
Per lo sfortunato sprovveduto che ancora non lo sapesse, nella nostra regione c’è un coro gospel di tutto rispetto: è il Friuli Venezia Giulia Gospel Choir. E non si tratta solo di rispettabilità musicale, questo coro ha una potenza, ha un cuore, se non siete aridi di spirito lo percepirete al primo ascolto. Dopo averci allietati in varie esibizioni durante il magico periodo natalizio, il FVG Gospel Choir sbarca in quel di Milano, per esibirsi al Gospel Meeting assieme ad altri tre cori, lombardi e piemontesi. Appuntamento questa sera ore 21 nella chiesa di S. Vincenzo a Cormano (Milano). Non potrete esserci? Allora (su mio modesto consiglio) ci sarete prossimamente, in un esibizione locale, e ascolterete qualcosa che non sa mai essere noioso e uguale a sé stesso. Particolarità e fascino di questo coro sono versatilità e improvvisazione. Da un’idea di Alessandro Pozzetto (cantante e direttore del coro) e di Rudy Fantin (direttore artistico, pianista e arrangiatore), dal febbraio 2003 il FVG Gospel Choir decolla, partecipa a importanti festival e rassegne internazionali del settore, e riceve ottime critiche. Ma perché piace? Forse perché si pone con umiltà nell’affrontare un genere che non fa certo parte della nostra cultura latina, ma lo fa con arrangiamenti originali, con voglia di tuffarsi in infinite realtà sonore. In un mondo che crede che il concetto di improvvisazione implichi la singolarità, è apprezzabile che ci si dedichi all’improvvisazione di gruppo. Il coro si circonda di musicisti (pianoforte, tastiere, quartetto d’archi, a volte anche chitarra, basso e batteria) e, a seconda dell’occasione, indossa ritmi diversi: si veste di Funk, di Rock, di Soul, di Pop, R’n’B, Jazz, ritmi latini, si propone in acustico o con strumenti, e sforna un insieme compatto, dove però ogni elemento è anche un ottimo solista. Repertorio classico, ma spirito frizzante e improvvisativo, senza scordarsi mai che la musica è anche e soprattutto questo: cuore ed esplorazione...di stili diversi e dell’animo umano.
GIOIA MOLINARI
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