"SFUEI DAL FRIÛL LIBAR - IL GIORNALE DEL FRIULI LIBERO". INDIRIZZO INTERNET http://www.ilgiornaledelfriuli.net EDIZIONE ON LINE DELLA TESTATA ISCRITTA COME GIORNALE QUOTIDIANO ON LINE, A STAMPA, RADIOFONICO E TELEVISIVO NEL REGISTRO DEL TRIBUNALE DI UDINE IN DATA 8 APRILE 2009 AL N. 9/2009. Si pubblica dal 25 novembre 2008. Proprietario: Alberto di Caporiacco. Direttore responsabile: Alberto di Caporiacco. Sede di rappresentanza in Udine, piazza S. Giacomo 11/16, 2. piano.

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mercoledì 15 aprile 2009

RASSEGNA STAMPA: MESSAGGERO VENETO

Riunione operativa a Udine per coordinare gli aiuti alle aree devastate dal terremoto.
Polemica per l’impiego del 5 per mille
Inchiesta sui crolli, testimonierà anche una giovane che aveva denunciato i pericoli della Casa dello studente
Abruzzo, il Fvg ricostruirà una scuola
Appello della Regione agli enti locali: tutti i fondi raccolti dovranno confluire sull’opera prescelta Maroni: «Operare come in Friuli». Allarme per infiltrazioni criminali nei cantieri

UDINE. Un unico conto corrente e un unico sistema integrato per coordinare gli aiuti alle popolazioni terremotate dell’Abruzzo e per realizzare una grande opera, probabilmente una scuola. Regione e Protezione civile lanciano un appello ai sindaci e ai presidenti di Provincia per unire le forze e fare in modo che tutti gli aiuti provenienti dal Friuli Venezia Giulia vengano utilizzati al meglio e non vadano sprecati. In questa fase meglio inviare denaro perché i beni di prima necessità sono già stati assicurati.
A chi volesse comunque spedire materiali o beni di consumo si suggerisce di contattare prima il numero verde 800500300 della Protezione civile regionale.Solo così si avrà la certezza di trasformare la solidarietà in un aiuto concreto. Questo il piano illustrato ieri dagli assessori regionali alla Protezione civile, Vanni Lenna, e alle Autonomie locali, Federica Seganti, che hanno incontrato a Udine i rappresentanti delle autonomie locali per stabilire una linea operativa unitaria a livello regionale, con l’obiettivo di non disperdere nemmeno uno degli aiuti che dal Friuli hanno preso in questi giorni la via dell’Abruzzo. I fondi raccolti con il conto corrente bancario “pro sisma Abruzzo” (codice Iban IT50Z0200802241000003120964) serviranno alla realizzazione di uno o più progetti di ricostruzione di strutture pubbliche o edifici scolastici, individuati di concerto con la Regione Abruzzo.Detto del conto corrente unico sul quale si invita a far convergere tutte le donazioni, l’imbuto che dovrà raccogliere e incanalare tutti gli aiuti sarà la sala operativa di Palmanova che è in continuo contatto con l’Aquila. Da lì la Protezione civile coordina e gestisce tutti gli interventi di soccorso, ricognizione e ricostruzione.«La fase acuta dell’emergenza – ha illustrato nell’auditorium della Regione il direttore della Protezione civile regionale, Guglielmo Berlasso, di rientro dall’Abruzzo - si è chiusa lunedì quando sono terminate le operazioni di ricerca alle quali abbiamo contribuito con volontari e unità cinofile. Adesso si tratta soprattutto di completare la fase di ricognizione su tutta l’area colpita dal sisma che si estende per circa 800 chilometri quadrati. E su questo settore sono attivi molti dei 300 volontari che da venerdì hanno dato il cambio al primo contingente. In particolare – ha riferito Berlasso - la Protezione civile del Fvg, che a livello nazionale ha un ruolo di coordinamento tra le Regioni, si sta occupando di gestire i 32 campi per il ricovero allestiti all’Aquila e contemporaneamente, oltre a lavorare sulla ricognizione cercando di realizzare supporti cartografici di alta qualità, stiamo organizzando le operazione per la rimozione delle macerie e i primi interventi di bonifica».Insieme ai tecnici della Protezione civile sta lavorando anche un pool di ingegneri creato “ad hoc” con il contributo delle Università di Udine e di Trieste e dell’ordine professionale. «Se ci sono professionisti che vogliono dare il loro contributo o se qualcuno è disposto a ospitare gli sfollati (ammesso che ci sia questa necessità) – hanno spiegato gli assessori insieme a Berlasso – la cosa migliore da fare è comunicare la propria disponibilità alla centrale della Protezione civile che così potrà far fruttare al meglio gli aiuti».Cristian Rigo


Udine Scoppia il caso dopo la pasquetta lavorativa di Billa Il supermercato sarà multato
C’è libertà totale invece per chi opera nel centro storico
Aperture festive dei negozi: caos e proteste

