
RASSEGNA STAMPA
(tratto da "Messaggero Veneto", pagina 2)
Domani a Roma manifestazione di Micromega contro «la tortura di Stato» Tra gli aderenti anche 17 sacerdoti
Englaro: biotestamento, legge barbara
«La gente scenda in piazza». Il Pdl insorge: così ha offeso il Parlamento
LA POLEMICA SULLA FINE VITA
Il ddl ottenuto il via libera in commissione sanità al Senato approderà in aula Gasparri e Quagliariello: finora molti consensi, il polverone punta all’eutanasia
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ROMA. «Una barbarie». Beppino Englaro, il papà di Eluana, si schiera contro la legge sul testamento biologico che ieri ha ottenuto il via libera in commissione sanità del Senato e che ora approderà in aula. «La legge che il Parlamento si appresta ad approvare - dice Beppino Englaro - è una vera e propria barbarie. Una legge assurda e incostituzionale contro la quale è assolutamente necessario che i cittadini facciano sentire la loro voce e scendano in piazza a manifestare». La manifestazione è quella indetta per domani a Roma da Micromega e alla quale Beppino Englaro parteciperà con un intervento via telefono.
Immediata la replica di Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, numeri 1 e 2 del gruppo Pdl del Senato: «Rattristano le parole di Beppino Englaro che ha così offeso gratuitamente il Parlamento». «Anche perchè - spiegano Gasparri e Quagliariello - il ddl Calabrò ha raccolto fino ad ora consensi e aperture di credito che vanno ben oltre la maggioranza che sostiene il governo. Un dramma personale, come certamente è stato quello di Eluana Englaro, non può essere usato per coprire un disegno politico. L’impressione, invece, è che il polverone che si sta sollevando contro il ddl - concludono i due senatori del Pdl - serva ad impedire un dibattito sui contenuti nella chiarezza delle rispettive posizioni, per non dire apertamente cos’è che si vuole in realtà: l’introduzione dell’eutanasia nel nostro Paese».
Il papà di Eluana critica il disegno di legge aderendo alla protesta «Sì alla vita, no alla tortura di Stato», che si terrà in piazza Farnese domani alle 15, e alla quale hanno dato la propria adesione Lorenza Carlassare, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Umberto Eco, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack, Francesco Pardi, Stefano Rodotà, i Radicali e l’associazione Luca Coscioni.
Sulla scelta della piazza c’è stato anche un piccolo giallo. Inizialmente la manifestazione era stata autorizzata a tenersi in piazza Navona, poi dal gabinetto del sindaco Alemanno è venuto il contrordine «per una sfilata di carri di carnevale».
Ieri intanto, come detto, la commissione sanità del Senato ha dato il via libera al testo. Il Pd si è diviso, sei senatori hanno votato contro, 3 si sono astenuti (fra loro il nuovo capogruppo Pd in commissione, Dorina Bianchi), compatta la maggioranza (13 sì).
Altre nubi si prospettano all’orizzonte. La senatrice Pd teodem, Paola Binetti, si muove su più fronti, sempre in contrasto con il Partito democratico. Prima annuncia il «via a una mobilitazione culturale» contro il referendum annunciato dal compagno di partito Ignazio Marino nel caso dovesse essere approvato il disegno di legge Calabrò (Testamento biologico); poi firma, con parlamentari di Udc e Pdl, un appello al ministro del Welfare Maurizio Sacconi perché «vengano bloccate pratiche in palese violazione della legge 40 sulla procreazione assistita». Il riferimento è alla vicenda dell’uomo in coma a Pavia cui è stato prelevato sperma per permettere alla moglie di avere un figlio.
Fra le adesioni alla manifestazione di domani spiccano anche quelle di 17 sacerdoti. «A dimostrazione che è solo la Chiesa gerarchica, e non la Chiesa in quanto tale, a essere impegnata nell’imporre una legge che toglie ai cittadini la loro vita», dicono gli organizzatori.
I sacerdoti che aderiscono sono don Franco Barbero (Pinerolo), don Vitaliano Della Sala (Sant’Angelo a Scala, Avellino), don Paolo Farinella e don Andrea Gallo (Genova), don Enzo Mazzi e don Renzo Fanfani (Firenze), padre Benito Maria Fusco (Bologna), don Giovanni Franzoni (Roma), don Nicola De Blasio (Benevento), padre Pierangelo Marchi (Caserta), don Carlo Carlevaris (Torino), don Raffaele Garofalo (Pacentro, L’Aquila), padre Nino Fasullo (Palermo), don Angelo Bertucci (Rovereto), don Mario Signorelli (Bergamo), don Roberto Fiorini e don Gianni Alessandria (Mantova), don Aldo Antonelli (Antrosano, L’Aquila) e don Luigi Forigo (Verona). (a.c.)
