(articoli tratti dal Messaggero Veneto di oggi)
Codroipo. È accaduto ieri attorno alle 14.30. L’investitore, che è stato fermato da un carabiniere in borghese, ha dichiarato di non essersi accorto della gravità del fatto
Travolge e uccide un ciclista sulla Pontebbana
La vittima è Giovanni Della Mora, 69 anni. L’uomo abitava a un chilometro dal luogo dell’incidente
CODROIPO. È morto a circa un chilometro dall’abitazione in cui viveva. Ieri, poco dopo le 14.30, Giovanni Della Mora, un pensionato di 69 anni residente nella vicina borgata di Zompicchia, in via Udine 35, in sella alla sua bicicletta, stava rientrando a casa. Percorreva nella direzione Udine-Codroipo la strada “Pontebbana” quando giunto all’altezza dei vigneti Pittaro di San Martino di Valvasone, è stato investito da un Hunday Coupè che procedeva nello stesso senso di marcia.
A bordo dell’automobile c’era Roberto Piccoli, un 39enne di Cordignano, in provincia di Treviso, che lavora come operaio a Sacile. L’auto ha urtato violentemente la bicicletta sulla quale c’era il pensionato di Zompicchia, il cui corpo è stato da prima sbalzato sul lunotto anteriore e in parte sul tettuccio, e poi scaraventato a circa una diecina di metri di distanza in un campo. La bici è finita semidistrutta a ridosso di un grosso platano. L’auto investitrice aveva continuato nella sua corsa ma, dopo circa 450 metri, è stata fermata da un carabiniere in borghese, che seguiva la Hundai. In un primo momento si era pensato che l’investitore fosse fuggito. Il conducente, in stato di choc, ha invece riferito agli agenti della Polstrada di non essersi accorto della gravità dell’accaduto. Ha raccontato di essersi probabilmente distratto mentre regolava l’autoradio. Sottoposto all’alcoltest, l’uomo è risultato negativo e gli inquirenti stanno valutando se contestargli o meno l’imputazione di omissione di soccorso.Della Mora è praticamente morto sul colpo. Inutile l’intervento immediato dell’ambulanza giunta dalla vicina postazione del 118 di Codroipo. Purtroppo i sanitari, nonostante i tentativi di rianimarlo, si sono poi arresi di fronte all’evidenza: per l’uomo non c’era ormai più nulla da fare, se non che constatarne il decesso. Sul luogo dell’incidente, per i rilievi di legge, è intervenuta una pattuglia della Polstrada di Udine, in supporto anche i militari del Nucleo radiomobile dei carabinieri di Udine e di quelli di Codroipo. La salma è stata ricomposta e poi trasferita nella cella mortuaria del capoluogo, a disposizione dell’autorità giudiziaria.Claudio Pezone
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Eluana, no di Tondo al bio-testamento
«Fare la legge sarebbe un errore, se fossi deputato del Pdl non voterei»
IL CASO ENGLARO
Stop del governatore del Fvg alla proposta Calabrò che divide il centro-destra E Beppino da Paluzza lavora alla nascita dell’associazione intitolata alla figlia
INCHIESTA
«Fare la legge sarebbe un errore, se fossi deputato del Pdl non voterei»
IL CASO ENGLARO
Stop del governatore del Fvg alla proposta Calabrò che divide il centro-destra E Beppino da Paluzza lavora alla nascita dell’associazione intitolata alla figlia
INCHIESTA
14 indagatiper omicidiovolontariodopo la mortedi Eluana
UDINE. «Legiferare è un errore». Per il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo (Pdl), il Parlamento non dovrebbe votare una norma sul tema del testamento biologico. Lo ha scritto sul suo blog (renzotondo.blogspot.com), facendo riferimento anche al «caso Eluana», morta a Udine il 9 febbraio scorso.