di GIACOMINA PELLIZZARI
Le serrande alzate nel giorno di Pasquetta hanno provocato il caos sulle aperture festive in città. Se alcuni commercianti erano convinti che la legge regionale lo impedisse a tutti si sbagliavano perché i negozi del centro storico non solo nelle domeniche, ma anche nelle festività canoniche come Pasqua e Natale possono tenere aperto. Solo il supermercato Billa, infatti, sarà sanzionato.
Il supermercato di via Este rischia, infatti, una sanzione che va da un minimo di 5 a un massimo di 12 mila euro. Diversa la situazione dell’Upim che proprio perché ubicato in centro storico non solo poteva tenere aperto, ma stando alla filosofia del gruppo commerciale continuerà a farlo anche in futuro. Nei sui confronti, quindi, non scatterà alcuna sanzione. Lo stesso vale per i negozi con superficie inferiore ai 400 metri quadrati ubicati nelle periferie. Anche questi, come i negozi del centro storico, nelle giornate dell’1 e 6 gennaio, a Pasqua, nel lunedì dell’Angelo, il 25 aprile, l’1 maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, l’1 novembre e il 25 e il 26 dicembre possono aprire in deroga.Peccato che molti commercianti del centro storico, anche iscritti alla Confcommercio, interpretassero diversamente la legge regionale. Non sapevano infatti che al di là delle 25 aperture domenicali, unite a quelle di dicembre, definite dalla legge possono alzare le serrande quando e come vogliono. Hanno, insomma, massima libertà di azione. E in periodo di crisi non è poco visto che nel giorno di Pasquetta chi ha tenuto aperto ha lavorato soprattutto con la clientela austriaca. «Siamo stati spiazzati» ha commentato qualcuno nell’ammettere che «tutti pensavamo che nelle festività canoniche non fossero ammesse deroghe».Il chiarimento arriva dal presidente provinciale della Confcommercio, Giovanni Da Pozzo: «Il provvedimento che consente massima libertà ai commercianti è stato previsto per agevolare l’effetto turistico, ma non si può pensare che vada a coincidere con le 52 domeniche dell’anno». Da Pozzo, in effetti, chiarisce che «commercialmente il diritto funziona di più se trova un’adesione all’interno dei negozi di qualsiasi centro storico che ha una possibilità in più rispetto alle periferie dove prevale la grande distribuzione». Secondo il presidente della Confcommercio, insomma, «l’apertura selvaggia crea confusione al consumatore e commercialmente non porta effetti».


L’associazione appoggia la protesta dei medici contro il provvedimento
Assenze, ai genitori non piace il ritorno del certificato medico
TRIESTE. I genitori del Friuli Venezia Giulia bocciano l’obbligo del certificato medico per essere riammessi a scuola. Dopo la protesta dei medici di tutte le aziende territoriali della regione, sono le associazioni di genitori a farsi sentire. «Non ho mai sentito nessuno che avesse questa esigenza», dice Alice Zornada, vicepresidente dell’Associazione genitori di Trieste, attiva dal 1974 anche in tutto il Friuli Vg.L’approvazione del disegno di legge della maggioranza sulle liste d’attesa ha portato in dote anche l’emendamento che ripristina l’obbligo del certificato medico per la riammissione degli alunni a scuola. L’emendamento, firmato dai capogruppo Daniele Galasso (Pdl), Danilo Narduzzi (Lega) e Roberto Asquini (Gruppo misto) è stato approvato con l’astensione del centrosinistra, come ha sottolineato l’assessore alla Sanità, Vladimir Kosic. L’arco consiliare, insomma, era compatto sulla scelta: «C’era un sentire comune – ha detto Kosic – evidentemente c’era disagio sulla scelta che era stata fatta».Nel 2005 la maggioranza di centrosinistra aveva votato una legge, la 21, che aboliva questo obbligo. «La certificazione – hanno scritto i medici in una email indirizzata a Kosic – comporta un onere notevole per la famiglia e per il pediatra di libera scelta» e anche da un punto di vista medico, è di «scarsa utilità: le malattie infettive sono spesso contagiose in fase di incubazione, ma raramente quando il soggetto è convalescente. La dimostrazione della validità di quanto proposto e attuato nel 2005 sta nel fatto che non si è verificato alcun problema di salute pubblica relativo alla riammissione a scuola senza di esso». Esattamente sulla stessa linea sono i genitori: «I certificati non servono – spiega la Zornada –, forse quando erano più presenti malattie infettive poteva essere un documento necessario, ma l’importanza ora è relativa». Va data invece attenzione, dicono i genitori, ai fenomeni delle “vecchie” malattie che tornano ad essere pericolose, come la tubercolosi, «soprattutto su persone che vengono da paesi extracomunitari».Kosic, spiegando i motivi della decisione, ha anche sottolineato le «pressioni notevoli ricevute dalle direzioni didattiche. Le scuole – ha detto l’assessore – avevano fatto pressioni perché si tornasse al certificato». Ma un altro punto d’interesse, secondo Kosic, è quello dell’emotività con cui i genitori affrontano la salute dei figli. «È importante – ha spiegato ancora – conoscere gli aspetti emotivi che sono stati evidenziati da questa scelta». Dai genitori, però, arriva anche una parziale spiegazione di questo fenomeno. «I genitori – aggiunge Zornada – purtoppo hanno problemi a seguire i loro bimbi in malattia perchè devono prendere ferie dal lavoro. Quindi il rischio è che si faccia troppo in fretta, che si forzino i tempi del rientro a scuola anche per questa ragione». Beniamino Pagliaro
TRIESTE. In Slovenia sono stati condannati, ma il Friuli Venezia Giulia sta valutando come intervenire per scongiurare l’abbattimento di 75 orsi bruni, indesiderati dalle autorità slovene perché troppo numerosi e per i danni che arrecano all’agricoltura. L’Alto Friuli e il Tavisiano, aree naturalmente frequentate dagli orsi sloveni, potrebbero infatti rappresentare l’alternativa alla decimazione. «Con la supervisione del ministero degli Interni– ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Violino - stiamo elaborando un master plan per la gestione della foresta di Tarvisio. All’interno di un progetto globale, ci può essere una gestione faunistica che includa anche gli orsi». In armonia – ha sottolineato Violino – con le esigenze zootecniche e agricole del territorio. La decisione del ministero dell’Ambiente sloveno di concedere licenza di abbattimento di 75 orsi ha destato scalpore: sono troppi, troppo voraci e concentrati in un’area troppo piccola, per il governo di Lubiana.In Friuli Venezia Giulia la loro presenza è storica e non ostile. Si tratta di individui presenti in aree dette “trans-regionali”, del Friuli ma anche del Veneto, che rappresentano la parte più periferica ed occidentale della popolazione slovena. Gli orsi possiedono infatti grandi spazi famigliari e a dispetto dei confini politici si muovono attraversando nel corso dell’anno più Paesi. In Regione le stime più recenti parlano di una presenza stabile di circa 15-20 individui, rispetto ai 600-700 per l'intero territorio sloveno. In base a recenti monitoraggi su neve effettuati dal Dipartimento di scienze animali e dal Corpo forestale regionale, e in base ai risultati delle analisi genetiche dei campioni di pelo raccolti, è stata stimata la presenza di circa 4-7 individui nelle Valli del Natisone e del Torre e nelle Prealpi Giulie, di 4-7 individui nella Alpi Giulie ed Alpi Carniche Orientali, di 2-3 individui nelle Alpi Carniche Occidentali e Prealpi Carniche, e di singole apparizioni nel Carso triestino.Violino si interesserà della vicenda «per trovare una soluzione condivisa al problema». Senza penalizzare gli agricoltori che già – spiega – devono fronteggiare “le scorribande dei cinghiali. Creare ulteriori elementi di criticità sarebbe deleterio. Se pensiamo che i vincoli delle zone Zps e Sic impedirebbero formalmente ai produttori del Carso anche di piantare una vite senza l’avvallo di Comune e Soprintendenza, capiamo che l’agricoltura si trova regolarmente a pagare un prezzo insostenibile sacrificando le proprie ragioni sull’altare di altri interessi». Sonia Sicco


