
UDINE.
Non era l'8 marzo ma poco ci mancava.
Un teatro nuovo Giovanni da Udine riempito prevalentemente da signorine e signore infoiate venute a guardarsi il bello e maledetto di turno, il lombardo 37enne Gianluca Grignani che pare non riuscire a scrollarsi di dosso il fatto di essere esteticamente attraente più che interessante come artista.
Forse Grignani aveva messo in conto che tutto ciò accadesse quando ha intrapreso la carriera di musicista, ma essere valutato più per il proprio sex appeal che per le doti artistiche deve essere estremamente mortificante, anche per lui.
Un'ora e quaranta di spettacolo, senza bis. Tra le canzoni eseguite Cammina nel sole, proposta nel 2008 a Sanremo, alcune cover (Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco, Il conformista di Giorgio Gaber) e poi ancora Destinazione paradiso, La tua storia fra le dita,Vuoi vedere che ti amo, Falco a metà, Il cielo sopra il 2000, Baby revolution, The joker.
Gli strumentisti erano lo stesso Gianluca Grignani (chitarre), Andrea Tripodi (theremin, chitarre, tastiere, direttore artistico), Alioscia Arioli (tastiere), Elvezio Fortunato (chitarre), Diego Scaffidi (batteria), Alessandro Parilli (basso). Non abbiamo ben capito il motivo della scritta sul manifesto pubblicizzante il concerto 'Unplugged 2008', quando, invece, il concerto è stato tutt'altro che acustico.
Non pertinenti alcuni sconfinamenti di Grignani quale affabulatore politico, con richiami ad alcune vicissitudini personali quali quelle del ritiro della patente nel 2008 perché incappato nel controllo dell'etilometro e i recenti guai con la trasmissione televisiva Le iene.
Insomma che Gianluca sia un po' particolare lo abbiamo capito, artisticamente non è malaccio e tutto sommato nel panorama a chiaroscuro dell'attuale musica italiana il suo posto ce l'ha e cerca di tenerselo.
(recensione concerto Gianluca Grignani, lunedì 16 febbraio 2009, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, organizzazione Euritmica)
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