Tondo fa riferimento per i casi di fine vita, in particolare, alla «zona grigia» citata in un editoriale di Angelo Panebianco, aggiungendovi «l'attenzione della persona che ti ha amato, il confronto con il tuo medico, la spiritualità di chi è vicino e ancora - soggiunge - la diversità di ogni singolo caso». «In due anni in cui sono stato in Parlamento - ricorda quindi - una sola volta ho votato per disciplina di partito contro i miei convincimenti, ed è stato sull'indulto. Se ora mi trovassi di nuovo a Montecitorio - conclude Tondo - penso che non voterei nessuna legge sul testamento biologico».Ma nel Pdl le posizioni sul caso Englaro sono molto differenti. Ieri è tornato all’attacco il presidente del gruppo al Senato, Maurizio Gasparri: «E’ angosciante avere conferma da questa lettura dei drammatici dubbi su quanto avvenne in quelle ore – dice riferendosi ad alcuni articoli sul ricovero a Udine –. Ora si comprende ancora di più come e perchè precipitarono gli eventi».E se in Friuli l’area ex socialista del Popolo della libertà è schierata con Beppino Englaro, a partire dal senatore Ferruccio Saro, a Paluzza il padre di Eluana lavora alla nascita dell’associazione “Per Eluana”, che promuoverà in Italia la battaglia sulla libertà di cura e sull’autodeterminazione. Il gruppo – nato attorno a Englaro e all’ex parlamentare del Psi, Aldo Gabriele Renzulli – sta stringendo i tempi: «Stiamo stringendo i tempi – dice Renzulli – e siamo a un passo dalla costituzione. Apporti di carattere culturale e scientifico giungeranno da tutta Italia ed Europa, con la partecipazione di medici del calibro di Veronesi, Marino e Borasio assieme all’anestesista udinese De Monte e al neurologo di Eluana Defanti». L’associazione sarà presieduta da papà Beppino e avrà sede a Udine, aperta alla partecipazione di tutto il Paese. «Siamo pronti a scendere in piazza contro una legge sul testamento biologico che non affermi la libertà di cura», conclude Renzulli.
UDINE. «Legiferare è un errore». Per il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo (Pdl), il Parlamento non dovrebbe votare una norma sul tema del testamento biologico. Lo ha scritto sul suo blog (renzotondo.blogspot.com), facendo riferimento anche al «caso Eluana», morta a Udine il 9 febbraio scorso.
Tondo fa riferimento per i casi di fine vita, in particolare, alla «zona grigia» citata in un editoriale di Angelo Panebianco, aggiungendovi «l'attenzione della persona che ti ha amato, il confronto con il tuo medico, la spiritualità di chi è vicino e ancora - soggiunge - la diversità di ogni singolo caso». «In due anni in cui sono stato in Parlamento - ricorda quindi - una sola volta ho votato per disciplina di partito contro i miei convincimenti, ed è stato sull'indulto. Se ora mi trovassi di nuovo a Montecitorio - conclude Tondo - penso che non voterei nessuna legge sul testamento biologico».Ma nel Pdl le posizioni sul caso Englaro sono molto differenti. Ieri è tornato all’attacco il presidente del gruppo al Senato, Maurizio Gasparri: «E’ angosciante avere conferma da questa lettura dei drammatici dubbi su quanto avvenne in quelle ore – dice riferendosi ad alcuni articoli sul ricovero a Udine –. Ora si comprende ancora di più come e perchè precipitarono gli eventi».E se in Friuli l’area ex socialista del Popolo della libertà è schierata con Beppino Englaro, a partire dal senatore Ferruccio Saro, a Paluzza il padre di Eluana lavora alla nascita dell’associazione “Per Eluana”, che promuoverà in Italia la battaglia sulla libertà di cura e sull’autodeterminazione. Il gruppo – nato attorno a Englaro e all’ex parlamentare del Psi, Aldo Gabriele Renzulli – sta stringendo i tempi: «Stiamo stringendo i tempi – dice Renzulli – e siamo a un passo dalla costituzione. Apporti di carattere culturale e scientifico giungeranno da tutta Italia ed Europa, con la partecipazione di medici del calibro di Veronesi, Marino e Borasio assieme all’anestesista udinese De Monte e al neurologo di Eluana Defanti». L’associazione sarà presieduta da papà Beppino e avrà sede a Udine, aperta alla partecipazione di tutto il Paese. «Siamo pronti a scendere in piazza contro una legge sul testamento biologico che non affermi la libertà di cura», conclude Renzulli.
