia giusto chiedermelo». Mister 100 mila euro ha lavorato gratis. Lo chiamano così, a Udine. Dicono che per sedersi di fronte a lui, quella sia la cifra minima. A Beppino Englaro non ha chiesto una lira. «Credo nel mio mestiere. Mi illudo ancora di vivere in un Paese ordinato, come lo era una volta l'Austria, dove le sentenze si rispettano, dove c'è la separazione tra i poteri. Come cattolico, non mi sento in contraddizione. Questa era una battaglia di diritto».
Giuseppe Campeis è il più importante avvocato di Udine. Un ex ufficiale di Marina, figlio di un alpino che ha fatto la guerra in Albania. Ex pilota di rally, amante delle immersioni e della montagna, capace di entusiasmarsi per le tracce lasciate dai suoi sci su una pista ancora vergine. Padre avvocato, figli avvocati. Ricco, e si vede. Dai gemelli in oro alla villa in collina fino alla collezione di auto sportive in garage, tra le quali vi sono due Ferrari. In questa storia doveva essere l'ufficiale di collegamento tra Beppino Englaro e il resto del mondo. È finito per diventare il cardine di questa storia, detestato o apprezzato, a seconda delle fazioni. L'avvocato ha tirato le fila di questa vicenda, costruendo quell'involucro giuridico intorno al quale hanno girato senza venirne a capo gli ispettori di Sacconi, i carabinieri del Nas, la Procura. «È cominciata come una storia tra gente di Carnia. Il mio ruolo doveva essere marginale. Ma poi ho conosciuto Beppino. Un uomo di montagna, anche lui. Di poche parole come me. Anche lui ha studiato il tedesco, è affascinato da quella cultura. Anche lui è una sorta di luterano senza essere tale. Il terzo carnico è Giuseppe Tondo, il presidente della Regione». Dopo il fallimento del tentativo alla clinica «Città di Udine», con il governatore del Friuli viene raggiunto un compromesso. A dicembre, Tondo si sfila. I suoi assessori sono contrari. «Voleva ancora darci una mano, ma non poteva esporsi. Con lui si è trattato di una sorta di non ingerenza». A quel punto diventa fondamentale il ruolo di Daniele Renzulli, un altro socialista di antica data, considerato l'ex ministro ombra della Salute del Psi, ex consulente di Riccardo Illy, la trasversalità fatta persona. «È stato fondamentale. Una mente eccelsa. Senza di lui io non ce l'avrei fatta a muovermi nei meandri della sanità friulana».
È Renzulli che disegna il percorso per uscire dalla potestà regionale, e indica «La Quiete» come la soluzione migliore. «Entrambi i direttori sanitari erano fortemente contrari. È stata decisiva la volontà del sindaco di Udine, Furio Honsell. Un uomo lontano da me politicamente, ma del quale ho apprezzato la dirittura morale. Ha fatto pressioni, in qualche modo è riuscito ad imporre l'arrivo di Eluana». Anche l'ultimo giorno è stato vissuto sul filo. «Al mattino sono in udienza. Mio figlio si precipita in aula, per dirmi che alcuni membri dello staff e qualche dirigente de La Quiete stanno considerando l'idea di trasferire la paziente. Mi attacco al telefono e minaccio di denunciarli tutti. Il golpe rientra». Alle 19.35 di quel lunedì, Eluana muore. Il racconto è finito. L'esposizione è stata sobria, senza enfasi, che non è proprio il caso. «Dal punto di vista professionale, è stato un lavoro fatto bene». Campeis si rigira tra le mani un tagliacarte. Silenzio. C'è una domanda che rimane sospesa nell'aria. Tutto questo intreccio di relazioni, amicizie, conoscenze, per arrivare ad una morte. «Lo so. Non creda che non ci abbia pensato. È stata una vicenda estrema, come la determinazione di Beppino Englaro a compiere la volontà della figlia. Quell'uomo è un simbolo di speranza, perché ha dimostrato che in questo Paese c'è ancora spazio per persone che credono ai prìncipi e alle regole. Per questo rimango convinto che ne sia valsa la pena».
