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venerdì 6 febbraio 2009

ELUANA E SUA MAMMA



Abbiamo reperito on line e ripubblichiamo questa lettera. Avvertiamo che VN sta per Varese News e che la lettera è fresca fresca di oggi, 6 febbraio.


Eluana e sua mamma

Egregio Direttore, visto che l'argomento "Eluana" in questi giorni sta arrivando al capolinea (purtroppo, dal mio punto di vista) ho provato a cercare notizie sulla madre della ragazza visto che praticamente tutta la faccenda è stata portata avanti in prima persona dal padre Beppino. Mi sono imbattuto in un articolo su Avvenire di ieri che mi pare interessante e che riporto parzialmente per stimolare qualche riflessione da parte dei lettori di VN: "All’inizio di questa storia, diciassette anni fa, andava tutti i giorni in clini­ca a imboccarla con un cucchiaino, anche se ci volevano ore. Le parlava, la accarezzava con quella dolcezza che solo le madri hanno. Perché, cer­to, il papà ti stringe tra le sue braccia forti, ma è la mamma che ti avvolge, che ti copre con un calore che, quan­do lo provi, non lo dimentichi più. E Saturna faceva così con Eluana. A vol­te portava in camera anche un regi­stratore con le sue canzoni preferite, la stimolava in tutti i modi e le pare­va persino che la figlia le rispondes­se. «Come la Madonna ha avuto il suo Gesù, bello e forte, anch’io rivoglio così la mia Eluana», ripeteva spesso, quasi come una preghiera, ricono­scendo nella Vergine, la Madre per eccellenza, un ancoraggio sicuro. Le amiche raccontano che fino a due-tre anni fa, quando ancora andava a tro­varla, sussurrava parole colme d’af­fetto e di speranza, mentre spalma­va una crema sul viso della figlia: «E­luanina, quando ti sveglierai dovrai tornare bella come prima». No, le donne di Lecco, le sue amiche più care (che vogliono mantenere il riserbo pubblico sulla loro identità), non credono che adesso la voglia ve­dere morire di fame e di sete. Lei che, quando Eluana è nata, le ha offerto il proprio latte, l’ha cullata quando non stava bene e coccolata con tenerez­za, provando una gioia grande nel sentire quel tipico “odore di neona­to” che dura così poco ma non si scor­da più. Un legame che ha unito sempre di più madre e figlia. Con Beppino spes­so in viaggio per lavoro, la casa era riempita dallo loro voci, dalle tante confidenze e an­che dalle discus­sioni che, di soli­to, si accendono nelle famiglie. Fuochi di paglia che si spengono con un abbrac­cio. Tra Eluana e Saturna era così. La portava a ca­techismo e si informava dagli insegnanti di come si comportasse la sua bambina. Era lei che la ascol­tava quando aveva un problema e la consolava per un amore troppo pre­sto sfiorito. Sempre lei la accompa­gnava per negozi perché la figlia po­tesse avere i vestiti più alla moda. E, dopo l’incidente, ha continuato a riempire l’armadio della cameretta della clinica con capi dai colori viva­ci, quelli che piacevano a Eluana, tan­to che la suora che l’accudiva non sa­peva più dove metterli. Tanti vestiti per una che non si alza dal letto? Non è strano, perché forse Saturna, in cuor suo, ha sempre sperato che Eluana si potesse risvegliare e allora sì che tut­ta quella roba sarebbe servita. E que­sto, le sue amiche di Lecco lo credo­no ancora oggi, anche quando ormai tutto sembra perduto. Ma per le mamme nulla è mai perduto per sempre. Per questo oggi, abbrac­ciando forte Saturna, le dicono: par­la a Beppino, Eluana si può ancora salvare. Le carte dicono che approva l’operato del marito, ma continua a comperare vestiti a Eluana. Forse, in cuor suo, spera che le possano ancora servire." Le invio con l'occasione i più cordiali saluti.

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