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Carinzia, vittoria postuma di Haider
Il Bzö del leader scomparso oltre il 45%, crollano i socialdemocratici
OLTRECONFINE
Trionfo superiore alle attese per Dörfler, Scheuch e Dobernig a quattro mesi dal drammatico incidente d’auto vicino Klagenfurt
KLAGENFURT. I sondaggisti, i politologi, i giornalisti hanno tutti sbagliato. Prevedevano che le elezioni svoltesi ieri in Carinzia avrebbero ridimensionato il peso del Bzö, orfano del suo leader Jörg Haider. Gli stessi uomini del Bzö avevano ritenuto impossibile che si ripetesse il successo di 5 anni fa. Gerhard Dörfler, succeduto ad Haider sulla poltrona di governatore, aveva sperato inizialmente in un risultato «con un 4 come prima cifra», vale a dire sopra il 40%.
Ma si era subito corretto: si sarebbe accontentato anche solo di un 37%. Ieri alle 17 il colpo di scena con i primi exit poll: il Bzö non soltanto non aveva perso consensi, ma al contrario ne aveva guadagnati, salendo di quasi 3 punti percentuali al 45,4%. Non una vittoria, un trionfo. Nemmeno con Haider vivo era mai stato raggiunto un simile traguardo, che premia il “triumvirato” composto da Dörfler, Harold Dörfler, Uwe Scheuch, segretario politico del Bzö e vero leader del partito di Haider, assieme a Harald Dobernig, l’ex braccio destro del governatoreNel 2004 la destra austriaca aveva ottenuto in Carinzia il 42,2% e già quel risultato era parso straordinario. Ma allora non era avvenuta ancora la scissione del Bzö dall’Fpö. Ieri l’Fpö si è presentato con una lista propria, che si è dovuta accontentare di un 3,8%, insufficiente per entrare nel consiglio regionale (lo sbarramento è al 5%). Ciononostante i risultati di Fpö e Bzö insieme sfiorano il 50%.Ma non si comprenderebbe appieno la sterzata a destra se non si tenesse conto anche del tonfo dell’Spö, il partito socialdemocratico. Era al 38,4% nel 2004, ieri è precipitato al 28,6%. Un crollo simile non si era mai visto. Ed è tanto più significativo in un partito che sino alla fine degli anni ’80 aveva goduto in Carinzia della maggioranza assoluta.Il quadro si completa con i risultati degli altri partiti in lizza. L’Övp (partito popolare), penalizzato cinque anni fa dalla scelta di una candidata capolista di scarso appeal (la moglie del sindaco di Klagenfurt), ha guadagnato questa volta oltre 5 punti percentuali, salendo dall’11,7 al 16,5%. I Verdi a loro volta hanno perso l’1,7%, scendendo al 5,0%. Anche questi risultati confermano la svolta a destra dell’elettorato carinziano.Nel Landtag il Bzö avrà 17 consiglieri (+1), l’Spö 11 (-3), l’Övp 6 (+2), i Verdi 2 (gli stessi di prima). Il trionfo del Bzö non lascia dubbi su chi sarà il prossimo governatore: la conferma di Dörfler è scontata. In giunta entreranno due assessori socialdemocratici, uno dell’Övp e 4 del Bzö, che avranno quindi la maggioranza e potranno governare da soli, anche con l’opposizione dei rappresentanti degli altri partiti (un paradosso del sistema istituzionale carinziano, che prevede la costituzione delle giunte non in base a un accordo di coalizione, ma secondo un semplice calcolo aritmetico).Resta da chiedersi quali siano le ragioni di un risultato elettorale così sorprendente. La prima venuta in mente ai numerosi giornalisti accorsi da tutta l’Austria per seguire le elezioni carinziane è che quello di ieri non sia stato un voto politico, ma un voto per così dire “alla memoria”. L’aver inserito il nome del governatore scomparso nell’intitolazione della lista evidentemente ha giovato.Marco Di Blas
Il Bzö del leader scomparso oltre il 45%, crollano i socialdemocratici
OLTRECONFINE
Trionfo superiore alle attese per Dörfler, Scheuch e Dobernig a quattro mesi dal drammatico incidente d’auto vicino Klagenfurt
KLAGENFURT. I sondaggisti, i politologi, i giornalisti hanno tutti sbagliato. Prevedevano che le elezioni svoltesi ieri in Carinzia avrebbero ridimensionato il peso del Bzö, orfano del suo leader Jörg Haider. Gli stessi uomini del Bzö avevano ritenuto impossibile che si ripetesse il successo di 5 anni fa. Gerhard Dörfler, succeduto ad Haider sulla poltrona di governatore, aveva sperato inizialmente in un risultato «con un 4 come prima cifra», vale a dire sopra il 40%.