Marco Imarisio
Giuseppe Campeis, avvocato di Beppino Englaro: «Mi hanno detto comunista. Sono cattolico, altro che Marx»
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
UDINE - «Mi hanno dato anche del comunista, capisce? A me, del comunista ». È l'unico momento in cui Giuseppe Campeis affonda due dita nel colletto della camicia rosa, di colore leggermente più tenue della cravatta, e perde quella postura rigida che per deformazione professionale mantiene anche quando non c'è più nulla per cui stare vigili. «Sono cattolico, ma non un praticante domenicale, mentre mia moglie e i miei figli lo sono. Ma soprattutto sono un conservatore, un vecchio liberale. Altro che Marx». C'è un clima strano, nello studio dell'avvocato che ha gestito e progettato l'ultimo viaggio di Eluana. Il sollievo si mescola con l'imbarazzo, perché la fine di queste giornate tremende si sovrappone alla morte di una donna. «Se avrei fatto la stessa scelta di Beppino? Non lo so. Bisogna esserci dentro, provare certe sensazioni. Non credo sia giusto chiedermelo». Mister 100 mila euro ha lavorato gratis. Lo chiamano così, a Udine. Dicono che per sedersi di fronte a lui, quella sia la cifra minima. A Beppino Englaro non ha chiesto una lira. «Credo nel mio mestiere. Mi illudo ancora di vivere in un Paese ordinato, come lo era una volta l'Austria, dove le sentenze si rispettano, dove c'è la separazione tra i poteri. Come cattolico, non mi sento in contraddizione. Questa era una battaglia di diritto».
Giuseppe Campeis è il più importante avvocato di Udine. Un ex ufficiale di Marina, figlio di un alpino che ha fatto la guerra in Albania. Ex pilota di rally, amante delle immersioni e della montagna, capace di entusiasmarsi per le tracce lasciate dai suoi sci su una pista ancora vergine. Padre avvocato, figli avvocati. Ricco, e si vede. Dai gemelli in oro alla villa in collina fino alla collezione di auto sportive in garage, tra le quali vi sono due Ferrari. In questa storia doveva essere l'ufficiale di collegamento tra Beppino Englaro e il resto del mondo. È finito per diventare il cardine di questa storia, detestato o apprezzato, a seconda delle fazioni. L'avvocato ha tirato le fila di questa vicenda, costruendo quell'involucro giuridico intorno al quale hanno girato senza venirne a capo gli ispettori di Sacconi, i carabinieri del Nas, la Procura. «È cominciata come una storia tra gente di Carnia. Il mio ruolo doveva essere marginale. Ma poi ho conosciuto Beppino. Un uomo di montagna, anche lui. Di poche parole come me. Anche lui ha studiato il tedesco, è affascinato da quella cultura. Anche lui è una sorta di luterano senza essere tale. Il terzo carnico è Giuseppe Tondo, il presidente della Regione». Dopo il fallimento del tentativo alla clinica «Città di Udine», con il governatore del Friuli viene raggiunto un compromesso. A dicembre, Tondo si sfila. I suoi assessori sono contrari. «Voleva ancora darci una mano, ma non poteva esporsi. Con lui si è trattato di una sorta di non ingerenza». A quel punto diventa fondamentale il ruolo di Daniele Renzulli, un altro socialista di antica data, considerato l'ex ministro ombra della Salute del Psi, ex consulente di Riccardo Illy, la trasversalità fatta persona. «È stato fondamentale. Una mente eccelsa. Senza di lui io non ce l'avrei fatta a muovermi nei meandri della sanità friulana».
È Renzulli che disegna il percorso per uscire dalla potestà regionale, e indica «La Quiete» come la soluzione migliore. «Entrambi i direttori sanitari erano fortemente contrari. È stata decisiva la volontà del sindaco di Udine, Furio Honsell. Un uomo lontano da me politicamente, ma del quale ho apprezzato la dirittura morale. Ha fatto pressioni, in qualche modo è riuscito ad imporre l'arrivo di Eluana». Anche l'ultimo giorno è stato vissuto sul filo. «Al mattino sono in udienza. Mio figlio si precipita in aula, per dirmi che alcuni membri dello staff e qualche dirigente de La Quiete stanno considerando l'idea di trasferire la paziente. Mi attacco al telefono e minaccio di denunciarli tutti. Il golpe rientra». Alle 19.35 di quel lunedì, Eluana muore. Il racconto è finito. L'esposizione è stata sobria, senza enfasi, che non è proprio il caso. «Dal punto di vista professionale, è stato un lavoro fatto bene». Campeis si rigira tra le mani un tagliacarte. Silenzio. C'è una domanda che rimane sospesa nell'aria. Tutto questo intreccio di relazioni, amicizie, conoscenze, per arrivare ad una morte. «Lo so. Non creda che non ci abbia pensato. È stata una vicenda estrema, come la determinazione di Beppino Englaro a compiere la volontà della figlia. Quell'uomo è un simbolo di speranza, perché ha dimostrato che in questo Paese c'è ancora spazio per persone che credono ai prìncipi e alle regole. Per questo rimango convinto che ne sia valsa la pena».