Englaro: biotestamento, legge barbara
«La gente scenda in piazza». Il Pdl insorge: così ha offeso il Parlamento
LA POLEMICA SULLA FINE VITA
Il ddl ottenuto il via libera in commissione sanità al Senato approderà in aula Gasparri e Quagliariello: finora molti consensi, il polverone punta all’eutanasia
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ROMA. «Una barbarie». Beppino Englaro, il papà di Eluana, si schiera contro la legge sul testamento biologico che ieri ha ottenuto il via libera in commissione sanità del Senato e che ora approderà in aula. «La legge che il Parlamento si appresta ad approvare - dice Beppino Englaro - è una vera e propria barbarie. Una legge assurda e incostituzionale contro la quale è assolutamente necessario che i cittadini facciano sentire la loro voce e scendano in piazza a manifestare». La manifestazione è quella indetta per domani a Roma da Micromega e alla quale Beppino Englaro parteciperà con un intervento via telefono.
Immediata la replica di Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, numeri 1 e 2 del gruppo Pdl del Senato: «Rattristano le parole di Beppino Englaro che ha così offeso gratuitamente il Parlamento». «Anche perchè - spiegano Gasparri e Quagliariello - il ddl Calabrò ha raccolto fino ad ora consensi e aperture di credito che vanno ben oltre la maggioranza che sostiene il governo. Un dramma personale, come certamente è stato quello di Eluana Englaro, non può essere usato per coprire un disegno politico. L’impressione, invece, è che il polverone che si sta sollevando contro il ddl - concludono i due senatori del Pdl - serva ad impedire un dibattito sui contenuti nella chiarezza delle rispettive posizioni, per non dire apertamente cos’è che si vuole in realtà: l’introduzione dell’eutanasia nel nostro Paese».
Il papà di Eluana critica il disegno di legge aderendo alla protesta «Sì alla vita, no alla tortura di Stato», che si terrà in piazza Farnese domani alle 15, e alla quale hanno dato la propria adesione Lorenza Carlassare, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Umberto Eco, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack, Francesco Pardi, Stefano Rodotà, i Radicali e l’associazione Luca Coscioni.
Sulla scelta della piazza c’è stato anche un piccolo giallo. Inizialmente la manifestazione era stata autorizzata a tenersi in piazza Navona, poi dal gabinetto del sindaco Alemanno è venuto il contrordine «per una sfilata di carri di carnevale».
Ieri intanto, come detto, la commissione sanità del Senato ha dato il via libera al testo. Il Pd si è diviso, sei senatori hanno votato contro, 3 si sono astenuti (fra loro il nuovo capogruppo Pd in commissione, Dorina Bianchi), compatta la maggioranza (13 sì).
Altre nubi si prospettano all’orizzonte. La senatrice Pd teodem, Paola Binetti, si muove su più fronti, sempre in contrasto con il Partito democratico. Prima annuncia il «via a una mobilitazione culturale» contro il referendum annunciato dal compagno di partito Ignazio Marino nel caso dovesse essere approvato il disegno di legge Calabrò (Testamento biologico); poi firma, con parlamentari di Udc e Pdl, un appello al ministro del Welfare Maurizio Sacconi perché «vengano bloccate pratiche in palese violazione della legge 40 sulla procreazione assistita». Il riferimento è alla vicenda dell’uomo in coma a Pavia cui è stato prelevato sperma per permettere alla moglie di avere un figlio.
Fra le adesioni alla manifestazione di domani spiccano anche quelle di 17 sacerdoti. «A dimostrazione che è solo la Chiesa gerarchica, e non la Chiesa in quanto tale, a essere impegnata nell’imporre una legge che toglie ai cittadini la loro vita», dicono gli organizzatori.
I sacerdoti che aderiscono sono don Franco Barbero (Pinerolo), don Vitaliano Della Sala (Sant’Angelo a Scala, Avellino), don Paolo Farinella e don Andrea Gallo (Genova), don Enzo Mazzi e don Renzo Fanfani (Firenze), padre Benito Maria Fusco (Bologna), don Giovanni Franzoni (Roma), don Nicola De Blasio (Benevento), padre Pierangelo Marchi (Caserta), don Carlo Carlevaris (Torino), don Raffaele Garofalo (Pacentro, L’Aquila), padre Nino Fasullo (Palermo), don Angelo Bertucci (Rovereto), don Mario Signorelli (Bergamo), don Roberto Fiorini e don Gianni Alessandria (Mantova), don Aldo Antonelli (Antrosano, L’Aquila) e don Luigi Forigo (Verona). (a.c.)
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