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venerdì 20 febbraio 2009

LA PARTITA DELL'UDINESE. IL NOSTRO COMMENTO (ARTICOLO di TERRY MASERA)


(Anche in Polonia Quagliarella è andato in gol. Qui lo vediamo esultare dopo la prodezza di Napoli)


UDINESE BELLA E SPRECONA




Il freddo e la neve la fanno da padrona nell’incontro svoltosi in terra polacca.
Allo stadio MJELSKI, dove ruspe e gru sono le privilegiate spettatrici, visti i lavori di ristrutturazione dell’impianto in funzione dell’europeo 2012 e dove gli spettatori sono assiepati sulle due alte curve (immaginate lo stadio Friuli senza tribuna e distinti…), sembra di giocare un incontro nel nostro Friuli collinare.
Nevica abbondantemente e, fino a 5 minuti dal fischio d’inizio, gli addetti dello stadio si adoperano per togliere la coltre bianca dal terreno di gioco.
Fischio di inizio e l’Udinese, nonostante l’equilibrio precario dovuto al fondo di gioco, fa intendere che farà una partita da protagonista.
Dopo una punizione dal limite di marca polacca con Stilic, che finisce di poco a lato del palo sinistro difeso da Handanovic, si registra un insidioso tiro di Inler al 9° deviato da Turina sul fondo dopo un tap-in di Quagliarella.
Sanchez, al 14°, si incunea in area ma viene anticipato da un difensore del Lech che sfrutta il fondo scivoloso a suo favore.
Cresce la squadra di Marino confermando il buon momento e un paio di salvataggi della difesa polacca vanificano la buona vena della squadra nostrana.
Un tempestivo Handanovic sventa in uscita bassa al 19° una buona azione corale dei polacchi.
L’unico beneficio del terreno innevato è il notare che le zone “vergini” da calpestio e scorrere della palla sono le fasce di fondo campo.
Passano i minuti con tentativi sterili da ambo le parti, che vengono interrotti al 30° da una bella ripartenza friulana, finalizzata da un tiro sul fondo di Sanchez che egoisticamente non serve Quagliarella tutto solo in mezzo all’area.
Buone comunque le trame di gioco udinesi e ottimo movimento di palla ottimamente gestito da D’Agostino. Tutto fa presagire che sarà una bella serata e che la volontà di mister Marino, di non accontentarsi del pareggio, diventerà certezza.
Al 38° un lampo di Lewandowski che, dopo una palla persa dall’Udinese sulla trequarti, sferra un tiro che termina sul fondo.
Il primo tempo termina sullo 0-0 sancendo però la netta prevalenza dei friulani sia nell’ordine del gioco che di possesso della sfera.
Si ricomincia il secondo tempo e la neve continua a cadere.
46°:Udinese sulla rampa di lancio con Pasquale che, sceso sulla fascia sinistra, serve al centro Quagliarella il quale perde l’attimo e si fa chiudere lo spazio dal portiere Turina.
Al 49° passa in vantaggio la squadra di Marino con Qualgliarella che incorna perfettamente una millimetrica punizione calciata da D’Agostino, infilando la palla alla destra del portiere del Lech.
Raddoppio al 55° grazie alla deviazione nella propria porta del difensore Arboleda, incolpevole di trovarsi davanti al proprio portiere che, per respingere un forte tiro dalla sinistra di un convincente Pasquale, scaglia la palla addosso al compagno.
Nei 20 minuti seguenti si denota una certa rilassatezza nell’Udinese che non affonda il colpo e si lascia sopraffare dall’orgoglio (sin qui il Lech non ha brillato!) dei polacchi che in un paio di occasioni non concretizzano con il gol gli affondi e addirittura colpiscono palo e traversa in una manciata di secondi.
Al 70° Sanchez stacca il suo biglietto di tribuna per la gara di ritorno della prossima settimana facendosi ammonire per una scivolata da dietro su Iniac (era diffidato).
Marino inserisce Obodo per un Isla comunque positivo per la corsa al 72°.
Buona respinta di pugni su un tiro di Bandrowki per Handanovic al 75°. E da qui comincia il black-out dell’Udinese dato dalla convinzione di aver agguantato la certezza della vittoria, a favore dei polacchi che orgogliosamente accorciano le distanze cinque minuti dopo con Rengifo , abile a insaccare al centro dell’area piccola un forte tiro rasoterra proveniente dal fondo campo di destra e passato inosservato dalla difesa bianconera.
Il forcing polacco, abbinato al momento buio dei friulani, porta al pareggio di Arboleda che al 83° colpisce di testa e insacca sfruttando una spizzicata sul primo palo di un compagno a seguito di un corner.
85°: Pepe al posto di Sanchez.
E’ Pepe che impensierisce appena entrato la retroguardia polacca con un’incursione dal fondo che viene respinta.
Brivido al 91° per una punizione di Stilic e che finisce sul fondo di poco.
Il Lech all’arrembaggio negli ultimi tre minuti per sfruttare le disattenzioni dell’Udinese in vena di regali e che alla fine deve cantare il MEA CULPA per aver vanificato un doppio vantaggio che poteva dare la certezza della qualificazione al prossimo turno.
Mi raccomando Udinese! Fra sette giorni ci sarà il ritorno e spero che, segnalare che il Natale arriva solo il 25 dicembre, diventi superfluo…………



TERRY MASERA


Si ringrazia per la collaborazione tecnica CARLO RINALDINI

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