
RASSEGNA STAMPA
(riportiamo da "Messaggero Veneto", pag. 10)
Il nucleo sarebbe composto da 7 addetti E in Regione si parla di missioni a Mosca e auto di servizio in uso anche di notte
Intercettazioni, scontro sul ruolo di Tondo
Idv e Cittadini divulgano una delibera del 2002: fu lui a istituire il centro
REGISTRAZIONI IN REGIONE
Il governatore ordina un dossier all’assessore Violino: «Pronti a smantellare il Noava» Ma il centro-sinistra chiede un’inchiesta: «Come può dire che non ne sapeva nulla?»
TRIESTE. È scontro sul ruolo del presidente della Regione nel caso intercettazioni. I consiglieri di Idv e Cittadini, Pietro Colussi e Alessandro Corazza, fanno spuntare dagli archivi la delibera della giunta che istituì il Noava, il centro di Pagnacco che effettuava le registrazioni, nell’ottobre 2002. La firma su quella delibera del centro è dell’allora presidente, appunto Renzo Tondo. E dell’allora assessore Danilo Narduzzi, oggi capogruppo della Lega Nord. «Come potevano non sapere?», si chiedono i consiglieri di opposizione. Intanto Tondo ha chiesto un dossier urgente all’assessore Claudio Violino, responsabile del Corpo forestale. «Il presidente attende la relazione», spiegano in Regione, per poi smantellare l’ente.Ma il clima a Palazzo è rovente. E questo pomeriggio è stato convocato a Udine un vertice di maggioranza con capigruppo e segretari di partito. L’ordine del giorno non è stato comunicato. Ma il modo in cui l’invito è arrivato, spiegano nella Cdl, «è inusuale». Secondo il capogruppo dell’Udc Edoardo Sasco, «finora il caso intercettazioni è stato blindato, nessuno sa niente». La riunione è stata convocata in tutta fretta e, dice ancora Sasco, «l’unico argomento che potrebbe essere così delicato è quello delle intercettazioni». L’offensiva di Colussi e Corazza non si limita alla delibera del 2002. «Chiedere una relazione a Violino - dice Colussi - è inutile. Violino chiederà a sua volta una relazione agli stessi forestali, e così non si saprà nulla. C’è bisogno di una figura terza, di un’inchiesta seria». L’intenzione di Tondo, comunque, pare ancora quella di andare verso la chiusura del servizio. «Non so niente», dice il capogruppo Pdl Daniele Galasso. La chiusura del servizio? «È un atto che spetta alla giunta - insiste - io non ne so niente». I forestali di Pagnacco impegnati nelle operazioni, secondo una fonte a Palazzo, sarebbero sette. Ognuno di loro avrebbe avuto una macchina a disposizione a tempo pieno. Ancora, diversamente dai dipendenti regionali, un monte ore di straordinari illimitato, e di conseguenza un compenso che viene definito «ben al di sopra della media». E in regione si parla addirittura «di missioni investigative». «Se, come fa intendere, il senatore Saro sa chi e come è stato intercettato illegalmente - dicono Colussi e Corazza - allora è arrivato il momento che vada alla Procura della Repubblica per l’apertura di un fascicolo». Dopo il vertice di oggi, il caso approderà anche in Consiglio. I consiglieri di Idv-Cittadini hanno annunciato la presentazione di una mozione sull’argomento, che dovrà esser discussa durante la prossima seduta dell’aula.
Intercettazioni, scontro sul ruolo di Tondo
Idv e Cittadini divulgano una delibera del 2002: fu lui a istituire il centro
REGISTRAZIONI IN REGIONE
Il governatore ordina un dossier all’assessore Violino: «Pronti a smantellare il Noava» Ma il centro-sinistra chiede un’inchiesta: «Come può dire che non ne sapeva nulla?»