Marco Imarisio
11 febbraio 2009
13 commenti:
"Anonimo ha detto...
Forse la pseudo-giornalista non sa che capelli e unghie continuano a crescere per anni anche ai cadaveri."
....non si legge più...nemmeno FOCUS !
NON CRESCE NIENTE ! SI RITIRANO I TESSUTI !
...e non x 17 anni...
...ormai nemmeno la PIETAS dei popoli PAGANI...
senza la minima fede/religiosità/senso del limite
follia..follia...follia...e PEGGIO del PEGGIO...il ridicolo/beffa anche dei GIORNALI LAICI/LAICISTI...
ULTIMA CENA/CENE DELLE BEFFE/MENU' DI ELUANA...da vomitare in faccia al made in friuli...
in piccolo...piccolo...
... ed è solo l' inizio...siamo ancora sotto shock...
il peggio deve ancora arrivare...
..i nemici del friuli godono...(anche i pro-eutanasia...affari sono affari...)
....se oggi, magari frequentando i ristoranti frequentati frequentemente (vedi anche articolo de IL PICCOLO...)
dalle vari e variegate "compagnie di giro"....
(il friuli è piccolo (!) la gente (!) mormora...)
e "PUTACASO" si ordinasse il MENU' di ELUANA...
...."orzotto con fagioli, cjarsons (leggasi cannelloni carnici) e lombata di cervo"....molto apprezzato dai giornalisti laico/laicisti...di tutta Italia....
e se anche non si nominasse espressamente ELUANA...
L' AVV. CAMPEIS POTREBBE TROVARCI
GLI ESTREMI DI QUALCHE REATO ???
Amici, OMISSIS, compatriotti, prestatemi orecchio; io vengo a seppellire OMISSIS, non a lodarlo.
IL MALE CHE GLI UOMINI FANNO SOPPRAVVIVE LORO;
IL BENE E’ SPESSO SEPOLTO CON LE LORO OSSA;
E COSI’ SIA DI OMISSIS.
Il nobile OMISSIS v’ha detto che OMISSIS era ambizioso: se così era, fu un ben grave difetto: e gravemente OMISSIS ne ha pagato il fio.
Qui, col permesso di OMISSIS e degli altri – ché OMISSIS è uomo d’onore; così sono tutti, tutti uomini d’onore – io vengo a parlare al funerale di OMISSIS.
Egli fu mio amico, fedele e giusto verso di me: ma OMISSIS dice che fu ambizioso; e OMISSIS è uomo d’onore.
Molti prigionieri egli ha riportato a OMISSIS, il prezzo del cui riscatto ha riempito il pubblico tesoro: sembrò questo atto ambizioso in OMISSIS?
Quando i poveri hanno pianto, OMISSIS ha lacrimato: l’ambizione dovrebbe essere fatta di più rude stoffa; eppure OMISSIS dice ch’egli fu ambizioso; e OMISSIS è uomo d’onore.
Tutti vedeste come al OMISSIS tre volte gli presentai una corona di re ch’egli tre volte rifiutò: fu questo atto di ambizione?
Eppure OMISSIS dice ch’egli fu ambizioso; e, invero, OMISSIS è uomo d’onore.
Non parlo, no, per smentire ciò che OMISSIS disse, ma qui io sono per dire ciò che io so.
Tutti lo amaste una volta, né senza ragione: qual ragione vi trattiene dunque dal piangerlo?
O senno, tu sei fuggito tra gli animali bruti e gli uomini hanno perduto la ragione.