Eurocandidatura Dipiazza frena: non lascio Trieste
di DOMENICO PECILE
UDINE. «Sarei un cavallo vincente, ma ho degli obblighi precisi nei confronti della città e dei triestini». Roberto Dipiazza liquida così l'invito del presidente della Giunta regionale, Renzo Tondo, che lo vorrebbe candidato alle elezioni europee. Una sponsorizzazione, quella di Tondo, che ha incendiato il dibattito interno al Popolo delle Libertà.
Quello del sindaco di Trieste è dunque un «no, grazie», un rifiuto tuttavia motivato dal senso di responsabilità del primo cittadino giuliano. Che taglia corto così: «Dico semplicemente che devo fare ancora delle cose importanti per Trieste: rigassificatore, centrale elettrica, porto vecchio e porto nuovo tanto per citarne alcune. Per questo ho rinunciato e rinuncio alla candidatura».Candidatura che, come detto. gli è stata suggerita da Tondo nel corso di un recente incontro. Ed è anche questo uno dei motivi per cui dentro il Pdl si assicura che la partita Dipiazza è tutt’altro che archiviata. E che probabilmente lo stesso sindaco di Trieste gradirebbe una sorta di levata di scudi collettiva a suo favore. Ipotesi che non è ancora alle viste perché lo stesso coordinatore regionale, Isidoro Gottardo, indicato come lo sponsor del veneto Antonio Cancian (circostanza che però smentisce) frena, spiegandosi così. «Chiariamo – dice – subito un dato: predisporre le liste per le europee rientra nelle competenze del coordinatore nazionale e quindi del presidente del Pdl, Berlusconi. E’ inutile, dunque, agitarsi finché il livello nazionale non ha definito la strategia sul come comporle e i criteri su chi ammettere (non credo tarderà a farlo); ogni ipotesi è subordinata alla sua praticabilità». Quanto all’ipotesi Cancian, Gottardo è lapidario: «Sento battute infondate e maliziose che noi candideremo un veneto: i veneti ci pensano da soli a candidare i loro e non pensano di certo che lo facciamo noi per loro».Non solo, ma lo stesso Gottardo ritiene che all’interno di questo spazio difficilissimo la persona in grado di raccogliere maggiore consenso sia proprio il sindaco di Trieste. «Il problema però – insiste – è convincerlo, tenuto conto che le obiezioni di tipo politico e personale che mi ha ripetuto anche in questi giorni sono molto serie e non strumentali. Sono obiezioni che non possono non essere oggetto di seria valutazione con il presidente Berlusconi».Dunque, il caso-Dipiazza rimane assolutamente aperto. L'interessato insiste che «non è giusto tradire gli elettori. Accettassi la candidatura a fine anno sarei costretto a dimettermi, mentre la fine naturale della legislatura è nel 2011». Poi, l’affondo: «Sono vanitoso e penso che se accettassi di correre per le europee mi voterebbero sia i friulani sia i triestini. Sì, credo proprio che ce la farei ma, lo ripeto, ho messo troppa carne al fuoco per abbandonare il palazzo. Insomma, lo vivrei come una sorta di mezzo tradimento nei confronti di una città e dei concittadini che mi hanno dato molto sia sul piano politico, sia su quello professionale, sia su quello personale».Infine, Dipiazza ammette che l’uscita del presidente Tondo lo lusinga, anche perchè «il presidente della giunta regionale è una delle poche persone che stimo in politica. Detto questo, bisogna anche capire le esigenze di ognuno di noi». Già, ma se la sente il sindaco di Trieste di fornire indicazioni su possibili papabili? «Fare nomi – chiosa – significa sempre fare loro del male e bruciarli. Ci sarà, comunque, il mio contributo, ma non attraverso la stampa».