TRIESTE. È scontro sul ruolo del presidente della Regione nel caso intercettazioni. I consiglieri di Idv e Cittadini, Pietro Colussi e Alessandro Corazza, fanno spuntare dagli archivi la delibera della giunta che istituì il Noava, il centro di Pagnacco che effettuava le registrazioni, nell’ottobre 2002. La firma su quella delibera del centro è dell’allora presidente, appunto Renzo Tondo. E dell’allora assessore Danilo Narduzzi, oggi capogruppo della Lega Nord. «Come potevano non sapere?», si chiedono i consiglieri di opposizione. Intanto Tondo ha chiesto un dossier urgente all’assessore Claudio Violino, responsabile del Corpo forestale. «Il presidente attende la relazione», spiegano in Regione, per poi smantellare l’ente.Ma il clima a Palazzo è rovente. E questo pomeriggio è stato convocato a Udine un vertice di maggioranza con capigruppo e segretari di partito. L’ordine del giorno non è stato comunicato. Ma il modo in cui l’invito è arrivato, spiegano nella Cdl, «è inusuale». Secondo il capogruppo dell’Udc Edoardo Sasco, «finora il caso intercettazioni è stato blindato, nessuno sa niente». La riunione è stata convocata in tutta fretta e, dice ancora Sasco, «l’unico argomento che potrebbe essere così delicato è quello delle intercettazioni». L’offensiva di Colussi e Corazza non si limita alla delibera del 2002. «Chiedere una relazione a Violino - dice Colussi - è inutile. Violino chiederà a sua volta una relazione agli stessi forestali, e così non si saprà nulla. C’è bisogno di una figura terza, di un’inchiesta seria». L’intenzione di Tondo, comunque, pare ancora quella di andare verso la chiusura del servizio. «Non so niente», dice il capogruppo Pdl Daniele Galasso. La chiusura del servizio? «È un atto che spetta alla giunta - insiste - io non ne so niente». I forestali di Pagnacco impegnati nelle operazioni, secondo una fonte a Palazzo, sarebbero sette. Ognuno di loro avrebbe avuto una macchina a disposizione a tempo pieno. Ancora, diversamente dai dipendenti regionali, un monte ore di straordinari illimitato, e di conseguenza un compenso che viene definito «ben al di sopra della media». E in regione si parla addirittura «di missioni investigative». «Se, come fa intendere, il senatore Saro sa chi e come è stato intercettato illegalmente - dicono Colussi e Corazza - allora è arrivato il momento che vada alla Procura della Repubblica per l’apertura di un fascicolo». Dopo il vertice di oggi, il caso approderà anche in Consiglio. I consiglieri di Idv-Cittadini hanno annunciato la presentazione di una mozione sull’argomento, che dovrà esser discussa durante la prossima seduta dell’aula.
Beniamino Pagliaro
«Quell’ufficio va rafforzato, sventa i traffici di animali»
GLI AMBIENTALISTI
UDINE. Le associazioni ambientaliste del Friuli Venezia Giulia hanno difeso l’attività del Noava (Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale) del Friuli Venezia Giulia oggetto, nei giorni scorsi, di alcune interrogazioni al ministro della Giustizia da parte del senatore friulano, Ferruccio Saro.«Le importanti indagini svolte dal Noava sui lucrosi traffici illeciti di animali selvatici e domestici, nonché quelle sui traffici dei rifiuti - secondo Lipu, wwf, Italia Nostra, Legambiente, Lac e Lav - hanno interrotto alcune importanti attività criminali, ma evidentemente hanno anche infastidito alcuni politici locali. Durante tali indagini, coordinate dalle autorità giudiziarie e in collaborazione con le altre forze di polizia locali, statali e internazionali, sono stati utilizzati i metodi e i mezzi di indagine ritenuti legittimi e necessari dalla magistratura - secondo le associazioni ambientaliste della regione - permettendo di assicurare alla giustizia centinaia di persone, di recuperare centinaia di migliaia di animali, oltre che di interrompere rilevanti traffici illeciti che compromettevano il patrimonio naturale dei cittadini italiani ed europei lucrando sulla pelle degli animali».Le associazioni ambientaliste hanno chiesto «che la Regione rafforzi il Noava e la vigilanza ambientale nel Friuli Venezia Giulia anche istituendo il Corpo unico di vigilanza ambientale regionale, sempre promesso nelle leggi e nelle dichiarazioni politiche, ma mai attuato. Ciò non toglie che, nel caso emergano irregolarità commesse dai singoli, si debba procedere secondo quanto stabilito dalla legge. Tutto ciò - secondo le associazioni ambinetaliste - non implica la necessità di annullare in toto un nucleo dalle elevate professionalità e potenzialità».L’attività del Noava era stata portata all’attenzione del dibattito politico dal senatore Ferruccio Saro che aveva segnalato l’esistenza del servizio di intercettazioni attivo in regione nell’ambito del corpo forestale. L’attuale assessore Claudio Violino aveva spiegato che il Noava esisteva già in passato, e nel frattempo Saro aveva presentato interrogazioni in Parlamento per avere le informazioni necessarie per fare chiarezza. Oggi il presidente della Regione Renzo Tondo potrebbe ufficializzare la chiusura del nucleo operativo.
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