Scusatemi; il mio cuore giace là nella bara con OMISSIS e debbo tacere sinché non ritorni a me.
e se anche non si nominasse espressamente ELUANA...
L' AVV. CAMPEIS POTREBBE TROVARCI GLI ESTREMI DI QUALCHE REATO ???
Le FORZE MASSIMALISTE PROGRESSISTE vi dicono:
Avrete diritto a:
divorziare
abortire
tutti i tipi di matrimoni: etero, omo, cash & carry
divertirvi con droghe, droghine, droghette e viagra vari
e ça va sans dire
DOLCE MORTE d'HITLERIANA memoria (l'1 settembre 1939 ... quest'anno al 70mo anniversario).
Però non dovete disturtbare il Potere che vi concede "Panem et circenses".
Al Popolo pertanto è riservato solo il PORCILE dove potrà solo nutrirsi e sollazzarsi fino a quando ...
Tutti gli animali sono uguali ...
ma alcuni sono più uguali degli altri ...
I PADRONI DEL PORCILE.
Gli ABITANTI DEL PORCILE potranno democraticamente solo manifestare per eventuali mancanze di vitto e di sollazzo, fino a quando sarà loro concesso.
Pertanto l'unica conquista PROGRESSIVA riservata al NUOVO PROLETARIATO (95% della popolazione) è un PORCILE a normativa certificata ASL e rispondente ai dettami eco-biologici normati CE-Bruxelles.
BENVENUTI NEL NUOVO MONDO DEL TERZO MILLENNIO!
Mandi,
Renzo Riva
renzoriva@libero.it
....i guitti, i giullari, (San) JANNACCI e perfino Beruschi (!)..." il padre di OMISSIS mi sembra il CONTE UGOLINO"...
La bocca sollevò dal fiero pasto
( "orzotto con fagioli, cjarsons (leggasi cannelloni carnici) e lombata di cervo" da non dimenticare il FRICO... che piace molto al Conte Ugolino... )
quel peccator, forbendola a'capelli
del capo ch'elli avea di retro guasto.
Poi cominciò: «Tu vuo' ch'io rinovelli
disperato dolor (???) che 'l cor mi preme
già pur pensando, pria ch'io ne favelli.
e se anche non si nominasse espressamente OMISSIS...
L' AVV. CAMPEIS POTREBBE TROVARCI
GLI ESTREMI DI QUALCHE REATO ???
Eppure Cuore di tenebra ci dice
tutto ciò che ci occorre sapere di Kurtz: che è la quintessenza
dell’uomo occidentale
Ma Kurtz non parlerà, se non pronunciando la parola
ambigua e celeberrima, quasi eraclitea, «The horror! The horror!»,
dietro cui ogni soluzione e nessuna è possibile.
e che il fiume Congo è una specie di Flegetonte
....Mekong ( Coppola - Apocalypse Now )
...Tagliamento...
.....Di poche parole come me.
Anche lui ha studiato il tedesco, è affascinato da quella cultura.
Anche lui è una sorta di luterano senza essere tale.
.......
I've seem horrors.
Horrors that
you've seen.
But you have no right
to call me a murderer.
You have a
right to kill me.
You have a right
to do that.
But you have no right
to judge me.
It's impossible for words to
describe what is necessary to those
who do not know what horror means.
Horror.
Horror has a face.
And
you must make a friend of horror.
Horror and moral terror are your
friends.
And then I realized,
like I was shot,
like I was shot
with a diamond bullet through my
forehead.
And I thought, My God,
the genius of that!
The genius.
The will to do that.
Perfect,
genuine, complete, crystalline,
pure.
…perché c'è un conflitto in ogni cuore umano tra il razionale e l'irrazionale e tra il bene e il male...
però non sempre il bene trionfa...
a volte le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali.
…Ogni uomo ha un suo punto di rottura, noi due lo abbiamo, Walter Kurtz ha raggiunto il suo, e evidentemente è uscito di senno. (Gen. Corman)
Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una. (Cap. Willard)
Accusare un uomo di omicidio quaggiù era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità a Indianapolis. (Cap. Willard)
Col. Kurtz: Lei è un assassino?
Cap. Willard: Sono un soldato.
Col. Kurtz: Né l'uno né l'altro. Lei è un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i debiti sospesi.
Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei.
Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino.
Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi.
Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore.
L'orrore ha un volto e bisogna essere amici dell'orrore.
...Perché non c'è niente che io detesti di più dell'odore di marcio delle bugie.
Ha mai pensato seriamente a delle reali forme di libertà?
La libertà dall'opinione degli altri..persino dalla propria opinione.
Siamo gli uomini vuoti
siamo gli uomini imbottiti
addossati l'uno all'altro
con la testa piena di paglia
Ahimè!
Le nostre aride voci vanno insieme bisbigliando
sommesse e insulse come il vento tra l'erba secca
o le zampette umide di topi nel nostro scantinato asciutto
foggia senza forma
tinta senza colore
paralisi della forza
gesto senza moto.
Chi ha attraversato le sponde..
da Siamo gli uomini vuoti di Thomas Stearns Eliot
...è il voler giudicare che ci sconfigge...
(Col. Kurtz)
This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend, the end
Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end
I'll never look into your eyes
Again
The killer awoke before dawn
( !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! )
He put his boots on
He took a face from the ancient gallery
And he walked on down the hall
He went to into the room where his sister lived
( !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! )
And then he paid a visit to his brother
And then he, he walked on down the hall
And he came to a door, and he looked inside
"Father?"-"Yes, son?"-"I want to kill you,
Mother, I want to..."
( !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! )
This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend, the end
It hurts to set you free
But you'll never follow me
The end of laughter and soft lies
The end of night we tried to die
This is the end
1939 settembre
...DOLCE MORTE promulgata da HITLER...
“ Nello stesso giorno dell'attacco alla Polonia, Hitler ordina l'uccisione dei malati di mente, degli handicappati di tutte le età, e di altri "mangiatori inutili" come sono ufficialmente chiamati. Vengono così fucilate ca. 100.000 persone.”
1945 aprile
.... la GRANDE GERMANIA MACELLATA come una MAIALA !
Territorio dimezzato ed occupato, 7 M di morti tedeschi, 7 M di profughi, 7/15 M
di cadaveri inceneriti ed il conto totale di 55 M di uccisi in guerra tutti a suo carico !
E NORINBERGA-SHOAH PER SEMPRE !
....sembrerebbe che il FATO...non abbia perso tempo...6 anni !
...sembrerebbe che gli DEI del VAHALLAH
amino i GUERRIERI CORAGGIOSI.....
ma disprezzino i vili macellai...
E’ consolidato ipocrita uso, dire NAZISMO...
(...il diavolo si nasconde nei particolari...)
E’ NAZIONAL-SOCIALISMO !
Il peggio del NAZIONALISMO
ed il peggio del SOCIALISMO.
L’ orripilante incestuoso deviato e pervertito
Amor di Patria...
...unito al socialismo rivoluzionario giacobino, darwiniano ed eugenetico....
...l’ innocua GLICERINA....
...il corrosivo ACIDO NITRICO...
... "sinergicamente" producono...
Il New York Times definì il vescovo von Galen «l’oppositore più ostinato del programma nazionalsocialista anticristiano».
Il suo coraggio e le sue dure prediche contro Hitler, pronunciate dal pulpito del duomo di Münster, fecero il giro del mondo.
L’ EUTANASIA-DOLCE MORTE....
....fù “ SOSPESA ”...nel 1941...per motivi .....BELLICI !
Le prediche del Vescovo di MUNSTER
Mons. VON GALEN, arrivavano trascritte per lettera ai soldati del fronte orientale.
< Ma è la terza predica del 3 agosto, quella sul V comandamento, che, per la virulenza delle parole, fu giudicata dal Ministero della Propaganda «l’attacco frontale più forte sferrato contro il nazismo in tutti gli anni della sua esistenza».
Il vescovo era venuto a diretta conoscenza del piano di sterminio dei disabili, dei vecchi, dei malati di mente e dei bambini handicappati nelle case di cura della Westfalia.
“Vengono adesso uccisi, barbaramente uccisi degli innocenti indifesi; anche persone di altra razza, di diversa provenienza vengono soppresse...
Siamo di fronte a una follia omicida senza eguali...
Con gente come questa, con questi assassini che calpestano orgogliosi le nostre vite, non posso più avere comunanza di popolo!”