ELECTION-DAY E RISPARMI
COMPROMESSI TRA LE MACERIE di TITO BOERI

Il governo ha tempo fino a oggi per decidere se tenere in un’unica consultazione, in un unico election-day, elezioni europee, amministrative e referendum sulla legge elettorale. Lo Stato risparmierebbe 173 milioni (stime, probabilmente per difetto, del ministro Maroni che, più da esponente di un partito che da ministro, si è speso molto per non fare l’election-day) e i cittadini risparmierebbero altri 200 milioni di costi indiretti. In totale 373 milioni: uno spreco di risorse che non possiamo permetterci, soprattutto dopo il terremoto in Abruzzo. Un governo responsabile dovrebbe prenderne atto e tenere conto del plebiscito sul web.Del plebiscito che sul web c’è stato in questi settimane a favore dell’election-day e, dunque, dovrebbe cambiare la data del referendum.Eppure quello che si profila all’orizzonte è un compromesso molto costoso per i contribuenti e per chi ha bisogno di aiuto dallo Stato: il referendum sulla legge elettorale si dovrebbe tenere il 21 giugno con il secondo turno delle amministrative. È un compromesso che costerebbe al contribuente circa 300 milioni, tra costi diretti e indiretti. Infatti, il ballottaggio in Italia, in genere, coinvolge un terzo dell’elettorato potenziale e solo i collegi in cui ci sono elezioni provinciali e in cui si vada al ballottaggio. Secondo le nostre stime, solo 21 delle 63 province potenzialmente coinvolte torneranno a votare a due settimane dal voto alle Europee. Le altre 88 province italiane (81% del totale) saranno chiamate a votare unicamente per il referendum. Di qui lo spreco enorme di risorse che si avrebbe anche in questo caso.Ma che razza di compromesso è questo? Qui stiamo barattando una soluzione che fa risparmiare soldi allo Stato e tempo e denaro alle famiglie con una soluzione che costa ai contribuenti e a chi va a votare – e che per giunta riduce la partecipazione al voto, uno dei valori conclamati nella nostra Costituzione – pur di fare un piacere a un partito. E perché gli italiani tutti devono subire il diktat di un partito, votato dall’8% dei cittadini? È un compromesso inaccettabile soprattutto dopo il terremoto.(Tratto da www.lavoce.info)

Udine Domani accoglienza con prodotti tipici in piazza Primo maggio
Match di Uefa: niente divieti per i bar
In arrivo 500 tifosi del Werder. Consentita la vendita di alcolici
Come da tradizione il benvenuto di Udine in piazza Primo maggio, ma alcol libero. Questa la ricetta dell’accoglienza decisa per la sfida di Uefa tra Udinese e Werder Brema in programma domani sera allo stadio Friuli. Fino a ieri i biglietti venduti in Germania per il ritorno dei quarti di finale erano poco più di 350 e il clima instaurato tra i tifosi nella gara di andata è stato molto positivo. Ecco perché il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha deciso di non vietare la vendita di alcolici.
Per tutta la giornata di giovedì quindi alcol libero. Come in occasione della sfida con i russi dello Zenit, anche nelle casette allestite in piazza Primo maggio sarà possibile vendere vino, birra e pure superalcolici per tutto il giorno. Senza nessun limite di orario. E lo stesso vale per i bar e i centri commerciali del comune di Udine e pure dell’hinterland. Per il momento non è infatti prevista nessuna ordinanza anti-alcol. Né da parte del sindaco Furio Honsell, né da parte dei primi cittadini di Martignacco, Tavagnacco e Pasian di Prato che solitamente venivano coinvolti nell’iniziativa. Secondo la questura, sulla base dei biglietti venduti fino a martedì, è difficile immaginare che i tedeschi in arrivo giovedì siano molti più di 500. «Ma se lo scenario dovesse cambiare – mette in guardia il questore Giuseppe Padulano – siamo pronti a intervenire». Per il momento però restano in vigore soltanto le limitazioni imposte dal decreto Pisanu che impongono di non vendere alcolici nell’area esterna allo stadio (frazione dei Rizzi compresi) a partire da due ore prima della partita. Considerato che il fischio d’inizio è in programma alle 20.45, il divieto scatterà alle 18.45 come accade per qualsiasi altra partita serale. Nonostante il flop verificatosi in occasione della sfida con le Zenit quando i tifosi russi disertarono il punto di ritrovo preferendo andare a visitare Venezia, il comitato ha deciso di riproporre lo stesso “modello” sperimentato con successo con i tifosi inglesi del Tottenham con i croati della Dinamo Zagabria e i polacchi del Lech Poznan.«L’accoglienza in piazza – dice l’assessore allo Sport, Kristian Franzil – serve prima di tutto a rispondere alle esigenze delle forze dell’ordine e poi a favorire l’incontro tra le tifoserie per fare dello sport un’opportunità di dialogo tra due città e due culture diverse». Alle ormai consuete casette dei produttori e al un punto informativo dedicato al supporto e all’assistenza dei tifosi, questa volta si aggiungerà anche lo stand della Turismo Fvg “Frico very good” per promuovere il frico friulano. Anche se il numero dei tifosi tedeschi non sembra particolarmente significativo, per garantire la massima sicurezza allo stadio e in città, la questura ha predisposto un piano articolato che prevede l’utilizzo di più 500 uomini tra steward e forze dell’ordine. Niente da fare per le celebrazioni del rientro della brigata Julia dalla missione in Afghanistan che si svolgeranno domani a Cividale e non in piazza Libertà come era stato previsto inizialmente senza tener conto della gara di Uefa.Cristian Rigo

