
Lo abbiamo detto e ripetuto: siamo stati uno degli elettori di Renzo Tondo.
Grandi elettori o piccoli elettori non lo sappiamo: elettori, perché per una serie di ragioni, valutando gli uomini in gioco, abbiamo scelto lui piuttosto che Riccardo Illy.
Convinti di aver fatto bene, anche perché chi perde (Illy) non può, come ha fatto, lasciare il campo come un bambino capriccioso che butta all'aria il gioco che sta facendo assieme al suo amichetto soltanto perché non è stato lui a vincere.
Quindi Renzo Tondo meglio di Riccardo Illy. Su questo non ci piove, anche se fuori dalle mura di casa il tempo ci fa sberleffi e diluvia alla grande.
Tempo addietro, presi dalla sbornia dell'elezione diretta, nostri sprovveduti colleghi hanno coniato l'epiteto di "Governatore", naturalmente con la G maiuscola in segno di giornalistica piaggeria, da attribuire ai presidenti di regione scelti direttamente (nota 1) dal popolo.
Peccato che il termine "Governatore" non lo si trovi in alcun testo di legge, ma tant'è.
Governatore sicuramente è un rafforzativo rispetto a presidente, è un termine 'all'americana': ad esempio il governatore della California, il buon Schwarzenegger.
Stranamente l'unico che dovrebbe essere Governatore (ovvero il presidente del consiglio dei ministri, che rappresenta - appunto - il governo, mentre quelle regionali sono semplici giunte), non è chiamato con detto epiteto. Italici incomprensibili modi di fare e di atteggiarsi, nonché incomprensibili italici usi del lessico politico.
Per Renzo Tondo, però, nell'ambito della vicenda Eluana Englaro, siamo costretti a coniare una nuova attribuzione lessicale. Non abbiamo nè un presidente, nè un governatore, ma un Osservatore, con la lettera maiuscola perché osserva davvero molto.
Lui osserva.
Ha tentato di dire la sua, facendo sapere che sta con papà Beppino, adoperandosi anche convintamente perché Eluana fosse accolta al policlinico Casa di cura città di Udine, che per gli udinesi e i friulani è 'quello di viale Venezia, in fondo', unica alternativa al mega ospedale 'di Chiavris'.
Si è beccato però una stramusata nei denti, perché non aveva fatto i conti con il governo e con Berlusconi, di cui si professa buon amico (ma che, incredibilmente, sulla questione non aveva evidentemente sentito). La parte politica di Berlusconi si è messa di traverso a Tondo e lui, facendo un po' di conti, ha preferito mollare che essere sfiduciato. Meglio grigio ma in sella, che eroico e disarcionato. Atti di ardimento non rientrano nelle 'corde' dell'uomo, salvo uno, di cui si dirà poi.
E allora presiede perché oggettivamente presidente è, governa perché oggettivamente guida la giunta regionale, ma in questa vicenda assai poco autorevolmente osserva.
Ne abbiamo ascoltate parecchie, di cattiverie.
Una di queste ci dice che allorquando fece il gran gesto (atto di ardimento) di abbandonare una trasmissione televisiva a Telefriuli, un faccia a faccia con Riccardo Illy, accusando il suo avversario di aver creato una voragine di debito pubblico, in realtà Tondo lo fece perché convinto di perdere, volendo così creare una sorta di pretesto per uscire di scena e addebitare poi a quella clamorosa uscita di scena (l'infortunio televisivo) la motivazione della sconfitta. Una scusa, insomma, per non essere 'pesato': i dati di cui era in possesso stavano dimostrando, in quel momento, che il 'peso e il carisma politico' di Illy era notevolmente superiore a quello di Tondo.
Un po' come quando c'è un big match di calcio una delle due squadre si presenta all'appuntamento priva del suo bomber, squalificato o infortunato. Dopo si sarebbe detto 'sì, ma se Tondo nol fos lât vie di Telefriuli al podeve vinci...'
Sempre i maligni dicono che Tondo, con una sconfitta, avrebbe comunque acquistato notevoli crediti nei confronti di Berlusconi e avrebbe ottenuto di non essere sovraesposto, così com'è come ora sovraesposto come presidente della regione, ma ben posizionato a Roma e con minor carico di responsabilità.
Ma Tondo non ha di certo vinto le elezioni perché ha clamorosamente abbandonato gli studi di Telefriuli. Non risponde al vero che quella che doveva essere un suicidio politico si sia invece rivelata mossa vittoriosa, capace di spostare l'opinione pubblica in suo favore. Ha vinto le elezioni perché il traino di Berlusconi è stato superiore a qualsiasi aspettativa e l'election day ha fatto il suo gioco.
Continuiamo a ritenere Tondo meglio di Illy, ma che delusione... Tocca tenercelo. Lasciamo che osservi, ma cerchiamo, per quanto ci è possibile, di scuoterlo...
(nota 1) può condiderarsi eletto direttamente dal popolo un candidato scelto dai partiti e quindi distillato all'interno delle segreterie politiche di partiti che possono presentarsi alle elezioni senza raccogliere alcuna firma di sottoscrittori di liste elettorali?
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