E applicava alle autorità del nazismo le parole dell’apostolo Paolo: “Il Dio dei quali è il ventre”».
Lui censurò aspramente l’allora uccisione delle cosiddette improduttive
“VITE SENZA VALORE DI VIVERE”
Le prediche ebbero una diffusione enorme, fecero in breve il giro del mondo.
Vennero stampate e lette ovunque.
Giunsero anche tra i soldati al fronte.>
Provacando lo SCORAMENTO nei soldati della Wehrmacht...anche fra gli SS...
< Se si ammette il principio, ora applicato, che l'uomo «improduttivo» possa essere ucciso, allora guai a tutti noi, quando saremo vecchi e decrepiti!
Se si possono uccidere esseri improduttivi, allora guai agli invalidi, i quali nel processo produttivo hanno impegnato le loro forze, le loro ossa sane, le hanno sacrificate e perdute!
Se si possono eliminare con la violenza esseri improduttivi,
allora guai ai nostri bravi soldati,
che tornano in Patria gravemente mutilati, invalidi! >
....OLTRE AGLI OPERAI ......
.....( chi lavorerebbe più ? )....
......GLI ESERCITI sanno benissimo che non può essere messo in discussione il principio....
della SOLIDARIETA’-CAMERATISMO !
(Band of Brothers...)
...basta vedere ISRAELE ed USA...
per recuperare prigionieri, feriti ed anche i corpi dei caduti....
...disposti a tutto, compreso “rischiare” ulteriori soldati (spesso volontari) per salvare il soldato RYAN....
......non possono fare il calcolo..... ...........rischio/successo.....
...poichè SE SI INSINUA IL DUBBIO...
.......( chi “combatterebbe” più ? ).....
La rupe udinese.
E' un invito caloroso, questo mio, a riflettere concretamente sulla reale possibilità di costruire un nuovo modello di modernizzazione e di innovazione cittadina: la rupe udinese.
Una rupe simil-spartana, una rupe progressista e libera, lontana da qualsiasi ingerenza vaticana.
Una rupe come avamposto di un nuovo modello d'amore e di laica pietà. Una rupe protesa al domani, una rupe solare.
Un modello da primato che solo una città all'avanguardia come udine può esigere, una città libera, una città aperta, dove finalmente si possono regolarizzare le vicende umane più complesse e fastidiose. In modo pulito, indolore, legale, radicale e gratuito. Nel silenzio e nella quiete più totali.
E allora eccola, bella, nuova, alta, economica e luciferina, la rupe dalla quale poter liberamente gettare ogni invalido inutile, ogni portatore di handicap.
Rupe come simbolo di una prospettiva nuova, di amore vero, dove immolare qualsiasi vecchio nutrito forzatamente con un sondino nasogastrico, dove liberarsi di qualsiasi figlio che potrebbe essere di troppo o non voluto, e di tutti quei malati terminali o tetraplegici che non possono muoversi, o non possono comunicare, spenti come vecchi televisori.
Una rupe per liberarsi di quelle invadenti e insopportabili mani monacali, non volute, che violentano amorevolmente i soggetti più deboli, riversando su di loro un'inutile quanto autentica misericordia.
Una rupe dalla quale buttare una Chiesa vecchia, legata alle vergognose Crociate, all'inquisizione, ai roghi, una Chiesa di preti ipocriti che violentano i bambini, preti pedofili, preti che interferiscono con lo Stato laico e libero, togliendo le libertà agli esseri umani.
Una rupe dalla quale gettare le persone che hanno un aspetto spiacevole: storpi, sfigurati, zoppi, lebbrosi, anoressici, scheletri viventi e tutte quelle forme di vita non vita che possono rovinare la fitness cittadina radical chic.
Una rupe meravigliosa, segno di grande civiltà. Un traguardo ambito perchè venga definitivamente debellata l'ipocrisia cristiano-cattolica e possa trionfare, invece, la vera pietà e la vera umanità laica di una nuova udine sparta. udine a caratteri minuscoli però.
Ecco un progetto da non perdere e che qualche prestante amministratore, o aspirante tale, potrebbe considerare. Un progetto davvero risolutivo.
Un progetto di pace e di amore che mancava. E oggi, udine è pronta. E' cresciuta.