La crisi in Friuli Vertenza Safilo: amministratori, parlamentari e sindacalisti incontreranno Scajola
Ferriere Nord, 600 in “cassa” a rotazione
Raggiunta un’ipotesi di accordo. Il provvedimento dovrebbe durare 12 mesi
TARCENTO. Un potenziamento delle attività di prevenzione sul territorio, attraverso l'inserimento di nuovi volontari con preparazione specifica nel gruppo, ma anche il completamento della sede, per poter rispondere alle necessità del territorio in modo sempre più efficace: questo è l’obiettivo che la protezione civile tarcentina, che ha effettuato ben 234 interventi nel solo anno 2008, si pone per l'anno in corso. «La sede che il gruppo si è posto come obiettivo di realizzare – spiegano - è una sede con locali sufficienti per ospitare in maniera decorosa i volontari, per allocare in maniera organizzata le risorse materiali e per fornire un supporto logistico ai volontari in caso di eventi calamitosi. Il piano inferiore, che è già stato costruito, comprende autorimessa, ufficio e archivio, spogliatoio maschile e femminile distinti, docce e bagni, sala operativa e magazzino. Il piano superiore, che deve essere realizzato, comprende servizi con docce, dormitorio maschile e femminile distinti, sala mensa/riunioni e cucina. La giunta ha già deliberato per il completamento di questi lavori. Noi volontari ci siamo poi impegnati a completare le opere di realizzazione della nuova sede di protezione civile, limitatamente al piano inferiore».Considerato che erano necessari lavori, non previsti al momento della progettazione, i volontari hanno prestato la propria opera gratuita, al fine di rendere la sede più decorosa. Tutto ciò è stato possibile grazie, oltre alla buona volontà dei volontari che hanno messo la manodopera, alla messa a disposizione del materiale da parte delle ditte che lo hanno gentilmente offerto o hanno concesso il contributo per il suo acquisto. L’impegno dei volontari, a tale scopo, è stato notevole e li ha visti impegnati tutto l’anno 2008. Per il completamento della sede, la giunta regionale ha concesso al gruppo un finanziamento straordinario pari a 80mila euro. Di questi parte sono stati spesi per le opere descritte; considerato che non saranno sufficienti a completare il piano superiore della sede, è stato stilato un elenco con la priorità di esecuzione delle opere. Va segnalato infine che il gruppo si propone il potenziamento del nucleo del personale volontario tecnico ai fini del miglioramento del servizio di prevenzione del rischio idrogeologico. In merito, è prevista l'organizzazione di un convegno nazionale.Barbara Cimbaro


UDINE Rotta una tubatura e Giardin grande diventa un lago
di PAOLA LENARDUZZI
«Ma a Venezia è così?», chiede un turista sloveno sorpreso da un’insolita piazza Primo maggio. Ieri pomeriggio infatti, la rottura di un tubo della conduttura dell’acquedotto proprio di fronte alla salita Manin, dove era al lavoro una squadra di addetti dell’Amga, ha trasformato Giardin Grande in un lago, inondandolo con una potente fuoriuscita d’acqua che poi in certi punti ha superato i venti centimetri. Il guasto è avvenuto attorno alle 15.15 e l’acqua ha cominciato a defluire dai tombini non prima delle 16.30, grazie alla chiusura delle saracinesche della rete. Un fuoriprogramma che ha creato qualche disagio al traffico, ha lasciato ghiaia e sassi sull’asfalto e suscitato tanta curiosità.
Ieri, come avvertivano i cartelli posti nelle vicinanze accanto ai segnali mobili di divieto di sosta, era in programma un intervento di sistemazione da parte dell’Amga sulle tubature dell’acquedotto per la riparazione di un guasto. Per questo motivo, era stata chiusa la corsia che da piazza Patriarcato porta a Primo maggio, con istituzione del doppio senso di marcia nell’altra corsia e circolazione regolata da due semafori. I lavori di riparazione alla falla sono cominciati alle 8 e sarebbero dovuti terminare nel pomeriggio, ma proprio mentre tutto si stava concludendo e gli operai erano pronti a risistemare la ghiaia e chiudere il buco aperto per i lavori, è partito un forte getto d’acqua dalla medesima tubatura, qualche metro più a monte.È bastato poco per vedere l’acqua allagare la piazza, insinuandosi tra le auto in sosta fino a raggiungere il chiosco con le bibite in mezzo a Giardin Grande e continuare a inondare lo spiazzo alimentata da un “ruscello” che non accennava a fermarsi. Ovviamente, i tombini della fognatura sono riusciti ad assorbire soltanto una minima parte. E lo spettacolo apparso davanti a centinaia di automobilisti in transito è stato decisamente unico, tra l’altro in una piacevole giornata di sole. Non è mancato chi ha voluto immortalate il singolare avvenimento con una fotografia, chi ha telefonato allarmato a vigili del fuoco e polizia municipale, chi si è offerto per dare consigli o rendersi disponibile se ci fosse stato bisogno di aiuto. Gli addetti dell’Amga hanno provato a deviare parte del flusso su un tombino di via Verdi con una pompa a immersione, ma senza grossi risultati. «Ma avevamo subito provveduto – spiega l’assistente dell’Amga Enzo Coseano – a chiudere otto saracinesche della zona che va da piazza Primo maggio a via Ronchi. Ovviamente, l’acqua ci mette un po’ per fermare il flusso». Tutto è rientrato attorno alle 16.30, lasciando cumuli di ghiaia e fango nel parcheggio in piazza. E gli operai si sono subito rimessi al lavoro per tamponare anche la nuova falla. Lavori che si concluderanno con l’asfaltatura del tratto questa mattina.

