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giovedì 2 aprile 2009

BIGATIS IN SCENA SAB 4 APRILE ORE 20.30 PRESSO IL MUNICIPIO DI AQUILEIA


BIGATIS – STORIE DI DONNE FRIULANE IN FILANDA:
IL FILM TRATTO DALLO SPETTACOLO TEATRALE SABATO 4 APRILE IN OCCASIONE DELLA FESTA DEL FRIULI PRESSO IL MUNICIPIO DI AQUILEIA (ORE 20.30)

Dopo la prima assoluta in occasione di Mittelfest 2000 sarà presentato, in occasione della Festa del Friuli, sabato 4 aprile (ore 20.30) presso il Municipio di via Roma ad Aquileia, il film tratto dallo spettacolo Bigatis - storie di donne friulane in filanda. La versione per il piccolo schermo è prodotta da CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e RAI sede regionale del Friuli Venezia Giulia. La piéce è un affresco popolare scritto dal grande autore friulano Elio Bartolini a quattro mani con Paolo Patui, tutto recitato e cantato in lingua friulana. Interverranno alla presentazione Alberto Bevilacqua, Presidente del CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia e il sindaco di Aquileia Alviano Scarel.
In scena per raccontare piccole e grandi storie viste attraverso le vite di una comunità di filandere, tredici attrici e due attori, interpreti fra i più noti della nuova generazione di attori friulani: Maria Ariis, Paola Bacchetti, Sandra Cosatto, Fabiano Fantini, Caia Grimaz, Federica Guerra, Alessandra Kersevan, Rita Maffei, Lia Moro, Giuliana Musso, Nicoletta Oscuro, Roberta Sferzi, Massimo Somaglino, Ilaria Valli, Arianna Zani, Sebastiano Zorza (alla fisarmonica).
Raccontare "storie di donne friulane in filanda" era un sogno nel cassetto di Elio Bartolini, lo scrittore – recentemente scomparso - di tanti romanzi capaci di descrivere il Friuli, la sua storia lontana e recente. Bartolini coinvolse nel progetto drammaturgico l'amico Paolo Patui, autore teatrale a sua volta ed esperto di cultura della nostra Regione, che accettò con entusiasmo l'idea, mentre la regia dello spettacolo viene affidata al regista Gigi Dall'Aglio, artista del Teatro Due di Parma da tempo legato al Friuli.
Bigatis è un testo teatrale che prende a pretesto la storia della filande friulane, ma in realtà vuole raccontare dal punto di vista di un drappello di filandine gli umori di una terra, i suoi rapporti con la grande e con la piccola storia; vuole insomma abbracciare un periodo storico che va dai primi grandi scioperi del secolo fino alla Guerra fredda, attraverso le grandi guerre, l'avvento del fascismo, il delitto Matteotti e tanti altri frammenti di storia nazionale e locale raccontati però da una prospettiva popolare che proprio in quanto tale si veste di nuovi significati.
Una appassionata compagnia anima vivacemente questo grande spettacolo tutto recitato e cantato in friulano, un affresco popolare fatto di tante piccole e grandi storie di una comunità di filandere, dai primi grandi scioperi del secolo arrivano fino alla Guerra fredda, attraverso l'avvento del fascismo, il delitto Matteotti e tanti frammenti di storia nazionale e locale. Dall'intrecciarsi di storie, si distinguono in particolare i percorsi di vita di tre ragazze friulane, divise fra passioni personali e prime lotte sindacali negli anni in cui esplode la mania del nuovo, modernissimo ballo, il tango. Ruota così attorno a Lise, Olghe e Pascute, alle loro speranze giovanili, alle loro passioni, paure e speranze, e fra le mura della filanda di Codroipo, una delle tante attive in quegli anni in Friuli, luogo non solo di lavoro ma di vera formazione alla vita, una trama che ridisegna un importante frammento di storia sociale friulana. Sono ragazze alle prese con i soldati napoletani impegnati sul fronte friulano nella guerra del 15 - 18, alle prese con le cimici che infestano le brandine della filanda, alle prese con la maestra Colomba, un po' sorella maggiore e un po' padrona, e alle prese con i loro amori amari o felici, spensierati o turbati dalla gelosia. Tanti piccoli mattoni per ricostruire un frammento di società friulana di questo secolo, ma pur sempre un intreccio che non vuole rifugiarsi nell’autocommiserazione o nel piagnisteo perché consapevole che i grandi dolori possono essere sconfitti dalle grandi gioie e dalle grandi passioni.

Ufficio stampa e comunicazione del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG:
Fabrizia Maggi (fabriziamaggi@cssudine.it) – Luisa Schiratti (luisaschiratti@cssudine.it) – Irene Stumpo (comunicazione@cssudine.it)
tel. 0432504765 www.cssudine.it

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