Allora datevi da fare e costruite questa sublime rupe d'amore infinito.
La rupe udinese.
E udine rinascerà più bella... e più superba che pria.
Bravo!
Grazie!
"Anonimo" Giovanni Cismondi
GAVINO SANNA, che aveva già realizzata la campagna elettorale vincente per SORU,
non richiamato dal padroncino-mi-son-fatto-da-solo-faccio-tutto-io sardo,
( non certo un ILLY, tanto per vantarci di qulcosa in FVG...)
l’ ha condotta per lo sconosciuto CAPPELLACCI e puntando a contrapporre una immagine POSITIVA-PROPOSITIVA
a quella CUPA, TORVA e NEGATIVA di
SORU.
BERLUSCONI, che per
TRASGRESSIONI (anche..) VERBALI...
auto-ironia
( sconosciuta in FVG..genti tenebrose..)
ed ironia anche sui suoi...
non-si-fà-mancare-mai-nulla...
( vedi quando definiva BANDA della MAGLIANA i suoi pur “efficenti ” avvocati/parlamentari/referenti romani...da noi... più modestamente...banda della m...ontagna...)
FONDA la sua INVINCIBILITA’....
prima industriale, mediatica ed ora (15 anni !) POLITICA...
sul principio della POSITIVITA’ !
E sulla NEGATIVITA’...
da attribuire, scaricare totalmente sugli AVVERSARI !
(...ma quel FINI lì, e QUELLI COME LUI per OPPORTUNISMO, mini-Andreottini senza il soft-ware del loro modello, CUPEZZA e NEGATIVISMO.....vedremo...vedremo...)
Nient’ altro che il banalassimo concetto dell’ ACCOSTAMENTO dei prodotti (compresi quelli politici...) ad immagini belle, piacevoli,tranquilizzanti ecc. che tutti, dal più umile “vù cumprà” ad un giovane pubblicitario alle prime esperienze,
SANNO BENISSIMO !
E del nostro “MULINO BIANCO” del MADE IN FRIULI ?
...plumbea, funerea, cupa atmosfera...buona forse sola per nuove LOCATION di nuovi tenebrosi FILM come quelli (...ma guarda un pò...che combinazione...pedofilie, ragazze uccise, delitti razziali...) già realizzati...
...ma non è detto...i CINEMAFOTOGRAFARI...hanno una matta paura della SFIGA...
....approffiteranno... per chiedere più soldi alla regione...ulteriore indennità...anti-sfiga...
" Questa intollerabile rappresentazione della Carnia
e della sua gente (quasi che alcolismo incesto e analfabetismo fossero invece la cifra particolare di questa terra),
ha per anni creato una vera e propria ripulsa per questo romanzo e per questo film, che tuttavia erano e sono, dal punto di vista estetico, delle opere di assoluto rilievo.
La stessa sorte ebbero, per dire, anche il romanzo ed il film GLI ULTIMI di padre Davide Maria Turoldo,
che suscitarono commenti e considerazioni quasi sempre negative in Friuli, suggerite comunque dalla malintesa difesa di una friulanità risentita e offesa.
Maria Zef è il romanzo della miseria: miseria materiale e miseria morale,
entrambe determinate da un destino incomprensibile e indeterminato, che si intrecciano e si avviluppano verso un esito drammatico, che non lascia spazio ad una pur tenue speranza.
I personaggi (Catinute, Mariutine, Rosute, barbe Zef) vengono tratteggiati in maniera precisa, a tratti impietosa, sempre aderente alla realtà, quasi verista…
che offre splendidi affreschi naturali, gravi silenzi attoniti, leggere atmosfere di sentimenti purissimi,
ampi squarci di sereno bruscamente interrotti dallo scroscio selvaggio del temporale e della violenza…
Dopo averlo riletto a distanza di tanti anni, oggi non ritengo più che questo sia un romanzo CONTRO la Carnia e la sua gente
(non lo accuso più di lesa carnicità!), quanto invece un disperato e autentico (ma impotente) grido contro la violenza che oggi assume certamente altre sembianze.
Contro una violenza che appare incontrastabile e assoluta e che richiede altra violenza per essere debellata. "
Questa sera BARBE ZEF
" faccia scolpita nella roccia, sguardo tagliente"
sulla TV nazionale.
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