PALUZZA. Suor Rosangela, la madre misericordina che per quattordici anni ha accudito Eluana Englaro alla clinica Beato Luigi Talamoni di Lecco è arrivata a Paluzza e ha fatto visita alla tomba della donna rimasta in coma per 17 anni e morta a Udine lo scorso 9 febbraio.
E così nel piccolo cimitero del paese d’origine di papà Beppino Englaro, dove Eluana riposa nella tomba di famiglia, ieri c’è stato un momento di commozione. Suor Rosangela è arrivata con il fratello sacerdote, don Paolo Ferrario, parroco a Paderno sull’Adda, e lo zio di Eluana Armando Englaro, fratello di papà Beppino. A ricevere i due religiosi il parroco di Paluzza, don Tarcisio Puntel, poi il saluto alla tomba di Eluana morta alla clinica La Quiete di Udine dopo il distacco di idratazione e alimentazione forzata che la tenevano in vita da quel maledetto 18 gennaio 1992 quando si schiantò in auto vicino a Lecco tornando da una festa.«Ho saputo della volontà di Suor Rosangela solamente la sera precedente il suo arrivo - racconta il parroco di Paluzza -. L’ho appreso via telefono». A chiamarlo è stato don Paolo che gli ha chiesto ospitalità anche per celebrare la messa. Una breve cerimonia religiosa nella chiesetta annessa al cimitero e dedicata a San Daniele, la stessa nella quale, un paio di mesi fa erano stati celebrati i funerali di Eluana.Una richiesta che è stata immediatamente raccolta dal parroco di Paluzza. Così, nella mattinata di ieri don Paolo Ferrario ha celebrato una messa in suffragio di Eluana, alla presenza fra gli altri dello zio Armando e di suor Rosangela.Il parroco di Paluzza, che ieri aveva programmato la benedizione delle case e delle famiglie del paese, è arrivato verso la fine della cerimonia, quindi dopo aver accompagnato i due ospiti ala tomba di famiglia degli Englaro, dove riposa Eluana, è rimasto con loro durante il pranzo. «Non abbiamo parlato di Eluana - precisa don Tarcisio - nè di morale o di teologia». E’ stato un incontro “fra colleghi”, due sacerdoti entrambi vicini, per ragioni diverse, alla vicenda di Eluana. «Abbiamo parlato della vita che si fa quassù – racconta don Tarcisio –. Don Paolo e suor Rosangela erano interessati alla vita di paese, a come vive la gente della nostra Carnia». Quindi il commiato, con don Tarcisio che ha proseguito nella sua opera di benedizione delle case e delle famiglie di Paluzza e suor Rosangela che se ne è tornata a Lecco.Gino Grillo


