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giovedì 29 gennaio 2009

L'AGENDA DEL GIARDINIERE. I LAVORI DI GENNAIO E FEBBRAIO (ARTICOLO di VALENTINA CELEGHIN)


Se non lo si è già fatto in autunno, è bene, qualora le condizioni del terreno lo permettano, provvedere ora alla concimazione organica di bordure e aiuole. Basterà spargere intorno ai cespi delle piante uno strato di stallatico in polvere (che si può reperire nei consorzi agrari o nei garden center).

E' bene dare prima una superficiale zappata e poi incorporarvi il concime. Quindi rimescolare bene il terreno. La pioggia provvederà a sciogliere le sostanze nutritive in modo tale che così le piante abbiano a disposizione il necessario nutrimento per la nuova ripresa vegetativa.

Qui da noi, dato il clima, è bene lasciare la pacciamatura disposta a suo tempo fino alla fine di marzo, per proteggere dal gelo le radici delle piante non perenni più delicate. Ogni tanto, al fine di evitare marciumi, sarebbe buona cosa rivoltare la pacciamatura.


I mesi di gennaio e febbraio sono decisamente quelli più freddi. Per questo motivo occorre proteggere le piante acidofile del giardino (rododendri, camelie, azalee) dal gelo e al tempo stesso bisogna prepararle alla fioritura primaverile. Se le piante sono in vaso, occorre riparare il loro apparato radicale dalle gelate. Se è possibile è bene interrare i vasi fino al bordo, in modo tale che il terreno tutto intorno crei una sorta di riparo e protezione nei confronti delle radici. Se ciò non è possibile, basterà avvolgere il vaso con fogli di polistirolo o con paglia. In questo caso è consigliabile mettere le acidofile conservate in vaso, sotto alberi sempreverdi o sotto una tettoia, in modo che possano essere al riparo da eventuali gelate tardive che spesso si manifestano a fine febbraio. Se invece le acidofile sono posizionate in piena terra, ricordarsi in questo periodo di controllare che la pacciamatura del terreno sia sempre consistente per evitare che la superficie del terreno possa gelare. Buon lavoro a tutti e alla prossima annotazione sull'agenda del giardiniere.
VALENTINA CELEGHIN

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