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venerdì 3 aprile 2009

3 APRILE 1077. UN PO' DI STORIA. LA CONOSCIAMO VERAMENTE?

Il 3 aprile 1077 il patriarca Sigeardo di Beilstein ottenne dall'imperatore Enrico IV, per la sua fedeltà al potere imperiale, l'investitura feudale di Duca del Friuli, Marchese d'Istria e il titolo di Principe, costituendo quindi il Principato ecclesiastico di Aquileia, feudo diretto del Sacro Romano Impero.

Tale linea filo-imperiale, seguita anche dai successori di Sigeardo, che per lungo tempo saranno tutti di origine germanica, permise loro di consolidare lo Stato, la Patrie dal Friûl, che oltre a tale regione incluse in periodi storici diversi anche Trieste, l'Istria, la Carinzia, la Stiria, il Cadore.

Sotto il patriarcato di Volchero (1204-1218) grande impulso fu dato ai traffici commerciali ed alle attività produttive, fu migliorata la rete viaria e brillante fu anche l'attività culturale.

A Volchero successe il patriarca Bertoldo (1218-1251) il quale ebbe fin dall'inizio un occhio di riguardo per la città di Udine che in breve tempo passò da piccolo villaggio a metropoli.
L'attuale Cividale del Friuli fu sede del Patriarcato del Friuli fino al 1238, anno in cui il Patriarca si trasferì a Udine che assumerà in tal modo sempre maggiore importanza divenendo col tempo la capitale istituzionale del Friuli.
Le mire di conquista dei ghibellini Ezzelino III da Romano e Mainardo III, conte di Gorizia, costrinsero il patriarca a cercare aiuto nel partito avversario (quello guelfo) alleandosi con Venezia e con il duca di Carinzia.

Divenuto elemento di forza della lega Guelfa il Friuli si avviò in un periodo di declino: il patriarca non riusciva più a conservare la coesione tra i comuni e frequenti divennero i tradimenti, le congiure e le lotte tra vassalli.
Il conte di Gorizia divenne il principale avversario dell'autorità patriarcale.
Nel 1281 scoppiò un conflitto con la Repubblica di Venezia per il possesso di parte dell'Istria.

Una fase di recupero si ebbe con il patriarcato di Bertrando (1334-1350) che conseguì numerosi successi sul piano militare e diplomatico senza mai trascurare i suoi doveri di vescovo[1]. Il 6 giugno del 1350, ormai novantenne fu ucciso da una congiura guidata dal conte di Gorizia e dal comune di Cividale.

Il Patriarca Marquardo di Randeck (1365-1381) raccolse tutte le leggi emanate in precedenza nella Constitutiones Patriae Foriiulii, ossia Costituzione della Patria del Friuli base del diritto friulano, che promulgò l'11 giugno 1366.

Seguì un lungo periodo di contrasti interni, principalmente tra le città di Udine e di Cividale. Con Cividale si schierarono gran parte dei comuni friulani, i carraresi ed il Re d'Ungheria; con Udine si schierò invece Venezia.

Nel 1411 il Friuli divenne campo di battaglia per l'esercito imperiale (schierato con Cividale) e quello veneziano (schierato con Udine). Nel dicembre del 1411 l'esercito dell'imperatore si impadroniva di Udine; il 12 luglio 1412 veniva nominato nel Duomo di Cividale il patriarca Ludovico di Teck. Il 13 luglio 1419 i veneziani occuparono però Cividale e si prepararono alla conquista di Udine, che cadde il 7 giugno 1420, dopo una strenua difesa. Subito dopo cadevano Gemona, San Daniele, Venzone e Tolmezzo: era la fine dello stato patriarcale friulano.

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