HINTERLAND
Stragi del sabato Pasian di Prato fa prevenzione

PASIAN DI PRATO. Il Comune dichiara guerra alle stragi del sabato sera. E lo fa chiamando a rapporto tutti i giovani tra i 18 e 20 anni residenti nel Comune per una serata di approfondimento sugli effetti di alcol e guida spericolata con la partecipazione di esperti e tecnici.
Tutti i ragazzi nati tra il 1988 e il 1990, circa 200, sono stati contattati e invitati all’incontro che questa sera alle 18 si svolgerà in auditorium comunale. La serata vedrà anche la presenza del dottor Francesco Piani, responsabile del dipartimento della dipendenze dell’Ass 4, di Giorgio Benussi, della commissione patenti e ispettore capo della polizia di stato di Udine, Efrem Degano. Coordinatore della serata l’assessore comunale alla sicurezza Daniele Pala.«Crediamo che il modo migliore per sconfiggere o almeno ridurre gli incidenti sulla strada sia quello della responsabilizzazione. Per questo motivo abbiamo voluto coinvolgere i giovani del nostro comune. L’obiettivo è dare vita a una serata di confronto. Non una semplice enunciazione delle norme del codice della strada, ma un momento di interazione».I protagonisti, quindi, saranno proprio loro. I ragazzi con tutto il carico di domande e di dubbi da sottoporre ai tre relatori. In primo piano, ovviamente, la questione dell’abuso dell’alcol, la causa numero uno delle stragi. Sull’argomento interverrà il dottor Piani che, confrontandosi quotidianamente con casi limite, potrà spiegare ai ragazzi i rischi legati all’abuso di alcolici. Una pericolosità che cresce notevolmente quando i teen ager si mettono alla guida. «L’attività di prevenzione – continua l’assessore Pala – era già iniziata con una serie di interventi nelle scuole primarie. Quest’anno abbiamo voluto coinvolgere i più grandi». Preziosissimo anche il contributo degli alcolisti anonimi del comune che hanno lavorato per ricordare ai giovani l’importanza dell’incontro. «Per organizzare l’incontro c’è stata una mobilitazione collettiva. Ci auguriamo ora che la risposta dei ragazzi sia buona. L’intenzione è di arrivare diretti a loro», prosegue Pala.Nei progetti dell’amministrazione comunale ci sono anche altre iniziative, volte alla sensibilizzazione. E in quest’ottica si può leggere anche l’acquisto dell’etilometro, strumento utilizzato dalla polizia municipale, in caso di incidenti stradali. «Di comune accordo con le forze politiche – afferma il comandante della polizia municipale, Michele Mansutti - in previsione della bella stagione intensificheremo le uscite di prevenzione, in collaborazione con le altre forze di polizia».Erica Beltrame
CIVIDALE. Settimana dedicata agli alpini, a Cividale: oggi, domani e sabato le penne nere saranno protagoniste di una serie di eventi promossi per celebrare il rientro degli uomini dell'8° Reggimento dalla missione di pace in Afghanistan ma anche di un ulteriore momento significativo, mai accolto, in precedenza, dalla città ducale.
Domani mattina, infatti, piazza Duomo farà da cornice alla solenne cerimonia del cambio del comandante della Brigata Alpina Julia, con il passaggio di consegne fra il generale Paolo Serra ed il generale Gianfranco Rossi. Le prove si svolgeranno oggi (dalle 14.30), circostanza che imporrà il blocco del traffico - a partire dalle 14 - in tutta l'area compresa fra via Conciliazione e Piazza Resistenza. Il flusso veicolare potrà riprendere intorno alle 16. Chiusura più lunga, invece, per la giornata di giovedì, quando lo stop alla circolazione inizierà alle 8 e si protrarrà fino alle 15. La manifestazione sarà salutata, ulteriore novità per Cividale, dal passaggio della pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce Tricolori.E' attesa la presenza di numerose autorità politiche e militari, a cominciare dal sottosegretario di Stato alla Difesa, onorevole Guido Crosetto, e dal capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale di Corpo d'Armata Castagnetti; ci saranno inoltre i gonfaloni di Udine, di Cividale e Venzone (le due sedi dell'8°) e di tutti i centri che hanno conferito al Reggimento la cittadinanza onoraria (inclusa Gemona, che lo farà nel mese di maggio), ed una folta rappresentanza del mondo della scuola, con circa 400 fra bambini e ragazzi.Ma torniamo al programma odierno: alle prove farà seguito l'apertura ufficiale delle celebrazioni organizzate per solennizzare il rientro degli alpini da Herat. Si inizierà alle 17, con la deposizione di una corona d'alloro presso il monumento ai Caduti di viale Marconi. Ci si sposterà poi in Largo Boiani, dove alle 17.15 verrà inaugurata la mostra statica Rap Camp, una rassegna di mezzi, materiali e attrezzature impiegate dagli uomini dell'8° durante la missione ad Herat. Alle 17.30 ulteriore inaugurazione, in Foro Giulio Cesare: la piazza ospiterà una mostra fotografica dedicata al progetto "Un ponte per Herat", promosso dall'Ana cividalese e sfociato nella realizzazione di una casa di accoglienza per i familiari dei pazienti del Centro Grandi Ustionati operativo nella provincia di Herat. Una serie di pannelli ricostruirà le varie tappe del piano, dalla sua presentazione nel municipio di Cividale fino, appunto, al taglio del nastro nella casa d'accoglienza. Gran finale sabato: al mattino si esibirà la Fanfara alpina di Orzano; in serata, al palasport, replica del fortunatissimo spettacolo "Tre uomini di parola", con Toni Capuozzo, Mauro Corona e Luigi Maieron. Lucia Aviani
di GIACOMINA PELLIZZARI
I giochi sono chiusi e questa doveva essere la settimana decisiva per l’ingresso di Alberto Bertossi (Cittadini) nella giunta Honsell. L’ufficializzazione della decisione è slittata di qualche giorno perché il capogruppo dei Cittadini deve concludere qualche verifica sulle deleghe con i suoi rappresentanti di lista. È risaputo che Bertossi gradirebbe le Partecipate, ma al momento potrebbe ricevere altre deleghe tra cui l’avvocatura.
Salvo sorprese dell’ultimo momento, insomma, i Cittadini manterranno la rappresentanza nell’esecutivo guidato dall’ex rettore dell’università. E così Bertossi, che di professione fa l’avvocato, è pronto a sostituire Giovanni Barillari uscito dalla giunta perché non ha condiviso la scelta del sindaco di accogliere nella casa di riposo “La Quiete” Eluana Englaro, la donna in stato vegetativo da 17 anni deceduta a Udine.Le dimissioni di Barillari, che deteneva le deleghe ai Servizi sociali, disabilità, asili nido e Ambito socio assistenziale, risalgono al 10 febbraio scorso. Da allora il nome di Alberto Bertossi continua a rimanere l’unico in corsa e l’unico gradito dal Pd. Inizialmente Bertossi si era preso una pausa di riflessione perché, a suo avviso, la giunta Honsell nelle decisioni è troppo spostata a sinistra. L’ingresso del capogruppo dei Cittadini nell’esecutivo di palazzo D’Aronco rappresenta, infatti, l’anello moderato che contruibuirebbe a riequilibrare la giunta. L’ufficializzazione avrebbe dovuto avvenire stamattina in un incontro già fissato con il sindaco. Anche perché ieri avrebbero dovuto riunirsi i rappresentanti dei Cittadini che, invece, hanno rinviato di una settimana l’incontro. In quel contesto l’attenzione si soffermerà sulle deleghe. Non è una novità che Bertossi gradirebbe le Società partecipate, ma a quanto pare il sindaco potrebbe affidargli quella delega dopo il rinnovo dei consigli di amministrazione in scadenza.A quanto pare, l’obiettivo è chiudere la partita prima delle elezioni europee anche perché se i risultati delle consultazioni elettorali premieranno l’Italia dei valori anche il gruppo consiliare che fa capo al partito di Di Pietro potrebbe chiedere una maggiore rappresentatività. Nel frattempo resta aperto il confronto con il gruppo “Per la sinistra” che nell’ultimo consiglio comunale non ha partecipato al voto sui patti parasociali di Amga e sul recupero dell’area dismessa ex Domenichelli. L’ha fatto per non votare contro la maggioranza. Pur assicurando che non «sta sgomitando per l’assessorato» la capogruppo, Anna Paola Peratoner, ha precisato: «Nessuno vuole capire che esistiamo e che rispondiamo a un disegno politico che non è Rifondazione comunista». La Peratoner, però, pur non riconoscendo l’assessore di Rc, Kristian Franzil, non vuol sentir parlare di crisi di maggioranza: «Ci sentiamo parte di questa maggioranza – ha ripetuto – stiamo solo vivendo una fase interlocutoria». Ma c’è chi vocifera che il gruppo “Per la sinistra” avrebbe moderato i toni dopo essere stato ripreso dal sindaco per la “protesta” messa in scena in consiglio.
CODROIPO. Sarà ancora l’Asd Centro Nuoto Codroipo a gestire, fino al 31 agosto 2010, la piscina comunale di Codroipo, che ha in carico dal 2002. La società codroipese è risultata infatti l’unica concorrente al bando di gara istituito dal Comune lo scorso novembre, poi annullato, riaperto a marzo e scaduto ieri.
Si tratta di un appalto provvisorio per la gestione della struttura fino al prossimo bando, che dovrebbe essere indetto nell’estate 2010, assieme a un project financing che preveda, a carico della società vincitrice, l’ampliamento della piscina stessa e del parcheggio antistante. Il progetto è stato già inserito nel programma triennale delle opere pubbliche 2009-2011 approvato a marzo dalla giunta comunale per una spesa di un milione e 300 mila euro. «Si tratta – spiega il titolare della Asd Centro Nuoto Codroipo Sante Dal Mas – di realizzare una terza vasca 16x10 con acqua a temperatura più alta per le attività di aquafitness, oltre alle due già esistenti (una da 25 metri a 5 corsie e una più piccola, didattica, da 10 metri), ampliare gli spogliatoi, l’ingresso, i bagni e il parcheggio esterno realizzandovi circa una trentina di nuovi posti auto». Per questi interventi sarà però necessario appunto un nuovo project financing visto che quello precedente, datato settembre 2007 e vinto dal Centro Nuoto Codroipo, era stato poi annullato dal Tar regionale nel febbraio 2008 per un ricorso presentato da due società concorrenti della Asd Centro Nuoto che avevano ritenuto non adeguatamente pubblicizzato il bando di gara.Intanto l’Asd Centro Nuoto Codroipo si prepara ad altri 16 mesi di gestione transitoria con alcune novità: anzitutto un ritocco all’insù del 4% sulle quote di iscrizione di corsi e ingressi. «Abbiamo rinunciato – ha spiegato il consigliere economico dell’Asd Centronuoto Federico Gros – all’adeguamento tariffario pieno dell’8% a cui avremmo avuto diritto secondo le statistiche Istat. Da settembre 2009 sono previsti aumenti solo del 4%». La società dovrà inoltre fare i conti con una nuova spesa, un canone d’affitto della piscina imposto dal Comune, di 8500 euro all’anno, oltre a tutte le spese di gestione, manutenzione del verde e dell’area circostante che già sostiene.«E’ inconcepibile – commenta Gros – siamo l’unica società sportiva in regione che paga un affitto al Comune e che non ne riceve alcun contributo. Per fare un esempio – continua Gros – la piscina di Gorizia riceve dal capoluogo isontino un contributo annuo di ben 150mila euro». La piscina di Codroipo conta circa 1.500 iscritti e propone un’attività che abbraccia tutte le discipline connesse al nuoto e al muoversi nell’acqua, dai corsi per anatroccoli (bimbi 0-2 anni) e paperini (3-5 anni) a quelli per ragazzi (6-16 anni) e per adulti (dai 16 anni in su) di tutti e 4 gli stili, dall’aquagym e aquastep (dai 16 anni in su) alla ginnastica dolce in acqua (dai 18 anni) e all’attività per gestanti, fino al nuoto libero.Ugo Zanin