Ma si era subito corretto: si sarebbe accontentato anche solo di un 37%. Ieri alle 17 il colpo di scena con i primi exit poll: il Bzö non soltanto non aveva perso consensi, ma al contrario ne aveva guadagnati, salendo di quasi 3 punti percentuali al 45,4%. Non una vittoria, un trionfo. Nemmeno con Haider vivo era mai stato raggiunto un simile traguardo, che premia il “triumvirato” composto da Dörfler, Harold Dörfler, Uwe Scheuch, segretario politico del Bzö e vero leader del partito di Haider, assieme a Harald Dobernig, l’ex braccio destro del governatoreNel 2004 la destra austriaca aveva ottenuto in Carinzia il 42,2% e già quel risultato era parso straordinario. Ma allora non era avvenuta ancora la scissione del Bzö dall’Fpö. Ieri l’Fpö si è presentato con una lista propria, che si è dovuta accontentare di un 3,8%, insufficiente per entrare nel consiglio regionale (lo sbarramento è al 5%). Ciononostante i risultati di Fpö e Bzö insieme sfiorano il 50%.Ma non si comprenderebbe appieno la sterzata a destra se non si tenesse conto anche del tonfo dell’Spö, il partito socialdemocratico. Era al 38,4% nel 2004, ieri è precipitato al 28,6%. Un crollo simile non si era mai visto. Ed è tanto più significativo in un partito che sino alla fine degli anni ’80 aveva goduto in Carinzia della maggioranza assoluta.Il quadro si completa con i risultati degli altri partiti in lizza. L’Övp (partito popolare), penalizzato cinque anni fa dalla scelta di una candidata capolista di scarso appeal (la moglie del sindaco di Klagenfurt), ha guadagnato questa volta oltre 5 punti percentuali, salendo dall’11,7 al 16,5%. I Verdi a loro volta hanno perso l’1,7%, scendendo al 5,0%. Anche questi risultati confermano la svolta a destra dell’elettorato carinziano.Nel Landtag il Bzö avrà 17 consiglieri (+1), l’Spö 11 (-3), l’Övp 6 (+2), i Verdi 2 (gli stessi di prima). Il trionfo del Bzö non lascia dubbi su chi sarà il prossimo governatore: la conferma di Dörfler è scontata. In giunta entreranno due assessori socialdemocratici, uno dell’Övp e 4 del Bzö, che avranno quindi la maggioranza e potranno governare da soli, anche con l’opposizione dei rappresentanti degli altri partiti (un paradosso del sistema istituzionale carinziano, che prevede la costituzione delle giunte non in base a un accordo di coalizione, ma secondo un semplice calcolo aritmetico).Resta da chiedersi quali siano le ragioni di un risultato elettorale così sorprendente. La prima venuta in mente ai numerosi giornalisti accorsi da tutta l’Austria per seguire le elezioni carinziane è che quello di ieri non sia stato un voto politico, ma un voto per così dire “alla memoria”. L’aver inserito il nome del governatore scomparso nell’intitolazione della lista evidentemente ha giovato.Marco Di Blas
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