Sottoscrizione oltre quota 43 mila euro
MV E ALPINI

Messaggero e Ana
saldo precedente29.102Del Moro Paolo70Furlani Annunziata e Claudio10Panificio Puppini250Lazzara Rosanna100Riolino Mario100Gini Paolo100Centore Laura e Tomasin Luca100Modenesi Cecilia 25Marangon Daniele 100Rumiel Giorgio50Burgnich Roberta50Perco Nevio50Borriello Alessandra50Copetti Mariarosa30Gabbino Laura40Del Moro Sisto50Sburlino Daniel40Romanin Marco100Gavazzeni Battistina20Iosio Giuseppina20Di Giusto Stefano20Battistella Franca100Cacitti Lucio 100Faleschini Alessandra50Vidoni Francesco50Chiaruttini Maurizia100Sala Elvira50De Alti Graziella70Fontanini Marianna e Denis50Quagliaro Giuliano100Visintin Liviano50Diletta Nicola20De Ietro Corrado10Giordani Franca20Di Danieli Bianca50Guidi Francesco20Tercelli Laura10Simonetti Alessandra50Menotti Mauro100Benossi Luca100Dilena Renata e Giuseppe50Una famiglia di Torreano100Franzolini Dino100Del Linz Claudio100Borboni Ivan100Not Leana25Fachin Roberto50Daronco Maria100De Biasio Ivan70Patat Manlio100Scorca Pasquale e Francesca100Sgardello Mario50Fabiani Natalino50Zilli Francesco100Morocutti Anna150Contessi Roberto200Madrassi Daniele100Club friulano Veicoli d’epoca1.000Erjavec Stefano50Vallar Elena50Sattolo Monica50Urbani Attilio5Lenardo Diana e Albina50Cortellazzo Maurizio e Adriana50Nonino Marco200Pilosio Maria50Mossenta Agostino15Cilento Renato500Anonimo20Bernardis Meri30Gruer Duilio150Luciana100Anonimo50Anonimo100D.A.M.100Mauro e Federica 50Ponticello Maria20Vittorio Alessandro100Nadalini Pietro50Anonimo50Kalessio Stefano70Carlo Calligaro200Sedrani Stefano100Maran Lucio50Weiz Hildegard30Noacco Livio e Paola50Rovere Giovanni100Anonimo100Sclonfero Lucia100Sclonfero Davide100Pascot Pierluigi30Petroni Francesco100De Luca Mauro500Pace Piero e Albarita250Fam. Rossi Angelo100Rossi F.lli srl Variano100Fam. De Filippo Andrea20Del Fabbro Irene Savani Daniela50Fasano Giorgio30Ubassi Giuliana50Omarcuzzi Ermanno50Rosso Francesco e Silvana100Marchetti Giuliana120Dgm Srl Udine300Esti Pietro100Popesso Sergio100Ruini Francesca150Comuzzi William10Morassi Giancarlo50Della Mea Giovanni500Londero Rodolfo100Cacciola Biagio50Bincoletto Edoardo50Galluzzo Giorgio50Cavassi Luigino50Molaro Alda e Gian100Di Rocchi Goffredo108Pevere Ale e Anna50Patrone Massimo e Lucia50Anonimo100Costantini Cesare100Galassi Enrico50Fam. Lestuzzi50Basket Treviso70Anonimo80Badin Miriam60Bizaj Bruno50Anonimo30Comelli Marisa10Anonimo30Lorena100Anonimo100Vago Bruno e Sandra250Anonimo50D.L. Rz200Tomasella Gianpaolo100Anonimo50Anonimo100Fregolent Paola10Anonimo50Anonimo50Anonimo100Anonimo50Condominio Margherita75Anonimo150Butelli Valter e Paola50Anonimo15Persello Ivan300Pittioni Rosanna e Enzo50Chiacig Sara100Piotrowski 200Beltrame Gianni100Marzolini Patrizia250Totale43.310

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